venerdì 4 ottobre 2024

Carlo Luzzatto: il percorso professionale in RINA

Con una formazione in Ingegneria Elettrotecnica e specializzazione in ambiti quali lo spazio e l’intelligenza artificiale, Carlo Luzzatto ha ricoperto incarichi di rilievo nel settore energetico e tecnologico. Guida oggi RINA (Registro Italiano Navale) nel ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale.

WikiCeo

Carlo Luzzatto: su WikiCeo le tappe professionali e i traguardi

La carriera di Carlo Luzzatto, attuale AD e DG di RINA, è caratterizzata da ruoli di crescenti responsabilità che spaziano dalla gestione di progetti globali alla guida di aziende, con contributi di rilievo nel settore dell'energia e dell'aviazione. Nato a Genova nel 1961, è laureato in Ingegneria Elettrotecnica presso l'Università della sua città. Nel 1986 avvia il proprio percorso professionale in Ansaldo, intraprendendo esperienze che lo vedono ricoprire diversi ruoli manageriali da Gas Turbine Product Manager fino a diventare R&D Engineer. Nel 1998 si unisce alla sede fiorentina di General Electric Oil & Gas nel ruolo di Project Manager, gestendo progetti globali nel settore ‘downstream’. Nominato Business Development Manager nel 1999, dopo due anni si sposta a Los Angeles per lavorare come General Manager della divisione Rotoflow di General Electric Oil & Gas. Nel 2004 è di nuovo in Italia, a Genova, dove ricopre il ruolo di Service Director in Ansaldo Energia, per poi diventare Co-General Manager. Nel 2011 Carlo Luzzatto torna negli Stati Uniti, in Florida, per la nomina a Presidente di Chromalloy (Sequa Corp). Successivamente diventa Vice President della holding Sequa Corporation. Ulteriore tappa nella sua carriera lo vede alla guida di Impresa Pizzarotti nel ruolo di AD: l’azienda è specializzata nella progettazione e costruzione di grandi opere civili e infrastrutturali.

Carlo Luzzatto AD e DG di RINA

A dicembre 2023 Carlo Luzzatto viene nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale di RINA (Registro Italiano Navale) dal nuovo Consiglio di Amministrazione. La sua leadership si innesta nella solida esperienza della multinazionale attiva in un’ampia gamma di settori industriali, supportando la costruzione di business forti e orientati al successo. Come evidenziato nella pagina dedicata su WikiCeo, Carlo Luzzatto ha ricoperto ulteriori ruoli di rilievo nel corso della sua carriera: tra questi Founding Partner e M&A Advisory di LSA, dove ha messo in campo la sua competenza nel settore delle fusioni e acquisizioni, oltre che nella consulenza strategica. Tra le altre cose, il suo percorso professionale è stato riconosciuto dalla rivista “Forbes Italia” con l’inserimento nell’edizione 2022 della classifica dei 100 top manager italiani. Il premio è stato conferito per la sua capacità di innovare e per l’attenzione dedicata alla sostenibilità, qualità che gli hanno permesso di guidare diverse realtà aziendali verso le sfide del futuro.

Luca Dal Fabbro: Iren sta trasformando Torino in un laboratorio di sostenibilità

Alla tappa di Torino dell’evento “La Stampa è con voi”, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha toccato diversi temi centrali nel dibattito sull’energia in Italia, tra cui quello del prezzo del gas e della fine del mercato tutelato: il manager ha inoltre parlato dei progetti strategici della multiutility a Torino.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: ottimismo su prezzo dell’energia e liberalizzazione del gas

Il prezzo del gas non è destinato ad aumentare significativamente nei prossimi mesi e potrebbe anzi subire una lieve riduzione: parola di Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, che ha sottolineato come, pur nello scenario geopolitico attuale, il panorama energetico non sarà attraversato da significative variazioni. Il manager ha poi parlato di un’altra questione che preoccupa i cittadini, ossia quella relativo alla fine del mercato tutelato per energia elettrica e gas. Secondo Luca Dal Fabbro, il successo o l’insuccesso di questo cambiamento dipenderà innanzitutto da come verrà gestito: i cittadini stessi devono adottare un approccio consapevole alla questione, valendosi degli strumenti informatici resi disponibili dalle istituzioni per scegliere con oculatezza il proprio operatore. Ma una parte importante deve essere svolta dallo Stato, che ha il dovere di monitorare attraverso attenti controlli.

