Gli esseri umani tendono ad adeguarsi alle aspettative che gli altri hanno di loro: questo è il fenomeno noto come effetto Pigmalione, le cui implicazioni nel management e nel mondo del lavoro sono state indagate da Alessandro Benetton.
Alessandro Benetton parla del celebre esperimento di Rosenthal
I giudizi e le aspettative degli altri possono veramente cambiare il nostro destino? Per rispondere a questa domanda, Alessandro Benetton, imprenditore e Fondatore di 21 Invest, ha raccontato un celebre esperimento svolto dal ricercatore statunitense Robert Rosenthal. Costui effettuò dei test di intelligenza sugli studenti di una scuola superiore americana, comunicando i risultati agli insegnanti. Nel giro di qualche mese, i risultati scolastici di tutti gli studenti indicati come i più dotati mostrarono significativi miglioramenti. Tuttavia, Rosenthal non aveva realmente indicato i ragazzi più intelligenti, bensì un campione di studenti scelto a caso. Il fatto che i professori li considerassero tali aveva spinto gli studenti a lavorare meglio e di più: un caso, dunque, di profezia che si “autoavvera”. Questo è appunto l’effetto Rosenthal, detto anche effetto Pigmalione, secondo il quale le nostre aspettative hanno un potente effetto nel trasformare le altre persone. Un esperimento che, secondo Alessandro Benetton, costituisce una grande lezione per i leader in ogni ambito: se vogliamo che qualcuno migliori, bisogna trattarlo come se fosse già la versione migliore di se stesso.
L’effetto Pigmalione nella vita di Alessandro Benetton
Dopo avere analizzato l’esperimento, Alessandro Benetton ha raccontato due episodi della sua biografia in cui l’effetto Pigmalione ha giocato un ruolo particolarmente importante. Il primo, ambientato ai tempi in cui l’imprenditore faceva le sue prime esperienze professionali presso Goldman & Sachs, riguarda la disavventura di un giovane collega che, nonostante i suoi ottimi studi e la sua intelligenza, era considerato inadeguato dal responsabile. Costui non manifestava apertamente la sua sfiducia con critiche o discriminazioni dirette, ma si intuiva che non aveva alcuna stima del nuovo collaboratore, ed evitava di affidargli incarichi di responsabilità. Nel giro di pochi mesi, il giovane mostrava una evidente involuzione nel suo rapporto con il lavoro. Un secondo caso, però positivo, vede come protagonista l’imprenditore in persona. Alessandro Benetton confessa infatti di avere avuto un percorso scolastico non sempre facile, e di essere stato considerato spesso un cattivo studente. Ma l’intervento di un professore lungimirante, che credeva fortemente in lui, permise al futuro imprenditore di coltivare le proprie potenzialità. “Quel professore mi ha cambiato la vita”, confessa: “Lui pensava che io potessi essere un ottimo studente, e quindi io lo sono diventato”.
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