venerdì 28 aprile 2023

Il profilo professionale di Claudio Machetti

Dopo i primi passi professionali presso il Banco di Roma, Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato Italiane ricoprendo incarichi di crescente responsabilità. Oggi è Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line del Gruppo Enel.

Claudio Machetti, manager di Enel

Claudio Machetti, l’esperienza in Enel

Claudio Machetti entra in Enel nel 2000: inizialmente Responsabile dell’Area Finanza, dal 2005 al 2009 ricopre il ruolo di Direttore finanziario. Più tardi, assume la carica di Direttore della funzione Risk Management. A maggio 2014, invece, viene nominato Direttore della Global Trading del Gruppo Enel, che a marzo 2021 cambia nome in Global Energy and Commodity Management Business Line. Qui si occupa di dirigere l’attività del Gruppo nei mercati all’ingrosso di gas ed energia elettrica, oltre alla gestione del sourcing di carbone, gas e olio combustibile. Negli anni precedenti, ha ricoperto il ruolo di Direttore della Global Trading e UpStream Gas Business Line. Nel corso della sua carriera professionale presso Enel, Claudio Machetti è stato Presidente di FondEnel e Fopen, i due fondi pensione del Gruppo. È stato inoltre nominato Consigliere di Amministrazione di Endesa, Terna e Wind.

Claudio Machetti, formazione e incarichi precedenti

Il 1983 segna l’esordio professionale di Claudio Machetti presso il Banco di Roma in cui, nel corso degli anni, assume incarichi di crescente rilievo. Da impiegato nella filiale di Milano, nel 1984 passa alla Direzione Centrale di Roma come analista finanziario con il compito di curare l’IPO di alcune società nella Borsa Italiana. Sei anni più tardi arriva la prima importante promozione: viene nominato Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Nel 1992, terminata l’esperienza presso il Banco di Roma, il suo percorso professionale prosegue in Ferrovie dello Stato Italiane. Da Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari, nel 1996 viene nominato Direttore della Finanza Operativa. In quegli stessi anni Claudio Machetti partecipa attivamente alla fondazione di Fercredit, società finanziaria specializzata in ambito captive nei settori del factoring, del leasing e del credito al consumo, ricoprendo successivamente il ruolo di Amministratore Delegato. Nato a Roma nel 1958, ha conseguito la Laurea in Scienze Statistiche presso l’Università La Sapienza nel 1982.

Marco Patuano: “Obiettivo di A2A raggiungere i 5 GW da sole, vento e acqua”

Marco Patuano, Presidente di A2A, è stato intervistato a Trieste dal quotidiano “Il Piccolo”: transizione energetica, ruolo dell’industria ed elettrificazione gli argomenti toccati nel confronto.

Marco Patuano (A2A)

Marco Patuano: “Italia quintultima per autonomia energetica, necessario accelerare su rinnovabili”

Nonostante l’Italia sia il secondo Paese in Europa per disponibilità di risorse rinnovabili, oggi è quintultima per autonomia energetica con una produzione del 22,5% rispetto alla media del 39,5%. Numeri che nell’attuale contesto di crisi geopolitica il Paese non può più permettersi. Non ha dubbi Marco Patuano: la transizione energetica oggi non è più una questione rinviabile ed è necessario uno sforzo da parte di tutti gli attori coinvolti. Il Presidente di A2A lo ha dichiarato in una recente intervista rilasciata al quotidiano “Il Piccolo” in occasione della sua visita a Trieste per l'assemblea di Confindustria Alto Adriatico. “Con le nostre materie prime – acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione ed efficientamento, possiamo raggiungere il 58,4% di autonomia”, ha ricordato il manager. La sola A2A prevede nel suo Piano al 2030 un totale di 16 miliardi di euro di investimenti dedicati alla transizione ecologica: “Altre aziende del settore si stanno muovendo nella stessa direzione. Le risorse non mancano”, ha aggiunto Marco Patuano, evidenziando il ruolo propulsivo della finanza green, che oggi mette a disposizione ingenti risorse a costi contenuti alle imprese che si impegnano nella decarbonizzazione.

Marco Patuano: “In Friuli un parco fotovoltaico da 60 MW. Il futuro dei trasporti individuali? L’elettrico”

Al momento, il porto di Trieste è interessato da un progetto che punta a riqualificarne le infrastrutture attraverso l’elettrificazione delle banchine. Per la città un’occasione da sfruttare in pieno, commenta Marco Patuano: “La transizione energetica è la grande sfida dell'Europa che ha l'opportunità di acquisire la leadership mondiale. Il contributo di tutti i territori sarà fondamentale così come sarà centrale il ruolo delle grandi città: Trieste è tra queste e il ruolo del porto sarà determinante”. Ma non è solo Trieste a ricoprire un ruolo strategico per A2A: “Il nostro obiettivo è quello di arrivare a costruire un portafoglio da 5 GW tra idroelettrico, solare ed eolico. Il Friuli Venezia Giulia per noi è un territorio strategico da questo punto di vista. Siamo già presenti con centrali idroelettriche che utilizzano le acque del fiume Tagliamento e stiamo realizzando un parco fotovoltaico da 60 MW in provincia di Udine, che darà un importante contributo di produzione per famiglie e industrie locali”. Nell’intervista, Marco Patuano interviene anche in merito ai trasporti. Per il Presidente di A2A il prossimo futuro sarà legato ai motori elettrici, in particolar modo per quanto riguarda il trasporto individuale.  Mentre nell’ambito dei trasporti industriali e pesanti, il manager vede più probabili soluzioni come i biocarburanti o l’idrogeno. Indispensabile inoltre accelerare sugli accumuli. “É molto importante lavorare sulle infrastrutture per la ricarica, l'adeguamento delle reti elettriche e far nascere una filiera per il riciclo delle batterie, per ridurre la nostra dipendenza da altri Paesi per le materie prime: è quello che stiamo facendo anche in A2A”.

giovedì 27 aprile 2023

L’intervista a Vincenzo Sanasi D’Arpe, Presidente del World Food Programme Italia

Presidente di WFP Italia dal 2017, Vincenzo Sanasi D’Arpe è stato intervistato da “Il Sole 24 Ore” dopo che l’organizzazione è stata premiata con il Nobel per la Pace.

Vincenzo Sanasi D’Arpe commenta il prestigioso riconoscimento conferito al WFP

Il Nobel per la Pace è stato conferito al World Food Programme, la più grande organizzazione umanitaria al mondo. Impegnato sul versante della crescita economica, della lotta al cambiamento climatico, del miglioramento delle condizioni di vita sulla terra, il Comitato Italiano è presieduto da Vincenzo Sanasi D’Arpe. “Il World Food Programme è la principale organizzazione umanitaria e Agenzia delle Nazioni Unite – afferma il Presidente – Ogni anno aiuta circa 100 milioni di persone in 83 Paesi nel mondo”, fornendo cibo e assistenza in zone “colpite da emergenze, disastri naturali o conflitti”. In questo contesto, l’Italia svolge un ruolo di primo piano: la penisola è infatti “l’Hub degli aiuti”, con Brindisi che è “la sede del deposito dei materiali di primo supporto da inviare dopo le catastrofi”.

I suggerimenti di Vincenzo Sanasi D’Arpe per i Governi europei e la replica ai più scettici

In merito al tema dell’immigrazione e rivolgendosi alla politica, il Presidente sottolinea che “l’uomo deve rimanere al centro del modello di sviluppo economico” e ricorda che “la finanza, l’industria, l’economia sono al servizio dell’uomo, non viceversa”. Ricollegandosi alle parole di Papa Francesco, Vincenzo Sanasi D’Arpe fa notare che temi quali la fame, il clima, la povertà, i conflitti e le guerre non sono “né di destra, né di sinistra”, ma piuttosto “questioni incontestabili”. Il Presidente di WFP Italia si rivolge agli scettici e risponde a chi dice che gli aiuti non arrivano ai destinatari. “Le strumentalizzazioni politiche – ribadisce – vanno evitate e va riconosciuto l’effettivo impegno delle organizzazioni dell’Onu. L’efficacia del World Food Programme è documentabile, numerica”.

2022 positivo per Italgas, Paolo Gallo: “In prima linea nel processo di transizione”

Dall’AD di Italgas Paolo Gallo una panoramica sui risultati conseguiti nel 2022: “Cresciuti nonostante lo shock dei mercati energetici. Digitalizzazione, economia circolare e formazione i driver strategici”.

