mercoledì 26 febbraio 2025

#100esperte, Diana Bracco: parità di genere pilastro fondamentale per la società

La scienza e l’innovazione non conoscono genere: a sostenerlo in un discorso tenuto alla Camera dei Deputati è Diana Bracco, alla guida del Gruppo omonimo leader nel settore chimico e farmaceutico. L’occasione è stata l’inaugurazione della mostra “Una vita da scienziata - I volti del progetto #100esperte”, organizzata per mettere in luce il contributo delle donne nella società.

Diana Bracco

Oltre gli stereotipi: Diana Bracco e l’impegno nella promozione delle eccellenze femminili

Da sempre la promozione del talento femminile è una delle battaglie che Diana Bracco porta avanti con convinzione, sia nel mondo dell’impresa che in quello istituzionale. All’inaugurazione della mostra fotografica “Una vita da scienziata - I volti del progetto #100esperte”, ospitata nel suggestivo Corridoio dei Busti della Camera dei Deputati, la Presidente della Fondazione Bracco ha evidenziato come la parità di genere rappresenti un pilastro fondamentale per il progresso economico e sociale. L’esposizione è nata in seno al progetto “100 donne contro gli stereotipi”, iniziativa realizzata in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e l’Associazione Giulia Giornaliste e sostenuta dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea. L’obiettivo era duplice: dare maggiore visibilità alle eccellenze femminili in settori strategici e contrastare i pregiudizi che ancora oggi limitano le opportunità per le donne. Curata con grande sensibilità dal fotografo Gerard Bruneau, la mostra raccoglie i volti e le storie di scienziate che eccellono in discipline come la biologia, l’ingegneria, l’astrofisica e l’informatica, rivelando come la ricerca scientifica possa fondersi con passione, creatività e determinazione. Secondo Diana Bracco, la scienza non deve essere percepita soltanto come forma di eccellenza, ma anche come un campo accessibile e coinvolgente, capace di ispirare le nuove generazioni.

STEM e parità di genere: l'appello di Diana Bracco

Nel suo discorso alla Camera, la manager ha inoltre richiamato l’attenzione sul divario di genere, ormai radicato, nelle professioni STEM. Un fenomeno che, ha ricordato, ha origine già durante gli anni scolastici, quando le ragazze vengono spesso indirizzate verso percorsi considerati meno ambiziosi. Per superare questa disparità, Diana Bracco ha sottolineato la necessità di un profondo cambiamento culturale, fondato sul riconoscimento del merito e sull’investimento nella formazione scientifica sin dalle fasi iniziali dell’istruzione. Rivolgendosi direttamente alle nuove generazioni, ha invitato le giovani a non lasciarsi definire dai pregiudizi e a credere fermamente nel proprio potenziale: "Affrontate il vostro futuro con coraggio, fiducia e determinazione", è stato il suo appello. L’iniziativa promossa dalla Fondazione Bracco rappresenta sì una vetrina per le eccellenze femminili, ma è anche e soprattutto un invito a trasformare il modo in cui la società vive e valorizza la scienza. Un messaggio di speranza e di impegno che auspica un domani in cui ogni donna possa contribuire liberamente e con successo al progresso collettivo.

TIM rinnova la sua identità visiva: le parole dell’AD Pietro Labriola

“TIM sta cambiando pelle e la nuova immagine che ci rappresenta riflette il percorso di rinnovamento che stiamo realizzando”. Con queste parole, l’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola ha commentato il nuovo spot istituzionale che segna un importante passo nel percorso di trasformazione del Gruppo.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: “Da oltre 100 anni siamo il cuore dell’innovazione in Italia

Il nuovo spot è già on air sulle principali emittenti televisive nazionali, con l’obiettivo di presentare la rinnovata identità visiva del Gruppo. Lo stile aggiornato, dinamico e moderno si distingue per colori più vivaci e immagini che pongono le persone al centro della scena, in linea con la strategia “digital with human touch”, che coniuga innovazione tecnologica e presenza capillare sul territorio. Il nuovo video racconta l’evoluzione della comunicazione in Italia, mostrando come TIM, nel corso degli anni, abbia sempre guidato il cambiamento, supportando nuovi stili di vita e connessione. “Da oltre 100 anni siamo il cuore dell’innovazione in Italia e continuiamo a evolvere per accompagnare lo sviluppo economico e sociale del Paese – ha commentato l’AD Pietro LabriolaGuidiamo lo sviluppo del digitale restando sempre vicini ai nostri clienti, siano essi persone o imprese, semplificando il loro modo di vivere, lavorare, studiare e divertirsi”.

TIM racconta il futuro, Pietro Labriola: nuovo spot, nuova identità, stessa innovazione

Il nuovo spot, accompagnato dalle note della celebre canzone “Figli delle stelle” di Alan Sorrenti, ripercorre mezzo secolo di evoluzione tecnologica: dalla cabina telefonica ai primi cellulari, fino alle moderne soluzioni basate su Intelligenza Artificiale e smart cities. Il claim finale dello spot, “Dovunque tu sarai, noi ci saremo”, riflette l’impegno concreto di TIM nell’accompagnare il futuro digitale della società. La nuova identità visiva del Gruppo guidato da Pietro Labriola si presenta con uno stile contemporaneo e dinamico. La TIM ICON diventa ancora più visibile, mentre il colore blu si evolve nella tonalità “ultra blu”, più luminosa e vibrante, trasmettendo energia, semplicità e vicinanza. L’obiettivo aziendale è rendere la comunicazione sempre più diretta e memorabile, coinvolgendo tutte le generazioni e consolidando TIM come protagonista dell’innovazione nel nostro Paese.

lunedì 24 febbraio 2025

Andrea Mascetti: Finlombarda, nuove risorse per il settore agroalimentare

Andrea Mascetti, Presidente di Finlombarda, ha presentato Agrifood Basket Bond, il nuovo strumento di sostegno per le PMI lombarde del settore agroalimentare. In partnership con Mediocredito Centrale, vengono messi a disposizione fino a un massimo di 75 milioni di euro per attivare programmi di sviluppo.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: il programma Agrifood Basket Bond per la filiera agroalimentare

Al via il programma Agrifood Basket Bond di Finlombarda, società finanziaria di Regione Lombardia guidata da Andrea Mascetti, per supportare la crescita e lo sviluppo delle PMI nel settore agroalimentare in Lombardia. In collaborazione con Mediocredito Centrale, che assume il ruolo di investitore, sono stati stanziati fino a un massimo di 75 milioni di euro per le imprese lombarde della filiera dell’agrifood e favorire programmi di sviluppo. “Finlombarda conferma il suo impegno al fianco di Regione Lombardia a favore del sistema agroalimentare lombardo”, ha dichiarato Andrea Mascetti. Il programma beneficerà della garanzia pubblica per le PMI, offrendo condizioni finanziarie più vantaggiose alle aziende emittenti. Le modalità e i termini di partecipazione saranno comunicati in seguito.

Andrea Mascetti: il sostegno alle imprese del territorio con Finlombarda

In merito al settore agroalimentare lombardo, “sebbene sia primo a livello nazionale e tra i più rilevanti in Europa per dimensione, performance produttive e professionalità — ha sottolineato Andrea Mascettinon è esente da elementi di vulnerabilità dovuti alle oscillazioni dei prezzi di vendita e acquisto dei fattori produttivi, ai vincoli più stringenti della politica agricola comune europea e ai cambiamenti climatici”. Grazie ad Agrifood Basket Bond, l’accesso a risorse e investimenti per la filiera agrifood sarà facilitato, offrendo condizioni favorevoli. Questo strumento rappresenta un sostegno al settore, ma anche uno sguardo volto al futuro poiché, con il supporto alle aziende locali, si consolida non solo l’economia regionale, ma anche la solidità sociale dei territori e la sicurezza alimentare del Paese. Andrea Mascetti ricopre la carica di Presidente di Finlombarda dal 2023 e, sotto la sua guida, il focus è rimasto il sostegno alle imprese del territorio, tramite iniziative e progetti comuni, come programmi d’investimento sostenibile o di orientamento strategico.

Gruppo Riva: crescita e innovazione nel settore siderurgico con acquisizioni strategiche

Leader mondiale nel settore di riferimento, Gruppo Riva è una delle principali realtà siderurgiche europee. Grazie a una serie di investimenti e di acquisizioni strategiche, prima in Europa e poi all’estero, il Gruppo ha saputo resistere anche nei momenti di forte contrazione economica a livello globale.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: la leadership mondiale

Gruppo Riva è leader internazionale nel settore siderurgico. Con oltre 70 anni di storia, è stato fondato nel 1954 dal precursore della siderurgia italiana del dopoguerra, Emilio Riva. Il Gruppo, fin dagli inizi, si è specializzato nella realizzazione di prodotti "lunghi" con acciaierie con forno ad arco elettrico che, insieme agli alti standard produttivi garantiti e un’oculata strategia di sviluppo e investimenti, è riuscito a imporre la propria leadership nel settore di riferimento. Nel 1957, è stata inaugurata la prima struttura di Gruppo Riva a Caronno dove, negli anni ‘60, è stato installata la prima colata continua curva a tre linee, impianto che ha garantito un importante vantaggio competitivo. Mentre, negli anni ’70, ha strategicamente programmato una serie di investimenti ed acquisizioni per fronteggiare la prima grande crisi mondiale, cominciando con l’acquisto della Siderúrgica Sevillana in Spagna e la costituzione della Associated Steel Industries (ASI) in Canada.

