lunedì 31 luglio 2023

Serenissima Ristorazione, il Vicepresidente Tommaso Putin rieletto ai vertici di ANIR

La rielezione di Tommaso Putin nel Cda di ANIR conferma Serenissima Ristorazione come punto di riferimento della categoria.

Serenissima Ristorazione: realtà attiva nella ristorazione commerciale e collettiva

Serenissima Ristorazione: Tommaso Putin confermato come Vicepresidente di ANIR

Cambio al vertice di ANIR Confindustria, l’associazione che rappresenta le imprese di ristorazione collettiva. Lo scorso 12 luglio l’Assemblea dei Soci ha ufficializzato la nomina di Massimo Piacenti, che subentra a Lorenzo Mattioli nel ruolo di Presidente. Riconfermato il Vicepresidente di Serenissima Ristorazione Tommaso Putin, che dopo essere stato eletto nel 2020 manterrà il ruolo di Vicepresidente di ANIR anche per il prossimo triennio. “Nel passato il settore ha avuto scarsa rappresentatività e con la nuova presidenza di Piacenti e anche dei nuovi vicepresidenti, il nostro obiettivo è proprio quello di dare maggiore impulso e di allargare anche la base associativa al maggior numero possibile di imprese”, ha detto Tommaso Putin a latere di “Italia storie IMMENSE 2023 - La nuova stagione del cibo pubblico”, evento promosso da ANIR nella Capitale. Ad affiancare il manager di Serenissima Ristorazione fino al 2026 anche i Vicepresidenti Graziano Sanna, Rosario Sortino ed Emilio Roussier Fusco, che insieme al Segretario Generale di ANIR Confindustria, Paolo Valente, andranno a formare il nuovo Consiglio dell’era Piacenti.

Tommaso Putin (Serenissima Ristorazione): “Settore tra i più danneggiati dalla pandemia

Quello della ristorazione collettiva è stato uno dei settori più colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria. Dopodiché è arrivato il turno del rincaro energia e dell’inflazione, ha ricordato Tommaso Putin: “Anni particolarmente intensi – ha commentato il Vicepresidente di Serenissima Ristorazione e ANIR – Sono state fatte delle iniziative importanti in questo settore: basti pensare al fondo di più di 100 milioni di euro che si è riusciti ad ottenere per dare ristoro alle imprese”. Il neo Presidente di ANIR Massimo Piacenti, alla guida del colosso All Food, ha parlato di “futuro importante” per il settore, sottolineando la maggiore consapevolezza della ristorazione collettiva e della sua importanza e il bisogno di introdurre concetti come “cibo pubblico” e “pasto giusto”. Tra le istanze anche il riconoscimento di un quadro di norme ad hoc per garantire agibilità alle aziende: “Scopriamo a nostre spese da mesi, ad esempio, che davanti ad un rialzo dei prezzi fuori controllo, non ci sono norme che tutelino noi e i cittadini che fruiscono dei nostri servizi".

Gruppo FS, l’AD Luigi Ferraris guadagna ancora la Top10 di Reputation Science

A confermare il trend reputazionale di Luigi Ferraris il protocollo siglato tra Gruppo FS e Governo su fibra e 5G.

Luigi Ferraris

Reputation Science: per Luigi Ferraris uno score di 73,80

Si conferma stabilmente nella Top10 della classifica stilata da Reputation Science l’Amministratore Delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris. Con uno score di 73,80, anche per il mese di luglio il manager mantiene salda l’ottava posizione tra i dirigenti delle grandi aziende italiane con la migliore reputazione online. Un punteggio frutto degli ultimi eventi di cui Luigi Ferraris è stato attore, come il protocollo d’intesa recentemente siglato tra Gruppo FS e il Governo per unire il Paese e renderlo più digitale grazie agli oltre 16mila chilometri di linee ferroviarie fornite di fibra ottica. Sotto la sua guida, il Gruppo ha chiuso il 2022 in crescita e con oltre 300 gare lanciate per 26 miliardi nel pieno rispetto delle tempistiche del PNRR, mentre proseguono gli interventi e le opere previste nell’ambizioso Piano industriale al 2031 da oltre 190 miliardi.

Luigi Ferraris: infrastrutture e digitale, la ricetta del Gruppo FS per il Sud

A determinare l’aumento del punteggio reputazionale di Luigi Ferraris anche l’impegno del Gruppo FS nei riguardi delle regioni del Sud, che ancora oggi scontano non solo un divario infrastrutturale ma anche digitale. Nel corso dell’evento promosso recentemente dalle Federazioni FILCA, FIT e CISL e dedicato al Ponte sullo Stretto, l’AD ci ha tenuto a sottolineare che nel programma sono previsti circa 80-90 miliardi di euro dedicati ad opere e interventi in Calabria e Sicilia. L’obiettivo è rafforzare il ruolo naturale dell’Italia come hub e piattaforma logistica del Mediterraneo valorizzando un’opera ritenuta strategica per il progetto del Corridoio Scandinavia-Mediterraneo delle merci e per la Rete Transeuropea di Trasporto TEN-T. Sul fronte della transizione digitale, Gruppo FS guarda con sempre maggiore attenzione al processo di acquisizione, elaborazione e protezione dei big data in possesso della società, con l’FS Research Center che analizza e studia i modi per migliorare il monitoraggio in tempo reale, lo stato delle infrastrutture e la qualità del viaggio.

Intervista ad Andrea Mascetti: la nomina nella Commissione Paritetica Stato - Valle d'Aosta

Andrea Mascetti commenta la nomina a componente della Commissione per l’applicazione dell’Autonomia della Regione Valle d’Aosta: l’intervista su Rete55.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: le Commissioni paritetiche per l’attuazione degli statuti delle Regioni ad autonomia speciale

L’avvocato Andrea Mascetti ne aveva parlato in questa intervista rilasciata a Rete55 lo scorso aprile in occasione della nomina nella Commissione Paritetica per le norme di attuazione dello Statuto Speciale della Regione Autonoma Valle D’Aosta. Designato su decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’avvocato sottolinea nell’intervista il valore di questo incarico di rilievo istituzionale illustrandone dettagliatamente origini e finalità. Le commissioni paritetiche per l’emanazione delle norme di attuazione degli statuti delle regioni ad autonomia speciale, in quanto paritetiche, sono composte da un numero eguale di membri di nomina statale e di nomina regionale. La nomina dei componenti di parte statale è demandata al Governo, nella persona del Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, al Ministro per gli Affari regionali: come Andrea Mascetti, anche Emily Rini e Paolo Fabris opereranno su nomina statale nella Commissione Paritetica Stato-Regione Valle d’Aosta. Di nomina regionale invece Barbara Randazzo, Augusto Rollandin e Francesco Saverio Marini, designato Presidente in occasione della riunione di ricostituzione della Paritetica dopo le dimissioni di due componenti scelti dalla Regione.

Andrea Mascetti: gli Enti locali aiutino le attività culturali, soprattutto quelle più legate ai temi della nostra identità

Come Andrea Mascetti indica nell’intervista, le Commissioni paritetiche sono un organo consultivo e al contempo, in base alla sentenza Corte Costituzionale 109 del 1995, “uno strumento di collaborazione e raccordo tra Stato e Regioni ad autonomia speciale finalizzato alla ricerca di una sintesi positiva tra posizioni ed interessi diversi”. L’avvocato ai microfoni di Rete55, parlando delle prospettive autonomistiche della Lombardia e della necessità di riaffermare il ruolo dei territori, sottolinea inoltre l’importanza di promuovere iniziative finalizzate a valorizzarne l’arte e la cultura. “Il mondo dell’associazionismo culturale è in crisi perché manca il volontariato. Io credo che gli Enti locali debbano aiutare le attività culturali, soprattutto quelle più legate ai temi della nostra identità”, ha ribadito ai microfoni di Rete 55. “Tante realtà culturali che portano avanti iniziative bellissime nei nostri territori non hanno la capacità di intercettare risorse”: l’invito di Andrea Mascetti è quindi a coinvolgere anche i privati per sostenere sempre più iniziative in quest’ottica.

venerdì 28 luglio 2023

Covid-19, Susanna Esposito: il recente studio sulla persistenza dei sintomi

Due anni dopo l’inizio della pandemia da Covid-19, i notevoli progressi nella comprensione e gestione dell’infezione hanno portato a sviluppare vaccini efficaci in un tempo record. Tuttavia, sorge una nuova sfida con il fenomeno del Long Covid, in cui un numero crescente di persone riporta sintomi prolungati dopo la guarigione dall’infezione. I risultati dello studio svolto presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, nella quale Susanna Esposito ricopre l’incarico di Direttore della Clinica Pediatrica.

Susanna Esposito, Direttore della Clinica Pediatrica all’Ospedale Pietro Barilla

Susanna Esposito: il rischio del Long Covid

La prevalenza del Long Covid varia notevolmente in base a vari fattori, come il sesso, l’età, il tipo di sintomi e lo stato vaccinale. Un recente studio svolto presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, utilizzando i protocolli standardizzati di raccolta dei dati di follow-up sviluppati dai gruppi di lavoro dell’International Severe Acute Respiratory and Emerging Infection Consortium (ISARIC) dell’Università di Oxford, ha rivelato che il rischio di Long Covid cambia in base all’età e al sesso dei pazienti presi in esame. “Nella popolazione pediatrica, l’evidenza sembra suggerire che l’età adolescenziale sia associata a un rischio maggiore di persistenza dei sintomi”, si legge in una nota. L’analisi dei dati provenienti da due studi di coorte prospettici, spiega Susanna Esposito, Responsabile del Tavolo tecnico malattie infettive e vaccinazioni SIP, ha rivelato che il 62% dei bambini e l’85% degli adulti hanno riferito almeno un sintomo suggestivo per Long Covid a distanza di tre mesi dalla diagnosi di infezione da SARS-CoV-2. In totale, 263/925 bambini e 319/452 adulti hanno riferito più di un sintomo. Il 34% dei bambini e il 64% degli adulti hanno inoltre registrato sintomi persistenti oltre i tre mesi. I sintomi più comuni riscontrati nei bambini sono stati quelli respiratori, neurologici, di affaticamento e gastrointestinali; negli adulti, invece, sono stati riscontrati quelli neurologici, di affaticamento, di dolore muscoloscheletrico e respiratori.

