Presidente di WFP Italia dal 2017, Vincenzo Sanasi D’Arpe è stato intervistato da “Il Sole 24 Ore” dopo che l’organizzazione è stata premiata con il Nobel per la Pace.
Vincenzo Sanasi D’Arpe commenta il prestigioso riconoscimento conferito al WFP
Il Nobel per la Pace è stato conferito al World Food Programme, la più grande organizzazione umanitaria al mondo. Impegnato sul versante della crescita economica, della lotta al cambiamento climatico, del miglioramento delle condizioni di vita sulla terra, il Comitato Italiano è presieduto da Vincenzo Sanasi D’Arpe. “Il World Food Programme è la principale organizzazione umanitaria e Agenzia delle Nazioni Unite – afferma il Presidente – Ogni anno aiuta circa 100 milioni di persone in 83 Paesi nel mondo”, fornendo cibo e assistenza in zone “colpite da emergenze, disastri naturali o conflitti”. In questo contesto, l’Italia svolge un ruolo di primo piano: la penisola è infatti “l’Hub degli aiuti”, con Brindisi che è “la sede del deposito dei materiali di primo supporto da inviare dopo le catastrofi”.
I suggerimenti di Vincenzo Sanasi D’Arpe per i Governi europei e la replica ai più scettici
In merito al tema dell’immigrazione e rivolgendosi alla politica, il Presidente sottolinea che “l’uomo deve rimanere al centro del modello di sviluppo economico” e ricorda che “la finanza, l’industria, l’economia sono al servizio dell’uomo, non viceversa”. Ricollegandosi alle parole di Papa Francesco, Vincenzo Sanasi D’Arpe fa notare che temi quali la fame, il clima, la povertà, i conflitti e le guerre non sono “né di destra, né di sinistra”, ma piuttosto “questioni incontestabili”. Il Presidente di WFP Italia si rivolge agli scettici e risponde a chi dice che gli aiuti non arrivano ai destinatari. “Le strumentalizzazioni politiche – ribadisce – vanno evitate e va riconosciuto l’effettivo impegno delle organizzazioni dell’Onu. L’efficacia del World Food Programme è documentabile, numerica”.
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