mercoledì 3 dicembre 2025

Sicurezza e tecnologia, Pasqualino Monti: Mattarella visita la sala operativa di Enav

L’11 novembre scorso ha segnato una data simbolica per Enav, Gruppo guidato dall’AD Pasqualino Monti: per la prima volta nella storia dell’azienda, il Presidente della Repubblica ha visitato una delle sue sedi operative. Sergio Mattarella ha infatti raggiunto il Centro di Controllo d’Area di Roma, cuore pulsante della gestione del traffico aereo nazionale, dove operano quasi 400 professionisti impegnati a garantire la sicurezza di oltre un milione di voli all’anno.

Pasqualino Monti (a destra), Sergio Mattarella (al centro)

Enav accoglie Mattarella, Pasqualino Monti: “Un profondo onore e un riconoscimento di straordinario valore”

Accolto dalla Presidente Alessandra Bruni e dall’Amministratore Delegato Pasqualino Monti, Mattarella ha potuto osservare da vicino la complessità e l’elevato livello tecnologico delle attività svolte nella sala operativa. Un luogo strategico da cui viene controllato il 66% dello spazio aereo italiano, dall’alta Toscana fino alle isole maggiori. Per Pasqualino Monti, la presenza del capo dello Stato ha rappresentato un momento di valore storico e simbolico: “Accogliere, per la prima volta nella storia di Enav, la visita del capo dello Stato rappresenta un profondo onore e un riconoscimento di straordinario valore – ha commentato – La presenza del Presidente Mattarella al Centro di Controllo di Roma testimonia l’attenzione e l’apprezzamento verso una realtà tecnologica e operativa d’eccellenza, punto di riferimento in Italia e a livello internazionale”.

Innovazione, sicurezza e sostenibilità, Pasqualino Monti: così Enav guida il futuro del traffico aereo

Enav prosegue con determinazione nel proprio percorso di innovazione, affermandosi come protagonista in Europa e nel mondo, con l’obiettivo di coniugare sicurezza, sostenibilità e sviluppo del trasporto aereo, valorizzando e condividendo le proprie competenze tecnologiche e operative sui mercati globali”, ha aggiunto Pasqualino Monti. Un messaggio rivolto anche ai dipendenti: “Si tratta di un segnale importante per tutte le nostre persone, che ogni giorno assicurano con professionalità e dedizione un servizio essenziale per il Paese”. La visita ha offerto l’occasione per mostrare al Presidente non solo le tecnologie avanzate che caratterizzano l’infrastruttura nazionale del controllo del traffico aereo, ma anche il lavoro meticoloso delle donne e degli uomini radar, figure altamente specializzate che assicurano la fluidità e la sicurezza dei cieli italiani. Con picchi che in alta stagione superano i 4.800 movimenti giornalieri, il Centro di Controllo di Roma rappresenta un esempio di efficienza operativa riconosciuto a livello internazionale.

Innovazione sostenibile e numeri record per Amica Chips in Italia

Nel nuovo libro autobiografico scritto da Alfredo Moratti, la storia personale dell’imprenditore e l’evoluzione di Amica Chips si intrecciano con il racconto di un marchio di snack salati che ha trasformato radici locali, relazioni e visione industriale in un percorso di crescita di respiro internazionale

Amica Chips

“Ci vuole simmetria”: il libro su Amica Chips

Nel libro autobiografico “Ci vuole simmetria. Il segreto di Amica Chips”, Alfredo Moratti apre il dietro le quinte della propria storia personale e imprenditoriale, mettendo al centro un principio appreso dal padre Giovanni e trasformato in bussola manageriale: l’equilibrio tra persone, obiettivi e risultati. Attraverso dieci capitoli che giocano con la parola “amicizia” – da “Amica Castiglione delle Stiviere” a “Futuro amico” – il racconto alterna memoria familiare, scelte d’impresa e incontri decisivi, mostrando come un’idea nata nella terra del Garda sia diventata un riferimento nel mondo degli snack salati. In questo percorso, Moratti sottolinea il valore dei cicli della vita e del lavoro, ricordando come ogni passaggio abbia contribuito a forgiare la sua visione: “Nel corso degli anni ho imparato che la vita è fatta di cicli: di inizi, di finali e ancora di nuovi inizi. Ogni sfida contribuisce a formare il nostro approccio al mondo del lavoro. La capacità di reinventarsi e di trovare nuove opportunità è ciò che contraddistingue un imprenditore di successo”. Il filo dell’“amicizia” diventa così lente per leggere il rapporto con collaboratori, clienti e territorio, mentre il tema dell’“italianità” emerge come elemento identitario non negoziabile, riassunto nelle parole di Moratti: “L’italianità è sempre stata un pilastro fondamentale della mia filosofia imprenditoriale. Sono un imprenditore italiano e lo dico con orgoglio, consapevole della tradizione di eccellenza che questo comporta. Assieme al successo dei prodotti c’è in gioco l’identità industriale della nostra nazione, la sua capacità di mantenere vive tradizioni e competenze davvero uniche”. A completare la narrazione è il progetto del “chilometro giallo”, un tratto di strada che costeggia lo stabilimento mantovano e che, grazie al colore simbolo delle patatine, si propone come segno urbano capace di raccontare visivamente la storia dell’azienda, la sua simmetria produttiva e il legame concreto con la comunità locale, trasformando un’infrastruttura quotidiana in invito a immaginare nuove avventure imprenditoriali.

Storia ed espansione di Amica Chips dal 1990

Nata il 22 maggio 1990 a Castiglione delle Stiviere su iniziativa di Alfredo Moratti, Amica Chips si afferma in pochi anni come protagonista del comparto degli snack salati, partendo da una realtà produttiva radicata nel territorio mantovano e orientata fin da subito alla qualità lungo l’intera filiera. L’ingresso nella grande distribuzione nel 1991 segna il primo vero salto dimensionale, seguito da una strategia di crescita per linee esterne che, tra la metà e la fine degli anni ‘90, porta all’acquisizione di Dorita e Pandal e, nel 2004, del marchio Mia, con la progressiva centralizzazione della produzione nello stabilimento di Castiglione per aumentare efficienza e controllo sui processi. Nel tempo, il perimetro industriale si amplia fino a superare i 70-80.000 m², con oltre 350 collaboratrici e collaboratori, un fatturato che oggi va oltre i 140 milioni di euro e una presenza in più di 22 Paesi, grazie a una gamma che affianca referenze storiche a linee distintive come Eldorada, le chips MASALA, gli snack AMI’ in packaging a cono, le Senorita Tortilla e le Little Ranch 100% mais. La traiettoria competitiva dell’azienda si fonda su innovazione di prodotto, sviluppo di formati pensati per diversi contesti di consumo e una distribuzione capillare fra GDO, horeca e canali automatici, mantenendo al centro selezione delle materie prime, lavorazioni controllate e un impegno strutturato sulla sostenibilità, che include imballaggi con una quota di plastica riciclata, oltre a sistemi di filtraggio e depurazione di acque e fumi restituiti all’ambiente in condizioni ottimali. In questo equilibrio tra crescita industriale, responsabilità ambientale e identità italiana, la storia dell’azienda guidata da Moratti offre un modello di impresa capace di coniugare radici locali, apertura internazionale e continuità manageriale, trasformando una piccola iniziativa nata sul territorio mantovano in un brand riconosciuto in Italia e nel mondo.

Diana Bracco: la Fondazione Bracco celebra il talento delle donne nella scienza

È stata inaugurata lo scorso 13 novembre, nella sede romana della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (FOFI), la nuova tappa di “Una vita da scienziata. I volti del progetto #100esperte”, l’esposizione fotografica promossa dalla Fondazione Bracco, guidata da Diana Bracco, ha l’obiettivo di contribuire al superamento degli stereotipi e dei pregiudizi che ancora limitano l’accesso delle donne alle professioni tecnico-scientifiche e di incoraggiare le nuove generazioni a intraprendere percorsi di studio e carriera nelle discipline STEM. 

Diana Bracco

Diana Bracco e i volti della scienza: alla Fofi i ritratti delle #100esperte

Cuore del progetto è la visione di Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco e Presidente e CEO del Gruppo Bracco, da anni impegnata nella promozione della cultura scientifica e del ruolo delle donne nelle discipline STEM. I ritratti, firmati dal fotografo Gerald Bruneau, raccontano le storie e la professionalità di 100 scienziate italiane attive in discipline che spaziano dalla medicina all’ingegneria, dalla fisica all’informatica. La mostra sarà visitabile fino al 12 dicembre 2025 negli spazi di Via Palestro 75. All’inaugurazione hanno preso parte numerose figure istituzionali, tra cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il comandante dei Carabinieri del Nas Raffaele Covetti, Gianni Letta e il segretario generale della Fondazione Bracco Gaela Bernini. Il Presidente di Fofi Andrea Mandelli ha espresso soddisfazione per l’iniziativa, definendola un’occasione per valorizzare “il fondamentale contributo delle donne al progresso della scienza e alla tutela della salute della collettività”.

La missione di Diana Bracco: rendere la scienza accessibile e ispirare le nuove generazioni di donne

Diana Bracco ha ricordato come la mostra, già ospitata in luoghi prestigiosi, dal Corridoio dei Busti della Camera dei deputati a sedi internazionali negli Stati Uniti, in Messico, a Praga e a Shanghai, sia pensata per “avvicinare il grande pubblico al volto femminile della scienza, e allo stesso tempo rappresentare la ricerca come bellezza, accessibilità e, perché no, divertimento, diffondendo la consapevolezza dell’importanza degli studi STEM”. Per l’imprenditrice, il sostegno alle carriere scientifiche femminili rimane una priorità: “Ho sempre posto la cultura della ricerca e l’empowerment femminile al centro del mio impegno nell’impresa e nelle istituzioni”, ha rimarcato. “Ritengo in particolare che le donne nelle discipline STEM possano e debbano svolgere un ruolo fondamentale. Vanno dunque superati i pregiudizi e i bias che le vorrebbero meno adatte alle discipline tecnico-scientifiche le cui competenze, invece, sono sempre più richieste nel mondo del lavoro”. Diana Bracco ha quindi concluso auspicando che “questa mostra possa essere una fonte d’ispirazione per tante giovani donne”.