Long Covid, Susanna Esposito: rischio elevato per le donne tra 12 e 50 anni

Dallo studio è inoltre emersa, spiega ancora Susanna Esposito, l’importanza del genere come fattore di rischio, ma solo in specifiche fasce d’età. Le donne tra i 12 e i 50 anni sembrano essere particolarmente a rischio, evidenziando l'importanza di comprendere meglio il ruolo degli ormoni sessuali nei processi infiammatori e autoimmunitari. Questa scoperta sottolinea l'importanza della medicina di precisione nel considerare le differenze di genere nella diagnosi, prevenzione e trattamento del Covid-19. L'analisi dei dati ha rivelato che le donne di età compresa tra 12 e 50 anni hanno un rischio del 40% più elevato di sviluppare il Long Covid rispetto agli uomini. Questa scoperta potrebbe essere collegata al coinvolgimento degli ormoni sessuali nei processi infiammatori e autoimmunitari, poiché questa fascia di età corrisponde a un periodo di significative variazioni ormonali. La presenza di sintomi persistenti, come quelli cardiovascolari, gastrointestinali e del sonno, è risultata particolarmente elevata in queste donne. Indagare il ruolo specifico degli ormoni sessuali potrebbe aprire nuove strade per la gestione e il trattamento del Long Covid. Allo stesso tempo, è fondamentale esaminare l'effetto delle varianti virali e dei vaccini sulla prevalenza del Long Covid. L'individuazione dei fattori che contribuiscono all'insorgenza e alla persistenza del Long Covid aiuterà a sviluppare strategie preventive e terapeutiche mirate, migliorando la qualità della vita delle persone colpite.

Terna: green bond da 650 milioni di euro promosso dal mercato

In data 17 luglio 2023 Terna ha presentato un’emissione obbligazionaria green, di tipologia single tranche, in euro, a tasso fisso e per un ammontare nominale che si attesta a 650 milioni di euro.

Terna, società che opera nel campo delle reti per la trasmissione di energia elettrica

Terna: green bond nell’ambito del Programma Euro Medium Term Notes

Un nuovo green bond per Terna, società che gestisce le reti di trasmissione dell’energia elettrica in Italia, con un’emissione obbligazionaria single tranche, in euro, a tasso fisso e per un ammontare nominale pari a 650 milioni di euro. Caratterizzata da elevata qualità e ampia diversificazione geografica per quanto concerne gli investitori, l’emissione ha ottenuto risposta decisamente positiva da parte del mercato, totalizzando una richiesta massima pari a circa quattro volte l’offerta. Come reso noto dal Gruppo, il lancio del green bond è avvenuto nel contesto del Programma Euro Medium Term Notes (EMTN) di Terna, progetto che consente di beneficiare di potenziali opportunità di finanziamento offerte dai mercati dei capitali internazionali. Il programma, dall’ammontare complessivo pari a 9 miliardi di euro, ha ricevuto un rating “BBB+” da Standard and Poor’s e “(P)Baa2” da Moody’s.

Terna: il green bond finanzierà gli ‘eligible green projects’ in linea con il Green Bond Framework

Dalla durata di dieci anni e con scadenza il 24 luglio 2033, il green bond di Terna pagherà una cedola annuale del 3,875% e sarà emesso a un prezzo del 99,107%, con uno spread di 90 punti base rispetto al midswap. Il costo finale del bond sarà significativamente inferiore rispetto a quello di emissione, in virtù della precedente sottoscrizione di strumenti di copertura sui tassi d’interesse per valori inferiori rispetto alle condizioni attuali. Terna ha reso noto che i proventi netti dell’emissione saranno utilizzati per finanziare gli ‘eligible green projects’ individuati o da individuare in linea con il proprio Green Bond Framework. Sostenibilità e transizione energetica, dunque, di nuovo al centro dell’operato del Gruppo. Sul sito internet dell'azienda sono disponibili il Green Bond Framework di Terna e la ‘second party opinion’ predisposta dall’advisor indipendente Vigeo Eiris (oggi Moody’s). Per il prestito obbligazionario in oggetto sarà effettuata richiesta di ammissione alla quotazione sul mercato regolamentato Luxembourg Stock Exchange.

mercoledì 26 luglio 2023

Risparmio privato, con Banca Generali un conto corrente vantaggioso per famiglie e giovani

Per gestire al meglio il risparmio privato bisogna partire dal conto corrente giusto. Per l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza il più adatto alle famiglie e ai giovani professionisti è quello di Banca Generali.

Banca Generali

Banca Generali: il conto corrente premiato dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza

In un periodo come quello attuale, caratterizzato da un’elevata inflazione e dalla crescita dei tassi di interesse, il risparmio privato degli italiani è messo a dura prova. Per questo, è importante affidarsi a Istituti in grado di offrire soluzioni su misura e convenienti. Banca Generali è uno di questi, come testimonia il primo posto nella classifica “I Top Conti Correnti 2023/2024”. Condotta dall’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza, l’indagine ha preso in considerazione l’offerta di oltre 50 tra banche e Istituti di credito, sia tradizionali che online, suddividendola in quattro categorie: giovani, famiglie, clienti digitali e professionisti. Banca Generali ha ottenuto la prima posizione per giovani, famiglie e professionisti, confermandosi leader nella gestione del risparmio privato a livello nazionale.

I punti di forza di Banca Generali e i vantaggi del risparmio privato gestito

Nello specifico, l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa si è distinto per il conto “BG Delux” e il conto “BG Business”. Il primo, destinato alle famiglie, si caratterizza per le spese azzerabili, i prelievi illimitati e i bonifici online gratuiti; valutato come il più vantaggioso per i professionisti, “BG Business” si rivolge ad aziende ed imprenditori offrendo un’alternativa di due diverse linee commissionali denominate “Style” e “Plus”. Il livello di soddisfazione dei consumatori Banca Generali registrato dall’ITFQ dimostra la fiducia dei clienti verso l’Istituto e la sua offerta relativa ai conti correnti. A queste si aggiunge anche l’opportunità di investire il risparmio privato con il supporto di una rete di consulenti esperti in pianificazione finanziaria, così da tutelare il proprio patrimonio dagli effetti erosivi dell’inflazione e sfruttarlo per realizzare progetti di vita.

lunedì 24 luglio 2023

Federico Motta Editore celebra la vita di San Francesco d’Assisi

La figura di San Francesco d’Assisi continua a esercitare un’importante influenza nell’arte contemporanea e nella società di oggi. A ripercorrerne la vita è la Casa Editrice Federico Motta Editore.

La Casa Editrice Federico Motta Editore

San Francesco d’Assisi, il contributo di Federico Motta Editore

La basilica di Assisi, meta di numerosi pellegrinaggi, rappresenta un luogo di riferimento per chi cerca ispirazione spirituale e cerca di avvicinarsi all’ideale di povertà e umiltà incarnato dal santo umbro. L’attuale pontefice, Papa Francesco, ha scelto appositamente questo nome per omaggiare San Francesco d’Assisi e per ribadire l’importanza dei suoi insegnamenti nella Chiesa e nel mondo. Oltre alle numerose opere artistiche che lo ritraggono, la vita di San Francesco d’Assisi viene ripercorsa anche attraverso una voce all’interno della prestigiosa opera “Protagonisti della cristianità” pubblicata da Federico Motta Editore. Grazie alle numerose biografie e testimonianze, oggi sappiamo che Francesco era figlio di un ricco mercante di tessuti e che, in seguito a una crisi religiosa, divenne un penitente, una figura a metà tra il laico e il religioso. Indossando un semplice abito d’eremita, racconta Federico Motta Editore, Francesco si dedicò alla riparazione di piccole chiese abbandonate, trovando conforto e ispirazione nelle immagini dei crocifissi che adornavano quei luoghi sacri.

Federico Motta Editore: San Francesco d’Assisi e l’eredità francescana

La sua dedizione, scrive Federico Motta Editore, attirò attorno a sé un gruppo di seguaci che condividevano i suoi ideali, dando origine alla prima comunità francescana. Nel 1223, la Regola da lui fondata ricevette l’approvazione ufficiale da parte di Papa Onorio III, rafforzando ulteriormente l’importanza e la diffusione dell’ordine francescano. San Francesco d’Assisi rappresenta non solo un simbolo religioso, ma incarna anche valori universali come l’amore per la natura e la tutela dell’ambiente. La sua figura ha ispirato numerosi artisti nel corso dei secoli, a partire da Giotto, che ha immortalato la sua vita negli affreschi della basilica di Assisi. Anche la letteratura, racconta ancora Federico Motta Editore, si è lasciata influenzare da San Francesco: il suo “Cantico di Frate Sole” rappresenta una delle prime composizioni poetiche in lingua volgare italiana di cui abbiamo notizia. Addirittura Dante, nel suo celebre “Paradiso”, dedica un canto intero a celebrare la figura e l’opera di San Francesco d'Assisi. La sua straordinaria attenzione per i più bisognosi e per l’intero creato lo rendono un santo moderno, un esempio a cui guardare ancora oggi come ispirazione e guida spirituale.

Cristina Scocchia ad “Askanews”: la crescita di Illycaffè nell’intervista all’AD

“Noi siamo un’azienda che vuole rappresentare il buono, il bello e il ben fatto”: la vision di Illycaffè nell’intervista di “Askanews” all’AD Cristina Scocchia.

