venerdì 20 giugno 2025

Gian Maria Mossa: “Talento e dedizione, la formula per raggiungere ogni obiettivo”

Gian Maria Mossa: “In un mondo che guarda sempre più all’eccellenza come motore di crescita, Federica rappresenta un faro luminoso che ispira non solo il mondo dello sport, ma tutti coloro che aspirano a realizzare i propri sogni con tenacia e coraggio”.

Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato Banca Generali

Federica Brignone: Banca Generali, guidata da Gian Maria Mossa, le dedica un evento

L’AD Gian Maria Mossa, su LinkedIn in un post dello scorso marzo, ne aveva sottolineato la forza e la dedizione: “Quando il talento incontra la costanza, nascono imprese come quella di Federica Brignone nella Coppa del Mondo di sci alpino”. Parole che assumono oggi ancora più valore se si pensa all’enorme forza che ha dimostrato dopo la spaventosa caduta dello scorso 3 aprile: la campionessa, simbolo di una determinazione che non si spegne mai, è stata affiancata nella sua carriera da Banca Generali perché, come ha ricordato anche l’AD Gian Maria Mossa, “la sua dedizione incrollabile, la passione e la resilienza dimostrata in ogni discesa incarnano i valori fondamentali che Banca Generali promuove e sostiene con convinzione”.

Il valore della campionessa nelle parole dell’AD Gian Maria Mossa

Il 18 giugno, presso la Torre Generali di Milano, si è tenuto un evento esclusivo dedicato alla storia della campionessa e alla sua capacità di ispirare le nuove generazioni: un’occasione di confronto che ha coinvolto Federica Brignone e i giovani banker di Banca Generali. Per dei talenti che stanno affrontando il proprio percorso con passione, impegno e voglia di crescere, potersi lasciare ispirare da chi ha fatto della resilienza e dell’eccellenza il proprio stile di vita non può che essere una grande opportunità. La sua storia, aveva sottolineato l’AD Gian Maria Mossa su LinkedIn, “ci ricorda che, con la giusta combinazione di talento e dedizione, ogni obiettivo è raggiungibile”.

Comtel rafforza il legame tra ICT e medicina con Fondazione ANTHEM

Comtel insieme a Fondazione ANHTEM per favorire progetti di innovazione tecnologica e ricerca scientifica al sostegno della salute, mettendo a disposizione know-how e competenze a supporto della digitalizzazione e dell’innovazione del servizio della salute.

Fabio Lazzerini (Comtel)

Il ruolo di Comtel in Fondazione ANTHEM

Comtel, in qualità di socio, ha aderito alla Fondazione ANTHEM - Advanced Technologies for Human-centEred Medicine. La società leader dei sistemi ICT in Italia è entrata a far parte della governance della Fondazione, presidiando l’Assemblea Generale insieme a enti di rilievo quali università, centri di ricerca, associazioni, fondazioni e imprese. “È un motivo di orgoglio per noi diventare soci della Fondazione ANTHEM. Crediamo profondamente nella ricerca, nel progresso scientifico e nell’innovazione a supporto delle persone — ha dichiarato il CEO Fabio LazzeriniInvestiamo costantemente in giovani e progetti all’avanguardia per poter dare il nostro contributo alla transizione in atto”. Attraverso uno scambio di idee con gli altri 20 soci della Fondazione, Comtel apporterà il proprio know-how e le competenze in innovazione tecnologica per definire i progetti di ricerca per i prossimi anni, in continuità con gli studi in corso.

Comtel: favorire la ricerca scientifica e l’innovazione al servizio della salute

Questa occasione rappresenta un modo per consolidare il rapporto tra il settore dell’industria e quello scientifico. Da sempre impegnata nell’innovazione, Comtel, in qualità di socio di Fondazione ANTHEM, promuove anche la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica al servizio della sanità. “Dal confronto con importanti realtà accademiche ed istituzionali possono nascere importanti sinergie pubblico-private per il futuro della ricerca. Vogliamo dare il nostro apporto alla digitalizzazione e all’innovazione al servizio della salute”, ha commentato Fabio Lazzerini. Comtel è attiva per aumentare la propria crescita in maniera rilevante, come dimostrano le ultime operazione M&A, ed è molto attenta a sostenere la transizione digitale che coinvolge ogni ambito, attraverso innovazione e ricerca. Per questo motivo, l’azienda si è impegnata a collaborare con Fondazione ANTHEM, con lo scopo di sviluppare e realizzare nuovi progetti che integrino il settore IT a quello sanitario.

Abilitazione all’insegnamento, Università LUMSA: l’offerta formativa 2024/25

L’Università LUMSA ha ufficialmente aperto le iscrizioni alla seconda edizione dei percorsi abilitanti da 30 CFU per l’anno accademico 2024/2025, rivolti ai docenti già abilitati o specializzati che desiderano ottenere una nuova abilitazione all’insegnamento nella scuola secondaria di primo o secondo grado. Ecco i dettagli relativi alla procedura di iscrizione.

LUMSA

Università LUMSA: chi può accedere e come iscriversi ai percorsi abilitanti da 30 CFU

Si tratta di un’opportunità formativa significativa prevista dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri - DPCM del 4 agosto 2023, pensata per tutti quei docenti che intendono ampliare le proprie competenze professionali e consolidare la carriera nel mondo dell’istruzione. Le domande di ammissione potranno essere presentate dal 16 giugno al 25 luglio 2025, esclusivamente tramite la procedura di immatricolazione online disponibile sul portale dell’Università LUMSA. Possono accedere ai percorsi i docenti già abilitati su una specifica classe di concorso o su un diverso grado scolastico e i docenti in possesso di specializzazione sul sostegno. In entrambi i casi, è necessario essere in possesso del titolo di studio idoneo per la classe di concorso per la quale si intende conseguire l’abilitazione.

Università LUMSA: l’offerta formativa nel dettaglio

Il percorso da 30 CFU si concentra sullo sviluppo di competenze avanzate nelle metodologie didattiche e nelle tecnologie applicate all’insegnamento delle discipline di riferimento. L’obiettivo principale è preparare docenti capaci di affrontare le sfide educative contemporanee, con un approccio innovativo e multidisciplinare. La seconda edizione dell’offerta formativa proposta dall’Università LUMSA include numerose classi di concorso, tra cui: A12 – Discipline letterarie (II grado); A18 – Filosofia e Scienze umane; A19 – Filosofia e Storia; A22 – Italiano, Storia e Geografia (I grado); A27 – Matematica e Fisica; A45 – Scienze economico-aziendali; A46 – Scienze giuridico-economiche; A47 – Scienze matematiche applicate; A50 – Scienze naturali, chimiche e biologiche; AB24 – Lingua e cultura straniera (inglese – II grado); AB25 – Lingua e cultura straniera (inglese – I grado). Tutte le fasi di iscrizione e immatricolazione dovranno essere completate online. Si raccomanda ai candidati di rispettare la scadenza del 25 luglio 2025 per perfezionare la propria immatricolazione. Per maggiori dettagli, il bando completo e la procedura di iscrizione sono disponibili online sul sito ufficiale dell’Università LUMSA.

L’imprenditorialità oggi secondo Alessandro Benetton

Connettere idee e persone, ascoltare, adattarsi: per Alessandro Benetton è questa la nuova leadership. Una sfida che va oltre il business per abbracciare diversità e sostenibilità.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton e la visione sull’imprenditoria: ascolto, semplicità e connessione

Per Alessandro Benetton, alla guida di realtà attive su scala internazionale, essere imprenditore oggi significa “molto di più che guidare un’azienda”: si tratta di un percorso che richiede capacità di ascolto, adattabilità e, soprattutto, un impegno costante nel creare connessioni tra persone e idee. Molti progetti che ha realizzato in prima persona nel corso della sua carriera sono stati ispirati proprio da questa vision: ogni imprenditore dovrebbe infatti essere in grado di abbracciare la diversità e la complessità, lavorando quotidianamente per la creazione di valore a lungo termine da un punto di vista finanziario, sociale e ambientale. Questa, secondo Alessandro Benetton, è l’unica strada percorribile per riuscire ad acquisire una leadership di valore.

Alessandro Benetton: lo scambio di idee con i giovani crea valore per tutti

Come Alessandro Benetton ha avuto modo di ribadire in diverse occasioni, anche recentemente, altrettanto fondamentale oggi è il dialogo con le nuove generazioni: il confronto costante con i giovani, stimolato anche dal rapporto con i suoi figli, ha rappresentato una fonte di ispirazione concreta per molti progetti, improntati sulla condivisione e sulle opportunità derivanti dallo scambio intergenerazionale. L’obiettivo non è solo comunicare, ma anche costruire un ponte tra esperienze e prospettive diverse, riconoscendo come il valore nasca proprio dal confronto di idee: “Ho sempre guardato alle nuove generazioni con grande interesse e sono felice di vedere che continuano a sfidare lo status quo proprio come ho fatto io in passato. Ciò che li distingue, tuttavia, è la loro notevole capacità di costruire connessioni autentiche e guidare il cambiamento con un impatto ancora maggiore di quello a cui eravamo abituati. Hanno un talento naturale per rafforzare i legami internazionali e creare soluzioni globali”.

giovedì 19 giugno 2025

Pietro Labriola: TIM apre a nuove alleanze per ottimizzare la rete nazionale

Avviato il percorso di consolidamento della crescita di TIM, come ha annunciato l’AD e DG Pietro Labriola, il quale ha ribadito la necessità di rendere il mercato più efficiente attraverso il network sharing e collaborare per la diffusione della fibra nel Paese.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: la strategia per il consolidamento della crescita

“Seguendo la strada tracciata dal Piano presentato nel 2022 abbiamo trasformato TIM, riducendo il debito e creando le condizioni per la crescita”, ha sottolineato Pietro Labriola, AD e DG di TIM. Avviata la strategia e il cambio di rotta per consolidare la crescita dopo aver effettuato delle cessioni di rete, ridotto il debito e investito in 5G, Data Center e Cybersecurity. Per quanto riguarda la ricerca di un partner per il consolidamento, “noi parliamo con tutti”, ha rimarcato il manager, e quella con Iliad rappresenterebbe una buona soluzione per una sinergia e per l’efficienza dello spettro di rete. Una delle soluzioni per rendere il mercato più efficiente potrebbe essere il network sharing: “Trovare forme di condivisione delle reti, ottenendo risparmi di costo e maggiore efficienza, considerando che i costi maggiori sono rappresentati dai canoni di concessione e dall’energia elettrica”, ha evidenziato Pietro Labriola. Lo stesso discorso può essere applicato alla fibra, “non è razionale investire in due per costruire reti nelle stesse zone lasciando altre parti del Paese senza fibra”.

