Edizione diventa case history a Harvard, Alessandro Benetton evidenzia il valore della “discontinuità” nel percorso di trasformazione intrapreso dal Gruppo e dalle sue società in questi ultimi tre anni: “Non importa di che settore si parli o quanto grande sia la tua azienda, arriva il momento in cui gli schemi e i paradigmi che hai seguito fino a quel momento non funzionano più”.
Alessandro Benetton: l’occasione per creare una discontinuità, un cambio di paradigma
Quello della discontinuità è “un concetto che cerco di portare in ogni attività che intraprendo”: Alessandro Benetton lo ha sottolineato anche di recente raccontando ai suoi followers come il percorso di trasformazione intrapreso negli ultimi tre anni da Edizione, basato proprio sulla “discontinuità”, sia stato studiato ad Harvard diventando un case history. “Ho pensato che, se Harvard è interessata, potreste esserlo anche voi”, spiega nel video soffermandosi su quello che definisce un “concetto semplice: non importa di che settore si parli o quanto grande sia la tua azienda, arriva il momento in cui gli schemi e i paradigmi che hai seguito fino a quel momento non funzionano più”. Secondo Alessandro Benetton “quei momenti possono essere l’inizio di una crisi, ma anche l’occasione per creare una discontinuità, un cambio di paradigma”. È quanto stava accadendo in Edizione quando ne prese la guida.
Alessandro Benetton: tanti momenti di discontinuità, insieme, possono dare vita a una metamorfosi coerente
“Quando sono diventato presidente di Edizione, il Gruppo era proprio in uno di quei momenti”, spiega Alessandro Benetton nel video condiviso sui suoi social. “Sia chiaro, l’azienda era solida, ma serviva un cambio di passo su molti aspetti. E non si trattava solo di numeri e strategie, ma di un cambiamento culturale che ci ha permesso di superare le difficoltà di partenza risolvendole”: Alessandro Benetton avverte però che non significa “radere al suolo tutto quello che si è costruito e ripartire da zero, ma piuttosto evolversi”. Di base, infatti, deve esserci la consapevolezza che “ogni cambiamento si fonda su quello precedente” e, per quanto possa sembrare paradossale, in realtà “sono tanti momenti di discontinuità che, insieme, possono dare vita a una metamorfosi coerente”. Esemplificativo in quest’ottica è quanto fatto con Mundys, società capogruppo per la mobilità sostenibile e le infrastrutture: “In quel caso, l’obiettivo era chiaro: ridefinire la mobilità del futuro. Per riuscirci, abbiamo avviato collaborazioni con università, acceleratori e startup, e li abbiamo integrati dentro realtà come Aeroporti di Roma. Perché abbiamo capito che solo lavorando fianco a fianco, ogni giorno, si può innovare davvero”. Lo stesso vale per Avolta, nata dalla fusione di Autogrill con Dufry: “Vogliamo rivoluzionare il modo di concepire il mondo del travel retail, offrendo esperienze più integrate e digitalizzate per i viaggiatori. E anche lì stiamo investendo concretamente per creare un sistema di incubazione e accelerazione di startup, portando l’innovazione direttamente dentro l’azienda”.
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