martedì 21 gennaio 2025

Federico Motta Editore: 80 anni dalla liberazione di Auschwitz

Con il passare dei decenni, l’eredità dell’Olocausto continua a sollevare domande cruciali sul valore della memoria e sulla responsabilità storica collettiva. L’approfondimento proposto da Federico Motta Editore getta luce su dinamiche politiche, sociali e culturali, sollecitando nuove riflessioni al confine tra memoria e identità.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: riflessioni e analisi sull’Olocausto

Il 27 gennaio 2025 segna un momento di particolare rilevanza storica, poiché ricorre l’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa. Ricordare come si sia diffuso l’odio razziale e come le politiche totalitarie abbiano discriminato intere comunità è un esercizio fondamentale per capire le origini di pregiudizi e fanatismi. Già negli anni ‘30, in Germania, si erano poste le basi per un antisemitismo istituzionalizzato che progressivamente escludeva gli ebrei dalla vita civile, arrivando infine a privarli di qualunque diritto e a imporre loro un marchio distintivo. Questa escalation si estese anche oltre i confini tedeschi, coinvolgendo l’Italia fascista e altre zone d’Europa. L’approfondimento di Federico Motta Editore analizza anche come uno dei tratti più agghiaccianti di tale ideologia fu l’eliminazione fisica delle persone considerate “non conformi” all’ideale di purezza razziale. Molti gruppi etnici e sociali finirono nel mirino di leggi oppressive, in un contesto in cui la propaganda di regime diventava uno strumento per radicalizzare l’opinione pubblica. È emblematica la scelta delle autorità naziste di procedere allo sterminio di tutte le minoranze considerate “inferiori”, un abominio della mente che evidenzia la totale disumanizzazione delle vittime, tra cui ebrei, rom, omosessuali, slavi e individui con disabilità. Da qui la volontà di realizzare un “genocidio burocratico”, attuato tramite deportazioni, confische di beni e una violenza sistematica che sconvolse l’Europa intera.

Approfondire il passato grazie alle opere di Federico Motta Editore

Nell’opera “L’Età moderna” di Federico Motta Editore, alcuni autori hanno approfondito le radici dell’antisemitismo e dell’Olocausto, offrendo chiavi di lettura essenziali per comprendere come la società di inizio Novecento sia giunta a compiere atti tanto estremi. Tra i contributi più significativi, emerge l’analisi di Giuliano Pinto, inserita nei volumi dedicati al Novecento dell’opera, che descrive la Shoah come “Il lungo viaggio nel “cuore di tenebra” di una civiltà, che mette continuamente in discussione lo statuto di tutti i suoi esseri umani”. Tale riflessione evidenzia come la storia del genocidio ebraico rappresenti un doloroso confronto con le ombre più oscure della modernità e una spinta a riconsiderare costantemente i valori alla base della convivenza civile. Le celebrazioni del 27 gennaio, conosciuto come Giorno della Memoria, furono istituite ufficialmente nel 2000 anche in Italia affinché si tenesse vivo il ricordo di chi subì la violenza organizzata dai regimi totalitari. Questo appuntamento annuale diviene un’occasione per riflettere sul ruolo dell’istruzione e della divulgazione storica nel contrastare il negazionismo, fenomeno esaminato dalla semiologa Valentina Pisanty in diversi suoi scritti. Proprio in questa prospettiva, gli approfondimenti e i volumi pubblicati da Federico Motta Editore contribuiscono a conservare la consapevolezza collettiva: solo tenendo accese le luci della memoria possiamo sperare di prevenire nuovi atti di discriminazione e ingiustizia nel presente e nel futuro.