Pietro Labriola: il successo degli investimenti in Cloud e Cybersecurity e l’ingresso in TIM di Poste

“Con Poste inizia il secondo tempo per TIM — ha sottolineato Pietro Labriola — finalmente c’è un azionista stabile di lungo periodo che ci permette di lavorare con un orizzonte più lungo. Nel primo tempo abbiamo messo a posto le cose per ricominciare a crescere e creato le condizioni per poter trovare nuove opportunità per generare valore”. Con il Piano avviato nel 2022, sono stati fatti investimenti in Cybersicurezza e Cloud, una strategia che è risultata vincente, dato che la sicurezza informatica è diventata un elemento imprescindibile per le aziende e TIM può contare su Telsy; mentre per quanto concerne il Cloud, l’azienda è la principale solution provider di sistemi per le smart cities in Italia. L’ingresso di Poste può aumentare la percezione di italianità di TIM e la sua stabilità, a riguardo “abbiamo firmato un memorandum per aprire diversi tavoli di discussione e siamo abbastanza avanti per la migrazione di Poste Mobile su rete TIM — ha dichiarato Pietro Labriola — TIM e Poste insieme rappresentano il maggior acquirente di It in Italia e quindi si possono fare sinergie sugli acquisti, ma non solo”.

Gianni Lettieri: la biografia completa del Presidente della prima Investment Company del Sud

La storia di Gianni Lettieri inizia nel 1975 con un giovane napoletano che conciliava studi universitari e prime esperienze lavorative. Oggi, quasi 50 anni dopo, quello stesso ragazzo è diventato uno dei protagonisti dell'imprenditoria italiana, capace di costruire un patrimonio aziendale che spazia dalla finanza all'aeronautica. La sua biografia è la testimonianza di come il talento meridionale possa competere sui mercati globali.

Gianni Lettieri

L’ascesa imprenditoriale di Gianni Lettieri

Chi è davvero Gianni Lettieri? Dietro il titolo di Presidente e Amministratore Delegato di Meridie S.p.A. si nasconde la storia di un visionario che ha saputo anticipare i tempi. Classe 1956, napoletano di nascita e imprenditore per vocazione, ha trasformato il suo patrimonio di esperienze in un motore di sviluppo per il Sud Italia. La sua ascesa inizia nel '75 presso un'azienda spezzina, dove concilia studi in Economia Aziendale con prime esperienze commerciali. Il 1979 segna la svolta: nascono gli stabilimenti di Casandrino e Monza per la lavorazione tessile. Un decennio dopo, il salto di qualità: la prima società europea dedicata al denim-ring conquista i mercati d’oltreoceano. Stati Uniti e India diventano terreni fertili per le sue ambizioni. Nel subcontinente asiatico, la partnership con Raymond genera la Raymond Calitri India, pioniera locale nella produzione denim. Il '92 vede protagonista Gianni Lettieri nell'asta di privatizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali. Gli anni 2000 portano incarichi di prestigio: prima Avellino (2000), poi Napoli (2004) nell'Unione degli Industriali, fino al Comitato Centrale Mezzogiorno di Confindustria Nazionale.

Meridie e Atitech: il doppio successo di Gianni Lettieri

La metamorfosi di Gianni Lettieri verso la finanza avviene nel 2007 con Meridie S.p.A., holding familiare che approda al segmento MTF di Borsa Italiana come prima investment company meridionale quotata. Due anni dopo, Atitech lo chiama alla presidenza. Sotto la sua egida, l'azienda si espande: acquisizione dell'impianto Alenia di Capodichino nel 2015, conquista del comparto manutentivo Alitalia a Fiumicino nel 2022. Oggi, Atitech domina il settore MRO nell'area EMEA, gestendo aeromobili "narrow" e "wide body" con hangar all'avanguardia. Il Covid-19 rivela il suo lato solidale: un hangar Atitech diventa il maggiore hub vaccinale del Sud, mentre 20.000 mascherine FFP2 raggiungono la sanità regionale. I riconoscimenti si susseguono: Premio Cuore d'Oro (2010-2011), Masaniello (2009), Guido Dorso XXIX Edizione (2008). Nel 2011, l'Università Parthenope di Napoli suggella il percorso con una laurea honoris causa in Giurisprudenza, riconoscendo le sue competenze nell'amministrazione e legislazione aziendale. Gianni Lettieri guida Meridie come Presidente e AD, mantenendo la presidenza di Atitech, leader MRO per l'area EMEA.

Cotral Spa: nuovo accordo firmato per garantire la qualità della vita dei dipendenti

Lo scorso 21 maggio, Cotral Spa ha raggiunto un accordo con le Organizzazioni Sindacali che migliora il benessere e l’equilibrio tra vita privata e lavorativa dei propri dipendenti. Tra i punti dell’intesa indennizzi per le ferie con effetto retroattivo, buoni pasto per personale in smartworking e ampliamento della rete di biglietterie.

Cotral Spa

Cotral Spa: nuovo accordo per migliorare la qualità della vita di collaboratori e collaboratrici

Attenta a garantire i diritti dei propri collaboratori e collaboratrici, Cotral Spa ha stretto lo scorso 21 maggio un accordo con le Organizzazioni Sindacali atto a migliorare la loro qualità di vita. “Per allinearsi agli orientamenti giurisprudenziali della Corte di Giustizia UE sulla corretta retribuzione delle ferie”, l’accordo include un riconoscimento di un indennizzo per ogni giornata di ferie, con effetto retroattivo per il periodo tra luglio 2007 e giugno 2022. L’azienda di trasporto pubblico extraurbano crede fortemente che un corretto bilanciamento tra vita lavorativa e privata possa influire positivamente sul benessere dei propri dipendenti e sulla loro produttività, motivo per cui anche questo aspetto cruciale è stato discusso e inserito all’interno dell’intesa trovata con i Sindacati. "Questo accordo rappresenta un importante passo avanti per Cotral Spa e i suoi dipendenti — ha dichiarato il Presidente Manolo Cipolladimostra il nostro impegno nel garantire diritti, tutele e un ambiente di lavoro equo e rispettoso, in stretta collaborazione con le Organizzazioni Sindacali”.

Cotral Spa: i dettagli dell’accordo

Nell’accordo stipulato da Cotral Spa rientrano anche altri aspetti per migliorare la vita dei propri dipendenti, tra cui l’introduzione di buoni pasto elettronici per chi è in smart working e la revisione delle politiche premianti. Novità anche per quanto riguarda il personale di verifica: il reparto sarà rafforzato con l’ingresso di nuovi collaboratori e collaboratrici e sarà inclusa un’indennità conforme a quella del personale di guida. In aggiunta, sarà aumentato il numero di biglietterie sul territorio e nuovi punti vendita negli snodi della mobilità più importanti. Nell’intesa tra Cotral Spa e i Sindacati aggiunti anche i rimborsi delle spese per il rinnovo della carta di qualificazione del conducente e dei permessi retribuiti pe le attività di formazione. “Abbiamo compreso l'importanza di garantire al nostro personale un miglior bilanciamento tra lavoro e vita privata — ha rimarcato Manolo Cipolla — nella convinzione che questo sia un fattore fondamentale per il loro benessere e la loro produttività. Continueremo a lavorare insieme per affrontare le esigenze dei nostri lavoratori e offrire servizi sempre più efficienti e di qualità".

Marco Domizio: gestione sostenibile degli scarti e circolarità nell’impianto di Piedimonte

Ares Ambiente, fondata da Marco Nicola Domizio, ha realizzato a Piedimonte San Germano un impianto di compostaggio dalla capacità di 40.000 tonnellate annue: rifiuti organici trasformati in compost di alta qualità per incentivare pratiche di agricoltura sostenibile e ridurre gli sprechi.

