giovedì 31 ottobre 2024

MFE leader anche in Spagna. Pier Silvio Berlusconi: siamo un caso unico in Europa

MFE - MEDIA FOR EUROPE mostra risultati economici brillanti, con ricavi e utili in crescita, come sottolineato dal CEO Pier Silvio Berlusconi. L’attenzione verso un palinsesto di alta qualità e il focus sulla crossmedialità hanno favorito le performance del Gruppo, diventato leader anche in Spagna.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: così MFE vince le sfide del mercato

Un andamento più che positivo quello del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, tanto da essere definito “un caso abbastanza unico”. Sì, perché nonostante le tante sfide di un mercato in continua evoluzione, con la spietata concorrenza di multinazionali e piattaforme streaming, MFE ha continuato a investire e crescere. È stato lo stesso CEO a ricostruire, nel corso di un’intervista al TG5, il quadro del contesto mediatico internazionale in cui il Gruppo sta riuscendo a portare a casa dei risultati straordinari. “Noi operiamo in un settore veramente molto complicato, quello dei media, con la concorrenza delle multinazionali”, ha raccontato Pier Silvio Berlusconi, riportando come “Mediaset, azienda italiana, continui ad andare benissimo”. Poi ha aggiunto: “Siamo riusciti a diventare leader anche in Spagna e abbiamo una importante presenza in Germania, ma tutto parte dall’Italia. Durante le varie crisi il mercato della pubblicità è passato da 10 miliardi di euro a 6 miliardi, una perdita del 40%. Ora, buona parte di questi investimenti sono stati recuperati, ma c’è tantissima concorrenza, anche da parte del web”.

Pier Silvio Berlusconi: crossmedialità e assunzioni i driver della crescita di MFE

A testimoniare la notevole performance di MFE - MEDIA FOR EUROPE sono i recenti risultati economico-finanziari. Il Gruppo ha infatti registrato una crescita in tutti i fondamentali. “Ricavi in crescita, risultato operativo in crescita, utile in crescita, posizione finanziaria netta migliorata dalla fine dell'anno scorso di 240 milioni”, ha sottolineato Pier Silvio Berlusconi nell’intervista, soffermandosi inoltre sul titolo che “cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”. A contribuire è stata la grande attenzione nella realizzazione del palinsesto. “Abbiamo tenuto molto alta l’asticella per quantità e qualità di prodotto in cui offriamo intrattenimento, informazione e fiction in maniera totalmente gratuita, senza canone, senza abbonamenti”, ha spiegato il CEO. Anche il piano di assunzioni da lui avviato negli ultimi anni è, per il momento, destinato a proseguire: “Visto che le cose stanno andando bene e pensando di fare il miglior investimento per il futuro, abbiamo lanciato questo programma di nuove assunzioni concentrato su under 30 e donne, e ci stiamo riuscendo. Posso dire che il bilancio attesta che il nostro organico non è in discesa ma è in crescita, cioè Mediaset sta creando nuova occupazione”.

Cristina Scocchia: il coraggio di provarci nella leadership aziendale

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, condivide la sua esperienza di carriera, dalla formazione all’Università Bocconi fino a ruoli di rilievo in multinazionali come L’Oréal e KIKO Milano. Parla delle sfide incontrate lungo il percorso, dell'importanza di investire su se stessi e del valore dell'assertività nella crescita personale.

 Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: una carriera all’insegna del coraggio e della leadership femminile

Cristina Scocchia è una delle figure manageriali più influenti nel panorama italiano. Con una formazione solida e un percorso che inizia all’Università Bocconi di Milano, la manager ha sviluppato una visione chiara sul suo obiettivo professionale: diventare una leader in grado di orchestrare diverse aree aziendali. Dalla sua esperienza in Procter & Gamble, descritta come una vera e propria "mamma professionale", ha imparato la rilevanza di coltivare il proprio potenziale e di crescere continuamente, sia a livello personale che sul lavoro. Durante gli anni trascorsi all’estero, tra Svizzera e altri mercati internazionali, ha maturato una profonda consapevolezza dell’importanza delle esperienze fuori dai confini nazionali. Lavorare in ambienti multinazionali, vivere culture diverse e imparare nuove lingue sono stati tutti elementi che hanno accelerato la sua crescita. Tuttavia, come ha sottolineato più volte, è tornata in Italia con la determinazione di contribuire al cambiamento e allo sviluppo di una leadership femminile più forte e inclusiva. "Non sarei diventata Amministratore Delegato di L'Oréal Italia a 40 anni se non avessi prima lasciato il mio Paese", ha affermato Cristina Scocchia, evidenziando il ruolo determinante delle esperienze internazionali nella sua carriera.

Consigli ai giovani e una leadership inclusiva nel percorso di Cristina Scocchia

Nel suo percorso professionale, Cristina Scocchia ha sempre mostrato una particolare attenzione ai giovani e alla loro formazione. Ha condiviso spesso consigli rivolti alle nuove generazioni, sottolineando l’importanza di avere obiettivi chiari e di non temere l'assertività. Come ha spiegato, "Non temete l’assertività. Se non sai dove vuoi andare, non ci sarà buon vento che ti ci porti", ribadendo il valore di una visione definita e la necessità di investire con coraggio nelle proprie ambizioni. La manager ha anche espresso il suo impegno per promuovere la leadership femminile, una sfida ancora aperta in Italia, in cui la presenza di donne in ruoli dirigenziali rimane bassa rispetto alla media globale. La sua carriera, culminata nel ruolo di AD di Illycaffè, rappresenta un esempio di come la determinazione e la capacità di superare gli ostacoli possano portare al successo, nonostante le barriere di genere. Nel suo libro "Il coraggio di provarci", scritto in collaborazione con la giornalista Francesca Gambarini, Cristina Scocchia racconta la sua esperienza e invita le giovani donne a non aspettare che le opportunità vengano loro offerte, ma a prendere l’iniziativa per raggiungere i propri obiettivi.

Alessandro Benetton: 21 Invest acquisisce TheNiceKitchen, la vision sull’operazione

21 Invest acquisisce TheNiceKitchen: “Il nostro obiettivo è promuovere una crescita sostenibile, non solo in termini di espansione dimensionale e di mercato, ma anche creando nuovi posti di lavoro, così da rafforzare la competitività del Gruppo”, ha commentato Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: 21 Invest con TheNiceKitchen per creare un leader europeo nelle cucine professionali

Lo ha sottolineato anche Alessandro Benetton parlando dell’acquisizione da parte di 21 Invest di TheNiceKitchen: “Un’eccellenza del territorio veneto, un perfetto connubio di innovazione, know-how e design”. Parole che riflettono efficacemente la vision strategica dietro l’operazione: azienda leader nella produzione di sistemi di cottura, refrigerazione e lavaggio per cucine professionali, TheNiceKitchen ne massimizza l’efficienza energetica e operativa integrando soluzioni software e hardware funzionali anche a migliorare significativamente l’esperienza dell’utente. La capacità di innovare ne contraddistingue da sempre il modus operandi: 21 Invest, fondata e guidata da Alessandro Benetton, si propone quindi di rafforzarne ulteriormente il posizionamento internazionale e di sostenerne la crescita commerciale sia ottimizzando i canali di vendita che valutando opportunità di acquisizioni per espandere l’offerta. 

Alessandro Benetton: l’importanza strategica dell’operazione

Il nostro obiettivo, ha commentato Alessandro Benetton, è “promuovere una crescita sostenibile, non solo in termini di espansione dimensionale e di mercato, ma anche creando nuovi posti di lavoro, così da rafforzare la competitività del Gruppo”. 21 Invest affiancherà nell’azionariato Alessandro e Gianluca Bagante, che hanno incrementato la propria partecipazione nel Gruppo e continueranno ad affiancare l’azionista di maggioranza nella scelta delle strategie. Sottolineando il valore dell’operazione, Alessandro Benetton ha spiegato quindi che “con il team di 21 Invest continueremo il percorso di innovazione già avviato, offrendo un’esperienza di cucina sempre più interconnessa e all’avanguardia, esaltando la forza del made-in-Italy a livello internazionale”.

mercoledì 30 ottobre 2024

Gian Maria Mossa: l’opa su Intermonte e le nuove prospettive di crescita per Banca Generali

Gian Maria Mossa: “Abbiamo appena raggiunto i 100 miliardi di euro di masse gestite, in anticipo sul target del piano triennale e quadruplicando le dimensioni in un decennio, quindi sappiamo come fare a crescere, assorbiamo poco capitale, non abbiamo i rischi tipici bancari e paghiamo lauti dividendi”.

Gian Maria Mossa

Banca Generali, l’opa su Intermonte: l’AD Gian Maria Mossa delinea l’iter

Siamo molto fiduciosi che, posto l’iter regolamentare, l’opa volontaria avrà successo”: Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali, lo ha sottolineato lo scorso 30 settembre a margine di un evento a cui ha preso parte a Milano. Intervistato dai giornalisti in merito al lancio dell’opa su Intermonte annunciata nelle settimane precedenti, l’AD di Banca Generali ha spiegato che “l’iter prevede il deposito del prospetto e un periodo fino a metà dicembre per avere l’ok formale di Consob e Banca d'Italia”. In seguito, “procederemo da gennaio dell’anno prossimo con la messa a terra di tutti i servizi in due ambiti: global markets, per la parte di trading e di strutturazione dei prodotti e derivati per la protezione dei nostri clienti, e capital markets, per aiutare le imprese ad avvicinarsi al mercato dei capitali”. Il delisting, ha aggiunto Gian Maria Mossa, sarà “verosimilmente nel 2025, più nella seconda parte che nella prima”.