Luca Dal Fabbro: Torino come città sostenibile del futuro

Il modo più sicuro per tenere sotto controllo il prezzo dell’energia è però, secondo Luca Dal Fabbro, quello di adottare delle strategie a lungo termine che consentiranno di ridurre i nostri consumi, in attesa che l’energia prodotta dalle rinnovabili ci consenta di diventare più indipendenti. Iren sta già lavorando sotto questo fronte implementando tecnologie innovative volte ad ottimizzare l’efficienza energetica. Il centro dei progetti della multiutility è la città di Torino: grazie alla collaborazione tra Iren, il Comune e la Cassa Depositi e Prestiti (CDP) sono stati ottenuti finanziamenti significativi per migliorare l'efficienza energetica di circa 800 edifici pubblici. Il progetto, descritto dal manager come il più grande nel suo genere in Italia, punta a generare un risparmio annuo di oltre 15 milioni di euro per il Comune, riducendo significativamente le emissioni di CO2.

giovedì 3 ottobre 2024

Amica Chips: espansione e innovazione nel settore alimentare

Fondata il 22 maggio 1990 a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, Amica Chips nasce dall’iniziativa di Alfredo Moratti. Partita come una piccola realtà nel settore delle patatine, l’azienda ha rapidamente conquistato il mercato grazie alla sua meticolosa attenzione alla qualità. L’ingresso nella grande distribuzione, avvenuto già nel 1991, ha segnato un punto di svolta cruciale, segnando l’inizio di una rapida espansione.

Amica Chips

Amica Chips: espansione e acquisizioni

Amica Chips ha avviato negli anni ’90 una serie di acquisizioni strategiche per ampliare la propria offerta e consolidare la posizione sul mercato. È il 1996 quando rileva DORITA, una piccola impresa mantovana specializzata in patatine e snack. A questa segue, nel 1998, l’acquisizione di Pandal, un’azienda milanese con una produzione variegata di chips, crostini e corn flakes, trasferendo poi la produzione a Castiglione delle Stiviere. L’azienda rafforza ulteriormente la sua leadership nel settore acquisendo nel 2004 il marchio MIA, un brand rinomato nel Triveneto.

Amica Chips, leader del settore tra crescita e sostenibilità ambientale

Amica Chips è oggi uno dei principali attori nel settore alimentare, con una struttura di oltre 70.000 mq e più di 350 dipendenti. L’azienda ha raggiunto un fatturato che supera i 140 milioni di euro e i suoi prodotti sono esportati in oltre 22 Paesi, dimostrando così una solida presenza anche a livello internazionale. L’azienda non si distingue solo per la qualità dei suoi prodotti, ma anche per il suo impegno verso l’ambiente. Tra le iniziative recenti rientrano l’introduzione della nuova linea di confezioni "AMICA", realizzata con plastica contenente il 30% di risorse riciclate, contribuendo così all’economia circolare; la creazione di una foresta di 500 alberi di pawlonia in Italia, in collaborazione con la start-up Treebu, per favorire la riforestazione e l’assorbimento di CO2; l’assegnazione di una parte dei ricavi della linea “Eldorada” alla piantumazione di nuovi alberi per la riduzione di CO2 e, infine, il filtraggio e la depurazione dei fumi e delle acque utilizzate, con restituzione alla natura in condizioni ottimali. Presieduta da Alfredo Moratti, Amica Chips continua a essere un punto di riferimento nel suo settore, combinando qualità e sostenibilità per un futuro sempre più green.

Pier Silvio Berlusconi: MFE accelera nel primo semestre 2024, risultati oltre le stime

Pier Silvio Berlusconi: “Anche questo semestre abbiamo ottenuto risultati al di sopra di ogni previsione. In un periodo che ha visto anche a livello internazionale flettere i conti di tutto il settore dei media, con drastici tagli all’occupazione, MFE registra una costante crescita in termini di raccolta pubblicitaria, di redditività e di utili”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE, numeri oltre le attese nel primo semestre 2024

Pier Silvio Berlusconi ne ha parlato al TG5 come di “un caso abbastanza unico”, anche in relazione alle sfide sempre più complesse che il settore dei media è chiamato ad affrontare, nonché la concorrenza dei giganti del web e delle grandi multinazionali. Eppure MFE continua a crescere. Lo dicono anche i numeri del primo semestre 2024, come riporta la nota diffusa lo scorso 19 settembre: in un contesto generale a livello internazionale ancora estremamente instabile, il Gruppo ha registrato un aumento significativo della raccolta pubblicitaria consolidando in Italia il trend estremamente positivo che aveva caratterizzato l’ultima parte del 2023. Nella semestrale emergono inoltre segnali di un deciso miglioramento anche per la Spagna, dove prosegue il processo di forte rinnovamento dell’offerta editoriale televisiva e digital avviato nel corso dello scorso esercizio. “Grazie alla dimensione internazionale del Gruppo, una diversificazione geografica che attutisce gli squilibri nei diversi mercati, e grazie al nostro sempre più evoluto sistema crossmediale, anche questo semestre abbiamo ottenuto risultati al di sopra di ogni previsione. In un periodo che ha visto anche a livello internazionale flettere i conti di tutto il settore dei media, con drastici tagli all’occupazione, MFE registra una costante crescita in termini di raccolta pubblicitaria, di redditività e di utili”, ha commentato il CEO Pier Silvio Berlusconi.