Le acquisizioni strategiche di Gruppo Riva

Dopo la crescita in Italia, Gruppo Riva si è gradualmente espanso all’estero, in Spagna, Canada e Francia, con un focus su tecnologie all’avanguardia, in particolare l’automazione per ottimizzare la produzione. Nel 1978, è diventato il primo Paese europeo a fornire acciaio alla Cina. Negli anni successivi, il Gruppo ha formalizzato la prima privatizzazione di uno stabilimento siderurgico a ciclo integrale: entrando, prima, a far parte nei capitali di Italsider, per poi acquisire la maggioranza delle quote azionarie. Tra il 1989 e il 1992, vengono concluse le rilevazioni degli stabilimenti in Belgio e in Germania, assumendo il ruolo di secondo operatore siderurgico d’Europa.  Dal 2014, Gruppo Riva è guidato da Claudio Riva, può vantare 29 siti produttivi e 5.400 tra collaboratori e collaboratrici, con un numero crescente di diplomati e giovani laureati qualificati. 

Progetti del Cuore, Daniele Ragone: cultura e solidarietà

La società benefit guidata da Daniele Ragone è stata promotrice di alcuni eventi culturali. Tra questi il Festival di “Open”, il giornale online fondato da Enrico Mentana, che l’anno scorso è giunto alla sua seconda edizione.

Daniele Ragone

Progetti del Cuore: sotto la guida di Daniele Ragone, la società promuove la cultura

Dalla sua fondazione, Progetti del Cuore S.r.l., società che si occupa di rendere possibili i servizi erogati da Comuni e Associazioni di volontariato alle fasce più deboli della popolazione, non ha mai smesso di compiere azioni concrete per promuovere la salute globale e il benessere delle comunità. Sotto la guida dell’Amministratore Unico Daniele Ragone, è stata anche sponsor di alcune manifestazioni culturali, dimostrando il suo enorme impegno in ambito etico. L’anno scorso, ha promosso la seconda edizione del Festival di “Open”, la testata diretta da Enrico Montana. L’evento, che ha riunito figure di rilievo del mondo della politica, dell’economia e della cultura, è stato un’occasione per dare spazio a temi di grande rilevanza per il futuro del Paese, come quello dei giovani e della loro valorizzazione, coinvolgendo il grande pubblico. È stata la stessa AD di “Open” Alice Mentana a sottolineare l’importante ruolo che Fondazione Progetti del Cuore, insieme ad altri partner tra cui l’Università di Parma, ha avuto nella promozione del festival. 

Daniele Ragone: “Siamo ogni persona che abbiamo aiutato

Siamo ogni persona che abbiamo aiutato”: questa frase, pronunciata dall’Ispettrice Nazionale del Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana Sorella Monica Dialuce Gambino alla presentazione del progetto della società è diventata lo slogan di Progetti del Cuore. “In essa – si legge sulla pagina LinkedIn ufficiale dell’organizzazione – riconosciamo il senso del lavoro che ogni giorno svolgiamo con entusiasmo e determinazione”. Attraverso la vendita di spazi pubblicitari, la società guidata dall’Amministratore Delegato Daniele Ragone finanzia progetti di mobilità gratuita e di prevenzione sanitaria in collaborazione con le principali Istituzioni e Associazioni italiane. I suoi servizi si rivolgono soprattutto alle fasce più deboli della cittadinanza, quali donne, bambini, anziani, persone diversamente abili e con difficoltà motorie. Il progetto, finanziato da capitali italiani, coinvolge volti noti del giornalismo televisivo e dell’impegno sociale, tra cui Annalisa Minetti e Massimo Giletti.

Claudio Descalzi: il ruolo chiave di Eni nella transizione energetica e nella decarbonizzazione

L’AD di Eni Claudio Descalzi: “L’Europa deve agire urgentemente verso una rigorosa programmazione strategica della propria sicurezza energetica, facendo leva sulle migliori competenze al suo interno e ragionando in termini di diversificazione e competitività, con la consapevolezza che dall’energia e dai suoi costi dipende tutto”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi all’evento di QN: l’Europa necessita di una visione energetica integrata

Claudio Descalzi ha preso parte lo scorso 11 febbraio a “Energia e sostenibilità: le sfide del futuro”, il convegno promosso a Ravenna nell’ambito del ciclo di incontri 2025 di QN Economia. L’AD di Eni ha posto l’attenzione sulla “fase storica molto complessa” che stiamo vivendo: “La domanda globale di energia è in crescita, trainata, da un lato, dallo sviluppo demografico ed economico di alcune aree del mondo con la legittima aspirazione al miglioramento delle proprie condizioni di vita e, dall’altro, dall’inarrestabile diffusione dell’IA e dei data center”. L’Europa, nei prossimi mesi, si troverà di fronte a scelte cruciali. “Mi auguro che le orienterà verso una ridefinizione del proprio percorso di transizione energetica in modo da non compromettere la crescita e la competitività del sistema industriale”, ha spiegato l’AD sottolineando la necessità di una visione energetica integrata per competere efficacemente nel contesto globale. “Non c’è un’unica soluzione, ci deve essere una complementarietà, non la sola ricerca dell’alternativa. L’Europa deve agire urgentemente verso una rigorosa programmazione strategica della propria sicurezza energetica, facendo leva sulle migliori competenze al suo interno e ragionando in termini di diversificazione e competitività, con la consapevolezza che dall’energia e dai suoi costi dipende tutto: dalla sanità alla catena alimentare, dalle infrastrutture all’educazione, e così via. Nulla di tutto questo è in contraddizione con la protezione dell’ambiente, ma deve camminare di pari passo con essa: i mondi binari sono solo per le macchine, non per gli esseri umani”, ha specificato Claudio Descalzi.

Decarbonizzazione: Claudio Descalzi rimarca il valore del progetto in sviluppo a Ravenna  

Ravenna è stata ed è un centro industriale fondamentale per noi”, ha ribadito l’AD Claudio Descalzi riferendosi al progetto avviato insieme a Snam per la cattura della CO2: “Dopo quello del gas, ancora una volta qui si è aperto un nuovo ciclo, quello sulla decarbonizzazione per tutti i settori che chiamiamo ’hard to abate’, cioè le industrie pesanti, che difficilmente possono essere elettrificate, o comunque non possono essere aiutate dalle rinnovabili. Questo è un futuro importantissimo”. D’altronde, è dal 2014, quando ancora di sostenibilità non si parlava quanto oggi, che Eni guarda in questa direzione: sotto la guida di Claudio Descalzi ha intrapreso un percorso di trasformazione industriale e finanziaria che punta sull’innovazione tecnologica per ridurre progressivamente le emissioni e arrivare al Net Zero entro il 2050. “L’innovazione rappresenta per Eni una leva strategica di creazione del valore e mantenimento della competitività. Per questo motivo, nel corso della sua storia, ha sempre cercato di anticipare le innovazioni e sviluppare tecnologie proprietarie”, ha spiegato l’AD. Lo confermano anche diversi progetti pionieristici portati avanti in questi anni: dal supercomputer industriale HPC6 che, con una potenza computazionale di picco pari a 606 Petaflop/s, è il primo al mondo, all’implementazione del processo Ecofining che consente di produrre biocarburanti a partire da diversi tipi di cariche biogeniche, con un abbattimento delle emissioni fino al 90%. L’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie sono alla base della mission di Eni e parte integrante del proprio modello di business, come ha evidenziato in più occasioni anche l’AD: “La ricerca e lo sviluppo, assieme all’evoluzione digitale, sono la leva strategica con cui la società realizza quella trasformazione aziendale che, dal 2014, rende Eni protagonista della transizione energetica”.

SACE, il finanziamento ad Atitech per 15 milioni: il ruolo di Annalaura Lettieri

Un finanziamento complessivo di 15 milioni di euro, mirato a sostenere importanti investimenti nell’efficientamento energetico, nello sviluppo sostenibile e nella green economy: è questa l’operazione resa possibile nel 2021 grazie a SACE, attraverso lo strumento di Garanzia Italia, a favore di Atitech, azienda leader nella revisione e manutenzione degli aeromobili. La General Counsel di Atitech Annalaura Lettieri ha giocato un ruolo centrale nella riuscita di questa iniziativa strategica.

Annalaura Lettieri

La sinergia tra BonelliErede e il team guidato da Annalaura Lettieri

Il finanziamento, garantito al 90% da SACE, è stato realizzato con il supporto di noti advisor legali. Gianni & Origoni (GOP) ha assistito gli istituti finanziatori, guidati da Matteo Gotti e affiancati da Daniele Mari per gli aspetti legali e da Fabio Chiarenza e Francesca Staffieri per le questioni fiscali. ICCREA Banca ha agito invece come mandated lead arranger e banca agente, fornendo ulteriore supporto all’operazione. Parallelamente, lo Studio BonelliErede ha collaborato con Atitech sugli aspetti legali del finanziamento. Mentre il team BonelliErede, composto da Gabriele Malgeri, Francesca Secondari e dall’associate Luigi Mazzola, ha lavorato in stretta sinergia con il team legale interno di Atitech, guidato da Annalaura Lettieri. La General Counsel, forte di una solida esperienza maturata anche durante una precedente collaborazione professionale presso BonelliErede, ha saputo gestire con competenza la redazione e la negoziazione dei contratti, garantendo il buon esito dell’operazione.