Gian Maria Mossa: Banca Generali, la priorità resta “creare valore per i clienti

Per la prima volta nella storia una struttura di wealth management acquisisce una banca di investimento per mettere a disposizione dei propri banker nuove competenze e rafforzare quindi la relazione con quegli imprenditori che rappresentano la propria principale clientela”, aveva commentato l’AD Gian Maria Mossa parlando a “Il Sole 24 Ore” all’indomani dell’annuncio dell’operazione. È un’opa “volontaria e con profilo amichevole”, aveva spiegato l’AD rimarcandone il valore anche in relazione al percorso di crescita intrapreso da Banca Generali: “Abbiamo appena raggiunto i 100 miliardi di euro di masse gestite, in anticipo sul target del piano triennale e quadruplicando le dimensioni in un decennio, quindi sappiamo come fare a crescere, assorbiamo poco capitale, non abbiamo i rischi tipici bancari e paghiamo lauti dividendi”. La priorità resta sempre “creare valore per i clienti”: in questa direzione, aveva evidenziato Gian Maria Mossa, guarda anche l’opa su Intermonte che “rafforza le soluzioni a nostra disposizione, fornendo un’impronta ancora più marcata verso Pmi e imprenditori”.

L’attività di BV TECH nei settori strategici come la Difesa e la Sanità

Con una presenza internazionale e 20 sedi in Italia, BV TECH è un attore chiave nel settore ICT. L'azienda, che conta oltre 1.300 dipendenti, ha recentemente acquisito il Gruppo Arturai, rafforzando la sua offerta in Cybersecurity, Cloud security, Enterprise Security e Web Performance.

BV TECH logo

L’attività di BV TECH, leader nell’ICT e nella sicurezza delle reti

Fondato nel 2005 da Raffaele Boccardo, il Gruppo BV TECH si è affermato come uno dei principali attori nel mercato dell'ICT e della sicurezza delle reti, dei dati, dei sistemi e delle informazioni, sia a livello nazionale che internazionale. Combinando capacità, specializzazioni e massa critica, l’azienda è in grado di gestire progetti strategici di grande rilevanza per il Paese. Attiva in ambito civile e militare, offre servizi attraverso piattaforme dotate di tecnologie proprietarie. I settori in cui opera includono la Difesa, lo Spazio, la Sicurezza dello Stato, la Pubblica Amministrazione, la Sanità, la Logistica e i Trasporti, la Finanza e le Assicurazioni, l'Industria, le Telecomunicazioni e i Media, nonché l'Energia e le Utilities. BV TECH vanta un know-how unico in quattro centri di competenza: Cybersecurity, Cloud & Infrastructure, Software e Data Science, e Digital Trust. Nel 2023 l'azienda ha registrato ricavi pari a 164 milioni di euro e un Ebitda Margin superiore al 22%, consolidando ulteriormente la propria posizione nel mercato.

BV TECH: nel 2023 consolidamento e crescita con l’acquisizione del Gruppo Arturai

Il 2023 ha segnato un importante passo nella crescita di BV TECH grazie all’acquisizione del Gruppo Arturai, specializzato nella Cybersecurity e nella fornitura di servizi globali di Cloud security, Enterprise Security e Web Performance, basati sulla piattaforma di Akamai, leader mondiale nella Cybersecurity in possesso della più grande piattaforma di edge computing al mondo. Oggi, il Gruppo comprende 15 società di ingegneria e servizi informatici, con BV TECH S.p.A. come capogruppo. Con 20 sedi in Italia, tra cui Milano, Roma, Genova e Grottaglie, e una presenza internazionale in Svizzera, Portogallo, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, l'azienda conta oltre 1.300 dipendenti. A contraddistinguere l’operato di BV TECH, la capacità di coniugare velocità di sviluppo, tempestività d’azione e stabilità di erogazione, con un focus sempre forte sull’innovazione continua, come dimostrano gli investimenti annuali in ricerca e sviluppo che ammontano a circa il 10% dei ricavi.

Open Fiber, chi è il CEO Giuseppe Gola: le tappe professionali

Giuseppe Gola, oggi CEO di Open Fiber, ha dedicato oltre trent’anni di carriera allo sviluppo e all’innovazione nel settore delle telecomunicazioni. La sua leadership, segnata da ruoli di rilievo in aziende di primo piano, è caratterizzata dalla capacità di trasformare le sfide del settore in opportunità di crescita.

Su Wikiceo la biografia completa di Giuseppe Gola

Formazione e prime esperienze professionali di Giuseppe Gola

Originario de L’Aquila, classe 1964, Giuseppe Gola ha costruito una carriera significativa nel settore delle telecomunicazioni e dell'energia, grazie a una solida esperienza in innovazione tecnologica e sostenibilità. Dopo essersi laureato in Ingegneria Elettronica all'Università La Sapienza di Roma, ha completato un Master in Business Administration alla LUISS. Il suo percorso professionale inizia nel 1991 presso la Direzione Teleinformatica del gruppo Enel, dove assume progressivamente ruoli di responsabilità fino a diventare, nel 1997, responsabile dei servizi mobili. È in questo contesto che ha contribuito alla nascita di Wind Telecomunicazioni, affermandosi poi come figura chiave nel suo sviluppo. Gola ha anche accumulato esperienze in altre aziende del settore, come Ipse 2000 e Albacom, prima di tornare in Wind nel 2002, dove per un decennio ha ricoperto il ruolo di CFO, gestendo operazioni cruciali di rifinanziamento del debito e importanti fusioni e acquisizioni.

L’ingresso in Open Fiber

Nel 2022, Giuseppe Gola è stato nominato CEO e Direttore Generale di Open Fiber, il principale operatore italiano di reti in fibra ottica. Sotto la sua guida, l'azienda ha ampliato significativamente la sua infrastruttura, portando connessioni ad alta velocità fino a 10 gigabit al secondo in oltre 240 città italiane. Inoltre, ha supervisionato un piano di investimenti ambizioso, pari a nove miliardi di euro entro il 2031, con l'obiettivo di consolidare la rete in fibra ottica in tutto il paese. Nonostante le sfide legate a un debito significativo, Open Fiber, sotto la leadership di Gola, ha mantenuto un chiaro impegno verso la trasformazione digitale dell'Italia. Il suo lavoro è stato premiato nel 2024 con il "FTTH Council Europe Operator Award", un riconoscimento per il suo contributo allo sviluppo della fibra ottica in Europa.

martedì 29 ottobre 2024

Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, interviene al “Forum di Cernobbio”

Decarbonizzazione, rinnovabili, sistemi di accumulo ed efficienza energetica al centro della transizione sostenibile. Lo ha evidenziato Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, intervenendo al “Forum di Cernobbio”2024 organizzato da The European House - Ambrosetti.

Renato Mazzoncini: le rinnovabili a supporto dell’approvvigionamento

Alla 50ma edizione del “Forum di Cernobbio”, tenutasi dal 6 all’8 settembre 2024 a Villa d’Este, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A Renato Mazzoncini ha condiviso la propria visione sugli ultimi sviluppi di un settore, quello dell’energia, che ha vissuto profonde trasformazioni negli ultimi anni in parte dovute al mutare dello scenario geopolitico internazionale : “Negli ultimi due anni, da quando è partita la crisi energetica con la guerra russo-ucraina, il mondo energetico in Europa e in Italia è molto cambiato”, ha specificato Renato Mazzoncini, osservando anche come l’approvvigionamento dalla Russia sia stato sostituito “con una velocità incredibile da una crescita notevole delle rinnovabili che hanno ripreso la loro corsa”. 

Renato Mazzoncini: proseguire la decarbonizzazione con mix di energie

Nonostante i mutamenti, ha rimarcato Renato Mazzoncini, in tempi molto rapidi si sono concretizzate possibilità alternative grazie a nuove strategie, unite allo sviluppo delle energie rinnovabili. In tal senso, un contributo è giunto anche dai rigassificatori e dal GNL, che hanno aiutato a diversificare le fonti in un “mix di energie che difficilmente si immaginava potessero cambiare così velocemente”. La strada per l’AD e DG è oggi “continuare a credere nella decarbonizzazione”, obiettivo cruciale per l’Europa ma anche una necessità per garantire sostenibilità ambientale ed economica. Tutto ciò puntando su “rinnovabili, storage ed efficienza energetica, che rimangono fattori chiave. Dobbiamo anche farlo per abbassare il costo dell’energia: sono convinto che le energie green oggi sono i principali alleati anche di un prezzo dell’energia competitivo, per rendere a loro volta competitive l’Europa, l’Italia e la nostra industria”, ha sottolineato Renato Mazzoncini in conclusione.

Gruppo FS: “Riduzione di illeciti, aggressioni e furti nel 2024”

Un progetto ambizioso che unisce un investimento a lungo termine per la sicurezza con un piano di riqualificazione urbana su grande scala: è la nuova Academy di FS Security a Rogoredo, recentemente annunciata dal Gruppo FS.

Gruppo FS

La nuova Academy del Gruppo FS per la sicurezza

Il Gruppo FS ha presentato la nuova FS Security Academy, un progetto destinato a cambiare la formazione in ambito sicurezza nel settore ferroviario. L’Academy, che sorgerà a Milano Rogoredo, sarà finanziata attraverso un significativo investimento di 7,6 milioni di euro, mirato non solo a creare un polo formativo all’avanguardia ma anche ad avviare la riqualificazione un'area urbana strategica. La struttura, che coprirà una superficie di circa 1.000 metri quadrati su cinque piani, includerà undici aule di formazione con una capienza complessiva di 200 posti a sedere. La mission è quella di formare figure professionali altamente specializzate attraverso un approccio interdisciplinare, teorico e pratico, supportato dalle più moderne tecnologie.

