Grande attenzione è necessaria in Europa per un piano strategico sulle terre rare: lo ha sottolineato Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, a “Il Giornale d’Italia” in occasione della quinta Conferenza Nazionale sull’Economia Circolare.
Luca Dal Fabbro: i rifiuti RAEE “fantastiche miniere a cielo aperto in mancanza di terre rare”
Intervistato durante la quinta Conferenza Nazionale sull’Economia Circolare, Luca Dal Fabbro ha fatto il punto su alcuni degli aspetti più importanti oggi in tema di economia circolare. A tal proposito, parlando di terre rare, il Presidente di Iren ha evidenziato come queste siano “una delle grandi tematiche ed emergenze che dobbiamo affrontare come Europa”. Nello specifico va tenuto a mente che “dobbiamo parlare del fabbisogno delle nostre industrie, quindi le terre rare che rappresentano una delle materie prime essenziali nel mondo del digitale, nel mondo della sostenibilità, i droni, l’aereo spaziale, hanno bisogno di terre rare”. Queste ultime, ha osservato Luca Dal Fabbro, “sono in realtà molto rare perché sono in mano sostanzialmente a un Paese non in Europa e non negli Stati Uniti che controlla più dell’85% dell’estrazione, raffinazione e commercializzazione”. Per il Presidente è necessario, pertanto, un piano di recupero e riutilizzo di tali materiali presenti in dispositivi di largo impiego come i cellulari e i televisori. Anche per questo Iren è impegnata con progetti su “impianti per il recupero dei RAEE, rifiuti elettrici ed elettronici che possono essere delle fantastiche miniere a cielo aperto in mancanza di terre rare”.
Luca Dal Fabbro: terre rare, importante recuperare posizioni sulla Cina
Quanto auspicato da Luca Dal Fabbro è dunque che l’Europa metta in atto “il piano strategico sulle terre rare, per poi realizzare impianti; le multiutility hanno le competenze per costruire impianti e per gestirli”. E in un’ottica di riutilizzo e riciclo le multiutility avranno un ruolo “sempre più strategico” anche perché il futuro della reindustrializzazione non è rappresentato oggi dalla produzione, bensì dall’economia rigenerativa. Per quanto concerne il contesto globale, è la Cina ad aver sviluppato “leadership sulla produzione, commercializzazione e raffinazione delle terre rare”, con una crescita durata 25 anni che ha mostrato la lungimiranza del Paese asiatico. Su questo è però possibile riacquisire terreno: “Adesso noi dobbiamo pensare di poter recuperare queste posizioni e fare in modo che il nostro sistema strategico e industriale rimanga competitivo”, così Luca Dal Fabbro, che ha evidenziato l’importanza di recuperare materiali rari a partire dai rifiuti elettrici ed elettronici. Iren “investe in questo prima di qualunque altra multiutility e vogliamo diventare leader in Italia e, direi, tra i leader europei del recupero dei metalli rari”. A livello operativo, è già in funzione un impianto nei pressi di Torino, un altro è in costruzione in Toscana e l’obiettivo è estendere il progetto in altre località. Iren è inoltre attiva nella rivalorizzazione dei rifiuti umidi, attraverso i quali produce biogas.
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