martedì 27 maggio 2025

Luca de Meo: innovazione e regole più semplici per salvare l’automotive europeo

Il mondo dell’auto è a un punto di svolta e l’Europa rischia di restare ai box. Luca de Meo lancia un messaggio chiaro alle aziende e alle istituzioni: regole più snelle, investimenti tecnologici e visione di lungo periodo sono le uniche strade per non uscire di scena.

Luca de Meo

Luca de Meo: l’auto del futuro è connessa, intelligente e sostenibile. L’Europa? Deve cambiare strada

Luca de Meo, CEO di Renault Group, non ha dubbi: l’auto è destinata a trasformarsi in un “dispositivo su ruote”, connesso, aggiornabile e definito più dal software che dalla meccanica. Una trasformazione simile a quella della telefonia prima e dell’elettronica di consumo poi. Ma mentre la mobilità evolve alla velocità della tecnologia, l’Europa rischia di restare indietro, zavorrata da normative troppo rigide, ritardi infrastrutturali e una vision industriale frammentata. Insieme a John Elkann, il manager alla guida del Gruppo francese ha lanciato un chiaro allarme a Bruxelles attraverso una recente intervista rilasciata al quotidiano francese “Le Figaro”: “Il destino dell’automobile si gioca quest’anno”. Le vendite in Europa non hanno ancora recuperato i livelli pre-Covid e i veicoli sotto i 4 metri — un tempo la spina dorsale del mercato italiano — sono quasi scomparsi. La causa principale? Regole pensate per maxi SUV applicate anche alle citycar. “È inaccettabile trattare un’auto da 3,80 metri come una berlina da 5,5”, afferma Luca de Meo.

Auto, emissioni e software: la visione di Luca de Meo per un’Europa competitiva

Per il manager la risposta è una semplificazione normativa intelligente, basata su tre pilastri: regole valide solo per i nuovi modelli, pacchetti di norme più coerenti e uno sportello unico europeo per facilitare il dialogo tra industria e istituzioni. In parallelo, Luca de Meo chiede neutralità tecnologica e un nuovo approccio al calcolo delle emissioni, che consideri l’intero ciclo di vita del veicolo. Un piccolo ibrido, osserva, può risultare più sostenibile di un’elettrica pesante se si guarda alla produzione e allo smaltimento. Intanto, il costo delle auto continua a salire: entro il 2030 una Renault Clio costerà il 40% in più rispetto al 2015, e il 92,5% di questo aumento sarà imputabile alla regolamentazione. “Non siamo contro l’elettrico né contro il 2035”, conclude. “Ma serve pragmatismo: flessibilità, visione e capacità di innovare senza ostacoli ideologici”. La mobilità sta diventando un sistema digitale su quattro ruote, ribadisce Luca de Meo. Perde chi resta ancorato a vecchie logiche, vince chi sa progettare architetture software, interfacce utente, piattaforme cloud-native e aggiornamenti OTA (over the air). Il CEO di Renault Group l’ha capito e l’ha detto più volte: il pericolo non è solo economico, è esistenziale. O l’Europa riconquista la guida della trasformazione, o sarà ridotta a un terreno di gioco per potenze straniere.

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