venerdì 31 ottobre 2025

Cotral, Manolo Cipolla: 68 nuovi autobus nel 2025

Cotral ha rinnovato la flotta con 68 nuovi autobus Iveco Crossway Normal Floor nel 2025. L’azienda, guidata dal Presidente Manolo Cipolla, punta a rendere il trasporto pubblico più efficiente e sostenibile nel Lazio, riducendo l’impatto ambientale e migliorando l’esperienza dei cittadini.

Cotral

Cotral: altri 68 autobus di ultima generazione nel 2025

Cotral, azienda che gestisce il trasporto pubblico locale extraurbano su gomma nel Lazio, sta rinnovando la sua flotta con l’obiettivo di migliorare l’efficienza e la qualità del trasporto pubblico nella regione. L’ultimo contratto applicativo, parte di un accordo quadro sottoscritto nel 2022, prevede la fornitura di 68 autobus Iveco Crossway Normal Floor, con consegna nel corso di quest’anno. I nuovi bus si vanno a sommare ai 58 veicoli previsti dal precedente contratto, rafforzando dunque la flotta regionale di mezzi con cui migliaia di cittadini si spostano quotidianamente nella provincia di Latina e nel resto del Lazio. L’aumento del numero dei mezzi ha risposto anche all’incremento della domanda in virtù del Giubileo 2025. A chiusura dell’accordo quadro, saranno in tutto 480 i bus Iveco di ultima generazione a disposizione della società concessionaria del servizio di trasporto pubblico guidata dal Presidente Manolo Cipolla.

Il Presidente di Cotral Manolo Cipolla: impatto ambientale ridotto ed esperienza di viaggio migliorata

Era stato proprio il Presidente di Cotral Manolo Cipolla a sottolineare la strategicità dell’accordo. “Rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per fornire un servizio di trasporto pubblico moderno, efficiente e sostenibile”, aveva dichiarato il manager. Il nuovo parco mezzi andrà anche a ridurre sensibilmente l’impatto ambientale del servizio di trasporto pubblico: 62 dei 68 mezzi previsti sono infatti alimentati a gas naturale compresso (CNG). A questi si aggiungono 20 autobus elettrici, destinati principalmente ai servizi locali e interurbani. “Con l’introduzione di nuovi autobus a gas naturale e dei primi mezzi elettrici, stiamo investendo concretamente per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’esperienza di viaggio per tutti i cittadini del Lazio”, aveva evidenziato Manolo Cipolla. Poi aveva aggiunto: “Continuiamo a guardare al futuro con determinazione, lavorando per una mobilità sempre più attenta alle esigenze dei nostri utenti e dell’ambiente”.

Gian Maria Mossa: crescita e innovazione al centro del progetto con Alleanza

Gian Maria Mossa: “Prende inizio una nuova fase di sviluppo per Banca Generali che, grazie al grande lavoro a stretto contatto con Generali Italia e con Alleanza Assicurazioni, apre nuove opportunità di crescita e di relazione con una più ampia base di clientela”.

Gian Maria Mossa

Banca Generali: Gian Maria Mossa su LinkedIn racconta il progetto con Alleanza Assicurazioni

L’accordo Banca Generali - Alleanza Assicurazioni pone le basi per “una nuova era dell’insurbanking”: il CEO Gian Maria Mossa ne ha parlato di recente anche su LinkedIn sottolineando il valore della collaborazione tra le due realtà di Gruppo Generali. Obiettivo prioritario: la soddisfazione del cliente. Unendo il know-how di Banca Generali nel private banking e nella gestione degli investimenti con la forza della rete distributiva di Alleanza, si punta infatti a fornire alla clientela un modello di gestione finanziaria innovativo che integra servizi legati a protezione, investimenti e gestione della liquidità nell’ottica di “riuscire a portare tutte le competenze destinate alla clientela più sofisticata, anche a un numero maggiore di famiglie italiane”: un’alternativa concreta alle soluzioni tradizionali, come si evince anche dal post che Gian Maria Mossa ha pubblicato su LinkedIn. Tra i nuovi strumenti lanciati c'è infatti un conto corrente semplice e competitivo denominato Conto Unico che si aggiunge a Stile Unico, polizza multiramo che integra protezione e investimento con sei percorsi dedicati e oltre 120 fondi selezionati.

Gian Maria Mossa: il focus sulle nuove opportunità di crescita

Questa iniziativa permetterà di focalizzare sempre di più i nostri professionisti di Banca nel Private Banking e nel Wealth Management, valorizzando il canale assicurativo Alleanza per raggiungere un maggior numero di famiglie nel segmento affluent”, spiega Gian Maria Mossa su LinkedIn: avvalendosi dei 10.000 consulenti della rete Alleanza (di cui 2.700 iscritti all'albo), infatti, per Banca Generali si aprono ulteriori opportunità di crescita. Lo stesso per Alleanza Assicurazioni: “Innovazione digitale, uso avanzato dei dati, efficienza operativa e qualità bancaria si combinano con le competenze gestionali della Banca per supportare una delle reti agenziali più forti in Italia, capaci di competere con un approccio a 360°. Le eccellenze all’interno del nostro Gruppo si uniscono per offrire alle famiglie una vera alternativa ai modelli tradizionali di gestione della liquidità, del risparmio e degli investimenti, mettendo al centro protezione e qualità delle persone”, rimarca Gian Maria Mossa.

giovedì 30 ottobre 2025

A2A, Renato Mazzoncini: inaugurato il primo modello societario integrato di open innovation

A2A lancia A2A Life Ventures, il primo veicolo societario integrato di open innovation. L’AD Renato Mazzoncini: “È una piattaforma che mira a posizionarsi come un benchmark europeo nell'innovazione applicata alla transizione ecologica, anticipando i trend globali, per dare un contributo all’autonomia tecnologica ed energetica dell’Italia”.

Renato Mazzoncini

A2A: Renato Mazzoncini presenta A2A Life Ventures

Secondo il paper di MIT Technology Review Italia, dal titolo “Il ruolo dell’innovazione nello scenario globale”, più della metà delle Fortune 500 Companies ha attivato programmi di corporate venture capital o acceleratori, il 40% ha adottato modelli di venture clienting e una su quattro ha lanciato iniziative di venture building. In Italia, A2A è la prima realtà a trasformare questa tendenza in un veicolo societario autonomo. La Life Company ha dato vitaad A2A Life Ventures, una società per integrare tutte le leve dell’innovazione, rafforzando la propria posizione di attore di primo piano nel settore, sia a livello nazionale che europeo. “La decarbonizzazione non è un’opzione ma una priorità con un orizzonte ben definito: il 2050 – ha commentato l’Amministratore Delegato del Gruppo A2A Renato Mazzoncini durante l’evento di presentazione della nuova società – A2A è un player industriale che opera a livello nazionale nei settori dell’energia, delle reti, dell’economia circolare che sono strategici per il Paese e abbiamo bisogno di strumenti concreti per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica che l’UE richiede”. A2A Life Ventures avrà infatti il compito di supportare i pilastri del Piano Strategico del Gruppo al 2035, vale a dire economia circolare e transizione energetica, agendo come una fabbrica dell’innovazione in grado di sviluppare soluzioni concrete digitali, fisiche e basate sull’IA, e aprirsi al mercato esterno. L’obiettivo è costruire, entro il 2035, un portafoglio di circa 30 soluzioni innovative pronte a creare valore per A2A e l’ecosistema industriale ed energetico europeo.

Renato Mazzoncini: A2A Life Ventures sarà un benchmark nell’innovazione applicata alla transizione ecologica

Oggi presentiamo il primo veicolo societario integrato di open innovation in Italia, basato su un modello di circolarità: una crescita che si autoalimenta, in cui il valore generato viene reinvestito in nuove soluzioni e tecnologie – ha spiegato Renato MazzonciniA2A Life Ventures è una piattaforma che mira a posizionarsi come un benchmark europeo nell'innovazione applicata alla transizione ecologica, anticipando i trend globali, per dare un contributo all’autonomia tecnologica ed energetica dell’Italia”. Tra gli elementi distintivi della società c’è l’ecosistema di partner con cui vengono condivisi percorsi di crescita e che include startup ad alto potenziale, PMI innovative, centri di ricerca, corporate tecnologiche, abilitatori di innovazione, enti e istituzioni. Con questa iniziativa, A2A consolida il percorso cominciato nel 2020 con il Corporate Venture Capital, confermando la volontà di essere portatore in Italia di un modello di innovazione già diffuso tra i grandi gruppi internazionali, con focus su una strategia EU-first e sulla creazione di valore industriale e tecnologico a lungo termine.

martedì 28 ottobre 2025

Claudio Descalzi all’Italian Energy Summit 2025: l’intervista all’AD di Eni

Avanti con il green, senza aiuti pubblici né sussidi: il CEO Claudio Descalzi, intervenuto all’Italian Energy Summit 2025, ha raccontato l’evoluzione del modello Eni che oggi, diversamente dalle altre grandi realtà del settore, permette di andare avanti nel percorso verso la transizione energetica.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: “Nessun ripensamento sulla transizione energetica per Eni”

Ha ribadito con forza l’impegno di Eni nella transizione energetica il CEO Claudio Descalzi, intervenuto lo scorso 1° ottobre durante l’Italian Energy Summit 2025: “Eni non ha alcun ripensamento sulla transizione energetica che abbiamo avviato nel 2014, prima dell’accordo di Parigi, e che per noi è un dovere verso l’ambiente ma anche una diversificazione rispetto all’andamento del petrolio e alla sua volatilità”. Per affrontare la transizione con efficacia è necessario però trovare adeguati strumenti economici, finanziari e industriali a sostegno. Se oggi infatti le grandi realtà del settore si stanno progressivamente ritirando dagli investimenti green a causa dei bassi ritorni, Eni può permettersi di continuare il percorso intrapreso ormai dieci anni fa grazie a una strategia lungimirante che pone basi solide per riuscire a fronteggiare le possibili evoluzioni di mercato. Su intuizione di Claudio Descalzi in questi anni è stato implementato un modello innovativo basato su tecnologie proprietarie e strutture autonome (basti pensare a Enilive e Plenitude) che sono capaci di generare valore, senza ricorrere a sussidi o regolazioni esterne. La lungimiranza della vision strategica del CEO si sta rivelando determinante anche nel fronteggiare la crisi del gas che “c’è ma ci siamo mossi prima perché abbiamo legato il nostro futuro a una crescita organica, quindi alla necessità di trovare risorse e crescere organicamente”, ha ribadito il manager.

