Ospite del Forum TEHA Ambrosetti, l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia ha parlato della necessità di snellire la normativa europea per favorire il mercato interno, ribadendo inoltre l’urgenza di ridurre il gap tecnologico in Italia e intervenire sui costi dell’energia.
Cristina Scocchia: costi dell’energia e gap tecnologico, cosa serve per rimettere in moto l’economia italiana
Nel corso di un’intervista rilasciata nell’ambito del 51esimo Forum TEHA Ambrosetti, l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia ha condiviso quali potrebbero essere delle valide misure a supporto delle aziende italiane nell’attuale contesto politico ed economico, partendo dal sottolineare cosa stia già effettivamente funzionando nel Paese. “Noi imprese – ha affermato – abbiamo sempre la tendenza a lamentarci e a vedere il bicchiere mezzo vuoto, però questo genera sfiducia. La sfiducia poi genera risparmi e i risparmi, si sa, non generano posti di lavoro, mentre l'ottimismo e la fiducia generano investimenti, e gli investimenti fanno crescere poi i consumi e l'economia”. Tra i segnali positivi indicati dalla manager ci sono i dati relativi alla crescita dell’occupazione e al debito pubblico, tenuto sotto controllo grazie a una gestione oculata delle finanze pubbliche. Sui provvedimenti che potrebbero aiutare le imprese italiane, in cima alla lista di Cristina Scocchia ci sono misure riguardanti i costi dell’energia. “Noi paghiamo l'energia 4-5 volte quello che invece è il costo dell'energia negli Stati Uniti” e anche “all’interno dell’Europa, l'Italia e la Germania sono i Paesi che pagano di più l'energia”, rendendo difficile la creazione di condizioni competitive. Secondo la CEO di Illycaffè, ci sarebbe poi da intervenire sul recupero di quel gap tecnologico che l’Italia ha accumulato negli ultimi 20 anni: “Tutto ciò che si può fare a livello di leva fiscale per aiutare le aziende a investire e a esportare in un momento di dazi e di barriere può aiutare il nostro Paese a mantenere alta l'occupazione”.
Cristina Scocchia: l’Europa è un mercato di sbocco interessante, ma ci devono essere le condizioni giuste
Da soli, incentivi e misure, però, non portano molto lontano. Cristina Scocchia ha rimarcato infatti la necessità, da parte delle aziende, di assumersi le proprie responsabilità, prendendo atto del fatto che “il mondo non è più quello che conoscevamo” e, pertanto, è essenziale riorganizzare le proprie strategie. “In Illycaffè, ad esempio, abbiamo deciso di investire molto in Europa. Per noi, ma non solo, può essere un mercato di sbocco molto grande e interessante”. Questo a patto che ci siano le “condizioni giuste”. I costi dell’energia andrebbero, infatti, ridotti a livello europeo. E andrebbe adottato un approccio più pragmatico al Green Deal, con uno snellimento delle norme: “Tutti i vari Paesi hanno una normativa così complessa e farraginosa che, anche se i dazi in Europa non sono mai stati dichiarati, in realtà ci sono”. A confermarlo è anche uno studio del Fondo monetario internazionale, che evidenzia come i cosiddetti “dazi interni” europei, ovvero le barriere legate alle differenze regolamentari tra un Paese e l’altro, penalizzino il mercato europeo, pesando al pari di un dazio del 45%, di gran lunga superiore rispetto a quello imposto dal Presidente Trump. “Queste sono le aree su cui, secondo me, bisogna intervenire a livello italiano, ma ancor di più europeo, affinché le aziende possano riorganizzarsi”, ha concluso Cristina Scocchia.
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