MFE, il CEO Pier Silvio Berlusconi: “Il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa

Per il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi quindi il primo semestre 2024 si è chiuso con risultati superiori al “consensus” degli analisti: ricavi netti consolidati a quota 1.476,5 milioni di euro (+7,8%); un risultato operativo (Ebit) positivo per 136,3 milioni di euro (+12,7%); un utile netto in crescita a 104,7 milioni di euro (+20,2%). “Il nostro titolo cresce di più della media di tutti i broadcaster in Europa”, ha evidenziato inoltre il CEO ai microfoni del TG5. Nell’intervista, Pier Silvio Berlusconi pone l’attenzione anche su come, nonostante la forte competitività, “abbiamo tenuto molto molto alta l’asticella per quantità e qualità di prodotto in cui offriamo intrattenimento, informazione e fiction in maniera totalmente gratuita, senza canone, senza abbonamenti”. Un dato “importante”, così come i numeri legati alla crescita occupazionale che acquisiscono ancora più valore se rapportati alla situazione dei licenziamenti che interessa l’intero settore a livello globale: “Noi, visto che le cose stanno andando bene e pensando di fare il miglior investimento per il futuro, abbiamo lanciato questo programma di nuove assunzioni concentrato su under 30 e donne, e ci stiamo riuscendo. Posso dire che il bilancio attesta che il nostro organico non è in discesa ma è in crescita cioè Mediaset sta creando nuova occupazione”.

Carlo Messina: nei risultati del primo semestre 2024 la leadership in Europa di Intesa Sanpaolo

Carlo Messina: con un utile netto nel primo semestre 2024 di 4,8 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi nel secondo trimestre, Intesa Sanpaolo si pone “un obiettivo di utile netto superiore a 8,5 miliardi” per gli esercizi 2024 e 2025.

Carlo Messina

Intesa Sanpaolo nel primo semestre 2024: l’analisi del CEO Carlo Messina

I risultati del primo semestre 2024, ha rimarcato il CEO Carlo Messina sottolineandone il valore, confermano la leadership di Intesa Sanpaolo a livello europeo: “Siamo una banca in grado di svolgere un ruolo unico a favore dell'economia reale e sociale del nostro Paese, grazie a risultati contraddistinti da elevata redditività, sostenibilità, solidità patrimoniale e basso profilo di rischio”. La conferma è nei numeri, presentati lo scorso 30 luglio. Intesa Sanpaolo è arrivata al 30 giugno 2024 con un utile netto pari a 4,76 miliardi di euro, in aumento del 12,9% rispetto ai 4,22 miliardi di euro registrati nello stesso periodo del 2023. Di questi, 2,46 miliardi solo nel secondo trimestre: il CEO Carlo Messina ha infatti rimarcato la “crescita rispetto al primo trimestre sia dei ricavi da interessi che da commissioni”. Inoltre "il contesto relativo ai tassi di interesse è in evoluzione: potremo tuttavia affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese, in crescita nel semestre di 48 miliardi di euro”. Intesa Sanpaolo rappresenta “un modello unico in Europa per la consolidata leadership delle sue Divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management Protection and Advisory, la gestione delle attività internazionali improntata all'efficienza, l'offerta digitale tecnologicamente avanzata, la condizione di Banca ‘Zero NPL’ e un profilo ESG di grande rilievo”.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo leader in Europa, il ruolo unico a favore dell’economia reale e sociale del Paese

Nel suo commento Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, ha ribadito anche che “siamo i primi nell’Eurozona nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto ai ricavi”. La forza di Intesa Sanpaolo, ha proseguito il CEO, è rappresentata “da oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all'avanguardia e dalle società assicurative e dell’asset management di proprietà”. Il manager ha inoltre ricordato alcuni elementi distintivi del supporto all’economia reale fornito dal Gruppo: erogazioni a medio e lungo termine che nei primi sei mesi dell’anno hanno superato i 20 miliardi di euro in Italia; il risparmio affidato da famiglie e imprese che a fine giugno ha raggiunto più di 1.353 miliardi; gli oltre 2 miliardi percepiti come dividendi dalle famiglie italiane e dalle Fondazioni azioniste nel 2023; il ruolo di primi contribuenti per imposte sul reddito contabilizzate nel Paese nel 2023, con imposte pari a 3,1 miliardi nel primo semestre 2024. “Abbiamo identificato 100 miliardi di euro di attività finanziarie dei clienti in grado di dare impulso alla crescita del risparmio gestito. L’accorpamento in un presidio unitario delle attività di wealth management ha l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”: inoltre “la forte attenzione ai costi - a fronte della crescita degli investimenti tecnologici - ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income”, mentre “il flusso ai minimi storici degli NPL porta il costo del rischio annualizzato a 26 punti base, accompagnato da un aumento delle coperture”. E a rafforzare ulteriormente Intesa Sanpaolo, ha aggiunto infine il CEO Carlo Messina, è anche “la robusta generazione di capitale: il CET1 ratio al 30 giugno è superiore al 13,5%, già considerando la completa esecuzione del buyback di 1,7 miliardi di euro in corso. Il significativo eccesso di capitale ci mette nelle condizioni di valutare con flessibilità ulteriori distribuzioni di risorse agli azionisti”.