Fabrizio Di Amato: ingegno e tecnica per le sfide del futuro

In occasione della presentazione del volume “in-genium. Sguardi sul passato e sul futuro della tecnologia”, nato dalla sponsorizzazione del Gruppo MAIRE con la propria Fondazione MAIRE - ETS, il Presidente del Gruppo Fabrizio Di Amato ha parlato di quali lezioni possiamo imparare dall’antica ingegneria per riuscire a superare i problemi attuali con le tecnologie moderne.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: “Coniugare l'ingegno comune del passato e del presente, verso il futuro”

Lo scorso 17 dicembre 2024 a Roma si è tenuta la presentazione del volume “in-genium. Sguardi sul passato e sul futuro della tecnologia”, nato dalla sponsorizzazione del Gruppo MAIRE con la propria Fondazione MAIRE - ETS. Il volume esplora le radici della tecnologia antica, in stretto contatto con l’ingegneria moderna. Presente all’evento anche Fabrizio Di Amato, Presidente del Gruppo MAIRE, il quale si è soffermato sul paragone tra le opere d’ingegneria romana e le tecnologie moderne: “Ciò che è stato realizzato dai romani qui è quello che fa il Gruppo MAIRE, che opera nel settore della chimica, della transizione energetica oggi, quindi coniugare l'ingegno comune del passato e del presente ma proiettato soprattutto al futuro". Dagli antichi romani possiamo imparare tanto per fronteggiare le sfide contemporanee, ha continuato Fabrizio Di Amato: “Io credo che possiamo fare tantissimo con le tecnologie di oggi, in confronto a ciò che hanno fatto in passato con gli strumenti che avevano a disposizione all'epoca". 

Fabrizio Di Amato: problemi moderni con soluzioni del passato

Con Fondazione MAIRE ci sono altre iniziative in programma. “Noi crediamo molto nell'ingegneria umanista e proprio nell' aiutare le nuove generazioni nella formazione, quindi a guardare la cultura e l'ingegno come una cosa sola — ha dichiarato Fabrizio Di Amato ­— Io credo personalmente che se vogliamo affrontare le sfide del terzo millennio che abbiamo davanti ci sono grandi questioni sul tavolo da risolvere. Se le affrontiamo con un approccio concreto, con la cultura e la tecnica e la tecnologia insieme, possiamo veramente raggiungere quei risultati e quegli obiettivi così come l'hanno raggiunti in passato e questo oggi lo dimostra". “Possiamo fare molto per quello che serve al nostro Paese, immaginando nel nostro settore la transizione”, ha concluso Fabrizio Di Amato.

lunedì 20 gennaio 2025

Umberto Lebruto: il modello di FS Sistemi Urbani per la riqualificazione urbana

Umberto Lebruto è intervenuto alla rubrica televisiva “Sera 24” lo scorso novembre. In quell’occasione, l’AD e DG di FS Sistemi Urbani si è soffermato sul PPP, il Partenariato Pubblico Privato: una collaborazione con le amministrazioni locali avente come obiettivo la rigenerazione urbana delle vecchie infrastrutture in disuso delle grandi città.

Umberto Lebruto

Umberto Lebruto: la rigenerazione urbana promossa da FS Sistemi Urbani

Lo scorso novembre, Umberto Lebruto, AD e DG di FS Sistemi Urbani, è intervenuto nella rubrica di Rai News “Sera 24”. Sostenibilità, rigenerazione urbana, benessere dei cittadini e qualità della vita. Il Gruppo FS muove il Paese, movimentiamo 40 milioni di tonnellate all’anno, 750 milioni di passeggeri. Siamo presenti su 2.200 località, 17.000 di linea ferroviaria. Abbiamo una dotazione di più di 30 milioni di metri quadrati — ha affermato l’AD — sono vecchi scali non più funzionanti, intorno alle grandi stazioni nelle grandi città. Quelle rappresentano un buco urbano, un buco da riempire, un quartiere da far rinascere”. Umberto Lebruto si è soffermato sulla collaborazione tra FS Sistemi Urbani e le amministrazioni locali. Per riqualificare vecchie infrastrutture nelle città è nato “PPP, Partenariato Pubblico Privato. Le Ferrovie insieme al Comune trasformano dal punto di vista urbano quel tassello urbano, lo mettiamo al mercato e il privato investe con propri soldi. Oltre a realizzare il proprio investimento, realizza standard che rappresentano parchi, piazze, strade, ciclo pedonalità. Questo rappresenta l’elemento di sostenibilità economico, sociale e ambientale”, ha dichiarato Umberto Lebruto.