Cristina Scocchia

Illycaffè, l’AD Cristina Scocchia: puntiamo sulla qualità superiore e sostenibile

È l’AD Cristina Scocchia, parlando recentemente ad “Askanews” del “desiderio di quotarci”, a sottolineare la scelta di Illycaffè di “voler crescere operando in modo responsabile, trasparente e sostenibile per le comunità con le quali interagisce”, come spiega anche la Relazione di impatto 2022. D’altronde anche l’adozione nel 2019 dello status di Società benefit e il riconoscimento nel 2021 della certificazione internazionale B Corp si inseriscono in questo percorso: “Io credo che uno debba decidere qual è il proprio Dna e lo deve far diventare in modo trasparente la propria equity story. Noi siamo un’azienda che vuole rappresentare il buono, il bello e il ben fatto perché puntiamo sulla qualità superiore e sostenibile. Il buono, siamo un caffè di qualità e vogliamo continuare a esserlo, il bello, con 30 anni di tazzine illy art collection di artisti contemporanei che offrono una esperienza polisensoriale, e poi il ben fatto per cui continueremo a fare bene nel nostro piccolo nelle comunità in cui operiamo a monte e a valle”: sono questi gli investimenti di Illycaffè “e li presenteremo al mercato allo stesso modo”, ha precisato l’AD Cristina Scocchia nell’intervista.

Cristina Scocchia: Illycaffè sta confermando gli ottimi risultati dell’anno scorso e sta crescendo

Il buono, il bello, il ben fatto: per l’AD Cristina Scocchia sono le tre stelle polari a cui un’azienda deve guardare nel disegnare il proprio futuro. “Ed è quello che diremo al mercato”, ha spiegato ad “Askanews” aggiungendo che “investiamo in una nuova roastery perché abbiamo bisogno di aumentare la capacità produttiva, nello stesso modo consideriamo gli investimenti per una agricoltura rigenerativa, sostenibile e circolare o quelli di aiuto per le comunità a monte e a valle”. Nell’intervista, Cristina Scocchia ha parlato anche delle prospettive economiche per l’anno in corso: nel 2022 Illycaffè ha registrato 567,7 milioni di euro di fatturato consolidato, in aumento del 13,6 per cento rispetto al 2021. L’utile netto invece si è attestato a 14,2 milioni, quasi il 19 per cento in più sull’anno precedente e oltre le previsioni. In un contesto quindi “molto sfidante”, Illycaffè riconferma “gli ottimi risultati dell’anno scorso”. E “stiamo crescendo”, ha detto l’AD nell’intervista: “I dati dei primi cinque mesi sono più che una rondine quindi speriamo che faccia più che primavera. Abbiamo un track record che continua nel 2023 con una crescita diffusa su tutti i mercati, con l’Italia che continua a ritmi paragonabili a quelli dell’anno scorso, stesso discorso per gli Stati Uniti, siamo a un +20% nei primi mesi per un mercato per noi strategico, quindi la bontà delle scelte emersa lo scorso anno sembra pagare anche quest’anno”.

Terna, successo per l’edizione 2023 del Premio Driving Energy: in gara 2.800 fotografi

La sfida lanciata da Terna a tutti i fotografi d’Italia è stata accolta con un rinnovato entusiasmo. Le opere, incentrate sull’elogio all’equilibrio, sono ora al vaglio della giuria che sceglierà i 40 finalisti.  

Terna Premio Driving Energy 2023

Terna chiama, i fotografi rispondono: raddoppiate le iscrizioni del concorso fotografico basato sull’equilibrio

Grande successo di partecipazione per la seconda edizione del “Premio Driving Energy - Fotografia Contemporanea” di Terna. Sono 2.800 i fotografi italiani, provenienti da tutte le regioni del Paese, che hanno deciso di raccogliere la sfida lanciata dall’operatore lo scorso febbraio sul tema “Elogio all’equilibrio”. Il concorso ha coinvolto diverse categorie di partecipanti: Senior (premio di 15mila euro), Giovane (premio di 5mila euro), Amatori (premio di 5mila euro), Menzione Accademia (premio di 2mila euro) e Opera più votata da Terna (premio di 2mila euro). L’età degli iscritti, più che raddoppiati rispetto alla prima edizione del contest, va dai 18 agli 89 anni e vede un deciso aumento della presenza femminile, in particolare nella categoria Giovane, dove si registra un 57% sul totale. Pilastro della mission di Terna, il concetto di equilibrio è diventato sempre più determinante per lo sviluppo del Gruppo, come testimonia anche la risposta dei fotografi in gara, con il Premio che ha registrato una media di 20 iscrizioni al giorno da febbraio a giugno.

Marco Delogu: “Il Premio di Terna già punto di riferimento nel panorama italiano della fotografia”

In queste settimane la giuria del Premio è alle prese con la valutazione dei 2.800 lavori fotografici. Presieduta da Lorenza Bravetta, consulente e curatrice nel campo della fotografia e curatrice del settore Fotografia, cinema e nuovi media presso La Triennale di Milano, la commissione è composta da Maria Alicata, docente e curatrice, Diane Dufour, editrice e curatrice, Francesco Zanot, curatore e docente, e Massimiliano Paolucci, direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità di Terna. Il Premio Driving Energy 2023 prevede anche il supporto del curatore Marco Delogu e del Comitato di Presidenza, composto da Igor De Biasio e Giuseppina Di Foggia, rispettivamente Presidente e AD e DG di Terna. Il Comitato d’Onore – formato dai vincitori della scorsa edizione del concorso – selezionerà chi sarà meritevole della Menzione Accademia. "La straordinaria partecipazione di quest'anno è un dato importante che ha più significati – ha dichiarato un soddisfatto Marco Delogu – è come se avessimo chiesto all'intero Paese 'cos'è per te l'equilibrio?' e tutta l'Italia avesse risposto, dalle città più grandi fino ai piccolissimi centri”. Le 40 opere fotografiche finaliste, tra cui le cinque vincitrici, saranno presentate in una mostra gratuita a Palazzo delle Esposizioni, a Roma, dal 26 settembre al 15 ottobre; i lavori saranno anche pubblicati nella quarta edizione del volume fotografico Driving Energy, che costituisce il catalogo ufficiale del Premio.

Fabio Lazzerini, su “Fortune Italia” intervista all’AD e DG di ITA Airways

Intervistato da “Fortune Italia”, Fabio Lazzerini ha parlato dei risultati e degli obiettivi di ITA Airways in vista dell’ingresso in Lufthansa: "La sostenibilità tra i pilastri del nostro Piano”.

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini: ITA Airways e Lufthansa, un accordo che promette efficienza e sostenibilità

Rimettere i conti in ordine, recuperare quote di mercato e aggiungere nuove rotte in vista dell’ingresso ufficiale in Lufthansa. Senza dimenticare i progetti incentrati sulla sostenibilità, che si conferma tra i pilastri del Piano industriale al 2031. Ad illustrare risultati e obiettivi di ITA Airways è l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Fabio Lazzerini in un’intervista rilasciata a “Fortune Italia”. Intercettato dal magazine a latere della presentazione delle tre nuove carte ‘co-branded’ realizzate in collaborazione con American Express, il manager ha espresso soddisfazione per il trend di crescita della compagnia, che nonostante le perdite previste dalla fase di ramp-up si prepara a chiudere i conti del primo semestre “con un miglioramento del 55% dell’Ebitdar, che rappresenta la profittabilità a livello operativo”. Nel dettaglio, crescono ricavi (6%) e profittabilità (30%) rispetto al budget: “Abbiamo dimezzato le perdite previste e ci aspettiamo che questo continuerà anche per il resto dell’anno – ha detto Fabio LazzeriniLufthansa ha creduto molto nel piano industriale di ITA Airways, comprese le iniziative sulla sostenibilità, perché hanno un impatto economicamente importante per le finanze dell’azienda”.

Fabio Lazzerini: il Piano industriale di ITA Airways

In attesa del via libera da parte della Commissione Europea sull’accordo trovato con la compagnia tedesca, ITA Airways continua a portare avanti un Piano industriale che punta sull’incremento della flotta e sui collegamenti di lungo raggio. “Il nostro impegno prevalente sulla sostenibilità – ha spiegato Fabio Lazzerini ai microfoni di “Fortune Italia” – è proprio legato al rinnovamento della flotta”. Strategica la scelta di Airbus come unico fornitore di aeromobili: “Un passo in avanti importante ed è un passo che è totalmente in continuità con i nostri obiettivi: la nostra flotta sarà la flotta in assoluto più green d’Europa”. Sui biocarburanti l’AD e DG di ITA Airways rimane cauto, sottolineando che la Compagnia sta sperimentando il SAF su alcuni voli ma che al momento il prezzo, 5-6 volte più del carburante tradizionale, rappresenta un freno alla sostenibilità economica, soprattutto per quelle realtà da poco affacciatesi sui mercati. Il rischio è scaricare i rincari sui prezzi dei biglietti, strada che Fabio Lazzerini non intende intraprendere. Innovazione e digitalizzazione gli alleati: “Stiamo puntando a un meccanismo che renda il viaggio aereo il più universale possibile, accessibile a tutti. E stiamo sperimentando sui nostri aerei moderni un dialogo via digitale con le torri di controllo. L’Agenzia spaziale europea – ha concluso – ha stimato che ci sarà un risparmio di carburante tra il 5 e il 7% per ogni volo con l’utilizzo delle tecnologie digitali”.

Italgas, Paolo Gallo: il polo dell’innovazione di Torino si farà

Il Gruppo guidato da Paolo Gallo annuncia la realizzazione di un hub di ricerca a Torino, nella zona dove sorge la storica sede dell’azienda. L’intervento fa parte del piano decennale di investimenti di Italgas.

