martedì 15 aprile 2025

Claudio Descalzi: A&F Live 2025, l’intervista all’AD di Eni

L’AD Claudio Descalzi all’evento di “Affari&Finanza” "L'Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell'era di Trump": necessario oggi guardare a nuovi mercati.

Claudio Descalzi

“La mappa dell’energia aiuta a comprendere la geopolitica”: Claudio Descalzi all’evento di “Affari&Finanza”

Intervenuto lo scorso 18 marzo all’evento di “Affari&Finanza” "L'Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell'era di Trump" in programma all’Università Bocconi di Milano, l’AD Claudio Descalzi ha delineato il quadro attuale della situazione energetica in Europa per poi analizzarne le prospettive future. “La mappa dell’energia aiuta a comprendere la geopolitica”, ha sottolineato l’AD di Eni rispondendo alle domande di Maurizio Molinari: al centro della conversazione il ruolo di Stati Uniti e Cina nello scacchiere mondiale e il loro peso anche in relazione alle potenziali dinamiche evolutive che caratterizzano i prossimi anni. Claudio Descalzi, in particolare, ha ribadito la necessità di guardare ai nuovi mercati: un tema esplorato dall’AD di Eni anche in diverse precedenti occasioni.

Claudio Descalzi: un alleato deve essere rispettato, curato e aiutato

Secondo Claudio Descalzi, l’Africa può rappresentare una nuova frontiera per l’Europa, a partire dall’Italia, in quanto già oggi si configura come “una grossa alternativa in termini energetici” e lo è “anche per le rinnovabili”. Eni guarda da tempo in questa direzione: “Stiamo lavorando su sistemi elettrici che sfruttano le fonti rinnovabili del Nordafrica. Oltre agli idrocarburi, in particolare il gas, stiamo realizzando nuove soluzioni per diversificare il nostro approvvigionamento”. Un alleato però, ha proseguito Claudio Descalzi, “deve essere rispettato, curato e aiutato”: l’Africa in particolare in considerazione della crescita demografica. “È il nostro secondo Paese. Il nostro posizionamento forse è nel Nord Africa”, ha spiegato l’AD: basti pensare che “più dell’80 per cento, quasi il 90 per cento” viene dato al mercato interno. Un processo “cominciato negli anni 2000”. L’AD di Eni ha sottolineato inoltre come all’Africa manchi “l’infrastruttura”: l’implementazione può giocare un ruolo fondamentale nell’alimentare un mercato interno che è debole. Eni quindi ha iniziato a sviluppare infrastrutture “per creare un mercato del gas lasciato indietro”: in Costa d’Avorio, ad esempio, “stiamo massimizzando, dopo le scoperte sul gas, per dare accesso all’energia”. È un approccio di scambio vicendevole: l’impegno nel dare gas all’Africa infatti “ci è tornato indietro” e nel momento in cui l’Italia ha avuto bisogno “non è stato difficile convincere i nostri partner per l’export in Italia”.

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