Il ruolo chiave di Annalaura Lettieri nel finanziamento di Atitech

Le operazioni di finanziamento concluse nel 2021 hanno rappresentato un passo significativo per Atitech, non solo come leva finanziaria per i propri investimenti, ma anche come esempio virtuoso di come le aziende possano sfruttare strumenti innovativi per promuovere la sostenibilità e una crescita economica rispettosa dell’ambiente. Grazie a questa operazione, l’azienda guidata dal Presidente Gianni Lettieri ha confermato il proprio impegno verso un futuro più verde, dimostrando come il settore aeronautico possa evolversi in chiave sostenibile attraverso la sinergia tra aziende, istituzioni finanziarie e consulenti legali di alto profilo. Il contributo della General Counsel Annalaura Lettieri si è inserito in questo contesto come elemento chiave per l’attivazione di processi virtuosi e innovativi.

giovedì 20 febbraio 2025

Gian Maria Mossa: Banca Generali, l’ingresso di Intermonte un progetto di crescita per il mercato

Il CEO Gian Maria Mossa ringrazia su LinkedIn i colleghi di Intermonte: “Un team di persone con grande professionalità e condivisione di valori che stanno contribuendo a scrivere una bella storia di successo tra le boutique di investimento indipendenti nel mercato italiano, accompagnando e valorizzando tanti imprenditori ed aziende nelle opportunità del mercato dei capitali.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: entusiasti ed orgogliosi di accogliere i nuovi colleghi di Intermonte nella squadra di Banca Generali

Da quando lo scorso settembre venne annunciata l’operazione su Intermonte, l’AD Gian Maria Mossa in più occasioni ha sottolineato la “grande valenza strategica” che ha per Banca Generali in quanto “crea valore per tutti gli stakeholders e questo ci dà grande fiducia per il nuovo percorso che ci accingiamo a fare assieme”. Lo ha ricordato anche di recente su LinkedIn: “Siamo entusiasti ed orgogliosi di accogliere i nuovi colleghi di Intermonte nella squadra di Banca Generali. Un team di persone con grande professionalità e condivisione di valori che stanno contribuendo a scrivere una bella storia di successo tra le boutique di investimento indipendenti nel mercato italiano, accompagnando e valorizzando tanti imprenditori e aziende nelle opportunità del mercato dei capitali”. Gian Maria Mossa ha quindi evidenziato come “oggi più che mai” siano competenze necessarie “per offrire nuovi orizzonti di competitività alle imprese italiane che si trovano di fronte al bivio delle sfide dei mercati, dell’internazionalizzazione, e dello sviluppo”.

Gian Maria Mossa: “Crediamo fortemente nel nostro ruolo a supporto della relazione consulente/imprenditore

Il successo dell’offerta tra gli azionisti, ricorda nel post Gian Maria Mossa, conferma “il consenso anche dal mercato nel progetto di complementarietà dei nostri business”. Banca Generali infatti, oltre a puntare sulle sinergie “nella perfetta complementarità delle nostre attività”, insieme a Intermonte guarda “allo sviluppo di un modello di servizio che, contando sulla professionalità e distintività delle rispettive competenze, si affermi sempre di più come un punto di riferimento nelle soluzioni al servizio delle imprese, degli imprenditori e delle famiglie italiane”, aveva spiegato l’AD nelle scorse settimane. E lo ribadisce anche su LinkedIn: “Come Banca crediamo fortemente nel nostro ruolo a supporto della relazione consulente/imprenditore. Vogliamo avvicinare risparmio privato e imprese e ci impegniamo nel supportare la spina dorsale del nostro Paese, le PMI”. Ringraziando infine “il management, i colleghi e tutti gli azionisti di Intermonte per la fiducia, la disponibilità e la determinazione manifestata sin dall’inizio”, l’AD Gian Maria Mossa ha rimarcato quindi come si tratti di “un progetto di crescita sostenibile guidato da persone di valore, unite dalla volontà di creare qualcosa di unico e distintivo nel nostro settore”.

Susan Carol Holland sulla collaborazione tra Amplifon e il Teatro alla Scala

Amplifon, leader internazionale nelle soluzioni per l’hearing care, rinnova la sua partnership con il Teatro alla Scala, sostenendo il progetto “Invito alla Scala”. La Presidente Susan Carol Holland si dice orgogliosa di poter collaborare con “una delle istituzioni culturali milanesi e italiane più conosciute al mondo”.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: la partnership che unisce Amplifon e un’istituzione di fama mondiale

La collaborazione tra Amplifon, società leader a livello internazionale nelle soluzioni per l’hearing care, e il Teatro alla Scala è stata rinnovata anche per questa stagione. Il Gruppo guidato da Susan Carol Holland continuerà infatti a sostenere il programma di concerti e balletti del progetto “Invito alla Scala”, l’iniziativa attraverso cui il celeberrimo teatro milanese punta a coinvolgere 20.000 persone nelle attività della rassegna, aprendo le porte anche a studenti e anziani. Per Amplifon, la collaborazione rientra nel progetto di comunicazione “Listen Responsibly”. Indirizzato ai giovani, ha come scopo la sensibilizzazione dei ragazzi sull’ascolto responsabile e sull’importanza della prevenzione uditiva a tutte le età. Fa parte del piano di sostenibilità Listening Ahead, con cui il Gruppo si è posto l’obiettivo di raggiungere 10 milioni di under 35 entro il 2028. La Presidente Susan Carol Holland ha commentato il rinnovato accordo così: “Siamo orgogliosi di questa partnership che unisce un’azienda italiana come Amplifon, nata a Milano esattamente 75 anni fa e presente oggi in 26 Paesi di cinque continenti, con una delle istituzioni culturali milanesi e italiane più conosciute al mondo”.

Susan Carol Holland: 75 anni di Amplifon

Susan Carol Holland ha anche evidenziato come la partnership con il Teatro alla Scala di Milano contribuisca a portare avanti l’’obiettivo di Amplifon di rafforzare ulteriormente il legame tra il Gruppo, la musica e l’ascolto responsabile, riuscendo al contempo ad avvicinare le persone alla musica classica. Quest’anno, il Gruppo specializzato nei servizi dell’hearing care si appresta a raggiungere un altro importante traguardo: il 75esimo anniversario dalla sua nascita. Fondata a Milano nel 1950 da Algernon Charles Holland con la mission di fornire soluzioni acustiche a coloro che avevano subito danni a causa della Guerra, Amplifon è oggi divenuta leader globale nel settore dei servizi per l’hearing care. La società è infatti presente in tutti e 5 i continenti, con una rete di oltre 9.700 punti vendita in 26 Paesi e circa 20.000 tra collaboratori e collaboratrici.

martedì 18 febbraio 2025

Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS: l’incontro tra Valentina Pellegrini e Alessandro Spada al Ristorante Ruben

“Milano, centro dell’economia e dell’innovazione italiana, è una città che prospera grazie alla sinergia tra imprese e comunità”: così il Presidente di Assolombarda Alessandro Spada durante l’incontro con la Vicepresidente del Gruppo Pellegrini Valentina Pellegrini presso il Ristorante Solidale Ruben.

Valentina Pellegrini

L’incontro tra Alessandro Spada e Valentina Pellegrini presso il Ristorante Solidale Ruben

Il Presidente di Assolombarda Alessandro Spada è stato in visita al Ristorante Solidale Ruben di Milano, dove ha incontrato la Vicepresidente e Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini Valentina Pellegrini, in segno di riconoscimento per l’impegno e il lavoro svolto dall’azienda a favore della comunità, sempre più afflitta da disuguaglianze sociali. In tale contesto, come ha evidenziato Spada, “le attività sociali delle aziende assumono un ruolo cruciale per migliorare la qualità della vita per tutti i cittadini. Pellegrini, con la sua Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, è stata in grado di anticipare questi bisogni, tanto che ha da poco festeggiato i dieci anni di attività del Ristorante Solidale Ruben”. Secondo il Presidente di Assolombarda, questo “straordinario” progetto non ha a che vedere solo con un “dovere etico”, ma si tratta anche “di una scelta strategica che rafforza il legame con la comunità, costruendo fiducia e un futuro più equo. Un esempio per tutte le imprenditrici, gli imprenditori e le imprese milanesi, che hanno l’opportunità e la responsabilità di essere motore di cambiamento positivo, rendendo la città più inclusiva per le generazioni future”. “La nostra missione come Fondazione – ha aggiunto Valentina Pellegrini – è quella di assistere persone colpite da inaspettata fragilità economica e sociale, i nuovi poveri, favorendone i percorsi di ripartenza per dare loro la speranza di una prospettiva futura”.