Health Italia rafforza il suo ruolo nella sanità integrativa con ANSI

Health Italia ha recentemente annunciato un importante passo avanti nel settore della sanità integrativa. Il fondatore e azionista di riferimento Massimiliano Alfieri, l’AD Livia Foglia e il Consigliere Oscar Pischeddu sono stati nominati membri del Consiglio di Amministrazione di ANSI - Associazione Nazionale Sanità Integrativa e Welfare.

Health Italia

Health Italia: Massimiliano Alfieri eletto nel CdA di ANSI

Durante l’assemblea degli associati ANSI, svoltasi il 31 luglio 2024, sono stati eletti i nuovi componenti del CdA dell’Associazione, un ente indipendente che rappresenta i protagonisti della sanità integrativa e del welfare in Italia. L’Associazione ha un ruolo cruciale come interlocutore istituzionale, con la missione di valorizzare il sistema mutualistico complementare alla sanità pubblica, promuovendo un welfare innovativo e sostenibile. Massimiliano Alfieri, già membro dell’Ufficio Studi di ANSI, ha espresso soddisfazione per le recenti nomine: “Sono molto fiero di vedere come Health Italia continui a crescere e a svolgere un ruolo sempre più di rilievo nella sanità integrativa. Dopo aver fondato la nostra società nel 2001, ho nel corso degli anni dedicato il mio impegno a orientare l’azienda verso questo settore, rendendo la sanità integrativa il nostro principale focus d’impresa”.

Health Italia: Alfieri sottolinea l’impegno su telemedicina e welfare aziendale nel CdA di ANSI

La dichiarazione di Alfieri mette in evidenza l’impegno di Health Italia a contribuire attivamente alle finalità di ANSI, sottolineando l’importanza della collaborazione tra le aziende private e le istituzioni per affrontare le sfide del futuro. Il fondatore ha posto particolare attenzione su temi emergenti come la telemedicina e i sistemi di welfare aziendale, aree nelle quali la società è già impegnata in modo innovativo. L’obiettivo è contribuire al dibattito nazionale su temi cruciali per il futuro del welfare come l’evoluzione della sanità integrativa e la promozione di un modello di assistenza più accessibile e personalizzato. Health Italia si distingue dal 2001 per essere tra le realtà italiane più innovative nel campo della sanità integrativa e del welfare aziendale. Le nomine in ANSI rappresentano non solo un riconoscimento della leadership del Gruppo, ma anche una nuova opportunità per contribuire allo sviluppo del settore.

mercoledì 2 ottobre 2024

Sentenze contrastanti sugli appalti PNRR: l’analisi dell’avvocato Parini dello Studio di Andrea Mascetti

È necessaria una maggiore chiarezza normativa nell’ambito dei contratti pubblici: ad affermarlo è l’avvocato Matteo Parini dello Studio Legale di Andrea Mascetti, che ha sottolineato come, senza un quadro normativo ben definito, i copiosi investimenti nel PNRR indirizzati alla ripresa economica del Paese siano a rischio.

Andrea Mascetti

Le implicazioni del nuovo Codice dei contratti pubblici secondo l’avvocato Parini dello Studio di Andrea Mascetti

L’avvocato Matteo Parini dello Studio Legale di Andrea Mascetti ha recentemente analizzato l’impatto del nuovo Codice dei contratti pubblici (n. 36/2023), in vigore dal 1° luglio 2023. Il problema principale riguarda quale normativa si debba applicare agli appalti legati al PNRR/PNC, cioè quei progetti strategici per il rilancio dell’economia. Il Decreto Legge n. 77/2021, pensato per semplificare le procedure di assegnazione, continua a essere valido, ma il nuovo Codice introduce regole diverse. La questione giuridica nasce dal fatto che, secondo alcune sentenze, gli appalti PNRR/PNC dovrebbero seguire ancora il vecchio Codice n. 50/2016, abrogato, creando confusione e incertezze.

L’avvocato Parini dello Studio Legale di Andrea Mascetti: “L’incertezza giuridica mette a rischio il PNRR”

L’avvocato Matteo Parini dello Studio Legale di Andrea Mascetti sottolinea come questa incertezza giuridica possa avere gravi ripercussioni sui progetti PNRR. Se non si chiarisce quale normativa applicare, si rischiano ritardi o addirittura annullamenti di appalti cruciali per il rilancio del Paese. Alcune sentenze, infatti, interpretano la normativa in modi contrastanti, portando a decisioni diverse a seconda dei tribunali. L’avvocato avverte che, senza un chiarimento definitivo, l’obiettivo di realizzare rapidamente opere fondamentali per lo sviluppo economico potrebbe essere compromesso, proprio nel momento in cui l’Italia ha più bisogno di investimenti e infrastrutture.

