martedì 15 luglio 2025

Il futuro dell’energia secondo Paolo Arrigoni (GSE)

L’Italia accelera sulla transizione energetica, puntando su fotovoltaico, eolico, biometano e agrivoltaico. Il Presidente del GSE Paolo Arrigoni fa il punto: “Gli obiettivi al 2030 sono sfidanti ma raggiungibili. Serve una sostenibilità pragmatica, non ideologica”.

Paolo Arrigoni

Italia verso i 131 GW al 2030, Paolo Arrigoni: crescono gli impianti commerciali

L’Italia corre verso il traguardo del 2030 sul fronte delle rinnovabili. Con 75 GW di potenza installata, di cui il 50% da fotovoltaico, il Paese si avvicina all’obiettivo dei 131 GW fissato per la fine del decennio. A guidare questa transizione è il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), presieduto da Paolo Arrigoni, che da oltre un anno promuove un modello di sostenibilità “concreta e non ideologica”, come ha ribadito il manager nell’intervista rilasciata ad “Affari Italiani”. “Nel 2024 abbiamo rilevato un calo del 25% nel numero di nuovi impianti fotovoltaici. La causa principale è il venir meno dell’effetto trainante del Superbonus. Tuttavia – spiega il Presidente – la capacità installata è cresciuta del 28%”. Meno impianti residenziali, più impianti commerciali. Il trend rimane quindi positivo. Nonostante nei primi mesi del 2025 ci sia stata una lieve flessione, “i dati preliminari del secondo trimestre indicano una ripresa sostenuta”, conferma Paolo Arrigoni. Sul fronte eolico, il Presidente riconosce maggiori difficoltà: la ventosità non è omogenea in Italia, ma le semplificazioni introdotte dal decreto bollette e la procedura FER-X transitoria possono dare nuovo impulso. L’obiettivo di 28 GW al 2030 resta quindi raggiungibile.

Paolo Arrigoni su CER, biometano e nucleare

Un capitolo a parte è dedicato alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che stanno rivoluzionando il modo di consumare energia: “Si passa dall’autoconsumo fisico e individuale all’autoconsumo diffuso, virtuale e condiviso”, aggiunge Paolo Arrigoni. Sono oltre 1.300 le richieste di qualifica delle configurazioni e più di 5.600 le domande di contributo PNRR ricevute dal GSE. “Le CER – ribadisce il Presidente – riducono l’uso di fonti fossili e creano valore ambientale, sociale ed economico”. La transizione non riguarda però solo l’elettricità: il biometano è un settore chiave. Con circa 730 impianti in fase di realizzazione, si punta a “raggiungere 5 miliardi di metri cubi di produzione entro il 2030, riducendo le importazioni di gas fossile dell’8%”, sottolinea Paolo Arrigoni. Grande attenzione anche al mondo agricolo, con 23.000 domande finanziate per impianti agrisolari e l’agrivoltaico in costante espansione. Sull’apertura del Governo al nucleare, il Presidente non ha dubbi: “Il nucleare di nuova generazione è un alleato strategico delle rinnovabili”. È una tecnologia sicura e pulita, che può contribuire alla decarbonizzazione, ma serve un carico di base per compensare l’intermittenza delle fonti verdi. “Serve una visione pragmatica, non ideologica, per non restare prigionieri delle fluttuazioni geopolitiche delle materie prime”, fa sapere Paolo Arrigoni. Non solo analisi e numeri: il GSE è anche in prima linea nella divulgazione con il roadshow “Diamo energia al cambiamento”, un viaggio attraverso l’Italia a bordo di un’auto a biometano. Un’iniziativa che ha coinvolto finora 16 territori, migliaia di studenti e centinaia di amministratori. Perché la transizione parte dalla conoscenza.

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