Il Gruppo FS e la sicurezza: risultati e numeri

Nel 2024, FS Security ha ottenuto importanti risultati migliorando la percezione di sicurezza nelle stazioni ferroviarie italiane del 4% rispetto al 2023, secondo le rilevazioni di customer satisfaction: i dati del Gruppo FS mostrano infatti un significativo decremento degli illeciti. Le attività di presidio e monitoraggio hanno portato a una riduzione del 7% delle aggressioni al personale della società, con un calo del 19% per il personale a bordo treno. Gli atti di vandalismo e deturpazione sono quasi dimezzati, percentuale che cala ulteriormente in riferimento agli atti di danneggiamento dei treni, come i graffiti, che scendono al 58%. In discesa anche gli illeciti contro gli immobili del Gruppo FS (23%), mentre i furti di rame (tra le principali cause di rallentamenti) sono calati del 38%. Tra i servizi di FS Security si annoverano quelli di filtro e scorta a bordo, supporto al personale in stazione e sul treno, e accompagnamento del personale aggredito. In caso di necessità, è previsto anche l’intervento della polizia.

Assistenza sanitaria integrativa e benessere: le soluzioni proposte da Health Italia

Health Italia, presente sul mercato azionario Euronext Growth Milan, è un punto di riferimento nel settore dell’assistenza sanitaria integrativa e del benessere.

 Health Italia

Health Italia: una vasta gamma di servizi e soluzioni

Sin dalla sua fondazione nel 2001, la missione dell’azienda è promuovere la salute attraverso la prevenzione e la fornitura di servizi medici di alta qualità. Con un forte impegno verso la sostenibilità, Health Italia è associata a importanti organizzazioni nazionali come ANSI, Assonext e Assolombarda, e vanta un rating ESG “A” high, con un punteggio di 72.4 fornito da Cerved Rating Agency. La sua offerta si distingue per una vasta gamma di soluzioni nel welfare aziendale, nelle coperture sanitarie e nei programmi di benefit flessibili. Grazie a un’ampia scelta di servizi di assistenza sanitaria integrativa, l’azienda contribuisce a valorizzare i sistemi di protezione per individui e aziende. Una rete capillare di strutture affiliate contribuisce inoltre a posizionare il Gruppo come uno dei fornitori più affidabili e completi in Italia e in Europa, proponendo anche soluzioni avanzate di telemedicina. L’azienda gestisce una centrale operativa tramite Health Assistance e Health Point, che coordinano oltre 8.500 strutture sanitarie e 15.000 professionisti. Nel contesto del welfare aziendale, Health Italia propone Hi Welfare, un servizio esclusivo dedicato alla gestione dei programmi di welfare, con offerte personalizzate per il benessere dei lavoratori.

L’impegno sociale di Health Italia

L’impegno di Health Italia va oltre la semplice fornitura di servizi sanitari, l’azienda è anche attivamente coinvolta in progetti sociali e culturali. Nel 2015 ha istituito la Fondazione Banca delle Visite Onlus, dando vita al progetto Banca delle Visite, che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per garantire visite mediche ed esami a persone in difficoltà economica, migliorando così l’accesso alle cure. Oltre a ciò, l’azienda ha contribuito alla creazione del Museo del Mutuo Soccorso, dedicato alla conservazione della storia delle società di mutuo soccorso e alla promozione della ricerca nel settore della mutualità. Al fine di educare e informare il pubblico su temi quali il benessere, la prevenzione e la nutrizione, Health Italia si occupa della pubblicazione del magazine “Health Online”: la rivista è un’importante piattaforma per diffondere cultura e conoscenza, contribuendo così al miglioramento della salute pubblica.

lunedì 28 ottobre 2024

FS Sistemi Urbani: Umberto Lebruto presenta il Piano “Napoli Porta Est”

Umberto Lebruto sui progetti di FS Sistemi Urbani per la rigenerazione urbana a Napoli est: “Il futuro parte oggi per quanto riguarda la progettualità”.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto: “Napoli Porta Est”, nuove opportunità d’investimento e sviluppo

Con l’obiettivo di rinnovare le aree di Porta Est e Campi Flegrei, il progetto di FS Sistemi Urbani guarda verso la direzione di restituire alla cittadinanza spazi riqualificati e di potenziamento delle attuali infrastrutture urbane. Ne ha parlato Umberto Lebruto, AD e DG di FS Sistemi Urbani, intervenendo all’evento di presentazione del Piano. L’incontro ha approfondito il potenziale di rigenerazione delle aree interessate e i benefici in termini economici e sociali che ne potrebbero derivare. “Il futuro parte oggi per quanto riguarda la progettualità”, queste le parole del manager, che mettono in risalto l’importanza di un’iniziativa inserita nel più ampio percorso di riqualificazione dedicato alla città di Napoli. In tal senso, come evidenziato da Umberto Lebruto, la rigenerazione proposta dal Piano apre nuove opportunità d’investimento e costituisce anche un impegno per promuovere l’accessibilità e la coesione cittadina.

Umberto Lebruto: un bando internazionale per “Napoli Porta Est”

In occasione dell’evento di presentazione, tenutosi a Palazzo Partanna a Napoli, FS Sistemi Urbani ha annunciato anche l’apertura di un bando internazionale di progettazione per Napoli Porta Est, attraverso cui selezionare i progettisti del piano di sviluppo. “Ci saranno funzioni che guarderanno all’inclusività, alla socialità e soprattutto all’ambiente”, ha specificato Umberto Lebruto, evidenziando anche le attività della società per la trasformazione urbana e l’ottimizzazione del trasporto pubblico a Napoli. In stretta sinergia con il Polo Infrastrutture e con gli enti locali, FS Sistemi Urbani sta infatti lavorando su diversi fronti in un contesto complessivo di investimenti che ammontano a oltre 23 miliardi euro per la Campania: l’obiettivo è l’integrazione di nuove infrastrutture nel territorio rispondendo così alle moderne necessità di mobilità.

Pier Silvio Berlusconi, MFE: analisi sulla crescita costante del Gruppo

Pier Silvio Berlusconi: “Grazie alla dimensione internazionale del Gruppo - una diversificazione geografica che attutisce gli squilibri nei diversi mercati - e grazie al nostro sempre più evoluto sistema crossmediale, anche questo semestre abbiamo ottenuto risultati al di sopra di ogni previsione”.

Pier Silvio Berlusconi

MFE caso unico in Europa: le ragioni nelle parole di Pier Silvio Berlusconi

In un contesto sfavorevole, in cui le principali realtà di settore registrano numeri in calo, MFE invece in controtendenza continua a crescere: come è possibile? Lo ha spiegato efficacemente il CEO Pier Silvio Berlusconi in una recente intervista: “MFE è un modello unico in Europa. Grazie alla dimensione internazionale del Gruppo - una diversificazione geografica che attutisce gli squilibri nei diversi mercati - e grazie al nostro sempre più evoluto sistema crossmediale, anche questo semestre abbiamo ottenuto risultati al di sopra di ogni previsione”. Nei primi sei mesi del 2024 MFE ha registrato un utile netto di 104,7 milioni, in crescita del 20,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, ricavi netti consolidati cresciuti del 7,8% a 1,476 miliardi, risultato operativo (ebit) positivo per 136,3 milioni (+12,7%) e una “posizione finanziaria netta migliorata dalla fine dell’anno scorso di 240 milioni”. Numeri superiori alle attese: basti pensare che alla viglia gli analisti stimavano per il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi ricavi per 1,473 miliardi, un ebit di 129 milioni e un utile di 99 milioni.

Pier Silvio Berlusconi: MFE, la crescita costante anche nei risultati 2019-2023

I risultati del primo semestre 2024 si inseriscono in un percorso di crescita costante che prosegue da anni, come evidenziato anche da Pier Silvio Berlusconi lo scorso luglio in occasione della serata di presentazione dei palinsesti: “Dal 2019 al 2023 abbiamo migliorato la nostra posizione finanziaria netta di 350 milioni di euro, per il 33% del totale; abbiamo generato utili pari a 940 milioni di euro e abbiamo distribuito dividendi a tutti i nostri azionisti per 755 milioni di euro. Sono risultati che per chi fa l’editore in Italia danno soddisfazione. Sono i migliori d’Europa, anche se il mercato italiano è uno dei più piccoli. E poi non abbiamo ridotto l’occupazione”. E a impreziosirli è anche il contesto in cui sono registrati, segnato da varie crisi che hanno portato il mercato della pubblicità a registrare una perdita del 40% passando da 10 miliardi a 6 miliardi e da “tantissima concorrenza, anche da parte del web”. Eppure MFE, in un periodo “che ha visto anche a livello internazionale flettere i conti di tutto il settore dei media, con drastici tagli all’occupazione”, continua a registrare una crescita costante in termini di raccolta pubblicitaria, di redditività e di utili. E, come ha rimarcato anche il CEO Pier Silvio Berlusconi nell’intervista, “il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”: da inizio anno il +20% per le Mfe B e il +19% per le MfA, meglio del 12,08% dell’indice Stoxx 600 Media.

venerdì 25 ottobre 2024

Mario Putin: l’innovazione di Serenissima Ristorazione nel metodo Cook&Chill

Serenissima Ristorazione è oggi una realtà di primo piano nel settore della ristorazione collettiva. Sotto la guida di Mario Putin, l'azienda continua a innovare, puntando su tecnologie come il metodo Cook&Chill e investendo nell'ampliamento del proprio impianto di Boara Pisani.