Claudio Descalzi: il punto sulle strategie di esplorazione di Eni

L’esplorazione prosegue soprattutto nel mondo del gas perché è l’elemento che ci sta dando un po’ di balance rispetto al prezzo del petrolio, visto che hanno ormai trend abbastanza differenti”, ha spiegato Claudio Descalzi durante l’evento. “Con l’LNG si è avuto un accesso ai mercati internazionali e mondiali, quindi, al di là della logistica, si possono raggiungere mercati che pagano meglio”: come ha ricordato il CEO, “siamo partiti da 2-3 milioni di tonnellate e siamo arrivati a 14 e in tre anni arriviamo a 20 milioni di tonnellate di Gnl”. Le grandi scoperte sono state effettuate “attraverso una profonda diversificazione”, ha poi sottolineato menzionando come esempi i progetti in Africa, dalla Costa d’Avorio al Congo, in Argentina e negli Stati Uniti. “In Costa d’Avorio arriveremo a produrre più di 220mila barili di oli equivalenti, di cui 70mila sono gas, che andranno al mercato domestico e potranno anche andare verso l’export. In Congo arriva a dicembre la seconda fase con l’export dell’LNG oltre al mercato domestico avendo trovato molto gas. Grandi scoperte anche in Namibia, dove lavoriamo più verso olio leggero, in Indonesia, dove abbiamo a disposizione circa 50 TCF, e in Argentina, con un nuovo progetto per arrivare a 16 milioni di tonnellate”, ha aggiunto Claudio Descalzi.

Olbia, presentato il nuovo hub di Atitech per la manutenzione dei jet privati

Il lancio del nuovo hub di Atitech in Sardegna segna un “passaggio importante per la Regione di vedere partire un polo in un contesto competitivo, un modello industriale che ha spazio, possibilità di crescita in un territorio come Olbia che promette innovazione e punta a trattenere talenti”.

Atitech

La presentazione del nuovo hub di Atitech a Olbia

Lo scorso 3 ottobre, presso il CPH Pevero Hotel di Porto Cervo, è stato presentato il nuovo hub olbiese di Atitech per la manutenzione degli aerei business. Un progetto nato su iniziativa dell’imprenditore Gianni Lettieri e che ha già dato lavoro a circa 60 persone nell’aeroporto che “per sei mesi l'anno è leader europeo per numero di business jet che transitano qui in Costa Smeralda”. Nel corso dell’evento, i tanti player nazionali e internazionali presenti hanno avuto l’occasione di comprendere al meglio il ruolo della Regione Autonoma della Sardegna nell’iniziativa, definita dalla Presidente Alessandra Todde “trasformativa” poiché rappresenta un ulteriore segnale del fatto che “in Sardegna si sta bene e si può crescere”. Tra gli ospiti che sono intervenuti durante i diversi panel che si sono susseguiti nel pomeriggio, c’erano anche il Vicepresidente e Assessore del Bilancio e della Programmazione economica Giuseppe Meloni e l'Assessora del Lavoro e della Formazione Desirè Manca. Immancabile, infine, la presenza del Presidente di Atitech Gianni Lettieri, seduto in prima fila.

Giuseppe Meloni: l’investimento di Atitech è una manna dal cielo

Ho conosciuto il presidente Lettieri alla consegna degli hangar ex Air Italy ad Atitech e l'ho sfidato con un'idea pazza: unire le forze imprenditoriali e istituzionali per ridare lavoro a chi lo aveva perso – ha raccontato nel suo intervento l'Assessora del Lavoro e della Formazione Desirè Manca – La Regione ha investito su 40 ex manutentori ex Air Italy in formazione e per mantenere le loro certificazioni e ora sono stati assunti da Atitech”. Oltre alle 60 unità già inserite nell’organico, l’azienda punta ad assumerne 350 entro il 2026. “Questo investimento di Atitech è una manna dal cielo dopo quello che è accaduto con Air Italy – ha commentato il Vicepresidente e Assessore del Bilancio e della Programmazione economica Giuseppe Meloni – C'era sul territorio un patrimonio di conoscenze e professionalità che rischiava di andare disperso. Siamo testimoni dell'importanza dell'investimento e del fatto che Lettieri è un imprenditore serio. Abbiamo creato le condizioni ideali per aiutare investimenti di grande livello, quale questo, anche attraverso le risorse del Fesr (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale) 2021-2027”.

domenica 26 ottobre 2025

Alberto Galassi tra industria, capitali e sport business globale

Guidare la crescita industriale nel segmento degli yacht di lusso, consolidare governance e mercati, presidiare il Made in Italy e aprire nuovi canali di finanza. È la traiettoria di Alberto Galassi che lo colloca stabilmente tra gli imprenditori italiani più famosi per governance e internazionalizzazione. Un profilo tra cantieristica, capitali e sport.

Alberto Galassi su Wikiceo

Alberto Galassi e la crescita di Ferretti Group

Avvocato di formazione e manager con un forte respiro internazionale, il CEO di Ferretti Group ha impostato un percorso di consolidamento che unisce rigore di governance, investimenti in ricerca e sviluppo e ampliamento della gamma prodotto. Il perimetro industriale comprende marchi di punta della cantieristica di lusso come Riva, Pershing, Ferretti Yachts, Itama, CRN, Custom Line e Wally, che fungono da piattaforma per l’innovazione di modelli e processi, con una comunicazione coerente sul valore del Made in Italy.

Sotto la sua guida, la società ha rafforzato la presenza nei mercati asiatici ed europei, ha potenziato la rete commerciale e ha aperto ai capitali con una doppia quotazione: prima a Hong Kong e poi su Euronext Milan, segnando un passaggio che ha dato visibilità internazionale alla strategia industriale. Il percorso è stato sostenuto dall’azionariato di riferimento, in particolare Weichai, e da una struttura manageriale orientata a risultati misurabili e alla sostenibilità del portafoglio ordini. In questo quadro si inseriscono scelte di prodotto ad alto contenuto tecnologico, una pipeline di novità capace di intercettare la domanda globale e un posizionamento di marca che valorizza le icone della nautica italiana.

Alberto Galassi tra industria e sport business

Nel suo precedente percorso ai vertici dell’aerospazio, ha ricoperto il ruolo di Amministratore Delegato di Piaggio Aero/Aerospace per poi assumerne la presidenza, contribuendo all’apertura del capitale a partner internazionali come Mubadala e Tata e accompagnando lo sviluppo di programmi quali P.180 Avanti e il P.1HH HammerHead. In parallelo, l’ingresso nei consigli del City Football Group e di club come Manchester City e Palermo FC testimonia un profilo capace di trasferire competenze di governance, controllo dei rischi e relazioni globali anche nello sport professionistico. Alberto Galassi emerge così come figura ponte tra manifattura avanzata, mercati dei capitali e calcio, con un approccio orientato a efficienza operativa, valorizzazione degli asset di marca e integrazione tra business unit industriali e non executive.

Roberto Tribuno: “RSA e Senior Housing, la nuova frontiera dell’abitare per la terza età”

Roberto Tribuno, Amministratore Unico di Health Invest, è stato ospite della trasmissione “Top Secret” condotta da Corrado Tedeschi. Nel corso dell’intervista, il manager ha illustrato la visione innovativa dell’azienda nel campo delle strutture socio-sanitarie di nuova generazione, con un focus sulle RSA moderne e sul nascente modello di Senior Housing, già diffuso in altri Paesi ma ancora poco presente in Italia.

Roberto Tribuno

RSA e Senior Housing, Roberto Tribuno: la nuova frontiera dell’abitare per la terza età

Fondata nel 2017 come spin-off di un team multidisciplinare proveniente da uno dei più grandi gruppi europei nel settore socio-sanitario, Health Invest si occupa dello sviluppo e della realizzazione di RSA e cliniche riabilitative. Oggi, l’azienda guarda al futuro con progetti che ridefiniscono completamente il concetto di residenza per anziani. “Le nuove RSA – ha spiegato Roberto Tribunosi avvicinano a degli alberghi di tipo ospedaliero, dove l’assistenza sanitaria convive con un’ospitalità di alto livello. Camere confortevoli, spazi comuni luminosi, sale per attività e animazione, palestre e piscine terapeutiche: l’obiettivo è creare ambienti stimolanti che aiutino gli ospiti a mantenere vitalità e benessere psicologico”. La Residenza San Celso a Milano, nel quartiere San Siro, rappresenta un esempio concreto di questa nuova generazione di strutture, dotate di tecnologie avanzate, materiali sostenibili e standard energetici elevati. Un tema centrale dell’intervista è stato il Senior Housing, un modello abitativo che coniuga autonomia e protezione per persone anziane ancora autosufficienti ma desiderose di vivere in un contesto sicuro, assistito e socialmente attivo. “Il Senior Housing è la nuova frontiera – ha affermato Roberto Tribuno – Parliamo di appartamenti dotati di sistemi domotici e di controllo elettronico, con servizi comuni come ristorazione, palestra, infermeria e aree ricreative. È una risposta concreta al problema della solitudine, che spesso influisce negativamente sul benessere degli anziani”.

