venerdì 4 aprile 2025

TLC, Pietro Labriola (TIM): “Chiedo equità, o meno regole per tutti, o più regole per tutti”

L’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola ha lanciato un chiaro messaggio sul futuro delle telecomunicazioni in Europa, definendo il settore “un malato terminale” la cui unica cura è il consolidamento. In un’intervista rilasciata in occasione dell’evento live di “Affari&Finanza”, il manager ha evidenziato le criticità di un mercato caratterizzato da eccessiva competizione e mancanza di ritorni sugli investimenti.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: il consolidamento come unica via d’uscita

Il comparto delle telecomunicazioni, ha confermato Pietro Labriola, soffre a causa di “un eccesso di competizione, derivato dal fatto che l’Europa ha scelto il modello di massimo liberismo”. Attualmente, l’Europa conta circa 100 operatori, molti dei quali in difficoltà per la scarsa redditività del settore. “Il problema è che prima le telecomunicazioni erano un settore chiuso, ora ci sono competitor provenienti da mercati diversi e con regole differenti. Chiedo equità di trattamento: o meno regole per tutti, o più regole per tutti”, ha aggiunto l’AD. Secondo il manager, prima di pensare alla creazione di “champion europei” delle telecomunicazioni, occorre rafforzare i singoli mercati nazionali: “Il primo punto è quindi il consolidamento nei singoli Paesi”, ha ribadito.

Pietro Labriola: partnership con Iliad e Poste e know-how all’estero

Per quanto riguarda TIM, Pietro Labriola ha individuato due potenziali partner strategici per una possibile fusione o collaborazione: Iliad e Poste Italiane. “Tutti gli incroci che portano a una quota di mercato sopra il 45% sono impraticabili. Un deal con Iliad avrebbe caratteristiche industriali di riduzione delle reti, mentre con Poste la partnership può accelerare la condivisione della base clienti”, ha proseguito. Il manager ha poi lanciato un ulteriore allarme sugli investimenti futuri. “Se non abbiamo un ritorno nell’investimento non investiremo nelle reti 5G e in fibra, e quindi non ci sarà digitalizzazione dell’Europa”, ha dichiarato, ricordando come la questione non riguardi solo TIM, ma l’intera economia europea. TIM non ha intenzione di investire direttamente all’estero, ma punta a esportare il proprio know-how. L’AD ha spiegato che la collaborazione con l’Agenzia per l’innovazione e lo sviluppo digitale del Ministero dello sviluppo digitale e dei trasporti dell’Azerbaijan rientra in questa strategia. Sul segmento enterprise – ha quindi concluso Pietro Labriola – abbiamo sviluppato delle tecnologie nostre per le quali abbiamo investito e abbiamo delle piattaforme esistenti: la possibilità di portare a costo marginale queste piattaforme all’estero ci porta ad avere dei ricavi e delle marginalità aggiuntive da reinvestire nelle stesse piattaforme”.

Atitech e Volotea: Annalaura Lettieri guida la negoziazione di un’intesa strategica

Il contratto tra Atitech e Volotea, sottoscritto lo scorso maggio, rappresenta un’importante tappa nel consolidamento della presenza della compagnia aerea low-cost in Italia, con particolare attenzione alla città di Napoli. Un aspetto fondamentale della negoziazione è stato il supporto fornito dall’ufficio legale interno, coordinato dall’avvocato Annalaura Lettieri.

Annalaura Lettieri

Il contributo di Annalaura Lettieri all’accordo

Il contratto, sottoscritto dal Presidente e Amministratore Delegato di Atitech Gianni Lettieri e dal Fondatore e CEO di Volotea Carlos Muñoz, prevede un servizio di manutenzione a lungo termine che rafforza ulteriormente il ruolo dello scalo di Napoli Capodichino nelle strategie di crescita della compagnia aerea. Volotea, già presente in 23 aeroporti italiani, ha infatti scelto Napoli come una delle sue otto basi strategiche nel Paese. La collaborazione quinquennale prevede la manutenzione della flotta Airbus A320 della compagnia. Annalaura Lettieri ha avuto un ruolo cruciale nella negoziazione del contratto, guidando il team legale interno di Atitech nella definizione dei termini dell’accordo. La sua esperienza, unita alle solide competenze, ha garantito la solidità contrattuale e la tutela degli interessi delle parti coinvolte.