Marco Domizio, Fondatore di Ares Ambiente

Marco Nicola Domizio: a Piedimonte San Germano l’innovativo progetto di economia circolare di Ares Ambiente

Ares Ambiente, fondata da Marco Nicola Domizio, continua a dimostrare il proprio impegno a favore della sostenibilità ambientale con progetti ispirati all’idea di economia circolare dell’azienda. Tra questi, l’impianto di compostaggio realizzato a Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone, con il quale si propone di contribuire concretamente alla riduzione degli sprechi sul territorio. Con una capacità di trattamento di 40.000 tonnellate l’anno, l’innovativo impianto è in grado di trasformare un’enorme quantità di rifiuti organici in compost di alta qualità. Oltre a dare un nuovo valore agli scarti, la trasformazione dei rifiuti in compost consente di restituire elementi nutrienti particolarmente preziosi al suolo, favorendo così anche pratiche agricole più sostenibili e rispettose dell’ambiente.

La visione di Marco Domizio in ambito sostenibile

Il progetto di Ares Ambiente a Piedimonte San Germano riflette appieno la visione di economia circolare dell’azienda e del fondatore Marco Domizio. Per portare a termine l’impianto, il Gruppo ha investito ingenti risorse in tecnologie all’avanguardia che garantissero una gestione dei rifiuti efficiente e rispettosa, sia dell’ambiente che delle comunità locali, i cui membri sono ritenuti attori fondamentali di questo schema virtuoso basato sulla collaborazione tra i cittadini, attivamente coinvolti attraverso la raccolta differenziata, e le realtà come Ares Ambiente che operano in qualità di intermediari nella gestione dei rifiuti. Grazie al nuovo impianto, considerato un simbolo dell’attenzione verso la costruzione di un futuro migliore per il Pianeta, viene coniugata la corretta gestione degli scarti organici e la reintegrazione di sostanza organica nei suoli agricoli. Un altro esempio di quanto l’azienda fondata da Marco Nicola Domizio tenga alla sostenibilità e alla creazione di un ambiente sempre più sano.

mercoledì 18 giugno 2025

Paolo Gallo: ancora troppa ideologia nei piani UE sull’energia

In un’intervista dello scorso marzo rilasciata a “La Stampa”, l’AD di Italgas Paolo Gallo ha manifestato perplessità riguardo ai piani dell’UE poiché ancora intrisi di ideologia, come accaduto in passato. È necessario un approccio più pragmatico e neutrale verso le tecnologie che garantiscano un mix energetico.

Paolo Gallo, AD di Italgas

Paolo Gallo: maggior pragmatismo e meno ideologia nelle strategie UE

Paolo Gallo, AD di Italgas, ha parlato delle manovre della Commissione UE in un’intervista rilasciata lo scorso marzo a “La Stampa”, ribadendo come sia necessario un maggior pragmatismo per le strategie future. Fino ad ora le azioni di Bruxelles “sono state inefficaci, perché intrise di ideologia. Non si può fissare gli obiettivi e imporre anche la strada per raggiungerli”. Invece, il prezzo del gas è già tornato a livelli tollerabili, ma la maggior concorrenza sul mercato può influire positivamente e ridurlo. Parlando del Clean Industrial Deal, il piano europeo da 100 miliardi di euro per rafforzare l’industria, Paolo Gallo ha espresso perplessità, poiché se è vero che questa strategia è in grado di favorire l’evoluzione dell’industria, d’altro canto “leggendolo nei dettagli, si trovano ancora tantissimi elementi ideologici”.

Paolo Gallo: un mix energetico come soluzione all’impennata dei prezzi

Per garantire la transizione energetica e la sostenibilità ambientale è necessario approcciarsi alle tecnologie in modo pragmatico e neutrale, valutandone costi, efficacia e rapidità nel raggiungimento dell’obiettivo. “La soluzione non può passare solo per le rinnovabili, l’elettrificazione spinta e le batterie. Chi conosce i sistemi energetici sa bene che questa equazione non regge — ha ribadito Paolo Galloè una bellissima favola, ma rischia di non avere un lieto fine”. Un mix energetico equilibrato rappresenta la soluzione per impedire l’impennata dei prezzi delle bollette dei consumatori, com’è accaduto nel 2022, “se vogliamo evitare situazioni simili, dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, dal biometano all’idrogeno, ai gas sintetici”. Il disaccoppiamento tra i prezzi di gas ed elettricità non è la strada giusta, secondo Paolo Gallo, poiché non genererebbe un effettivo calo dei costi e c’è il pericolo del rallentamento delle installazioni di rinnovabili.

martedì 17 giugno 2025

Claudio Descalzi: come Eni con HPC6 guida la trasformazione energetica globale

Eni, guidata da Claudio Descalzi, lancia l’iniziativa “HPC Call4Innovators”: startup, PMI, istituzioni accademiche e centri di ricerca selezionati potranno accedere direttamente alle risorse di supercalcolo di HPC6 per testare i propri modelli di calcolo e collaborare con gli esperti di Eni con l’obiettivo di accelerare in modo significativo lo sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione e promuovere metodologie computazionali innovative applicate alla transizione energetica.

L'AD Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: Eni mette a disposizione la potenza di calcolo di HPC6 per accelerare la ricerca tecnologica

L’AD Claudio Descalzi, parlando del “patrimonio unico di conoscenze tecnologiche e di programmazione che ci danno un vantaggio competitivo a livello internazionale”, ha più volte sottolineato il valore dei sistemi di supercalcolo sviluppati da Eni in quanto “supportano la velocità della nostra trasformazione e nel contempo la nostra crescita”. HPC6 rappresenta l’ultima generazione dei supercomputer di Eni: le sue prestazioni lo rendono il più potente in Europa e uno dei più potenti al mondo, condividendo l’architettura dei sistemi più avanzati. Progettato “con una tecnologia d’avanguardia che unisce CPU e GPU in una configurazione ibrida”, dispone di oltre 3.400 nodi di calcolo e quasi 14.000 GPU, per ottimizzare al massimo le prestazioni computazionali e l’efficienza energetica. Rispetto ai predecessori HPC4 e HPC5 si passa da 70 PFlops a oltre 600 PFlops di picco: un incremento particolarmente rilevante. Nei giorni scorsi, il Gruppo guidato da Claudio Descalzi ha lanciato l’iniziativa "HPC Call4Innovators", in collaborazione con Advanced Micro Devices (AMD), Hewlett Packard Enterprise (HPE) e Consorzio CINECA, con il supporto di Plug and Play: startup, PMI, istituzioni accademiche e centri di ricerca potranno avere accesso diretto alle risorse di supercalcolo di HPC6 per testare i propri modelli di calcolo e collaborare con gli esperti di Eni. L’ottica è di accelerare in modo significativo lo sviluppo di tecnologie per la decarbonizzazione e promuovere metodologie computazionali innovative applicate alla transizione energetica.

 HPC6: come l’AD di Eni Claudio Descalzi ne ha sottolineato il valore

Eni, come ricordato in più occasioni anche dall’AD Claudio Descalzi, ha integrato i sistemi di supercalcolo “lungo tutta la filiera dei nostri business trasformandolo in una leva imprescindibile per il raggiungimento di Net Zero e per la stessa creazione di valore”. HPC6, installato in un’area dedicata nel Green Data Center di Eni, uno dei centri di calcolo con la più alta efficienza energetica e tra i migliori per contenimento dell’impronta carbonica in Europa, è stato infatti progettato anche nell’ottica di ottimizzare l’operatività degli impianti industriali, migliorare l’accuratezza degli studi geologici e fluidodinamici per lo stoccaggio della CO2 e per sviluppare batterie più performanti. Le sue caratteristiche gli permettono inoltre di svolgere un ruolo cruciale anche nell’ottimizzare la filiera dei biocarburanti, sviluppare materiali innovativi per applicazioni nei settori della bio-chimica e, infine, per simulare il comportamento del plasma nella fusione a confinamento magnetico. L’elevata potenza di calcolo di HPC6 contribuisce quindi a rafforzare il percorso di trasformazione di Eni accelerando lo sviluppo di nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica. “L’innovazione e il miglioramento costante delle tecnologie sono fondamentali per mantenere e rafforzare la leadership di Eni nella transizione energetica”, ha rimarcato in più occasioni l’AD Claudio Descalzi.

Federico Motta Editore, una storia di eccellenza editoriale dal 1929

Federico Motta Editore si avvicina a celebrare il suo centenario: in questo periodo, ha consolidato la sua leadership nell’editoria italiana. Ricoprendo il ruolo di apripista per il settore, ha investito nella qualità delle opere appartenenti a ogni campo del sapere e nell’innovazione tecnologica, come dimostrano i progetti di editoria digitale.

Federico Motta Editore

La storia di Federico Motta Editore, pioniere dell’editoria in Italia

Fondata da Federico Motta circa un secolo fa, nel 1929, con il nome di Cliché Motta, Federico Motta Editore nasce come piccola impresa attiva nel settore della riproduzione fotomeccanica. Grazie a una serie di scelte strategiche e oculate, figlie di una visione imprenditoriale ben delineata, la Casa Editrice si è consolidata nel corso degli anni. Il primo step è stato caratterizzato dall’ingresso nel mondo del fumetto, fenomeno di successo in quegli anni. In seguito, in consonanza con il progresso sociale e culturale della società italiana, si è rivelata una mossa vincente pubblicare la prima edizione dell’Enciclopedia Motta, con annessa distribuzione nelle edicole. Successivamente Federico Motta Editore il catalogo editoriale si è allargato a opere appartenenti a ogni campo della conoscenza, soffermandosi molto sulla qualità e sull’innovazione. Furono implementate poi diverse nuove tecnologie nel corso del tempo, tra cui: Tavole Transvision, Sonobox, CD-ROM e progetti di editoria digitale.