L'AD di Italgas, Paolo Gallo

Paolo Gallo: il polo dell’innovazione di Italgas a Torino

Tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 Torino vedrà sorgere, in corso Regina Margherita, il nuovissimo polo dell’innovazione di Italgas. Grazie ad un investimento di 35 milioni di euro, il Gruppo attivo nel settore della distribuzione del gas realizzerà un hub per la ricerca e lo sviluppo nel quartiere di Vanchiglietta, andando a riqualificare la storica sede di Italgas. All’interno del polo saranno condotte analisi, studi e attività innovative incentrate su biometano, metano sintetico e idrogeno verde. Le 250 figure professionali che vi lavoreranno dovranno essere dotate di competenze avanzate, come “data scientists, data analysts, coloro con conoscenze importanti sui materiali in esame e digitali”. A spiegarlo è l’AD di Italgas Paolo Gallo. L’hub sarà inoltre munito di un centro per la cybersecurity, per garantire la sicurezza della struttura dagli attacchi esterni, e di un contatore di ultima generazione, compatibile con tutti i tipi di gas. Quest’ultimo, commenta l’AD di Italgas, “vedrà la luce con una prima installazione già a fine anno”.

Paolo Gallo: tra i vantaggi dell’intervento anche la riqualificazione del quartiere

Secondo l’AD Paolo Gallo, i lavori dovrebbero iniziare “appena il Comune darà tutte le autorizzazioni” e partiranno con la riqualificazione degli edifici e delle aree esterne. Successivamente verrà poi completato il nuovo polo per la ricerca, circondato da oltre 9mila metri quadri di nuovi spazi verdi, aiuole, percorsi pedonali e ciclabili. Previsti anche 250 parcheggi nuovi dotati di 30 punti di ricarica per i veicoli elettrici. L’intervento, che interesserà in totale un’area di 44mila metri quadri, sarà dunque finalizzato anche alla riqualificazione dell’intera zona. Il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha infatti parlato di “una straordinaria opportunità di riqualificazione urbana”. Oltre alle zone pedonali e alle piste ciclabili collegate con viale Mai, ci saranno anche una nuova area fitness e delle aree gioco per i bambini.   

Alessandro Benetton: Treviso, 21 Invest dà nuova vita a Palazzo Ancilotto

“Scoprire, qualificare, valorizzare. Parole importanti tanto per l’azienda, quanto per la sua futura nuova sede”: 21 Invest, il progetto di riqualificazione di Palazzo Ancilotto nella vision del Presidente Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: da 21 Invest a Palazzo Ancilotto, l’importanza di scoprire, qualificare, valorizzare

Il Presidente Alessandro Benetton racconta come la filosofia di 21 Invest si rifletta nel progetto di riqualificazione di Palazzo Ancilotto: all’interno dello storico edificio di Treviso sorgerà infatti la nuova sede della realtà nata nel 1992 e oggi attiva nel private equity a livello globale. “Scoprire, qualificare, valorizzare. Attorno a queste tre parole ruota l’attività di 21 Invest. Volendo semplificare, il nostro lavoro consiste proprio nell’identificare realtà da consolidare e strutturare grazie al nostro know-how, al fine di valorizzarne il potenziale inespresso”, spiega Alessandro Benetton nel post sottolineando come scoprire, qualificare, valorizzare siano “parole importanti tanto per l’azienda, quanto per la sua futura nuova sede”. 

Alessandro Benetton: il recupero di un’area all’insegna di una Treviso internazionale e moderna

Ad Alessandro Benetton l’idea di ristrutturare Palazzo Ancilotto e renderlo la nuova sede di 21 Invest venne due anni fa: chiese quindi “ad un archistar mondiale, David Chipperfield, di rispettare e valorizzare la storia del palazzo e interpretarla in chiave moderna”. Da allora “ho preferito evitare di parlare di un progetto così ambizioso, un po’ per scaramanzia, un po’ per non affrettare i tempi”: oggi però, scrive su Instagram, “posso dire che entro la fine di quest’anno potremo finalmente inaugurare la nuova sede”. Sarà “un momento importante che ha richiesto tanto, tantissimo lavoro” perché “non si tratta ‘solo’ di una nuova sede, ma della riqualificazione, in ottica contemporanea, di un edificio importante nel pieno rispetto della sua storia”. E più in generale “si tratta del recupero di un’area all’insegna di una Treviso internazionale e moderna”. Che è quanto “proviamo a fare ogni giorno noi di 21 Invest con il nostro lavoro, seppur in un altro campo”, come evidenzia infine Alessandro Benetton.

venerdì 21 luglio 2023

Renault Group: la riflessione del CEO Luca de Meo all’Urban Mobility Forum

 Renault Group: l’analisi del CEO Luca de Meo sul settore automobilistico europeo e le prospettive a livello di transizione verso l’elettrico.

Luca de Meo

Luca de Meo: lavoro di squadra per la sfida dell’elettrico

Difficile arrestare il percorso verso l’elettrificazione in ambito automobilistico, bisogna però concentrare gli sforzi su più piani: tempi, flessibilità, gestione delle tecnologie. È il quadro tracciato da Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, ospite dell’Urban Mobility Forum organizzato da Unipol e tenutosi il 26 giugno a Milano. Evento che ha fornito spunti di riflessione sugli indirizzi seguiti in Europa sul binomio elettricità e automobili. “Il treno dell’elettrico ha già lasciato la stazione ed è difficile fermarlo”, ha dichiarato il CEO di Renault Group, sottolineando come, a livello di industria, “siamo impegnati a gestire questa transizione”. Approfondendo poi elementi quali “tempi e flessibilità per gestire più di una tecnologia”, Luca de Meo ha evidenziato l’importanza di “avere comunque un piano A, B, C” dedicato al tema: “In questo tipo di transizione bisogna giocare su più livelli”, ha aggiunto, ribadendo che l’industria europea “è impegnata nell’elettrico, tanto che 250 miliardi di euro saranno investiti al 2030”. Il CEO ha inoltre parlato di neutralità tecnologica e dell’opportunità di “non mettere una tecnologia contro l’altra”.

Luca de Meo: il focus sul contesto internazionale e il ruolo dell’Italia

Estendendo poi l’analisi a livello globale, Luca de Meo si è soffermato sui diversi attori in campo: “La Cina e Tesla negli USA sono partiti prima sull’elettrico e noi qualche anno dopo. C’è da recuperare il ritardo e dobbiamo farlo da qui al 2035”. Il tema, ha aggiunto, “non è avere più punti di ricarica, ma di strategia, di politica industriale, serve andare a controllare alcuni punti della catena del valore, soprattutto nella parte alta, per esempio su alcuni materiali. Deve essere fatto un lavoro di squadra”. In termini di tempi, Luca de Meo ha specificato che “non si può pensare che fissando una data la cosa si risolve. Bisogna tradurre questo in un piano operativo. Se ce l’hanno fatta i cinesi, non vedo perché non possiamo farcela noi, tenendo però presente che non si fa strategia industriale impilando una normativa sull’altra”. Un commento, infine, sul ruolo dell’Italia: “Penso che l’Italia sia sempre stato uno dei grandi Paesi dell’automobile, ha una rete di fornitori di grande livello che possono aiutarla ad approfittare di questa trasformazione. Alcuni si dovranno trasformare, altri non ci saranno più ma ci saranno anche tante opportunità e non vedo perché l’Italia non debba restare al passo. Ci sono aziende storiche italiane che tireranno questa trasformazione”.

mercoledì 19 luglio 2023

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali adotta i PRI dell’ONU

Aderendo ai Principles dell’ONU, Banca Generali si impegna a promuovere gli investimenti sostenibili ESG e a collaborare con le principali istituzioni finanziarie a livello internazionale.

Banca Generali

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali sottoscrive i Principles dell’ONU

Banca Generali conferma la sua vision come prima Banca Private per valore del servizio, innovazione e sostenibilità, aderendo ai Principles for Responsible Investments (PRI) delle Nazioni Unite. Lanciato nel 2006, il network si pone l’obiettivo di promuovere gli investimenti sostenibili ESG tra gli investitori istituzionali e supportarli nell’integrazione dei valori di sostenibilità nei processi di decision-making. Entrando a far parte del network PRI, Banca Generali compie un ulteriore passo nel consolidamento delle performance ESG e della collaborazione con le istituzioni finanziarie e i colleghi di settore. A dare il benvenuto alla banca il CEO di Principles for Responsible Investment, David Atkin: “Ora più che mai è fondamentale che gli investitori e le istituzioni si uniscano per lavorare verso obiettivi comuni, a beneficio delle persone e del pianeta. Non vediamo l’ora di lavorare al fianco di Banca Generali per realizzare questi obiettivi”.

Investimenti sostenibili ESG, Reale (Banca Generali): adesione PRI risultato importante

La decisione di Banca Generali arriva dalla consapevolezza dell’Istituto dell’importanza di integrare fattori ambientali, sociali e di governance nei processi di investimento. Con gli investimenti sostenibili ESG è inoltre possibile ridurre il profilo di rischio dei portafogli e aumentare i livelli di integrità e trasparenza. A spiegarlo è Carmelo Reale, Responsabile Area General Counsel and Sustainability, che ha definito l’adesione ai PRI dell’ONU “un traguardo importante ma allo stesso tempo anche un punto di partenza per implementare i prossimi passi della strategia di medio periodo”. Nel 2022, la percentuale di soluzioni gestite ESG di Banca Generali si è attestata al 32% del totale arrivando a quota 12,9 miliardi: l’obiettivo dell’Istituto è incrementare tale percentuale fino al 40% entro il prossimo anno.

lunedì 17 luglio 2023

Italia, un hub nel mercato del gas liquido? Il punto di vista di Luca Dal Fabbro (Iren)

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, intervistato dal giornalista de “La Stampa” Andrea Rossi e dal Vicedirettore Federico Monga in occasione de “La Stampa è con voi” presso le Ogr di Torino.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: a Gioia Tauro la più grande opera di rigassificazione

Iren al lavoro per “il più grande rigassificatore del Mediterraneo, 16 miliardi di metri cubi e un miliardo di stoccaggio, un’opera che renderebbe l’Italia il centro, l’hub del mercato del gas liquido”. Lo ha rimarcato il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro intervistato da Andrea Rossi e Federico Monga durante l’evento “La Stampa è con voi” tenutosi il 27 giugno presso le Ogr di Torino. Il riferimento del Presidente è al progetto di Iren a Gioia Tauro, “progetto già autorizzato e attendiamo che il Governo lo ritenga infrastruttura strategica”, ha specificato. Si tratta infatti della più grande opera in Italia in materia di rigassificazione, con enormi potenzialità per la Calabria e per l’intero Paese, come evidenziato da Luca Dal Fabbro nel suo intervento.