Serenissima Ristorazione

Mario Putin: la trasformazione di Serenissima Ristorazione in un leader globale

Quella di Serenissima Ristorazione è un’avventura imprenditoriale che inizia quasi 40 anni fa. È il 1986 quando Mario Putin, giovane imprenditore, decide di offrire in uso un capannone nell’area industriale di Vicenza ad una piccola realtà attiva nella ristorazione collettiva. Resosi conto fin da subito del potenziale dell’azienda, che si chiama Serenissima Ristorazione, fa un ulteriore passo acquisendone la maggioranza delle quote. Oggi, grazie ad una strategia basata su innovazione continua e investimenti strategici, è diventata una realtà internazionale. L'azienda ha saputo differenziarsi grazie alla sua capacità di rispondere alle esigenze di una clientela diversificata, che include scuole, ospedali e grandi gruppi, offrendo pasti che combinano sapore, freschezza e sicurezza alimentare. Un elemento distintivo di questa strategia è rappresentato sicuramente dalla cottura a legame refrigerato, o Cook&Chill, una tecnica innovativa che consente di conservare i pasti più a lungo senza compromettere le proprietà organolettiche.

Dal settore ospedaliero alla GDO: il futuro di Serenissima Ristorazione sotto la guida di Mario Putin

La tecnica Cook&Chill ha consentito a Serenissima Ristorazione di imporsi in settori delicati come quello ospedaliero, nel quale la qualità e la sicurezza alimentare sono fondamentali. Grazie a questa tecnologia, l'azienda guidata da Mario Putin è in grado di garantire un rigido controllo su ogni fase della produzione, assicurando che i pasti mantengano le proprietà nutritive e siano privi di contaminazioni. Tra le soluzioni innovative adottate spiccano anche le cosiddette “Camere Bianche”, ambienti sterilizzati in cui i cibi vengono confezionati e sottoposti a ulteriori controlli, come l’ispezione tramite raggi X, così da ridurre al minimo i rischi. Attualmente, Serenissima Ristorazione fornisce i propri pasti a circa 60 strutture sanitarie, ma l’obiettivo resta quello di espandersi. Grazie ai continui investimenti nello stabilimento di Boara Pisani, uno degli impianti europei più innovativi, l’azienda punta infatti alla Grande Distribuzione Organizzata (GDO), nonché al settore del catering aereo, nel quale la capacità di conservare i cibi senza compromettere la qualità è un valore aggiunto. O ancora, a nuovi scenari di mercato come l’erogazione dei pasti tramite Food delivery Point, ossia mense automatiche attive 24h su 24 e 7/7, particolarmente adatte per turnisti o per co-working. Non sorprende dunque che proprio pochi mesi fa l’azienda abbia annunciato un piano di ampliamento dell’impianto, con un ulteriore investimento di 30 milioni di euro per realizzare nuove aree produttive e logistiche in funzione dei nuovi business.

Gruppo Danieli: focus su aumento produttività e diminuzione costi

Nel bilancio 2023-2024, Gruppo Danieli ha registrato risultati economici solidi, ma la vera forza trainante dell’azienda resta il suo impegno nell’innovazione e nell’efficienza, valori fondamentali che guidano le scelte aziendali.

Gruppo Danieli logo

Anticipare il futuro: le soluzioni tecnologiche di Gruppo Danieli

Uno dei punti di forza di Gruppo Danieli è la capacità di anticipare le tendenze tecnologiche, con soluzioni in grado di rivoluzionare l’industria siderurgica. Il Direct Rolling (Due e Mi.Da.) e il Digimelter rappresentano infatti un’evoluzione decisiva: quest’ultimo, in particolare, è destinato a sostituire gradualmente i forni elettrici tradizionali, offrendo una maggiore efficienza e una riduzione delle emissioni. La risposta del mercato è stata positiva, molti concorrenti stanno adottando progressivamente queste tecnologie, confermando le potenzialità delle innovazioni firmate Gruppo Danieli. Attraverso una strategia che punta all’efficienza operativa, l’azienda riesce a ottimizzare i costi pur sostenendo un’importante mole di investimenti in ricerca e sviluppo. Filosofia che permette di assicurare stabilità finanziaria, indipendentemente dalle fluttuazioni di mercato, e di aumentare il proprio contributo alla sostenibilità. Se da un lato il Digimelter, insieme al Direct Rolling, riduce i costi, dall’altro rispetta anche l’ambiente, un obiettivo cruciale per il Gruppo nel panorama industriale attuale.

Espansione e competitività globale: gli obiettivi ambiziosi di Gruppo Danieli

Gruppo Danieli concentra i propri sforzi sull’aumento della produttività e sulla riduzione dei costi strutturali, rafforzando la competitività e migliorando al contempo la qualità del servizio. Con uno sguardo strategico rivolto all’estero, e in particolare verso il Sud-est asiatico, dove la produzione e il consumo di acciaio sono in continua crescita, l’azienda punta a consolidare la propria presenza in un mercato in espansione, rispondendo efficacemente alle esigenze dei clienti. Guardando al futuro, il Gruppo si pone obiettivi ambiziosi per l’esercizio 2024-2025, puntando a un fatturato compreso tra i 4 e i 4,2 miliardi di euro, un EBITDA tra 380 e 420 milioni e un portafoglio ordini stimato tra i 6 e i 6,2 miliardi di euro.

Olbia, il futuro con Gianni Lettieri: Polo Atitech prende vita

Il settore aeronautico di Olbia si prepara a una nuova era grazie all'arrivo di Atitech, azienda guidata da Gianni Lettieri. Con un ambizioso progetto che punta alla manutenzione dei jet privati e alla creazione di centinaia di posti di lavoro, l’iniziativa promette di rilanciare l'economia locale e di offrire nuove opportunità nel campo dell'aviazione.

 Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: il Polo Atitech prende forma a Olbia

Il progetto di Atitech, sotto la guida di Gianni Lettieri, sta per concretizzarsi nell'aeroporto Costa Smeralda di Olbia. Con la consegna prevista dei due hangar a ottobre, l'azienda si prepara ad avviare le prime attività di manutenzione per i jet privati entro la prossima primavera. "Cominceremo a lavorare con la consegna degli hangar che dovrebbe avvenire i primi di ottobre, dopo alcuni interventi di adeguamento a carico di Geasar previsti dal contratto. Quindi inizieranno gli investimenti a carico nostro che riguardano formazione, infrastrutture e ricerca", ha dichiarato Gianni Lettieri. Il piano prevede l'assunzione iniziale di 20 persone, con altre 20 entro la fine dell'anno, puntando a 300 assunzioni come punto di partenza.

Ambizioni e futuro: la visione di Gianni Lettieri per Atitech

L'investimento di Atitech a Olbia non si limita alle prime assunzioni; l'obiettivo a lungo termine è di creare migliaia di posti di lavoro nel settore aeronautico. "Le 300 assunzioni sono il punto di partenza. Il concorrente a cui facciamo riferimento ha circa 3mila dipendenti. Un numero da loro raggiunto nel corso di decenni. Per diventare competitivi dovremo avere anche noi un numero adeguato di collaboratori altamente specializzati", ha sottolineato Gianni Lettieri. L'azienda mira a diventare un polo di eccellenza per la manutenzione dei business jet, collaborando con istituti di ricerca locali e università come quella di Cagliari. Inoltre, Atitech esplora sinergie con il settore nautico, data la similitudine tra gli arredi e le finiture dei jet privati e degli yacht di lusso.

Diana Bracco: la storia professionale della Presidente e AD del Gruppo Bracco

Presidente e AD del Gruppo Bracco, Diana Bracco è impegnata da oltre 50 anni nel campo delle Life Sciences come imprenditrice e filantropa. È anche alla guida del Centro Diagnostico Italiano e Presidente della Fondazione Bracco, da lei fondata nel 2010.

Diana Bracco

Diana Bracco: la carriera della Presidente e AD del Gruppo Bracco

Dopo aver conseguito la laurea in Chimica all’Università di Pavia, Diana Bracco entra a far parte del Gruppo Bracco, l’azienda di famiglia riconosciuta in tutto il mondo come leader nell’ambito della diagnostica per immagini e servizi per la salute. Ne diventa Direttore Generale nel 1977 e Presidente e AD nel 1999. Sotto la sua guida, il Gruppo arriva a fatturare 1,8 miliardi di euro e contare 3.700 dipendenti e un portafoglio di oltre 2.000 brevetti. Diversi sono gli incarichi ricoperti negli anni nelle associazioni industriali. È stata Vicepresidente di Confindustria dal 2000 al 2003 e dal 2008 al 2012, Presidente di Federchimica dal 2003 al 2005 e Presidente di Assolombarda fino al 2009. Nel 2015 è stata alla Presidenza dell’Expo di Milano e Commissario Generale per il Padiglione Italia. Tra i suoi contributi più significativi all’evento, la promozione del ruolo delle donne mediante l’iniziativa Women for Expo.

Diana Bracco: gli incarichi in ambito culturale e le attività per il sociale

Il progetto promosso nell’ambito dell’Expo di Milano è soltanto uno dei tanti che l’imprenditrice ha supportato nel corso della sua carriera. Diana Bracco è infatti particolarmente impegnata in ambito sociale e culturale. Ha ricoperto la carica di Presidente di Responsible Care, un’iniziativa di volontariato per promuovere lo sviluppo sostenibile nell’industria chimica a livello internazionale. Oltre ad essere stata Presidente di Sodalitas dal 2007 al 2016, nel 2010 ha fondato la Fondazione Bracco con l’intenzione di creare un’organizzazione dedicata alla promozione del patrimonio culturale, della cultura scientifica e della responsabilità sociale, prestando particolare attenzione a donne e giovani. Presidente della Fondazione Milano per Expo 2015, Presidente della Fondazione Giuseppina MAI di Confindustria e Vicepresidente del CdA dell’Accademia Teatro alla Scala, Diana Bracco è stata inoltre la prima italiana a sedere nel Consiglio dei Trustee della National Gallery of Art.