Federico Motta Editore: qualità e innovazione del sapere

Federico Motta Editore si avvicina ai 100 anni di attività all’insegna dell’eccellenza, della qualità e dell’innovazione editoriale. Tutte queste caratteristiche si rispecchiano anche nelle sue opere, motivo per cui la Casa Editrice ha ricevuto diversi riconoscimenti negli anni: l’Ambrogino d’Oro del 1980, il Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2004 e il Pirelli InterNETional Awards del 2007 sono solo alcuni dei premi che ne hanno confermato la leadership nel settore e nell’ambito culturale italiano. Attraverso l’innovazione, ha esplorato e indicato la strada da intraprendere nel mondo dell’editoria, e lo fa tutt’ora attraverso l’editoria digitale, una testimonianza del ruolo di pioniere che Federico Motta Editore ha assunto sin dalle sue origini e della costante ricerca di nuove forme di fruizione del sapere.

lunedì 16 giugno 2025

Andrea Mascetti: Finlombarda e Cassa Centrale Banca sostengono le imprese

Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda, ha siglato lo scorso febbraio una collaborazione con Cassa Centrale Banca con l’obiettivo di aiutare le imprese del territorio a superare il periodo delicato di transazione e a cogliere tutte le opportunità, attraverso programmi di investimento sostenibili con particolare attenzione rivolta al settore primario.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: i dettagli dell’accordo tra Finlombarda e Cassa Centrale Banca

Sotto la guida di Andrea Mascetti, Finlombarda, la società finanziaria di Regione Lombardia, ha stretto un accordo con Cassa Centrale Banca, capogruppo dell’omonimo Gruppo Bancario Cooperativo. La partnership è stata siglata con lo scopo di sviluppare iniziative e progetti comuni per sostenere le imprese, nello specifico programmi di investimento sostenibile e con focus strategico sul settore primario. “L’accordo si inserisce nella strategia societaria di ampliamento dell’offerta di prodotti finanziari rivolti alle imprese della Lombardia anche in affiancamento ad altri intermediari”, ha dichiarato Andrea Mascetti. Attraverso la promozione di iniziative congiunte legate alla formazione e all’aggiornamento, le due realtà potranno valorizzare le proprie competenze, condividendo gli strumenti di valutazione e le esperienze acquisite nel settore del credito agrario.

Andrea Mascetti: una collaborazione per il sostegno alle imprese in un momento di transizione

“Queste azioni sono in linea con il compito istituzionale di sostegno ai programmi regionali di sviluppo economico del territorio — ha sottolineato Andrea Mascetti — principalmente mediante le attività di concessione e gestione di finanziamenti, garanzie e contributi con risorse comunitarie, regionali e proprie”. Il supporto alle imprese del territorio durante il delicato momento di transizione è il focus principale di questo accordo che, in aggiunta, consente il consolidamento del rapporto con le aziende appartenenti al settore primario. Gli intenti di Andrea Mascetti e Sandro Bolognesi, AD di Cassa Centrale Banca, convergono verso l’unica direzione di garantire sostegno rafforzato e immediato alle imprese lombarde che intendono superare gli ostacoli e cogliere le opportunità che emergono dai cambiamenti in corso, mettendo a disposizione le rispettive esperienze e capacità.

Pier Silvio Berlusconi e Mediaset ricordano il suo fondatore, la serata

Pier Silvio Berlusconi: “Il nostro fondatore amava la vita. E chi ha avuto modo di conoscerlo sa che lui aveva questa spinta, questo amore irrefrenabile verso il prossimo. Lui amava stare con le persone”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: “Lui amava stare con le persone

Insieme per omaggiare il fondatore di Mediaset nel secondo anniversario della sua scomparsa: accolti dal CEO Pier Silvio Berlusconi, dipendenti e collaboratori del Gruppo si sono riuniti lo scorso 11 giugno nel Campus Mediaset di Cologno Monzese per un momento di ricordo condiviso. “Stasera siamo qui per ricordare il nostro fondatore che è scomparso solo 2 anni fa. Io non so a voi, a me sembra passato molto molto più tempo. Ma stasera non sarà una serata di commemorazione, questa sera sarà e deve essere una serata di celebrazione. Perché, vedete, il nostro fondatore amava la vita”: nel ricordare il padre, Pier Silvio Berlusconi ha sottolineato in particolare “questa spinta, questo amore irrefrenabile verso il prossimo” che lo contraddistingueva. “Lui amava stare con le persone”: in Mediaset ancora oggi sono molti a testimoniarlo.

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset un luogo speciale

Pier Silvio Berlusconi ne ha ricordato il calore, l’ottimismo, la gioia. “Sono state anche la sua grande forza. Ne ho la certezza: il suo modo di vivere, il suo modo di essere e di lavorare fanno parte del Dna di Mediaset, del Dna della nostra Mediaset”, ha proseguito il CEO di Mediaset sottolineando il valore dell’azienda che il padre ha creato. “Un luogo speciale, dove i rapporti umani sono sempre al centro, dove i rapporti umani sono sempre vivi. E questo è un grandissimo valore. Sono anche sicuro che lui, che ci sta guardando dall’alto, sia orgoglioso di noi e che stia facendo uno dei suoi bellissimi sorrisi”, ha concluso tra gli applausi dei dipendenti di Mediaset.

Banca Generali, Gian Maria Mossa: clienti e banker la nostra priorità

Il maggio di Banca Generali, parla il CEO Gian Maria Mossa: “Continueremo a lavorare su importanti progettualità che ci consentiranno di accelerare nel nostro percorso di crescita”.

Gian Maria Mossa

Banca Generali: Gian Maria Mossa analizza i numeri della raccolta di maggio

I 609 milioni di euro di raccolta netta che Banca Generali ha realizzato a maggio portano il totale da inizio anno a 2.697 milioni. È stato “un mese molto solido che ha visto accelerare i flussi verso diversi servizi di investimento per la clientela private e verso polizze assicurative”, ha sottolineato l’AD Gian Maria Mossa: la raccolta in Assets under Investment è infatti aumentata significativamente, con flussi per 460 milioni nel mese (+66% a/a) e un totale da inizio anno di 1.125 milioni. Forte domanda nel mese anche di Polizze Tradizionali che hanno registrato una raccolta di 235 milioni di euro (385 milioni da inizio anno), confermando la ricerca di protezione dei clienti in un contesto di mercati finanziari volatili. In linea con i mesi precedenti, anche a maggio la richiesta di Contenitori Finanziari si mantiene sostenuta con flussi per 134 milioni di euro nel mese (569 milioni da inizio anno), mentre la domanda di Fondi Comuni/Sicav è stata trainata dai fondi di casa (45 milioni nel mese, 208 milioni da inizio anno). Per l’amministrato, come ha spiegato anche Gian Maria Mossa, a maggio “sono prevalse scelte di impiego della liquidità a breve termine per la volatilità dei mercati”.

Gian Maria Mossa: “La nostra priorità è quella di stare vicino ai nostri clienti e ai nostri banker”

La raccolta di maggio, ha commentato l’AD Gian Maria Mossa, conferma il forte aumento della domanda di consulenza da parte delle famiglie in un contesto di mercato ancora incerto. Nei risultati del mese emerge come la rete di Consulenti di Banca Generali abbia saputo rispondere con professionalità a queste esigenze mettendo a segno nuove opportunità di crescita. “In un contesto di incertezza del quadro economico e finanziario e di speculazioni sul risico bancario, la nostra priorità è quella di stare vicino ai nostri clienti e ai nostri banker e continuare a lavorare su importanti progettualità che ci consentiranno di accelerare nel nostro percorso di crescita”, ha ribadito in merito l’AD Gian Maria Mossa.

Amica Chips S.p.A.: la storia del gusto Made in Italy

Amica Chips S.p.A. è tra le principali realtà italiane del settore alimentare, sinonimo di qualità, innovazione e crescita internazionale. Con una storia radicata anche nel territorio, l’azienda continua a evolversi grazie a un’offerta diversificata e una forte identità di marketing.

Amica Chips logo

Amica Chips S.p.A., una storia di gusto e innovazione

Fondata nel 1990 a Castiglione delle Stiviere da Alfredo Moratti, Amica Chips S.p.A. è oggi una delle aziende italiane più affermate nella produzione di patatine e snack. Alla base del suo successo vi è un modello aziendale che punta sul valore delle persone, con oltre 350 collaboratori e collaboratrici e una sede produttiva di 70.000 metri quadrati. Grazie a un catalogo costantemente aggiornato, l’azienda è entrata nel 1991 nella grande distribuzione, diventando presto un punto di riferimento in Italia e in 22 Paesi nel mondo. Il viaggio imprenditoriale di Moratti si è distinto per visione e lungimiranza, con un’attenzione particolare alla qualità e alla filiera produttiva. Dopo una visita a Chicago, nacque la linea Eldorada Amica Chips, caratterizzata da una patatina più spessa e dal gusto casalingo, oggi simbolo dell’innovazione del marchio.

Il percorso di crescita è stato sostenuto anche da acquisizioni strategiche, come Dorita nel 1996, Pandal patatine nel 1998 e MIA nel 2004, che hanno consolidato la posizione dell’azienda nel mercato. Il trasferimento delle produzioni a Castiglione delle Stiviere ha rafforzato ulteriormente il legame con il territorio. Oggi, l’azienda adotta standard qualitativi elevatissimi, supportati da tecnologie avanzate e da una rete europea di fornitori, per garantire freschezza e sicurezza lungo tutta la filiera. L’impegno verso la qualità è confermato dall’adozione del sistema HACCP e da controlli di precisione in ogni fase della produzione. Il recente rinnovamento del sito web e-commerce ha introdotto una piattaforma più accessibile, dinamica e orientata all’utente, con contenuti interattivi e una navigazione semplificata. Il portale permette di scoprire tutta la gamma di prodotti, dalle storiche patatine Amica Chips ai gusti più innovativi.