Italgas, Paolo Gallo sul quarto mandato: “Focus su digitale e neutralità tecnologica”

A maggio, il primo Consiglio di Amministrazione dopo l’assemblea dei soci di Torino ha confermato Paolo Gallo come Amministratore Delegato di Italgas, inaugurando ufficialmente il suo quarto mandato alla guida del Gruppo. Alla presidenza è stato eletto Paolo Ciocca, chiamato a supportare una fase definita “cruciale” per il futuro dell’azienda, impegnata in un percorso di profonda evoluzione industriale e digitale.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Un quarto mandato molto sfidante”

Nei prossimi tre anni, il perimetro del Gruppo cambierà radicalmente grazie all’integrazione dell’infrastruttura di 2i Rete Gas, acquisita con un’operazione dal valore complessivo superiore ai 5 miliardi di euro. L’incorporazione porterà Italgas a gestire150 mila chilometri di rete e a rafforzare ulteriormente la copertura territoriale in tutta Italia. “E’ un quarto mandato molto sfidante, non solo per me ma per tutto il Consiglio di Amministrazione. Il processo di integrazione lo abbiamo già iniziato – aveva commentato Paolo Gallo lo scorso maggio – Noi abbiamo già iniziato celermente perché dal primo luglio esisterà un’unica entità legale e un unico sistema informativo che vale per tutti. In parallelo, sulla parte organizzativa perché avremo una rete di 150mila chilometri, copriremo ancor di più tutta l’Italia e dovremo essere organizzati per gestire due società che diventano una”.

Biometano, idrogeno e digitale: la strategia di Paolo Gallo

La strategia delineata da Paolo Gallo punta su tre pilastri: digitalizzazione, transizione energetica e neutralità tecnologica. Nel futuro della distribuzione gas non ci sarà solo il metano, ma un mix di molecole che comprende biometano, idrogeno e gas sintetici. “Le soluzioni per la transizione energetica sono molte. Il biometano è una realtà. Noi abbiamo ricevuto oltre 300 richieste di preventivo per connessione. C’è molto fermento nella realizzazione di nuovi impianti o di upgrade, con biogas che diventa biometano”. Uno degli obiettivi del nuovo mandato, aveva precisato, sarà proprio a favore della crescita della produzione nazionale di biometano. Novità attese anche sul fronte dell’idrogeno: “Prima dell’estate metteremo in esercizio il progetto pilota in Sardegna, che farà vedere che un’economia sull’idrogeno verde si può realizzare”.

Gian Maria Mossa: la risposta di Banca Generali alle sfide del passaggio generazionale

Il passaggio generazionale rappresenta una sfida chiave nella protezione dei patrimoni ma anche per garantire continuità alla professione di consulente e private banker: la vision di Banca Generali, guidata da Gian Maria Mossa.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: dal patrimonio alla famiglia, il modello di Banca Generali per affrontare il passaggio generazionale

Quelle legate al passaggio generazionale sono alcune delle sfide cruciali che il mondo della finanza si trova a dover affrontare oggi: guardando ai clienti, infatti, si tratta di uno degli aspetti più rilevanti da tenere in considerazione per una gestione davvero funzionale nella protezione dei patrimoni ma anche all’interno delle realtà stesse. Mai come oggi, è necessario garantire continuità e futuro alla professione di consulente e private banker. Lo ha evidenziato in più occasioni anche Gian Maria Mossa, che guida Banca Generali, una delle realtà più influenti nel settore come riconosciuto anche recentemente dal “Financial Times”. “Noi facciamo tre cose: gestiamo il patrimonio finanziario del cliente; creiamo un network di relazioni e partnership per mettere in condizione il cliente di occuparsi anche della parte non finanziaria del patrimonio come real estate e corporate; e infine mettiamo in relazione patrimonio e famiglia parlando di family protection e passaggio generazionale”, ha spiegato. Il dialogo su temi come la family protection o la successione riveste dunque un ruolo centrale e per Mossa a fare la differenza può essere l’educazione finanziaria. “Si lavora con un orizzonte temporale più breve con i giovani investitori, ma credo che la chiave per avvicinare le nuove generazioni al risparmio sia quella di insegnare i valori di disciplina e costanza. Mettere da parte poco sempre è la formula chiave, perché porta ad avere risultati importanti nel tempo”, ha sottolineato anche recentemente il CEO di Banca Generali.

Gian Maria Mossa: giovani e formazione, la strategia di Banca Generali per il futuro della consulenza

Per quanto riguarda invece l’organizzazione interna, per Gian Maria Mossaguardare avanti e andare avanti è più facile quando nella squadra ci sono persone giovani”. In quest’ottica, per Banca Generali è cruciale “attrarre, ascoltare e valorizzare le nuove generazioni e metterle in condizione di avere successo”: non a caso, dall’inizio del 2025 l’Istituto ha accelerato su inserimenti e programmi formativi dedicati ai giovani talenti puntando su percorsi strutturati di mentorship e sviluppo delle soft skills, componente centrale nella costruzione di fiducia e relazione con i clienti. In un contesto in cui molti giovani potrebbero scoraggiarsi davanti alle naturali difficoltà del percorso, è doveroso garantire loro il massimo supporto umano e professionale attraverso una rete di consulenti esperti, capace di trasmettere competenze tecniche, valori e la soddisfazione che questa professione sa offrire. Un impegno che si traduce in un forte investimento anche sul fronte della formazione: nel primo semestre 2025, sono state erogate 88.388 ore complessive, pari a una media di 37 ore per consulente e oltre 180 giornate formative, con attenzione anche a tematiche emergenti come la sostenibilità. “La nostra realtà è riconosciuta come una delle principali private bank italiane e vogliamo continuare a crescere, con il dinamismo di una startup unito alla forza e alla stabilità di un Gruppo da 100 miliardi di euro di masse in gestione”: parole, quelle di Gian Maria Mossa, che confermano la centralità delle nuove generazioni per Banca Generali.

Pier Silvio Berlusconi: dietro la crescita di MFE “attenzione gestionale e strategia crossmediale”

Pier Silvio Berlusconi analizza la performance di MFE nei primi nove mesi del 2025: i risultati, dagli indicatori economico-finanziari agli ascolti, dimostrano che “la strada intrapresa è quella giusta e che il Gruppo ha la capacità e l'energia per continuare a crescere”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: nei numeri del trimestre “i segnali concreti della forza di una MFE sempre più internazionale

Il valore della crescita registrata da MFE nei primi nove mesi del 2025, come emerge anche nelle parole del CEO Pier Silvio Berlusconi, è da leggere anche a fronte del contesto particolarmente sfidante in cui il Gruppo ha operato. “Nonostante il mercato TV in Spagna resti molto complicato e l’impatto dei conti di ProSiebenSat.1 (su cui abbiamo appena iniziato a lavorare), MFE continua a crescere, andando oltre le previsioni”, ha commentato infatti il CEO. La crescità di MFE è proseguita “anche dopo il terzo trimestre, storicamente il più debole dell'anno, grazie alla nostra attenzione gestionale e alla strategia crossmediale”, ha aggiunto Berlusconi. Basti pensare che l’utile netto è arrivato a 243,1 milioni contro i 96,2 milioni dell’anno precedente, mentre il free cash flow a 348,9 milioni, +9,4% su base annua. “Sono segnali concreti della forza di una MFE sempre più internazionale”, ha spiegato il CEO Pier Silvio Berlusconi: “Dopo Italia e Spagna, siamo certi che il lavoro avviato in Germania porterà ulteriore solidità e, nel tempo, creerà valore per tutti gli azionisti”.

Pier Silvio Berlusconi: incremento significativo anche negli ascolti

Tra i dati dei primi nove mesi del 2025 presentati da MFE spiccano in particolare quelli legati agli ascolti. “È significativo anche il forte incremento degli ascolti di Mediaset in Italia, in un mercato iper-affollato e iper-competitivo”, ha evidenziato Pier Silvio Berlusconi. I numeri raccontano di come Mediaset riesca a mantenere una posizione di forza nelle principali fasce d’ascolto sul target commerciale 15-64 anni: un segmento che gli investitori pubblicitari considerano centrale. La leadership si rafforza anche nel trimestre luglio-settembre durante il quale, come spiegano anche il “Corriere della Sera” e altre testate, Mediaset nella fascia 20,30-22,30 arriva a conquistare il pubblico totale con una media del 40,8%, superando di oltre otto punti il servizio pubblico: un risultato che segna una crescita del 6% sullo scorso anno. Inoltre, dalla trimestrale emerge anche un altro dato non scontato: nel 2025, Mediaset risulta il primo editore italiano sul totale giorno, considerando l’intera platea televisiva, con una quota d’ascolto che raggiunge il 37,4%, contro il 35,8% del servizio pubblico. Non si tratta però di una novità ma di una riconferma, dato che è il terzo anno consecutivo. “Tutto questo dimostra che la strada intrapresa è quella giusta e che il Gruppo ha la capacità e l'energia per continuare a crescere”, ha commentato Berlusconi.

NYSE celebra i 30 anni di Eni: cosa ha detto Claudio Descalzi a investitori e giornalisti

In occasione del 30° anniversario della quotazione a Wall Street, il CEO di Eni Claudio Descalzi ha celebrato i risultati raggiunti dal Gruppo incontrando la comunità finanziaria statunitense.