Amica Chips guida il mercato delle patatine con qualità e sostenibilità

Amica Chips, fondata nel 1990, è diventata leader nel mercato delle patatine e snack salati grazie alla qualità dei suoi prodotti e al forte impegno verso la sostenibilità ambientale. Con un fatturato di oltre 140 milioni di euro e presenza in 22 Paesi, ha consolidato il suo successo puntando su innovazione, acquisizioni strategiche e responsabilità ambientale. L’impresa continua a crescere e ad innovare, confermandosi un marchio di riferimento nel settore alimentare.

Amica Chips

Amica Chips: qualità e crescita internazionale nel mercato degli snack

Fondata a Castiglione delle Stiviere, Amica Chips si è affermata come uno dei principali attori nel mercato delle patatine e degli snack salati. Con una sede di oltre 70.000 metri quadrati e un team di 350 dipendenti, l'azienda ha raggiunto un fatturato di 140 milioni di euro, espandendosi rapidamente grazie alla qualità dei suoi prodotti. Alfredo Moratti, fondatore e CEO della società, ha dichiarato che l'azienda ha sempre puntato sulla qualità e sull'innovazione costante. Il Gruppo opera in oltre 22 Paesi, con una gamma di prodotti che si amplia costantemente per soddisfare i gusti dei consumatori internazionali. Nel 1991 ha iniziato a fornire i suoi prodotti alla grande distribuzione, avviando così una serie di acquisizioni strategiche, tra cui Dorita e Pandal. Questo ha permesso all’azienda di consolidare la sua leadership nel settore, diventando un punto di riferimento per la produzione di snack salati di alta qualità.

Amica Chips: innovazione e sostenibilità al centro della strategia

Oltre a investire nella qualità dei prodotti, Amica Chips si distingue per il suo forte impegno verso la sostenibilità ambientale. Nel 2023 l’azienda ha introdotto una nuova linea di confezioni realizzate con il 30% di plastica riciclata, contribuendo attivamente all’economia circolare. Amica Chips ha implementato processi avanzati di depurazione dei fumi e delle acque nel ciclo produttivo, garantendo che le risorse utilizzate siano restituite all’ambiente in condizioni ottimali. Inoltre, l’azienda ha avviato una partnership con la start-up Treebu, dando vita a una foresta di 500 alberi di pawlonia, che assorbono grandi quantità di CO2. Parte dei ricavi della linea "Eldorada" è destinata alla piantumazione di nuovi alberi, rafforzando ulteriormente l’impegno verso la riduzione dell'impatto ambientale.

mercoledì 23 ottobre 2024

Luca de Meo: il punto di vista del CEO di Renault Group su norme CAFE e crisi dell’automotive

Le normative europee e la crisi delle vendite stanno mettendo a dura prova l'industria automobilistica. Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, ha affrontato questo tema durante il Salone dell'Auto di Parigi, spiegando perché le aziende devono concentrarsi sulla rapidità decisionale e sull’adattamento per superare le difficoltà del settore.

Luca de Meo

Luca de Meo: “Paradigma è cambiato, oggi necessari decisioni rapide e adattamento

L'industria automobilistica europea è alle prese con due sfide imminenti: da un lato, l'introduzione delle nuove norme CAFE nel 2025, e dall'altro, una crisi di vendite e innovazione che potrebbe mettere a rischio persino i marchi più affermati. A lanciare il monito è Luca de Meo, CEO di Renault Group, durante un confronto a margine del Salone dell'Auto di Parigi, dove la Casa francese ha presentato la sua R4 elettrica, rivisitazione moderna del celebre modello. Alla domanda su quale grande nome del settore potrebbe non sopravvivere a questa trasformazione, il manager ha spiegato che le dinamiche dell'industria automobilistica sono radicalmente cambiate. "Non è più questione di dimensioni o economie di scala", ha affermato, evidenziando che, fino a pochi anni fa, l'idea dominante era che solo i giganti con un ampio portafoglio di marchi e modelli potessero prosperare. Oggi invece vince chi sa muoversi con agilità, chi prende decisioni rapide e sa adattarsi ai nuovi scenari competitivi. Eventi globali come la pandemia, la crisi dei semiconduttori e la guerra in Ucraina hanno scardinato vecchi modelli di successo. Aziende più snelle come Renault Group, che un tempo erano considerate a rischio, ora stanno dimostrando una sorprendente capacità di resistenza, ottenendo buoni risultati e margini positivi. Renault, infatti, appare solida e in grado di confermare i propri obiettivi in un panorama in cui molti grandi Gruppi europei sembrano vacillare, ha sottolineato il manager.

Luca de Meo: la strategia di Renault Group

Renault Group come intende affrontare i cambiamenti in corso? La strategia si basa su una struttura di costi snella e flessibile, capace di competere sia nel settore delle auto elettriche sia in quello delle vetture a combustione. Luca de Meo porta l’esempio della nuova Twingo 100% elettrica, che sarà commercializzata nel 2026, sviluppata in meno di due anni. Ma la sfida più pressante per l'intero settore rimane l'adeguamento alle rigide normative CAFE sulle emissioni, che entreranno in vigore nel 2025. Il nuovo limite di 94 g/km di CO2 rappresenta un ostacolo che, secondo il CEO di Renault Group, sarà difficilmente superabile dalla maggior parte dei costruttori. Senza contare che la domanda di auto completamente elettriche rimane ancora troppo debole per permettere alle aziende di evitare sanzioni. Senza un intervento urgente, molti produttori rischiano di dover chiudere stabilimenti o ridurre drasticamente la produzione: "Si tratta di un problema enorme – ha dichiarato Luca de Meoche potrebbe mettere a rischio milioni di posti di lavoro e decine di fabbriche". Nel suo doppio ruolo di CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA (l'associazione europea dei costruttori automobilistici), il manager ha lanciato al Salone di Parigi un ulteriore appello all'Unione Europea e agli Stati membri affinché rivedano la normativa, adattandola alle condizioni reali del mercato e allo stato attuale della tecnologia. In ballo, ha sottolineato, c’è una fetta importante del PIL europeo. Spazio anche alla proposta di creare una sorta di "Airbus dell'auto", un'alleanza tra i produttori europei per abbattere i costi e migliorare la competitività, in particolare nel segmento delle auto di piccole dimensioni, che possono fare da apripista allo switch definitivo verso l’elettrico.

Pietro Labriola e la nuova TIM: un futuro di crescita

TIM si presenta oggi come un’azienda rinnovata, pronta a mantenere la sua leadership nel mercato delle telecomunicazioni italiane. Con obiettivi aggiornati e una strategia di crescita chiara, il Gruppo guidato da Pietro Labriola si prepara a sfruttare le opportunità emergenti nel contesto di un mercato in fase di consolidamento.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: una ristrutturazione strategica

La recente cessione delle infrastrutture di rete fissa a Optics BidCo, una società controllata dal fondo statunitense KKR e supportata da investitori come Adia di Abu Dhabi e Cpp Investments, ha rappresentato un passo fondamentale nella ristrutturazione di TIM. Questo accordo, che è stato portato a termine il 1° luglio dopo oltre due anni di lavoro, ha permesso al Gruppo guidato da Pietro Labriola di incassare 18,8 miliardi di euro, cifra che potrebbe aumentare fino a 22 miliardi in base a performance future. Grazie a tale operazione, TIM ha ridotto il suo debito da 21,5 miliardi a 8,1 miliardi di euro, con l’obiettivo di scendere ulteriormente a 7,5 miliardi entro la fine del 2024. La diminuzione del debito ha avuto un impatto positivo sulla valutazione dell’azienda, portando le agenzie di rating Moody’s, S&P e Fitch a rivedere al rialzo il giudizio su TIM. “Oggi – ha sottolineato Pietro Labriolanon dobbiamo più andare sul mercato a rifinanziarci ma possiamo concentrarci a lavorare per migliorare i risultati della nostra azienda e la nostra leadership”.

Pietro Labriola: la strategia, tre pilastri fondamentali

La nuova strategia di TIM, ha spiegato Pietro Labriola, si articola attorno a tre aree chiave che mirano a capitalizzare le opportunità nel mercato. Il settore consumer: con la riorganizzazione completata, TIM intende riformulare le proprie offerte per famiglie e piccole imprese. Questo passaggio consentirà all’azienda di offrire, con maggiore flessibilità, pacchetti di servizi innovativi e personalizzati. A questo si aggiunge il segmento enterprise: l’azienda punta a evolvere più rapidamente del mercato, con un obiettivo di crescita del 6% annuo. Questo sarà facilitato dalla migrazione al cloud e dai servizi di cybersecurity e Internet of Things, vitali per l’industria italiana. Infine, il mercato brasiliano: TIM Brasil ha vissuto una fase di consolidamento positiva, con un significativo aumento della capitalizzazione e dei ricavi. Nel primo semestre del 2024 ha registrato ricavi di 2,3 miliardi di euro, in crescita del 7,8% rispetto all’anno precedente. La progressione del segmento mobile è un segnale di opportunità per il Gruppo italiano. Attraverso una strategia mirata, il Gruppo guidato da Pietro Labriola è pronto ad affrontare le sfide future e a sfruttare le opportunità emergenti nel panorama delle telecomunicazioni.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, la leadership in Europa e la responsabilità sociale

Il CEO Carlo Messina: “Se noi non generassimo utili, le nostre fondazioni non riceverebbero dividendi e si troverebbero nella condizione di avere una maggiore difficoltà a sostenere i territori”.