Quanto fattura Amica Chips?

La crescita di Amica Chips S.p.A. si riflette nei numeri: un fatturato che ha superato i 140 milioni di euro, frutto di una strategia centrata su innovazione, qualità e diversificazione. Con un posizionamento forte nel panorama alimentare europeo e una distribuzione capillare, l’azienda ha consolidato la propria leadership anche attraverso collaborazioni di rilievo e iniziative che uniscono sport e brand identity. Tra queste, è significativa l’esperienza con Amica Chips Knauf Cycling Team, che ha rappresentato un ulteriore tassello nella costruzione della visibilità aziendale a livello internazionale.

Attraverso una comunicazione coerente e uno stile visivo immediatamente riconoscibile, Amica Chips ha saputo costruire un rapporto di fiducia con il pubblico. Questo legame è alimentato da un’offerta trasversale, adatta a ogni tipo di consumatore, grazie anche alla continua ricerca di gusti originali e packaging accattivanti. L’attenzione alla qualità è testimoniata dalla selezione accurata delle materie prime, dalla lavorazione alla frittura e al confezionamento, secondo elevati standard. Amica Chips S.p.A. si conferma così come una delle eccellenze del Made in Italy, capace di coniugare innovazione, tradizione e competitività internazionale.

Amplifon pronta a lanciare l’apparecchio con AI integrata: l’annuncio dell’AD Enrico Vita

L’AD e DG di Amplifon Enrico Vita ha annunciato il lancio di Ampli-mini AI, il nuovo apparecchio per l’udito con Intelligenza Artificiale, presto in vendita nei mercati di Europa, Australia e Nuova Zelanda.

Enrico Vita

Enrico Vita: presto lanceremo Ampli-mini AI

L’innovazione tecnologica guida Amplifon nel suo percorso di crescita continuo, con cui punta a mantenere la leadership nel settore delle soluzioni per la cura dell’udito. Il Gruppo ha di recente integrato anche l’ultimo baluardo della tecnologia, l’Intelligenza Artificiale, nei suoi servizi. Ne ha parlato l’AD e DG Enrico Vita in un’intervista rilasciata a “L’Economia” del “Corriere della Sera”, in cui ha presentato le ultime novità tecnologiche di Amplifon. Tra queste il prototipo di un nuovo apparecchio, dalle dimensioni inferiori a quelle di una nocciolina, che sarà presto in commercio. Nei mercati di Europa, Australia e Nuova Zelanda a breve arriverà Ampli-mini AI, il primo dispositivo con IA del Gruppo. “Stiamo lanciando nuovi dispositivi con funzionalità di AI che possono migliorare il risultato per i pazienti soprattutto in termini di cancellazione del rumore di fondo in ambienti rumorosi”, ha affermato il manager. I vantaggi dell’Intelligenza Artificiale, ha spiegato Enrico Vita, si estendono oltre a quelli strettamente connessi all’uso dei dispositivi: “Utilizziamo le tecnologie (Intelligenza Artificiale compresa) anche in fase di diagnosi come il sistema proprietario per i test Otokiosk, per la gestione dell’agenda degli audiologi, il customer care e tutto quello che è legato alla gestione del cliente”.

Enrico Vita: c’è ancora margine di crescita nel mercato americano

Merito anche della rinnovata spinta sull’innovazione, Amplifon ha chiuso il primo trimestre del 2025 con risultati record che mostrano una redditività del 2,6% superiore rispetto a quella dei primi mesi del 2024. Un trend che si stima continuerà la sua salita per tutto il resto dell’anno corrente, complici “l’attesa forte crescita del mercato francese a partire dal secondo trimestre” e un miglioramento di quello americano. Negli USA, in particolare, Amplifon vede importanti margini di sviluppo. “La recente acquisizione del nostro quarto franchisee per dimensioni – ha sottolineato Enrico Vitadimostra il nostro desiderio di crescita nel mercato americano”. In APAC, il Gruppo è presente sia nei mercati consolidati e in crescita come Australia e Nuova Zelanda che in quelli emergenti e con grandi potenzialità di sviluppo futuro come l’India e la Cina. A Pechino ha fatto il suo ingresso nel 2018 con una joint venture e ha poi proseguito con acquisizioni che hanno portato, a fine 2024, a un network di 500 punti vendita nel Paese.

venerdì 13 giugno 2025

Finanza e investimenti: la rotta di Sigieri Diaz Pallavicini

Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini è un imprenditore italiano attivo tra finanza, real estate e agricoltura. Fondatore di realtà innovative e sostenibili, ha contribuito allo sviluppo di progetti strategici in settori chiave per il futuro del Paese, combinando visione internazionale e radici locali.

Wikiceo logo

La visione imprenditoriale di Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini

Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini rappresenta un modello di imprenditore capace di coniugare visione internazionale e valorizzazione del patrimonio italiano. Nato a Roma nel 1969 e laureato in Storia all’Università La Sapienza, ha intrapreso una carriera ricca e trasversale: dalle istituzioni finanziarie globali, alla fondazione di GWM Group, società indipendente di gestione patrimoniale attiva in tutta Europa, fino alla creazione nel 2014 di Armònia SGR, realtà focalizzata sull’investimento nei settori chiave del made in Italy come alimentare, moda e lusso.
Sotto la sua guida, GWM ha raggiunto una gestione di circa cinque miliardi di dollari in asset. L’attività di Armònia SGR, invece, si è sviluppata con l’obiettivo di sostenere l’eccellenza italiana in settori strategici, accompagnando le imprese in un percorso di crescita solida e sostenibile. La sua carriera imprenditoriale include anche il lancio di Atlantica Real Estate, società immobiliare focalizzata su strategie di investimento di lungo termine e un’esperienza dirigenziale in Greentech Energy Systems, realtà danese operante nelle energie rinnovabili.

Sostenibilità e tradizione nel percorso di un manager moderno

Oltre alla finanza, Sigieri Diaz Della Vittoria Pallavicini ha dato nuovo impulso all’azienda vinicola di famiglia Principi Pallavicini, situata a Colonna (RM). Sotto la sua guida, l’azienda ha integrato innovazione e sostenibilità, valorizzando la tradizione agricola attraverso la produzione di vini di alta qualità. Alla base di questo rilancio si colloca una visione in cui la tutela del territorio è considerata una responsabilità concreta, e non soltanto un obiettivo di carattere imprenditoriale.
Nel corso della sua attività manageriale, ha inoltre ricoperto ruoli di prestigio come Vicepresidente di Rottapharm SpA, membro del CdA di Sodali SpA e Direttore Indipendente presso Illimity Bank. Il suo percorso dimostra una chiara attitudine alla governance responsabile e all’innovazione sostenibile. Un esempio emblematico di come oggi gli imprenditori in Italia possano contribuire concretamente allo sviluppo del Paese, valorizzando le eccellenze locali e generando impatti positivi nei settori chiave.

Luca Dal Fabbro: confermato alla presidenza in Iren dopo i risultati del 2024

Grazie ai risultati ottenuti nel 2024 e alla capacità di rispondere alle sfide degli ultimi anni, Luca Dal Fabbro è stato riconfermato come Presidente di Iren. Crescita organica, investimenti nei territori e nuove assunzioni di giovani sono i punti chiave della strategia per il futuro.

Luca Dal Fabbro

La conferma di Luca Dal Fabbro come Presidente di Iren

“Sono onorato di avere l’opportunità di operare come Presidente di Iren anche per i prossimi tre anni. il mandato appena concluso è stato ricco di sfide che il Gruppo ha saputo affrontare con successo”, ha dichiarato Luca Dal Fabbro in merito alla sua riconferma da parte degli azionisti del Consiglio di Amministrazione nel ruolo di Presidente del CdA di Iren. Una continuità che è merito anche dei risultati ottenuti nel 2024, come dimostra la relazione annuale dello scorso anno con utili in crescita del 5,4%. Uno dei maggiori successi conseguiti riguarda la finalizzazione di “due importanti acquisizioni: quella di Egea e quella di Iren Acqua — ha evidenziato Luca Dal Fabbro — acquistando il 40% che era ancora di F2i. Stiamo così crescendo nel settore dell’acqua e dell’ambiente mantenendo la nostra politica di dividendi chiara e stabile”.

Luca Dal Fabbro: i traguardi raggiunti nel 2024 e la strategia per il futuro

“Continuiamo sulla strada da tempo intrapresa, un percorso di crescita organica e assunzioni, soprattutto di giovani, e investimenti nei territori”, ha aggiunto Luca Dal Fabbro, indicando la strada per la guida futura. Grazie alle sue competenze e alla visione imprenditoriale, il manager ha trovato soluzioni per problematiche considerate molto delicate dagli azionisti, come la crisi energetica e la crescita generalizzata dei prezzi. “Il Gruppo Iren ha registrato una crescita media annua dell'8% a livello di EBITDA, ha realizzato investimenti per oltre 3,1 miliardi di euro e ha distribuito dividendi agli azionisti per 430 milioni di euro. Questi risultati — ha rimarcato Luca Dal Fabbro — uniti al consolidamento di realtà importanti come Egea, Iren Acqua, Sei Toscana, Sienambiente, ci permettono di guardare ai prossimi anni con fiducia, seguendo il percorso tracciato nel Piano Industriale che conferma il modello multi-business della società”.

giovedì 12 giugno 2025

Luca de Meo: "Auto elettriche al 13,6% in Europa, serve più realismo"

"Non possiamo voltare le spalle al progresso, ma nemmeno alla realtà". Con queste parole Luca de Meo ha sintetizzato la sfida che attende l'industria automobilistica europea nei prossimi anni. Nella sua recente audizione parlamentare, il CEO di Renault Group ha messo sul tavolo numeri e proposte concrete, delineando un percorso che propone di tenere insieme ambizioni green e sostenibilità economica.