Valentina Pellegrini: “Le attività della Fondazione parte integrante dei valori dell’azienda”

Da dieci anni, il Ristorante Solidale Ruben svolge un ruolo sociale di grande rilievo per la comunità di Milano, offrendo la cena al prezzo simbolico di 1 euro a coloro che si trovano in difficoltà economiche. La realtà, che dal 2014 ospita ogni sera fino a 350 persone, è nata in seno alla Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, l’organizzazione non lucrativa messa in piedi dalla famiglia Pellegrini. Quest’ultima, proprietaria dell’omonima azienda fondata nel 1965 dal Cavaliere del Lavoro Ernesto Pellegrini e specializzata nella fornitura di servizi in diversi settori – Ristorazione e Vending, Pulizia e Servizi Integrati, Forniture Alimentari, Welfare e Buoni Pasto, Industria Lavorazione Carni – decise di mettere le proprie competenze e risorse a disposizione di quelle persone che, per qualche ragione, si trovassero in una temporanea condizione di difficoltà economica e sociale. “Quando siamo partiti, dieci anni fa – ha raccontato la Vicepresidente del Gruppo Pellegrini Valentina Pellegrini durante l’incontro con Alessandro Spada – eravamo per lo più spinti, come famiglia, da una convinzione etico morale che ci è propria: restituire in senso cristiano un po’ del tanto che la vita ci ha dato”. “Oggi – ha proseguito – sono orgogliosa di affermare che le attività della Fondazione Pellegrini sono parte integrante dei valori della nostra azienda e ci consentono di esprimere, trasmettere e condividere con tutti i nostri stakeholder quello spirito di solidarietà sociale e di responsabilità nei confronti della Comunità alla quale apparteniamo e che è sempre stato un tratto distintivo del nostro modo di fare impresa”.

Diana Bracco: il percorso dell’imprenditrice alla guida del Gruppo Bracco

L’imprenditrice, dirigente d’azienda e filantropa Diana Bracco opera da oltre 50 anni nel settore della salute. Guida il Gruppo Bracco in qualità di Presidente e Amministratore Delegato ed è anche Presidente e AD del Centro Diagnostico Italiano e Presidente della Fondazione Bracco.

Diana Bracco

Diana Bracco: Gruppo Bracco e gli incarichi nell’associazionismo industriale

Diana Bracco assume l’incarico di Direttore Generale del Gruppo Bracco nel 1977, undici anni dopo il suo ingresso nell’azienda di famiglia. Laureata in Chimica all’Università di Pavia, arriva a guidare la storica multinazionale attiva nell’ambito della diagnostica per immagini nel 1999, succedendo al padre Fulvio. Da allora, ha operato in qualità di Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, sostenendone l’espansione. Grazie alla leadership di Diana Bracco, la società è arrivata a contare un fatturato di 1,8 miliardi di euro, circa 3.700 collaboratori e collaboratrici e un patrimonio di oltre 2.000 brevetti. La carriera dell’imprenditrice è inoltre segnata da diversi ruoli legati all’associazionismo industriale. Tra il 2000 e il 2003, e poi di nuovo tra il 2008 e il 2012, è stata Vicepresidente di Confindustria con delega per Ricerca & Innovazione. È stata la prima donna a ricoprire l’incarico di Presidente in Federchimica (dal 2003 al 2005) e in Assolombarda. Nel 2015, ha presieduto l’Expo di Milano nel ruolo di Commissario Generale di sezione per il Padiglione Italia, concorrendo quindi al successo della manifestazione, nonché alla celebrazione del ruolo della donna mediante il progetto Women for Expo. Membro dell’Advisory Board del “B20 ITALY 2021”, Ambassador per il Women Empowerment nell’engagement Group B20, Presidente del Cluster Nazionale Scienze della Vita - ALISEI e Vicepresidente della Camera di Commercio di Milano, è attualmente nel Consiglio Direttivo nazionale di Confindustria e nel Consiglio Generale e nel Comitato Esecutivo della Fondazione Fiera Milano.

Diana Bracco: l’attenzione alle tematiche sociali e culturali

Oltre ad essere conosciuta per guidare un’azienda leader nella diagnostica per immagini, Diana Bracco è rinomata anche in ambito sociale e culturale per le varie iniziative da lei sostenute nel corso della sua carriera. Tra le sue prime esperienze su questo fronte c’è quella che l’ha vista alla guida di Responsible Care, il programma di volontariato sostenuto da Federchimica per promuovere lo sviluppo sostenibile nell’industria chimica globale. Nel 2010, dà vita alla Fondazione Bracco con l’idea di creare una realtà che si occupasse di valorizzare il patrimonio culturale, la cultura scientifica e la responsabilità sociale, dando particolare spazio a giovani e donne. L’imprenditrice è stata pure Presidente di Sodalitas (dal 2007 al 2016), Presidente di Fondazione Milano per Expo 2015, Presidente della Fondazione Giuseppina MAI di Confindustria, membro del CdA dell’Università Bocconi di Milano e Vicepresidente del CdA dell’Accademia Teatro alla Scala. Prima italiana a sedere nel National Gallery of Art Trustee’s Council, Diana Bracco ha collezionato una lunga serie di riconoscimenti, tra cui la laurea honoris causa in Farmacia conferitale dall’Università di Pavia, quella in Medicina riconosciutale dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, la nomina a Cavaliere del Lavoro e la Medaglia d’oro del Comune di Milano. Più recenti sono il Premio Impresa e Sport conferitole dall’USSI e la Medaglia d’Oro della SIRM - Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica.

lunedì 17 febbraio 2025

Angelini Holding: il profilo dell’AD Sergio Marullo di Condojanni su WikiCeo

Dirigente e imprenditore, Sergio Marullo di Condojanni ha maturato ampia esperienza nei settori finanziario e industriale, con posizioni di responsabilità in istituti bancari e realtà aziendali. In qualità di Amministratore Delegato di Angelini Holding, promuove strategie di crescita e investe nel potenziamento del talento professionale.

WikiCeo

WikiCeo ripercorre la carriera di Sergio Marullo di Condojanni

Sergio Marullo di Condojanni nasce a Messina nel 1978. Successivamente al diploma si laurea nel 2001 in Giurisprudenza con indirizzo economico-finanziario presso LUISS Guido Carli. Nel 2004 ottiene l’abilitazione forense e nel 2007 completa un Dottorato di Ricerca in Arbitrato Interno e Internazionale presso il medesimo ateneo. Ha inoltre partecipato a diversi programmi in tema ‘coaching executive leadership’ presso prestigiose business school internazionali. WikiCeo riporta come il suo percorso pofressionale sia iniziato in ambito legale, anche in virtù dell’impegno profuso nello sviluppo della propria formazione accademica. Nel 2014 inizia attività di docenza diventando Professore associato di Diritto Privato, per poi ottenere l’abilitazione a Professore ordinario dopo quattro anni. In precedenza, nel 2013, aveva assunto la presidenza del Comitato Territoriale Centro Sud di Banco BPM, fondato da Banco Popolare per rafforzare il legame con il territorio. Nel 2018, inoltre, fa ingresso nel CdA di Banca Aletti S.p.A.

L’esperienza di Sergio Marullo di Condojanni in Angelini Holding

Successive tappe della carriera di Sergio Marullo di Condojanni, come riportato sul profilo WikiCeo, sono quelle all’interno di Angelini Holding, Gruppo fondato nel 1919 e attivo in 26 Paesi, in particolare in settori come il farmaceutico, i beni di consumo, la produzione di macchinari industriali, il vitivinicolo e la profumeria. Dopo la nomina nel 2019 a Vicepresidente, nel 2020 assume anche la carica di Amministratore Delegato, con l’obiettivo di consolidare la crescita del Gruppo e ampliarne la presenza internazionale. Grazie a tale strategia, nel 2023 Angelini conta circa 5.800 dipendenti distribuiti in 21 Paesi, con un fatturato che supera i 2 miliardi di euro. Sotto la sua guida, inoltre, il Gruppo ha ricevuto nel 2021 la certificazione LEED® Platinum, che ne attesta l’impegno per la riduzione del consumo di acqua (-2,5%) e per l’utilizzo di energia autoprodotta o provenienti da fonti rinnovabili. Sergio Marullo di Condojanni è impegnato in ulteriori attività strategiche: tra queste, è Consigliere di amministrazione in Fondazione Angelini e in Angelini Finanziaria S.p.A.; membro dell’Advisory Board del G20 Business Summit (B20) Italy 2021; Consigliere in Angelini Ventures S.p.A.; membro del CdA di TIP; membro del Consiglio Direttivo della Fondazione “Bambino Gesù - Ente Filantropico”.

Sabrina De Filippis: così poniamo le basi per un comparto logistico sostenibile e all’avanguardia

Secondo Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, è necessario favorire un approccio sistemico all’innovazione nel campo della logistica, creando una sinergia tra il pubblico e il privato e stimolando il confronto tra industria, operatori logistici e istituzioni.

Sabrina De Filippis

L’intervento di Sabrina De Filippis all’Innovation Day Logistica

La logistica è un asset cruciale per il Paese. Ne è convinta l’AD di Mercitalia Logistics e Presidente della Sezione Trasporti e Logistica di Unindustria Sabrina De Filippis. La manager ha ribadito il ruolo strategico del settore logistico per lo sviluppo dell’Italia anche lo scorso 30 gennaio a Roma, in occasione dell’Innovation Day Logistica 2025. L’evento, organizzato dalla Regione Lazio e Lazio Innova, in collaborazione con Unindustria, ha dato l’opportunità ai principali rappresentanti del comparto e alle istituzioni di confrontarsi sulle sfide e le opportunità legate all’innovazione nella logistica. A fare da filo conduttore della giornata sono stati i temi dell’intermodalità e dell’innovazione tecnologica, su cui imprese, istituzioni e innovatori hanno dialogato, in maniera costruttiva, per porre le basi di una trasformazione sostenibile, e tecnologicamente avanzata, del comparto logistico laziale. Oltre a Sabrina De Filippis, che ha rappresentato il Gruppo Ferrovie dello Stato, all’Innovation Day Logistica hanno preso parte anche il responsabile della Direzione Strategie e Technology, Innovation & Digital Spoke di Mercitalia Logistics Antonio Brunacci e il direttore Technology Innovation & Digital Spoke di Anas Mauro Giancaspro.