Carlo Messina

Carlo Messina: alla base della responsabilità sociale la capacità di generare utili

Importante assumersi le proprie responsabilità, ha ribadito il CEO Carlo Messina lo scorso 3 ottobre nel corso della presentazione a Torino del libro “La banca dei valori” sulla storia di Intesa Sanpaolo, ma non bisogna mai dimenticare che il primo compito di un Istituto bancario è di avere una gestione solida e produrre utili. “La responsabilità sociale di Intesa Sanpaolo, nel sostenere chi ha bisogno, la cultura, la formazione e l’innovazione, è un dato acquisito come valore, ma è fondamentale la premessa di essere capaci di generare utili sostenibili, che sono anche alla base della possibilità delle nostre fondazioni azioniste di potere fare erogazioni che vanno a vantaggio di tutti coloro che ne beneficiano”, ha spiegato il CEO Carlo Messina intervenuto in video da Milano, dove ha partecipato all’evento “Finance of Future” organizzato da “Bloomberg”.

Carlo Messina: la componente valoriale e sociale va abbinata alla capacità di fare perfomance di eccellenza

È chiaro il ragionamento del CEO Carlo Messina: “Se noi non generassimo utili, le nostre fondazioni non riceverebbero dividendi e si troverebbero nella condizione di avere una maggiore difficoltà a sostenere i territori”. Il CEO di Intesa Sanpaolo, come riporta anche “La Stampa”, sottolinea in particolare la “componente valoriale e sociale che va abbinata alla capacità di fare perfomance di eccellenza”. Il riferimento è anche al contesto attuale e alla competizione costante con gli altri gruppi bancari europei: lo scorso 1° ottobre “Intesa Sanpaolo è diventata - per poco tempo - la banca più capitalizzata in Ue, ritornando poi terza”, si legge nell’articolo, ma “a un miliardo da Santander e Bnp Paribas che però hanno il doppio della nostra dimensione”, ha sottolineato il CEO Carlo Messina parlandone durante l’evento. Intesa Sanpaolo, che ha chiuso il primo semestre con un utile netto di 4,7 miliardi di euro, in crescita del 12,9% sul 2023, ha rivisto al rialzo le guidance per quest’anno. Forte di una solida redditività sostenibile, la banca prevede di chiudere l’esercizio con un risultato netto di oltre 8,5 miliardi, a fronte degli 8 miliardi stimati in precedenza e dei 7,7 messi a segno nel 2023.

martedì 22 ottobre 2024

Guccio Gucci, imprenditore e stilista: la storia del fondatore di Gucci

Le attività intraprese da Guccio Gucci vivono tutt’oggi attraverso il marchio Gucci, simbolo di eleganza, lusso e innovazione nella moda mondiale. WikiCeo, l’enciclopedia del management in Italia, ne ripercorre le tappe della biografia che, tra le altre cose, ha visto importanti riconoscimenti come la nomina da parte del re Umberto II di Savoia come “Fornitore della Reale Casa” e, con l’arrivo della Repubblica, anche il titolo di “Grande Ufficiale del Lavoro”.

WikiCeo

Su WikiCeo la storia di Guccio Gucci, visionario imprenditore della moda

Nato a Firenze nel 1881 e deceduto a Milano nel 1953, Guccio Giovanbattista Giacinto Dario Maria Gucci è stato un imprenditore e stilista italiano, celebre per aver fondato il marchio di moda Gucci. L’azienda è oggi tra le più importanti a livello mondiale nell’alta moda e negli articoli di lusso. La sua storia professionale ha origine fin da giovane: a 17 anni Guccio Gucci decide infatti di lasciare la Toscana per cercare nuove opportunità. La prima esperienza è in Francia, in seguito alla quale si sposta a Londra per lavorare come ascensorista all’Hotel Savoy, uno dei più esclusivi della capitale. Guccio Gucci entra in contatto con clienti facoltosi, molti dei quali appassionati di equitazione: tale esperienza ne stimola l’interesse verso lo stile raffinato, lasciando un segno sul suo futuro professionale. In Inghilterra, inoltre, acquisisce padronanza dell’inglese, del francese e del tedesco, lingue utilizzate a lavoro. Nel 1901 fa rientro in Toscana per dedicarsi al settore della pelletteria e, l’anno seguente, sposa Aida Calvelli, figlia di un sarto che supportò Guccio Gucci nei primi passi negli affari. Successivamente è a Milano per lavorare nella Valigeria Botto, per poi spostarsi presso la Ditta Franzi, prestigiosa bottega di pelletteria. In breve tempo ne diventa direttore, conducendo affari e viaggi commerciali in tutta Europa.

Guccio Gucci avvia una propria attività: la nascita di Gucci

Nel 1922 Guccio Gucci apre una bottega di accessori di lusso nel centro di Firenze: come riportato nella pagina WikiCeo, l’idea si ispira anche all’esperienza nell’Hotel Savoy, ovvero articoli in pelle di altissima qualità che esprimessero prestigio sociale. Altra intuizione sono i riferimenti all’equitazione, attività molto amata tra le classi agiate europee: da qui derivano i motivi ispirati al morso per cavalli, così come gli accessori a forma di briglie e selle. Aspetto distintivo è anche la possibilità di personalizzazione, specialmente con l’aggiunta delle proprie iniziali. Nel 1923 l’attività è registrata in Via del Parione 11 con il nome “Valigeria e Articoli da Viaggio”: la scelta di assumere solo esperti artigiani toscani conquista una clientela numerosa, tanto da avviare altre due filiali a Firenze nel 1932. Risale invece al 1937 l’inaugurazione di un piccolo laboratorio in Lungarno Guicciardini con l’insegna “G. Gucci”. La scarsità di materiali dovuta al periodo bellico non ne ostacola la crescita: al contrario, l’imprenditore inizia a esplorare materiali quali canapa, lino, giunco e bambù. La borsa Bambù divenne, ad esempio, un altro simbolo iconico del marchio. Nel 1938 è aperta la sede a Roma in Via dei Condotti, mentre nel 1944 il laboratorio di Via Guicciardini a Firenze subisce danneggiamenti a causa dei bombardamenti ma viene riparato rapidamente con l’aiuto del figlio Aldo. Un’ulteriore filiale è aperta a Milano nel 1952. L’anno seguente Guccio Gucci si spegne improvvisamente. Continuando lungo la scia del padre, i figli Aldo e Rodolfo proseguono l’attività e conducono Gucci verso il successo a livello mondiale.

BV TECH, leader nell’innovazione e nella sicurezza

BV TECH è una realtà leader nel settore delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione. Con focus su sicurezza e innovazione, serve settori come Difesa e Sanità. L'azienda gestisce progetti strategici nazionali grazie a quattro centri di competenza e oltre 1.200 dipendenti in diverse nazioni.

BV TECH logo

BV TECH: innovazione e sicurezza nell’ICT

Fondata nel 2005 dall’Ing. Raffaele Boccardo, BV TECH si è rapidamente affermata come uno dei principali attori nel mercato delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT), nonché della Sicurezza delle Reti, dei Dati, dei Sistemi e delle Informazioni, rivolgendosi con i suoi servizi e le sue piattaforme a settori chiave quali Difesa, Spazio e Sicurezza dello Stato, Pubblica Amministrazione, Sanità, Logistica e Trasporti; Finanza e Assicurazioni; Industria; Telecomunicazioni e Media; Energy & Utilities; Fashion, Retail & GDO. Grazie a un know-how consolidato in quattro centri di competenza – Cybersecurity, Cloud & Infrastructure, Software e Data Science, e Digital Trust – BV TECH si occupa di gestire progetti strategici su scala nazionale, sia in ambito civile che militare, utilizzando tecnologie proprietarie all’avanguardia e collaborando con leader di mercato a livello internazionale. Con un organico di oltre 1.200 dipendenti e una rete di 20 sedi distribuite tra Italia, Svizzera, Portogallo, Germania, Regno Unito e Stati Uniti, il Gruppo comprende 15 società di ingegneria, servizi informatici e sicurezza.

I dati della crescita di BV TECH

L'impegno di BV TECH si riflette anche nei suoi risultati economici. Nel 2023 l'azienda ha raggiunto un fatturato di 164 milioni di euro, con un Ebitda Margin superiore al 22%, evidenziando la solidità della sua gestione e la capacità di attrarre clienti di alto profilo. Recentemente, ha completato l'acquisizione del Gruppo Arturai, specializzato in servizi di Cybersecurity, Cloud security e Web performance, un passo significativo che ha consentito di potenziare la propria offerta nel mercato e contribuire all'espansione internazionale del Gruppo. Oltre a rafforzare la sua presenza nella Cybersecurity e nella trasformazione digitale, l’operazione ha confermato, ancora una volta, la reputazione di BV TECH come leader nel settore. L'azienda ha all’attivo diverse partnership e collaborazioni con i principali istituti di ricerca e università al mondo, con l’obiettivo di mettere a disposizione le migliori capacità e specializzazioni per progettare, realizzare e far evolvere i sistemi ICT nazionali. Il Gruppo, infine, investe circa il 10% dei suoi ricavi annuali in ricerca e sviluppo, a ulteriore dimostrazione del suo impegno costante verso l'innovazione e la qualità dei servizi.

Tecnicaer: la società guidata da Fabio Inzani leader nella progettazione ingegneristica

Tecnicaer Engineering è rinomata per la progettazione di opere pubbliche, sanitarie, scolastiche e carcerarie all’avanguardia che beneficiano dell'expertise del Presidente Fabio Inzani nella progettazione ospedaliera. L’azienda ha all’attivo oltre 100 progetti in Italia e all’estero. 

