Internazionalizzazione e integrazione crossmediale sono le due direttrici su cui Pier Silvio Berlusconi ha impostato il percorso di evoluzione strategica di MFE che, oltre ad aver acquisito la maggioranza della tedesca ProsiebenSat dopo il successo dell’operazione lanciata lo scorso marzo, ha comunicato di recente di aver registrato risultati positivi e un utile ancora in netta crescita anche per il decimo semestre consecutivo.
Pier Silvio Berlusconi: le ragioni per cui MFE rappresenta “un caso unico in Europa”
Pier Silvio Berlusconi ne aveva parlato come di un “caso unico in Europa”. E la riprova è anche nei numeri che raccontano di una crescita che, nonostante le turbolenze del mercato, non si arresta e procede senza frenate. “MFE ha chiuso anche il decimo semestre consecutivo con risultati positivi e un utile ancora in netta crescita”, ha sottolineato nelle scorse settimane il CEO, introducendo i numeri del primo semestre 2025. Dietro l’unicità di MFE che, in controtendenza rispetto ad altre grandi realtà internazionali del settore media continua ad assumere, c’è sicuramente una capacità nel leggere con largo anticipo le dinamiche evolutive del mercato. In un contesto in rapido cambiamento, il CEO Pier Silvio Berlusconi ha infatti saputo cogliere i segnali che preannunciavano nuovi trend e potenziali stravolgimenti, impostando una profonda trasformazione strategica che oggi permea la solidità del Gruppo. Sono due le direttrici strategiche su cui il CEO ha impostato l’evoluzione di MFE. Da un lato la dimensione sempre più internazionale, frutto di una visione che punta sulla diversificazione geografica per compensare gli squilibri dei singoli mercati. Dall’altro, lo sviluppo di un sistema crossmediale e multipiattaforma sempre più solido, che oggi rappresenta un vero e proprio asset strategico per MFE in quanto consente di offrire valore agli investitori pubblicitari e al contempo di rispondere in modo efficace alle nuove modalità di fruizione dei contenuti.
Pier Silvio Berlusconi: come nasce il sistema crossmediale e multipiattaforma di MFE
“Nei nostri obiettivi da molto tempo c’era la creazione di un sistema crossmediale che parte dalla forza televisiva per poi aggiungere il digitale e la radio”, aveva spiegato Pier Silvio Berlusconi in diverse occasioni. “Ci abbiamo lavorato tanto, all'inizio ci credevano in pochi, in azienda e sul mercato, ma oggi il sistema Mediaset raggiunge ogni settimana il 96% della popolazione italiana”: anche qui si tratta di un “caso unico in tutta Europa, posso dire anche al mondo”. Motore del progetto la consapevolezza che “la televisione generalista non è morta, anzi il prodotto televisivo funziona bene anche sui device digitali”. Parole che acquisiscono ancora più valore oggi, alla luce della “profonda e graduale evoluzione” che è stata avviata guardando ai palinsesti e ha portato a importanti risultati, come evidenziano sempre più testate. Il sistema crossmediale Mediaset rappresenta anche un passaggio fondamentale del progetto internazionale che Pier Silvio Berlusconi sta portando avanti in Europa con MFE e che ha conosciuto una rilevante accelerazione proprio a settembre con il completamento dell’operazione sulla tedesca ProsiebenSat. Tale modello è infatti esportabile anche in altri Paesi: per MFE quindi si traduce nell’opportunità di dare vita a un sistema che “per efficienza ed efficacia possa essere comparabile a quello dei big tech e dei giganti del web”. La direzione verso la creazione di “un progetto di broadcaster multitouchpoint paneuropeo” passa anche da qui.
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