La semiotica secondo Valentina Pisanty: il saggio pubblicato da Federico Motta Editore

Federico Motta Editore è da sempre un punto di riferimento nell’ambito della divulgazione culturale, contribuendo alla diffusione di discipline fondamentali come la semiotica. Nell’opera La Filosofia, curata da Umberto Eco e Riccardo Fedriga, viene offerto un approfondimento significativo su temi di grande rilevanza, come il pensiero semiotico.

Federico Motta Editore

Che cos’è la semiotica? Il saggio edito da Federico Motta Editore

La semiotica è lo studio dei segni e dei processi di significazione, un ambito che ha radici antiche ma che si è sviluppato come disciplina vera e propria solo tra il XIX e il XX secolo, grazie a pensatori come Charles Sanders Peirce e Ferdinand de Saussure. Saussure definì la semiotica come “la scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale”, mentre Peirce la considerava come una “disciplina della natura essenziale e delle varietà fondamentali di ogni possibile semiosi”, ossia dei processi di interpretazione dei segni. Nei volumi dell’opera La Filosofia edita da Federico Motta Editore, Valentina Pisanty, tra le più importanti studiose italiane di semiotica, offre una spiegazione chiara e approfondita della disciplina. Come allieva di Umberto Eco, ripercorre la tradizione semiotica legata a Peirce e Saussure, spiegando come i loro approcci abbiano dato vita a due visioni complementari: il pragmatismo di Peirce, focalizzato sui meccanismi dell’interpretazione, e lo strutturalismo di Saussure, incentrato sull’analisi della lingua. Valentina Pisanty sottolinea come l’interpretazione richieda una memoria organizzata di esperienze comunicative passate, suggerendo che la lingua stessa sia il prodotto di una lunga serie di episodi comunicativi e interpretativi, in continua evoluzione.

Federico Motta Editore: la semiotica e le sue applicazioni nel Novecento

Nel corso del Novecento, come indicato nel saggio pubblicato da Federico Motta Editore, la semiotica è stata applicata a diversi ambiti, dall’antropologia alla letteratura, fino a diventare una disciplina istituzionalizzata negli anni ’60. Figure di rilievo come Roman Jakobson, Claude Lévi-Strauss, Roland Barthes e lo stesso Umberto Eco hanno contribuito all’evoluzione della disciplina, esplorando come i segni e i testi comunichino significati attraverso strutture narrative universali. Eco, in particolare, ha portato avanti un approccio interpretativo, secondo il quale il senso di un testo emerge dalla cooperazione tra testo e lettore, un processo che permette di esplorare il concetto di “Lettore modello”, figura chiave nel processo di interpretazione testuale. Oltre alla semiotica, Valentina Pisanty si è occupata di temi come l’olocausto e le discriminazioni razziali, esplorati in opere come Educare all’odio. La difesa della razza (2003). Nel contesto dell’opera La Filosofia, oltre al saggio sulla semiotica, la Pisanty ha trattato anche autori come Søren Kierkegaard e tematiche come il negazionismo.

Gruppo Riva: la storia della siderurgia Made in Italy

La leadership di Gruppo Riva nel settore siderurgico è il frutto di oltre 70 anni di storia e sviluppo. Dalla sua fondazione ad oggi, l'azienda ha investito in impianti innovativi, realizzando prodotti rinomati a livello mondiale per la loro qualità che le hanno permesso di conquistare una notevole quota di mercato.

Claudio Riva

Gruppo Riva, leader del settore siderurgico

Gruppo Riva è considerato il principale operatore siderurgico in Italia e uno dei più rilevanti nel settore dell’acciaio in Europa. Fondato oltre 70 anni fa, si è distinto soprattutto nella realizzazione di prodotti "lunghi" attraverso l'utilizzo di acciaierie ad arco elettrico, conquistando una posizione di leadership grazie a elevati standard produttivi e a una costante strategia di crescita. Con impianti in Paesi come Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada, e una forza lavoro di oltre 5.500 dipendenti, sempre più giovani e qualificati, il Gruppo guidato da Claudio Riva continua a mantenere una notevole quota di mercato nei prodotti “lunghi”. La strategia di Gruppo Riva si concentra su importanti investimenti volti a migliorare la qualità dei prodotti e dei processi, a rendere sicuri gli ambienti di lavoro e a promuovere la sostenibilità ambientale. L’operatore siderurgico è attivo in vari settori, tra cui meccanica, automotive e movimento terra, che richiedono standard qualitativi rigorosi. La gamma di prodotti include trafilati, pelati e rettificati, derivati dalla lavorazione a freddo dei laminati.