Paolo Gallo AD Italgas

Paolo Gallo: “Utili a +7,6%, EBITDA ha superato il miliardo di euro”

La crisi energetica e l’aumento del costo delle materie prime non hanno frenato la crescita di Italgas, che sotto la guida di Paolo Gallo ha continuato a macinare utili anche nel 2022. A confermarlo i risultati consolidati approvati lo scorso 9 marzo dal Consiglio di Amministrazione. Tutti i principali indicatori economico-finanziari di Italgas sono cresciuti in maniera significativa. Oltre all’utile netto adjusted, che ha raggiunto quota 395,7 milioni di euro (+7,6%), sale anche l’EBITDA adjusted, che supera il miliardo di euro (1.082,7 milioni di euro, +7,3%). Non sono da meno i ricavi totali adjusted, pari a 1.537,3 milioni di euro (+12,1%), e l’utile operativo (EBIT) adjusted, che si attesta a 622,8 milioni di euro (+6,8%). “24 trimestri consecutivi di crescita – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Paolo Gallosono un traguardo che soltanto un’azienda quasi bicentenaria come Italgas poteva raggiungere. In un 2022 caratterizzato dallo shock sui mercati energetici e dall’esplosione della guerra alle porte dell’Europa – ha aggiunto – i risultati raggiunti sono l’ulteriore prova della grande solidità di un Gruppo capace di continuare a crescere in un contesto condizionato dal forte incremento dei costi delle materie prime e dalla necessità di centrare gli obiettivi di sicurezza energetica per il Paese”.

Paolo Gallo: “Network Italgas pronto ad accogliere gas rinnovabili. Con Geoside ridotti consumi energetici del 21%”

Nel 2022 Italgas ha continuato a sviluppare le attività operative, con gli investimenti realizzati nel periodo che ammontano a 814,3 milioni di euro. Principale destinazione il repurposing del network di distribuzione, spiega Paolo Gallo, con l’obiettivo di creare una rete full digital in grado di gestire i gas rinnovabili, in primis il biometano, già in rete, al quale si aggiungeranno a breve idrogeno e metano sintetico. “Con particolare attenzione al biometano, Italgas sta investendo per favorire l’allacciamento degli impianti di produzione alle reti di distribuzione, introducendo la tecnologia del reverse flow verso il network del trasporto al fine di aumentare ulteriormente la flessibilità del sistema gas”. Oltre a crescere sotto il profilo economico-finanziario e operativo, lo scorso anno il Gruppo ha accelerato anche sul fronte della sostenibilità riuscendo infatti a conseguire i target che nel Piano Strategico 2022-2028 erano stati rivisti ulteriormente al rialzo. Spicca in particolare la riduzione dei consumi energetici, che rispetto al 2021 segna un deciso -21%. Un risultato possibile grazie alla controllata Geoside: “Gli obiettivi fissati dal REPowerEU – ha commentato Paolo Gallosono raggiungibili anche attraverso il contributo dell’efficienza energetica. Un settore nel quale siamo presenti con Geoside, un operatore che offre al mercato soluzioni proprietarie tecnologicamente avanzate che garantiscono risparmi di energia sistematici”. Digitalizzazione, innovazione ed economia circolare continueranno ad essere i driver strategici di Italgas, ha concluso l’AD, con il Gruppo che resta in prima linea nel processo di transizione verso la net zero economy.

Gianni Lettieri: Pasqua solidale con Atitech, l’iniziativa a Napoli

Atitech, in collaborazione con l’Associazione Culturale Larsec, a supporto delle famiglie in difficoltà nei quartieri napoletani di Secondigliano e San Pietro a Patierno: le dichiarazioni del Presidente Gianni Lettieri sul progetto Pasqua solidale.

Gianni Lettieri (Atitech)

Gianni Lettieri e Atitech, vicinanza nelle situazioni di bisogno

Una nuova iniziativa di solidarietà da parte di Atitech, azienda leader nel settore internazionale della manutenzione aeronautica. Dopo il progetto realizzato a Natale, la realtà guidata dal Presidente Gianni Lettieri ha deciso di estendere anche a Pasqua il proprio impegno a favore delle famiglie in difficoltà donando oltre 200 tra colombe e uova di cioccolato nei quartieri di Secondigliano e San Pietro a Patierno. “La crisi economica, generata soprattutto dalla pandemia, incombe ancora pesantemente sulle famiglie italiane, alcune delle quali versano in grandi difficoltà”, ha evidenziato il Presidente Gianni Lettieri: “È questo il motivo per cui abbiamo ritenuto necessario estendere quest’anno le nostre consuete iniziative di solidarietà anche a Pasqua”. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale Larsec, che opera da quasi dieci anni nei quartieri a nord di Napoli con attività di riqualificazione territoriale. La rete dei volontari, insieme ad ASD Secondigliano e la Parrocchia Sacri Cuori, si è occupata della distribuzione delle colombe pasquali e delle uova di cioccolato donate da Atitech.

Pasqua solidale di Atitech, Gianni Lettieri: “Arricchisce il cuore di chi dona e di chi riceve”

Per il primo anno, dunque, dopo la consueta iniziativa di solidarietà natalizia, Atitech torna a far sentire la propria vicinanza alle famiglie in difficoltà mettendo a disposizione spazi e risorse a Napoli per la consegna di doni. “Non è solo la risposta a un bisogno reale, ma è anche un gesto per consentire a tante famiglie di avere un pensiero gentile”, ha sottolineato Gianni Lettieri parlando dell’iniziativa: un gesto che “arricchisce il cuore di chi dona e di chi riceve, con l’augurio che tutti possano trascorrere in modo più sereno il periodo delle festività”. Pertanto, per l’azienda guidata da Gianni Lettieri un rinnovato pensiero di vicinanza in occasione delle feste, in seguito al progetto “Natale di Atitech” che a fine anno aveva fornito 4.000 pasti caldi nelle zone di Secondigliano, San Pietro a Patierno, Ponticelli e nel rione Vasto.

Claudio Descalzi: la vision di Eni sul quadriennio 2023-2026, focus sulla Strategy

Nelle parole dell’AD Claudio Descalzi il valore del percorso di trasformazione industriale e finanziaria avviato da Eni nel 2014 che “ci ha progressivamente permesso di creare valore anche in scenari difficili, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità ambientale”.

Claudio Descalzi (ENI)

Claudio Descalzi: Piano 2023-2026, lo sguardo di Eni sul futuro dell’energia

Lo ha presentato l’AD Claudio Descalzi lo scorso 23 febbraio: il Piano 2023-2026 di Eni punta a soddisfare ciascuno dei pilastri essenziali del trilemma energetico raggiungendo la sostenibilità ambientale parallelamente alla sicurezza energetica e all’accessibilità. Il nuovo Piano, ha aggiunto l’AD, riflette “la forza e l’efficacia della nostra strategia”: il percorso di trasformazione industriale e finanziaria avviato nel 2014 “ci ha progressivamente permesso di creare valore anche in scenari difficili, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità ambientale”. Entrando più nello specifico, la strategia di esplorazione e produzione di Eni si è concentrata principalmente sul gas “facendo leva sulle nostre produzioni e diversificando gli investimenti tra diversi Paesi”. E questo oggi fa sì che Eni possa procedere concretamente, come da Piano, alla sostituzione di 20 miliardi di metri cubi di gas russo entro il 2025. Inoltre “abbiamo trasformato la nostra piattaforma downstream e investito significativamente in tecnologia per creare e far crescere i nostri business legati alla transizione energetica, con l'obiettivo di azzerare le emissioni Scope1, 2 e 3”. L’AD Claudio Descalzi ha quindi riconfermato pienamente gli obiettivi di decarbonizzazione “nonostante lo scenario attuale della sicurezza energetica e la necessità di far fronte a una forte domanda di energie tradizionali”: -35% entro il 2030; -80% entro il 2040; e net zero entro il 2050.