Roberto Tribuno: progetti sostenibili e un team d’eccellenza, la forza di Health Invest

Health Invest sta attualmente completando un importante progetto di Senior Housing a Milano in Viale Fulvio Testi - angolo Via Esperia, all’interno dell’ex comparto della Manifattura Tabacchi, in un’ottica di rigenerazione urbana sostenibile. Health Invest opera come general contractor specializzato: ricerca le location, gestisce gli iter autorizzativi, sviluppa i progetti e li realizza fino alla consegna “chiavi in mano”, completi di arredi e attrezzature. I clienti spaziano da operatori del settore sanitario a fondi di investimento, istituti finanziari e amministrazioni pubbliche. Il punto di forza dell’azienda, come ha sottolineato Roberto Tribuno, è un team multidisciplinare altamente qualificato, che integra competenze commerciali, finanziarie, tecniche e normative. “Il nostro successo – ha dichiarato – nasce dall’esperienza, dalla competenza e dalla passione di un gruppo affiatato che lavora insieme per raggiungere risultati concreti, in un settore complesso e fortemente regolamentato”. L’attenzione alla green economy e all’efficienza energetica è un pilastro della filosofia di Health Invest. La nuova RSA di San Siro, ad esempio, coprirà oltre il 67% dei consumi tramite energie rinnovabili, confermando l’impegno dell’azienda verso un’edilizia sostenibile e rispettosa dell’ambiente. Con oltre 20 anni di esperienza accumulata dal suo team, Health Invest si posiziona oggi come uno dei principali player italiani nello sviluppo di infrastrutture socio-sanitarie moderne, funzionali e umane, capaci di rispondere alle esigenze di una popolazione che invecchia ma che vuole continuare a vivere con dignità, sicurezza e qualità.

Acciaio, innovazione e sostenibilità: la storia di Gruppo Riva

Gruppo Riva nasce nei primi anni ‘50 dalla visione imprenditoriale di Emilio e Adriano Riva, che sanno intuire le potenzialità del settore siderurgico in un’Italia del dopoguerra desiderosa di ricostruire e di crescere. In un contesto di grande trasformazione economica, l’azienda muove i primi passi nel commercio di rottami ferrosi, ma in breve tempo avvia una strategia di espansione industriale che la porterà a diventare un punto di riferimento per la produzione dell’acciaio.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: dalla crescita del dopoguerra alla leadership europea dell’acciaio

Negli anni del cosiddetto “miracolo economico”, Gruppo Riva accompagna la ripresa del Paese, contribuendo allo sviluppo di settori chiave come la meccanica, l’automotive e il movimento terra. Parallelamente, inizia una decisa espansione internazionale, con l’acquisizione di importanti realtà produttive in Germania, Francia, Belgio e Spagna, fino ad arrivare a contare stabilimenti anche in Canada. Oggi, il Gruppo è il primo operatore siderurgico italiano e uno dei principali player europei nel settore dell’acciaio. Con capitale interamente privato, è presieduto dal 2014 da Claudio Riva e impiega più di 5.300 collaboratori e collaboratrici altamente qualificati, tra diplomati e giovani laureati. Grazie alla specializzazione nei prodotti “lunghi” – ottenuti tramite acciaierie ad arco elettrico – Gruppo Riva ha consolidato una posizione di leadership riconosciuta a livello internazionale. La produzione comprende trafilati, pelati e rettificati, derivati dall’ulteriore lavorazione a freddo dei laminati, e si rivolge a settori industriali che richiedono standard qualitativi particolarmente elevati.

Innovazione, sicurezza e sostenibilità: i pilastri della strategia di Gruppo Riva

Uno dei pilastri della strategia portata avanti da Gruppo Riva è il continuo investimento in innovazione, con programmi annuali dedicati al miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi, alla sicurezza negli stabilimenti e alla sostenibilità ambientale. Grazie a questa visione, il Gruppo continua a coniugare tradizione e modernità, mantenendo saldi i valori originari di competenza, dedizione e responsabilità verso le persone e il territorio. Dopo oltre 70 anni di attività, la sua storia resta una delle più significative testimonianze della capacità dell’industria italiana di competere e crescere nel panorama globale.

Enciclopedia, cultura e innovazione: il percorso di Federico Motta Editore

Nel panorama in costante evoluzione dell’editoria, Federico Motta Editore rappresenta un punto di riferimento capace di unire radici solide e visione futura. Fin dalle origini, la Casa Editrice ha saputo interpretare i cambiamenti culturali e tecnologici, consolidando un’identità fondata sulla qualità, sull’innovazione e sulla diffusione del sapere.

Federico Motta Editore

L’evoluzione di Federico Motta Editore

La storia di Federico Motta Editore ha inizio nel 1929, quando Federico Motta fondò la Cliché Motta, una società innovativa nel campo della fotomeccanica. Fu un’intuizione destinata a segnare la nascita di una realtà editoriale capace di evolversi insieme ai cambiamenti del tempo. Il primo successo arrivò con l’ingresso nel mondo dei fumetti, al quale seguì la pubblicazione della celebre Enciclopedia Motta, distribuita inizialmente in fascicoli nelle edicole. Questo progetto divenne presto un simbolo della qualità e dell’impegno della Casa Editrice nella divulgazione della cultura. Negli anni, l’Editore ha saputo interpretare ogni fase della trasformazione tecnologica. Dagli strumenti didattici come le Tavole Transvision e il Sonobox degli anni ‘80, ai CD-ROM multimediali degli anni ‘90, fino alle attuali piattaforme di editoria digitale, Federico Motta Editore ha sempre anticipato le tendenze del mercato.

La visione di Federico Motta Editore tra tradizione e innovazione

Il contributo di Federico Motta Editore alla cultura italiana è stato riconosciuto da importanti premi e onorificenze: dall’Ambrogino d’Oro al Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, fino al Pirelli InterNETional Awards. Questi riconoscimenti testimoniano l’impegno costante della Casa Editrice nel coniugare tradizione e innovazione, promuovendo la conoscenza attraverso strumenti sempre nuovi e accessibili. Oggi, in un’epoca dominata dalla digitalizzazione, Federico Motta Editore continua a guardare al futuro con ottimismo e lungimiranza. La sua missione resta quella di rendere la cultura un bene condiviso, accessibile e dinamico, confermando che tradizione e innovazione possono non solo coesistere, ma arricchirsi insieme.

Transizione energetica, Paolo Arrigoni (GSE): “Serve ottimismo, il Paese è sulla strada giusta”

Il Presidente del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) Paolo Arrigoni è intervenuto alla Energies and Transition High School per fare il punto sullo stato della transizione energetica in Italia e sulle nuove misure a sostegno della sostenibilità e dell’efficienza.

Paolo Arrigoni

Transizione energetica, l’intervento di Paolo Arrigoni

La transizione energetica in Italia è a buon punto – ha dichiarato Paolo Arrigoniricordando che nel 2024 la quota di energia da fonti rinnovabili rispetto ai consumi totali di elettricità ha raggiunto il 41,4%, con 79 GW di potenza installata alla fine di agosto. L’obiettivo per il 2030 – ha aggiunto – è di arrivare a 131 GW, un traguardo ambizioso ma alla nostra portata grazie all’attuale ritmo di sviluppo delle rinnovabili”. Il Presidente ha sottolineato, tuttavia, che le rinnovabili non sono l’unico pilastro della transizione, ponendo l’accento sull’importanza dell’efficienza energetica: “Prima delle rinnovabili c’è anche il driver dell’efficientamento energetico”, ha rimarcato. A questo proposito, ha ricordato la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del nuovo Conto Termico, che entrerà in vigore il 25 dicembre 2025. Dopo la firma da parte del MASE, lo strumento sarà pienamente operativo all’inizio del 2026. Il nuovo Conto Termico metterà a disposizione 900 milioni di euro all’anno, di cui 400 destinati alla Pubblica Amministrazione e 500 ai privati, per interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Tra le principali novità, l’estensione del beneficio anche al settore terziario e la possibilità per i privati di ottenere contributi in conto capitale per la sostituzione degli impianti di climatizzazione. “Si tratta di un paniere allargato – ha concluso Paolo Arrigoni – Dobbiamo essere positivi: l’Italia ha tutte le carte in regola per traguardare con successo gli obiettivi al 2030”.

Il percorso professionale di Paolo Arrigoni

Nato a Lecco nel 1964, Paolo Arrigoni ha costruito una carriera che unisce competenze tecniche, esperienza istituzionale e una profonda conoscenza del settore energetico. Oggi è Presidente di GSE S.p.A. (Gestore dei Servizi Energetici), società pubblica controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che promuove lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica in linea con gli indirizzi del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Dopo aver conseguito il diploma tecnico all’Istituto Fiocchi di Lecco e la laurea in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano, ottiene l’iscrizione all’Albo degli Ingegneri nel 1994. La sua carriera si sviluppa tra ricerca, insegnamento e consulenza tecnica, fino ad avviare nel 2000 un’attività professionale indipendente dedicata alla progettazione di impianti elettrici e di automazione per i settori civile, terziario e industriale. Negli anni, Paolo Arrigoni ricopre diversi ruoli di responsabilità in ambito industriale e pubblico: Project Engineer presso Italcementi Group, Consigliere di Amministrazione in Nordcom S.p.A. (Ferrovie Nord) e nel GRTN S.p.A. Nel marzo 2023, assume la guida del GSE, con la missione di accelerare la transizione energetica italiana attraverso la crescita delle rinnovabili e la diffusione dell’efficienza energetica. A dicembre 2023, entra anche a far parte dell’Advisory Board dell’Associazione Italiana Nucleare (AIN), confermando la sua visione aperta a tutte le tecnologie utili alla decarbonizzazione. Tra i riconoscimenti ricevuti spicca quello di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2005), testimonianza di un percorso professionale e istituzionale al servizio del Paese e della sostenibilità.