Fabio Inzani

Tecnicaer Engineering: il percorso all’insegna dell’innovazione della società guidata da Fabio Inzani

Nata 20 anni fa ad Aosta dalla vision di Fabio Inzani e Stefano Bonfante, Tecnicaer Engineering si è rapidamente affermata come un punto di riferimento nel settore della progettazione ingegneristica. Fabio Inzani, esperto nella progettazione ospedaliera, e Stefano Bonfante, ingegnere elettrico, hanno unito le loro competenze per dar vita a un’impresa capace di gestire progetti complessi attraverso una visione manageriale innovativa. Sin dalla sua fondazione, l’azienda ha avuto come obiettivo quello di rivoluzionare l'approccio alla progettazione integrata, con un focus sempre maggiore sulle persone. Tecnicaer è in grado di offrire soluzioni su misura in diversi ambiti quali la progettazione sanitaria, scolastica, carceraria e delle grandi opere pubbliche, distinguendosi per la sua capacità di operare con estrema precisione e con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione in ogni ambito disciplinare. L’azienda è inoltre rinomata per l’attenzione riposta nella sostenibilità ambientale e nell’efficienza energetica, sviluppando tecnologie utili a favorire la transizione ecologica.

I principali progetti a cui ha lavorato il team guidato da Fabio Inzani negli ultimi anni

Sono numerosi i progetti a cui ha preso parte Tecnicaer Engineering negli ultimi anni, dando mostra della propria capacità di proporre soluzioni all’avanguardia. Tra le opere più importanti portate avanti dal team guidato da Fabio Inzani ci sono progetti come il Parco della Salute di Torino, una struttura avanzata nel settore sanitario concepita per rispondere alle sfide moderne dell’assistenza sanitaria. L’intervento in questione si pensa che trasformerà l’intera area del Lingotto in un vero e proprio polo d’eccellenza. Un'altra notevole realizzazione è l’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini, progettato secondo criteri di flessibilità e sostenibilità, seguendo gli alti standard ambientali per il benessere dei piccoli pazienti. Infine, il nuovo Ospedale Felettino di La Spezia si propone come un modello di efficienza e innovazione, progettato per essere altamente performante e capace di adattarsi alle future evoluzioni tecnologiche. Attualmente, Tecnicaer Engineering ha all’attivo oltre 100 progetti, sia sul suolo nazionale che internazionale.

Marco Domizio: dall’esordio professionale alla fondazione di Ares Ambiente

Nato a Bergamo nel 1974, Marco Nicola Domizio ha costruito una carriera di successo come imprenditore nel settore ambientale, fondando nel 2008 Ares Ambiente, realtà leader nell’intermediazione e gestione dei rifiuti. Grazie alla sua visione e determinazione, l’azienda è diventata un punto di riferimento in Italia per il trattamento e il recupero di rifiuti urbani e speciali.

Marco Domizio

Marco Domizio: formazione e primi incarichi professionali

Dopo il diploma nel 1995, Marco Domizio avvia il suo percorso professionale in una società lombarda di intermediazione dei rifiuti. Qui, nel corso di sei anni, approfondisce le dinamiche del settore, dimostrando impegno e capacità nella gestione delle gare d’appalto e contribuendo significativamente alla crescita aziendale. Successivamente, in qualità di Responsabile Commerciale presso una società di spurghi e pulizie industriali, gioca un ruolo chiave nell’espansione della clientela e nella realizzazione di un impianto di compostaggio a Bergamo. L’esperienza maturata lo porta a collaborare con una rinomata azienda della provincia di Milano, dove si distingue per la gestione di importanti progetti, tra cui l’installazione di sette impianti di trito-vagliatura nella Regione Campania. La carriera di Marco Domizio evolve ulteriormente con la gestione di una cava per l’estrazione di minerali naturali, un’esperienza che gli consente di sviluppare competenze in nuovi ambiti del settore ambientale.

Marco Nicola Domizio e Ares Ambiente: innovazione, legalità e sostenibilità

Nel 2008 Marco Nicola Domizio fonda Ares Ambiente a Treviolo (BG), con l’obiettivo di offrire servizi innovativi e sostenibili nel campo del trattamento e del trasporto dei rifiuti. Sotto la sua guida, l’azienda ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti, tra cui il titolo di “Best Performer” nella provincia di Bergamo secondo il “Lombardia Post”. Inoltre, il suo profondo impegno verso la trasparenza e la legalità è stato premiato con la massima valutazione nel Rating di Legalità dall’AGCM. Ares Ambiente si è affermata come azienda all’avanguardia, ottenendo importanti certificazioni di qualità, ambiente, sicurezza e responsabilità sociale. Tra queste si distinguono la UNI EN ISO 9001:2015 per la qualità, la ISO 14001:2015 e il Regolamento EMAS per l’ambiente, e la ISO 45001:2018 per la sicurezza sul lavoro. L’azienda è inoltre in fase di ultimazione di un impianto di compostaggio nel Lazio, che contribuirà al trattamento sostenibile della frazione organica dei rifiuti solidi urbani.

Sabrina De Filippis nel gruppo di lavoro di Assologistica

Sabrina De Filippis, alla guida di Mercitalia Logistics, ha annunciato l’ingresso della società in Assologistica, operazione che segna un passo significativo verso il rafforzamento della logistica intermodale in Italia. L’adesione apre nuove opportunità di cooperazione e crescita per le imprese del settore, con un focus su sostenibilità, infrastrutture e innovazione.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: l’ingresso di Mercitalia Logistics in Assologistica

Mercitalia Logistics, il principale gruppo italiano specializzato in trasporti intermodali, terminal e logistica integrata, guidato da Sabrina De Filippis, è entrato a far parte di Assologistica, un'importante associazione nazionale del settore. L’annuncio è stato dato durante gli Stati Generali della Logistica del Nord Ovest, sottolineando l'importanza di rafforzare le sinergie tra i vari operatori logistici italiani. “L’ingresso in Assologistica testimonia il nostro impegno per ampliare la rete e integrare il nostro business con gli altri operatori del settore”, ha dichiarato la manager. Questa adesione mira a rilanciare la logistica italiana attraverso una maggiore cooperazione, puntando su intermodalità e sostenibilità, tematiche cruciali per l'evoluzione del comparto. Assologistica ha espresso grande soddisfazione per l’ingresso di Mercitalia Logistics. “L’integrazione di intermodalità e servizi logistici è un’opportunità che consideriamo sempre vincente. Mercitalia ha fatto di questo connubio il proprio mandato e l’adesione alla nostra associazione ci fa particolarmente piacere”, ha affermato il Presidente Umberto Ruggerone. Il connubio tra trasporto ferroviario e logistica integrata rappresenta una strategia vincente per rispondere alle sfide della sostenibilità e dell’efficienza. Inoltre, è stato annunciato un nuovo gruppo di lavoro dedicato alla terminalistica, coordinato da Davide Muzio, che includerà anche Sabrina De Filippis, con l’obiettivo di promuovere ulteriori azioni a sostegno delle infrastrutture ferroviarie.

Sabrina De Filippis: il nuovo gruppo di lavoro sulla terminalistica

Con l’ingresso di Mercitalia Logistics in Assologistica, Sabrina De Filippis parteciperà attivamente al nuovo gruppo di lavoro dedicato alla terminalistica, che punta a migliorare la rete intermodale italiana e a sostenere lo sviluppo delle infrastrutture. Tale gruppo, che vede la partecipazione di nomi di rilievo del settore come Paolo Pandolfo e Stefano Morelli, si incontrerà già nel mese di ottobre per confrontarsi con il Ministro dei Trasporti su possibili interventi legati alle chiusure delle infrastrutture ferroviarie del PNRR. L’impegno dell’AD di Mercitalia Logistics in questo contesto si concentra su strategie a lungo termine per migliorare l’efficienza e la sostenibilità del sistema logistico nazionale. Assologistica conferma il suo ruolo di leader nel rappresentare gli interessi della logistica e dei trasporti intermodali, e l’adesione della controllata del Gruppo FS rafforza ulteriormente questa missione. Sabrina De Filippis si impegna a promuovere soluzioni innovative per favorire la crescita del settore, con un focus particolare su progetti sostenibili e infrastrutture resilienti.

La tradizione vinicola italiana nel mondo con Botter S.p.A.

Nel 1928 Botter S.p.A. parte dalla vendita di vino in fusti per poi intraprendere un percorso verso la commercializzazione di vini in bottiglia. Oggi è tra i principali esportatori all’estero.

Botter S.p.A.

L’evoluzione di Botter S.p.A.: dalla vendita al dettaglio dei fusti all’export di bottiglie

Botter S.p.A., marchio storico del vino italiano, è stato fondato nel 1928 a Fossalta di Piave da Carlo Botter. Inizialmente, l'azienda si occupava della vendita al dettaglio di vino in fusti e damigiane, ma nel corso degli anni ha conosciuto un'evoluzione straordinaria. Oggi fa parte insieme a Mondodelvino e Cantina Zaccagnini del Gruppo Argea, tra i più importanti operatori privati nel settore vitivinicolo italiano, sostenuto dal Fondo Clessidra. Nel tempo, l’azienda ha dimostrato di riuscire ad adattarsi alle dinamiche di mercato, diventando uno dei principali esportatori di vino italiano a livello globale. Specializzata nella produzione e commercializzazione di vini, sia fermi che frizzanti, Botter S.p.A. ha avviato negli anni '50 un ambizioso percorso verso la commercializzazione dei vini in bottiglia, prima a livello nazionale e poi internazionale. Questa strategia è stata sostenuta anche dal forte presidio su alcune delle varietà di vino italiane più prestigiose, come il Prosecco, il Primitivo e il Pinot Grigio.

Il progetto di aggregazione di Botter S.p.A.