Claudio Descalzi: Eni si impegna a creare valore garantendo sicurezza degli approvvigionamenti e sostenibilità

L’AD Claudio Descalzi ha illustrato i quattro pilastri del Piano 2023-2026: la sicurezza energetica e l’accessibilità attraverso la diversificazione geografica e tecnologica; la riduzione delle emissioni; la tecnologia come leva per le iniziative di oggi e per le future opportunità di innovazione; la creazione di valore per gli azionisti. Ma Claudio Descalzi guarda ben oltre il 2026 perché già oggi è possibile “delineare chiaramente” come Eni sarà nel 2030: “Le nostre attività Upstream non genereranno più emissioni nette; la nostra produzione di idrocarburi sarà composta principalmente da gas; la nostra capacità di biocarburanti supererà i 5 milioni di tonnellate all'anno; la nostra capacità di energia rinnovabile sarà superiore ai 15 GW. E i nostri investimenti nella tecnologia più rivoluzionaria legata alla transizione energetica - la fusione a confinamento magnetico - saranno prossimi a concretizzarsi nel primo impianto industriale”. Eni arriva oggi profondamente rafforzata anche dal punto di vista finanziario: fondamentali in quest’ottica l’ottimizzazione e la razionalizzazione delle spese. “Questo ci permette oggi di presentare forti obiettivi finanziari: un significativo CFFO generato sia dalle nostre attività tradizionali che dal contributo delle attività legate alla transizione; un modello di business a satelliti che ci consente di valorizzare le nostre attività liberando al contempo risorse aggiuntive per gli investimenti nella transizione; e un livello di debito molto basso”, ha spiegato l’AD. La solidità finanziaria “ci permette oggi di creare valore crescente per i nostri azionisti e di potenziare la politica di remunerazione”.

Risparmio privato: Banca Generali accelera la crescita dei volumi a marzo 2023

Risparmio privato: commentando i recenti risultati ottenuti da Banca Generali, l’AD Gian Maria Mossa ha evidenziato come marzo 2023 sia stato “un mese in decisa accelerazione che porta il saldo del trimestre in crescita rispetto allo scorso anno a conferma della forte attenzione delle famiglie in merito alla tutela del risparmio e del patrimonio”.

Il ruolo di primo piano di Banca Generali

Risparmio privato: Banca Generali in crescita, il focus dell’AD Gian Maria Mossa

Il risparmio privato incontra l’economia reale, a testimonianza di quanto sia importante proteggerne oggigiorno la solidità. È anche così che Banca Generali riesce a confermarsi Istituto leader nel settore, con numeri sempre più robusti come segnalato anche dalla raccolta realizzata a marzo 2023: crescita dei volumi che raggiunge i 665 milioni di euro nei nuovi flussi, registrando un +39% rispetto al corrispondente mese del 2022 e un +50% rispetto a febbraio. Come reso noto, da inizio anno i flussi hanno superato quota 1,5 miliardi di euro (+4% rispetto al corrispondente trimestre dell’anno precedente). Marzo 2023, dunque, “un mese in decisa accelerazione”, come sottolineato da Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali: il saldo del trimestre è “in crescita rispetto allo scorso anno a conferma della forte attenzione delle famiglie in merito alla tutela del risparmio e del patrimonio”. Un risultato raggiunto nonostante volatilità e incertezza che contraddistinguano lo scenario economico attuale. In questa prospettiva “la centralità della consulenza e i vantaggi delle gestioni attive e adattive si confermano punti di forza del modello d’offerta”, ha specificato l’AD. Un approccio che consente all’Istituto di posizionarsi in un ruolo di leadership nel settore del risparmio privato.

Banca Generali: professionalità e competenza per orientarsi con fiducia al futuro del risparmio privato

“Il tema della protezione nelle soluzioni assicurative trova nuovo slancio nelle nuove iniziative presentate durante il recente road-show”, ha dichiarato l’AD di Banca Generali esaminando i risultati: questo, insieme al “trend di sviluppo di nuova clientela e dei servizi di investimento a valore aggiunto” permette all’Istituto di guardare con fiducia al “raggiungimento dei target prefissati pur in un contesto caratterizzato dall’effetto catalizzatore di determinati titoli amministrati”. Fiducia che, tra le altre cose, consolida il ruolo di primo piano di Banca Generali nel settore e nei confronti dei clienti, anche grazie a un’estesa rete di consulenti specializzati nel garantire visione strategica sulle scelte finanziarie, patrimoniali e in materia di risparmio privato. Come sottolineato da Gian Maria Mossa in conclusione, professionalità e competenza nel percorso di diversificazione per il lungo periodo restano gli elementi distintivi del nostro approccio che ci fa guardare con ottimismo ai prossimi mesi”.

martedì 18 aprile 2023

“Avvenire” dialoga con Cristina Scocchia: i piani di Illycaffè verso il futuro

È proprio nei momenti peggiori che bisogna accelerare maggiormente. Di questo è convinta l’AD di Illycaffè Cristina Scocchia, che ha condiviso alcuni spunti di riflessione in un’intervista pubblicata su “Avvenire”.

Cristina Scocchia, AD Illycaffè

Cristina Scocchia: gli elementi indispensabili per superare la crisi

“Quando il mare è piatto, siamo capaci tutti di navigare. Ma quando il mare è agitato, un capitano deve fare la differenza”. Nelle parole di Cristina Scocchia, manager di grande esperienza alla guida di Illycaffè, si rispecchia un approccio alle responsabilità professionali fatto di visione ad ampio raggio, strategie che puntano a innovare e valori solidi su cui basarsi. Un approccio che, per certi versi, può essere applicato ad altri ambiti della vita, non solo quello professionale. Come raccontato nell’intervista, è un modo di intendere le cose che trae insegnamento anche da alcuni consigli ricevuti fin da piccola: “All’orizzonte vediamo scenari difficili, ma credo che, come mi ha insegnato la saggezza dei miei nonni, tanto più è dura la salita tanto più devi accelerare per scollinare”. E scenari difficili non ne mancano se si considerano sia gli anni appena trascorsi sia alcuni elementi del presente, tra cui le tensioni geopolitiche o i rincari dell’energia e delle materie prime, che hanno provocato aumenti nei costi produttivi. Cosa fare, dunque, per resistere alle difficoltà e, al contrario, trarne slancio per crescere? Secondo Cristina Scocchia è importante “rivedere le proprie strategie e mantenere tre stelle polari: una, la visione, sapere dove si vuole andare; due, investire in innovazione, trasformazione digitale e sostenibilità; tre, la più importante: si deve avere un compasso morale forte”. Quest’ultimo consente di attingere da una serie di valori solidi che aiutano a distinguersi nelle avversità.

Essere manager con valori ed etica: il messaggio di Cristina Scocchia

Cristina Scocchia è impegnata oggi nel guidare Illycaffè in un percorso che punta da un lato alla crescita, dall’altro a consolidare il ruolo di leadership globale nel caffè di alta qualità sostenibile. Come spiegato nell’intervista, “vogliamo lanciare un nuovo ciclo di crescita. Vogliamo un’azienda sempre più globale e visibile, raddoppiando la nostra presenza negli Stati Uniti. Vogliamo che diventino importanti come l’Italia, il ‘secondo mercato domestico’, come ci piace definirli”. In tale prospettiva, ha aggiunto, “puntiamo a raddoppiare la presenza nell’e-commerce: siamo al 15%, vogliamo che aumenti di peso e importanza”. A questo Cristina Scocchia affianca grande attenzione nel portare avanti una forte etica nelle attività lavorative, con la consapevolezza del ruolo sociale ricoperto dall’impresa. Valori che, nella vision dell’AD, possono trovare relazione con il manifesto della 54esima edizione della Barcolana, storica regata velica che si svolge ogni anno nel Golfo di Trieste: “Le correnti valoriali possono aiutarci a uscire dal periodo che abbiamo vissuto e dai nuovi timori che minacciosi si addensano all’orizzonte”, ha sottolineato, specificando come tali valori costituiscano “quel compasso morale che fa la differenza”. Questa, in conclusione, la prospettiva con cui la manager intende traghettare Illycaffè verso le grandi sfide che la attendono: una su tutte la futura quotazione in Borsa.

lunedì 17 aprile 2023

Gruppo FS, l’AD Luigi Ferraris intervistato da “Il Tempo”: nasce FS Security

L’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris illustra, in un’intervista rilasciata a “Il Tempo”, il piano del Gruppo FS per rendere le stazioni più sicure, ridurre le percezioni di timore e aumentare i presidi nelle aree ferroviarie.