Italgas inaugura il primo impianto di idrogeno verde in Italia, Paolo Gallo: il futuro dell’energia

“Italgas ha scelto il futuro”: con queste parole, l’Amministratore Delegato Paolo Gallo ha inaugurato a Sestu (Cagliari) il primo impianto italiano di produzione di idrogeno verde, denominato Hyround. Un progetto che segna una tappa decisiva nel percorso di decarbonizzazione del Paese e nella costruzione di un modello energetico sostenibile e integrato.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: inaugurato il primo impianto italiano di produzione di idrogeno verde

Alla cerimonia di inaugurazione, Paolo Gallo ha evidenziato come l’iniziativa non rappresenti soltanto un investimento industriale, ma un vero e proprio manifesto di visione strategica: “Non si tratta solo di produrre idrogeno, ma di dimostrare che ricerca e sviluppo sono le leve principali per accelerare il processo di decarbonizzazione dei consumi”, ha affermato. Hyround è pensato per generare idrogeno verde attraverso elettrolisi alimentata da energia rinnovabile, un passo fondamentale per la sperimentazione di gas rinnovabili all’interno delle reti Italgas. L’obiettivo è integrare queste nuove fonti energetiche con le infrastrutture esistenti, in un’ottica di neutralità tecnologica che consenta di rispondere al “trilemma energetico”: sicurezza, sostenibilità e competitività dei costi. “La Sardegna – ha concluso Paolo Gallo – è l’esempio concreto di questa visione di futuro dell’energia. Un futuro che poggia su reti del gas all’avanguardia, in grado di accogliere gas rinnovabili e di essere complementari alle reti elettriche per il net zero al 2050”.

La carriera di Paolo Gallo, AD di Italgas

Nato a Torino nel 1961, Paolo Gallo è oggi Amministratore Delegato e Direttore Generale di Italgas, ruolo che ricopre dal 2016 e per il quale è stato riconfermato per il quarto mandato consecutivo nell’aprile 2025. Laureato in Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Torino e titolare di un MBA conseguito presso l’Università degli Studi della città, avvia la sua carriera nel 1988 in Fiat Avio S.p.A., dove in oltre 13 anni si specializza nello sviluppo di progetti energetici in Italia e all’estero, contribuendo alla nascita di Fiat Energia. Nel 2002, entra nel Gruppo Edison come Direttore Strategie e Innovazione, per poi assumere le cariche di Direttore Generale e Amministratore Delegato di Edipower tra il 2003 e il 2011. Successivamente, guida Acea S.p.A., multiutility quotata alla Borsa di Milano, prima come Direttore Generale e poi come Amministratore Delegato fino al 2014, anno in cui assume la guida di Grandi Stazioni, coordinandone il processo di privatizzazione. Alla guida di Italgas, Paolo Gallo ha impresso un forte impulso alla trasformazione digitale delle reti e alla transizione energetica, posizionando l’azienda come leader nel settore della distribuzione del gas naturale in Italia e terzo operatore europeo. È autore di due volumi editi da Luiss University Press: “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità” (2022) e “Fuori dal labirinto. Innovazione, tecnologia e i pregiudizi sulla transizione energetica” (2025), nei quali racconta la propria visione di un futuro energetico sostenibile e tecnologicamente integrato.

Comtel chiude il primo semestre 2025 con ricavi per oltre 31 milioni di euro e backlog in crescita

Comtel ha chiuso il primo semestre del 2025 con risultati che ne confermano la solidità e la crescita. Il Valore della Produzione si è attestato a 32,3 milioni di euro, mentre i ricavi delle vendite hanno raggiunto 31,7 milioni, di cui 22,7 milioni generati dalla capogruppo e 9 milioni dalla controllata Novanext, entrata nel perimetro di consolidamento da soli quattro mesi.

Comtel

Comtel: ricavi in aumento e backlog record

L’EBITDA del periodo ammonta a 1,3 milioni di euro, con un EBITDA margin del 2%. Il semestre, storicamente meno rilevante rispetto al secondo in termini di volumi e redditività, si è chiuso con un risultato netto negativo di 0,1 milioni, in linea con le attese legate alla stagionalità del business. Al 30 giugno 2025, il portafoglio ordini (backlog) di Comtel ha raggiunto circa 45 milioni di euro, in crescita rispetto ai 41,9 milioni registrati a fine 2024. Il management prevede che circa il 36% del backlog si tradurrà in ricavi entro la fine del 2025, il 45% nel 2026 e il 19% negli esercizi successivi, confermando una pipeline solida e una visibilità di medio periodo importante. Sul fronte finanziario, l’Indebitamento Finanziario Netto si è attestato a 6,2 milioni di euro, beneficiando dell’aumento di capitale da 4,8 milioni lordi concluso a febbraio 2025 con la quotazione sul mercato Euronext Growth Milan. Al netto delle componenti straordinarie legate all’acquisizione di Novanext, l’indebitamento rettificato risulta in miglioramento a 4 milioni di euro, evidenziando una gestione finanziaria efficiente.

Comtel, Fabio Lazzerini: solidità, integrazione e fiducia per il futuro del Gruppo

Il primo semestre dell’anno evidenzia la solidità dei risultati con un incremento degli ordini e un backlog che ci consentono di consolidare ulteriormente il nostro posizionamento rispetto al 2024 – ha commentato l’AD Fabio Lazzerini – Parallelamente, abbiamo migliorato la gestione finanziaria di Comtel sia rispetto all’andamento del circolante che all’indebitamento con la progressiva riduzione dell’indebitamento a medio-lungo termine. Tutto questo, mantenendo una struttura reddituale solida anche in un semestre caratterizzato da importanti operazioni di carattere straordinario. Ci aspettiamo che le acquisizioni perfezionate ci consentiranno di ottenere benefici concreti in termini di sviluppo del business, offerta e sinergie”. L’AD ha inoltre annunciato l’avvio del Piano di Integrazione, che punta su: ottimizzazione della gestione delle competenze infra Gruppo, riduzione dei costi generali e azioni di cost avoidance facendo leva sulle sinergie tra le Società del Gruppo e sul coordinamento commerciale ed economie di scala derivanti da negoziazioni di Gruppo. “Questo Piano avrà un effetto positivo sull’EBIDTA portandolo in area high single digit – ha concluso Fabio Lazzerini – Siamo quindi nelle condizioni di affrontare con fiducia le nuove sfide del mercato e di consolidare la posizione di Comtel quale player di riferimento a livello internazionale”.

Pietro Labriola: nuova regolamentazione per la sicurezza dei dati presenti nei cloud

Intervenuto al Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori, l’AD di TIM Pietro Labriola si è posto in prima linea per guidare la sfida europea per un’indipendenza tecnologica e una maggiore sovranità sui dati e sulle informazioni sensibili presenti sui cloud di provider americani.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: la necessità di un’indipendenza tecnologica per l’Europa

In occasione della 40esima edizione del Convegno di Capri dei Giovani Imprenditori è intervenuto anche l’AD di TIM Pietro Labriola, che ha sottolineato la necessità di scrivere una nuova normativa europea per la sicurezza dei dati presenti nei cloud, con il fine di garantire un’indipendenza tecnologica. Le aziende che offrono servizi e infrastrutture di cloud, presso cui sono contenuti i nostri dati e le informazioni sensibili, sono per la maggior parte americane e, per questo motivo, rispondono alla loro giurisdizione nazionale. Tra queste, rientra la norma per cui gli USA possono chiedere alle società americane l’accesso a determinate informazioni. L’Europa si trova di fronte a una nuova sfida e ha l’esigenza di assicurare ai player locali di possedere “le chiavi di crittografia per alcuni dati su cloud gestiti con tecnologie americane”, ha ribadito Pietro Labriola. “Se non vogliamo regolare, non dobbiamo essere regolati, altrimenti la competizione è impari”.

Pietro Labriola: connessioni e infrastrutture per garantire l’innovazione

All’evento che si è tenuto il 10 e 11 ottobre, Pietro Labriola ha rimarcato come l’obiettivo della transizione digitale sia raggiungibile solo attraverso connessioni e competitività: “Possiamo avere le migliori idee, ma se mancano reti, cloud e energia sostenibile, l’innovazione resta sulla carta”. Non solo misure finalizzate a diminuire il costo energetico e incentivi sulle tecnologie, uno degli obiettivi principali per la sicurezza e lo sviluppo futuro dell’Europa è “un cloud sovrano per garantire indipendenza tecnologica”. Seguendo questa scia, la Pubblica Amministrazione ha deciso di spostare tutti i suoi dati nel cloud del PSN - Polo Strategico Nazionale, creato dall’unione di CDP, Leonardo, Sogei e TIM, “dove la chiave di crittografia è nelle mani di una società specifica”, ha precisato Pietro Labriola, ovvero di TIM.