Annalaura Lettieri, l’accordo Atitech-Volotea: un’intesa strategica per Napoli

Il contratto quinquennale prevede che Atitech fornisca a Volotea, su base non esclusiva, servizi di manutenzione di base, inclusi controlli periodici (Check C, 6Y e 12Y), modifiche strutturali e interventi in AOG (Aircraft On Ground). Per soddisfare queste esigenze, durante la stagione invernale saranno riservate almeno due baie degli hangar Atitech presso l’aeroporto di Napoli Capodichino. “L’accordo – ha commentato Carlos Muñoz – rappresenta un ulteriore tassello importante per la nostra presenza a Napoli, un territorio in cui continueremo a investire e che si conferma anche per questo 2024 un punto focale per il nostro business”. Secondo Gianni Lettieri, la collaborazione “consolida il legame di Volotea con la città di Napoli e con il nostro Paese, conferma la qualità del progetto industriale di Atitech e, infine, unisce due grandi tradizioni dell’aviazione civile europea”. Grazie alla competenza di Annalaura Lettieri e al lavoro svolto dal team legale, l’accordo tra Atitech e Volotea segna un nuovo passo avanti nell’industria aeronautica, consolidando Napoli come hub strategico per il settore della manutenzione aeronautica in Europa.

Pier Silvio Berlusconi al TG5: MFE motore di un progetto europeo

Pier Silvio Berlusconi: “Vorrei ricordare che Mediaset offre non solo un prodotto gratuito al suo pubblico, ma negli anni non ha mai, mai, mai ricevuto nessun finanziamento pubblico. Quindi azienda motore di un progetto europeo e internazionale che fa tutto con le sue forze. Quindi sì, un po’ di orgoglio c’è”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE annuncia OPA volontaria su ProsiebenSat, l’impatto internazionale

L’annuncio di MFE, guidata da Pier Silvio Berlusconi, sul lancio di un’OPA volontaria su ProsiebenSat ha avuto risonanza in Europa e non solo. Ne hanno scritto le principali testate internazionali. Tra queste anche “Le Figaro” che, nel rilanciare l’operazione, rimarca che Pier Silvio Berlusconi “sogna un grande Gruppo televisivo paneuropeo”.  MFE, si legge nell’articolo, ha “una grande costanza nella sua visione strategica mentre tutti credono” che “la televisione sià già condannata”. Una vision sottolineata da diverse testate anche in Italia come “Il Giornale” che, nel commentare le considerazioni espresse dal CEO in un’intervista al TG5, scrive: “Da tempo ormai si dà la tv per morta per questo l'operazione compiuta da MEDIAFOREUROPE è qualcosa da considerarsi straordinario”. Il Gruppo MFE, evidenzia inoltre “Le Figaro”, è “uno dei rari in Europa ad aver mantenuto la vendita della pubblicità sulle reti in chiaro accessibile su tutte le piattaforme”. Dalla Germania, osserva anche “Milano Finanza” all’indomani dell’annuncio dell’operazione, “arriva un importante endorsement all'offerta che Mfe-MediaForEurope lancerà su Prosiebensat

MFE-ProsiebenSat: l’intervista a Pier Silvio Berlusconi all’indomani dell’annuncio dell’OPA

L’obiettivo di Pier Silvio Berlusconi, riporta anche “Financial Times”, è la creazione di “un Gruppo paneuropeo cross-mediale e cross-nazionale che si ponga naturalmente come alternativa ai colossi digitali riuscendo nell’ambizioso traguardo di poter competere e di poter crescere”. Lo ha spiegato anche il CEO in un’intervista al TG5 spiegando che non si deve guardare all’operazione come a una mossa finanziaria: “Noi non siamo dei raider. Alla base di questo progetto ci sono delle forti motivazioni industriali. Vogliamo provare a incidere e a imprimere la nostra strategia anche in Germania. Strategia che, ci tengo a dire, ha portato l’Italia e la nostra azienda spagnola a dei risultati davvero ottimi, migliori degli altri competitor in Europa”. Un progetto sicuramente “ambizioso”, ancor di più di questi tempi, come evidenzia anche Pier Silvio Berlusconi: “Da alcuni anni, ahimè, in Italia siamo abituati a vedere delle realtà imprenditoriali, industriali che vengono acquisite e conquistate da aziende estere, questo è vero. Non nascondo che un progetto così ambizioso, che riguarda anche il primo mercato d’Europa, cioè la Germania, in un settore iper-competitivo, dominato dai giganti del web, come quello dei media, è un qualcosa che ci dà orgoglio. Anche perché vorrei ricordare che Mediaset offre non solo un prodotto gratuito al suo pubblico, ma negli anni non ha mai, mai, mai ricevuto nessun finanziamento pubblico. Quindi azienda motore di un progetto europeo e internazionale che fa tutto con le sue forze. Quindi sì, un po’ di orgoglio c’è”.