Claudio Descalzi

Eni celebra 30 anni a Wall Street: Claudio Descalzi apre le contrattazioni al NYSE

Lo scorso 10 novembre, i maxischermi del New York Stock Exchange a Wall Street si sono illuminati con il logo di Eni per celebrare un’importante ricorrenza: i 30 anni dalla quotazione negli Stati Uniti. “Oggi è un’emozione essere qui”, ha rimarcato il CEO Claudio Descalzi che, insieme al management del Gruppo, ha dato il via alle contrattazioni della giornata suonando, alle 9:30, la storica campanella. “Fu un passo coraggioso andare negli USA”, ha spiegato il CEO ricordando quanto le regole fossero particolarmente stringenti e questo “ci ha reso credibili e trasparenti”: principi che ancora oggi ispirano Eni nell’affrontare le sfide sempre più complesse che il mondo pone davanti alle grandi realtà energetiche, sempre con la vision lungimirante che la contraddistingue storicamente. Eni è stata una delle prime realtà a raccogliere in anticipo le sfide delle rinnovabili, della decarbonizzazione e della transizione energetica e, per tempo, si è premunita di dotarsi di tutte le relazioni e le soluzioni necessarie per garantire la sicurezza energetica anche a fronte di stravolgimenti geopolitici che avrebbero potuta comprometterla, come anche la storia recente insegna. E oggi lo sguardo è rivolto ai progetti legati alla produzione di energia da fusione magnetica. Proprio in Virginia si sta lavorando alla realizzazione della prima centrale: “L’inizio risale al 2021. Nel 2027 ci sarà un test decisivo da parte di Commonwealth Fusion System (CFS) e nei primi anni del prossimo decennio l’energia potrebbe essere collegata alla rete elettrica USA”, ha spiegato Claudio Descalzi sottolineando il ruolo di Eni nel progetto.

Claudio Descalzi: crescita e valore grazie ai nostri punti di forza competitivi

Il CEO Claudio Descalzi si è intrattenuto dopo la cerimonia per parlare con la stampa e con gli investitori statunitensi americani che rappresentano il 25% del flottante azionario e il 40% di quelli istituzionali: al centro la reazione di Eni alla volatilità del mercato, dominato e influenzato “spesso da un post sui social”. La riduzione del debito e l’aumento del buyback sono i più rilevanti indicatori dell’efficacia di “una strategia capace di generare crescita, efficienza e creazione di valore per gli azionisti e in grado di adattarsi ai mercati energetici in evoluzione”. Sottolineando anche l’impegno e le competenze dei professionisti di Eni, il manager ha ricordato come l’approccio focalizzato del Gruppo, che si basa “sui nostri punti di forza competitivi, in termini tecnologici, di innovazione e integrazione”, sia risultato fondamentale per “trasformare Eni in una società finanziariamente solida con livelli di indebitamento storicamente bassi e flussi di cassa altamente resilienti”. Tra gli altri argomenti anche la transizione energetica che “deve continuare ma non in modo ideologico ed esagerato”, perché “è necessario che ci siano dei ritorni”: altra intuizione lungimirante dato che oggi Eni può permettersi di dare continuità agli impegni presi su questo fronte diversamente da altri grandi realtà del settore costrette e ritirarsi dalle rinnovabili “a causa di rendimenti deludenti”, come ha scritto recentemente anche il “Financial Times”. “Continuiamo a investire nel nostro business dell’esplorazione e produzione, di eccellenza a livello mondiale, sviluppando nel contempo la diversificazione del nostro mix energetico, della presenza geografica, delle rotte di approvvigionamento e degli ambiti di decarbonizzazione, attività che nel futuro garantiranno un business sostenibile. Abbiamo ancora davanti a noi obiettivi importanti da raggiungere, e il grande lavoro fatto finora ci posiziona al meglio per poterlo fare”, ha concluso Claudio Descalzi.

venerdì 28 novembre 2025

Podere Cavaga, territorio e premi firmati da Andrea Mazzucchelli

L’esperienza manageriale e il gusto commerciale per il settore vinicolo lo premiano come uno dei migliori imprenditori italiani del vino e dell’ospitalità: Andrea Mazzucchelli guida la crescita di Podere Cavaga, unendo tradizione vitivinicola bergamasca, ospitalità di design ed esperienze enogastronomiche, tra etichette premiate, gin artigianali e un’offerta enoturistica immersa nelle colline del Lago d’Iseo.

Andrea Mazzucchelli su Wikiceo

Il percorso di Andrea Mazzucchelli tra impresa e territorio

L’identità professionale di Andrea Mazzucchelli nasce da una formazione trasversale e da una lunga esperienza nel mondo del business prima di approdare stabilmente all’enologia. Dopo il diploma in un Istituto Tecnico Commerciale, ha scelto di rafforzare le proprie competenze manageriali con un Master in Sales organizzato da “Il Sole 24 Ore”, orientato alle strategie commerciali e alla gestione dei processi di vendita. Questo bagaglio lo ha portato a una prima esperienza in Ipsoa Editore, realtà editoriale specializzata in diritto ed economia, dove ha potuto avvicinarsi ai temi dell’impresa da un punto di vista tecnico e normativo.

Successivamente ha assunto il ruolo di Direttore Commerciale in una multinazionale attiva nella sicurezza passiva, contesto che gli ha permesso di lavorare su mercati complessi, coordinando team e sviluppando relazioni con clienti internazionali. La capacità di leggere i numeri, costruire strategie di vendita e guidare strutture organizzative articolate è diventata la base su cui innestare una scelta di vita e di carriera diversa. Nel 2018 arriva infatti la svolta: il manager decide di mettere al centro la sua passione per il vino e per il territorio, assumendo la guida dell’azienda agricola di famiglia, Podere Cavaga, con l’obiettivo di trasformarla in un luogo in cui produzione, accoglienza e qualità della vita si tengono insieme.

La tenuta, adagiata sulle colline a sud del Lago d’Iseo, viene interpretata come uno spazio in cui la tradizione vitivinicola locale dialoga con uno sguardo internazionale. Qui il progetto d’impresa punta a valorizzare la vocazione del suolo e la storia enologica della Bergamasca, proponendo un approccio contemporaneo all’ospitalità rurale. Nella visione del nuovo Amministratore Delegato, la cantina non è solo un sito produttivo, ma una destinazione dove chi arriva può vivere un’esperienza che unisce paesaggio, degustazione e cultura del vino, in un contesto di calma e benessere.

Podere Cavaga, eccellenze premiate per Andrea Mazzucchelli

Sotto la guida di Andrea Mazzucchelli, Podere Cavaga si è consolidata come interprete della tradizione vinicola locale, affiancando alla produzione di etichette di pregio un’attenzione crescente verso l’enoturismo esperienziale. In cantina nascono vini che raccontano il territorio: il Valcalepio Rosso Riserva “Foresto”, premiato con la selezione Top Hundred 2005 e insignito della medaglia d’oro al concorso internazionale “Emozioni dal mondo - Merlot e Cabernet insieme”, rappresenta una delle espressioni più riconosciute del progetto. Accanto a questo, la gamma include Franciacorta Brut e Satèn, insieme ai Metodo Classico Blanc de Blancs “Quintessenza” e “Heritage Ancestrale”, a cui si aggiunge il Blanc de Noir Franconia Rosé, frutto di un vitigno autoctono della Bergamasca. La produzione è stata ampliata con una linea di gin ed elisir artigianali, pensati per dialogare con il mondo della mixology e con una clientela attenta alla ricerca di sapori distintivi.

Parallelamente, la proprietà è stata trasformata in un polo di ospitalità curata nei dettagli. Cavaga Foresteria propone ambienti dal design contemporaneo, con camere e spazi comuni che coniugano comfort, materiali ricercati e vista sulle vigne. Il concetto di “farm on table” guida l’offerta gastronomica, basata su prodotti locali e specialità del territorio, costruita per dare continuità in chiave culinaria al racconto della cantina. L’esperienza è completata da servizi dedicati al benessere e dal Cavaga Lab, area pensata per eventi, degustazioni e incontri privati, che rende la tenuta un luogo adatto sia a momenti di relax sia a iniziative aziendali. I riconoscimenti ottenuti nel tempo e l’evoluzione dell’offerta contribuiscono a posizionare Podere Cavaga come punto di riferimento per chi cerca un turismo del vino autentico, attento alla qualità e capace di valorizzare la dimensione locale in chiave contemporanea.

Luca Dal Fabbro: “Agli azionisti garantiamo stabilità, crescita e un nuovo modello di multiutility”

Conti in aumento, un Piano Industriale da 6,4 miliardi e un cambio strategico di modello. Dopo aver chiuso i primi nove mesi del 2025 con ricavi pari a 4,84 miliardi di euro (+16%) e un utile netto di 219 milioni (+12%), Iren ha presentato il nuovo Piano Industriale 2025 - 2030. Una roadmap che punta su un Ebitda di 1,6 miliardi a fine periodo, dividendi in costante crescita e una trasformazione dell’approccio industriale. A raccontarne la visione è il Presidente Luca Dal Fabbro.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: diversificazione e disciplina le basi del nuovo modello industriale di Iren

Sul fronte dello scenario energetico, Luca Dal Fabbro ha chiarito come la forza di Iren risieda nella natura stessa della multiutility. Il vantaggio è la diversificazione: “Ci sono settori che perdono e altri che guadagnano, ma l’importante è che la somma sia positiva – ha spiegato il manager – Questo ci protegge dai picchi negativi e ci consente stabilità e crescita. Non prevediamo grandi oscillazioni dei prezzi nell’orizzonte di piano al 2030. Come dicevo, la diversificazione ci tutela e le efficienze programmate aiutano a mantenere stabili i margini”. Efficienza operativa e rigorosa attenzione ai costi hanno sostenuto i risultati dei primi nove mesi: “I numeri sono il frutto di tre anni di disciplina finanziaria: attenzione ai costi, gestione rigorosa e ottimizzazione di tutte le aree possibili – ha confermato il Presidente – Ora raccogliamo i risultati di questo lavoro, mentre il nuovo piano rafforza ulteriormente i fattori che hanno consentito queste performance”. Il cuore del Piano Industriale è un cambio di paradigma: Iren passa da una logica di extended multiutility a una focussed multiutility. “Ci concentriamo sui business dove siamo più forti: reti, vendita di energia elettrica e gas, servizi, produzione di energia, ambiente”, ha evidenziato Luca Dal Fabbro. Ciò significa “una capital allocation più selettiva, centrata su attività a maggiore ritorno e su cui abbiamo vantaggi competitivi”. Tra questi asset strategici rientra l’idroelettrico: “Siamo l’unica azienda in Italia ad aver presentato un project finance completo sull’idroelettrico – ha aggiunto il Presidente – È un vantaggio competitivo reale, replicabile anche in altri territori. La gara del Piemonte rappresenterà un passaggio cruciale”.