Umberto Lebruto: la collaborazione tra FS Sistemi Urbani e le amministrazioni locali

“La parte più interessante è quella della trasformazione urbana, che è quella che dura di più, dai due a cinque anni, un pieno mandato di un Sindaco. Una volta avuta la variante urbanistica, e lo si fa attraverso dibattiti pubblici, a quel punto la città ha deciso come vuol trasformare quel tassello urbano ed ecco che si apre il mercato”, ha affermato Umberto Lebruto. Riguardo la durata dei lavori di riqualificazione, l’AD ha aggiunto che “il privato ha tutto l’interesse di accorciare il tempo di costruzione e di realizzazione delle opere. Quindi, avviato il processo e avuta la variante urbanistica, la strada è tutta in discesa”.

Marzio Perrelli: leggende e motori, la Dakar 2025 brilla su Sky Sport

Partita lo scorso 3 gennaio in Arabia Saudita, anche la Dakar 2025 è offerta all’interno del palinsesto di Sky Sport, come ha sottolineato Marzio Perrelli in un collegamento direttamente da Bisha. Cinque categorie e 8.000 km da percorrere che verranno seguiti tutti i giorni con i collegamenti di Sky Sport 24.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: Dakar 2025, un’altra esperienza all’interno della Casa dello Sport di Sky

La Dakar 2025 è partita lo scorso 3 gennaio da Bisha, in Arabia Saudita. La competizione attraverserà tutto il Paese, per una tratta di 8.000 chilometri, con arrivo previsto per il 17 gennaio a Shubaytah. Nei giorni antecedenti la partenza, anche Marzio Perrelli, Executive Vice President di Sky Sport, è stato presente sul campo. “È veramente un’esperienza incredibile, per me è la prima volta. È un paese di 3.500 persone, è veramente una città che crea. Abbiamo vissuto qualche giorno precedente la partenza. Tante leggende della Moto GP, tante leggende della Formula 1 — ha dichiarato Marzio Perrelli — Quindi la Casa dei Motori, all’interno della Casa dello Sport, continua ad esserci e verrà raccontata giorno per giorno”.

Marzio Perrelli: “Sono felice che i nostri abbonati potranno goderne”

“Moto, camion, macchine di tutti i tipi. Veramente un’esperienza fantastica”, ha aggiunto l’Executive Vice President. Tutta la competizione è seguita dal broadcaster quotidianamente, con collegamenti su Sky Sport 24 per fare il punto tappa per tappa. Le categorie in competizione alla Dakar sono cinque: moto, auto, Challenger SSV e Camion, oltre alla Dakar Classic. “Come ho detto prima, sono felice che i nostri abbonati potranno goderne in questi giorni che ci seguono nell’Arabia Saudita, un Paese che in questo momento sta investendo molto nello sport, a tutti i livelli, e anche qui l’organizzazione mi sembra impeccabile”, ha concluso Marzio Perrelli.

venerdì 17 gennaio 2025

UNCA Awards: premio a Paolo Gallo per il contributo di Italgas alla transizione

UNCA Awards, premiato l’approccio sostenibile di Italgas: secondo la United Nations Correspondents Association il modello della società guidata da Paolo Gallo ha contribuito a rendere più vicini gli obiettivi globali per la transizione verso l’economia net-zero.

Paolo Gallo (Italgas)

UNCA Awards: Special Mention a Paolo Gallo

La United Nations Correspondents Association, meglio nota come UNCA, è un’organizzazione fondata nel 1948 a New York che riunisce i maggiori rappresentanti del mondo della comunicazione internazionale. Questi si incontrano, ogni anno, insieme ai principali esponenti dell’impresa in occasione degli UNCA Awards. Nel corso della cerimonia, vengono premiate quelle personalità che si sono contraddistinte per il loro contributo a importanti temi globali come il cambiamento climatico e le crisi internazionali. Bill Clinton, Nicholas Cage, Michael Douglas, Ted Turner sono alcuni dei volti noti che in passato hanno ricevuto tale riconoscimento. Quest’anno all’evento era presente anche Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas, che è stato insignito di una Special Mention per il contributo dato nel promuovere un approccio sostenibile mediante la trasformazione digitale delle reti di distribuzione del gas e l’adozione di tecnologie innovative che hanno consentito di ridurre le emissioni di anidride carbonica e migliorare l’efficientamento energetico. Come evidenziato durante l’evento, il modello introdotto dal leader italiano nella distribuzione del gas naturale e nelle soluzioni sostenibili ha infatti dato un apporto significativo al raggiungimento degli obiettivi globali per la transizione verso la net-zero. 