Sabrina De Filippis: è necessario un approccio sistemico all’innovazione

Dai droni all’Intelligenza Artificiale: quella che stiamo vivendo grazie ai prodotti dell’innovazione e dell’evoluzione tecnologica è una vera e propria rivoluzione. Alla luce di ciò, è quanto mai essenziale che un comparto tanto importante come quello della logistica si renda pronto a cogliere le opportunità e, al contempo, ad affrontare le sfide che derivano da tali cambiamenti. “Il settore – ha affermato l’AD di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis nel suo intervento – deve consolidarsi come generatore di valore aggiunto per la competitività delle imprese e del territorio, soprattutto in una regione strategica come il Lazio che gioca un ruolo cruciale nella centralità dell’Italia in Europa”. Secondo la manager, è necessario un “approccio sistemico” all’innovazione, per il quale si rende fondamentale “unire le eccellenze del nostro territorio e creare una sinergia concreta tra pubblico e privato, stimolando il confronto tra industria, operatori logistici e istituzioni”.

Alessandro Bernini: NEXTCHEM porta innovazione in Cina con il rinnovo dell’impianto di urea

L’AD di MAIRE Alessandro Bernini ha annunciato il nuovo progetto di NEXTCHEM per rinnovare un impianto di urea in Cina. L’apporto del Gruppo migliorerà la sostenibilità ambientale ed energetica, incrementando la produttività e l’efficienza dell’impianto.

Alessandro Bernini

Alessandro Bernini: un nuovo successo per la controllata NEXTCHEM

Alessandro Bernini, AD di MAIRE, ha annunciato l’ultimo progetto che NEXTCHEM, la controllata del Gruppo, è stata incaricata di sviluppare. Un importante traguardo, siglato dall’incarico di rinnovare l’impianto di urea della Hulunbeier New Gold Chemical Co., Ltd., situata a Hulunbuir, in Cina, attraverso la dotazione del Process Design Package. La tecnologia proprietaria su cui sarà basato il progetto è NX STAMI Urea™, ideata da Stamicarbon. L’impianto cinese avrà un netto miglioramento, tramite l’ottimizzazione della produzione e dell’affidabilità, riducendo di gran lunga i consumi energetici, grazie all’uso del design all’avanguardia EVOLVE MELT MP Flash, parte del portafoglio NX STAMI Urea™. Secondo Alessandro Bernini, l’intervento ha l’obiettivo di incrementare la produzione quotidiana a 3.600 tonnellate metriche, diminuire il consumo di vapore del 15% e aumentare la capacità produttiva del 26%.

Alessandro Bernini: la leadership mondiale del Gruppo MAIRE

“Questo progetto rafforza la nostra presenza tecnologica in Cina, un mercato importante e in rapida crescita, e conferma la nostra posizione di leader globale nelle soluzioni innovative per l'industria dei fertilizzanti azotati”, ha dichiarato Alessandro Bernini. Il nuovo incarico ribadisce la leadership internazionale di NEXTCHEM nel settore dei fertilizzanti azotati, in un ambito cruciale come quello dell’agricoltura e della sostenibilità alimentare. La tecnologia dell’azienda avrà un peso significativo nell’aumentare la sostenibilità ambientale attraverso una migliore gestione dell’energia e incrementerà l’efficienza dell’impianto. Il Gruppo MAIRE, guidato da Alessandro Bernini, si occupa di progettare e implementare tecnologie all’avanguardia per aiutare la transizione energetica: fertilizzanti sostenibili, vettori energetici a basse emissioni di carbonio e soluzioni circolari sono le linee di business attraverso cui il Gruppo offre servizi integrati nel settore industriale. È presente in 45 Paesi e può contare su oltre 9.300 collaboratori e collaboratrici.

ITASEC 2025: focus su BV TECH, sponsor dell’evento

La nona edizione di ITASEC, evento di punta sulla cybersecurity, si è svolta a Bologna dal 3 all'8 febbraio con la partecipazione di università, istituzioni e aziende che hanno discusso di temi cruciali legati alla sicurezza informatica. L’azienda BV TECH è stata sponsor della conferenza.

BV TECH

BV TECH tra gli sponsor di ITASEC 2025

Si è da poco conclusa la nona edizione di ITASEC, il principale evento nazionale dedicato alla cybersecurity. Organizzata dal Cybersecurity National Lab del CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica) e dalla Fondazione SERICS, con il patrocinio dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, quest’anno la conferenza si è tenuta presso le aule del Plesso Belmeloro dell’Università di Bologna dal 3 all’8 febbraio. Università, scuole, istituzioni e imprese si sono incontrate per affrontare insieme le questioni legate alla sicurezza informatica, un asset sempre più rilevante per le aziende e per il Paese. Dal risk management al quantum computing, dal machine learning alla protezione dei dati: sono stati davvero tanti i temi trattati durante le diverse sessioni scientifiche che hanno visto intervenire personalità di rilievo del mondo accademico, imprenditoriale e istituzionale come Giovanni Vigna, professore del Dipartimento di Informatica presso l’Università della California a Santa Barbara (UCSB) e direttore dell’NSF AI Institute for Agent-based Cyber Threat Intelligence and Operation (ACTION), Luca Tagliaretti, Direttore Esecutivo dell’ECCC, e Bruno Frattasi, Direttore Generale di ACN. A rendere possibile l’evento è stato il supporto delle aziende sponsor, tra cui il Gruppo BV TECH, che ha inoltre presentato i suoi innovativi progetti Cyber Range e SOCRATE.

L’offerta di BV TECH: di cosa si occupa l’azienda che ha sponsorizzato l’evento

Fondata nel 2005 da Raffele Boccardo, BV TECH è una realtà attiva nel campo dell’ICT e della sicurezza delle reti, dei dati, dei sistemi e delle informazioni. Tra i principali player del settore a livello nazionale e internazionale, sviluppa piattaforme, soluzioni e servizi nei settori strategici dei Paesi quali Difesa, Spazio e Sicurezza dello Stato, Pubblica Amministrazione, Sanità, Logistica e Trasporti, Finanza e Assicurazioni, Industria, Telecomunicazioni e Media, Energy & Utilities, Fashion, Retail & GDO. Con un know-how unico nei quattro centri di competenza (Cybersecurity, Cloud & Infrastructure, Digital Trust e Software e Data Science), la società gestisce grandi progetti strategici operando sia in ambito civile che militare. Il Gruppo vanta una presenza internazionale con 15 società di ingegneria, servizi informatici e di sicurezza che fanno capo a BV TECH S.p.A. e 20 sedi situate in Italia e all’estero. La mission dell’azienda è quella di preservare la sicurezza del Paese attraverso la ricerca e l’innovazione e di tutelare l’interesse nazionale mediante collaborazioni tra pubblico e privato basate su una nuova coscienza tecnologica.

Paolo Arrigoni: dall’ingegneria elettronica alla leadership nel settore energetico

Paolo Arrigoni è Presidente di GSE S.p.A., realtà che promuove l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. A 16 anni ha avviato il suo percorso professionale e, dopo la laurea in Ingegneria Elettronica, ha messo a disposizione le sue competenze nella progettazione di impianti elettrici e di automazione, prima di assumere incarichi di crescente responsabilità e arrivare al Gestore dei Servizi Energetici.

Paolo Arrigoni, Presidente del GSE

Paolo Arrigoni: le prime esperienze professionali

Paolo Arrigoni è Presidente di GSE S.p.A., ente che si affida al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica con lo scopo di promuovere le fonti rinnovabili, l’efficienza energetica e la mobilità sostenibile. Ha avviato la sua carriera professionale all’età di 16 anni quando, parallelamente agli studi come Tecnico delle Industrie Elettriche ed Elettroniche, è stato impiegato presso Casmar S.n.c. come tecnico specializzato nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici industriali. Nel 1992, si è laureato in Ingegneria Elettronica, con un focus sull’automazione, presso il Politecnico di Milano e, due anni dopo, si è iscritto all’Albo dell’Ordine degli Ingegneri. Paolo Arrigoni ha ricoperto l’incarico di Project Engineer nel Servizio Controllo di Processo presso Italcementi Group di Bergamo, tra il 1992 e il 2000. Successivamente, ha svolto attività da libero professionista, specializzato nei servizi di progettazione e consulenza per impianti elettrici e di automazione nei settori civile, terziario e industriale.

Pietro Arrigoni: gli incarichi istituzionali e il ruolo in GSE

Negli anni seguenti, Paolo Arrigoni è diventato membro del Consiglio di Amministrazione di due società: dal 2002 al 2005, di NORDCOM S.p.A., controllata del Gruppo Ferrovie Nord attiva nel settore dell’ICT; dal 2003 al 2006, di GRTN S.p.A., azienda responsabile della gestione della rete di trasmissione nazionale che si è poi trasformata proprio nel GSE. Dal 1998 al 2022, ha ricoperto incarichi in ambito politico, prima comunali, poi nazionali. Dal 2023, Paolo Arrigoni è Presidente di GSE S.p.A., ente controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e, dallo stesso anno, è membro dell’Advisory Board dell’AIN (Associazione Italiana Nucleare).