giovedì 3 aprile 2025

Gruppo Danieli e Newcleo: alleanza strategica per l’acciaio green

Un nuovo passo verso la decarbonizzazione dell’industria siderurgica: Newcleo, la società fondata da Stefano Buono e attiva nello sviluppo di reattori nucleari innovativi, ha siglato un accordo strategico con Danieli & Co. Officine Meccaniche per integrare i reattori veloci raffreddati a piombo nelle tecnologie di produzione dell’acciaio. L’intesa prevede lo sfruttamento dell’elettricità e del calore ad alta temperatura generati dai reattori di Newcleo per alimentare i processi produttivi degli impianti Green Steel di Gruppo Danieli, riducendo così l’impatto ambientale della filiera dell’acciaio.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli e Newcleo: sinergia nucleare per un’acciaieria più sostenibile ed efficiente

La collaborazione tra le due aziende punta a combinare innovazione nucleare e produzione siderurgica, creando un ecosistema energetico più efficiente e a basse emissioni di carbonio. Grazie alla fornitura di energia pulita dai reattori modulari di Newcleo, Gruppo Danieli potrà ridurre la dipendenza da fonti fossili e abbattere i costi energetici per i produttori di acciaio e i loro clienti. “Unendo i loro sforzi, le due aziende riconoscono l’opportunità di raggiungere traguardi significativi nel percorso dell’industria siderurgica verso la decarbonizzazione, lavorando anche per ridurre i costi energetici e la volatilità a vantaggio dei produttori e dei clienti che servono”, si legge in una nota. Il settore dell’acciaio, come quello dell’automotive, è al centro di una profonda trasformazione, supportata anche dagli impegni del Clean Industrial Deal adottato dalla Commissione Europea a febbraio. Quest’ultimo prevede un investimento di oltre 100 miliardi di euro per favorire la produzione pulita e abbattere i costi energetici delle industrie ad alta intensità energetica.

L’accordo con Gruppo Danieli si inserisce nel nuovo quadro normativo sul nucleare sostenibile

L’accordo tra Newcleo e Gruppo Danieli si inserisce in un contesto favorevole all’innovazione nucleare, come dimostrato dall’approvazione recente, in Consiglio dei Ministri, del Ddl che delega il Governo a regolamentare il nuovo nucleare sostenibile. L’obiettivo principale è accelerare la transizione energetica e garantire maggiore sicurezza negli approvvigionamenti, contribuendo al raggiungimento dei target delineati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Per Newcleo, la partnership con Gruppo Danieli rappresenta un’ulteriore tappa in un percorso già segnato da collaborazioni strategiche. La recente sinergia conferma l’ambizione delle due realtà di rivoluzionare il settore energetico e industriale, promuovendo un futuro più sostenibile per l’acciaio.

Enrico Vita: consapevolezza, ambizione e coraggio per la crescita aziendale

La strategia vincente per un’azienda, secondo l’AD di Amplifon Enrico Vita, è unire una crescita organica interna con l’espansione e la competizione nei mercati internazionali, seguendo tre aspetti cruciali: consapevolezza, ambizione e coraggio.

Enrico Vita

Enrico Vita: puntare alla crescita organica e sui mercati internazionali

Sono tre le caratteristiche che un’azienda deve possedere se vuole crescere organicamente ed eccellere nei mercati esteri: consapevolezza, ambizione e coraggio, secondo Enrico Vita, AD di Amplifon. La consapevolezza è alla base della realizzazione che il campo da gioco della competizione, in ogni tipo di settore, non è più su un territorio nazionale, tantomeno continentale, ma globale. “L’ambizione porta le aziende a voler eccellere e giocare un ruolo da leader nel palcoscenico in cui esse si trovano. E il coraggio è quello relativo alla capacità di fare anche delle mosse molto coraggiose in termini di acquisizione, in termini di espansione in nuovi mercati — ha evidenziato Enrico Vitache è assolutamente un elemento da cui non si può prescindere”. La combinazione necessaria per le aziende è unire acquisizioni con la crescita organica, poiché quest’ultima è il vero indicatore per “valutare quanto bene le aziende stanno competendo nel proprio mercato di riferimento”.