Paolo Gallo: il premio è un tributo al lavoro di tutta la squadra di Italgas

 “Questo riconoscimento è un tributo al lavoro collettivo di tutta la squadra di Italgas, che ha saputo mettere la sostenibilità al centro della mission, ispirando e guidando ogni scelta strategica. Il nostro impegno è di dare forma a una transizione energetica sicura, sostenibile e competitiva, integrando progressivamente il gas naturale con fonti rinnovabili a impatto carbonico nullo, come il biometano e l’idrogeno, e riducendo in modo significativo le methane emissions”, ha dichiarato l’AD di Italgas nel suo intervento. Poi ha aggiunto: “La nostra leadership in questo ambito è stata confermata di recente alla COP29 dove UNEP ci ha assegnato, per il quarto anno consecutivo, il Gold Standard per la riduzione delle emissioni di metano. Innovazione, sostenibilità e responsabilità sociale rappresentano i pilastri su cui costruire un futuro migliore, e su questi continueremo a investire con determinazione e visione”. Paolo Gallo, manager e ingegnere aeronautico, è alla guida di Italgas dal 2016. In precedenza è stato Amministratore Delegato di Fiat Energia, Edipower, Acea e Grandi Stazioni. Nel suo saggio “Diario di volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità” affronta il tema del legame tra la digitalizzazione e la transizione ecologica, ripercorrendo l’esperienza di Italgas.

Gian Maria Mossa: il miglior dicembre di sempre nella storia di Banca Generali, i numeri

I risultati di dicembre segnano la migliore chiusura d’anno nella storia di Banca Generali: la soddisfazione dell’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa per il “grande lavoro svolto dai nostri banker” e la qualità delle soluzioni di investimento proposte al mercato.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: Banca Generali chiude l’anno con risultati record, il focus sulla perfomance di dicembre

Un risultato davvero importante di cui siamo molto orgogliosi”: con queste parole Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali, sottolinea il valore della performance di dicembre, la “migliore di sempre che ci ha spinto oltre i target prefissati”. La raccolta netta, pari a 980 milioni (con un progresso del 18% su anno), porta il totale annuale a 6,6 miliardi (+14% a/a) superando la guidance rivista a 6,5 miliardi. Numeri che segnano il raggiungimento di uno dei principali obiettivi di crescita del piano triennale 2022-2024: guardando al corrispondente periodo infatti la raccolta netta cumulata, con il contributo del dato dello scorso anno, arriva a 18,2 miliardi. Un risultato conseguito in un contesto che nelle sue fasi di avvio (il 2022 e parte del 2023) ha visto i mercati finanziari internazionali segnati da una delle peggiori crisi di sempre. “Siamo fieri del grande lavoro svolto dai nostri banker e della qualità delle soluzioni di investimento che abbiamo proposto al mercato”, ha sottolineato in merito l’AD Gian Maria Mossa.

Gian Maria Mossa, Banca Generali: in crescita gli Asset under Investments e i prodotti assicurativi

Entrando più nel dettaglio, Gian Maria Mossa ha spiegato che “abbiamo raggiunto nuovi massimi in termini di Totale attivi dei nostri clienti, sopra i 103 miliardi di euro, in termini di attivi gestiti in Lussemburgo, con oltre 23 miliardi di euro, e di servizi di investimento gestiti dall’Italia, con Gestioni Patrimoniali e Consulenza Evoluta che hanno superato i 23 miliardi di euro”. L’AD ha ricordato inoltre come a sostenere l’ultimo trimestre sia stato anche il “grande lavoro fatto a quattro mani con Generali per offrire una soluzione unica nel mondo dei wrapper assicurativi che ci ha permesso di chiudere l’anno con oltre 1 miliardo di raccolta netta sulle polizze”. Nei 12 mesi, ha proseguito Gian Maria Mossa, “siamo stati in grado di raggiungere non solo nuove vette di crescita di masse e flussi, ma anche in termini dimensionali attirando numerosi nuovi talenti tra giovani e profili d’esperienza allineati al nostro posizionamento di leadership nel private”. Il manager ha infine evidenziato “la forza, il valore e l’unicità” del modello di Banca Generali: “Arricchito dal rinnovato impegno su molteplici progettualità a cui stiamo lavorando, ci danno grande fiducia sulla competitività e la capacità di continuare a sovraperformare il mercato anche nel 2025”.