La nascita di Gruppo Riva

Fu la lungimiranza imprenditoriale del pioniere della siderurgia italiana Emilio Riva a dare vita a quello che oggi è conosciuto come uno dei primi gruppi siderurgici del Vecchio Continente. Insieme al fratello Adriano, negli anni ’50 decise di dare seguito a quell’intuizione sulle enormi prospettive di sviluppo nel settore dell’acciaio nell’Italia del Dopoguerra. Il contesto era quello di un Paese bisognoso di essere ricostruito e impaziente di intraprendere il cammino verso quella crescita dirompente passata poi alla storia come “miracolo economico”. Mentre accompagnava la ripresa italiana, Gruppo Riva avviò un percorso parallelo di espansione all’estero, acquisendo importanti realtà produttive nei principali Paesi europei (Germania, Francia, Belgio e Spagna). In poco tempo, grazie anche all’introduzione di innovazioni come la colata continua curva a tre linee, l’azienda si sviluppò esponenzialmente fino a diventare leader del settore.

Stefano Venier: l’AD di Snam a Ravenna, focus su due progetti strategici per il futuro del Paese

“A completamento di una proficua due giorni di condivisione e confronto con i membri del Consiglio di Amministrazione di Snam, ieri abbiamo visitato i due siti del Ravennate che ospitano progetti cruciali per il futuro energetico dell’Italia: il progetto Ravenna CCS e il cantiere della FSRU BW Singapore”, racconta su LinkedIn l’AD Stefano Venier.

Stefano Venier

Snam: l’AD Stefano Venier a Ravenna in visita a due siti strategici per il futuro dell’energia

L’AD di Snam Stefano Venier si è recato a Ravenna nei giorni scorsi per visitare due siti che “ospitano progetti cruciali per il futuro energetico dell’Italia: il progetto Ravenna CCS e il cantiere della FSRU BW Singapore”. Lo ha raccontato anche su LinkedIn: a Casalborsetti sorge il nuovo e innovativo impianto realizzato in joint venture tra Eni e Snam, dove è in corso la Fase 1 del progetto di cattura, trasporto e stoccaggio dell’anidride carbonica, avviato nelle scorse settimane. “Sta registrando prestazioni ottime e superiori alle attese, e rappresenta già un ‘case example” a livello europeo”, spiega Stefano Venier sottolineando come si tratti di un “primo passo verso la costruzione di una filiera di CCS in Italia, soluzione sempre più concreta per contribuire alla decarbonizzazione del sistema industriale, in particolare dell’area padana, in cui si concentrano alcune delle realtà più energivore del Paese”. Lo scorso luglio, ricorda inoltre l’AD di Snam, era stato avviato l’iter di valutazione ambientale per le quattro pipeline che collegheranno i primi cluster industriali ai siti di stoccaggio offshore, per un totale di 90 km di “CO2-dotti”. La collaborazione con Eni è fondamentale per arrivare a “costruire un sistema solido di cattura, trasporto e stoccaggio della CO2, capace di abbattere fino a circa il 50% delle emissioni delle industrie hard-to-abate italiane, che non possono essere decarbonizzate attraverso leve alternative alla CCS”.

Stefano Venier: sul fronte della rigassificazione i lavori procedono con grande impegno

Sempre a Ravenna, come ricordato anche dall’AD Stefano Venier, sono iniziati i lavori di preparazione della piattaforma per l’ormeggio della FSRU BW Singapore nonché le opere necessarie per il collegamento della stessa alla rete di trasporto. Costruita nel 2015, la FSRU sarà in grado di stoccare 170mila metri cubi di gas liquefatto, rigassificarlo (per una capacità di 5 miliardi di metri cubi l’anno) e trasferirlo in una nuova condotta collegata al punto di connessione con la Rete Nazionale Gasdotti posto a circa 42 km dal punto di ormeggio, collocato a sua volta a circa 8,5 km dalla costa ravennate, al largo di Punta Marina, in corrispondenza della piattaforma offshore Petra che sarà opportunamente adeguata e ammodernata. Si prevede che la FSRU inizi ad operare a Ravenna nel corso del 2025.  Entro la fine del 2024, la FSRU destinata all’area adriatica arriverà a Ravenna, per poi entrare in esercizio agli inizi del 2025. La nave selezionata, lunga 293 metri e larga 43, è la BW Singapore, acquistata da Snam nel luglio 2022. “Le opere a terra per l’arrivo della BW Singapore sono complete al 98%, mentre è già stato realizzato il 66% dei lavori a mare necessari per l’ampliamento della piattaforma offshore a 8,5 km da Punta Marina. Abbiamo visto da vicino proprio le fasi finali di costruzione del deck che sarà montato a breve sul jacket posato con successo un paio di settimane fa. Più di 240 fornitori, molti dei quali del territorio ravennate, sono stati coinvolti nel progetto, generando un valore economico superiore ai 300 milioni di euro e impiegando oltre 1.200 persone al picco delle attività”, spiega l’AD Stefano Venier su LinkedIn.