Enrico Vita: i mercati più promettenti per Amplifon

Attraverso una strategia di espansione e acquisizioni oculate, Amplifon ha raggiunto una leadership internazionale nel suo ambito. Sia nel breve, che nel medio e lungo periodo, gli “Stati Uniti rappresentano circa il 40% del mercato globale nella nostra industria”, ha affermato Enrico Vita, poiché la loro crescita demografica supporterà nel futuro la crescita del mercato in cui agisce Amplifon. In aggiunta, un progetto molto vivo è quello relativo al mercato cinese, con un respiro di medio e lungo periodo. “Siamo entrati in Cina nel 2018, oggi possiamo contare su uno dei network più importanti che ci sono nel nostro settore. Questo perché — ha spiegato Enrico Vita — anche in Cina quello che è il trend demografico sicuramente porterà una crescita molto importante di questo mercato negli anni a venire”.

Green Vision: Il percorso di Pietro Colucci nell’energia pulita

Il panorama imprenditoriale italiano vede emergere figure di spicco nell’ambito della Green Economy e dell’innovazione ambientale. Tra queste, Pietro Colucci si distingue per un approccio che coniuga crescita sostenibile, investimenti in nuove tecnologie e prospettive di ampio respiro per l’energia rinnovabile.

Pietro Colucci

Pietro Colucci: un’impresa votata all’ambiente

La carriera di Pietro Colucci inizia da giovanissimo, quando a soli 22 anni assume la guida di un’impresa di famiglia impegnata nei servizi ambientali. Nel corso degli anni, la sua intraprendenza lo porta ad ampliare le attività aziendali, tra cui spicca l’acquisizione, avvenuta nel 2000, della sezione italiana di Waste Management Inc., specializzata nel trattamento dei rifiuti. Da questa operazione nasce il Gruppo Unendo, realtà che sotto la sua guida cresce in modo significativo e orienta progressivamente le proprie azioni verso la valorizzazione delle energie rinnovabili. Con la fondazione di Unendo Energia nel 2004, il focus aziendale si estende infatti al settore eolico, affermando un modello di business fondato sulla produzione di energia pulita. Sempre attento alle dinamiche di sostenibilità, tra il 2006 e il 2011 ricopre la presidenza di Assoambiente, sottolineando la necessità di investire in tecnologie ecocompatibili e promuovere una cultura industriale rispettosa dell’ecosistema. L’acquisizione di Schiapparelli 1824 S.p.A., poi trasformata in Kinexia e quotata in Borsa, conferma la tendenza a esplorare nuove frontiere nell’ambito delle fonti alternative.

Strategie per la Green Economy di Pietro Colucci

Nel 2011, conclusa l’esperienza con il Gruppo Unendo, l’imprenditore avvia una nuova realtà chiamata Sostenya, una holding di partecipazione che riunisce attività nel campo ambientale e progetti sulle fonti rinnovabili. Questo passaggio evidenzia un ulteriore rafforzamento dell’impegno a favore dell’energia pulita, confermato anche dall’acquisizione di quote di Innovatec, azienda specializzata in risparmio energetico e tecnologie Smart. Con Sostenya, Pietro Colucci pone al centro la ricerca di soluzioni integrate, tra cui le Smart Grid e le Smart City, promuovendo servizi in grado di connettere la gestione sostenibile dei rifiuti con l’efficienza domestica e industriale. In parallelo, assume incarichi in associazioni e comitati nazionali, tra cui il ruolo di Consigliere nel Gruppo Energia di Assolombarda, contribuendo alla definizione di strategie ecocompatibili e di progetti pilota volti all’innovazione verde. Da una prospettiva più ampia, l’impegno del manager emerge anche nelle collaborazioni con figure istituzionali e nella creazione di documenti programmatici, come il Manifesto per lo Sviluppo Sostenibile, dedicato alla promozione di politiche nazionali capaci di favorire la crescita della green economy. Tra pubblicazioni, come il libro “Vento a Favore”, e la fondazione di enti che sostengono la transizione energetica, il percorso di Pietro Colucci sottolinea la necessità di rinnovare il tessuto imprenditoriale italiano, abbracciando un sistema più attento all’ambiente e pronto a cogliere le opportunità della tecnologia in continua evoluzione.

