mercoledì 3 settembre 2025

Fabrizio Ruggiero: welfare aziendale strumento fondamentale per chi lavora

Il welfare aziendale non è un beneficio accessorio, ma un pilastro sempre più rilevante per sostenere il reddito e il benessere di chi lavora. Lo ha sottolineato Fabrizio Ruggiero, Amministratore Delegato di Edenred Italia, commentando i dati dell’ultima edizione dell’Osservatorio Welfare della società.

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero: “Welfare, componente essenziale del benessere dei dipendenti”

Nel 2024, le imprese italiane hanno erogato in media circa 1.000 euro a dipendente in credito welfare, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente (910 euro). Parallelamente è cresciuto anche il tasso di utilizzo da parte dei lavoratori, che sfiora il 90%, segnale tangibile della sempre maggiore importanza attribuita a questo strumento. Spinti anche dalla Legge di Bilancio, che fino al 2027 ha innalzato la soglia di esenzione a 1.000 euro (2.000 per chi ha figli a carico), i fringe benefit rappresentano la voce di spesa principale all’interno del credito welfare. Secondo Fabrizio Ruggiero, sommando buoni pasto e fringe benefit, un’azienda può arrivare a mettere a disposizione fino a 2.700 euro esentasse per ciascun dipendente. Per chi percepisce un reddito tra i 25 e i 50mila euro annui, si tratta dell’equivalente di una o due mensilità nette aggiuntive, un aiuto significativo in un contesto di aumento generale del costo della vita.

Fabrizio Ruggiero: “HR architetti del benessere, ma il welfare resta ancora poco diffuso tra le PMI”

Il welfare aziendale è sempre più costruito a misura di persona”, ha ribadito l’AD Fabrizio Ruggiero. Gli HR manager diventano quindi veri e propri architetti del benessere organizzativo, chiamati a interpretare i bisogni dei dipendenti e a progettare soluzioni capaci di rispondere alle aspettative di chi lavora. Nonostante ciò, il welfare resta ancora poco diffuso tra le PMI, spesso frenate da complessità normative e da una cultura aziendale che fatica a percepirne il valore strategico. Una semplificazione normativa e una maggiore diffusione della cultura del welfare potrebbero favorirne l’adozione, affinché diventi una scelta consapevole, capace di generare valore condiviso. In un mercato del lavoro sempre più fluido, puntare sul benessere significa attrarre e trattenere talenti, aumentando allo stesso tempo la produttività e la coesione interna.

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