Investimenti e innovazione: la vision di Alessandro Benetton su 2100 Ventures

2100 Ventures, Alessandro Benetton annuncia l’ingresso di Edizione e di 21 Invest: “Questa operazione rappresenta un investimento ma soprattutto una scelta strategica per sperimentare, appunto, nuovi modelli di business”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: promuovere innovazione in Europa, l’impegno di 2100 Ventures con Edizione e 21 Invest

Dietro 2100 Ventures, aveva sottolineato Alessandro Benetton anche durante il lancio del progetto, c’è l’intenzione di “promuovere i migliori talenti nel mondo” e di sostenere business che possano trasformare radicalmente “il nostro modo di vivere e lavorare”. Oggi, a distanza di due anni, sono già oltre 25 gli investimenti sostenuti, come ha ricordato anche l’imprenditore la scorsa settimana parlando del progetto ai 100 giovani studenti di Oxford Italian Society e di United Italian Societies intervenuti alla presentazione di “My Trajectory”. Ed è proprio durante l’incontro che è arrivato un importante annuncio: “Edizione e 21 Invest hanno deciso di investire in 2100 Ventures”. Alessandro Benetton ha spiegato che “con questa operazione 2100 Ventures potrà contare su un supporto strategico e finanziario, continuando ad investire nelle startup dei migliori imprenditori in settori come SaaS, fintech, AI e Climate Tech” con l’obiettivo “di costruire un legame sempre più solido tra il mercato italiano e internazionale valorizzando idee capaci di trasformare il futuro”.

Alessandro Benetton: lavoriamo per creare una piattaforma che supporti innovazione, coraggio e determinazione

In un post su LinkedIn dedicato all’operazione su 2100 Ventures, Alessandro Benetton sottolinea come non si tratti solamente di un investimento ma soprattutto di una scelta strategica per sperimentare, appunto, nuovi modelli di business. “Credo fermamente nella contaminazione di idee e nella collaborazione tra generazioni e culture per cogliere nuove opportunità di sviluppo. È per questo che, insieme ai co-fondatori di 2100 Ventures – Andrea Casasco, Andrea Gennarini e Andrea Gurnari – stiamo lavorando per creare una piattaforma che supporti innovazione, coraggio e determinazione. Vogliamo valorizzare chi ha una visione ambiziosa”: in questo percorso si inseriscono oggi Edizione e 21 Invest che con il loro supporto e “la spinta propulsiva del loro patrimonio di esperienza e network internazionale” contribuiranno allo sviluppo di un ecosistema di competenze e soluzioni per un’economia davvero sostenibile. “Edizione porta la visione degli investimenti internazionali e di lungo periodo. 21 Invest contribuisce con la logica e la disciplina dell’asset management. 2100 Ventures, infine, ha la capacità di innovare tipica delle startup”: un nuovo assetto, rimarca infine Alessandro Benetton, che conferisce al progetto di venture capital europeo “una marcia in più”.

venerdì 14 febbraio 2025

Riva Acciaio: dalla fondazione al recente percorso per la sostenibilità

Crescita e innovazione accompagnano Riva Acciaio fin dalla sua fondazione. Grazie ai coraggiosi investimenti in impianti moderni e tecnologie innovative, l’azienda è riuscita a rispondere con successo alle grandi sfide del settore, dal Dopoguerra all’era della globalizzazione e della transizione ecologica.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: dalla vendita di rottami ferrosi all’affermazione come leader nel mercato italiano

La storia di Riva Acciaio ha inizio nel 1954, in un'Italia che si stava riprendendo dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale. Fondata da Emilio e Adriano Riva come Riva & C. s.a.s., l'azienda si specializza inizialmente nella raccolta e vendita di rottami ferrosi. Tuttavia, la visione ambiziosa dei fondatori porta a una rapida trasformazione della società, che passa dall’essere un semplice fornitore a produttore di acciaio. Nel 1956, viene inaugurato uno stabilimento siderurgico a Caronno Pertusella, dotato di un forno elettrico all'avanguardia che consente a Riva Acciaio di raggiungere una capacità produttiva superiore alla media. Entro il 1962, l’azienda arriva a produrre 190mila tonnellate di acciaio, segnando un importante traguardo. La svolta più grande avviene però con l’introduzione della colata continua curva a tre linee, una tecnologia davvero innovativa per l’Italia dell’epoca. Grazie a questa, la società ottiene un grosso vantaggio rispetto ai competitor nazionali, gettando dunque le basi per una crescita esponenziale.

L’espansione all’estero di Riva Acciaio e il percorso per la sostenibilità del settore

Negli anni successivi, Riva Acciaio intraprende un ambizioso processo di espansione che punta ad allargarsi oltre i confini nazionali. La strategia si fonda su acquisizioni mirate, con l’obiettivo di aumentare la capacità produttiva sia in Italia che all’estero. Tra le acquisizioni più significative c’è quella delle Acciaierie e Ferriere del Tanaro (1966), con cui l’azienda amplia notevolmente la propria capacità produttiva. Nonostante le sfide economiche degli anni '70, come la crisi petrolifera e la crescente concorrenza internazionale, Riva Acciaio continua a investire in impianti all'avanguardia e tecnologie innovative. Un altro passo cruciale avviene nel 1981 con l'acquisizione delle Officine e Fonderie Galtarossa di Verona, la quale permette un ulteriore incremento della produzione. Dopo aver rafforzato la propria presenza nei mercati francese e spagnolo, negli anni '90 l'azienda si espande in Belgio e Germania. Risale invece al 2023 l’acquisizione di diversi siti di raccolta e frantumazione di materiali ferrosi, un progetto incentrato sulla sostenibilità e la circolarità che mira, al miglioramento qualitativo della catena di riciclo nel settore siderurgico.

Claudio Descalzi: il modello vincente di Eni per il futuro dell’energia

Claudio Descalzi: “Ogni nostro passo, ogni obiettivo raggiunto, ci permette di scrivere una nuova pagina della storia di Eni. Siamo convinti che, con questo modello, stiamo non solo cambiando Eni, ma anche il modo in cui pensiamo al futuro dell'energia”.

Claudio Descalzi

Eni, l’AD Claudio Descalzi: “Siamo nel cuore di una strategia di crescita e innovazione

Il 2024 si sta rivelando un anno di grande soddisfazione per Eni”, scriveva su LinkedIn l’AD Claudio Descalzi lo scorso novembre parlando di uno dei “passi più significativi” compiuti nell’arco dell’anno: l’avvio del Piano di Azionariato Diffuso. “Siamo nel cuore di una strategia di crescita e innovazione che sta portando a compimento alcuni dei suoi passi più significativi”, si legge nel post in cui Claudio Descalzi si sofferma anche sul modello di Eni: “Unico nel settore, si sviluppa attorno alla creazione di unità di business sinergiche che attraversano l'intero processo di valore, focalizzandoci su decarbonizzazione e su specifiche aree geografiche upstream”. Un approccio che “ci consente di investire più rapidamente, attrarre finanziamenti e raccogliere capitali da investitori sempre più allineati con la nostra visione”.

Claudio Descalzi: la solidità e la resilienza del modello Eni  

In questo contesto si inserisce anche il Piano di Azionariato Diffuso che, come sottolineato da Claudio Descalzi, rappresenta “un passo fondamentale nella nostra strategia di rafforzamento del legame tra Eni e le persone che la rendono forte ogni giorno”. L’iniziativa, totalmente gratuita nelle prime due fasi del 2024 e 2025, ha riscontrato un successo significativo tra le oltre 22.000 persone interessate: “Questo perché non è solo un’opportunità economica concreta, ma anche uno strumento di ingaggio e motivazione che ci rende attori protagonisti della nostra trasformazione. Ogni azionista, diventando parte della nostra società, acquisisce consapevolezza dell’impatto del proprio lavoro e delle proprie scelte sul futuro dell'azienda e del settore energetico”. Il piano, ribadisce Claudio Descalzi, è “la dimostrazione tangibile di quanto ciascuno di noi possa contribuire alla crescita e al successo di Eni”. Nel 2024, Eni, nonostante un contesto operativo più debole, ha conseguito importanti milestone di progetto e registrato risultati finanziari solidi a riprova della resilienza e dell’efficacia del modello di business: “Siamo convinti che stiamo non solo cambiando Eni, ma anche il modo in cui pensiamo al futuro dell'energia”.

giovedì 13 febbraio 2025

Il ruolo di Sace nella crescita economica: intervista all’AD Alessandra Ricci

Con il Piano strategico finanziario “Insieme 2025” Sace ha raggiunto circa 55mila imprese, contribuendo all’economia del Paese con 88 miliardi. L’AD del Gruppo Alessandra Ricci ha commentato in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” i progressi fatti finora.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: 220 miliardi di investimenti in Italia grazie al nostro supporto

Si è detta soddisfatta Alessandra Ricci, AD del Gruppo assicurativo-finanziario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di come stia avanzando il Piano industriale triennale “Insieme 2025”, giunto ai due terzi del percorso. “Abbiamo realizzato 80 miliardi circa di investimenti grazie alle nostre garanzie e alle nostre liquidità – ha evidenziato la manager di Sace nell’intervista al “Corriere della Sera” dello scorso dicembre – Ma la cosa che a noi più importa è l’impatto che questi hanno sull’economia, dato che hanno consentito (alle imprese) di realizzare 220 miliardi di investimenti”. Per ogni miliardo fatto dal Gruppo di Piazza Poli, ne sono stati prodotti tre sull’economia. “Tutto questo – ha precisato l’AD – con un’ottica anche alla sostenibilità economico-finanziaria del nostro bilancio perché ci ha consentito inoltre di realizzare un utile netto di trimestre, al 30 settembre, di circa 477 milioni”.