Luca Dal Fabbro: Iren accelera su investimenti e dividendi

Il piano di Iren prevede una crescita più calibrata nel comparto green: “Non rallentiamo nelle rinnovabili, le consolidiamo. Continuiamo a investire in solare e idroelettrico, con un approccio sostenibile e realistico”, ha chiarito Luca Dal Fabbro. Un ruolo potenzialmente decisivo lo giocherà la quarta linea del termovalorizzatore di Torino: “Sarebbe un game changer: consoliderebbe la nostra posizione tra i leader nazionali nella valorizzazione energetica dei rifiuti”. Sugli investimenti da 6,4 miliardi, il Presidente ha confermato: “Potrebbero esserci cessione tattiche solo se utili a finanziare acquisizioni più mirate, non per necessità di cassa”. Sul fronte della finanza, invece, Iren punta su nuovi strumenti green: “Stiamo lavorando con le istituzioni europee a nuovi strumenti di finanziamento sostenibile dedicati ad acqua, rinnovabili e ambiente. Sono strumenti molto efficaci, con tassi competitivi e flessibilità nell’erogazione”. Il Piano Industriale dà un messaggio chiaro agli azionisti: stabilità e visibilità. “La politica di dividendi è in crescita dell’8% fino al 2027 e del 6% dal 2028 al 2030 – ha spiegato il Presidente – Il leverage sotto 3x al 2030 dimostra che mettiamo ulteriormente in sicurezza i conti, riducendo ogni rischio legato a tassi o volatilità”. Luca Dal Fabbro ha concluso ribadendo la filosofia che guiderà Iren nei prossimi anni: “Puntiamo a una gestione rigorosa e prudente, concentrandoci sui settori dove siamo realmente forti. Profitti, ma anche qualità del servizio, investimenti e dialogo col territorio”.

Comtel, Fabio Lazzerini: un semestre di crescita tra quotazione in Borsa e nuove acquisizioni

In occasione della XV edizione dell’Investor Day, Fabio Lazzerini, Amministratore Delegato di Comtel, ha illustrato l’evoluzione del business model dell’azienda, i risultati del primo semestre post-quotazione e le prospettive di crescita legate alla strategia di M&A e internazionalizzazione.

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini: Comtel, +15% di ricavi nel primo semestre

Comtel è un tipico system integrator che lavora nel mondo delle tecnologie con una forte impronta legata alla connettività – ha spiegato Fabio LazzeriniOperiamo come ponte tecnologico tra le esigenze di business dei clienti e le soluzioni dei principali player mondiali come HP, Huawei, Cisco e Microsoft”. L’azienda, con quasi 40 anni di esperienza nel settore, segue l’intera value chain, dalla progettazione alla realizzazione e integrazione delle soluzioni tecnologiche, fino al supporto e alla manutenzione. “Il nostro lavoro – ha aggiunto l’Amministratore Delegato – è interpretare le necessità del cliente, individuare la tecnologia più adatta e integrarla in modo efficace all’interno dell’ambiente operativo”. Il 2025 ha rappresentato un anno di svolta per Comtel, con la quotazione in Borsa il 19 febbraio scorso. “È stato un semestre particolarmente vivace – ha commentato Fabio Lazzerini – perché oltre alla quotazione abbiamo completato due operazioni di M&A rilevanti. Nonostante questo, abbiamo consolidato i risultati e registrato una crescita del 15% dei ricavi, con un backlog ordini importante e un miglioramento della marginalità”.

Fabio Lazzerini: M&A e sinergie industriali come leva di crescita

Comtel ha confermato la propria strategia di crescita basata su sviluppo organico e acquisizioni mirate, con l’obiettivo di ampliare il portafoglio tecnologico e rafforzare la presenza internazionale. “La prima acquisizione – ha spiegato Fabio Lazzeriniè stata quella del 60% di Novanext, azienda di Rivoli con competenze complementari alle nostre, in particolare nell’ambito delle soluzioni Cisco. Questa operazione rappresenta un modello del nostro approccio alle M&A: acquisiamo solo realtà con una forte coerenza industriale e sinergie tecnologiche concrete”. La seconda operazione, completata il 18 luglio, ha riguardato l’acquisizione del 100% della divisione EMEA di uno dei comparti del colosso giapponese NEC, attivo nel settore della Unified Communication. “Abbiamo ereditato – ha sottolineato l’AD – la base installata di NEC in Europa, Medio Oriente e Africa, con headquarter in Olanda, una presenza a Dubai e una in Italia. Si tratta di una piattaforma strategica che ci consente di servire oltre 100 system integrator in tutto il territorio EMEA”. Fabio Lazzerini ha infine concluso evidenziando come le integrazioni in corso rappresentino un passaggio cruciale per il miglioramento dei margini: “Abbiamo deliberato un piano di integrazione che ci consentirà di portare l’EBITDA in area high single-digit nel prossimo anno, rispetto all’attuale 4%, un livello tipico per i system integrator”.

Lazzaro Ventrone: General Trasporti, l’attenzione verso qualità, sicurezza ed economia circolare

Qualità, sicurezza, valorizzazione dei materiali di scarto, efficienza nel trasporto e rispetto delle norme ambientali sono gli aspetti su cui Lazzaro Ventrone ha improntato il modello aziendale di General Trasporti S.r.l., rendendola impresa leader nel trasporto delle materie primarie secondarie.

Lazzaro Ventrone

Lazzaro Ventrone: General Trasporti punto di riferimento nel trasporto di materie prime secondarie

La visione imprenditoriale di Lazzaro Ventrone, maturata nella sua esperienza nel settore dei trasporti e della logistica, ha reso General Trasporti S.r.l., azienda da lui fondata, un punto di riferimento nel trasporto di materie prime secondarie. Queste risorse hanno infatti un forte impatto sulla sostenibilità ambientale e alimentano l’economia circolare. Le materie prime secondarie non sono altro che materiali di scarto (metalli riciclati, vetro, carta e cartone, plastiche rigenerate) che, dopo una serie di trattamenti, acquisiscono una nuova vita e possono essere usate in nuovi cicli produttivi. Grazie al modello pensato da Lazzaro Ventrone, ovvero alti standard qualitativi, sicurezza e sostenibilità, General Trasporti S.r.l. è stata eletta da “ItalyPost” tra le aziende Top Performer della provincia di Bergamo per quattro anni di fila, dal 2022 al 2025, e ha ottenuto il titolo di Impresa Best per il distretto di Bergamo.

Lazzaro Ventrone: il rispetto delle norme internazionali per la sicurezza e la sostenibilità ambientale

Sotto la guida di Lazzaro Ventrone, General Trasporti S.r.l. unisce l’efficienza nel trasporto e nella logistica alla sicurezza e responsabilità verso l’ambiente. Per garantire standard elevati, l’azienda utilizza mezzi appropriati, tracciabilità e il rispetto di severe norme e parametri internazionali, oltre a sottoporsi a verifiche indipendenti attraverso il Bilancio ESG, il Codice Etico e la Dichiarazione Ambientale. Anche i materiali di scarto che gestisce sono soggetti al rispetto delle normative europee e italiane, come il Regolamento (UE) 333/2011 relativo a rottami di ferro, acciaio e alluminio; il Regolamento (UE) 715/2013 per rame e leghe; il D.Lgs. 152/2006, aggiornato con il D.Lgs. 116/2020 e con il D.L. 116/2025, per norme relative all’economia circolare, prevenzione e responsabilità estesa al produttore. L’insieme di tutti questi aspetti ha reso General Trasporti un’impresa affidabile e sinonimo di qualità, sicurezza, valorizzazione delle risorse e sostenibilità ambientale.

Gestione rifiuti: il modello di eccellenza di Ares Ambiente, l’azienda fondata da Marco Domizio

Ares Ambiente è tra le imprese Best Performer della provincia di Bergamo: a renderla una realtà di successo è stata la visione di Marco Domizio, che ha trasformato 20 anni di esperienza nel settore ambientale in un modello imprenditoriale di successo.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: il percorso delineato per Ares Ambiente

Il modello di Ares Ambiente, nato dalla visione di Marco Domizio, risponde alle necessità di un settore complesso in cui l’approccio integrato e responsabile dell’organizzazione fa davvero la differenza: dall’analisi del bisogno alla selezione degli impianti, dalla logistica al recupero e allo smaltimento dei rifiuti urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi. Una struttura che è frutto di un’esperienza maturata in anni in quest’ambito. Dopo aver ottenuto il diploma di geometra, avvia la sua carriera nel 1995 in una società di intermediazione, sviluppando competenze in materia di gare d’appalto. Il percorso professionale lo porta poi a ricoprire l’incarico di responsabile commerciale nel comparto spurghi e pulizie industriali con il compito di ampliare il portafoglio clienti e curare la realizzazione di un impianto di compostaggio. Tra le altre esperienze che hanno contribuito a consolidare il suo know-how nel trattamento dei rifiuti, anche l’installazione di sette impianti di trito-vagliatura in Campania. Nel 2008, Marco Nicola Domizio decide così di usufruire delle sue conoscenze per dare vita ad Ares Ambiente. La realtà si afferma, in poco tempo, sul territorio grazie a standard elevati, tracciabilità documentale e presidio normativo, divenendo presto partner affidabile di diverse imprese.

