L’AD di Eni Claudio Descalzi: “L’Europa deve agire urgentemente verso una rigorosa programmazione strategica della propria sicurezza energetica, facendo leva sulle migliori competenze al suo interno e ragionando in termini di diversificazione e competitività, con la consapevolezza che dall’energia e dai suoi costi dipende tutto”.
Claudio Descalzi all’evento di QN: l’Europa necessita di una visione energetica integrata
Claudio Descalzi ha preso parte lo scorso 11 febbraio a “Energia e sostenibilità: le sfide del futuro”, il convegno promosso a Ravenna nell’ambito del ciclo di incontri 2025 di QN Economia. L’AD di Eni ha posto l’attenzione sulla “fase storica molto complessa” che stiamo vivendo: “La domanda globale di energia è in crescita, trainata, da un lato, dallo sviluppo demografico ed economico di alcune aree del mondo con la legittima aspirazione al miglioramento delle proprie condizioni di vita e, dall’altro, dall’inarrestabile diffusione dell’IA e dei data center”. L’Europa, nei prossimi mesi, si troverà di fronte a scelte cruciali. “Mi auguro che le orienterà verso una ridefinizione del proprio percorso di transizione energetica in modo da non compromettere la crescita e la competitività del sistema industriale”, ha spiegato l’AD sottolineando la necessità di una visione energetica integrata per competere efficacemente nel contesto globale. “Non c’è un’unica soluzione, ci deve essere una complementarietà, non la sola ricerca dell’alternativa. L’Europa deve agire urgentemente verso una rigorosa programmazione strategica della propria sicurezza energetica, facendo leva sulle migliori competenze al suo interno e ragionando in termini di diversificazione e competitività, con la consapevolezza che dall’energia e dai suoi costi dipende tutto: dalla sanità alla catena alimentare, dalle infrastrutture all’educazione, e così via. Nulla di tutto questo è in contraddizione con la protezione dell’ambiente, ma deve camminare di pari passo con essa: i mondi binari sono solo per le macchine, non per gli esseri umani”, ha specificato Claudio Descalzi.
Decarbonizzazione: Claudio Descalzi rimarca il valore del progetto in sviluppo a Ravenna
“Ravenna è stata ed è un centro industriale fondamentale per noi”, ha ribadito l’AD Claudio Descalzi riferendosi al progetto avviato insieme a Snam per la cattura della CO2: “Dopo quello del gas, ancora una volta qui si è aperto un nuovo ciclo, quello sulla decarbonizzazione per tutti i settori che chiamiamo ’hard to abate’, cioè le industrie pesanti, che difficilmente possono essere elettrificate, o comunque non possono essere aiutate dalle rinnovabili. Questo è un futuro importantissimo”. D’altronde, è dal 2014, quando ancora di sostenibilità non si parlava quanto oggi, che Eni guarda in questa direzione: sotto la guida di Claudio Descalzi ha intrapreso un percorso di trasformazione industriale e finanziaria che punta sull’innovazione tecnologica per ridurre progressivamente le emissioni e arrivare al Net Zero entro il 2050. “L’innovazione rappresenta per Eni una leva strategica di creazione del valore e mantenimento della competitività. Per questo motivo, nel corso della sua storia, ha sempre cercato di anticipare le innovazioni e sviluppare tecnologie proprietarie”, ha spiegato l’AD. Lo confermano anche diversi progetti pionieristici portati avanti in questi anni: dal supercomputer industriale HPC6 che, con una potenza computazionale di picco pari a 606 Petaflop/s, è il primo al mondo, all’implementazione del processo Ecofining che consente di produrre biocarburanti a partire da diversi tipi di cariche biogeniche, con un abbattimento delle emissioni fino al 90%. L’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie sono alla base della mission di Eni e parte integrante del proprio modello di business, come ha evidenziato in più occasioni anche l’AD: “La ricerca e lo sviluppo, assieme all’evoluzione digitale, sono la leva strategica con cui la società realizza quella trasformazione aziendale che, dal 2014, rende Eni protagonista della transizione energetica”.
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