Claudio Descalzi: risultati 2024 e nuovo Piano Strategico 2025-2028, parla l’AD

Claudio Descalzi: “Siamo riusciti anche ad aumentare la produzione oltre il target di 1,7 milioni di barili al giorno. La forte generazione di cassa per 13,6 miliardi di euro ci ha permesso di coprire capex e dividendi. Ricordo che abbiamo distribuito agli azionisti oltre 5 miliardi di euro, tra cedole e buyback”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il 2024 di Eni nell’intervista all’AD

Io credo che sia stato un anno straordinario”: lo sottolinea l’AD di Eni Claudio Descalzi nell’intervista rilasciata a “Milano Finanza” in cui commenta i risultati 2024 e illustra le linee-guida del nuovo Piano Strategico. “Siamo riusciti anche ad aumentare la produzione oltre il target di 1,7 milioni di barili al giorno. La forte generazione di cassa per 13,6 miliardi di euro ci ha permesso di coprire capex e dividendi. Ricordo che abbiamo distribuito agli azionisti oltre 5 miliardi di euro, tra cedole e buyback”, aggiunge l’AD. In Eni nel 2024 “crescita e creazione di valore hanno raggiunto un livello di eccellenza, supportati dalla nostra struttura finanziaria e dalla disciplina nei costi”, aveva spiegato l’AD lo scorso 27 febbraio in occasione della presentazione dei risultati: “La nostra posizione di leadership nell’industria è frutto della competitività del portafoglio di attività e del coerente disegno gestionale e finanziario del modello satellitare, che ha concretizzato oltre 21 miliardi di euro di valore d’impresa nel corso dell’anno”. L’AD Claudio Descalzi ne rimarca il valore anche a “Milano Finanza”: “È evidente che la strategia dei satelliti ci stia dando grandi soddisfazioni, dalle cessioni di quote di minoranza sono entrati 3,7 miliardi di euro con un forte beneficio sul leverage, che è sceso proforma dal 22 al 15%. Quanto a nuovi ingressi, tenendo come riferimento Enilive, Plenitude ha ancora fino a un 20% di capitale da poter cedere. È in corso un beauty contest, c’è molto interesse. Una volta che avremo chiuso questa seconda tranche penseremo alla quotazione. L’ipo è fondamentale, ma quando c’è una risposta così forte da parte di investitori privati diventa un secondo passo”.

Claudio Descalzi: le considerazioni sul Piano Strategico 2025-2028

Il 27 febbraio, Claudio Descalzi ha presentato anche il Piano Strategico 2025-2028, che prevede investimenti annui per 7 miliardi con focus su transizione energetica e decarbonizzazione ma anche su innovazione e data center. Nell’intervista, l’AD si sofferma in particolare sull’accordo con Petronas che punta a valorizzare gli asset upstream in Indonesia e Malesia: “Creerà un leader in Asia con una produzione di 500mila barili equivalenti”. Ma al centro del nuovo Piano anche una nuova area di business potenziale: la fornitura di energia ai data center, che sono grandi energivori. “Si aprono grandi opportunità tanto che stiamo valutando di creare una società satellite dedicata. Si tratta di impianti che hanno bisogno di forniture non interrompibili, noi possiamo garantirgliele col gas e decarbonizzare attraverso la cattura e stoccaggio di CO2, attività peraltro da conferire a un altro satellite che sarà costituito quest’anno. Inoltre possiamo mettere a disposizione terreni e capacità computazionale”, ribadisce Claudio Descalzi a “Milano Finanza”.

mercoledì 2 aprile 2025

Diana Bracco premiata al Milan Longevity Summit per la sua carriera e il valore sociale del suo operato

Una carriera esemplare: Presidente e AD del Gruppo Bracco dal 1999, Diana Bracco è stata premiata per il suo percorso professionale e l’apporto alla società in occasione del Milan Longevity Summit - Esercizi di longevità.