Transizione energetica, il keynote speech di Giuseppina Di Foggia sull’Intelligenza Artificiale

L’Intelligenza Artificiale come strumento chiave della transizione energetica, ma anche come sfida etica e regolatoria. È questo il messaggio al centro del keynote speech di Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, all’Università Bocconi in occasione dell’avvio del Master in Law of Automated Systems, organizzato dall’ateneo milanese in collaborazione con il King’s College London.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: “Innovazione e IA al servizio della transizione energetica”

Il diritto non è solo rispetto delle norme. È il mezzo su cui si costruiscono i rapporti di fiducia”, ha affermato Giuseppina Di Foggia, invitando gli studenti a considerare l’Intelligenza Artificiale non solo come un fattore tecnologico, ma come un ambito in cui giuristi, ingegneri e istituzioni dovranno collaborare per garantire un futuro sostenibile, sicuro e inclusivo. Terna è già oggi un laboratorio di innovazione digitale. Nel Centro Nazionale di Controllo, gli operatori utilizzano algoritmi predittivi per stimare la domanda elettrica nazionale e gestire in modo più efficiente il sistema elettrico. Nella manutenzione della rete di trasmissione, gli algoritmi di IA consentono di ridurre fino al 60% i tempi di analisi dei dati raccolti da droni ed elicotteri, migliorando la tempestività degli interventi. Anche la tecnologia Dynamic Thermal Rating, basata su sensori distribuiti lungo le linee ad alta tensione, consente di monitorare in tempo reale il profilo termico dei conduttori e di incrementare la capacità di trasporto dell’energia senza costruire nuove infrastrutture. Entro il 2028, Terna investirà 17,7 miliardi di euro, “il valore più alto di investimenti della sua storia”, ha ricordato Giuseppina Di Foggia. Un piano che mira a supportare gli obiettivi europei di decarbonizzazione (-55% di emissioni entro il 2030 e neutralità climatica entro il 2050) e a portare l’Italia a produrre almeno il 65% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2030. Tra i progetti in corso figurano oltre 9.000 chilometri di nuove linee, 30 GW di rinnovabili integrate e nuove interconnessioni con l’estero. “Dietro questi numeri – ha osservato l’AD e DG – c’è l’infrastruttura dati: 50 miliardi di data point elaborati ogni anno dai sistemi di controllo, tradotti in scenari e simulazioni grazie a modelli di Intelligenza Artificiale”.

Giuseppina Di Foggia ai giovani: “Siate protagonisti del cambiamento”

Rivolgendosi agli studenti, Giuseppina Di Foggia ha evidenziato il ruolo cruciale dei giuristi nella definizione del quadro normativo della nuova economia dell’energia e dell’automazione: “Dietro ogni connessione di parco eolico o fotovoltaico e di sistema di accumulo energetico, ci sono autorizzazioni regolatorie e contratti – ha ricordato – Sarete voi a scriverne le clausole, a definire le responsabilità, a costruire i framework regolatori. Sarete voi a garantire che la tecnologia sia al servizio delle persone”. La manager ha anche richiamato l’attenzione sul rischio di una transizione diseguale: “La transizione deve essere anche giusta. Significa distribuire equamente costi e benefici, proteggere le comunità vulnerabili dalla povertà energetica e garantire che gli algoritmi di Intelligenza Artificiale siano trasparenti e conformi a standard etici”. Nel concludere il suo intervento, Giuseppina Di Foggia ha invitato gli studenti a essere protagonisti del cambiamento. “Non siete solo futuri professionisti legali, ma pionieri di un nuovo ambito normativo. Nei prossimi anni vi troverete a prendere decisioni senza potervi basare su precedenti consolidati, in contesti che potrebbero essere ambigui. È un compito difficile, ma necessario. Occorre agire con etica, intelligenza e integrità – ha concluso l’AD e DG di Terna – Perché le reti elettriche diventano ogni giorno più intelligenti. E starà anche a voi scrivere le regole che le normeranno”.

Edizione tra discontinuità e rifondazione: il racconto di Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “Quello che abbiamo vissuto, con il nuovo ciclo di Edizione iniziato cinque anni fa, è stato più che una transizione, una vera rifondazione radicale, soprattutto dal punto di vista culturale”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “Oggi Edizione è una società profondamente diversa, direi rifondata sotto molti aspetti

Parlare di rinnovamento sarebbe riduttivo: per il Presidente Alessandro Benetton quella che Edizione ha vissuto negli ultimi cinque anni è una vera e propria “rifondazione. Lo ha spiegato nel corso di un incontro promosso da Confindustria Veneto Est, intervistato dalla Presidente Paola Carron. Tra i presenti anche il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini, il Vicepresidente Vincenzo Marinese, Leopoldo Destro (delegato ai trasporti, logistica e turismo) e Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. “Oggi Edizione è una società profondamente diversa, direi rifondata sotto molti aspetti”, ha sottolineato. “Quello che abbiamo vissuto, con il nuovo ciclo di Edizione iniziato cinque anni fa, è stato più che una transizione, una vera rifondazione radicale, soprattutto dal punto di vista culturale”: una svolta tangibile anche nei dati. “Solo per darvi due numeri: abbiamo cambiato l'80% del management e il 75% del perimetro delle attività. Con l’attività storica della nostra famiglia che diventava man mano meno rilevante nella nostra galassia di business, ci siamo dovuti chiedere, reciprocamente: perché vale la pena restare ancora insieme? Come dico spesso, abbiamo scelto di ‘risceglierci’”, ha rimarcato il Presidente di Edizione. Un cambiamento profondo che si riflette anche nella visione personale di Alessandro Benetton come imprenditore indipendente: “Il mio ruolo di ‘insider-outsider’ si è formato anche grazie all’esperienza imprenditoriale indipendente avviata nel 1992 con 21 Invest, che mi ha permesso di coniugare visione industriale e cultura manageriale. Troppe volte si tende a vedere, sbagliando, managerializzazione e imprenditorialità come due elementi in forte contrapposizione. Personalmente, invece, ho sempre cercato di mantenere una naturale tensione tra le parti, che portasse a una sinergia tra essi. Nel caso di Edizione, l'esperienza fatta come imprenditore al di fuori delle attività di famiglia mi ha permesso di sviluppare un punto di vista diverso sulle cose. Penso sia risaputo che nella mia vita ho avuto piccole parentesi in cui non mi sono trovato d'accordo con la mia famiglia. Quando si è trattato di avere un'idea diversa, mi sono fatto forza del fatto che facevo l'imprenditore per conto mio, pur mantenendo relazioni personali ottime”.

Alessandro Benetton: le figure che hanno plasmato la trasformazione di Edizione

Per Alessandro Benetton un esempio concreto della nuova identità della holding è rappresentato dalla trasformazione di Mundys, che oggi incarna la logica del valore condiviso e della crescita sostenibile. “Mettendo in campo la mia lunga esperienza indipendente, sono partito da un caso concreto e sfidante: la trasformazione di quella che oggi è diventata Mundys”, ha spiegato davanti a una folta platea di imprenditori. Una trasformazione resa possibile anche grazie alla definizione di obiettivi chiari: “Questo ci ha aiutato a scegliere dei manager di qualità”. Ma anche grazie all’apertura verso le nuove generazioni e al confronto con figure capaci di ispirare il cambiamento: “Tra gli altri, oltre agli esempi vissuti in casa, sicuramente c'è il Cavalier Del Vecchio, che ha avuto il coraggio di fare della discontinuità un marchio di fabbrica, anche quando non ne aveva bisogno”. In un post su LinkedIn in cui condivide con i followers la soddisfazione per l’incontro a Villa Selvatico, Alessandro Benetton ha voluto ricordare tre figure chiave che hanno alimentato la sua visione: “Michael Schumacher mi ha insegnato cosa significa spingersi oltre i limiti. Il nostro prossimo documentario sulla Formula 1 racconterà questa storia sul coraggio, l'innovazione e il potere di andare controcorrente. Quella stessa energia ci ha guidato attraverso la rinascita di Edizione, se devo essere sincero”. A guidarlo anche l'insegnamento del professor Michael Porter, uno dei suoi docenti ad Harvard da cui ha appreso l’importanza di riuscire a far connettere imprenditorialità e management: “Mi ha mostrato che il valore può crescere quando entrambi i mondi collaborano. Il suo modello di valore condiviso ha influenzato profondamente progetti come Aeroporti di Roma, oggi esempio di efficienza e sostenibilità sotto Mundys”. E infine, imprescindibile, il rapporto con i giovani: “Nel corso degli anni, ho imparato che ascoltarli è uno dei modi più potenti per mantenere un'organizzazione aperta al cambiamento. Sono sempre stati una fonte di prospettiva. Attraverso i social media possiamo rimanere in contatto, mentre incontrarli di persona durante conferenze, eventi o semplicemente attraverso progetti condivisi aggiunge profondità a questo scambio. La loro curiosità e la loro spinta sono un costante promemoria di quanto sia importante continuare a fare domande. A proposito, è sempre un piacere guardarsi indietro e condividere idee ed esperienze qui nella mia regione d'origine. Dove tutto è iniziato”.

martedì 21 ottobre 2025

Gruppo Danieli: prospettive in crescita grazie all’ampio portafogli di ordini

Sono stati approvati dal CdA i risultati del bilancio annuale di Gruppo Danieli, con 4,2 miliardi di euro di ricavi operativi e 437,8 milioni di euro di EBITDA. Per la distribuzione del dividendo è previsto un totale di 22,9 milioni di euro, da discutere alla prossima Assemblea degli Azionisti.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: il CdA ha approvato i risultati del bilancio annuale

Lo scorso 25 settembre, il CdA di Gruppo Danieli ha approvato il bilancio annuale, per il periodo che va dal luglio 2024 al giugno 2025. Con ricavi operativi che ammontano a 4,2 miliardi di euro e un’EBITDA pari a 437,8 milioni di euro, le prospettive del Gruppo sono in crescita, potendo vantare un portafogli ordini tra i 5,7 e 6 miliardi di euro. Tra gli altri dati del bilancio, il risultato operativo è pari a 303,1 milioni di euro (+37% rispetto all’esercizio precedete); l’utile netto ammonta a 220,1 milioni di euro e il patrimonio netto a 2,760 miliardi di euro (+5%). A seguito di questi risultati, per la distribuzione del dividendo agli azionisti il CdA di Gruppo Danieli prevede: 0,31 euro per le azioni ordinarie e 0,33 euro per quelle risparmio, per un totale di 22,9 milioni di euro. La proposta verrà presentata alla prossima Assemblea degli Azionisti, in programma il 28 ottobre.