Luigi Ferraris AD Gruppo FS

Luigi Ferraris: il piano del Gruppo FS per aumentare la sicurezza nelle aree ferroviarie

Una persona su due considera le stazioni come luoghi pericolosi: questo è quanto è emerso da un’indagine condotta dal Gruppo FS sulla percezione di sicurezza dei passeggeri, che aumenta nelle stazioni più grandi e sull’Alta velocità e diminuisce nelle stazioni più piccole e nelle tratte locali. Nell’intervista rilasciata a “Il Tempo”, l’AD Luigi Ferraris concorda sul fatto che nei luoghi meno frequentati si hanno meno presidi e poche attività commerciali, il che “favorisce l’ingresso di malintenzionati e persone che cercano rifugio”. In primo luogo, quindi, secondo l’AD andrebbero riqualificate queste aree e valorizzate in accordo con le amministrazioni locali. Siccome “questo a volte non basta”, Gruppo FS ha pensato a una serie di interventi che mirano a migliorare il grado di sicurezza nelle aree ferroviarie. Dall’unione della Protezione aziendale di Rete Ferroviaria Italiana e di Trenitalia è nata dunque FS Security, società del Gruppo guidato da Luigi Ferraris, che si accompagna a un piano di assunzioni di circa 1.000 persone, le quali andranno a creare “un presidio di deterrenza e prevenzione in grado di segnalare eventuali situazioni critiche”, integrando la loro attività con quella della Polfer.

Luigi Ferraris: come cambierà la situazione sui treni e nelle stazioni?

Non è realistico pensare che dall’oggi al domani le stazioni possano diventare i luoghi più sicuri al mondo, però con interventi come quelli pensati dal Gruppo FS la situazione potrebbe senz’altro migliorare. Per l’AD Luigi Ferraris, FS Security rappresenta “un passo importante con valenze anche di carattere sociale e commerciale. Ripristinando una maggiore percezione di sicurezza potremo allungare le fasce orarie di utilizzo del treno, soprattutto nelle ore serali”, il che “servirà ad allentare il carico nelle attuali ore di punta, a decongestionare il traffico stradale, a trattenersi fino a tardi in una città o, per una famiglia, recarsi in un’altra città per trascorrere una serata diversa”. La società non si occuperà solo di treni e stazioni, ma estenderà il proprio raggio d’azione anche al settore della logistica. “Nel giro di dieci anni avremo un aumento della capacità di trasporto del 20%, un aumento del 30% dei passeggeri e raddoppieremo le merci trasportate su rotaia. Avremo bisogno di piattaforme di logistica multimodale con aree di stoccaggio che dovranno essere presidiate”, spiega Luigi Ferraris. FS Security fornirà servizi a tutte le società afferenti al Gruppo FS, quindi da Trenitalia a Rfi a Grandi Stazioni.

Susan Carol Holland: Fondazione Amplifon e l’opera partecipata dell’artista JR

L’artista franco-tunisino JR ha affisso dei maxi-ritratti in piazza Duomo raffiguranti i volti di anziani che ridono, guardano, ammiccano e scrutano i passanti. Molti di questi vengono da 40 RSA coinvolte in Ciao!, iniziativa promossa da Fondazione Amplifon, Onlus presieduta da Susan Carol Holland.

Susan Carol Hollande

Susan Carol Holland: i volti degli anziani di Ciao! in mostra a piazza Duomo

Le oltre 1.000 facce che dal 31 gennaio al 14 febbraio hanno scrutato i passanti di Piazza Duomo, come parte dell’opera ideata dall’artista franco-tunisino JR, appartengono agli ospiti di 40 RSA italiane facenti parte del progetto Ciao!. Quest’ultimo è stato avviato da Fondazione Amplifon, la Onlus presieduta da Susan Carol Holland che ha deciso di supportare l’iniziativa promossa dal Comune di Milano e Arts For, con la collaborazione del Museo del Novecento, dell’Ufficio Arte negli spazi pubblici e del Municipio 4. “Noi abbiamo fatto il Novecento. C’è un nuovo secolo da scrivere. Ora tocca a voi”, recita la scritta che accompagna i ritratti sulle facciate del Museo del Novecento e del Secondo Arengari. Intitolata “Inside Out”, è stata una delle opere partecipate più grandi al mondo.

Susan Carol Holland: gli anziani sono un patrimonio della società

L’installazione realizzata dall’artista JR ha come scopo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del ruolo degli anziani, di mettere a confronto le diverse generazioni e valorizzarne il patrimonio umano. Tra i volti ritratti dall’artista ci sono anche quelli di diversi anziani dell’associazione ViviDown e della Comunità di Sant’Egidio, così come quelli di alcuni rifugiati ucraini che sono stati accolti in Moldavia dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite nell’ambito di un progetto realizzato in comunione con Fondazione Amplifon. “Gli anziani sono un patrimonio della nostra società e questa iniziativa, attraverso la bellezza dell’arte, offre alla città e al Paese il loro sguardo affinché possa essere di ispirazione per tutte le generazioni”, ha dichiarato la Presidente Susan Carol Holland.

Gianni Vittorio Armani: “Sud competitivo grazie alle rinnovabili, Iren pronta a investire”

L’AD di Iren Gianni Vittorio Armani a Napoli per la prima edizione di Feuromed: “Mediterraneo riacquisisce centralità. Burocrazia? Va rivista”.

Gianni Vittorio Armani al Festival Euromediterraneo dell’Economia

Si è tenuta il 17 e il 18 marzo a Napoli la prima edizione di Feuromed, il Festival Euromediterraneo dell’Economia promosso dal “Quotidiano del Sud”. La kermesse ha riunito rappresentanti istituzionali, aziende e protagonisti del mondo dell’energia: l’obiettivo, discutere del ruolo del Mezzogiorno come futuro hub dell’Europa. Tra i relatori dell’evento anche Gianni Vittorio Armani, Amministratore Delegato di Iren. Intercettato dai microfoni de “Il Giornale d’Italia”, il manager alla guida della multiutility ha dichiarato che la crisi energetica e l’accelerazione verso la transizione rappresentano per le regioni del Sud un’enorme opportunità di rilancio. Il fattore chiave: la produzione di energia rinnovabile. “La fonte rinnovabile è più competitiva di qualsiasi altra fonte – ha spiegato Gianni Vittorio Armanie il fatto che ci sia necessità di veicolare flussi energetici sul Mediterraneo, che in questo modo riacquisisce centralità rispetto al Nord Europa, è una grande opportunità, anche per le attività agroalimentari e legate alla rigassificazione”.

Gianni Vittorio Armani: “Iren pronta a lavorare con le istituzioni per superare la burocrazia

Se è vero che le rinnovabili, così come i fondi del PNRR, rappresentano un’occasione irripetibile per colmare il gap del Sud, rivedere la burocrazia diventa allora una priorità assoluta, sottolinea Gianni Vittorio Armani: “Pensare che le rinnovabili, che sono impianti del tutto rimovibili, lascino scorie e inquinino il territorio è una logica falsa. Il rinnovabile è un'opportunità, quindi la burocrazia va rivista”. Così come si rende necessario ricostruire organizzazioni che guidino lo sviluppo del Mezzogiorno, aggiunge l’AD, senza le quali si rischia di ripetere gli errori commessi già in passato: “Se non ci sono organizzazioni che li spendono, questi soldi tornano da dove sono venuti – è il monito di Gianni Vittorio ArmaniIren si pone di fare questo, cioè lavorare con le istituzioni per superare la burocrazia mettendo a terra investimenti e progetti”.

Gian Maria Mossa: Banca Generali, la storia dell’AD in un articolo di “Forbes”

Banca Generali, il lavoro sulle soluzioni e sulla professionalità dei banker si è tradotto in un’escalation che l’ha portata sul podio del private banking in Italia: nel numero di aprile di “Forbes” il ritratto dell’AD Gian Maria Mossa.

Gian Maria Mossa: “Forbes” racconta come ha portato Banca Generali sul podio del private banking in Italia

Entrato in Banca Generali nella primavera del 2013, Gian Maria Mossa è artefice di una profonda trasformazione che “l’ha portata sul podio del private banking in Italia, sestuplicando le masse in gestione (circa 60 miliardi per clientela private)”. Lo si legge nell’articolo pubblicato sul numero di aprile di “Forbes” che racconta “il lavoro sulle soluzioni e sulla professionalità dei banker” portato avanti in questi anni da Gian Maria Mossa. I risultati più evidenti sono nei numeri: “Banca Generali svetta infatti nella top ten dei titoli con il maggiore ritorno totale in Borsa a Milano (280%) tra il 2013 e il 2022”. In questo periodo le masse in gestione sono passate “da poco più di 25 a 83 miliardi di euro e il portafoglio pro capite dei suoi banker è triplicato: da 12 a oltre 36 milioni”.