Diana Bracco

Diana Bracco: il riconoscimento a una carriera di successi

Presso il Palazzo Marino di Milano si è tenuta la seconda edizione di Milan Longevity Summit - Esercizi di longevità, ideato da Viviana Kasam, fondatrice di BrainCircle Italia, e presieduto da Marilena Citelli Francese. Per l’occasione, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, sono state celebrate quelle figure la cui vita è da prendere come esempio: tra queste anche Diana Bracco, Presidente e AD del Gruppo Bracco. L’iniziativa è nata con l’idea di riflettere sul valore sociale della longevità e sull’importanza di una vita in salute. Per questo motivo, si è deciso di omaggiare figure di spicco come Diana Bracco che, attraverso i loro percorsi professionali, hanno apportato un significativo valore alla comunità e dimostrato come la longevità possa rappresentare un patrimonio prezioso per ogni generazione.

Diana Bracco: oltre 50 anni di carriera

Con oltre 50 anni di esperienza come manager e imprenditrice, Diana Bracco ha assunto la carica di AD e Presidente del Gruppo Bracco nel 1999 e ha contribuito all’espansione internazionale dell’azienda. Dopo essersi laureata in Chimica presso l’Università di Pavia, ha iniziato la sua carriera nell’azienda di famiglia nel 1966 e, nel 1977, ha assunto l’incarico di DG del Gruppo. Nel suo percorso professionale, ha ricoperto ruoli in numerose associazioni del settore: dal 2000 al 2003 e dal 2008 al 2012, è stata Vice Presidente di Confindustria con delega per Ricerca & Innovazione. L’imprenditrice è diventata la prima Presidente donna delle associazioni Federchimica, dal 2003 al 2005, e di Assolombarda, fino al 2009. Inoltre, Diana Bracco è stata membro dell’Advisory Board del “B20 ITALY 2021”, Ambassador per il Women Empowerment nell’engagement Group B20, Presidente del Cluster Nazionale Scienze della Vita - ALISEI e Vicepresidente della Camera di Commercio di Milano, oggi membro del Consiglio. Attualmente, è Vicepresidente della Italy China Council Foundation, membro del Consiglio Generale e del Comitato Esecutivo della Fondazione Fiera Milano e membro del Consiglio Direttivo nazionale di Confindustria.

Luca Dal Fabbro: il manager moderno tra tecnologia e flessibilità

In occasione di RSC Academy Leader Talk, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, è intervenuto sulla figura del manager nella contemporaneità delineando quali caratteristiche debba avere per intercettare le sfide del mondo e sviluppare una visione per il futuro.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: le caratteristiche del nuovo manager

Allo scorso evento di RCS Academy Leader Talk, tenutosi il 15 novembre, il Presidente del Gruppo Iren Luca Dal Fabbro è intervenuto sul ruolo del manager contemporaneo. “Il mondo varia in maniera veloce, ci sono molti fenomeni che stanno accadendo, molti nuovi. Ci sono eventi non prevedibili. L’IA accelera questi fenomeni, la globalizzazione o la de-globalizzazione accelerano questi fenomeni. Siamo in una fase di maggiore conflitto tra sistemi, fra economie, fra tecnologie”. Proprio per questi motivi, una caratteristica imprescindibile per un manager deve essere la flessibilità, la capacità di sviluppare una visione per il futuro. Secondo Luca Dal Fabbro, è fondamentale “essere un manager olistico che possa coniugare gli aspetti tecnologici, manageriali, quindi di project management e di buona execution”.

Luca Dal Fabbro: “Sapere come e dove va l’azienda”

Un manager dovrebbe essere al corrente di “cosa sia la sfida sulla Cybersecurity, sull’Intelligenza Artificiale, sulle Biotecnologie, sulle tecnologie in generale”, ha ribadito Luca Dal Fabbro, poiché i cambiamenti tecnologici e digitali che impattano sul mondo possono avere sia dei risvolti positivi che negativi. Se si è in grado di interpretarli, allora si è in grado di dare una direzione all’azienda. “In termini di approccio, richieste, esigenze, dobbiamo pensare che i giovani pensano al lavoro in modo diverso rispetto alle altre generazioni. Dobbiamo sapere, e un manager deve capire, come interpretare questi fenomeni — ha sottolineato Luca Dal Fabbro — facendo in modo di poter motivare le giovani risorse, farle formare e renderle capaci di poter competere in maniera efficace e di poter capire le dinamiche che avvengono intorno a lui”.