Da PricewaterhouseCoopers ad Atitech: il percorso professionale di Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri ricopre il ruolo di Membro del Consiglio di Amministrazione di Atitech e Group General Counsel di Meridie S.p.A. La sua carriera si distingue per un impegno costante e una profonda competenza in operazioni di M&A, private equity e corporate governance.

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: dalla laurea all’ingresso nel mondo del diritto finanziario e aziendale

Originaria di Napoli, Annalaura Lettieri si è laureata con lode in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli Federico II, avviando così un percorso professionale che l’ha vista emergere rapidamente nel campo del diritto. La sua carriera ha preso il via in PricewaterhouseCoopers, dove ha lavorato come Assistant, acquisendo competenze nelle dinamiche complesse della consulenza legale e finanziaria. Dal 2002 al 2005 ha ampliato il suo expertise presso lo Studio Legale Bonelli Erede Pappalardo, nel Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario. Qui si è occupata di redazione e negoziazione di contratti per operazioni di mercato dei capitali e ristrutturazioni bancarie, consolidando la sua reputazione come esperta nella gestione di operazioni finanziarie complesse. Terminata tale esperienza, Annalaura Lettieri ha assunto il ruolo di General Counsel della divisione immobiliare di MCM Holding S.p.A., dove ha gestito lo sviluppo di un ambizioso progetto a Salerno e ha contribuito alla quotazione di Meridie S.p.A. sul mercato degli investment vehicles di Borsa Italiana. Questo incarico le ha permesso di dimostrare le sue capacità nella gestione di progetti di grande rilevanza.

Annalaura Lettieri: leadership e successo nelle operazioni strategiche e finanziarie

Dal 2008 Annalaura Lettieri ha collaborato con diverse aziende di primo piano in Italia, tra cui Fondo Greco S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., e La Fabbrica S.r.l. Ha avuto un ruolo cruciale in operazioni significative, come il maxi-finanziamento da 15 milioni di euro per Atitech, destinato a progetti di efficientamento energetico e sviluppo territoriale. Ha inoltre guidato l’acquisizione del ramo Maintenance di Alitalia da parte di Atitech, dimostrando la sua capacità di gestire operazioni complesse e strategiche. Annalaura Lettieri continua oggi a ricoprire ruoli di rilievo come Membro del Consiglio di Amministrazione di Atitech e Group General Counsel di Meridie S.p.A. La sua carriera rappresenta un esempio di come competenza, dedizione e leadership possano confluire in un percorso di successo, influenzando positivamente il settore e le aziende con cui si collabora.

martedì 1 ottobre 2024

Terna avvia una partnership con la Regione Sicilia per i collegamenti elettrici con la Tunisia

Terna, gestore della rete elettrica nazionale, e la Regione Sicilia hanno firmato un importante Protocollo d’intesa incentrato sulla realizzazione di Elmed, il ponte energetico che collegherà l’Italia alla Tunisia.

Terna

Giuseppina Di Foggia e Renato Schifani siglano intesa strategica tra Terna e Regione Sicilia

La Regione Sicilia e Terna, società che gestisce la rete elettrica nazionale, hanno siglato un’intesa per la realizzazione di Elmed, il collegamento energetico strategico tra Italia e Tunisia che avrà un ruolo fondamentale nell’assicurare l’indipendenza energetica del Paese. L’interconnessione Elmed sarà un’opera strategica sia per l’Italia che per la Tunisia, permettendo di collegare i sistemi elettrici dei due Paesi. Questo progetto rafforzerà non solo la sicurezza energetica dell'Italia, ma contribuirà anche a diversificare le fonti di approvvigionamento e a promuovere lo sviluppo delle energie rinnovabili. Elmed è stato inserito nel Piano Mattei, il progetto del Governo italiano per la transizione energetica e la sicurezza degli approvvigionamenti. Il cavo sottomarino, che raggiungerà una profondità massima di circa 800 metri nel Canale di Sicilia con una lunghezza totale di circa 220 km, di cui 18 km su terraferma, costituirà uno dei più ambiziosi progetti ingegneristici del decennio.

L’impegno di Terna nella riqualificazione dei territori

L’impegno di Terna non si limita alla realizzazione del collegamento elettrico, ma include anche importanti opere di riqualificazione territoriale. In collaborazione con la Regione Sicilia, il Gruppo ha stanziato ben 5 milioni di euro per il restauro delle colonne sud del Tempio G del Parco Archeologico di Selinonte, un’opera di grande valore storico e culturale per la Sicilia. Oltre a Selinonte, altri contributi economici saranno destinati ai Comuni di Castelvetrano e Partanna, entrambi coinvolti nelle operazioni di costruzione dell’interconnessione. Castelvetrano riceverà 600mila euro, mentre a Partanna andranno 2 milioni di euro per opere di compensazione. Nei prossimi cinque anni, Terna prevede di investire oltre 3 miliardi di euro nella regione per lo sviluppo di reti elettriche tecnologicamente avanzate, in grado di supportare la decarbonizzazione del Paese.