Gian Maria Mossa: l’approfondimento di “Forbes” sui traguardi raggiunti in Banca Generali

Nel giro di pochi mesi dall’ingresso di Gian Maria Mossa in Banca Generali, come si legge nell’articolo, “nacquero i contenitori assicurativi, seguiti poi da quelli finanziari, che si dimostrarono uno dei casi di maggior successo dell’industria assicurativa e del risparmio gestito degli ultimi anni”. Tra le altre novità introdotte dall’attuale AD la riorganizzazione della divisione di private banking con la costruzione di servizi e soluzioni personalizzate e un management rinnovato nel focus verso la fascia alta di mercato. “Forbes” cita anche la nascita di Bg Personal Advisory, piattaforma proprietaria di advisory patrimoniale in grado di far dialogare il banker con i clienti non solo sul portafoglio finanziario, ma anche sulle proprietà immobiliari, il patrimonio di impresa, le tematiche successorie e persino sugli asset nell’arte: “Una rivoluzione nel settore”. E ancora le acquisizioni e le partnership, l’impegno nel promuovere un approccio ESG. È grazie alla vision lungimirante di Gian Maria Mossa quindi che Banca Generali oggi, riconosciuta per qualità e affidabilità, può contare “su una rete di professionisti in mandato esclusivo d’agenzia che mostrano tassi di crescita molto più competitivi di ogni altra struttura in ambito finanziario con dipendenti diretti”.

giovedì 13 aprile 2023

“Fortune Italia” sceglie Luigi Ferraris (Gruppo FS) come Business Person of the Year 2022

Business Person of the Year del 2022, l’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris ha illustrato le strategie del Gruppo nel corso di un evento organizzato da “Fortune Italia” e Scuola Politica “Vivere nella Comunità”.

Luigi Ferraris

Gruppo FS: Luigi Ferraris, Business Person of the Year del 2022

Luigi Ferraris è Amministratore Delegato del Gruppo FS, una realtà di rilievo internazionale nel settore della mobilità che sta conquistando nuovi mercati europei. Il Gruppo trasporta un miliardo di persone ogni anno, dà lavoro a 200mila persone e nel prossimo decennio investirà 190 miliardi di euro in infrastrutture, innovazione e digitalizzazione. L’AD è stato riconosciuto come Business Person of the Year del 2022 per il suo impatto nella guida del Gruppo. Tuttavia, il 2022 ha presentato alcune difficoltà: le tensioni internazionali e l'inflazione hanno cambiato i parametri di riferimento, come il costo dei materiali che è aumentato del 30-40%. La strategia per l'espansione in Europa rappresenterà il 10-15% del fatturato del Gruppo FS tra dieci anni, e le iniziative per i passeggeri in Francia e Spagna proseguono a pieno ritmo. Dopo il successo del collegamento Milano-Parigi con tre Frecciarossa, quest’ultimo è sbarcato il 25 novembre scorso anche in Spagna. Tutto ciò si inserisce in una realtà di trasporti ad alta velocità sempre più integrati “in un campo di gioco che è l'intera Europa”. In Italia ci sono anche le infrastrutture che incontrano il futuro energetico, tecnologico e occupazionale del Paese. Luigi Ferraris è portavoce di un piano industriale che tiene conto delle opere di ammodernamento ma anche dell'autoproduzione e del risparmio energetico.

Luigi Ferraris: i progetti e le prospettive future

Il Terzo Valico di Genova è un progetto di grande importanza per il sistema dei trasporti in Italia. La notizia dell'abbattimento del diaframma binario dispari della galleria di valico tra Polcevera e Cravasco rappresenta un passo significativo verso la realizzazione del progetto. Il Terzo Valico, ricorda Luigi Ferraris, è stato scelto come cantiere prototipo per la partenza del Progetto Unico del Nodo di Genova. L'obiettivo è quello di comunicare con i territori e condividere le informazioni sulle opere del PNRR e i vantaggi che queste potranno produrre per le comunità interessate. “Con il terzo valico – spiega l’AD – facciamo diventare il porto di Genova più competitivo dei porti del Nord sul trasporto delle merci dal Canale di Suez, un passaggio epocale”. Tale progetto rappresenta un importante investimento per il futuro del Paese e avrà un impatto significativo sulla crescita economica e sullo sviluppo delle comunità locali. Luigi Ferraris menziona inoltre l'estensione dell'Alta Velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria e la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Secondo l’AD, “bisognerebbe insistere non tanto sul lotto ma sul tragitto completo, che fa risparmiare e dà certezza anche ai nostri fornitori affinché si possano preparare”.

Alessandro Benetton: innovazione green, tecnologica e qualità del servizio, le sfide di Mundys

Droni e corsie smart, la nuova Mundys punta su nuove tecnologie e intelligenza artificiale per disegnare il futuro della mobilità e del mondo infrastrutturale: il “Corriere della Sera” intervista Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton (Presidente Edizione)

Alessandro Benetton: Mundys, parte dall’Italia la rivoluzione del mondo infrastrutturale e della mobilità

È il “Corriere della Sera”, nell’intervista ad Alessandro Benetton pubblicata lo scorso 27 marzo nell’inserto “L’Economia” a raccontare il “nuovo mondo” che Mundys si propone di costruire. “Porre le basi per nuove forme di mobilità, lavorando sulla gestione delle infrastrutture, dell’innovazione tecnologica, della qualità del servizio la sfida più rilevante che abbiamo davanti”, spiega Alessandro Benetton, Presidente di Edizione e Vice Presidente di Mundys. Nella vision di Mundys dunque a disegnare il futuro del settore saranno realtà governate da tecnologia e dati: “Aeroporti con migliaia di auto elettriche parcheggiate, che diventano come una gigantesca batteria in grado di stabilizzare la rete nazionale con la produzione in eccesso. Strade e autostrade attraversate da mezzi che dialogano con le infrastrutture. Città con flussi di traffico più veloci grazie all’intelligenza artificiale”, riporta il “Corriere della Sera”. Ulteriore motivo d’orgoglio, come sottolinea il Presidente di Edizione, è che “questa rivoluzione del mondo infrastrutturale parta dall’Italia, generando effetti positivi in Europa, in America Latina e in altre aree internazionali”. In piano attualmente 10,4 miliardi di investimenti organici: di questi oltre 3,3 miliardi in Italia.

Alessandro Benetton: discontinuità e futuro i punti di riferimento nel mio lavoro, più che mai opportuni oggi

Fondamentale secondo Alessandro Benetton è che “le società che fanno parte di Mundys, nella realizzazione dei loro investimenti, tengano in massima considerazione la salvaguardia del Pianeta e il contrasto al climate change”. È un tema a cui il Presidente di Edizione riserva da sempre grande attenzione: “Bisogna aprire una nuova fase nel modo di progettare, costruire e gestire le infrastrutture, rendendole il più possibile compatibili con le aree e le comunità territoriali limitrofe. L’innovazione tecnologica serve anche e soprattutto a questo”. Qualche esempio concreto: “A Fiumicino Adr chiuderà la sua centrale a gas e alimenterà il fabbisogno aeroportuale tramite un parco fotovoltaico. E sempre a Roma si sta sperimentando la Urban Air Mobility, tramite droni elettrici che dalla seconda metà del 2024 collegheranno l’aeroporto con il centro città senza alcuna emissione”. Discontinuità e futuro, ricorda Alessandro Benetton, sono sempre stati “punti di riferimento nel mio lavoro, più che mai opportuni oggi”: nella stessa direzione guarda oggi anche Mundys.

venerdì 7 aprile 2023

Stefano Donnarumma: sviluppo della rete, rinnovabili e accumuli le chiavi per la transizione

Per Stefano Donnarumma il sole e l’eolico rappresentano la vera alternativa al gas russo. Tra i principali ostacoli il ritardo sugli accumuli. L’AD e DG di Terna lo ha ricordato in occasione del convegno “MoltoEconomia”.