Alessandra Ricci: il focus sul mercato domestico e la prospettiva dei dazi americani

Un terzo dei circa 80 miliardi di investimenti realizzati da Sace sono stati destinati al mercato domestico, andando a supportare in particolare gli ambiti dell’innovazione tecnologica e delle infrastrutture. In tale contesto, ha sottolineato Alessandra Ricci, si è rivelata piuttosto utile la misura messa in piedi dal Governo che è entrata in vigore il 1° giugno 2024: la garanzia Archimede. In soli cinque mesi, il Gruppo è riuscito a realizzare 5 miliardi di investimenti, i quali “sono andati esattamente al cuore, ovvero innovazione e infrastrutture”. L’AD ha espresso positività anche nelle previsioni relative all’anno 2025 e questo nonostante la prospettiva dei dazi americani promessi dal neoeletto Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Alla fine sui dazi si troverà il giusto compromesso – ha dichiarato – Comunque, se mai dovessero cominciare ad impattare sull’economia italiana, lo faranno probabilmente dal 2026”.

mercoledì 12 febbraio 2025

Marzio Perrelli: la carriera del manager, dal settore finanziario a Sky italia

Con un passato nel mondo della finanzia internazionale, Marzio Perrelli ha ricoperto incarichi di responsabilità in Goldman Sachs e HSBC, prima di approdare nel settore dei media e sportivo nel 2018, assumendo il ruolo di Executive Vice President di Sky Italia.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: la carriera nel mercato finanziario internazionale

Marzio Perrelli è Executive Vice President di Sky Italia e responsabile di Sky Sport, nello specifico dei team Editorial, Production, oltre che dello Sports Rights Portfolio. Passato nel settore dei media e sportivo nel 2018, il manager ha maturato in precedenza una profonda esperienza nell’ambito della finanza internazionale. Si è laureato in Economia e Commercio presso L’Università LUISS di Roma e ha cominciato la sua carriera in Goldman Sachs New York, nel 1993. Unico italiano selezionato su 120 associati per il programma di formazione per analisti della divisione Fixed Income, Commodities, and Currencies di Goldman Sachs & Co, nel 1994, è passato alla sede londinese di Goldman Sachs International, presso cui ha avuto l’incarico di gestire una rete di clienti istituzionali di rilievo che gli ha dato modo di maturare consolidate competenze nel mercato finanziario europeo.

Marzio Perrelli: il suo contributo a Sky Sport

Nel 2001, è stato nominato CEO e Head of Global Markets per Goldman Sachs Milan, segnando il suo ritorno in Italia. Il 2004 ha segnato l’ingresso di Marzio Perrelli in HSBC Bank Plc Italy, dove ha ricoperto la carica di Head of Global Banking and Markets e CEO. La sua guida, per oltre dieci anni, ha contribuito allo sviluppo e alla crescita di HSBC nell’Export Finance e nel business transfrontaliero tra Europa, Asia e Sud America. Nel 2018, è passato al settore dei media e sportivo, nominato Executive Vice President e Responsabile di Sky Sport con la direzione strategica e operativa della divisione sportiva. Marzio Perrelli ha rafforzato la leadership di Sky nel mercato dei broadcaster sportivi, assumendo la supervisione dei team editoriali e di produzione, ampliando l’offerta attraverso la gestione dell’intero portafoglio dei diritti sportivi.

Cotral: maggior sostenibilità ambientale con autobus a metano

Cotral ha formalizzato un accordo per aggiungere nuovi mezzi alla propria flotta, migliorare il servizio e ridurre l’impatto ambientale del trasporto pubblico. Per il 2025 sono previsti 68 nuovi autobus, di cui 62 alimentati a Gas Naturale Compresso.

Cotral

Cotral: l’accordo con Romana Diesel per il ringiovanimento della flotta

Cotral ha annunciato l’arrivo di 68 nuovi autobus per rinforzare la flotta. L’accordo con Romana Diesel per la fornitura di nuovi mezzi Iveco Crossway NF 12 metri, sottoscritto nel 2022, è stato ora finalizzato. Inoltre, per il Giubileo 2025, sono già disponibili 58 nuovi veicoli, specifici per le linee “J” e “S”. L’impegno dell’azienda di trasporto pubblico regionale per ridurre l’impatto ambientale si manifesta attraverso l’alimentazione a Gas Naturale Compresso (GNC) di 62 dei nuovi mezzi previsti dall’accordo. Quello di Cotral è un progetto che ha visto la costituzione di una flotta di 480 nuovi mezzi. Lo scopo dell’azienda è quello di migliorare il servizio di trasporto pubblico, rendendolo più affidabile attraverso nuovi autobus e una maggiore sostenibilità ambientale.

Cotral: i nuovi veicoli in arrivo nel 2025

“Questo accordo rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per fornire un servizio di trasporto pubblico moderno, efficiente e sostenibile”, ha dichiarato il Presidente di Cotral Manolo Cipolla. Sono 58 i veicoli già disponibili per il Giubileo 2025, in aggiunta ai 68 autobus (di cui 62 alimentati a metano) che hanno rinnovato la flotta. Per migliorare il servizio del trasporto pubblico della provincia di Roma, in arrivo dieci minibus e 20 e-bus. “Con l’introduzione di nuovi autobus a gas naturale, stiamo investendo concretamente per ridurre l’impatto ambientale e migliorare l’esperienza di viaggio per tutti i cittadini del Lazio. Continuiamo a guardare al futuro con determinazione, lavorando per una mobilità sempre più attenta alle esigenze dei nostri utenti e dell’ambiente”, ha concluso il Presidente di Cotral.

80 anni di Confindustria Ancona: il CEO di Amplifon Enrico Vita interviene all’Assemblea annuale

“Le radici del futuro” è il titolo del convegno organizzato in occasione dell’Assemblea annuale di Confindustria Ancona, giunta al suo 80esimo anniversario. Tra gli ospiti d’onore dell’evento anche l’Amministratore Delegato di Amplifon Enrico Vita, intervistato da Mariangela Pira.

Enrico Vita

Enrico Vita tra i relatori dell’Assemblea annuale di Confindustria Ancona

Lo scorso 10 dicembre, nell’Aula Magna della facoltà di Ingegneria dell’Università Politecnica delle Marche, si è riunita una platea di circa 700 persone, giunte per presenziare all’Assemblea annuale di Confindustria Ancona e celebrare gli 80 anni dell’Associazione. Intitolato “Le radici del futuro”, il convegno ha ripercorso la storia del territorio e dell’Associazione, e lanciato uno sguardo al futuro con occhi nuovi per affrontare al meglio le sfide economiche e sociali che attendono le Marche nei prossimi anni. Diego Mingarelli, Presidente di Confindustria Ancona, ha aperto l’evento con un discorso in cui ha evidenziato come l’organizzazione costituisca per il territorio un motore di innovazione, oltre che un presidio di identità locale. “Le Marche sono un esempio straordinario di manifattura diffusa, di aziende che non sempre sono conosciute al grande pubblico, ma che competono a livello globale grazie a innovazione e qualità”, ha affermato. Si sono poi susseguiti una serie di interventi su temi macroeconomici con relatori d’eccezione tra cui l’economista Veronica De Romanis e Roberto Giulianelli, professore di Storia Economica presso la UnivPm. A tenere l’intervento conclusivo è stato invece l’Amministratore Delegato di Amplifon Enrico Vita, la cui storia di successo affonda le radici proprio nel territorio marchigiano.

L’intervento conclusivo dell’AD di Amplifon Enrico Vita

Il lavoro lo ha portato lontano dalla terra in cui è nato e nella quale ha avviato la carriera professionale, ma il legame con il suo territorio è ancora forte. Enrico Vita, anni 56 e marchigiano di nascita, oggi è alla guida di Amplifon, Gruppo leader a livello globale nel settore dell’hearing care. In occasione dell’80esimo anniversario di Confindustria Ancona, è tornato nell’Università dove ha conseguito la laurea in Ingegneria per portare il suo contributo all’Assemblea dei Soci. Intervistato dalla giornalista di Sky TG24 Mariangela Pira, il CEO di Amplifon ha citato Vittorio Merloni come esempio di imprenditore visionario e ha raccontato quali, secondo lui, sono i punti di forza e quali invece le aree di possibile crescita del territorio. Ha proseguito sottolineando il grande legame che unisce gli imprenditori con le Marche e ha sottolineato il fatto che “siamo all’inizio di un’ennesima rivoluzione industriale, quella dell’Intelligenza Artificiale”. Partendo dalla consapevolezza che la competizione si gioca su un palcoscenico globale, il manager ha concluso indicando quali sono le due caratteristiche fondamentali per poter giocare una partita a livello internazionale. “La prima – ha affermato – è l’ambizione e la seconda è una grande dose di coraggio di investire in innovazione, apertura di nuovi mercati e acquisizioni”.

