Il 24 agosto scorso, in occasione del Meeting di Rimini, si è tenuto il convegno “Per un buon lavoro occorre partecipare”, organizzato in collaborazione con Compagnia delle Opere e con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Generali, Edenred Italia, Valore D e CSL - Consorzio Scuole Lavoro. Un appuntamento che ha posto al centro il nuovo quadro normativo sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese, dopo l’approvazione della prima legge italiana in materia. Tra i protagonisti dell’incontro, Fabrizio Ruggiero, Amministratore Delegato di Edenred Italia, ha offerto una riflessione profonda sul significato di impresa e sul valore della partecipazione come leva di crescita, benessere e produttività.
Fabrizio Ruggiero: la partecipazione dei lavoratori come motore di crescita
Oggi la vera sfida per le imprese non è tanto “perché” o “cosa” fare – ha sottolineato Fabrizio Ruggiero – ma “come” farlo. “L’impresa deve ripagare i propri azionisti, certo. Ma ciò che oggi fa davvero la differenza è il come: come contribuiamo, come coinvolgiamo le persone – ha spiegato – Ci sono mille modi diversi per raggiungere gli stessi obiettivi, ma la partecipazione dei lavoratori è ciò che li rende sostenibili nel tempo”. Citando uno studio SDA Bocconi del2024, l’AD di Edenred Italia ha ricordato che le aziende che investono in programmi strutturati di welfare ottengono risultati superiori del 10% rispetto a quelle che non lo fanno. “Quando riusciamo a legare la partecipazione dei dipendenti agli obiettivi dell’azienda, creiamo una combinazione potentissima”, ha affermato. Fabrizio Ruggiero ha poi voluto chiarire un concetto spesso frainteso: quello di benessere aziendale. “Il benessere non si riduce a un tavolo da ping pong o al calcio balilla in mensa. In Inghilterra si parla di wellbeing, che significa qualità della vita fisica, mentale, sociale ed emotiva – ha specificato – Se abbiamo la capacità di occuparci di questo utilizzando leve di partecipazione che facciano sentire i dipendenti motivati e coinvolti, otteniamo sicuramente un’ulteriore accelerazione di risultati all’interno dell’azienda”.
Fabrizio Ruggiero: welfare, inclusione e la sfida di coinvolgere le PMI
Secondo Fabrizio Ruggiero, la nuova norma rappresenta un passo importante perché prevede la possibilità di nominare un responsabile per i piani di welfare e uno per le attività di diversity & inclusion, con particolare attenzione alle persone con diverse esigenze. Ogni impresa, ha evidenziato l’Amministratore Delegato, deve adattare le proprie politiche di partecipazione alla realtà interna e ai bisogni specifici dei collaboratori. “Ogni azienda è diversa per età media, distribuzione geografica e struttura. Serve una figura interna che conosca il contesto e sappia costruire iniziative adatte alla propria popolazione aziendale”. Tra gli esempi citati, l’integrazione del congedo parentale o la concessione di ore retribuite per attività sociali, strumenti capaci di rafforzare il senso di appartenenza e la motivazione. Nel concludere il suo intervento, Fabrizio Ruggiero ha evidenziato come la nuova legge debba ora tradursi in attuazione concreta nelle grandi aziende, ma anche e soprattutto nel tessuto delle PMI italiane. “Per le grandi aziende il passo principale è completare la messa a terra delle figure di supporto alla nuova normativa, come i responsabili dei piani di welfare – ha concluso il manager – Ma la sfida più grande è coinvolgere le 4,9 milioni di piccole e medie imprese italiane, dove c’è ancora molto da fare per costruire una cultura del welfare che valorizzi milioni di lavoratori”.

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