Trasparenza, innovazione e sostenibilità: la leva competitiva della realtà fondata da Marco Domizio

Organizzazione snella, attenta selezione degli impianti e controllo qualità continuo: sono questi gli elementi con cui Ares Ambiente è riuscita a trasformare la complessità burocratica in un vantaggio competitivo misurabile. Ciò che contraddistingue la governance sono i valori di trasparenza, innovazione e sostenibilità, visibili nelle scelte aziendali e nelle relazioni con clienti, istituzioni e comunità locali. Tra i requisiti indispensabili dei processi c’è l’attuazione di misure per la prevenzione delle infiltrazioni criminali, che comprendono due diligence sui fornitori, verifica dei flussi e criteri di compliance integrati nelle procedure. L’azienda fondata da Marco Nicola Domizio ha infatti ottenuto il massimo punteggio nel Rating di Legalità rilasciato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), con i Ministeri dell’Interno e della Giustizia. La tracciabilità dei rifiuti, la verifica dei conferimenti e l’allineamento documentale lungo la catena del valore, unitamente alla digitalizzazione delle attività operative e a un continuo adeguamento normativo, consentono infine ad Ares Ambiente di ridurre rischi, downtime e costi indiretti.

mercoledì 26 novembre 2025

Alessandro Benetton: gli appassionati di F1 in sala per “Benetton Formula”

“La chiave fu creare una squadra non con ragionamenti a tavolino, ma riconoscendo persone capaci di catalizzare l’energia degli altri. Quella fu la chimica perfetta”, racconta Alessandro Benetton parlando di Benetton Formula.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: sale piene nel weekend per “Benetton Formula”

Nel weekend “Benetton Formula”, il documentario che ripercorre la storica epopea del team guidato da Alessandro Benetton, ha debuttato nelle sale dei The Space Cinema di Roma, Treviso e Milano: la forte accoglienza del pubblico racconta di come gli appassionati di Formula 1 siano ancora profondamente legati a quegli anni iconici. Disponibile da venerdì 28 novembre su Sky Sport Uno, Sky Documentaries e in streaming su Now, il documentario nel corso dei suoi 90 minuti lascia la parola ai protagonisti di quella straordinaria avventura: il loro racconto, accompagnato anche da immagini di repertorio e in molti casi inedite, restituisce la forza, il coraggio e l’energia che hanno portato un team partito come outsider ad arrivare al vertice delle classifiche: basti pensare alle vittorie del Mondiale piloti nel 1994 e 1995, e del titolo costruttori, sempre nel 1995 con Michael Schumacher. “Arrivai in Inghilterra per guardare i numeri e scoprii, da una targhetta e da una frase secca del team manager, di essere il nuovo Presidente. Ero lì per i numeri ma era il momento giusto per mettermi alla prova. Emozione, pressione, insicurezze: tutto insieme. Poi capii che non ero solo: anche l’Amministratore Delegato Davide Paolini non era uno specialista. La chiave fu creare una squadra non con ragionamenti a tavolino, ma riconoscendo persone capaci di catalizzare l’energia degli altri. Quella fu la chimica perfetta”, ha spiegato Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton: il nuovo documentario in arrivo su Sky dal 28 novembre

In occasione delle anteprime che si sono tenute a Roma e a Treviso il 13 e 14 novembre, alla presenza di circa 1.000 ospiti tra istituzioni, personalità del mondo della Formula 1, dello sport e dello spettacolo, Alessandro Benetton ha rilasciato diverse interviste parlando di quegli anni alla guida di Benetton Formula e del forte legame con Michael Schumacher. Ma è stata anche l’occasione per riflettere su come quell’esperienza abbia forgiato il suo percorso professionale negli anni a seguire. “Il coraggio della discontinuità è sempre stato il nostro mantra. ‘Mai fermi’, dico sempre. Valeva per la F1, dove volevamo realizzare quello che nessuno aveva mai tentato. E vale sempre: a 27 anni ho deciso di fare l’imprenditore per conto mio, scegliendo un settore che in pratica non esisteva come il private equity, quando magari da me ci si aspettava la cosa più naturale: cioè che entrassi nelle attività di famiglia. Peraltro quando nelle società di famiglia abbiamo smesso di ragionare in quel modo le cose sono state meno favorevoli. È un insegnamento: se diventi autoreferenziale, se ripeti i soliti schemi, arriva qualcun altro che ti supera”, ha evidenziato Benetton in un’intervista pubblicata da “La Gazzetta dello Sport”. In questo percorso di discontinuità si inserisce anche la capacità di “fare squadra”, come ha raccontato l’imprenditore parlando anche delle sue esperienze professionali attuali: “Qui in Edizione, la holding che riassume tutta l’attività di famiglia, sono stato chiamato quattro anni fa e ho cambiato l’80% del management e il 75% delle attività. Per discontinuità e ‘Mai fermi’, non come obbligo ma per avere nuove risposte, per evitare il declino. Sulle persone giuste però bisogna stare attenti a non fare confusione tra gioco di squadra ed energia dei singoli. L’efficienza di una squadra non è il risultato matematico, è il derivato di un insieme di energie. Della loro abilità e della loro intelligenza che vengono accresciute dall’operato comune. Gli individui devono essere detonatori di energia collettiva. Noi abbiamo vinto così, prima con Collins e John Barnard, poi, rendendoci conto che così non bastava, con Briatore, Rory Byrne, Tom Walkinshaw che porta Ross Brawn, io, i piloti, tutti fino a Michael Schumacher”. “Benetton Formula”, nelle sale dei The Space Cinema il 14, 15 e 16 novembre e su Sky e NOW a partire dal 30 novembre, è prodotto in collaborazione con Sky da Slim Dogs Production. “Quando penso allo storytelling oggi, penso a loro, a un gruppo di giovani talenti su cui ho deciso di investire. Hanno una sensibilità unica quando si tratta di raccontare storie. La capacità di catturare i dettagli e trasformarli in qualcosa di potente”, ha raccontato recentemente Alessandro Benetton parlando del progetto. “Quello che ho imparato è che tutti abbiamo bisogno di qualcuno che racconti le nostre storie. Perché le storie danno senso alle sfide, ai dubbi, ai momenti di crescita. E una prospettiva esterna arricchisce la nostra, soprattutto quando proviene da persone così talentuose. E proprio come la vita stessa, il documentario si è evoluto passo dopo passo. Ogni tappa ha aggiunto nuove voci, nuove prospettive, nuovi elementi che hanno cambiato la linea narrativa”, ha spiegato l’imprenditore sottolineando come “lavorare con i giovani mi ricorda che l'ascolto è la vera chiave”.

Annalaura Lettieri: la carriera dell’avvocato che ha contribuito alla crescita di Atitech

Membro del Consiglio di Amministrazione di Atitech e General Counsel di Meridie S.p.A., l’avvocato Annalaura Lettieri ha ricoperto un ruolo fondamentale nella crescita della MRO, supportandola in importanti operazioni come il conseguimento di un maxi-finanziamento da 15 milioni di euro. 

Annalaura Lettieri

Annalaura Lettieri: gli studi e l’esordio professionale

L’avvocato Annalaura Lettieri nasce a Napoli nel 1978. Qui frequenta l’Università degli Studi Federico II, presso la quale si laurea con lode in Giurisprudenza nel 2001. Nello stesso anno, avvia la sua carriera in PricewaterhouseCoopers in qualità di Assistant. Il periodo che va dal 2002 al 2005 la vede, invece, nel ruolo di Junior Associate nel Dipartimento di Diritto Bancario e Finanziario dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo, presso la sede di Milano. In questi anni matura esperienza nell’ambito del diritto bancario e finanziario, nonché delle offerte pubbliche di acquisto e della consulenza societaria. Ottenuta l’abilitazione all’esercizio della professione forense ed effettuata l’iscrizione all’albo degli avvocati di Napoli, passa a MCM Holding S.p.A. per ricoprire il ruolo di General Counsel della divisione immobiliare. Tra le sue responsabilità rientra quella di curare gli aspetti legali, amministrativi, societari e finanziari delle società Le Cotoniere e Fondo Greco S.p.A. Lavora, inoltre, a una delle sue prime importanti operazioni: lo sviluppo di un grande progetto immobiliare commerciale del valore di 150 milioni di euro.