Luca Dal Fabbro: il Piano di Iren per contribuire all’indipendenza energetica

Facendo leva sulla sua collocazione nel Mediterraneo e sulla sua capacità industriale, l’Italia può quindi candidarsi a un ruolo cruciale nello scacchiere internazionale legato all’energia. Anche per questo Iren è al lavoro con un Piano Industriale che guarda al 2030, con investimenti pari a 10,5 miliardi di euro nei prossimi otto anni. Per il Gruppo presieduto da Luca Dal Fabbro sono numerosi gli elementi portanti della strategia: tra questi, decarbonizzazione, sviluppo delle rinnovabili, economia circolare, efficienza energetica e salvaguardia delle risorse naturali. Il tutto inserito in un quadro di grande attenzione al tema dell’indipendenza energetica del Paese: questo, lo ha ricordato anche Luca Dal Fabbro nell’intervista, attraverso la creazione di nuova capacità rinnovabile e la tutela di risorse a dir poco fondamentali come l’acqua. Iren punta così a confermarsi partner di riferimento sui territori e prima scelta da parte degli stakeholder grazie a elevati standard di qualità nei servizi.

Riva Acciaio: l’impegno e le certificazioni a tutela dell’ambiente

Non solo produttività, ma anche un costante miglioramento delle proprie attività e dei processi produttivi in ottica sostenibile: lavorare in questi termini è oggi imprescindibile. Lo sa bene Riva Acciaio, che si è dotata delle necessarie certificazioni che attestano il suo impegno sotto questo punto di vista.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: la responsabilità sociale e ambientale

La crescita costante di un’azienda e lo sviluppo della sua attività produttiva non possono essere gli unici obiettivi: è necessario infatti che vadano di pari passo con la sostenibilità ambientale e sociale. Si tratta di fondamenti imprescindibili oggi, di cui Riva Acciaio è ben consapevole. Per questo l’azienda siderurgica presta attenzione all’innovazione, all’avanzare delle conoscenze e delle possibilità legate alla tecnologia e, infine, alla rinnovata sensibilità di cittadini e stakeholders. È in quest’ottica che Riva Acciaio ha consolidato negli anni la propria politica ambientale, che viene applicata in ogni stabilimento per tutto ciò che riguarda il ciclo produttivo e i servizi. Dal 2007 tutti gli impianti produttivi rispettano le linee dettate dalle “migliori tecniche disponibili” (BAT) a livello europeo ed internazionale. Dopo un apposito percorso di verifica, gli stabilimenti hanno conseguito le autorizzazioni indispensabili all’esercizio degli impianti, rilasciate dalla Regione, dalla Provincia e dall’ARPA: si tratta dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA).

Riva Acciaio: un impegno costante in materia di sostenibilità

Oltre a un costante e meticoloso monitoraggio di tutte le fonti emissive correlate alle attività di Riva Acciaio, primari enti di certificazione verificano la gestione degli impianti attraverso un sistema di audit che accerta la conformità alla norma UNI EN ISO 14001. Si tratta di una norma internazionale che prevede un’organizzazione aziendale fortemente improntata alla sostenibilità: il sistema di gestione ambientale deve essere certificato, bisogna inoltre dimostrare con azioni concrete e continuative il proprio impegno per migliorare, giorno dopo giorno, le proprie performance per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, limitando sempre più l’impatto derivante dalle singole attività. È una politica aziendale che Riva Acciaio applica già da diversi anni, a dimostrazione di come la responsabilità sociale passi anche dalla tutela ambientale: non si generano solo profitti, ma anche nuovo valore per l’uomo di domani.

Ares Ambiente: il partner affidabile per ottimizzare la gestione dei rifiuti aziendali

Ares Ambiente è una realtà affermata che offre un valido supporto alle aziende desiderose di ottimizzare la gestione dei rifiuti. L’azienda svolge un ruolo cruciale come ponte tra i principali attori del ciclo di gestione dei rifiuti.

Ares Ambiente

Ares Ambiente e l’ottimizzazione della gestione dei rifiuti

Grazie alla competenza nel campo dello smaltimento, del recupero e del trasporto dei rifiuti, Ares Ambiente dispone di una conoscenza approfondita che abbraccia gli aspetti normativi, tecnico-logistici ed economici del settore. La forza del Gruppo risiede nella vasta gamma di competenze dei suoi collaboratori, che permettono all'azienda di agire come intermediario, supportando i clienti nel miglioramento razionale della gestione dei rifiuti. Grazie a soluzioni concrete e alla garanzia di rispondere efficacemente a ogni esigenza, Ares Ambiente è in grado di offrire un servizio di massimo livello, rispettando i tempi e le aspettative. Situata a Treviolo (BG), questa realtà dinamica dispone di una struttura organizzativa che le consente di seguire ogni fase del processo con grande precisione.

Competenza e aggiornamento costante: Ares Ambiente garantisce la conformità alle normative sui rifiuti

Il team di professionisti di Ares Ambiente è composto da figure altamente specializzate, competenti e costantemente aggiornate, che pongono una particolare attenzione al rispetto delle normative vigenti. Grazie alla loro vasta esperienza nella gestione dei rifiuti e alla consolidata presenza sul mercato, gli operatori dell’azienda bergamasca vantano una preparazione trasversale che li rende particolarmente competenti e sempre aggiornati sul quadro normativo relativo ai rifiuti. Al giorno d'oggi, Ares Ambiente si presenta come il partner ideale per ottimizzare la gestione dei rifiuti all'interno delle aziende italiane.

Claudio Descalzi: Sustainable Future Forum 2023, l’intervento dell’AD di Eni

“Abbiamo investito 3 miliardi nelle rinnovabili. Nel 2026 raggiungeremo 7 gigawatt tra solare ed eolico, nel 2030 saranno più di 15”: l’AD Claudio Descalzi all’evento di Class Editori e “Milano Finanza”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il punto sulle sfide del mondo dell’energia al Sustainable Future Forum 2023

L’AD Claudio Descalzi, intervenuto nel corso del Sustainable Future Forum 2023 di Class Editori e “Milano Finanza”, si è espresso su diverse tematiche fondamentali per l’interesse energetico nazionale, a partire dagli stravolgimenti che hanno riguardato il settore lo scorso anno a fronte dei nuovi equilibri geopolitici. L’improvvisa mancanza di gas, le ripercussioni per l’Italia e gli altri Paesi Ue, la pronta risposta di Eni. Oggi, come ha spiegato l’AD, la situazione può dirsi rientrata: “Gli stoccaggi di gas sono praticamente pieni. Abbiamo dai 23 ai 25 miliardi di metri cubi di gas stoccati in più rispetto a un anno fa”. Tuttavia “un Paese non è mai veramente tranquillo se non possiede la risorsa che consuma di più”, ha precisato Claudio Descalzi. Se Eni non si è fatta trovare impreparata è merito anche di una vision lungimirante e di un percorso strategico di diversificazione “sia come geografie sia come accesso all’energia” a cui guarda da anni. Nella sua analisi l’AD ha inoltre rilevato come ogni Paese Ue disponga di un diverso mix energetico: “La Francia ha il nucleare, la Germania eolico e carbone. E poi c’è stato un forte afflusso di gas dagli Stati Uniti e un passaggio rapido ai rigassificatori”. In Italia “lo abbiamo fatto con Piombino, e siamo stati i più veloci di tutti: per adesso abbiamo sostituito il 50%, arriveremo a fine anno con l’80%”.