martedì 1 aprile 2025

Telemedicina e pediatria, Susanna Esposito: in DIGICARE offriamo le competenze adeguate

Susanna Esposito: DIGICARE è un percorso formativo avanzato per fornire competenze pratiche relative alla sanità digitale. Una lezione è dedicata all’applicazione della telemedicina per i pazienti pediatrici.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: come applicare la telemedicina nei pazienti pediatrici

DIGICARE è la Scuola di Alta Formazione lanciata dalla Prof.ssa Susanna Esposito, docente di Pediatria all’Università di Parma e Direttrice della Clinica Pediatrica all’Ospedale Pietro Barilla. Il progetto, finanziato dalla Regione Emilia- Romagna e dal Fondo Sociale Europeo, nasce dall’idea di fornire delle competenze pratiche nell’ambito della telemedicina e della medicina personalizzata. I destinatari sono medici, infermieri e tutti coloro che operano come professionisti sanitari, così come lo staff amministrativo e gli ingegneri delle strutture sanitarie. Tra gli obiettivi del percorso formativo ci sono l’approfondimento delle tematiche relative a telemedicina, Intelligenza Artificiale, IoT e big data applicati alla sanità; la conoscenza delle ultime tecnologie in dispositivi indossabili e delle piattaforme di telemedicina; l’apprendimento dell’analisi dei dati clinici in tempo reale e della progettazione di trattamenti personalizzati; l’assimilazione di nozioni sull’etica e sulle normative nell’ambito della sanità digitale; la partecipazione a casi studio reali e sessioni pratiche con esperti del settore. Susanna Esposito, che ha coordinatole linee guida sulla telemedicina applicata ai pazienti pediatrici ed è attualmente impegnata nel coordinare un progetto per l’Istituto Superiore di Sanità sulle raccomandazioni di buona pratica clinica dell’impiego della telemedicina nel bambino con pneumopatia cronica, conduce una lezione dedicata proprio al paziente pediatrico, nel corso della quale illustra nel dettaglio quali sono le linee guida, entrando nel vivo di determinate casistiche.

Susanna Esposito: esempi di casistiche in cui applicare la telemedicina

Nel caso dell’asma bronchiale, ad esempio, Susanna Esposito riporta che ci sono centinaia di studi che dimostrano come sia possibile identificare precocemente le acutizzazioni pure con il paziente presso il proprio domicilio. “È stato dimostrato – afferma – come sia possibile dare istruzioni ai pazienti pediatrici e ai loro familiari sull’esecuzione corretta della terapia preventiva e sappiamo come gestire anche in ambienti non sanitari eventuali crisi asmatiche”. Durante il corso, la docente condivide inoltre le esperienze raccolte sulla fibrosi cistica, la malattia genetica più comune della razza caucasica. “Nel nostro Paese – continua – ci sono numerose esperienze sull’uso della telemedicina con software che sono stati ottimizzati anche grazie al contributo dei pazienti e dei loro familiari. Questo ci evidenzia una nuova possibilità di presa in carico, che permette una cura di prossimità e nel contempo una presa in carico del paziente, in rapporto ai suoi bisogni, con una frequenza di assistenza che vede un intervento sempre più personalizzato”. Tra gli altri ambiti affrontati nel percorso formativo, quello dei disturbi mentali in età pediatrica e adolescenziale, con una sezione dedicata alla gestione dei bambini con ansia lieve-moderata. A chiusura del corso, una lezione sulle ultime novità del settore, incluse le competenze richieste agli operatori.

Paolo Arrigoni: dall’ingegneria alla presidenza di GSE S.p.A.

Paolo Arrigoni, dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica, è entrato a far parte di Italcementi prima di avviare una carriera da libero professionista nell’ambito dell’automazione e consulenza di impianti elettrici. Da sempre impegnato nella promozione delle fonti rinnovabili, nell’efficientamento energetico e nella mobilità sostenibile, oggi è Presidente del GSE.

