Parlare di relazioni istituzionali o public affairs fa pensare immediatamente alle aule parlamentari o ai corridoi dei ministeri, ma questa visione rappresenta solo una piccola parte di un universo molto più ampio. Il cuore del public affairs si trova infatti sul territorio, dove le decisioni si concretizzano e dove le aziende interagiscono con cittadini, istituzioni e stakeholder per creare valore condiviso. In un’intervista rilasciata a “Fortune Italia” lo scorso novembre, la Chief Communication, Sustainability and Regional Affairs Officer di A2A Carlotta Ventura ha raccontato come la sua direzione gestisce e integra comunicazione, sostenibilità e relazioni territoriali per ottimizzare l’impatto della Life Company.
Carlotta Ventura: il valore della sinergia tra sostenibilità, comunicazione e relazioni territoriali
La direzione guidata da Carlotta Ventura è un esempio di sinergia tra diverse aree aziendali. “Per realizzare attività significative nei territori in cui operiamo è essenziale stringere un vero e proprio patto con la cittadinanza, le istituzioni, gli enti, le associazioni”, ha spiegato la manager. La sostenibilità non è solo un principio guida, ma una leva del piano industriale, integrata nella pianificazione strategica e nella rendicontazione dell’impatto sui territori. I regional affairs costruiscono e mantengono relazioni con gli interlocutori locali, mentre la comunicazione rafforza il brand e valorizza le iniziative attraverso media, eventi e sponsorship. “Queste ‘anime’ – chiarisce Carlotta Ventura – agiscono quindi in sinergia, contaminandosi, condividendo e veicolando gli stessi valori e contenuti”. Un esempio concreto di tale strategia è il programma Forum Multistakeholder, che nel 2024 ha promosso incontri pubblici e tavoli di lavoro in 14 località italiane per ascoltare le comunità, favorire il dialogo e co-progettare iniziative. Si tratta di un approccio che consente di integrare comunicazione, sostenibilità e relazioni istituzionali in un’unica visione d’insieme. Un elemento distintivo di A2A è la presenza di due enti pubblici territoriali nella compagine societaria. “La nostra azienda – ha specificato Carlotta Ventura – è caratterizzata da un’importante componente infrastrutturale ed è naturalmente orientata ad un approccio costruttivo con la società civile, le associazioni e le comunità locali”. Avere soci pubblici come i Comuni rappresenta per l’azienda un valore aggiunto: “La loro ragion d’essere è la cura dei territori e dei cittadini. Ed è ciò di cui ci occupiamo anche noi”.
A2A e la visione al 2035, Carlotta Ventura: transizione ecologica, sostenibilità e dialogo con il territorio
A2A ha un piano industriale con orizzonte 2035 e un investimento di 22 miliardi di euro nella transizione ecologica. “Non si tratta di una scommessa ma di una visione chiara e ben definita degli obiettivi che vogliamo raggiungere”, ha ribadito la manager. La strategia aziendale si fonda su due pilastri essenziali: economia circolare e transizione energetica, con un monitoraggio rigoroso dei risultati. Tale approccio si è già dimostrato vincente sia in termini finanziari sia di apprezzamento da parte delle comunità. Nel 2020, A2A ha ridefinito la propria identità da multiutility a Life Company. “In A2A ci occupiamo di energia, di ambiente, di acqua; questi sono elementi necessari alla vita e alla sua qualità – ha spiegato Carlotta Ventura – Ecco perché ci siamo definiti una Life Company: ci prendiamo cura della vita dei cittadini, dei clienti, delle persone che serviamo ogni giorno”. A2A è strutturata per adattarsi a scenari complessi, inclusa l’autonomia differenziata. Nel settore energetico e ambientale, la visione strategica è affidata a livello nazionale ed europeo, ma l’attuazione avviene a livello locale. È quindi fondamentale un dialogo costante con il territorio per gestire le specificità locali e garantire un’efficace attuazione delle strategie. A tale proposito, i Forum Multistakeholder promossi dall’azienda si sono focalizzati su due argomenti molto concreti. Il primo è la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) che coinvolge l’intera supply chain, il secondo tema è invece la biodiversità, oggi un aspetto di grande rilievo. “Questo approccio sinergico, composto da più ‘anime’ complementari, è nato da un’idea forte che è tutto fuorché astratta – ha quindi concluso Carlotta Ventura – E credo che sia un modo efficace per ottenere risultati concreti, basati sulla creazione di valore condiviso con tutti gli attori coinvolti”.
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