Claudio Descalzi: garantire la sicurezza energetica senza arretrare negli obiettivi di sostenibilità

L’AD Claudio Descalzi al Sustainable Future Forum 2023 ha rimarcato inoltre la necessità di lavorare per comprare energia a costi più bassi fondamentale. In quest’ottica l’esperienza di Eni insegna come fondamentale sia anche l’approccio che si sceglie di adottare: basti pensare al “rapporto di alleanza sull’energia” che Eni ha sviluppato con l’Africa che, diversamente da un “rapporto venditore-compratore”, si caratterizza per la capacità di creare valore reciproco e maggiori benefici anche di natura socio-culturale. L’obiettivo di garantire la sicurezza energetica non deve però tradursi in una scusante per giustificare un arretramento nel percorso per la transizione energetica, anche in considerazione di come stia diventando sempre più urgente contrastare efficacemente il climate change: l’AD Claudio Descalzi lo ha rimarcato nel corso dell’evento spiegando come Eni, nonostante l’influenza degli avvenimenti geopolitici sullo scenario energetico globale, abbia rafforzato comunque l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi Net Zero. “Abbiamo investito 3 miliardi nelle rinnovabili. Nel 2026 raggiungeremo 7 gigawatt tra solare ed eolico, nel 2030 saranno più di 15”, ha ricordato l’AD ribadendo l’importanza di “garantire la sicurezza energetica senza arretrare negli obiettivi di sostenibilità”.

venerdì 14 luglio 2023

Claudio Descalzi: IRENA World Energy Transitions Outlook 2023, il punto sulle rinnovabili

“Tutto quello che è sovvenzionato ci rende più fragili, il mercato deve confrontarsi con se stesso. Si può aiutare all'inizio le rinnovabili, l'idrogeno, ma non possiamo pensare che per 20 anni dobbiamo sovvenzionare un'attività industriale”: il punto dell’AD Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: la presentazione dell’IRENA World Energy Transitions Outlook 2023

Per l’AD Claudio Descalzi, intervenuto alla presentazione del World Energy Transitionsion Outlook 2023 di IRENA in programma lo scorso 4 luglio nel complesso Eni Gazometro di Roma, è fondamentale affrontare la crisi energetica persistendo negli obiettivi legati alla transizione: “Bisogna vivere nel presente e riuscire a rispondere alla domanda” di energia. La componente meno inquinante degli idrocarburi, ha spiegato l’AD, è il gas: “Non possiamo compensarlo col carbone che inquina il 50-60% in più”. Eni ha in programma investimenti per 9 miliardi entro il 2026 per contribuire significativamente alla trasformazione energetica: la maggior parte è destinata alle rinnovabili, in linea con quanto già fatto ad oggi. Basti pensare che dal 2021 sono stati investiti circa 2 miliardi e mezzo su solare, eolico e biocarburanti “senza chiedere nulla al regolatore pubblico Arera”. Progressivamente ha proseguito nelle dismissioni della parte oli, la più inquinante. “Stiamo crescendo moltissimo nelle rinnovabili, siamo arrivati a 3 gigawatt e abbiamo l’obiettivo di 15 gigawatt nel 2030”, ha precisato l’AD Claudio Descalzi nel corso del suo intervento. 

Claudio Descalzi: Italia ed Europa, momento cruciale per sicurezza e transizione energetica

L’AD Claudio Descalzi, nella sua analisi, ha parlato anche di come lo Stato debba garantire iter autorizzativi più rapidi per creare le condizioni affinché “l’industria possa investire” nelle rinnovabili. Sarebbe sbagliato però pensare “che per 20 anni dobbiamo sovvenzionare un’attività industriale”, ha specificato l’AD: “Tutto quello che è sovvenzionato ci rende più fragili, il mercato deve confrontarsi con se stesso e ogni volta che chiediamo alle Istituzioni di fare investimenti di tasca loro stiamo chiedendo a noi stessi di pagare”. È in questa direzione che dovrebbe guardare anche l’Ue per poter diventare “prima al mondo per rinnovabili e per sistema industriale”. L’AD Claudio Descalzi ha poi ricordato l’importanza di lavorare per una transizione che sia giusta ed equa: “Noi per la prima volta parteciperemo” alla Cop28. Ricordando gli accordi con Algeria, Libia, Mozambico, Congo, Egitto, Indonesia “che non puntano solo su oil & gas ma sulla ristrutturazione industriale”, l’AD ha quindi approfittato di questa occasione per rimarcare l’importanza della cooperazione con l’Africa e di un approccio in grado di portare vicendevole valore per un futuro sempre più green.

giovedì 13 luglio 2023

Andrea Mascetti, SLM: gare pubbliche, cosa dice il nuovo codice dei contratti pubblici

Andrea Mascetti: lo Studio Legale Mascetti (SLM) fornisce servizi professionali in campo giudiziale e stragiudiziale in materia di diritto amministrativo, civile e penale.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: ogni giorno ci poniamo la domanda di come declinare il nostro lavoro di professionisti del Diritto

L’impronta che l’avvocato Andrea Mascetti ha dato allo Studio Legale Mascetti da quando nel 2004 lo ha fondato è nelle parole usate per illustrarne mission e valori nel video di presentazione sul nuovo sito inaugurato diversi mesi fa: “Ogni giorno ci poniamo la domanda di come declinare il nostro lavoro di professionisti del Diritto con le aspettative e gli interessi dei nostri clienti, in un contesto dove la complessità normativa e la velocità dei tempi di reazione sembrano non concedere tregua. E ogni giorno cerchiamo di trovare una risposta adeguata ed efficace attraverso un impegno verso l’eccellenza, che è fatto di studio e di aggiornamento, a cui si affianca una profonda dedizione verso il nostro lavoro”. Lo Studio Legale Mascetti fornisce servizi professionali in campo giudiziale e stragiudiziale in materia di diritto amministrativo, civile e penale, avvalendosi di professionisti specializzati in una o più tematiche peculiari: “La multidisciplinarietà delle competenze che abbiamo nel tempo maturato gioca in questo contesto un ruolo fondamentale a vantaggio di coloro che devono confrontarsi con profili di attività e di rischio sempre più articolati e mutevoli”. Lo si intuisce anche leggendo i numerosi contributi che i professionisti coordinati dall’avvocato Andrea Mascetti scrivono per il sito dello SLM, a riprova di come studio, aggiornamento ed esperienza siano i pilastri della loro attività professionale.

Andrea Mascetti: SLM, le competenze in materia di normativa per Enti e Società Pubbliche

Lo Studio che l’avvocato Andrea Mascetti ha fondato nel 2004 opera in diversi ambiti. È in grado di fornire assistenza a privati ma anche ad amministrazioni pubbliche e società a partecipazione pubblica nei settori del diritto amministrativo, civile e penale: assiste gli enti pubblici nelle procedure di affidamento di appalti e concessioni e nella fase di esecuzione del contratto, negli affidamenti in-house di pubblici servizi e nella costituzione di società miste pubblico-private. Inoltre svolge attività difensiva degli enti pubblici nell’ambito di procedimenti penali e vertenze civili occupandosi anche di gestione dei beni del demanio e delle problematiche connesse al regime delle acque pubbliche, prestando assistenza anche innanzi ai Tribunali delle acque. In un recente editoriale pubblicato sul sito dello Studio Legale guidato da Andrea Mascetti si parla ad esempio del nuovo codice dei contratti pubblici (D. Lgs. n. 36/2023) che, applicato alle gare bandite dal 1° luglio, conferma il divieto per le imprese partecipanti alla gara di ribassare i costi della sicurezza prestabiliti dal Committente e introduce un analogo divieto di ribasso anche per i costi della manodopera. Nello specifico, l’avvocato Matteo Parini nell’editoriale pubblicato sul sito dello SLM si propone di chiarire un aspetto che merita particolare attenzione: i costi della manodopera prestabiliti dal Committente sono ribassabili dall’impresa? È anche attraverso spunti come questi che emerge l’esperienza dello SLM e dei professionisti di cui si avvale su questo fronte.

Fintech, Banca Generali: l’impatto dell’IA e i potenziali rischi

Sul blog di Banca Generali, Istituto leader nel Fintech, un nuovo articolo per esaminare il tema dell’intelligenza artificiale e le sue implicazioni nel settore finanziario.

Banca Generali

Fintech: Banca Generali analizza il trend dell’IA

Apprendimento, adattamento ed esecuzione di compiti complessi sono alcune delle attività in cui l’intelligenza artificiale ha condotto passi da gigante nell’ultimo periodo. Una crescita dimostrata anche dalla sempre maggiore diffusione di sensori, robot e assistenti virtuali nella vita quotidiana. Da tale fenomeno scaturisce una trasformazione senza precedenti che sta coinvolgendo ampie sfere delle attività umane. Non ne è esente il settore finanziario che, già dagli esordi del Fintech, ha dimostrato grande propensione al cambiamento. Sul tema è intervenuta Banca Generali con un articolo pubblicato sul suo blog: approfondimento che, tra le altre cose, evidenzia la crescita degli investimenti nelle società specializzate in IA, quotate in prevalenza sulle borse americane. È il caso di Nvidia, le cui azioni hanno registrato un +158% (dati aggiornati al 12 giugno 2023) e, in un quinquennio, un rendimento che supera il 500%. Ciò è dovuto all’impennarsi della domanda dei processori prodotti dall’azienda e utilizzati in ambito IA. Tuttavia, come riporta Banca Generali, la concorrenza è elevata e sono diverse le realtà focalizzate sul business dell’intelligenza artificiale: tra queste, Alphabet (che controlla Google), Microsoft e Meta (che controlla Facebook e Instagram).

Banca Generali: esperienza e consulenza per il Fintech

A segnare un netto balzo in avanti per l’intelligenza artificiale sono stati lo sviluppo e diffusione di quella che comunemente viene definita come IA generativa: ChatGPT, un esempio tra tutti, sviluppata da OpenAI e capace di rispondere alle domande degli utenti su qualsiasi argomento. Un’evoluzione a dir poco dirompente con la possibilità di creare testi, immagini, video o brani. Come in tutte le rivoluzioni, non mancano anche aspetti poco chiari da tenere in grande attenzione, come la privacy e l’etica. Non a caso, evidenzia Banca Generali, l’Unione Europea sta cercando di porre rimedio con l’AI Act, un pacchetto di norme per regolamentare l’utilizzo di tali tecnologie. Nel settore della finanza e degli investimenti, d’altra parte, è importante continuare a osservare l’evoluzione del mercato e fare affidamento a consulenti di fiducia per districarsi al meglio nelle scelte. Decisioni informate, dunque, ed esperienza nel settore per non incorrere in brutte sorprese o, ancor peggio, in bolle speculative. In tal senso è fondamentale il ruolo di professionisti specializzati in materia: anche per questo Banca Generali mette a disposizione un’estesa rete di consulenti che assicurano visione strategica nelle novità legate al Fintech e nelle scelte d’investimento.

Serenissima Ristorazione: la “Merenda Sac” contro lo spreco alimentare nelle scuole

Sono oltre 11mila le doggy bag termiche distribuite da Serenissima Ristorazione nel 2022: “Il cibo è una risorsa preziosa e deve essere valorizzato”, ha spiegato Giulia Putin.

