Le attività intraprese da Guccio Gucci vivono tutt’oggi attraverso il marchio Gucci, simbolo di eleganza, lusso e innovazione nella moda mondiale. WikiCeo, l’enciclopedia del management in Italia, ne ripercorre le tappe della biografia che, tra le altre cose, ha visto importanti riconoscimenti come la nomina da parte del re Umberto II di Savoia come “Fornitore della Reale Casa” e, con l’arrivo della Repubblica, anche il titolo di “Grande Ufficiale del Lavoro”.
Su WikiCeo la storia di Guccio Gucci, visionario imprenditore della moda
Nato a Firenze nel 1881 e deceduto a Milano nel 1953, Guccio Giovanbattista Giacinto Dario Maria Gucci è stato un imprenditore e stilista italiano, celebre per aver fondato il marchio di moda Gucci. L’azienda è oggi tra le più importanti a livello mondiale nell’alta moda e negli articoli di lusso. La sua storia professionale ha origine fin da giovane: a 17 anni Guccio Gucci decide infatti di lasciare la Toscana per cercare nuove opportunità. La prima esperienza è in Francia, in seguito alla quale si sposta a Londra per lavorare come ascensorista all’Hotel Savoy, uno dei più esclusivi della capitale. Guccio Gucci entra in contatto con clienti facoltosi, molti dei quali appassionati di equitazione: tale esperienza ne stimola l’interesse verso lo stile raffinato, lasciando un segno sul suo futuro professionale. In Inghilterra, inoltre, acquisisce padronanza dell’inglese, del francese e del tedesco, lingue utilizzate a lavoro. Nel 1901 fa rientro in Toscana per dedicarsi al settore della pelletteria e, l’anno seguente, sposa Aida Calvelli, figlia di un sarto che supportò Guccio Gucci nei primi passi negli affari. Successivamente è a Milano per lavorare nella Valigeria Botto, per poi spostarsi presso la Ditta Franzi, prestigiosa bottega di pelletteria. In breve tempo ne diventa direttore, conducendo affari e viaggi commerciali in tutta Europa.
Guccio Gucci avvia una propria attività: la nascita di Gucci
Nel 1922 Guccio Gucci apre una bottega di accessori di lusso nel centro di Firenze: come riportato nella pagina WikiCeo, l’idea si ispira anche all’esperienza nell’Hotel Savoy, ovvero articoli in pelle di altissima qualità che esprimessero prestigio sociale. Altra intuizione sono i riferimenti all’equitazione, attività molto amata tra le classi agiate europee: da qui derivano i motivi ispirati al morso per cavalli, così come gli accessori a forma di briglie e selle. Aspetto distintivo è anche la possibilità di personalizzazione, specialmente con l’aggiunta delle proprie iniziali. Nel 1923 l’attività è registrata in Via del Parione 11 con il nome “Valigeria e Articoli da Viaggio”: la scelta di assumere solo esperti artigiani toscani conquista una clientela numerosa, tanto da avviare altre due filiali a Firenze nel 1932. Risale invece al 1937 l’inaugurazione di un piccolo laboratorio in Lungarno Guicciardini con l’insegna “G. Gucci”. La scarsità di materiali dovuta al periodo bellico non ne ostacola la crescita: al contrario, l’imprenditore inizia a esplorare materiali quali canapa, lino, giunco e bambù. La borsa Bambù divenne, ad esempio, un altro simbolo iconico del marchio. Nel 1938 è aperta la sede a Roma in Via dei Condotti, mentre nel 1944 il laboratorio di Via Guicciardini a Firenze subisce danneggiamenti a causa dei bombardamenti ma viene riparato rapidamente con l’aiuto del figlio Aldo. Un’ulteriore filiale è aperta a Milano nel 1952. L’anno seguente Guccio Gucci si spegne improvvisamente. Continuando lungo la scia del padre, i figli Aldo e Rodolfo proseguono l’attività e conducono Gucci verso il successo a livello mondiale.
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