L'AD di Terna Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: “Con il Piano pronti a rinforzare dorsali Nord Sud e collegamenti internazionali

Le potenzialità sul fronte dell’energia rinnovabile, insieme con la posizione geografica particolarmente favorevole, rendono l’Italia il candidato perfetto per ricoprire il ruolo di hub energetico tra il Nord Africa e l'Europa Continentale e diventare così protagonista della transizione. Ne è convinto Stefano Donnarumma, che torna a ribadire l’importanza di investire sullo sviluppo delle reti e sulle fonti rinnovabili. Così come sugli accumuli di energia elettrica, che giocano un ruolo fondamentale in materia di sicurezza e indipendenza energetica. L’occasione di questo intervento il recente convegno “MoltoEconomia - La recessione che verrà”, promosso da “Il Messaggero” e tenutosi a Roma. Sul palco l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna ha ricordato gli impegni presi con il Piano decennale di Sviluppo della Rete. In primis gli interventi tesi a rinforzare le dorsali di trasporto Nord Sud – per favorire il trasporto di energia green prodotta nel Mezzogiorno – e le interconnessioni con l’estero, tra le quali spicca il collegamento elettrico sottomarino tra Italia e Tunisia. L’obiettivo del Gruppo guidato da Stefano Donnarumma è quello di creare un sistema sempre più interconnesso a livello internazionale, che consentirà di “cogliere le opportunità legate allo sviluppo delle rinnovabili”. 

Stefano Donnarumma: “Accelerare sugli impianti rinnovabili. Sugli accumuli serve investimento di 15 miliardi

Due i principali ostacoli sui quali Stefano Donnarumma ritiene fondamentale uno sforzo congiunto tra istituzioni e imprese. Superare le lentezze burocratiche e accelerare il più possibile sullo sviluppo degli accumuli. Ad oggi le richieste di connessione alla rete da parte dei nuovi impianti green hanno superato i 300 GW di potenza, di cui 95GW da impianti eolici offshore. Un risultato quattro volte superiore ai 70 GW previsti dal “Fit-for-55” al 2030, commenta l’AD e DG di Terna, e che consentirebbe di risparmiare 26 miliardi di metri cubi di gas, la quota importata dalla Russia in un anno. Sul fronte accumuli il cambio di passo è ancora più necessario, soprattutto nel Mezzogiorno: “Gli investimenti in questo campo sono stati insufficienti e Terna ha da tempo evidenziato la necessità di promuovere lo sviluppo di capacità di accumulo di grande taglia per accompagnare l'integrazione delle energie rinnovabili nella rete”. Siamo ancora ben lontani dall’ambizioso target fissato dal Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima, che prevede 10GW di accumuli entro il 2030. Per realizzare l’obiettivo, Stefano Donnarumma stima un investimento di circa 15 miliardi: “Avrebbe un duplice beneficio: da un lato, un impatto positivo sul PIL pari a oltre 40 miliardi di euro; dall'altro, l'immissione in rete, grazie agli accumuli, di circa 16 terawattora all'anno di energia rinnovabile”.

giovedì 6 aprile 2023

Eni, l’AD Claudio Descalzi commenta i risultati 2022: confermiamo le nostre priorità strategiche

Le priorità strategiche di Eni restano confermate, l’AD Claudio Descalzi: “Continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l'offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti”.

Il 2022 di Eni: l’AD Claudio Descalzi sottolinea il valore dei risultati operativi e finanziari  

L’AD Claudio Descalzi, parlando dei risultati registrati da Eni nel 2022, ne ha ricordato il “forte impegno nel progredire nei nostri obiettivi di sostenibilità ambientale, ma anche nel garantire la sicurezza energetica all'Italia e quindi all'Europa, costruendo una diversificazione geografica e delle fonti energetiche”. L’AD non a caso ha definito “eccellenti” i risultati operativi e finanziari raggiunti lo scorso anno “così come la capacità di garantire in tempi rapidi forniture stabili all'Italia e all'Europa e il progresso nei piani di decarbonizzazione”. Nel 2022, ha sottolineato Claudio Descalzi nel suo commento, “abbiamo concluso una serie di accordi e di attività per rimpiazzare in modo definitivo il gas russo entro il 2025, potendo contare sulle nostre solide relazioni con i Paesi produttori e sul nostro modello di sviluppo accelerato che ci consentiranno di incrementare i flussi di gas da Algeria, Egitto, Mozambico, Congo e Qatar”: basti pensare alle operazioni portate avanti di recente come quella “con la società di stato libica Noc per lo sviluppo del progetto ‘Strutture A&E’ e i recenti successi esplorativi nelle acque di Cipro, Egitto e Norvegia” che “andranno a rafforzare la diversificazione geografica della nostra catena integrata di forniture”. La pronta reazione alla crisi del gas e l’integrazione con le attività upstream sono stati “un importante fattore alla base dei risultati del settore GGP, in grado di onorare gli impegni di vendita diversificando le fonti”.

Claudio Descalzi: progressi negli obiettivi di sostenibilità ambientale e nel garantire la sicurezza energetica

Sicurezza energetica e sostenibilità ambientale: nell’analisi sui risultati 2022 di Eni l’AD Claudio Descalzi si è soffermato anche sulla performance di Plenitude, che lo scorso anno ha raggiunto 2,2 GW di capacità rinnovabile, il “doppio dello scorso anno”: ad affiancarla nel portare avanti il piano di azzeramento delle emissioni dei clienti anche la neo costituita Eni Sustainable Mobility che “facendo leva sulla forte presenza nel settore dei biocarburanti, offrirà soluzioni per una mobilità sempre più decarbonizzata ai clienti in Italia e in Europa”. In un contesto di mercato favorevole dunque i risultati 2022 “sono stati sostenuti dalla disciplina finanziaria e dal controllo dei costi, dall’efficacia operativa e dall’attenta gestione dei rischi derivanti dalla volatilità dei prezzi e dalla carenza di offerta”: Claudio Descalzi ha evidenziato in particolare la “forte generazione di cassa organica che con un flusso di 20,4 miliardi di euro ci ha permesso di finanziare gli investimenti e la crescita, di ridurre il rapporto di indebitamento al minimo storico di 0,13 e di remunerare gli azionisti con 5,4 miliardi di euro attraverso i dividendi e l’esecuzione di un programma accelerato di riacquisto delle azioni proprie”. I numeri registrati da Eni lo scorso anno permettono dunque di riconfermare le priorità strategiche: “Continueremo a investire per assicurare la stabilità e regolarità delle forniture per soddisfare il fabbisogno energetico e per decarbonizzare le nostre attività e l’offerta ai clienti, mantenendo la disciplina finanziaria indispensabile per garantire ritorni attrattivi agli azionisti”.

Stefano De Capitani, Municipia S.p.A.: le smart city attraggono sempre più investitori e talenti

Stefano De Capitani, presidente di Municipia S.p.A.: “Le smart city attraggono sempre di più investitori e talenti, creando un circolo virtuoso che dà nuovo sprint all’innovazione”.

Stefano De Capitani, Presidente di Municipia S.p.A.

Stefano De Capitani: le città connesse e sostenibili innescano un circolo virtuoso di attrattività per la popolazione

Lo evidenzia efficacemente Stefano De Capitani, presidente di Municipia S.p.A., spiegando come oggi ad attrarre investitori e talenti siano in particolare le città connesse e sostenibili: “La pandemia prima e la crisi energetica dopo hanno attivato nuove dinamiche nei bisogni dei cittadini e, come conseguenza, hanno imposto un ripensamento dell’architettura sociale, economica e culturale delle città dando centralità all’innovazione digitale”. Stefano De Capitani rileva dunque come l’incremento della digitalizzazione, a beneficio di una maggiore efficienza dei servizi pubblici e attenzione all’ambiente, contribuisca a promuovere l’appeal dei Comuni stessi: “Le città intelligenti, quelle connesse e sostenibili, innescano un circolo virtuoso di attrattività per la popolazione e, soprattutto, per nuovi investitori e talenti, che sono in grado di impartire nuovo sprint proprio alla trasformazione tecnologica dell’intero contesto”. 