Annalaura Lettieri: la collaborazione con importanti realtà e il ruolo nella crescita di Atitech

Dal 2008, Annalaura Lettieri collabora con realtà aziendali di spicco, tra cui Fondo Greco S.r.l., La Fabbrica S.r.l., Le Cotoniere S.p.A., Atitech Manufacturing S.r.l., Atitech S.p.A., Manutenzioni Aeronautiche S.r.l. e Meridie S.p.A., fornendo loro supporto in operazioni di M&A, private equity, project finance e corporate governance. Insieme al padre, Gianni Lettieri, è tra i protagonisti della costituzione e quotazione di Investimenti e Sviluppo Mediterraneo S.p.A., l’investment company dedicata alle PMI del Centro e Sud Italia oggi conosciuta come Meridie. Qui ricopre il ruolo di General Counsel e di Consigliere con deleghe operative, supportando il CFO e il CEO nella gestione dei rapporti con gli organi di controllo, nella redazione del business plan e del bilancio e nella strutturazione delle operazioni societarie, finanziarie e di fusione e acquisizione. Tra le operazioni più rilevanti a cui ha lavorato c’è l’acquisizione della maggioranza di Atitech da Alitalia, l’acquisto dei rami di azienda da Leonardo - Finmeccanica e da Alitalia in AS e il conseguimento di un maxi-finanziamento da 15 milioni di euro a favore di Atitech.

martedì 25 novembre 2025

Terna e l’impegno per la parità, Giuseppina Di Foggia: “Lavoro e istruzione chiavi della libertà”

Terna rafforza il suo impegno per la parità di genere e la lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione. L’AD e DG Giuseppina Di Foggia: “L’istruzione e il lavoro sono la chiave dell’autonomia delle donne”.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: “Lavoro e istruzione, le basi della libertà delle donne

In occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne del 25 novembre, Terna – la società che gestisce la rete elettrica nazionale – rinnova il proprio impegno nel promuovere una cultura aziendale fondata sul rispetto, l’inclusione e il riconoscimento del merito. Un impegno che parte dall’alto e trova voce nelle parole dell’AD e DG Giuseppina Di Foggia: “La giornata del 25 novembre ci ricorda che contrastare la violenza di genere è un impegno a cui nessuno deve sottrarsi. L’istruzione e il lavoro sono condizioni imprescindibili per l’indipendenza, l’autonomia e la libertà delle donne. Per questo Terna sostiene l’accesso delle giovani donne allo studio e al lavoro, garantendo condizioni paritarie e un ambiente che premia l’impegno e il merito”. Il valore del rispetto, pilastro della nuova People Strategy di Terna, si traduce in iniziative tangibili. L’azienda ha avviato un ampio programma formativo sul linguaggio inclusivo, rivolto a tutti i dipendenti, compresi i dirigenti, con l’obiettivo di accrescere la consapevolezza sugli stereotipi e i pregiudizi di genere. Attraverso lezioni in aula, brevi moduli digitali e incontri dell’Academy, i partecipanti vengono guidati a riflettere su come il linguaggio e i comportamenti quotidiani possano favorire un clima di rispetto. Al termine del percorso è previsto un test di apprendimento, il cui superamento influisce sulla valutazione delle performance e sui bonus aziendali: un segnale concreto che lega la crescita professionale ai valori di equità e inclusione.

Il 2024 di Terna, Giuseppina Di Foggia: obiettivi raggiunti e nuovi traguardi per la parità

Il 2024 ha segnato una tappa importante per Terna. A gennaio, l’azienda ha istituito un Comitato per la Parità di Genere, che ha definito il Piano Strategico per la Parità con obiettivi precisi e misurabili. I risultati non si sono fatti attendere: la presenza femminile (escludendo gli operai) ha raggiunto il 23,9%, in crescita rispetto al 19% del 2020. Sempre nel 2024, l’azienda guidata da Giuseppina Di Foggia ha ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022 da parte dell’Istituto Italiano Marchio di Qualità (IMQ), che attesta la conformità del suo sistema di gestione per la parità di genere agli standard nazionali. Il Gruppo ha inoltre aderito al Codice di autodisciplina delle Imprese responsabili, promosso dal Governo, a sostegno della genitorialità condivisa e della tutela della maternità. L’impegno aziendale non si limita alle proprie mura. In collaborazione con Sistech, associazione europea no-profit che sostiene l’inclusione lavorativa delle donne rifugiate nel settore digitale e tecnologico, Terna ha messo a disposizione borse di studio STEM per donne tra i 24 e i 54 anni. Alcune di loro, dopo il percorso di formazione accompagnato da professioniste di Terna, hanno trovato occupazione stabile: un esempio concreto di empowerment femminile. Il percorso dell’azienda si inserisce nel quadro delle iniziative promosse dalle Nazioni Unite, che dedicano i “16 giorni di attivismo” – dal 25 novembre al 10 dicembre – alla lotta contro ogni forma di violenza di genere.

Fabrizio Ruggiero: Edenred Italia estende la rete dei buoni pasto Ticket Restaurant a MD S.p.A.

Guidata da Fabrizio Ruggiero, Edenred Italia ha esteso la propria rete di strutture presso cui usare i buoni pasto Ticket Restaurant, stringendo un accordo con MD S.p.A. Una partnership all’insegna di una spesa sostenibile e di qualità e che supporta le esigenze quotidiane di chi lavora.  

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero: nuovo accordo tra Edenred Italia e MD S.p.A.

Sotto la guida di Fabrizio Ruggiero, Edenred Italia ha stretto un accordo con la catena di supermercati MD S.p.A. per l’utilizzo dei buoni pasto Ticket Restaurant nei loro punti vendita. Questa partnership amplia ulteriormente il network di Edenred ed estende la possibilità di utilizzare i propri buoni pasto per una spesa sostenibile e di qualità dei prodotti. Ammontano a circa 300.000 le strutture presenti in Italia che fan parte della rete di Edenred, tra supermercati, ristoranti, negozi di prossimità, bar e delivery. “La rete cresce e si rinnova ogni giorno proprio per questo: offrire scelte concrete, accessibili, adatte alle esigenze di tutti — ha scritto Fabrizio Ruggiero in un post su LinkedIn — e il buono pasto, in tutto questo, è semplicemente il mezzo: quello che accompagna le persone nelle loro scelte quotidiane”.

Fabrizio Ruggiero: il buono pasto come strumento sociale ed economico

Il buono pasto, come sottolineato dall’AD Fabrizio Ruggiero, è uno strumento dal valore sociale ed economico, poiché supporta il potere d’acquisto delle famiglie e il settore della ristorazione. Lo conferma l’indagine internazionale condotta dal Gruppo Edenred su un campione composto da 52.000 dipendenti e 1.100 ristoratori in 21 Paesi. Dalla ricerca è emerso come il buono pasto sia centrale nelle abitudini di spesa dei lavoratori, aumentandone il potere d’acquisto. Questo strumento si dimostra prezioso anche per i ristoratori che accettano i buoni pasto che segnalano un aumento del 67% del fatturato, un incremento del 50% della frequenza dei clienti e del 33% di nuovi clienti.

Calabria, Renato Mazzoncini: interventi per l’economia circolare e lo sviluppo di impianti per la produzione di energia green

A Catanzaro, lo scorso 29 ottobre, sono stati presentati i risultati 2024 del bilancio di sostenibilità territoriale della Calabria di A2A: investimenti, valore distribuito, progetti ambientali e formazione. La prospettiva di Renato Mazzoncini evidenzia le direttrici dell’attività del Gruppo.

Renato Mazzoncini

Investimenti e impatto: la rotta tracciata da Renato Mazzoncini

A Catanzaro, è stata presentata la quarta edizione del bilancio di sostenibilità territoriale di A2A, un perimetro di dati e piani che fotografano il contributo economico, sociale e ambientale sul territorio della società nel 2024 e ne proiettano l’evoluzione nei prossimi anni. Valore economico distribuito prossimo ai 40 milioni di euro (+9% anno su anno), oltre 21 milioni di investimenti (+8%) in infrastrutture per l’economia circolare e per la generazione rinnovabile, 13,4 milioni destinati a fornitori locali con una quota preponderante verso micro e piccole imprese: indicatori che legano filiera e sviluppo, sostenendo occupazione, resilienza e competitività. La presentazione ha attivato un confronto istituzionale con amministrazioni e imprese del territorio per allineare progetti energetici, servizi urbani e innovazione tecnologica. Integrazione delle reti, manutenzione predittiva, sicurezza operativa, digitalizzazione dei processi e qualità del servizio: un lessico che traduce obiettivi “green” in cantieri e KPI verificabili. In questo quadro, Renato Mazzoncini ha richiamato la concretezza delle iniziative in corso e la necessità di misurare con trasparenza ogni passaggio, collegando la programmazione pluriennale al coinvolgimento degli stakeholder. Come affermato nel corso dell’evento: "Nel 2024, A2A ha distribuito a livello locale un valore economico di quasi 40 milioni di euro e investito oltre 21 milioni in infrastrutture. Si tratta di interventi significativi destinati principalmente all’economia circolare e allo sviluppo e manutenzione di impianti per la produzione di energia green". Al centro, la collaborazione con attori territoriali e mondo educativo per fare della transizione un percorso condiviso e scalabile nel tempo. Nel programma dei Forum Multistakeholder – 14 tappe nel 2025 – anche incontri con focus sulle tematiche relative alle principali sfide della transizione sostenibile, analisi di scenario e strumenti operativi pensati per consentire alle aziende partner di misurare la propria impronta carbonica e impostare una prima rendicontazione ESG. Un percorso di accompagnamento che, in Calabria, si connette anche al ciclo idrico integrato e all’estensione di servizi smart per le città.