Nuovo volto per la stazione di Palermo con l’intervento della realtà guidata da Dario Lo Bosco

RFI, sotto la guida di Dario Lo Bosco, sta portando avanti un importante intervento di riqualificazione della stazione centrale di Palermo: modernizzazione e sostenibilità le parole chiave del progetto. 

Dario Lo Bosco (RFI)

RFI: la società guidata da Dario Lo Bosco impegnata nella riqualificazione della stazione di Palermo

RFI, società guidata dal Presidente Dario Lo Bosco, è impegnata in un ambizioso progetto di riqualificazione che ha come oggetto la stazione centrale di Palermo. L’obiettivo è quello di modernizzarla, soprattutto in termini di servizi, con uno sguardo attento alla sostenibilità. Dopo aver trasformato l’area dell’ex binario uno in un corridoio verde, creando una passerella contornata da piante aromatiche, presto si proseguirà con il restauro delle facciate, sia interne che esterne, con la valorizzazione degli affreschi e delle decorazioni e con l’installazione di un moderno sistema di illuminazione. Per un valore di circa 20 milioni di euro, la seconda fase dei lavori vedrà la realizzazione di interventi di natura architettonica e funzionale, come l’adeguamento sismico della storica struttura, il restauro di atrio e sottoportici, la riconfigurazione della biglietteria e la creazione di nuovi percorsi pedonali. Una volta terminato il progetto, ispirato allo stile Liberty di Ernesto Basile, la stazione dovrà essere un connubio perfetto tra modernità e tradizione.

Il Presidente Dario Lo Bosco a Palermo per un sopralluogo

Dario Lo Bosco si è recato personalmente a Palermo per un sopralluogo volto a verificare l’andamento dei lavori, così da appurare il rispetto del cronogramma. In quell’occasione, in cui è stata anche consegnata una targa in memoria delle donne siciliane vittime di femminicidio, il Presidente di RFI ha potuto constatare di persona gli effetti di questo nuovo percorso immerso nel verde. I pedoni possono infatti ora raggiungere con facilità l’area di interscambio con i bus e i parcheggi, nei pressi di Piazzetta Cairoli. A disposizione dei visitatori ci sono inoltre aree di sosta attrezzate con panchine in legno e pietra. Grazie a questo progetto, reso possibile dalla collaborazione tra Gruppo FS e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quella che una volta era una triste zona industriale si sta adesso convertendo in uno spazio accogliente e sostenibile, a vantaggio dei viaggiatori e di tutti i cittadini palermitani.

Luca de Meo spinge sull’Italia: “Investimenti Renault Group a rischio senza maggiori aperture”

Il futuro dell’automotive europeo dipende dalla capacità di adattarsi alle nuove sfide della transizione green. In un'intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il CEO di Renault Group Luca de Meo ha evidenziato i rischi legati alla mancanza di flessibilità nelle scadenze normative e la necessità di investire nelle infrastrutture.

Luca de Meo

Luca de Meo: “Rallentare la transizione? Un errore strategico

Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, ha recentemente ribadito l’impegno del Gruppo a investire in Italia, ma con un avvertimento chiaro: "Se la porta è chiusa, peccato. Investiremo in Spagna o altrove". In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il manager ha espresso la sua visione sulla necessità di maggiore flessibilità per quanto riguarda le scadenze legate alla transizione energetica. Secondo il CEO, l’industria automobilistica europea ha già fatto enormi investimenti in questa direzione e abbandonare l’obiettivo adesso sarebbe "un grave errore strategico". È il percorso che va cambiato: il manager ha evidenziato come le norme europee siano state introdotte senza un’adeguata analisi degli impatti economici e sociali e che ciò rende necessario un approccio più graduale. "L’ecosistema deve andare avanti insieme", ha affermato, sottolineando l’importanza di tenere conto delle tempistiche reali di adozione delle nuove tecnologie.

Luca de Meo: “L’Europa deve accelerare

La competizione globale è l’altro grande tema affrontato da Luca de Meo, che ha fatto riferimento innanzitutto alla rapidità con cui la Cina ha colto l’occasione offerta dalla rivoluzione elettrica rispetto all’Europa. "I cinesi hanno visto molto presto l’occasione di un salto tecnologico, mentre noi discutevamo ancora di diesel", ha osservato. Il risultato è che oggi la Cina è avanti di una generazione. Politicizzare i dazi commerciali è un errore: la questione è da affrontare esclusivamente dal punto di vista tecnico e legale, nel rispetto delle regole del commercio internazionale. Nonostante le sfide, il CEO si è mostrato comunque fiducioso sulle prospettive di investimento di Renault Group in Europa e in particolare in Italia. Se il Paese saprà cogliere le opportunità offerte dalla Casa francese, oltre a migliorare le infrastrutture di ricarica e creare nuovi posti di lavoro, avrà l’occasione per diventare protagonista della transizione green. Al contrario, il rischio è di vedere gli investimenti spostarsi altrove, dove le condizioni sono più favorevoli.