venerdì 16 maggio 2025

Claudio Descalzi: Eni e Regno Unito avviano il progetto CCS nella baia di Liverpool

L’AD di Eni Claudio Descalzi: “La CCS avrà un ruolo cruciale nell’affrontare la sfida della decarbonizzazione, eliminando in modo sicuro le emissioni di CO2 provenienti da industrie che attualmente non dispongono di soluzioni altrettanto efficienti ed efficaci”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: Eni al fianco del Regno Unito nel raggiungimento dei target di decarbonizzazione

È uno dei progetti più rilevanti per il Regno Unito che punta fortemente sullo sviluppo del settore CCS, cruciale sia per la strategia di decarbonizzazione che per quella industriale del Paese: un ruolo fondamentale in questo lo sta giocando Eni, come anche l’AD Claudio Descalzi ha spiegato recentemente nel sottolineare il valore dell’accordo strategico con il Dipartimento per la Sicurezza Energetica e Net Zero (DESNZ) del Regno Unito per lo sviluppo del progetto Liverpool Bay CCS che “apre la strada allo sviluppo della CCS su scala industriale, settore in cui il Regno Unito conferma la propria leadership grazie alla promozione di un contesto normativo che mira a rafforzarne lo sviluppo e a renderla pienamente competitiva sul mercato”. Lo scorso 24 aprile, Eni ha annunciato il perfezionamento della chiusura finanziaria degli accordi: una tappa che sancisce l’entrata del progetto nella fase esecutiva di realizzazione sbloccando investimenti chiave nella catena di approvvigionamento per maggioranza a livello locale. Il Regno Unito, con questo progetto, ambisce a diventare una nazione leader a livello globale nella transizione energetica generando al contempo opportunità di crescita nei distretti industriali: sostenere la competitività industriale del Regno Unito nel lungo periodo, salvaguardare l’occupazione esistente e creare nuove filiere produttive sono infatti solo alcuni degli obiettivi a cui guarda il Liverpool Bay CCS che prevede posti di lavoro, solo nella fase di costruzione, per circa 2.000 unità. “La CCS avrà un ruolo cruciale nell’affrontare la sfida della decarbonizzazione, eliminando in modo sicuro le emissioni di CO2 provenienti da industrie che attualmente non dispongono di soluzioni altrettanto efficienti ed efficaci. Eni conferma di essere in prima linea per la creazione di questo nuovo business altamente sostenibile legato alla transizione energetica”, ha ribadito Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi: con Eni verso un futuro a basse emissioni di carbonio

L’importanza del progetto è tangibile anche nelle parole dell’AD Claudio Descalzi: “Eni si è affermata come un operatore di primo piano in UK per il ruolo chiave che svolge nelle attività di trasporto e stoccaggio di CO2 come leader del consorzio del progetto HyNet, che diventerà uno dei primi cluster a basse emissioni di CO2 al mondo”. Il Cluster CCS HyNet contribuirà infatti a ridurre significativamente le emissioni provenienti da diverse industrie nel Nord Ovest dell’Inghilterra e Galles del Nord come ad esempio cementifici, impianti di recupero di energia dai rifiuti, industrie coinvolte nella produzione di idrogeno low-carbon, nonché di altre industrie che potranno usufruire dell'infrastruttura T&S di Eni. Entrando in dettaglio, infatti, Liverpool Bay CCS opererà sull’infrastruttura portante del Cluster HyNet per trasportare l’anidride carbonica dagli impianti di cattura situati nel Nord-Ovest dell'Inghilterra e del Galles del Nord verso i giacimenti di gas naturale depletati di Eni nella Liverpool Bay, dove la CO2 verrà stoccata in modo sicuro e permanente. Il trasporto avverrà attraverso condotte nuove ma anche riutilizzate: il progetto prevede infatti il riutilizzo efficiente di parte delle infrastrutture delle piattaforme offshore, nonché di 149 km di condotte onshore e offshore, e la costruzione di 35 km di nuove condotte per collegare gli emettitori industriali alla rete di trasporto e stoccaggio di Liverpool Bay CCS. L’inizio della fase di costruzione è previsto quest'anno, con l’avvio entro il 2028, in linea con la timeline degli emettitori industriali appartenenti al Cluster HyNet. Il progetto CCS a cui lavora Eni, grazie a una capacità di stoccaggio nella prima fase di 4,5 milioni di tonnellate di CO₂ all'anno e con una crescita potenziale fino a 10 milioni di tonnellate di CO₂ all'anno negli anni 2030, supporterà attivamente il raggiungimento degli obiettivi del Regno Unito in questo ambito. D’altronde, che il Paese punti molto sullo sviluppo del settore CCS, in linea con la vision di Eni e dell’AD Claudio Descalzi, lo dicono anche i rilevanti investimenti stanziati dal Governo: in totale 21,7 miliardi di sterline nei primi due cluster CCS del Paese nell’arco di un periodo di 25 anni.

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