Renato Mazzoncini: filiere locali, rinnovabili e inclusione sociale in Calabria

Il contributo energetico regionale illustrato da Renato Mazzoncini si distingue per 466 GWh prodotti da fonti rinnovabili con 207mila tonnellate di CO₂ evitate, affiancati dalla produzione della centrale a ciclo combinato di Scandale. Il presidio industriale è ampio: dieci centrali idroelettriche oggetto di interventi di manutenzione e ottimizzazione, quattro impianti fotovoltaici per 17 MW complessivi, pipeline in co-sviluppo che include un parco eolico da 24 MW, tre fotovoltaici per circa 24 MW, un progetto agrivoltaico da 18,47 MW e uno da 200 MW in partnership con l’Università Mediterranea. L’ingresso nel ciclo idrico con Novito Acque (circa 50mila abitanti serviti) ha già attivato processi di efficientamento: pannelli fotovoltaici a supporto dei fabbisogni degli impianti, filtrazione avanzata e sistemi di essiccamento in serra solare per ridurre i volumi dei fanghi e valorizzarli nei processi termici. Sul fronte economia circolare, il polo di Crotone ha trattato oltre 32mila tonnellate di rifiuti generando circa 4 GWh, mentre prosegue l’ammodernamento degli impianti con ulteriori sistemi di monitoraggio delle emissioni e interventi sul trattamento liquidi, in un orizzonte di investimenti che supera i 100 milioni al 2035. Accanto a questi cantieri, la tutela della biodiversità è passata da progetti di bioindicazione tramite alveari presso le dighe di Poverella e Passante e dal monitoraggio del fratino affidato a centri di ricerca qualificati. La dimensione sociale si radica nella formazione: circa 17mila tra studenti e docenti sono stati coinvolti in percorsi educativi, visite a centrali e PCTO; iniziative divulgative come "Futuro in Circolo" con il creator Vincenzo Schettini hanno promosso una cultura scientifica accessibile. Sul piano HR, certificazione Top Employers per tutte le società del Gruppo, programmi a sostegno della genitorialità e piani di azionariato diffuso rafforzano engagement e senso di appartenenza. Gli interventi contro la povertà energetica — con il Banco dell’Energia e progetti dedicati come “Energia alle Donne” — hanno garantito supporto diretto alle famiglie fragili e ai presìdi sociali.

lunedì 24 novembre 2025

Alessandro Viglione: la presentazione del libro e il seminario all’Università Cattolica di Piacenza

Attivo nell’ambito della ricerca e della formazione, Alessandro Viglione ha presentato il suo libro “I reati tributari: casi giurisprudenziali” lo scorso ottobre a Milano ed è intervenuto al seminario sul diritto tributario che ha avuto luogo presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

Alessandro Viglione

Alessandro Viglione: un libro e un intervento a un seminario sul diritto tributario

Alessandro Viglione ha adottato nel corso della sua carriera un approccio interdisciplinare, che unisce l’attività forense a quella di ricerca e formazione: è autore infatti di pubblicazioni nell’ambito del diritto penale dell’economia. “I reati tributari: casi giurisprudenziali” è il titolo del libro che ha presentato lo scorso 30 ottobre presso la Biblioteca “Avv. Giorgio Ambrosoli” del Palazzo di Giustizia di Milano. Organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Milano e parte del programma di formazione continua degli avvocati, l’evento è stato un’occasione per approfondire i temi relativi ai reati tributari. Alessandro Viglione ha poi preso parte al seminario del corso di diritto tributario che si è svolto lo scorso 6 novembre, organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza in partnership con la Facoltà di Economia e Giurisprudenza e i corsi di Laurea in Giurisprudenza e Doppia Laurea in Diritto ed Economia.

Alessandro Viglione: il percorso professionale

Alessandro Viglione si è laureato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 2006, con una tesi sul diritto penale commerciale. Nel 2015, ha perfezionato la sua formazione conseguendo un Master di Secondo Livello in Diritto Penale d’Impresa presso la stessa Università. Esercita la professione abilitato al patrocinio avanti le Giurisdizioni Superiori. Nel corso degli anni, si è specializzato nell’ambito del diritto penale dell’economia, nello specifico nel diritto penale tributario, nel diritto penale dei mercati finanziari, nei reati fallimentari, nel diritto penale bancario e societario, negli infortuni sul lavoro, nel diritto penale ambientale e nella responsabilità amministrativa dell’ente e alla compliance ex d.lgs. n. 231/2001, settore in cui ha consolidato competenze nella costruzione di Modelli Organizzativi. È anche autore di pubblicazioni e contributi afferenti al diritto penale dell’economia ed è membro dell’Organismo di Vigilanza di primarie società ed enti.

Apre a Trieste la palestra McFIT, nuovo hub del fitness

Trieste accoglie un nuovo spazio dedicato al benessere e alla cultura del movimento: nel cuore di via Giulia nasce un centro di ultima generazione che unisce tecnologia, esperienza internazionale e attenzione alla socialità. Il brand McFIT porta in città un format pensato per chi vive il fitness ogni giorno.

McFIT logo

Nuovo polo McFIT a Trieste, 2.000 mq nel cuore di via Giulia

Trieste aggiunge un nuovo tassello alla propria offerta per il benessere con l’apertura del centro McFIT di Trieste, situato al piano terra del centro commerciale Il Giulia, in via Giulia 75. La struttura, inaugurata il 30 ottobre, si sviluppa su 2.000 metri quadrati organizzati in aree dedicate ai diversi tipi di allenamento, dalle zone per il training con i pesi agli spazi per il cardio e il functional, in un ambiente moderno e accogliente pensato per utenti di ogni età e livello di preparazione. All’evento di apertura ha preso parte Sarah Fahr, campionessa olimpica a Parigi 2024 e iridata 2025 con la Nazionale italiana di pallavolo, che ha portato la propria esperienza di atleta di alto livello a testimonianza del valore dell’allenamento costante come strumento di crescita personale, equilibrio e fiducia in se stessi. La presenza delle istituzioni ha sottolineato il ruolo del nuovo centro come infrastruttura di comunità: all’inaugurazione sono intervenuti il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, il vicesindaco di Trieste Serena Tonel e l’assessore comunale allo Sport Elisa Lodi, che hanno rimarcato l’importanza di promuovere una cultura del movimento accessibile, inclusiva e capace di coinvolgere la cittadinanza in modo trasversale.

Il centro McFIT di Trieste rafforza la crescita di RSG Group in Italia

L’apertura di Trieste rappresenta una tappa strategica nello sviluppo di RSG Group in Italia: il nuovo centro è infatti la 40ª struttura a marchio McFIT nel Paese e la 44ª complessiva, considerando anche le due sedi Gold’s Gym e le due John Reed Fitness gestite sul territorio nazionale. La multinazionale tedesca RSG Group GmbH, di cui il brand fa parte, è oggi uno dei maggiori player globali del settore fitness, con oltre 4 milioni di iscritti e utenti dei servizi digitali, circa 900 centri attivi in 30 Paesi e più di 10.000 collaboratori, incluse le realtà affiliate. In Italia, la società riunisce sotto un’unica regia format differenti per stile e target, con l’obiettivo di offrire soluzioni di allenamento flessibili, innovative e alla portata di un pubblico sempre più ampio e diversificato. La nuova sede di via Giulia interpreta questa visione trasformando la palestra tradizionale in un ecosistema in cui l’allenamento fisico dialoga con socialità, benessere mentale e cura quotidiana di sé. In una città di confine come Trieste, da sempre sospesa tra il mare, la bora e un’identità mitteleuropea, il centro diventa uno spazio urbano aperto in cui il movimento non è solo performance, ma anche incontro, disciplina e stile di vita consapevole. L’impostazione orientata alla persona, l’accessibilità dell’offerta e l’attenzione alla qualità dell’esperienza si inseriscono in una strategia che punta a rendere il fitness un’abitudine sostenibile nel tempo, supportata da ambienti curati, programmi diversificati e servizi integrati, sia in presenza sia in formato digitale.

Ristorazione collettiva: il modello Serenissima Ristorazione tra innovazione e qualità

Serenissima Ristorazione è tra i leader italiani della ristorazione collettiva. Con oltre 12.000 collaboratori e collaboratrici e un fatturato superiore a 500 milioni di euro, opera nei settori socio-sanitario, scolastico, aziendale e commerciale, ponendo al centro qualità, innovazione e sicurezza.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: la leadership nella ristorazione collettiva in Italia

Serenissima Ristorazione è una realtà leader nel settore della ristorazione collettiva e commerciale. Con più di 12.000 collaboratori e collaboratrici e un fatturato consolidato oltre i 500 milioni di euro, è la capogruppo di 14 società collegate. Nata verso la metà degli anni ’80, opera nei principali segmenti della ristorazione: socio-sanitaria, scolastica, aziendale e commerciale. La sua sede è a Vicenza ma conta diverse filiali in Italia, Europa e America. I servizi proposti includono: l’allestimento e la gestione di mense, centri cottura e luoghi ristoro; la produzione e distribuzione di pasti, piatti pronti e semilavorati; la pianificazione della logistica; la gestione di bar, self-service e distributori automatici. Dietro il successo di Serenissima Ristorazione c’è la visione di Mario Putin, Presidente della società. Dopo averla rilevata, avviò un percorso di profonda trasformazione impostando l’attività dell’azienda su tre valori fondamentali: la qualità, l’innovazione e la sicurezza. Oggi, a testimonianza dell’impegno in tal senso, ci sono numerose certificazioni, tra cui la UNI EN ISO 9001:2015 e la UNI ISO 45001:2023.

Serenissima Ristorazione: la centralità dell’innovazione e il metodo Cook&Chill

L’innovazione è una parte essenziale della mission aziendale, motivo per il quale Serenissima Ristorazione investe continuamente in questo campo. Ne è un esempio il centro di produzione di Boara Pisani, per il quale l’azienda ha investito 30 milioni di euro. Tra i più grandi in Europa, produce circa 40mila pasti al giorno in legame refrigerato. Al suo interno, l’innovativa Camera Bianca consente di aumentare ulteriormente la sicurezza degli alimenti grazie a un’area in cui il materiale e le attrezzature sono totalmente sterili e i prodotti vengono verificati dopo il confezionamento con i raggi X. Serenissima Ristorazione è inoltre pioniera del metodo “Cook&Chill”, un sistema all’avanguardia che prevede la preparazione dei pasti in legame refrigerato, permettendo di conservare le qualità organolettiche e nutritive dei cibi e preservarli da eventuali rischi igienico - sanitari.