Gruppo Danieli: gli investimenti in ricerca e innovazione

In prima linea per quanto riguarda innovazione e sviluppo, Gruppo Danieli ha reinvestito negli ultimi dieci anni più dell’85% dei propri profitti, puntando alla crescita aziendale e alla solidità finanziaria e collocando fondi nella realizzazione di nuovi impianti tecnologicamente all’avanguardia e sostenibili. Nonostante gli investimenti in innovazione e ricerca, il dividendo che il Gruppo intende distribuire ai propri azionisti non differisce da quello degli scorsi anni, alla luce dei risultati conseguiti e nella prospettiva di un miglioramento del mercato di riferimento. Per quanto riguarda le due grandi divisioni di Gruppo Danieli, i risultati del settore Plant Making hanno seguito le previsioni di inizio anno, rispettando i programmi di costruzione dei clienti; mentre le acciaierie Abs hanno totalizzato una produzione di 1,1 milioni di tonnellate, con una prospettiva in forte crescita.

Il mandato di Luca Dal Fabbro come Presidente di Utilitalia

Presidente di Iren ed esperto in ambito ESG, Luca Dal Fabbro guiderà la Federazione delle imprese dei servizi di acqua, ambiente ed energia fino al 2027: nel suo mandato il focus sarà sull’innovazione tecnologica e sulla sostenibilità ambientale. In cima alla lista delle priorità c’è la modernizzazione delle infrastrutture.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro alla guida di Utilitalia fino al 2027

Da luglio 2025, Luca Dal Fabbro è Presidente di Utilitalia, la Federazione delle imprese dei servizi di acqua, ambiente ed energia. Già Vicepresidente vicario dal 2023 al 2025, è subentrato a Filippo Brandolini, Presidente di Herambiente (Gruppo Hera). Sotto il suo mandato, le priorità di Utilitalia vertono verso un rinnovato slancio nell’innovazione tecnologica e nella sostenibilità ambientale ed energetica. Il focus del manager è sulla modernizzazione delle infrastrutture, soprattutto quelle idriche, per far fronte al problema delle perdite e migliorare la qualità del servizio. In primo piano anche la promozione di investimenti per sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni, con una spinta sullo sviluppo delle rinnovabili e delle reti smart, e il tema della sicurezza delle reti. Con la sua visione strategica, Luca Dal Fabbro dovrebbe dunque guidare l’Italia verso una posizione d’avanguardia nella gestione dei servizi pubblici essenziali. Il mandato durerà fino al 2027.

Luca Dal Fabbro: il percorso professionale

Ingegnere di formazione, Luca Dal Fabbro vanta una lunga esperienza manageriale internazionale nei settori industriale, finanziario e dell’energia. Attualmente Presidente esecutivo della multiutility quotata alla Borsa di Milano Iren, ha avviato la carriera in Procter & Gamble, per poi entrare in Enel nel 2001 ricoprendo incarichi di crescente responsabilità culminati nella nomina ad Amministratore Delegato di Enel Energia. Successivamente, ha assunto ruoli di rilievo in altre importanti realtà, tra cui quelli di Amministratore Delegato di E.On Italia, Presidente di Electro Power System, Amministratore Delegato di GRT Group, Presidente di Tamini Trasformatori, Presidente di Snam, Amministratore Delegato di INSO e Presidente Esecutivo di Renovit. È stato, inoltre, nel Consiglio di Amministrazione di Terna, membro del Consiglio Direttivo di Assofranchising, Confindustria Assoelettrica e Confindustria Provinciale. Autore di tre libri sulla transizione energetica e digitale, ha guidato il desk Far East dell’Istituto Affari Internazionali.

Welfare Forum 2025: Fabrizio Ruggiero, il nuovo equilibrio tra vita e lavoro

Il 2 ottobre, Milano è tornata protagonista del dibattito sul futuro del lavoro, ospitando il Welfare Forum 2025 di Edenred Italia. L’evento, che ha riunito oltre 300 direttori del personale, è stato aperto dall’Amministratore Delegato di Edenred Italia, Fabrizio Ruggiero, che ha rilanciato il tema del work-life balance, suggerendo un nuovo paradigma di lavoro, in cui anche il lavoro è parte integrante della vita, ma deve diventare un’esperienza gratificante e non logorante.

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero: necessario adeguare il Work-Life Balance

Al centro della discussione, i dati dell’Osservatorio Welfare Edenred e gli interventi dei protagonisti del settore. Giulio Siniscalco, Commercial Director di Edenred Italia, ha ribadito come il welfare aziendale non possa più essere considerato un costo, bensì un investimento strategico per il benessere, la motivazione e la fidelizzazione dei talenti. Al suo intervento si è aggiunto quello di Fabrizio Ruggiero, che ha riportato al centro il tema del Work-Life Balance. Concetto nato negli anni ‘70, oggi – ha sottolineato il manager – necessita di una rilettura in chiave contemporanea. “L’espressione “Work-life Balance” nasce negli anni ‘70 in UK, dopo 50 anni in qualche modo non è più forse adeguato al contesto – ha fatto sapere l’Amministratore Delegato di Edenred Italia – Oggi con le nuove generazioni che arrivano al mondo del lavoro non c’è più una separazione fra work e life, c’è una vita dentro cui il lavoro deve essere una parte importante e gratificante dell’esperienza. Deve essere lavoro buono.”.

Fabrizio Ruggiero: una nuova cultura del lavoro

Secondo Fabrizio Ruggiero, l’equilibrio tra vita privata e professionale non va più interpretato come una netta divisione, ma come un’integrazione armonica. Quando le persone si sentono ingaggiate, motivate e legate ai valori dell’azienda, le performance crescono: una ricerca condotta da SDA Bocconi indica fino al +10% di fatturato per le imprese che investono in welfare aziendale. La giornata si è poi conclusa con l’intervento della psicologa Stefania Andreoli, che ha sottolineato come il conflitto sociale si sia trasformato da “lotta di classe” a divario generazionale. Per i giovani, il lavoro non è soltanto mansioni o ruoli, ma soprattutto relazioni: un ambiente sano, inclusivo, capace di valorizzare l’etica e la contemporaneità delle interazioni. Con oltre 300 HR leader riuniti, il Welfare Forum 2025 di Edenred Italia si è confermata l’occasione per accendere il dibattito sul futuro del lavoro. Una sfida che vede il welfare aziendale non come semplice benefit, ma come leva di trasformazione culturale e competitiva, con le persone sempre al centro.

lunedì 20 ottobre 2025

“Vita”: il nome di Diana Bracco figura nel numero di ottobre dedicato alla filantropia

Il magazine “Vita” di ottobre 2025 ha dedicato un numero ai 100 protagonisti della filantropia italiana: tra i benefattori che ogni anno investono in iniziative sociali, culturali e ambientali c’è anche l’imprenditrice e dirigente d’azienda Diana Bracco, Presidente del Gruppo e della Fondazione Bracco.

Diana Bracco

Diana Bracco e i rappresentanti della filantropia italiana

Per l’edizione di ottobre 2025, dal titolo “Nella testa dei filantropi”, il magazine “Vita” ha voluto dedicare un numero ad alcuni protagonisti della filantropia italiana: grandi benefattori che hanno dato vita a fondazioni di impresa, di comunità o di origine bancaria, ma anche manager di aziende ed esponenti di enti nati dalle ex-Casse di risparmio. Sono tutti leader di un movimento che, ogni anno, arriva a erogare o investire quasi 2 miliardi di euro per il prossimo. Si va dalla Presidente della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Allegra Caracciolo Agnelli alla Chairwoman di Bolton Group Marina Nissim, passando per la Vicepresidente di Only The Brave Foundation Arianna Alessi e la Presidente e AD del Gruppo Bracco Diana Bracco. In tutto, sono 100 i filantropi di cui il periodico sul racconto sociale, il volontariato, la sostenibilità economica e ambientale e il non profit riporta la visione, gli obiettivi e le fonti di ispirazione.

Diana Bracco: l’impegno per le donne, i giovani e la cultura

Diana Bracco, tra i volti femminili più noti dell’industria italiana, è alla guida del Gruppo internazionale di famiglia attivo nel settore delle scienze della vita, leader nella diagnostica per immagini. Tradizionalmente attenta ai giovani, alle donne e alla cultura, nel 2010 ha dato origine alla Fondazione Bracco. Quest’ultima, nata dal patrimonio di valori maturati in quasi 100 anni di storia della famiglia e del Gruppo Bracco, si propone di “creare e diffondere espressioni della cultura, dell’arte e della scienza quali mezzi per migliorare la qualità della vita e della coesione sociale, con una specifica attenzione alle donne e ai giovani”. Tra le iniziative che porta avanti da anni, c’è il progetto “Diventerò”, con cui la Fondazione supporta i giovani talenti nel loro percorso formativo e professionale, promuovendo anche la parità di genere nelle discipline STEM. In passato, Diana Bracco è stata inoltre Presidente del programma Responsible Care Italia e della Fondazione Sodalitas per lo sviluppo dell’imprenditoria sociale. Nell’ambito del “B20 Italy 2021”, è stata Ambassador per il Women Empowerment.