Serenissima Ristorazione

L’iniziativa di Serenissima Ristorazione contro lo spreco alimentare

Complice la consapevolezza sempre più diffusa sulle tematiche riguardanti la sostenibilità, negli ultimi anni il fenomeno dello spreco alimentare è tornato sotto i riflettori. In Italia, secondo i dati recentemente diffusi dall’Osservatorio Waste Watcher, ogni cittadino spreca mediamente oltre 27 kg all’anno. Serenissima Ristorazione, da sempre impegnata nella sensibilizzazione e nell’educazione sul tema, ha deciso di contribuire sviluppando una soluzione innovativa destinata alle scuole in cui gestisce il servizio di mensa. Si chiama “Merenda Sac” ed è una doggy bag termica che consente agli studenti di portare a casa i cibi non consumati a scuola in maniera semplice e igienica. “Abbiamo pensato di estendere l'uso delle Merenda Sac anche alle scuole per promuovere una mentalità sostenibile tra gli studenti – ha spiegato Giulia Putin, Chief Purchasing Manager di Serenissima Ristorazionee fornire loro una soluzione pratica per portare a casa il cibo avanzato ancora integro”.

I benefici della doggy bag targata Serenissima Ristorazione

Oltre ad essere facilmente richiudibile, “Merenda Sac” di Serenissima Ristorazione si distingue anche per le utili informazioni a tema educazione alimentare raffigurate sullo shopper, con le mascotte aziendali che accompagnano i messaggi rivolti ai più piccoli. “Vogliamo che gli studenti comprendano che il cibo è una risorsa preziosa e che anche piccoli gesti, come portare a casa pane, frutta, budini, possono fare la differenza", ha detto Giulia Putin. Promuovere il cambiamento nel sistema educativo significa assicurare al Paese un futuro più sostenibile. L’utilizzo delle “Merenda Sac” nelle scuole comporta infatti diversi vantaggi sia per gli studenti che per l’ambiente. Innanzitutto, permette di riutilizzare il cibo avanzato, evitando che finisca nella spazzatura e contribuendo così a diminuire l’impatto ambientale legato alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti; in più i ragazzi imparano a regolarsi sulle porzioni durante i pasti scolastici, riducendo gli sprechi e prestando maggiore attenzione alle proprie esigenze alimentari. Con il suo progetto Serenissima Ristorazione vuole essere un esempio di sostenibilità nelle scuole e nelle famiglie, fornendo strumenti pratici e efficaci per cambiare le abitudini alimentari.

mercoledì 12 luglio 2023

ABS e Gruppo Danieli supportano ASUFC con una donazione da 800.000 euro

ABS Acciaierie Bertoli Safau S.p.A. e Gruppo Danieli hanno donato lo scorso giugno 800.000 euro ad ASUFC per consentire la riqualificazione delle sale operatorie dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.

Gruppo Danieli

Il contributo di ABS e Gruppo Danieli rinforzerà il parco angiografico dell’ospedale di Udine

Ammonta a 800.000 euro il contributo di ABS e Gruppo Danieli a favore di ASUFC, grazie al quale potranno essere riqualificate le sale operatorie dell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. La riqualificazione, che avrà un valore complessivo di 990.000 euro (190.000 dei quali arriveranno da finanziamenti regionali), interesserà nello specifico le sale operatorie del padiglione cinque dove verrà installato un angiografo. Un macchinario utile per gli interventi di elettrofisiologia, emodinamica e quelli che coinvolgono gli impianti di valvole cardiache per via transcutanea. L’attrezzatura rinforzerà dunque il parco angiografico dell’ospedale di Udine, attualmente dotato di due macchinari, garantendo l’aumento delle risorse disponibili sia nelle situazioni di emergenza improvvisa che durante le consuete pause manutentive delle apparecchiature. “Il nostro Gruppo si è sempre interessato al contesto in cui opera – ha osservato la Presidente di ABS e Vicepresidente del Gruppo Danieli Camilla Benedetti - È con questo spirito che abbiamo pensato di contribuire alla comunità tramite un’eccellenza sanitaria locale come l’ospedale Santa Maria della Misericordia”.

L’Assessore Regionale del Friuli Venezia Giulia commenta l’impegno sociale di ABS e Gruppo Danieli

L’impegno nel sociale di Abs Acciaierie Bertoli Safau e del Gruppo Danieli li vede ancora una volta in prima linea a favore della comunità del Friuli Venezia Giulia – ha commentato Riccardo Riccardi, l’Assessore Regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia – Un gesto vero, concreto, proprio della realtà ‘del fare’ che contraddistingue da sempre la loro mission: un’opera imprenditoriale, stimata e apprezzata in tutto il mondo, che non dimentica la sua terra e le sue necessità. La significativa donazione va a beneficio del cittadino e dei nostri professionisti della salute. Rafforza l’alleanza, fondamentale, tra pubblico e privato. Racconta di chi fa impresa, non senza fatica, con senso etico e responsabilità sociale”. Non sono mancati poi i ringraziamenti del Direttore Generale dell’ASUFC, il Dott. Denis Caporale, il quale si è detto “orgoglioso di ringraziare ABS e Danieli per l’importante sforzo economico a supporto dell’ospedale di Udine e di tutta ASUFC”, spiegando inoltre che gli interventi consentiranno di “essere sempre al passo con l’innovazione e dare alla popolazione le risposte di salute che necessita”.

martedì 11 luglio 2023

Atitech ingloba l’ex ramo manutenzione di Alitalia: Gianni Lettieri accoglie i tecnici di Fiumicino

Atitech ha dato il benvenuto ai 940 lavoratori dell’ex ramo manutenzione di Alitalia. La convention si è svolta con la presenza di Gianni Lettieri, Patron di Atitech, e di ospiti illustri quali Gianni Letta.

Gianni Lettieri (Atitech)

Gianni Lettieri: i risultati dell’operazione Fiumicino

Da costola di Alitalia a MRO leader del mercato EMEA, il decollo di Atitech non sembra arrestarsi. Negli ultimi mesi, l’azienda di Capodichino guidata da Gianni Lettieri ha compiuto un passo strategico in vista dell’espansione verso nuovi mercati e soprattutto del polo unico nazionale grazie all’acquisizione del complesso di Fiumicino e all’integrazione dei 940 lavoratori dell’ex compagnia di bandiera italiana. Ad illustrare i dettagli dell’operazione e gli obiettivi futuri di Atitech ai nuovi dipendenti è stato proprio il Patron Gianni Lettieri durante una convention tenutasi all’Hilton Rome Airport di Fiumicino. All’evento hanno preso parte anche personalità illustri quali Gianni Letta e Stefano Baldini, maratoneta vincitore della medaglia d’oro ad Atene 2004. Grazie agli asset di manutenzione del complesso di Fiumicino, ha spiegato l’imprenditore sul palco, Atitech oggi può contare su ulteriori 4 hangar e 11 tra linee di produzione “narrow body” e “wide body”. Ma è sulla manutenzione di linea lo sviluppo maggiore, con 32 scali divisi tra Italia ed estero.

Gianni Lettieri ai lavoratori ex Alitalia: “Bravi e competenti nonostante il clima di perenne incertezza”

Il Patron di Atitech si è poi rivolto direttamente ai nuovi dipendenti della MRO, sottolineandone la professionalità riconosciuta in tutto il mondo nonostante le condizioni di lavoro incerte dovute al travagliato percorso dell’ex compagnia di bandiera. Compagnia dalla quale Meridie, Investment Company fondata da Gianni Lettieri, ha acquisito Atitech nel 2009. A ricordarlo è Gianni Letta, allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nel suo intervento ha definito Gianni Lettieri “un imprenditore vero, un innovatore attento e capace”. Nel futuro di Atitech ora un’altra probabile acquisizione: stavolta l’obiettivo è Ams, Aitalia Maintenance Systems, specializzata nella manutenzione dei motori, con sede sempre a Fiumicino.

Marco Domizio: il percorso dell’imprenditore fino alla fondazione di Ares Ambiente

Marco Domizio è il Founder di Ares Ambiente, realtà con sede a Treviolo (BG) attiva dal 2008 nell’offerta di servizi di intermediazione dei rifiuti e di gestione di impianti autorizzati. Esperto del settore con oltre 20 anni di carriera, vanta solide competenze sia nell’ambito del trattamento, deposito e struttura chimico-fisica dei rifiuti sia sotto il profilo gestionale e autorizzativo.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: la fondazione di Ares Ambiente

Ares Ambiente è il nome che Marco Nicola Domizio assegna alla realtà con cui nel 2008 concretizza tutte le competenze acquisite in anni di esperienza nel settore dei rifiuti. Fondata a Treviolo, in provincia di Bergamo, la società è iscritta all’Albo Nazionale Gestori Ambientali - Sezione Regionale della Lombardia Cat. 8 classe A e Cat 4/5 classe F. Attiva su tutto il territorio italiano, si occupa di smaltimento, recupero e trasporto di rifiuti speciali, urbani, pericolosi e non pericolosi. Grazie all’impegno contro i rischi di infiltrazione mafiosa, l’azienda ha ricevuto la valutazione massima nel rating di Legalità concesso dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in accordo con i Ministeri degli Interni e della Giustizia. Dotata delle certificazioni UNI EN ISO 9001:2015 (Qualità), UNI EN ISO 14001:2015 e Regolamento Europeo EMAS (Ambiente), UNI ISO 45001:2018 (Sicurezza), SA 8000:2014 (Responsabilità Sociale), è autorizzata alla realizzazione e gestione di un impianto di compostaggio situato nel Lazio. Ares Ambiente è stata inoltre nominata impresa “Best Performer” dal “Lombardia Post”.