Stefano De Capitani: innovazione digitale, opportunità per i Comuni di attrarre nuovi investitori e talenti

Il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani evidenzia inoltre come l’uso dei dati raccolti dai dispositivi IoT ed elaborati dall’intelligenza artificiale permettano agli amministratori locali “di affrontare temi delicati per il benessere dei cittadini”. È quanto Municipia S.p.A. ha modo di appurare quotidianamente nei progetti di digital transformation che porta avanti al fianco di Comuni di ogni dimensione nell’intero Paese: “Tecnologie all’avanguardia in grado di supportare servizi smart (come lampioni intelligenti, sistemi di monitoraggio del consumo di energia, gestione dei rifiuti, mobilità integrata) intervengono sui principali indicatori della qualità della vita di una città, come la riduzione dell’inquinamento e la salubrità dell’aria”. Digitale, work-life balance e sostenibilità ambientale, conclude Stefano De Capitani, sono “i nuovi trend a cui collegarsi per rendere attrattiva e inclusiva una città attraverso uno sviluppo che si autoalimenta”.

mercoledì 5 aprile 2023

Fintech: Banca Generali, nell’Innovation Hub di Milano l’orientamento degli studenti LIUC

Il futuro del private banking passa per la fintech. È il messaggio che l’AD di Banca Generali ha trasmesso agli studenti della LIUC in un incontro tenutosi presso l’hub di Milano.

Banca Generali

Fintech, Banca Generali: come l’innovazione tecnologica sta cambiando il mondo della finanza

Fintech è la parola chiave per stare al passo con i cambiamenti in corso e futuri del private banking, secondo l’AD Gian Maria Mossa di Banca Generali. In un incontro con gli studenti dell’orientamento fintech della LIUC - Università Cattaneo tenutosi presso il Training & Innovation Hub di Milano, Mossa ha spiegato come l’Istituto si proponga di affiancare i clienti nel realizzare i loro progetti di vita, creando valore sostenibile nel tempo. Per farlo, sono fondamentali le competenze, la capacità di integrare l’innovazione tecnologica e soprattutto la relazione di fiducia tra banker e stakeholder, clienti in primis. Tre manager di Banca Generali hanno illustrato ai giovani partecipanti i principali aspetti di queste aree: Carmelo Reale, che ha parlato degli investimenti sostenibili ESG; Riccardo Renna ha invece evidenziato il ruolo della tecnologia nel settore finanziario soffermandosi sulle frontiere del fintech, mentre Michele Seghizzi ha sottolineato l’importanza della comunicazione come asset.

Banca Generali sempre più giovane e fintech

L’appuntamento con gli studenti della LIUC si inserisce nel percorso di ricambio generazionale intrapreso da Banca Generali con il Piano Strategico 2022-2024. L’obiettivo: aprire le maglie ad una nuova generazione di consulenti valorizzandone le competenze strategiche per il futuro – fintech, Intelligenza Artificiale, blockchain e cybersecurity in primis – preparandosi così a intercettare le esigenze dei clienti private del futuro. Ad esempio, con l’iniziativa “Progetto Giovani” Banca Generali ha lanciato un piano di ingresso destinato ai talenti under 35 che prevede un percorso di 36 mesi tra formazione continua e attività di mentorship. “Nell’ultimo biennio – ha spiegato Valentina Frezza, Responsabile delle Risorse Umane – sono stati 120 i giovani assunti su 180 nuovi ingressi. E il 60% di coloro che sono entrati nel 2022 ha meno di 35 anni, con una grande attenzione ai temi del digitale e dell’innovazione”. Nell’ottica del modello start-up, Banca Generali guarda con interesse anche a figure che provengono da altri settori: “L’obiettivo è quello di creare e sperimentare nuove idee, acquisire nuove competenze e realizzare prototipi in modo agile – afferma Frezza – con l’utilizzo di tecnologie esponenziali per avere un impatto positivo e immediato sul nostro business, attraverso un team multidisciplinare composto da Data Guru, data scientist ed esperti di robotica e business intelligence”. Tra le iniziative da segnalare anche “Digital Minds”, un programma di formazione sviluppato per aumentare le skills dei dipendenti su materie che vanno dal fintech all’experience design.

martedì 4 aprile 2023

Intervista all’AD Luigi Ferraris su digitalizzazione e risorse umane nel Gruppo FS

Come evidenziato da Luigi Ferraris nell’intervista, “oggi non dobbiamo più guardare ai nostri Piani Industriali solo sotto l’aspetto finanziario, ma dobbiamo sfruttare questo tempo per capitalizzare le competenze”.

 Luigi Ferraris, AD di Gruppo FS

Gruppo FS si prepara al futuro: l’intervista all’AD Luigi Ferraris

Persone e tecnologia sono le fondamenta del Piano Industriale 2022-2031 del Gruppo FS, presentato dall’Amministratore Delegato Luigi Ferraris a maggio 2022. Proprio l’AD ha ripercorso alcuni aspetti strategici su cui il Gruppo sta puntando per dare attuazione al Piano, elementi posti in risalto in una recente intervista rilasciata ad “ANSA”. Partendo dal concetto di innovazione, imprescindibile nell’operato del Gruppo, l’AD ha sottolineato che “per favorire la crescita della mobilità collettiva occorre puntare sì sullo sviluppo delle infrastrutture fisiche, ma anche sulla diffusione e potenziamento di quelle digitali”: per questo Gruppo FS è al lavoro su tecnologie all’avanguardia – come il sistema di distanziamento ERTMS – e sull’intermodalità tra treni, bus e mobilità condivisa. Lo stesso vale per l’area della logistica, in cui il Gruppo guidato da Luigi Ferraris ha in piano interventi di “digitalizzazione dei processi, carri merci intelligenti e locomotori di ultima generazione”. Non solo: anche un progetto di potenziamento della fibra ottica – Gigabit Rail and Road – per portarla lungo i 17.000 chilometri di linee ferroviarie gestiti da RFI, a beneficio di treni e piattaforme digitali di mobilità, ma anche dei piccoli borghi e delle aree rurali. Tutto ciò, ha specificato l’AD, è realizzabile solo facendo leva sulle persone, ovvero il capitale umano: “Persone e talenti da valorizzare e su cui investire. Oggi non dobbiamo più guardare ai nostri Piani Industriali solo sotto l’aspetto finanziario, ma dobbiamo sfruttare questo tempo per capitalizzare le competenze”. È in questa direzione che il Gruppo sta portando avanti iniziative insieme a enti accademici, formativi e di ricerca, con nuovi percorsi di formazione professionalizzante.

Luigi Ferraris su “CEOforLIFE”: “A fattor comune le buone pratiche in tema di sviluppo sostenibile e non solo”

L’intervista ha poi preso in esame il progetto “CEOforLIFE” condotto in collaborazione con il Gruppo FS, un programma che ha dato l’opportunità di condividere buone pratiche in tema infrastrutturale: “Driver che guidano l’attività del Polo Urbano per realizzare città sempre più a misura d’uomo e rispettose dell’ambiente”, ha evidenziato l’AD Luigi Ferraris aggiungendo come, in tal senso, gli elementi cardine siano “sostenibilità ambientale, sociale ed economica, intermodalità, coinvolgimento degli stakeholder, ridotto consumo di suolo, realizzazione di centri urbani a misura d’uomo e stretta collaborazione con gli enti istituzionali”. Utilizzo efficiente delle risorse, quindi, e promozione della decarbonizzazione, puntando sulle fonti sostenibili e su una riduzione nell’uso del trasporto privato. Su questi temi, ha evidenziato l’AD, il progetto “CEOforLIFE” “in collaborazione tra i membri della Community e quindi tra molte grandi realtà aziendali che appartengono al tessuto socioeconomico italiano, può contribuire, in maniera determinante, allo sviluppo e al rilancio del Paese”. Con quale prospettiva guardare al futuro? Per l’AD Luigi Ferraris “le imprese non devono più pensarsi come singole entità, ma agire come ingranaggi di un’unica catena generatrice di valore”: ognuna, ha osservato in conclusione, “con il proprio ruolo e il proprio bagaglio di competenze, ha l’opportunità di concorrere in maniera sinergica all’obiettivo condiviso della crescita dell’intero Sistema Paese”.

Renato Mazzoncini: A2A cresce nonostante le incertezze e punta su rinnovabili e transizione ecologica

Le tensioni sui mercati energetici non frenano la crescita della Life Company guidata da Renato Mazzoncini, che archivia il 2022 con Ebitda e investimenti in crescita.

Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato A2A

Renato Mazzoncini: da A2A contributo alla crescita sostenibile e all’autonomia energetica del Paese

A2A chiude il 2022 con un incremento del 15% degli investimenti organici, che toccano 1,24 miliardi di euro, e un Ebitda ordinario che sale a 1,5 miliardi, in crescita del 7% rispetto all’esercizio precedente. Numeri che per l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini confermano il percorso di sviluppo industriale avviato con il Piano al 2030, che mette al centro transizione energetica ed economia circolare. L’AD di A2A lo ha dichiarato a latere della riunione del Consiglio di Amministrazione tenutasi lo scorso 23 febbraio a Milano per esaminare i risultati consolidati preliminari del 2022: “In un anno complesso come quello appena trascorso, caratterizzato da incertezza economica e tensioni internazionali, i dati preliminari confermano la solidità del Gruppo e la capacità di continuare a crescere – ha sottolineato Renato MazzonciniAbbiamo continuato a fornire un contributo alla crescita sostenibile e all'autonomia energetica del Paese con 1,24 miliardi di euro di investimenti organici, in aumento rispetto all'anno precedente che già aveva segnato un dato record storico per la nostra società”. Cresce anche la posizione finanziaria netta, che rispetto ai 4,11 miliardi del 2021 sale a 4,26 miliardi.

Renato Mazzoncini: A2A, crescono capacità rinnovabile installata e ricorso alla finanza sostenibile

L’incremento degli investimenti ha riguardato soprattutto il potenziamento delle reti, la flessibilità e adeguatezza degli impianti di generazione elettrica, la crescita di impianti fotovoltaici ed eolici e il recupero di energia e materia. Interventi che, spiega Renato Mazzoncini, proseguiranno anche nel 2023: “Il nostro modello di business basato sulla diversificazione delle attività ha garantito la stabilità necessaria ad affrontare le turbolenze dei mercati, senza far venir meno il sostegno e la vicinanza ai nostri clienti”. I dati preliminari del 2022 testimoniano l’impegno di A2A anche sul fronte della generazione di energia green. La capacità rinnovabile installata è aumentata del 12%, raggiungendo così i 2,5 GWh, mentre l’energia verde venduta (6,6 TWh) segna un deciso +32%. Segnali più che positivi anche dagli strumenti di finanza sostenibile, con la Life Company guidata da Renato Mazzoncini che al 31 dicembre scorso ha raggiunto il 58% della quota di debito sostenibile sul totale del debito lordo (44% nel 2021).

lunedì 3 aprile 2023

Terna: nel 2022 la società registra il primato storico di opere autorizzate

Nel 2022 Terna migliora tutti gli indicatori economico-finanziari e registra il primato storico di opere autorizzate: sono 29 gli interventi che hanno ricevuto l’autorizzazione.

Terna

Terna: nel 2022 autorizzati 29 interventi per oltre 2,5 miliardi di euro

Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha chiuso il 2022 migliorando tutti gli indicatori economico-finanziari e raggiungendo il primato storico di opere autorizzate. Oltre a registrare un aumento del 13% sui ricavi rispetto al 2021, la società guidata da Stefano Donnarumma è infatti riuscita ad ottenere le autorizzazioni per la realizzazione di 29 interventi di sviluppo della rete di trasmissione nazionale, che in termini economici si traducono in un valore di oltre 2,5 miliardi di euro. Viene dunque raddoppiato il dato record del 2021 e decuplicato quello del 2020. Il valore complessivo degli investimenti dispiegati da Terna nel 2022 ammonta a 1.756,8 milioni di euro.

Il commento dell’AD e DG Stefano Donnarumma: Terna renderà l’Italia hub energetico del Mediterraneo

Nel Piano investimenti per il quinquennio 2021-2025 dal valore complessivo di 10 miliardi, Terna ha per il 2023 un target di circa 2,2 miliardi di euro. Molti di questi contribuiranno a trasformare l’Italia in un hub energetico. “Abbiamo conseguito significativi avanzamenti per le opere più rilevanti del nostro piano quali il Tyrrhenian Link e l'Adriatic Link e abbiamo gettato le basi per rendere l'Italia hub energetico del Mediterraneo con l'avvio del procedimento autorizzativo del collegamento Tunisia-Italia che ha ricevuto un importante finanziamento dall'Unione Europa”, ha commentato l’AD e DG Stefano Donnarumma. È la “prima volta che i fondi comunitari vengono assegnati a un'infrastruttura sviluppata da uno Stato membro e da uno Stato non appartenente all'Unione Europea”.

Il percorso professionale del manager Claudio Machetti

Le tappe principali della carriera professionale di Claudio Machetti e gli incarichi di crescente responsabilità ricoperti nel corso degli anni.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: i primi incarichi professionali  

Claudio Machetti nel corso degli anni ha costruito una solida carriera professionale. Nel 1983, un anno dopo aver conseguito la laurea in Scienze Statistiche presso l'Università di Roma La Sapienza, avvia il suo percorso presso il Banco di Roma. Qui, in qualità di analista finanziario, si occupa dell’analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali del Paese. In questi anni ha l’opportunità di specializzarsi in equity. Successivamente, assume il ruolo di funzionario all’interno della Direzione Finanziaria e nel 1990 viene nominato Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. È il 1992 quando passa a Ferrovie dello Stato Italiane: da Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari, viene successivamente nominato Direttore della Finanza Operativa. Risale a quegli anni la costituzione di Fercredit, società finanziaria specializzata nei settori del factoring, del leasing e del credito al consumo, di cui Claudio Machetti è stato anche Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: il percorso di crescita in Enel

La carriera di Claudio Machetti prosegue quindi presso il Gruppo Enel, ricoprendo incarichi di crescente rilievo. In veste di Responsabile dell'Area Finanza, collabora alla nascita di Enelfactor e di Enel Insurance, ricoprendo il ruolo di Presidente fino al 2014. Viene successivamente nominato Direttore Finanziario del Gruppo operando nei board di diverse consociate, tra cui Wind Telecomunicazioni e Terna. Nel 2009 passa quindi alla guida della Direzione Risk Management e cinque anni più tardi viene nominato Direttore della Global Trading, la Business Line del Gruppo che nel marzo 2021 è stata denominata Global Energy and Commodity Management. Claudio Machetti gestisce il sourcing di carbone, gas e olio combustibile, si occupa dell’operatività sui mercati all’ingrosso di gas ed energia elettrica, oltre all’ottimizzazione commerciale del parco di produzione del Gruppo.

Italgas, l’azienda guidata da Paolo Gallo inserita nel Sustainability Yearbook 2023

Italgas, azienda guidata dall’AD Paolo Gallo, conferma la propria leadership in ambito ESG: l’agenzia di rating S&P Global la inserisce per la quarta volta nel Sustainability Yearbook.

Paolo Gallo

L’AD Paolo Gallo: il Sustainability Yearbook 2023 riconosce l’impegno di Italgas

Per il quarto anno consecutivo Italgas viene inserita nell’S&P Global Sustainability Yearbook, il quale valuta le aziende leader a livello mondiale sul fronte delle best practices. La classifica si basa sui risultati del Corporate Sustainability Assesment (CSA) condotto nel 2002 su un campione di 7.800 realtà e quest’anno conta 708 società. L’agenzia di rating sui temi della sostenibilità ha valutato una serie di criteri ESG (Environmental, Social e Governance), tra i quali rientrano l’impatto ambientale, la strategia climatica, il rapporto con la comunità, la sicurezza sul lavoro e la corporate governance. S&P Global riconosce, dunque, l’impegno dell’azienda guidata da Paolo Gallo nel suo percorso di sostenibilità.

Paolo Gallo: Italgas ha registrato solide performance ESG

Nell’edizione 2023, Italgas è stata inclusa nella categoria “Top 1% S&P Global ESG Score”, un riconoscimento che premia le ottime performance registrate in ambito ESG. Secondo la società, si tratterebbe dell’ulteriore “conferma dell’attenzione di Italgas verso i criteri guida della sostenibilità, ambientale sociale e di governance, nonché dell’impegno per il raggiungimento dei target di riduzione dell’impronta di carbonio e dei consumi di energia connessi alle proprie attività”. Nel corso di una recente intervista, l’Amministratore Delegato Paolo Gallo ha di fatto ribadito che tutelare il Pianeta e favorire la transizione ecologica è la priorità dell’azienda. A tale scopo, Italgas sta realizzando un network full digital capace di accogliere i gas rinnovabili, con una rete che entro il 2028 sarà pronta anche per l’idrogeno.