Amica Chips, identità e crescita: export in oltre 22 Paesi

Un viaggio nell’imprenditoria italiana che unisce visione, radici territoriali e ambizione globale: con Amica Chips protagonista di una storia di crescita, Alfredo Moratti ripercorre l’idea originaria, l’espansione internazionale e i valori che collegano equilibrio personale, metodo manageriale e risultati di lungo periodo.

Amica Chips

Amica Chips: il sogno che diventa impresa globale

Dalla determinazione di un giovane che si immaginava imprenditore nasce un percorso che, in tre decenni e mezzo, ha costruito una realtà alimentare affermata oltre confine, con presenza in più di 20 Paesi e una leadership consolidata nel segmento delle patatine. Il fondatore di Amica Chips Alfredo Moratti restituisce il filo rosso che unisce aspirazione, disciplina e responsabilità verso le nuove generazioni: “Senza quel sogno probabilmente oggi non sarei qui. E questo è quanto vorrei lasciare alle nuove generazioni, affinché i giovani credano in sé stessi, nelle loro capacità e si lancino nelle avventure imprenditoriali in Italia, affrontando le sfide e cogliendo le opportunità che si presenteranno lungo il cammino”. Un messaggio che valorizza coraggio, resilienza e capacità di leggere le opportunità del mercato, senza tralasciare la continuità industriale e l’eccellenza di prodotto.

Amica Chips: 35 anni di storia e la lezione della simmetria

Il trentacinquesimo anniversario diventa l’occasione per raccontare una traiettoria coerente: radici locali, visione internazionale, qualità produttiva e identità di marca riconoscibile. Nel volume edito da Mondadori Electa, firmato da Filippo Poletti, Alfredo Moratti mette in relazione metodo e risultati, condensando la cifra del suo approccio manageriale nel titolo ‘Ci vuole simmetria’. L’idea di equilibrio, applicata alla vita professionale, guida scelte e priorità che hanno reso il marchio un riferimento nel settore degli snack, con una crescita costruita su organizzazione, obiettivi misurabili e attenzione alla reputazione. La narrazione si concentra così su persone, scelte strategiche e cultura d’impresa, delineando un modello che unisce visione e operatività quotidiana.

Gianluca Bufo: il ruolo dell’innovazione nella trasformazione delle multiutility

Intervenuto a “Road to InSummit” su Class CNBC, Gianluca Bufo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren, ha ribadito l’importanza dell’innovazione nel settore delle multiutility, specificando come in Iren siano in atto investimenti per la trasformazione delle Business Unit e dei processi organizzativi.

Gianluca Bufo

Gianluca Bufo: la spinta all’innovazione di Iren

Gianluca Bufo, AD e DG di Iren, nel suo intervento nel programma “Road to InSummit” di Class CNBC, si è soffermato sugli aspetti legati all’innovazione applicati al settore delle multiutility. “È un tema di estrema vitalità. È una trasformazione delle utility che noi, come Iren, stiamo facendo con grandi investimenti e con grande evoluzione anche delle nostre persone e dei nostri processi”. Nell’ambito dell’innovazione rientra anche l’implementazione dell’IA, tecnologia che Iren ha applicato non solo ai propri business ma anche all’interno dei processi aziendali, ad esempio nella selezione del personale, ha dichiarato Gianluca Bufo. L’innovazione rappresenta una sfida poiché è sottoposta a costanti cambiamenti, ai quali Iren sta cercando di rispondere attraverso l’adozione di modelli flessibili e trasformando i propri processi organizzativi.

Gianluca Bufo: il percorso professionale del manager alla guida di Iren

Con una visione manageriale improntata alla sostenibilità e all’innovazione, Gianluca Bufo si è laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università di Padova, esordendo professionalmente in Eni nel 2000, entrando a far parte dell’area CFO della Divisione Gas & Power. Dopo aver assunto ruoli di crescente responsabilità nella Pianificazione Strategica e nel Controllo di Gestione, nel 2009 è passato nell’area commerciale, consolidando le attività retail e contribuendo all’acquisizione strategica di Toscana Energia Clienti e Sea Viareggio. Nello stesso anno, è stato nominato Senior Vice President Operations Retail e, nel 2014, ha assunto la guida delle attività commerciali in qualità di Senior Vice President Sales di Eni Retail Gas & Power. Il 2015 ha segnato l’ingresso di Gianluca Bufo in Iren Mercato S.p.A., in qualità di AD e Direttore della Business Unit Mercato. Con un forte impulso all’innovazione, ha rafforzato la competitività dell’azienda, fino a ricoprire il ruolo della Direzione Energy Management. Nel settembre 2024, è stato nominato dal CdA come AD e DG di Iren.

McFIT: eventi e workshop per il pubblico al Festival Mix di Milano

In occasione del 39esimo Festival Mix di Milano, evento su cinema, cultura e diritti LGBTQIA+, McFIT, in qualità di Main Sponsor, ha riconfermato il suo impegno verso i principi di inclusione, accessibilità, diversità e uguaglianza, ribadendo l’importanza della cura del proprio benessere psicofisico. Durante il festival, il brand di fitness ha organizzato panel e workshop aperti al pubblico.

McFIT

McFIT al Festival Mix di Milano come Main Sponsor

McFIT è in prima linea per le tematiche legate a inclusione e diversità. La catena di fitness guidata da Samuele Frosio ha rinnovato il suo supporto al Festival Mix di Milano, evento dedicato a cinema, cultura e diritti LGBTQIA+, in qualità di Main Sponsor. In occasione della 39esima edizione del festival, che si è tenuto dal 18 al 21 settembre, ogni lungometraggio, cortometraggio e documentario in concorso è stato preceduto dal trailer promo “McFIT Forever Proud”, accompagnato dal messaggio “Fitness, Movement, Action: forever PROUD”. La rassegna internazionale del Festival Mix di Milano ha avuto come palcoscenico il Piccolo Teatro Strehler, la Casa di Quartiere Garibaldi e il Cinema Arlecchino.

McFIT: l’impegno verso i principi di inclusione, diversità e uguaglianza

L’impegno di McFIT al festival come Main Sponsor è totalmente in linea con i suoi valori di voler rendere il fitness inclusivo e accessibile a tutti, avendo come punto di riferimento il benessere fisico e sociale delle persone. La catena di fitness guidata da Samuele Frosio ha ribadito infatti la volontà di promuovere i principi di diversity, equality e inclusion, sottolineando l’importanza per le persone di curare il proprio benessere psicofisico. In aggiunta, all’interno della programmazione del Festival Mix di Milano, McFIT ha inserito alcuni appuntamenti aperti al pubblico incentrati sul rapporto tra corpo e spazio, sul movimento, sullo sport, workshop di autodifesa e un panel su sport e visibilità. Grazie a questa rinnovata collaborazione, il brand di fitness ha evidenziato il proprio supporto a eventi che portano avanti tematiche riguardanti comunità, visibilità e autodeterminazione.

Pier Silvio Berlusconi: così MFE ha raggiunto la leadership in Europa

Internazionalizzazione e integrazione crossmediale sono le due direttrici su cui Pier Silvio Berlusconi ha impostato il percorso di evoluzione strategica di MFE che, oltre ad aver acquisito la maggioranza della tedesca ProsiebenSat dopo il successo dell’operazione lanciata lo scorso marzo, ha comunicato di recente di aver registrato risultati positivi e un utile ancora in netta crescita anche per il decimo semestre consecutivo.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: le ragioni per cui MFE rappresenta “un caso unico in Europa

Pier Silvio Berlusconi ne aveva parlato come di un “caso unico in Europa”. E la riprova è anche nei numeri che raccontano di una crescita che, nonostante le turbolenze del mercato, non si arresta e procede senza frenate. “MFE ha chiuso anche il decimo semestre consecutivo con risultati positivi e un utile ancora in netta crescita”, ha sottolineato nelle scorse settimane il CEO, introducendo i numeri del primo semestre 2025. Dietro l’unicità di MFE che, in controtendenza rispetto ad altre grandi realtà internazionali del settore media continua ad assumere, c’è sicuramente una capacità nel leggere con largo anticipo le dinamiche evolutive del mercato. In un contesto in rapido cambiamento, il CEO Pier Silvio Berlusconi ha infatti saputo cogliere i segnali che preannunciavano nuovi trend e potenziali stravolgimenti, impostando una profonda trasformazione strategica che oggi permea la solidità del Gruppo. Sono due le direttrici strategiche su cui il CEO ha impostato l’evoluzione di MFE. Da un lato la dimensione sempre più internazionale, frutto di una visione che punta sulla diversificazione geografica per compensare gli squilibri dei singoli mercati. Dall’altro, lo sviluppo di un sistema crossmediale e multipiattaforma sempre più solido, che oggi rappresenta un vero e proprio asset strategico per MFE in quanto consente di offrire valore agli investitori pubblicitari e al contempo di rispondere in modo efficace alle nuove modalità di fruizione dei contenuti.

