venerdì 24 gennaio 2025

Claudio Descalzi: innovazione digitale e transizione energetica, il pionierismo di Eni

Claudio Descalzi: “L’innovazione e il miglioramento costante delle tecnologie sono fondamentali per mantenere e rafforzare la leadership di Eni nella transizione energetica”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il valore dell’innovazione tecnologica e digitale per Eni

L’AD Claudio Descalzi lo ha ricordato anche di recente in occasione del lancio del nuovo sistema di supercalcolo HPC6: “Eni ha sviluppato un patrimonio unico di conoscenze tecnologiche e di programmazione che ci danno un vantaggio competitivo a livello internazionale e che supportano la velocità della nostra trasformazione e nel contempo la nostra crescita”. Parole che esprimono efficacemente il valore da sempre riconosciuto all’innovazione tecnologica e digitale, anche in considerazione del ruolo fondamentale che gioca nel percorso di decarbonizzazione. L’innovazione è alla base della mission di Eni, nonché parte integrante del modello di business. La ricerca, lo sviluppo e la rapida applicazione di nuove tecnologie, assieme all’evoluzione digitale, rappresentano infatti i pilastri intorno a cui si erge la trasformazione aziendale portata avanti a partire dal 2014 con la guida di Claudio Descalzi e che ha portato Eni a diventare protagonista della transizione energetica. In questo quadro si inserisce anche il digitale, che è espressione concreta della propensione di Eni all’innovazione: potenza di calcolo, dati, Intelligenza Artificiale supportano infatti la strategia di transizione energetica accelerando il processo di ricerca, sviluppo e produzione. “L’innovazione e il miglioramento costante delle tecnologie sono fondamentali per mantenere e rafforzare la leadership di Eni nella transizione energetica”, ha sottolineato l’AD.

Claudio Descalzi: HPC6, le potenzialità del supercomputer di Eni

Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi è stato uno dei primi al mondo a investire nel campo del calcolo ad alte prestazioni a uso industriale intuendone il potenziale per la ricerca nel settore delle nuove energie e per la transizione energetica: da allora, “abbiamo integrato il supercalcolo lungo tutta la filiera dei nostri business trasformandolo in una leva imprescindibile per il raggiungimento di Net Zero e per la stessa creazione di valore”. HPC6 rappresenta l’ultima generazione dei supercomputer di Eni: le sue prestazioni lo rendono il più potente in Europa e uno dei più potenti al mondo, condividendo l’architettura dei sistemi più avanzati. Sarà utilizzato, in particolare, per ottimizzare l’operatività degli impianti industriali, migliorare l’accuratezza degli studi geologici e fluidodinamici per lo stoccaggio della CO2 e per sviluppare batterie più performanti. Inoltre, sarà impiegato per ottimizzare la filiera dei biocarburanti, sviluppare materiali innovativi per applicazioni nei settori della bio-chimica e, infine, per simulare il comportamento del plasma nella fusione a confinamento magnetico. Installato in un’area dedicata nel Green Data Center di Eni, uno dei centri di calcolo con la più alta efficienza energetica e tra i migliori per contenimento dell’impronta carbonica in Europa, HPC6 utilizza la tecnologia Cray EX4000 e Cray ClusterStor E1000 di HPE e raggiunge una potenza di calcolo di 606 PFlops di picco (Rpeak) e 477 PFlops “sustained” (Rmax), posizionandosi tra le infrastrutture più avanzate. L’elevata potenza di calcolo rafforza il percorso di trasformazione di Eni avviato con l’AD Claudio Descalzi: oltre ad accelerare lo sviluppo di nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica, contribuisce a potenziare la sinergia tra Eni e le sue Società Satellite e a creare valore strategico per l’avvio di nuove collaborazioni esterne.

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