Luca de Meo

Luca de Meo: le regole UE hanno affossato il mercato delle citycar

La sfida più ardua per l'industria automobilistica europea? Rendere profittevoli le piccole vetture elettriche. È questa “la mia battaglia personale”, come l'ha definita Luca de Meo durante la sua recente audizione alla X commissione Attività Produttive della Camera. Il CEO di Renault Group ha dipinto un quadro preoccupante: tra il 2015 e il 2030, il prezzo di una Clio schizzerà del 40%, con il 90% dell'incremento attribuibile alle normative europee. Le citycar, martellate da 20 anni di regolamentazioni, vedono oggi un prezzo d'ingresso cresciuto del 60% nell'ultimo decennio. Il risultato? Auto del segmento A con un'età media di 14 anni e giovani europei tagliati fuori dal mercato. In Cina comprano auto i trentenni, in Europa i cinquantaseienni. Secondo Luca de Meo, è necessario istituire “una sorta di Airbus delle piccole auto elettriche” per non perdere il primo gradino della scala competitiva. Il settore A rappresenta infatti la base dell'intera piramide: quando crolla, tutto l'edificio vacilla.

Auto elettriche al palo: Luca de Meo chiede zone verdi e meno burocrazia

Il manager non ha usato mezzi termini nell'identificare i problemi strutturali del Vecchio Continente: costi energetici doppi rispetto alla Cina, tripli confronto agli USA. Per assemblare una Renault 5 in Francia, l'elettricità costa quasi il doppio della manodopera, “un problema gigantesco”. La quota elettrica europea si è fermata al 13,6% nel 2024, metà delle previsioni, con l'Italia al 5%. La Germania docet: terminati gli incentivi, la penetrazione dell'elettrico si è dimezzata immediatamente. Le auto elettriche costano il 50% in più dei modelli tradizionali, i tassi d'interesse mordono e la rete di ricarica tocca appena il 20% dell'obiettivo. Luca de Meo ha lanciato una proposta concreta: zone economiche verdi con tariffe energetiche agevolate per attrarre investimenti industriali. Sul fronte normativo, ha sposato in pieno le raccomandazioni di Draghi: oggi il 25% della ricerca finisce sprecato in compliance invece che in innovazione competitiva. “Il costo del fallimento in Europa è dieci volte quello statunitense”, ha osservato, chiedendo uno sportello unico per garantire coerenza tra regolamenti spesso contraddittori, come i Pfas, inquinanti da eliminare ma presenti in batterie e membrane a idrogeno. La standardizzazione del software auto (70% dei costi per componenti invisibili al cliente) e l'armonizzazione delle regole tra le 200 città europee completano la ricetta. Il messaggio finale di Luca de Meo è cristallino: “Non possiamo voltare le spalle al progresso, ma nemmeno alla realtà”. L'Europa necessita di una strategia industriale vera, non di un cumulo di regolamenti.

mercoledì 11 giugno 2025

Contenuti locali e innovazione: MFE in Europa con Pier Silvio Berlusconi

Innovazione nei contenuti, espansione europea, piattaforme integrate. Questi i pilastri su cui è basata la crescita di MFE - MEDIAFOREUROPE, realtà creata e guidata dal CEO Pier Silvio Berlusconi.

Pier Silvio Berlusconi, CEO MFE - MEDIAFOREUROPE

Pier Silvio Berlusconi: MFE rafforza il proprio ruolo nel settore media

Con un sistema crossmediale all’avanguardia, MFE prosegue nel suo sviluppo internazionale guardando sempre più alla crescita nel panorama europeo. A guidarne il percorso è il CEO Pier Silvio Berlusconi, che nel 2021 ha dato impulso alla nascita di una realtà indipendente attiva sui principali mercati media e della comunicazione. La visione del CEO, come evidenziato in diversi interventi e interviste, punta a consolidare ulteriormente la leadership del Gruppo come protagonista sullo scenario continentale, promuovendo sinergia tra contenuti, tecnologie e mercati locali. Tra i pilastri della crescita anche un ampio sistema crossmediale che unisce, tra l’altro, TV tradizionale, piattaforme digitali, radio e servizi connessi. Nasce così una piattaforma coesa e dinamica che fa leva su esperienza pluridecennale, innovazione tecnologica e attenzione alla qualità dei contenuti, caratterizzando MFE come punto di riferimento nel settore: una visione chiara e proiettata al futuro che valorizza le sinergie tra media e mercati, in linea con gli indirizzi delineati da Pier Silvio Berlusconi per il progetto.

Gli obiettivi di Pier Silvio Berlusconi per MFE

Dal progetto originario di Pier Silvio Berlusconi è derivato, negli anni, un modello crossmediale in grado di operare tra televisione, digitale, radio e nuove piattaforme, con un approccio replicabile anche all’estero. MFE si distingue così come Gruppo indipendente con radici italiane e sguardo europeo, deciso a investire oltre i confini nazionali e senza subire acquisizioni. Al centro della strategia, oltre al sistema crossmediale, anche un forte focus sulle persone, vero elemento distintivo anche nelle logiche di espansione e quindi di nuova occupazione nel Gruppo. Lo evidenziano i risultati raggiunti che, insieme a un ottimo 2024, registrano la crescita anche nei primi mesi del 2025, in particolare nei dati della raccolta pubblicitaria. Tutto ciò – lo ha dichiarato più volte il CEO Pier Silvio Berlusconi – coerentemente con l’obiettivo del primo broadcaster europeo realmente competitivo a livello globale. Per farlo, il manager continua a puntare sulla sinergia tra mercati e sulla valorizzazione dei contenuti locali, grande elemento distintivo per MFE - MEDIAFOREUROPE: una TV “calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato”, come aveva sottolineato il CEO intervenendo sul tema.

Green Med, Paolo Arrigoni: bene con rinnovabili e biometano, grande la sfida della mobilità

Al Green Med 2025, il Presidente del GSE Paolo Arrigoni ha evidenziato i progressi nel settore delle rinnovabili elettriche: “Ci sono tanti strumenti in campo gestiti dal GSE che consentono di traguardare l’obiettivo di 131 Gigawatt di potenza installata al 2030”.

Paolo Arrigoni

Il Presidente del GSE Paolo Arrigoni al Green Med 2025

Ha avuto luogo alla Mostra d’Oltremare di Napoli la sesta edizione del Green Med Expo & Symposium, l’incontro dedicato alle tematiche ambientali e alle sfide legate al cambiamento climatico, organizzato da Ricicla TV ed Ecomondo, con Conai nel ruolo di main sponsor. Una tre giorni ricca di eventi volti a promuovere il dialogo, la cooperazione e lo scambio di know how tra i principali attori della green economy. In tutto 44 appuntamenti, 2 mostre immersive e 6 premiazioni. 250 invece i relatori arrivati da tutta Italia. A dare il via alla manifestazione è stato il suggestivo spettacolo “Trasformazioni” di Raffaele Cardone, un percorso esperienziale attraverso tre scenari simbolici: il mondo inquinato, la natura ritrovata e la consapevolezza tecnologica. A seguire quindi i vari talk e convegni in agenda. Sul Palco della Regione Campania è intervenuto anche Paolo Arrigoni, Presidente del GSE, la società partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che promuove lo sviluppo sostenibile in Italia.

Le dichiarazioni di Paolo Arrigoni a margine dell’evento

Gli obiettivi per la transizione energetica non sono un miraggio, sono una realtà”, ha affermato Paolo Arrigoni ai microfoni di Ricicla TV. Il resoconto del Presidente del GSE è stato alquanto positivo: “Stiamo andando bene per quanto riguarda lo sviluppo delle rinnovabili elettriche. Ci sono tanti strumenti in campo gestiti dal GSE che consentono di traguardare l’obiettivo di 131 Gigawatt di potenza installata al 2030”. “Stiamo andando bene – ha proseguito – anche con lo sviluppo del biometano, con un obiettivo al 2030 di 5 miliardi di metri cubi. Oggi siamo a una capacità di oltre 3 miliardi”. Oltre alle rinnovabili elettriche, bisogna però fare ancora “molto efficientamento energetico, sia in campo immobiliare e residenziale, sia nel campo dell’industria”. Uno sforzo maggiore è invece richiesto nel settore della mobilità. “L’obiettivo al 2030 è veramente sfidante”, ha rimarcato Paolo Arrigoni riconoscendo però l’impegno da parte del Governo a voler disporre gli strumenti e le risorse necessarie. In quanto “braccio operativo del Governo”, il GSE “si sta impegnando nella gestione degli strumenti, nel fare monitoraggio e nel potenziare il supporto e l’assistenza non solo al Ministero, ma a tutte le pubbliche amministrazioni (centrali e locali), alle imprese, alle associazioni di categoria”.

lunedì 9 giugno 2025

Gianantonio Arnoldi: le dichiarazioni sulla nuova autostrada Bergamo-Treviglio

Lo scorso 22 maggio, è stato presentato il nuovo progetto dell’autostrada Bergamo-Treviglio. Per l’occasione, l’AD di CAL Gianantonio Arnoldi ha evidenziato l’importanza dell’opera per la viabilità del territorio bergamasco e lombardo, spiegando tutti i dettagli del progetto.