Paolo Arrigoni

I primi incarichi professionali di Paolo Arrigoni

Paolo Arrigoni è Presidente di GSE S.p.A. e Membro dell’Advisory Board dell’AIN (Associazione Italiana Nucleare). Ha iniziato la sua carriera professionale all’età di 16 anni presso Casmar S.n.c. quando, in parallelo agli studi come Tecnico delle Industrie Elettriche ed Elettroniche, ha assunto il ruolo di tecnico specializzato nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici industriali. Successivamente, ha conseguito la laurea in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Milano nel 1992, sviluppando un particolare interesse per l’automazione e, due anni dopo, si è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Ingegneri. Presso Italcementi Group di Bergamo, Paolo Arrigoni ha ricoperto l’incarico di Project Engineer riguardo il Servizio Controllo di Processo. In seguito, ha intrapreso il percorso come libero professionista, specializzandosi in servizi di progettazione e consulenza per impianti elettrici e di automazione nei settori civile, terziario e industriale.

Paolo Arrigoni: gli incarichi istituzionali e la presidenza del GSE

Dal 2002 al 2005, Paolo Arrigoni è stato membro del CdA di NORDCOM S.p.A., controllata del Gruppo Ferrovie Nord attiva nell’ambito ICT e, dal 2003 al 2006, di GRTN S.p.A., società responsabile del controllo della rete di trasmissione nazionale, poi ridenominata Gestore del Sistema Elettrico. In seguito, dal 1998 al 2022, ha assunto incarichi istituzionali di carattere politico di crescente responsabilità, in diversi ambiti: comunale, provinciale e nazionale. Nel 2005, Paolo Arrigoni è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Dal 2023, è Presidente di GSE S.p.A., società subordinata al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che ha il compito di promuovere le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Nello stesso anno, è diventato anche Membro dell’Advisory Board dell’AIN (Associazione Italiana Nucleare).

A2A, Renato Mazzoncini: City Plug Lamp rivoluziona la ricarica elettrica urbana

A2A continua nel suo impegno per l’innovazione e la sostenibilità con l’avvio del progetto City Plug Lamp, una soluzione che trasforma i pali dell’illuminazione pubblica in colonnine di ricarica per veicoli elettrici. La presentazione ha avuto luogo a Brescia, alla presenza dei rappresentanti istituzionali e aziendali, tra cui la Sindaca Laura Castelletti, il Vicesindaco e Assessore alla Mobilità Federico Manzoni, l’Assessore ai Lavori Pubblici Valter Muchetti, l’Amministratore Delegato di A2A Renato Mazzoncini, l’AD di A2A E-Mobility Fabio Pressi e il Direttore Generale di A2A Illuminazione Pubblica Federico Mauri.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: “Trasformiamo l’illuminazione pubblica in un motore di innovazione e sostenibilità”

City Plug Lamp può rappresentare una rivoluzione per la mobilità elettrica e l’efficienza urbana. Grazie a questa tecnologia, i tradizionali lampioni diventano hub multifunzionali garantendo un’illuminazione efficiente grazie ai loro LED di ultima generazione e allo stesso tempo la ricarica dei veicoli elettrici in bassa potenza; potranno inoltre integrare dispositivi di videosorveglianza e offrire connettività 5G, contribuendo a rendere le città più smart, connesse e sicure. Nella fase iniziale del progetto, A2A ha installato otto pali “City Plug Lamp” dotati di 16 prese per la ricarica dei veicoli elettrici. Questo sistema consente di sfruttare le infrastrutture esistenti per offrire un servizio capillare e facilmente accessibile, senza necessità di realizzare nuove installazioni. “Con City Plug Lamp trasformiamo un’infrastruttura essenziale come l’illuminazione pubblica in un motore di innovazione e sostenibilità”, ha commentato l’AD Renato Mazzoncini.

Renato Mazzoncini: “Un modello replicabile in tutta Italia”

“Questo progetto rappresenta una sintesi perfetta tra tecnologia, efficienza energetica e servizi per la mobilità elettrica, elementi fondamentali per accelerare la decarbonizzazione delle nostre città – ha aggiunto Renato MazzonciniL’integrazione delle colonnine di ricarica nei pali della luce dimostra come sia possibile ottimizzare le risorse esistenti, offrendo soluzioni concrete per una transizione ecologica che sia accessibile e capillare”.  L’iniziativa di Il progetto City Plug Lamp di A2A potrebbe essere esteso ad altre città italiane, facilitando la transizione verso una mobilità elettrica più diffusa e accessibile. “Brescia, con questa sperimentazione, apre la strada a un modello replicabile su scala nazionale per rendere le nostre città sempre più smart, sostenibili e a misura di cittadino”, ha concluso l’AD Renato Mazzoncini.