Botter S.p.A. è diventata un punto di riferimento nel settore vinicolo grazie alla sua ampia gamma di denominazioni ed etichette, molto apprezzate nei principali mercati di esportazione del vino italiano. Il suo posizionamento competitivo e l’orientamento internazionale hanno contribuito a un progetto di aggregazione che mira a riunire le eccellenze del settore, valorizzando le loro identità e preservando la tradizione vinicola, con l'obiettivo di accrescere la presenza del vino italiano a livello globale. La combinazione delle competenze nella produzione di vini DOC e DOCG con la loro vendita sui mercati esteri oggi va ad incontrarsi con la necessità di supportare la transizione ecologica della filiera vitivinicola. Per questo motivo, il marchio è impegnato anche nella promozione della sostenibilità ambientale, economica e sociale, a favore di uno sviluppo etico e sostenibile del settore.

Amplifon punta agli Stati Uniti: Enrico Vita delinea la strategia

Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon, ha illustrato i piani di crescita del Gruppo, evidenziando l'importanza della tecnologia e del capitale umano per il futuro. Con uno sguardo rivolto agli Stati Uniti, Amplifon mira a espandere la propria presenza, puntando a un significativo incremento del fatturato nei prossimi anni. Il percorso di crescita sarà sostenuto dall'innovazione tecnologica e dall'acquisizione di nuovi talenti, in particolare tra i giovani. Enrico Vita ha condiviso la visione di un Gruppo sempre più digitale e connesso ai propri clienti.

Enrico Vita

Enrico Vita: tecnologia e capitale umano al centro della crescita di Amplifon

Enrico Vita ha recentemente condiviso i piani strategici del Gruppo Amplifon in un’intervista. Il futuro si basa sull'innovazione tecnologica, con un'attenzione particolare verso la digitalizzazione e l'analisi dei dati. "La possibilità di connettere e scambiare i dati ha più obiettivi: conoscere meglio i nostri clienti, migliorare l’utilizzo degli apparecchi e arricchire l’esperienza da remoto", ha dichiarato il manager. Amplifon ha infatti investito fortemente in ricerca e sviluppo, creando Amplifon X, un laboratorio di talenti dedicato all'innovazione. Il manager sottolinea come il fattore umano resti cruciale per garantire la qualità del servizio: "La tecnologia è importante ma nel nostro settore il fattore umano è ancora decisivo per garantire la qualità del servizio. Vediamo chiaramente che i giovani sono disposti a lavorare per una società che abbia uno scopo e impatto". L'espansione internazionale, soprattutto negli Stati Uniti, è un altro pilastro della strategia di crescita di Amplifon. Attualmente, il Gruppo conta 400 negozi diretti e 1.200 in franchising negli Stati Uniti, con l’obiettivo di consolidare ulteriormente la sua presenza. "La priorità restano gli Stati Uniti, vogliamo aumentare la nostra quota di mercato. Si tratta di una geografia enorme dove ogni Stato ha le sue peculiarità", ha aggiunto Enrico Vita. Il focus sull'innovazione e sulla presenza diretta consentirà ad Amplifon di rafforzare la sua leadership nel settore hearing care, continuando ad attrarre nuovi talenti e puntando a una crescita sostenibile.

Enrico Vita: Amplifon punta a 3 miliardi di fatturato entro pochi anni

Il prossimo traguardo di Amplifon è quello di raggiungere i 3 miliardi di fatturato, come annunciato da Enrico Vita nell'intervista. Il Gruppo, con una rete di oltre 10.000 punti vendita in tutto il mondo, mira a consolidare la propria leadership nel settore. “Per arrivare a un miliardo di fatturato ci sono volute radici solide e circa 70 anni. Ora puntiamo ad arrivare a 3 miliardi il prima possibile”, ha spiegato l’AD, evidenziando il ruolo chiave di un team manageriale di talento e di un azionariato stabile. Amplifon si prepara a celebrare il 75° anniversario nel 2025, con un piano ambizioso di crescita che include nuove acquisizioni e lo sviluppo di linee organiche. La recente modifica dello statuto con l’introduzione del voto maggiorato rafforza la strategia di crescita a lungo termine del Gruppo, mantenendo salda la sua sede legale e fiscale in Italia. “Conserveremo la nostra sede legale e fiscale in Italia, potendo però cogliere meglio le opportunità di sviluppo per l’azienda”, ha concluso Enrico Vita, che punta a un futuro di espansione e innovazione per il Gruppo Amplifon.

Pier Silvio Berlusconi: “MFE valuta mossa su ProsiebenSat” riferisce “Bloomberg News”

Secondo quanto riporta “Bloomberg News”, che cita “persone a conoscenza della questione”, il CEO di MFE Pier Silvio Berlusconi starebbe valutando di aumentare la quota in ProSiebenSat e poi dare il via a un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria qualora “i risultati del terzo trimestre di ProsiebenSat.1 non mostreranno sufficienti progressi nel raggiungimento degli obiettivi”.

Pier Silvio Berlusconi

“Bloomberg News”: Pier Silvio Berlusconi valuta una mossa su ProSiebenSat se gli obiettivi non vengono raggiunti

MFE - MediaForEurope, guidata da Pier Silvio Berlusconi, sta esaminando le opzioni relative alla sua partecipazione nel gruppo mediatico tedesco ProsiebenSat.1, incluso l’aumento della sua quota di quasi il 30%. È quanto ha riferito lo scorso 3 ottobre “Bloomberg News”: “Il CEO di MFE Pier Silvio Berlusconi sta valutando la possibilità di fare una mossa già il mese prossimo, se i risultati del terzo trimestre di ProsiebenSat.1 non mostreranno sufficienti progressi nel raggiungimento degli obiettivi, hanno detto persone a conoscenza della questione. Se ciò accadesse, MFE potrebbe decidere di aumentare la sua quota in ProSieben e poi dare il via a un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria”. La partecipazione in ProsiebienSat1 si inserisce nel percorso intrapreso da MFE finalizzato alla creazione di un polo media paneuropeo: lo scorso anno in quest’ottica il Gruppo ha assunto il controllo totale di Mediaset España.

Pier Silvio Berlusconi: ProsiebenSat, MFE si attende un miglioramento dei principali risultati economici e finanziari

Che il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi, relativamente all’investimento in ProsiebenSat1, si aspettasse per l’esercizio in corso “un miglioramento dei principali risultati economici e finanziari rispetto al 2023 (utile netto reported, generazione di cassa e riduzione dell’indebitamento), in linea con la recente conferma degli obiettivi attesi per il 2024, dichiarati dal management di Prosieben durante la presentazione del primo semestre” lo riportava anche la nota diffusa lo scorso 19 settembre da MFE con i risultati della prima semestrale 2024 e le stime sulla restante parte dell’esercizio. “MFE ha acquisito per la prima volta una quota di ProSieben nel 2019 e ha gradualmente aumentato la partecipazione fino a diventare il maggiore azionista”, spiega oggi “Bloomberg News” ricordando come Pier Silvio Berlusconi, sostenuto anche da Amber Capital (uno dei primi 15 azionisti di Prosiebensat con circa l’1%) abbia in più occasioni sollecitato un cambiamento di strategia in ottica di rilancio. “Ci aspettiamo i fatti, come abbassare il debito e cedere, certo al meglio, alcune delle attività non core”, aveva ribadito anche lo scorso luglio il CEO di MFE parlando ai giornalisti nella serata di presentazione dei palinsesti.

venerdì 18 ottobre 2024

Star Italia, leader nella ristrutturazione bagni e nella proposta di soluzioni sostenibili

Star Italia, azienda di ristrutturazioni fondata a Ferrara, si è distinta nel panorama nazionale per l'eccellenza nella ristrutturazione di bagni e per il forte impegno verso la sostenibilità ambientale. L'azienda integra innovazione e responsabilità sociale attraverso programmi ESG e welfare e ha conquistato numerosi riconoscimenti.

Star Italia

Star Italia, leader nella ristrutturazione bagni e nell'impegno ESG

Star Italia, azienda specializzata nella ristrutturazione di bagni e nella conversione di vasche in docce, ha consolidato la sua posizione di leadership nel settore edile a livello nazionale. Fondata a Ferrara nel 2016, ha saputo distinguersi grazie all'attenzione per la qualità dei materiali, la personalizzazione dei servizi e un'assistenza completa al cliente in ogni fase del progetto. La mission dell'azienda è quella di espandere l’approccio progettuale integrando competenze tecnologiche e di design per realizzare ambienti sicuri e accessibili. Attiva da oltre tre generazioni, opera su tutto il territorio nazionale con una rete di 150 agenti e un team composto da circa 70 dipendenti. La maggior parte del personale è composto da giovani under 30 e donne, che rappresentano l'85% dell'organico. Oltre alla ristrutturazione completa dei bagni, Star Italia offre servizi connessi all'edilizia come l'installazione di infissi, vetrate e climatizzatori.

L'innovazione sostenibile di Star Italia: premi e riconoscimenti

Oltre alla qualità dei prodotti e dei servizi, Star Italia ha guadagnato numerosi riconoscimenti grazie al suo forte impegno per la sostenibilità e le pratiche ESG (Environmental, Social and Governance). Tra le varie iniziative, l’azienda ha implementato l'uso di auto elettriche, impianti fotovoltaici per la produzione di energia e la digitalizzazione dei processi aziendali per ridurre l’impatto ambientale. L’azienda ha infatti trasformato un’area di 20.000 metri quadrati in un centro operativo alimentato interamente a energia green, dotato di colonnine per la ricarica elettrica. Grazie all'elevato standard dei suoi servizi e dei suoi prodotti, Star Italia S.p.A. ha ottenuto il prestigioso riconoscimento “Le Fonti Awards 2023” come “Eccellenza dell’Anno Innovazione & Leadership Ristrutturazione Bagno” e il premio “100 Top Products and Service” assegnato nel 2024 da Class Editori.