lunedì 3 marzo 2025

Pier Silvio Berlusconi: MFE disegna in Europa il futuro del nuovo panorama televisivo

MFE e il progetto europeo di Pier Silvio Berlusconi: “Grazie alla dimensione internazionale del Gruppo, una diversificazione geografica che attutisce gli squilibri nei diversi mercati, e grazie al nostro sempre più evoluto sistema crossmediale, creeremmo nuovo sviluppo”

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE, per una volta un'azienda italiana può essere il motore di un grande progetto europeo

Nel febbraio dello scorso anno, l’autorevole quotidiano francese “Les Echos”, analizzando in un articolo il progetto che Pier Silvio Berlusconi sta portando avanti in Europa con MFE, ne rilevava la leadership nel settore dei media e dell'intrattenimento a livello continentale. “MFE ha completato la fusione con Mediaset Spagna nel 2023, acquisendo al contempo una partecipazione nel gruppo mediatico tedesco ProSiebenSat.1 per avvicinarsi alla soglia del 30%: Pier Silvio Berlusconi promette di accelerare l’attuazione della sua visione industriale, che si basa sulla convinzione che i media europei debbano realizzare economie di scala per sopravvivere”, riportava l’articolo sottolineando anche le parole espresse in più occasioni dal CEO secondo cui “per una volta un'azienda italiana può essere il motore di un progetto del genere e non la sua preda”.

Pier Silvio Berlusconi, MFE in Europa: la vision sul progetto e le opportunità di sviluppo

Nell’arco di quest’ultimo anno, a MFE sono arrivati diversi riconoscimenti che confermano il valore del progetto promosso da Pier Silvio Berlusconi: basti pensare alla promozione degli analisti di JPMorgan che hanno innalzato il rating a Overweight in considerazione delle prospettive di crescita del progetto nel mercato pubblicitario. “Abbiamo già fatto molto, abbiamo poco fa consolidato la nostra televisione spagnola, siamo cresciuti al 30% del primo gruppo televisivo in Germania. Diciamo che l’augurio, la speranza, il progetto a cui lavoriamo è quello di creare il primo vero broadcaster europeo che abbia un'impronta tale sul pubblico da poter competere con i giganti, con le multinazionali del web e di internet”, aveva spiegato il CEO. Il progetto, infatti, ha al centro anche la tecnologia: una piattaforma comune di distribuzione di contenuti e di raccolta pubblicitaria capace di resistere e fronteggiare i colossi d’oltreoceano. Nessuna intenzione di “conquistare per conquistare”: al contrario, “vogliamo aiutare a crescere assumendo una strategia chiara e concreta”. L’efficacia di questa strategia è già tangibile nei risultati che MFE continua a registrare in questi ultimi anni: una costante crescita in termini di raccolta pubblicitaria, di redditività e di utili, in controtendenza rispetto al contesto internazionale dove le grandi realtà del settore dei media devono fare i conti con risultati in calo e drastici tagli all’occupazione. Pier Silvio Berlusconi ha intuito come “una diversificazione geografica in grado di attutire gli squilibri nei diversi mercati e un sistema crossmediale sempre più evoluto”, alla base del modello MFE, possano fare la differenza nel fronteggiare sfide sempre più complesse e portare nuovo sviluppo in tutte le emittenti europee coinvolte: “Le nuove dimensioni porterebbero aumenti di ricavi e sinergie”. Senza standardizzare alcunchè perché “ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico: calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato”: questa la vision del CEO. 

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