Giuseppina Di Foggia: il nuovo Terna Innovation Zone rafforza i legami Italia-Tunisia

L’AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia ha presentato lo scorso gennaio a Tunisi il nuovo Terna Innovation Zone. Il progetto vuole rinforzare la collaborazione tra Italia e Tunisia, favorendo la transizione digitale ed energetica, formando ingegneri e tecnici africani nel settore grazie anche al network globale di Terna a cui le start up tunisine possono accedere.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: l’inaugurazione del nuovo Terna Innovation Zone di Tunisi

Il nuovo Terna Innovation Zone è stato inaugurato lo scorso gennaio a Tunisi e rappresenta il primo hub di innovazione del Gruppo in Africa. Questo progetto consolida la collaborazione strategica tra Italia e Tunisia e l’iniziativa è stata presentata da Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna: “Con il Terna Innovation Zone in Tunisia confermiamo il nostro impegno per una transizione energetica giusta e inclusiva che valorizzi le eccellenze locali, contribuisca alla crescita dell'ecosistema dell'innovazione tunisino e crei nuove opportunità per startup, professionisti e giovani talenti del settore energetico". Questo hub ha il compito di stimolare il progresso tecnologico e supportare la crescita delle competenze nel settore energetico tunisino, rafforzando ancora di più i rapporti tra i due Paesi. Per garantire una corretta transizione energetica e digitale, secondo Giuseppina Di Foggia, è necessario che il Terna Innovation Zone formi e sviluppi ingegneri e tecnici nel settore energetico, sfruttando la collaborazione del Gruppo con le università locali.

Giuseppina Di Foggia: un hub per la condivisione e la cooperazione internazionale

“Il Terna Innovation Zone non sarà solo un luogo fisico, condiviso con l'Istituto Italiano di Cultura di Tunisi e con la Camera Tuniso - Italiana di Commercio ed Industria, ma anche un simbolo del nostro impegno a valorizzare il talento e alimentare il progresso tecnologico", ha aggiunto Giuseppina Di Foggia. L’hub avrà il compito di ospitare programmi di accelerazione e di open innovation che metteranno a disposizione delle start up tunisine le risorse, le competenze e le opportunità fornite dal network internazionale che Terna ha in diversi ecosistemi internazionali dell’innovazione. "Questo progetto interpreta i valori della responsabilità sociale d'impresa, coniugando innovazione, formazione, condivisione di conoscenze e cooperazione internazionale, per costruire un futuro energetico sostenibile insieme ai nostri partner tunisini”, ha concluso Giuseppina Di Foggia.

martedì 11 febbraio 2025

Crisi automotive europeo, Luca de Meo: serve energia a prezzi competitivi

L'industria dell'auto, pilastro dell'economia europea, sta vivendo una metamorfosi senza precedenti, che potrebbe avere effetti duraturi sul panorama globale. In un intervento trasmesso in collegamento da Milano, Luca de Meo, CEO di Renault Group, ha messo in evidenza le enormi implicazioni economiche e strategiche, evidenziando la necessità di politiche industriali efficaci e di un accesso a costi energetici competitivi per mantenere il vantaggio europeo.

Luca de Meo

Piano industriale per l’Italia e per l’Europa: l’intervento di Luca de Meo

Durante l’evento “Un piano industriale per l’Italia e per l’Europa”, Luca de Meo ha descritto l’attuale fase di transizione nel settore automobilistico come la più importante degli ultimi 150 anni. “L’industria dell’auto sta attraversando una trasformazione epocale, con conseguenze di vasta portata che potrebbero risultare sia positive che negative a seconda di come sapremo gestirle”, ha dichiarato il CEO di Renault Group in collegamento. Il manager ha sottolineato l’importanza strategica del comparto, evidenziando come questo rappresenti un pilastro della prosperità europea: 13 milioni di posti di lavoro, il 7% dell’occupazione, l’8% del PIL dell’Unione e un impegno del 30% nella spesa per ricerca e sviluppo. Senza l’industria automobilistica, avverte Luca de Meo, la bilancia commerciale del vecchio continente rischierebbe un deficit strutturale senza precedenti.

Luca de Meo: Green Deal lontano dalle logiche di mercato

Il manager ha poi ribadito il rischio di miliardi di multe derivanti dal Green Deal, criticando il fatto che le regole siano state imposte dall’Unione Europea senza essere supportate da una politica industriale e da condizioni di mercato adeguate. Il trasferimento del centro nevralgico dell’industria mondiale in Cina, ha spiegato Luca de Meo, sta determinando nuovi standard: per mantenere la competitività europea è indispensabile disporre di energia a prezzi contenuti, idealmente a 50 euro per megawattora. A titolo esemplificativo, il manager ha portato il caso della Renault 5, recentemente premiata come “Car of the Year”: il costo dell’elettricità per produrla in Francia è addirittura il doppio rispetto a quello della manodopera, situazione che rende la competitività sempre più difficile da sostenere. Nell’ultima parte del suo intervento, Luca de Meo ha quindi esortato l’UE a concentrarsi su strategie industriali mirate: il settore automobilistico non rappresenta solo il motore economico dell’Europa, ma è anche una leva fondamentale per la ricerca e lo sviluppo nel continente.

Aumento dei casi influenzali: come proteggere i più piccoli? I consigli di Susanna Esposito

Con l’arrivo dei giorni di picco influenzale, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) evidenziano un’incidenza in crescita, in particolare tra i bambini sotto i cinque anni. Tra il 6 e il 12 gennaio 2025, l’incidenza è salita a 25,5 casi per mille assistiti in questa fascia d’età, rispetto ai 22,6 della settimana precedente. Susanna Esposito, responsabile del Tavolo Tecnico Malattie Infettive della Società Italiana di Pediatria (SIP) e Professoressa ordinaria di Pediatria all’Università di Parma, ha offerto un’analisi dettagliata delle cause e delle possibili soluzioni.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: “Le coperture vaccinali sono bassissime”

L’aumento delle sindromi simil-influenzali è causato non solo dai virus influenzali ma anche da altri virus respiratori come il virus respiratorio sinciziale (RSV), adenovirus, Sars-CoV-2 e rhinovirus. Durante la seconda settimana del 2025, il 27,2% dei campioni analizzati dal sistema di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità è risultato positivo all’influenza, il 6,6& da RSV, il 3% da Sars-CoV-2 e a seguire da altri virus. Questa coesistenza di agenti patogeni rende fondamentale distinguere l’influenza da altre infezioni per una gestione clinica adeguata. La vaccinazione antinfluenzale rappresenta il principale strumento di prevenzione. Attualmente, i vaccini quadrivalenti proteggono contro due virus influenzali di tipo A (H1N1 e H3N2) e due di tipo B. Le coperture vaccinali in Italia rimangono tuttavia molto basse, specialmente tra i bambini. “Dalla stagione 2020-2021 il Ministero della Salute raccomanda la vaccinazione a tutta la popolazione pediatrica di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni – ha spiegato Susanna EspositoNonostante ciò, purtroppo, vediamo che le coperture vaccinali sono bassissime in tutta la popolazione pediatrica e in tutta Italia”. Per esempio, nella provincia autonoma di Trento si registra una copertura del 21,22%, mentre in regioni come Sardegna, Sicilia e Abruzzo scende sotto il 5%. La Professoressa ha ribadito l’importanza di campagne informative mirate a sensibilizzare i genitori e i pediatri sull’importanza della vaccinazione per prevenire complicanze e ricoveri ospedalieri. La percezione della vaccinazione pediatrica come non prioritaria ha infatti contribuito a mantenere basse le coperture. I bambini sotto i 2 anni sono particolarmente vulnerabili a causa di un sistema immunitario non ancora esposto ai virus influenzali: “Aumenta il rischio di sovrainfezioni batteriche - come polmonite e otite - e l’uso di antibiotici”, ha aggiunto Susanna Esposito. Tra i 2 e i 6 anni, invece, l’influenza ha un peso epidemiologico elevato. Questi bambini frequentano asili nido e scuole materne, diventando un veicolo di diffusione della malattia all’interno delle scuole e delle famiglie, inclusi gli anziani.

Susanna Esposito: sintomi, contagio e gestione dell’influenza

L’influenza nei bambini si manifesta con febbre alta, tosse, mal di gola e sintomi gastrointestinali come vomito e diarrea, che nei più piccoli possono portare a disidratazione. Susanna Esposito consiglia di non mandare i bambini malati a scuola per evitare la diffusione del virus e garantire un’adeguata convalescenza. Se sintomi come naso che cola e tosse persistono, il rischio di diffondere i virus è ancora presente e può essere necessario evitare la frequenza della comunità anche per 10-14 giorni. “A proposito di contagio, quello dell’influenza avviene molto facilmente, in genere con una trasmissione che va da 1-2 giorni prima della comparsa dei sintomi fino a 5-6 o, nei casi peggiori, 10-14 giorni dopo. Di solito i soggetti che trasmettono più a lungo la malattia, quindi fino a 10-14 giorni, sono i bambini sotto i due anni di vita e gli immunocompromessi”, ha specificato Susanna Esposito. Tra le complicanze più comuni nei bambini sotto i 2 anni ci sono le sovrainfezioni batteriche e patologie come otiti, rinosinusiti, polmoniti. Nei bambini con patologie croniche o nati pretermine, il rischio di complicanze è maggiore. L’uso inappropriato di antibiotici, avverte la Professoressa, può selezionare resistenze batteriche, aggravando le infezioni. Nei bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, invece, possono verificarsi convulsioni febbrili durante bruschi rialzi di temperatura. Conoscendo i rischi e le possibili complicazioni, quando diventa necessario recarsi al Pronto Soccorso? Come ricordato da Susanna Esposito, ci sono alcuni sintomi gravi che richiedono un intervento urgente, come febbre in neonati sotto i tre mesi, irritabilità prolungata, disidratazione o mancato miglioramento nonostante le cure, difficoltà respiratorie, colorito bluastro con estremità fredde, vomito e diarrea prolungati.