Gianantonio Arnoldi

Gianantonio Arnoldi: la presentazione del progetto della nuova autostrada Bergamo-Treviglio

Il nuovo progetto dell’autostrada Bergamo-Treviglio è stato presentato lo scorso 22 maggio presso la sede di Bergamo della Regione (UTR) in un incontro svolto tra Regione Lombardia, CAL, Provincia di Bergamo e Comuni interessati, a cui ha preso parte anche Gianantonio Arnoldi, AD di CAL - Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A. “Dal 2021 siamo diventati ente concedente della Bergamo-Treviglio e subito abbiamo iniziato a mettere in campo le azioni richieste dalla Regione”. La Bergamo-Treviglio prevede una tratta che intercorre dal territorio di Dalmine e Stezzano fino a Treviglio, con una lunghezza totale di 16,6 chilometri e un pedaggio dal costo di 2,5 euro per l’intera tratta. Da bergamasco — ha dichiarato Gianantonio Arnoldiritengo questa opera importante per l’intero sistema viabilistico lombardo”: il progetto prevede infatti una connessione diretta con l’autostrada A4, impedendo così di creare congestioni con la Tangenziale sud.

Gianantonio Arnoldi: i dettagli strategici del progetto

Il nuovo progetto prevede la realizzazione di un’opera di fondamentale importanza per il territorio bergamasco e l’intera mobilità lombarda, poiché “collegherà infatti Brebemi alla A4, avvicinerà Bergamo a Treviglio e Treviglio al sistema montano bergamasco, oltre a decongestionare il traffico su una tratta viaria importante”, ha precisato Gianantonio Arnoldi. L’infrastruttura ha un costo totale di 507 milioni di euro, di cui 120 milioni saranno coperti dalla Regione e la somma restante dal Gruppo Macquarie, che si è mostrato interessato a contribuire al finanziamento dell’opera. La nuova autostrada avrà cinque svincoli e connessioni con l’attuale viabilità, nello specifico a Dalmine, Levante, Boltiere, Treviglio Nord e Treviglio Ovest, con sistema di pedaggio di tipo free flow, senza barriera di esazione. Tra le finalità del nuovo progetto vi è quella di trovare una soluzione al problema della viabilità tra Bergamo e l’area della sua pianura, nello specifico per collegare Bergamo a Treviglio, seconda città della provincia. Per questo, l’autostrada Bergamo-Treviglio è stata contrassegnata da Gianantonio Arnoldi come priorità e la tratta diventerà operativa il 1° gennaio del 2029.

Giacomo Mareschi Danieli: investimenti in welfare, formazione e salute

Giacomo Mareschi Danieli, CEO di Gruppo Danieli, ha ribadito nell’intervista rilasciata a “Il Nordest” l’impegno dell’azienda verso il territorio e la comunità con interventi nella sanità e nello sport. Il Gruppo è molto vicino anche ai propri collaboratori e collaboratrici investendo in bonus annuali, welfare e continua formazione.

Giacomo Mareschi Danieli

Giacomo Mareschi Danieli: l’impegno di Gruppo Danieli verso la comunità e il territorio

“Restituire valore a un territorio che ci accoglie, dove crescono le persone con cui ogni giorno costruiamo il nostro successo nel mondo”. Con queste parole il CEO di Gruppo Danieli Giacomo Mareschi Danieli ha annunciato, in un’intervista rilasciata a “Il Nordest”, le iniziative con cui l’azienda sostiene il territorio e la comunità. In ambito sanitario, l’azienda è attiva nella riqualificazione delle sale operatorie dell’Ospedale di Udine e nella dotazione di un angiografo per il reparto di ematologia. In aggiunta, “portiamo avanti una lunga tradizione nella donazione del sangue, il 2024 si è chiuso con un totale di 482 donazioni e 230 litri di sangue”. Per quanto riguarda il settore della salute e dei giovani, Gruppo Danieli ha avviato l’iniziativa “Sa.Pre.Mo.: salute, protagonisti ed emozioni” nel 2018, con lo scopo di sensibilizzare i più giovani sull’uso di sostanze stupefacenti, coinvolgendo studenti, insegnanti e genitori. Il Gruppo crede fortemente nei valori dello sport, supportando sia quello olimpico che paralimpico: “Sosteniamo lo sport locale con più di 200mila euro l’anno — ha aggiunto Giacomo Mareschi Danieli — e siamo sponsor ufficiale della FINP (Federazione italiana nuoto paralimpico) da cinque anni”.

Giacomo Mareschi Danieli: investimenti interni per collaboratori e collaboratrici

L’impegno di Gruppo Danieli, però, è rivolto anche all’interno della propria azienda a collaboratori e collaboratrici attraverso una serie di investimenti. Con stipendi più alti del 7% rispetto alla media del settore, nel corrente anno fiscale, avviato a luglio 2024, “saranno erogati circa 13 milioni di euro in bonus al personale che contemplano il raggiungimento di specifici obiettivi — ha evidenziato Giacomo Mareschi Danieli — performance e premi vari. Di questi, 5 milioni sono distribuiti in Italia e 8 a favore dei dipendenti delle consociate estere”. Per quanto riguarda il piano welfare, ogni anno è messo a disposizione un milione di euro spendibile sul portale del Gruppo. Nell’ambito della formazione dei propri collaboratori e collaboratrici, la multinazionale leader nella progettazione e produzione di impianti siderurgici e soluzioni tecnologiche investe 3 milioni di euro all’anno attraverso la Danieli Academy, contando sul contributo di docenti interni, universitari e istituti di formazione esterni. Gruppo Danieli è l’unica in Italia ad offrire istruzione da zero a 13 anni attraverso “il polo, fondato nel 2009 con una visione lungimirante, che include asilo nido, scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado — ha sottolineato Giacomo Mareschi Danieli — L’offerta integra un programma bilingue con il metodo Clil (Content and language integrated learning), oltre a corsi di coding e robotica”.

Giuseppina Di Foggia (Terna): “Con il MASE per risolvere la saturazione virtuale della rete”

Terna, guidata dall’AD e DG Giuseppina Di Foggia, è in prima linea nella gestione della transizione energetica italiana. In occasione del Festival dell’Economia di Trento, la manager ha sottolineato la necessità di affrontare la saturazione virtuale della rete elettrica nazionale, un fenomeno che rischia di rallentare lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Giuseppina Di Foggia

Approccio microzonale, Giuseppina Di Foggia: “Valido strumento per assicurare efficienza minimizzando i costi”

Per far fronte a questa criticità, Terna sta collaborando con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, i distributori e gli operatori, puntando su un’innovazione strategica: l’approccio microzonale. Introdotto a marzo, questo modello prevede la suddivisione della rete di trasmissione nazionale in 76 microzone, con l’obiettivo di “studiare soluzioni di connessione e quantificare la capacità rinnovabile addizionale che può essere integrata nella rete”. “Siamo convinti che questo approccio sia un valido strumento per assicurare efficienza nella realizzazione delle opere abilitanti la connessione delle nuove risorse, minimizzando i costi per il sistema e l’impatto delle infrastrutture sul territorio”, ha dichiarato Giuseppina Di Foggia. La spinta verso le rinnovabili è già ben avviata. Da gennaio 2022, la capacità installata di fonti verdi è cresciuta del 54%, un dato che secondo l’AD “sta cambiando le logiche di funzionamento e gestione del sistema elettrico, sempre più decentralizzato e digitalizzato”. Le richieste di connessione alla rete hanno toccato quota 354 GW, a fronte di un obiettivo PNIEC di ulteriori 64 GW da raggiungere entro il 2030.

Giuseppina Di Foggia: “Accelerare sulle rinnovabili è l’unica scelta praticabile”

Parlando della sicurezza del sistema elettrico, Giuseppina Di Foggia ha citato il blackout iberico come esempio delle crescenti complessità: “Il sistema elettrico europeo è complesso ed è impossibile escludere ogni rischio”, ha evidenziato. Per tale ragione sono necessari investimenti mirati e un’efficace regolamentazione tecnica e di mercato. Terna ha previsto 2,3 miliardi di euro nel Piano industriale 2024-2028 per la sicurezza, contro gli 1,7 miliardi del piano precedente, includendo nuovi progetti di interconnessione con l’estero. Sul tema del nucleare, Giuseppina Di Foggia ha adottato una posizione pragmatica: “Nel breve termine l’unica scelta praticabile per sostenere gli obiettivi della transizione e garantire il contenimento dei prezzi dell’energia è accelerare sulle rinnovabili. Per chi come Terna gestisce la rete elettrica, il nucleare rappresenta comunque una buona opzione, trattandosi di una fonte di generazione costante e programmabile”, ha precisato. Una diversificazione del mix energetico risulta quindi essere essenziale per garantire la sicurezza, poiché offre un maggior numero di alternative disponibili anche in situazioni di emergenza.