Pier Silvio Berlusconi: come nasce il sistema crossmediale e multipiattaforma di MFE

Nei nostri obiettivi da molto tempo c’era la creazione di un sistema crossmediale che parte dalla forza televisiva per poi aggiungere il digitale e la radio”, aveva spiegato Pier Silvio Berlusconi in diverse occasioni. “Ci abbiamo lavorato tanto, all'inizio ci credevano in pochi, in azienda e sul mercato, ma oggi il sistema Mediaset raggiunge ogni settimana il 96% della popolazione italiana”: anche qui si tratta di un “caso unico in tutta Europa, posso dire anche al mondo”. Motore del progetto la consapevolezza che “la televisione generalista non è morta, anzi il prodotto televisivo funziona bene anche sui device digitali”. Parole che acquisiscono ancora più valore oggi, alla luce della “profonda e graduale evoluzione” che è stata avviata guardando ai palinsesti e ha portato a importanti risultati, come evidenziano sempre più testate. Il sistema crossmediale Mediaset rappresenta anche un passaggio fondamentale del progetto internazionale che Pier Silvio Berlusconi sta portando avanti in Europa con MFE e che ha conosciuto una rilevante accelerazione proprio a settembre con il completamento dell’operazione sulla tedesca ProsiebenSat. Tale modello è infatti esportabile anche in altri Paesi: per MFE quindi si traduce nell’opportunità di dare vita a un sistema che “per efficienza ed efficacia possa essere comparabile a quello dei big tech e dei giganti del web”. La direzione verso la creazione di “un progetto di broadcaster multitouchpoint paneuropeo” passa anche da qui.

venerdì 17 ottobre 2025

Industria, innovazione e responsabilità sociale: la carriera di Gianni Lettieri

Gianni Lettieri è un imprenditore e dirigente d’azienda che ha saputo coniugare visione industriale e impegno sociale, ponendo sempre al centro la valorizzazione del patrimonio del Paese. Originario di Napoli, ha fondato e guidato realtà di primo piano, costruendo una carriera che lo ha reso protagonista nello sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno. Attualmente, è Presidente e Amministratore Delegato di Meridie S.p.A., la prima investment company del Sud Italia quotata sul segmento Miv di Borsa Italiana, e Presidente di Atitech, oggi tra i principali player europei nella manutenzione aeronautica.

Gianni Lettieri

Dal tessile all’aeronautica: la crescita imprenditoriale di Gianni Lettieri

La carriera di Gianni Lettieri prende avvio nel settore tessile, con la creazione di stabilimenti produttivi a Casandrino (NA) e Monza specializzati in lavorazione, tintoria e finissaggio di tessuti. Nel 1989, fonda la prima società europea dedicata alla produzione di denim-ring, aprendo la strada a collaborazioni internazionali come la joint venture del 1995 con il gruppo indiano Raymond, da cui nasce Raymond Calitri India. Con l’inizio degli anni 2000, amplia i suoi impegni: prima come Presidente dell’Unione degli Industriali delle province di Avellino e Napoli, poi con nuovi investimenti nel settore dell’energia rinnovabile, fino alla co-fondazione di Meridie nel 2007. Attraverso la holding, Gianni Lettieri ha dato vita a progetti come MEDSOLAR S.p.A. e ha acquisito Atitech S.p.A., diventandone Presidente nel 2009. Sotto la sua guida, Atitech ha compiuto passi decisivi per diventare un hub di riferimento nel mercato MRO in area EMEA. L’acquisizione dello stabilimento Alenia di Capodichino e, più recentemente, della divisione manutenzione di Alitalia hanno permesso di raddoppiare le capacità produttive con nuovi hangar, linee per “narrow body” e “wide body” e attività di manutenzione di linea in 32 scali, di cui 21 in Italia e undici all’estero. Un’espansione che ha portato a una significativa crescita occupazionale: dai 1.388 dipendenti di fine 2022 ai 1.447 del maggio 2023, tra operai, impiegati, quadri e dirigenti.

Gianni Lettieri tra impresa e solidarietà

Oltre ai successi industriali, Gianni Lettieri si è distinto per l’attenzione al tessuto sociale e culturale del Mezzogiorno. È stato insignito nel 2011 della laurea honoris causa in Giurisprudenza dall’Università degli Studi di Napoli Parthenope e negli anni ha promosso numerose iniziative solidali. Durante l’emergenza Covid, Atitech ha donato 20.000 mascherine alla sanità campana e messo a disposizione un hangar come centro vaccinale, diventato il più grande del Sud. Dal 2020, inoltre, la mensa aziendale viene aperta ogni Natale per offrire pasti caldi alle famiglie in difficoltà di diversi quartieri napoletani. Il percorso di Gianni Lettieri dimostra come la capacità imprenditoriale possa tradursi in uno strumento di sviluppo per il territorio. Con le sue iniziative, non solo ha rilanciato realtà industriali strategiche, ma ha saputo riconoscere, tutelare e valorizzare il patrimonio industriale, umano e culturale del Sud, favorendo crescita, occupazione e coesione sociale.

Claudio Descalzi: Just Transition, l’impegno di Eni nel Report di Sostenibilità 2024

Just Transition, il CEO di Eni Claudio Descalzi: “Occorre mettere in campo piani concreti e adottare soluzioni diverse che salvaguardino geografie e attori diversi, considerando l’intero sistema nella sua complessità”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi, Eni: come affrontare la transizione energetica in modo equo e sostenibile

Il panorama energetico globale è chiamato ad affrontare sfide decisive: da un lato garantire l’accesso universale all’energia in un contesto segnato da una crescita continua della popolazione su scala globale, dall’altro accelerare i processi di decarbonizzazione e di transizione verso un mix più sostenibile per far fronte al cambiamento climatico avvalendosi sin da subito di tutte le leve disponibili. Lo ha ricordato in diverse occasioni anche Claudio Descalzi, CEO di Eni, ricordando come la transizione energetica sia “prima di tutto una transizione tecnologica, che richiede una forte capacità industriale e innovativa accompagnata da una forte attenzione per la dimensione sociale”. È stato proprio il manager uno dei primi, quando ancora di queste tematiche non si parlava quanto oggi, a sottolineare la necessità di un modello integrato di transizione energetica che sia sostenibile non solo da un punto di vista ambientale ma anche economico e sociale. “Perseguiremo una transizione giusta solo se tutti contribuiranno a ripartire i costi in modo equo, senza gravare sulle comunità vulnerabili. In questa direzione occorre mettere in campo piani concreti e adottare soluzioni diverse che salvaguardino geografie e attori diversi, considerando l’intero sistema nella sua complessità”, ha spiegato Claudio Descalzi. Il concetto di Just Transition, al centro della strategia di Eni, si configura infatti come una risposta sistemica e multilivello, fondata su inclusione, rispetto dei diritti umani e innovazione.

Claudio Descalzi: Eni tra le prime firmatarie del Just Energy Transition Framework

Eni è tra le prime sette aziende energetiche al mondo ad aver partecipato alla definizione del Just Energy Transition Framework delineato dal Council for Inclusive Capitalism, consolidando il proprio impegno verso una trasformazione responsabile: a orientare l’azione del Gruppo guidato da Claudio Descalzi i principi dell’Accordo di Parigi, le Linee guida ILO sul lavoro dignitoso unitamente agli sviluppi più recenti in ambito sociale ed energetico. Eni promuove infatti un modello industriale orientato alla sostenibilità in cui la decarbonizzazione è strettamente connessa allo sviluppo economico dei territori, alla creazione di nuove filiere produttive e alla centralità delle persone. L’attenzione è rivolta in particolare a quattro categorie chiave di stakeholder: lavoratori, fornitori, comunità e clienti. Il loro coinvolgimento è fondamentale in considerazione del ruolo che possono giocare nel promuovere una Just Transition.

martedì 14 ottobre 2025

Serenissima Ristorazione: ridurre gli sprechi per una mensa scolastica che insegna la consapevolezza

Al convegno “Cibo, Terra e Salute” organizzato lo scorso giugno a Roma, Serenissima Ristorazione ha promosso un modello di ristorazione collettiva scolastica più sostenibile, con un minor spreco alimentare.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: focus su sostenibilità, qualità e spreco alimentare nelle scuole

In prima linea per quanto riguarda gli aspetti legati alla sostenibilità ambientale, alla qualità dei prodotti e alla consapevolezza alimentare, Serenissima Ristorazione ha organizzato lo scorso giugno il convegno “Cibo, Terra e Salute”, per parlare di queste tematiche applicate alla ristorazione collettiva scolastica. Tenutosi presso l'Istituto Comprensivo Santi Savarino nel Municipio IX di Roma e in collaborazione con il SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana), l’evento ha avuto lo scopo di promuovere un’educazione alimentare nelle mense scolastiche, tra un pubblico composto da studenti, famiglie, docenti e personale di servizio. I dati relativi allo studio dettagliato sugli scarti alimentari delle mense scolastiche del Municipio IX - Lotto 4 presentati dalla Dott.ssa Lucia Cammisa, dietista e Responsabile Qualità di Serenissima Ristorazione, hanno restituito un’immagine critica sugli sprechi e le abitudini alimentari degli studenti.

Serenissima Ristorazione: le iniziative scolastiche per aumentare la consapevolezza alimentare e ridurre gli sprechi

I risultati dell’analisi presentata da Serenissima Ristorazione hanno evidenziato come dagli scarti sia ravvisabile una difficoltà nel consumo di legumi, verdure e pesce da parte degli studenti romani, in aggiunta a una scarsa consapevolezza del pasto scolastico. Ad allarmare è la corrispondenza tra i dati delle scuole romane con la media nazionale: la quantità di cibo sprecato nelle mense scolastiche di tutta Italia corrisponde infatti a 4,5 milioni di tonnellate (+9,41% rispetto al 2024). La quantità di cibo scartato costituisce un forte impatto non solo ambientale, ma anche etico, poiché oltre al consumo di acqua, energia e suolo, si aggiunge anche un costo sociale. A margine di ciò, Serenissima Ristorazione ha promosso una serie di iniziative nelle scuole per diffondere l’educazione alimentare e un modello di mensa scolastica che sia più sostenibile e rispettoso verso le risorse, con laboratori sul gusto e sull'alimentazione consapevole; giornate tematiche per avvicinare cibo e cultura; campagne anti-spreco con premi simbolici.