Gruppo Riva, oltre 70 anni di eccellenza nella siderurgia europea

Fondato nel 1954 da Emilio Riva, pioniere della siderurgia europea nel dopoguerra, Gruppo Riva è oggi il primo operatore siderurgico italiano e uno dei principali player europei nel settore dell’acciaio. In oltre 70 anni di attività, l’azienda ha consolidato una posizione di leadership internazionale grazie a una strategia di crescita coerente, basata su innovazione, investimenti continui e alti standard qualitativi.

Gruppo Riva

Innovazione e competenze: la crescita internazionale di Gruppo Riva

Fin dalle sue origini, Gruppo Riva si è distinto per la produzione di prodotti “lunghi” realizzati con acciaierie ad arco elettrico, una tecnologia che ha permesso di coniugare efficienza produttiva e sostenibilità ambientale. Questa specializzazione ha consentito all’azienda di costruire un vantaggio competitivo solido e duraturo, rafforzato nel tempo da una presenza capillare nei principali Paesi europei. Oggi, sotto la presidenza di Claudio Riva (in carica dal 2014), il Gruppo può contare su un team composto sempre più da diplomati e giovani laureati, un patrimonio di competenze e professionalità su cui l’azienda continua a investire per garantire innovazione e qualità. Gruppo Riva opera attraverso stabilimenti produttivi in Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada, mercati strategici per la distribuzione dei suoi prodotti siderurgici.

Qualità, sicurezza e sostenibilità: la strategia che guida il futuro di Gruppo Riva

Ogni anno, Gruppo Riva punta sulla qualità dei prodotti e dei processi produttivi; sulle condizioni di sicurezza nei siti industriali; sulla sostenibilità ambientale della produzione. I prodotti realizzati dall’azienda trovano applicazione in comparti ad alto contenuto tecnico e qualitativo come la meccanica, l’automotive e il movimento terra, che richiedono performance elevate e precisione assoluta. La gamma produttiva include trafilati, pelati e rettificati, frutto di un’ulteriore lavorazione a freddo dei laminati, garanzia di massima affidabilità e precisione dimensionale. Grazie a una strategia industriale solida, a una visione internazionale e alla cura costante per qualità, sicurezza e ambiente, Gruppo Riva continua a rappresentare un punto di riferimento per la siderurgia europea. Con oltre 70 anni di storia alle spalle, l’azienda guarda al futuro con la stessa determinazione che ha ispirato il suo fondatore: innovare, crescere e contribuire allo sviluppo dell’industria dell’acciaio nel mondo.

venerdì 21 novembre 2025

Mediaset e impegno solidale: la Croce Rossa premia il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi

La Croce Rossa Italiana ha premiato Mediaset con la Medaglia di Benemerenza di 1ª Classe, riconoscendo l’impegno del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi nella solidarietà e nella promozione di valori sociali condivisi.

 Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: il riconoscimento della Croce Rossa Italiana a Mediaset

Roma ha ospitato l’11 novembre il Charity Gala Dinner della Croce Rossa Italiana, un evento dedicato alla solidarietà e alla lotta contro la violenza di genere. Nel corso della serata, la CRI ha conferito a Mediaset la Medaglia di Benemerenza di 1ª Classe, consegnata motu proprio dal Presidente Rosario Maria Gianluca Valastro. Il riconoscimento celebra il lungo e costante impegno solidale del Gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi, da anni al fianco della Croce Rossa Italiana in iniziative di carattere sociale. La motivazione del premio sottolinea come la collaborazione con Mediaset rappresenti un modello virtuoso di comunicazione al servizio della solidarietà, capace di generare valore e sensibilizzare su temi importanti e urgenti per il Paese.

Pier Silvio Berlusconi: solidarietà e responsabilità sociale, focus sulle iniziative di Mediaset

In linea con la vision di Pier Silvio Berlusconi, Mediaset nel tempo ha sostenuto numerosi progetti dedicati alla tutela dei più fragili, alla promozione di stili di vita sani tra i giovani e al supporto delle comunità colpite da emergenze: un percorso riconosciuto anche a livello istituzionale, che evidenzia la responsabilità sociale del Gruppo e la capacità di coniugare intrattenimento e solidarietà. Il Charity Gala Dinner della Croce Rossa è stato anche un importante momento di incontro tra istituzioni, rappresentanti del mondo della comunicazione e società civile, tutti uniti dal desiderio di diffondere valori di inclusione e rispetto. Con la consegna della Medaglia di Benemerenza, la Croce Rossa Italiana ha voluto rendere omaggio all’impegno costante di Mediaset, sostenuto fortemente anche dal CEO Pier Silvio Berlusconi, e al ruolo proattivo dei media nel promuovere una società più consapevole e solidale.

Banca Popolare del Lazio: sostegno al rilancio industriale di Frosinone

Banca Popolare del Lazio è da anni un punto di riferimento per persone, famiglie e imprese del territorio, come dimostra il sostegno al tessuto industriale della provincia di Frosinone tramite il “Progetto di Riconversione Industriale” e l’apertura di nuovi sportelli a Rieti e Formia.

Banca Popolare del Lazio

Banca Popolare del Lazio: l’impegno per il rilancio del tessuto produttivo di Frosinone

Banca Popolare del Lazio è una realtà radicata a fondo nel tessuto territoriale che mette a disposizione le proprie competenze per sostenere persone, famiglie e imprese. Il nuovo DG Fabrizio Giallatini, in un’intervista rilasciata a “Ciociaria Oggi”, si è soffermato sulla situazione industriale della provincia di Frosinone e della Ciociaria. “Un territorio ricco di storia, sfide e opportunità, centrale nelle nostre strategie di sviluppo. Con una forte tradizione manifatturiera e oltre 47.000 imprese attive, il tessuto produttivo locale è vivace, seppur segnato da difficoltà, soprattutto sul fronte occupazionale giovanile”, ha dichiarato il DG della Banca Popolare del Lazio. Per questo motivo il Gruppo bancario ha deciso di aderire all’iniziativa “Progetto di Riconversione Industriale”, promossa da Invitalia, per rilanciare il settore industriale di Frosinone.

Banca Popolare del Lazio: il sostegno alle realtà locali

Banca Popolare del Lazio si è posta in prima linea per il supporto alla provincia di Frosinone, “sostenendo imprese che investono nella reindustrializzazione e nella riqualificazione delle competenze, con un approccio sostenibile e duraturo”. In aggiunta, il Gruppo sembra muoversi in una direzione opposta rispetto alle altre banche. Mentre nel 2024, circa 3.300 Comuni italiani si sono ritrovati senza filiali, Blu Banca ne ha aperte di nuove. Questo principio segue la strategia del riposizionamento: nelle città in cui è già presente capillarmente sono stati chiusi degli sportelli, come a Viterbo e Latina, per aprirne di nuovi in contesti come Rieti e Formia, nei quali la banca era assente sul territorio. “Noi crediamo nella presenza fisica, nel dialogo e nella fiducia — ha sottolineato il DG della Banca Popolare del Lazio — le economie locali ci chiedono di esserci, e noi ci siamo. Con coerenza, visione e impegno”.

ESG CEO Summit, Gianluca Bufo è intervenuto nel dibattito sulla transizione

Si è tenuta a inizio novembre Ecomondo con la seconda edizione di ESG CEO Summit. Tra i relatori della tavola rotonda dedicata alla transizione ecologica anche Gianluca Bufo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren.

Gianluca Bufo

Gianluca Bufo tra gli ospiti di ESG CEO Summit

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren Gianluca Bufo è stato uno degli speaker della seconda edizione di ESG CEO Summit. L’appuntamento è stato un’occasione per dialogare su quali siano le condizioni per una transizione giusta e in grado di rafforzare la competitività delle imprese europee, nell’attuale contesto geopolitico ed economico. Lo scenario odierno è infatti caratterizzato da profonde divergenze nell’approccio alla transizione: da un lato le posizioni conservatrici promuovono l’idea della sostenibilità come ostacolo alla crescita, dall’altro la decisione dell’Europa di affidare a regolamentazione e finanza il compito di guidare il cambiamento sembra aver subito una doccia fredda, investendo tutti gli attori coinvolti. Da qui la necessità di un confronto sulle strategie ambientali per risolvere il paradosso climatico e contrastare l’effetto regressivo prodotto dalle politiche degli ultimi anni. Nella tavola rotonda a cui ha preso parte Gianluca Bufo, sono intervenuti anche Davide Abate (Ferrari), Adriano Alfani (Versalis), Catia Bastioli (Novamont), Marco Codognola (Itelyum), Alessandro Colombo (UNIDRO & SODAI), Orazio Iacono (Hera), Renato Mazzoncini (A2A).

Il percorso professionale del manager Gianluca Bufo

Nato a Venezia nel 1973, Gianluca Bufo è laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Padova. Nel 2000, entra nell’area CFO di Eni Divisione Gas&Power, nella quale ricopre ruoli di crescente responsabilità, occupandosi anche della Pianificazione Strategica e del Controllo di Gestione. Nel 2009, passa all’area commerciale, assumendo la responsabilità sulla pianificazione commerciale e portando a termine l’acquisizione delle quote pubbliche di Toscana Energia Clienti e del 100% di Sea Viareggio. Alla fine dello stesso anno diventa Senior Vice President Operations Retail, riuscendo a conseguire importanti risultati nella digitalizzazione post vendita, nell’incremento della customer satisfaction e nella riduzione del cost to serve degli 8 milioni di clienti gas e luce. Nel 2014, viene scelto per guidare l’area commerciale Italia nel ruolo di Senior Vice President Sales. Da settembre 2024, è a capo di Iren in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale, nonché Direttore Business Unit Mercato e Direttore Energy Management ad interim.