Il percorso di Marco Domizio prima della fondazione di Ares Ambiente

Dopo essersi diplomato, Marco Nicola Domizio avvia la propria carriera professionale all’interno di un’azienda lombarda specializzata in intermediazione rifiuti. Qui resta per sei anni, nei quali si interessa anche alla partecipazione alle gare d’appalto. Successivamente, viene assunto come Responsabile Commerciale da una società che si occupa di attività di spurghi e pulizie industriali e si dedica all’espansione del portfolio clienti e alla realizzazione di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo. Passa poi a ricoprire lo stesso ruolo in un’azienda milanese, contribuendo attivamente all’installazione di sette impianti di trito-vagliatura nella Regione Campania. Nello stesso periodo si avvicina all’attività di trasporto transfrontaliero di rifiuti a mezzo gomma/intermodale e a mezzo nave. Segue una breve parentesi come Responsabile Commerciale di un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo e un’esperienza in qualità di Responsabile alla gestione di una cava di estrazione di minerali naturali. Le ultime due collaborazioni prima di fondare Ares Ambiente vedono Marco Domizio impegnato dapprima con una società di trasporti conto terzi e poi con una di intermediazione.

L’intervento di Luca de Meo su Euro 7 e accordo Brexit

Il CEO di Renault Group Luca de Meo ha ribadito la sua contrarietà alla proposta Euro 7 e all’accordo sulla Brexit: “Con le auto elettriche è iniziata una nuova partita e i cinesi hanno una generazione di vantaggio”.

Luca de Meo

L’intervista a Luca de Meo: “Costruttori a favore della transizione, ma servono regole condivise”

I dubbi sulla normativa Euro 7 e sull’accordo UE-UK, il vantaggio della Cina sull’elettrico e le sfide della transizione. Questi i temi cruciali per il settore europeo dell’automotive affrontati da Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, in un’intervista rilasciata ad “HD Motori”. Per il manager è necessario che l’Unione Europea abbandoni la tendenza all’iper-regolamentazione e concentri i suoi sforzi sullo sviluppo di una strategia complessiva. Mentre Stati Uniti e Cina hanno ormai creato da tempo un ecosistema attraente per gli investimenti sulla mobilità a zero emissioni, così non è accaduto in Europa: “ACEA vuole essere parte della soluzione – ha dichiarato Luca de Meoregolamentare tuttavia non basta per creare una strategia o una politica”. Il CEO ha portato l’esempio della normativa Euro 7, sulla quale ha già da tempo espresso la sua posizione contraria per via dell’aumento dei costi di produzione e dei vantaggi ambientali limitati che comporterebbe. A questa si aggiunge anche l’accordo di libero commercio tra UE e Regno Unito, che impone una stretta sull’import/export delle auto elettriche con un costo aggiuntivo stimato dall’ACEA di 4,3 miliardi di euro per i produttori.

Luca de Meo: “Renault al lavoro sul più grande ecosistema europeo per la produzione di auto elettriche”

Gli effetti del “gigantesco esercizio burocratico” portato avanti dall’Unione Europea ricadranno anche sui consumatori, ha evidenziato Luca de Meo. Oltre alla già citata Euro 7, il prossimo gennaio entrerà in vigore anche il regolamento dedicato alla sicurezza delle auto, che obbligherà i produttori ad aggiungere funzioni spesso inutilizzate con un costo superiore che si aggira sui 400-500 euro a veicolo al di là del modello. “Scadenze e punizioni” che rischiano di porre un freno allo switch elettrico dell’industria del Continente, processo già in netto ritardo rispetto ai competitor statunitensi e soprattutto cinesi. “Non stiamo rifiutando il progresso, al contrario – ha sottolineato Luca de MeoCon le auto elettriche è iniziata una nuova partita. I cinesi hanno una generazione di vantaggio. Stiamo lottando come leoni. Vogliamo difendere la produzione europea, ma per questo abbiamo bisogno dell'appoggio dei regolatori e dei politici”. Intanto, Renault Group è al lavoro per rafforzare la strategia di mobilità elettrica E-Tech, proponendo il mix più green del mercato europeo: l'obiettivo è raggiungere oltre il 65% delle vendite realizzate con veicoli elettrici ed elettrificati nel 2025, e fino al 90% nel 2030. Tra le iniziative principali la nascita nel nord della Francia di ElectriCity, che punta a diventare “il più grande ecosistema europeo per la produzione di auto elettriche”.

Giacomo Mareschi Danieli: l’attività di ricerca e sviluppo in Gruppo Danieli

Per Gruppo Danieli, guidato da Giacomo Mareschi Danieli, l’attività di ricerca e sviluppo delle tecnologie riveste un ruolo di primo piano. È infatti tramite un approccio che segue l’intero processo di produzione, dallo sviluppo al prodotto finito, che la società garantisce prodotti e soluzioni di qualità eccelsa.

Giacomo Mareschi Danieli

Gruppo Danieli: ricerca e sviluppo nella vision della realtà guidata da Giacomo Mareschi Danieli

Il processo di ricerca viene condotto in Gruppo Danieli in modo metodico e strutturato, allo scopo di fornire risultati, sia in termini di concetti che di approcci tecnologici o di capacità operative, che possano arricchire il patrimonio immateriale del Gruppo. Le attività di ricerca e sviluppo si incentrano soprattutto su determinate aree di processo, vale a dire: riduzione del minerale di ferro, fusione, colata, laminazione, finitura e gestione di metalli non ferrosi. Nel corso di una recente intervista, il CEO Giacomo Mareschi Danieli ha sottolineato come sia proprio tale approccio a consentire alla società di sviluppare nuove tecnologie e pacchetti tecnologici che le permettano di mantenere la competitività nel mercato dell’acciaio e dell’alluminio. Il Danieli Innov-Action Award è un’ulteriore dimostrazione dell’importanza che Gruppo Danieli dà allo sviluppo di nuove tecnologie. Il concorso, aperto a tutti i dipendenti e i collaboratori, premia le idee innovative che migliorano la sostenibilità ambientale e la sicurezza dei lavoratori.  

I centri di ricerca del Gruppo guidato da Giacomo Mareschi Danieli

Gruppo Danieli investe nell’innovazione anche attraverso proficue collaborazioni con enti accademici. Il Danieli Digi&Met Lab è, ad esempio, il risultato di una partnership con l’Università di Udine. Istituito nel 2020, si tratta di un laboratorio privato che coinvolge studenti, ricercatori e professori nella ricerca di soluzioni innovative per l’industria metallurgica. La realtà guidata da Giacomo Mareschi Danieli possiede, in realtà, diversi centri di ricerca sia in Italia che all’estero, con un numero di risorse dedicate all’attività di ricerca e sviluppo complessivo di 140 unità. Il Centro Ricerche Danieli, inaugurato nel 2017, è destinato allo sviluppo di macchine e impianti per il settore metallurgico. Nel 2021 nasce poi, all’interno dello stesso centro, la divisione Dan Green che si occupa di tutto ciò che è correlato ai temi della sostenibilità.

venerdì 7 luglio 2023

Infrastrutture, Luigi Ferraris: Gruppo FS lancia e assegna gare per 3,6 miliardi di euro

In sole 72 ore, il Polo Infrastrutture del Gruppo FS ha lanciato e assegnato gare per 3,6 miliardi di euro. Gli interventi, fortemente voluti dall’AD Luigi Ferraris, riguardano la realizzazione di nuove opere e importanti opere di riqualificazione.

Luigi Ferraris

Il massiccio piano di interventi voluto dall’AD Luigi Ferraris

Con 4mila cantieri già attivi in tutto il Paese, Gruppo FS rinnova l’impegno nel voler rendere il sistema di trasporti in Italia più performante, veloce, integrato, accessibile e intermodale. Il Gruppo guidato da Luigi Ferraris prevede di investire, nei prossimi dieci anni, oltre 180 miliardi di euro in infrastrutture. In sole 72 ore, il Polo Infrastrutture ha assegnato e lanciato gare per 3,6 miliardi di euro, 2 dei quali destinati alle nuove opere di RFI. Rientrano tra le principali gare lanciate da Rete Ferroviaria Italiana: la Potenza-Metaponto, la Roma-Pescara, la linea diretta Torino Porta Nuova-Porta Susa, il Tunnel del Virgolo, l’Anello di Palermo. A queste poi si aggiungono le gare aggiudicate per il collegamento tra la stazione di Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio e per l’elettrificazione della linea Cagliari-Oristano. Una gara da 900 milioni è invece per la manutenzione straordinaria delle infrastrutture ferroviarie del Paese.

Luigi Ferraris: le opere di manutenzione

Gli investimenti serviranno a finanziarie anche importanti opere di riqualificazione delle stazioni ferroviarie. Sono più di 50 le stazioni che, con quattro nuove gare di RFI e oltre 360 milioni di euro investiti, verranno riqualificate e rilanciate. “Gli interventi – spiega in una nota il Gruppo guidato da Luigi Ferrarisconsentiranno non solo di migliorare l’accessibilità pedonale e ciclabile, la sostenibilità e l’efficienza energetica, ma anche di riqualificare le pensiline di banchina, installare ascensori e abbattere le barriere architettoniche”. Una gara dal valore di circa 295 milioni di euro consentirà di iniziare e portare a termine opere di manutenzione straordinaria in oltre 30 stazioni. Una seconda gara, dal valore di oltre 3 milioni, permetterà di realizzare la nuova fermata di Tolentino Campus lungo la linea ferroviaria Civitanova Marche-Albacina. Con un valore complessivo che supera i 65 milioni di euro, sono state invece aggiudicate due gare “per opere di manutenzione straordinaria, riqualificazione, efficientamento energetico del fabbricato viaggiatori e delle aree esterne in stazioni ferroviarie distribuite su tutto il territorio nazionale”.