Alessandra Ricci: il futuro dell’export italiano si gioca su diversificazione e nuovi mercati

Il Made in Italy è più forte dei dazi statunitensi: venduti 626 miliardi di prodotti nell’ultimo anno. Alessandra Ricci (SACE): la diversificazione è il nostro punto di forza, adesso dobbiamo guardare a nuovi mercati ad alto potenziale per diventare ancora più resilienti.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: l’Italia è il quarto Paese esportatore al mondo

Diversificare i prodotti e i mercati di approdo per aumentare competitività e resilienza e non cedere all’allarmismo scaturito dai dazi americani. Su questo dovrebbe concentrarsi l’Italia secondo Alessandra Ricci, AD di SACE. In un’intervista rilasciata a “Milano Finanza”, la manager alla guida del Gruppo assicurativo-finanziario controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze ha evidenziato la grande capacità del Belpaese di competere a livello globale nell’export. Con 626 miliardi di euro di prodotti venduti, nell’ultimo anno l’Italia si è aggiudicata il titolo di quarto Paese esportatore al mondo. Un record trainato soprattutto dai settori meccanico, agroalimentare, farmaceutico, degli apparecchi elettrici ed elettronici. “Il nostro export – ha evidenziato Alessandra Ricci – si è dimostrato il più diversificato al mondo, superando anche la gamma di prodotti offerti dalla Germania”. Più diversificazione significa più resilienza: difficilmente i dazi verranno imposti su tutti i settori contemporaneamente. Se poi si aggiungono gli investimenti in innovazione, l’Italia non avrebbe (quasi) nulla da temere. “Un’azienda su 3 sta investendo in innovazione, in tutte le sue forme, dalle nuove tecnologie come l’AI e industria 4.0 all’adattamento e transizione sostenibile, il che le rende più agili, competitive e pronte al cambiamento”, ha spiegato l’AD di SACE.

Alessandra Ricci: guardare ai mercati al di fuori delle rotte tradizionali

Il fatto che l’Italia stia facendo bene, non significa che non possa fare meglio. Per farlo, Alessandra Ricci suggerisce di “cogliere i segnali che arrivano soprattutto dai mercati al di fuori delle rotte tradizionali”. Se da un lato abbiamo riscontrato un “rallentamento del nostro primo partner commerciale, la Germania”, dall’altro possiamo continuare “a puntare su mercati che stiamo approcciando solo più recentemente”. A tal proposito, SACE ha individuato 14 Paesi come nuove aree di opportunità. Tra questi il Vietnam, l’Arabia Saudita, la Serbia, il Messico e il Brasile. L’area più interessante, dal punto di vista delle esportazioni, in questo momento sembra essere il Medio Oriente, nei cui Paesi sono attualmente in corso programmi di crescita in infrastrutture, sviluppo urbano, edilizia e trasporti ferroviari, stradali e marittimi, sanità, turismo, agrifood. Nel 2024, l’export italiano verso questi territori ha raggiunto i 25 miliardi di euro. Grazie pure al Piano Mattei, un altro Paese dal grande potenziale è rappresentato dall’Africa, dove SACE ha garantito operazioni per 1,5 miliardi, che hanno poi abilitato progetti dal valore di 13,5 miliardi.

giovedì 5 giugno 2025

Diana Bracco: l’impegno all’Expo di Osaka 2025

Diana Bracco è intervenuta all’Expo di Osaka 2025, presso cui il Gruppo Bracco è presente e ha contribuito ad esporre al padiglione Italia il quadro di Tintoretto, raffigurante il primo ambasciatore giapponese inviato in Italia nel Cinquecento. Diana Bracco fu Presidente dell’Expo Milano 2015 e Commissario Generale per il Padiglione Italia.

Diana Bracco

Diana Bracco: l’intervento all’Expo di Osaka 2025, un importante momento di scambio e confronto tra popoli

AD e Presidente del Gruppo Bracco, Diana Bracco ne ha consolidato la leadership internazionale nel settore della diagnostica per immagini. Dal 1990, il Gruppo è presente in Giappone, prima con una joint venture e in seguito con la consociata Bracco Japan. A rinforzare il ponte che unisce le due culture è la presenza del Gruppo presso l’Expo di Osaka, inauguratolo scorso 13 aprile, attiva con diverse iniziative, tra cui l’esposizione, presso il Padiglione Italia, del quadro di Tintoretto del 1585 che ritrae Itō Mancho, giovane protagonista della prima missione diplomatica nipponica in Italia. “Le Expo sono un importante momento di scambio e di confronto fra popoli”, ha sottolineato Diana Bracco, che nel 2015 è stata incaricata dal Governo di ricoprire i ruoli di Presidente dell’Expo Milano e Commissario Generale per il Padiglione Italia: “Quella del 2025 fu l’impresa più difficile della mia vita”, confida.

Diana Bracco: MIND, hub di conoscenza nato dall’area dell’Expo Milano 2015

Sono trascorsi dieci anni dall’esperienza di Diana Bracco presso l’Expo Milano 2015: “Tutti la consideravano una mission impossible, ma alla fine – grazie a un vero lavoro di squadra tra istituzioni nazionali, regionali e locali, da un lato, e imprese, terzo settore e società civile, dall’altro – l’Expo 2015 si rivelò uno straordinario successo per l’Italia intera, che riuscì a stupire il mondo”. La manager ha ricordato quanto quell’evento abbia contribuito al rilancio dell’immagine del Paese, alla condivisione mondiale di temi importanti e alle opportunità offerte ai giovani e alle imprese: “Senza dimenticare l’enorme contributo che questo evento diede al turismo, all’export e all’economia in generale”. Dieci anni dopo, le aree adibite all’Expo sono state trasformate in un hub della conoscenza, tramite lo Human Technopole: centri di ricerca privati, multinazionali e start-up, una struttura ospedaliera di eccellenza. “Il distretto dell’innovazione MIND sta diventando una vera culla di futuro e di sviluppo economico — ha sottolineato Diana Bracco — un luogo dove creare e condividere conoscenze. Ciò che avevamo ipotizzato già in fase di candidatura sta accadendo, e questo per me è un sogno che si avvera”.

mercoledì 4 giugno 2025

Pier Silvio Berlusconi su MFE: strategia continentale e focus sui contenuti locali

La strategia di Pier Silvio Berlusconi per MFE - MEDIAFOREUROPE si fonda su elementi quali l’internazionalizzazione e la diversificazione nei vari Paesi, supportate da una piattaforma crossmediale all’avanguardia e dalla centralità del capitale umano.

Pier Silvio Berlusconi

Il progetto MFE di Pier Silvio Berlusconi: una grande piattaforma europea

Guidata dal CEO Pier Silvio Berlusconi, MFE - MEDIAFOREUROPE ricopre un ruolo di leadership nel panorama mediatico europeo grazie a un modello crossmediale unico nel suo genere, in grado di coniugare canali tv tradizionali con le più moderne piattaforme digitali. Una direzione chiara alla guida del percorso: costruire il primo grande broadcaster paneuropeo che possa competere con i colossi del web e dello streaming. Per farlo, il CEO punta su fattori come l’internazionalizzazione, che consente di distribuire in modo bilanciato la presenza nei vari mercati; la diversificazione geografica, utile ad adattarsi alle specificità locali; un ecosistema crossmediale che integra media lineari e digitali in un’unica offerta; non da ultimo, la centralità delle persone, considerate risorse chiave per affrontare le sfide future. Il progetto nasce nel 2021 proprio per volontà di Pier Silvio Berlusconi, che ha saputo coniugare l’esperienza Mediaset con una forte apertura oltre i confini nazionali. I risultati non sono passati inosservati, con diverse analisi e approfondimenti da parte di testate italiane e internazionali che ne hanno esaminato il percorso. Emblematica, ad esempio, l’analisi del quotidiano francese “Les Echos” che ha parlato di MFE come un modello vincente a livello continentale. Il Gruppo punta oggi a creare economie di scala indispensabili per la sostenibilità del settore media in Europa: come ribadito da Pier Silvio Berlusconi in più occasioni, un’azienda italiana può guidare questo cambiamento senza essere preda di realtà straniere né multinazionali, bensì restando protagonista autonoma e innovativa.

Pier Silvio Berlusconi: con MFE un polo mediatico forte e indipendente

Un elemento fondamentale nella strategia di MFE - MEDIAFOREUROPE è il modello crossmediale esportabile, basato su contenuti locali di qualità e un’infrastruttura tecnologica avanzata. Tale approccio consente al Gruppo di valorizzare le specificità di ciascun mercato nazionale, mantenendo al contempo una coerenza strategica a livello europeo. Come evidenziato dal CEO Pier Silvio Berlusconi, l’obiettivo è rafforzare la competitività del settore media non solo in Italia, ma in tutta Europa. Inoltre, ribadendo l’impegno per una crescita sostenibile e indipendente, Pier Silvio Berlusconi ha sottolineato come MFE sia pronta ad affrontare la sfida europea, ma auspicando anche maggiore equità a livello normativo: i giganti della tecnologia e dello streaming operano infatti con un quadro regolatorio spesso poco vincolante che li favorisce rispetto agli altri operatori. Nel frattempo, MFE prosegue nel percorso europeo con chiara visione strategica e determinazione: al centro una tv progettata sulle specificità dei mercati e integrata con la radio, il web e il digital out of home. La direzione è quella dell’ulteriore crescita in Europa per costruire un polo mediatico forte e indipendente attraverso sinergie, tecnologia e contenuti locali.