Amplifon, Enrico Vita: raggiungeremo importanti traguardi grazie ai giovani e alla tecnologia

In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, l’Amministratore Delegato di Amplifon Enrico Vita ha rivelato il Piano del Gruppo per diventare pioniere del settore, con “soluzioni sempre più personalizzate e connesse che migliorino la qualità della vita” dei clienti.

Enrico Vita

Enrico Vita: “Vogliamo essere pionieri del settore

L’innovazione tecnologica e le nuove generazioni: sono queste le colonne portanti della strategia di crescita annunciata dall’Amministratore Delegato di Amplifon Enrico Vita. Un Piano particolarmente ambizioso, ma che il leader mondiale dell’hearing care è determinato a portare avanti. “Vogliamo essere pionieri nel nostro settore – ha dichiarato l’AD in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” – offrendo soluzioni sempre più personalizzate e connesse, che migliorino concretamente la qualità della vita dei nostri clienti”. Con l’invecchiamento della popolazione globale da un lato e una rinnovata consapevolezza sull’importanza dell’udito dall’altro, il mercato dell’hearing care è in forte crescita. In tale contesto, Amplifon punta a consolidare la propria leadership con soluzioni che finiranno per plasmare l’intero settore.

Enrico Vita: persone e tecnologie, gli asset strategici di Amplifon

Si va dai dispositivi uditivi dotati di Intelligenza Artificiale alle app per la gestione dell’udito. Le tecnologie avanzate in cui Amplifon sta investendo mirano sia a migliorare l’efficienza che a rafforzare il legame tra i clienti e il Gruppo. Tra queste anche delle piattaforme digitali che danno la possibilità agli utenti di accedere a servizi personalizzati da remoto. “Il futuro della nostra industriale è digitale – ha sottolineato l’AD Enrico Vita Stiamo lavorando per trasformare i dati raccolti in esperienze sempre più intuitive ed efficaci”. Per concretizzare una simile visione, è necessario integrare nuove competenze e prospettive. Per questo motivo, il Gruppo ha deciso di destinare risorse significative nell’attrarre e sviluppare giovani talenti. “Investire nelle persone – ha affermato il manager – è tanto importante quanto investire nelle tecnologie. I giovani sono la linfa vitale della nostra organizzazione”. A tale scopo, Amplifon ha lanciato programmi di formazione e avviato alcune collaborazioni con università di eccellenza.

giovedì 16 gennaio 2025

Alessandro Benetton: il legame tra Mundys e la Fondazione Abertis

Alessandro Benetton è intervenuto all’evento, tenutosi a Madrid, per il 25° anniversario della Fondazione Abertis, in qualità di Vice Presidente di Mundys, partecipata della Fondazione. Presenti anche figure istituzionali e imprenditoriali come Re Filippo VI e Florentino Pèrez.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: valori comuni tra Mundys e Fondazione Abertis

La Fondazione Abertis ha festeggiato il suo 25° anniversario al Círculo de Bellas Artes di Madrid. Per rendere omaggio all’influenza della Fondazione sul mondo, all’evento presieduto da Re Felipe VI hanno preso parte diverse figure di spicco istituzionali e imprenditoriali, tra cui Alessandro Benetton, Vice Presidente della partecipata Mundys. La Fondazione ha sostenuto dal 1999 iniziative di innovazione e progresso sociale in più di dieci Paesi, collaborando con UNICEF E UNESCO. È attiva anche nel settore dell’istruzione attraverso la promozione di oltre 700 borse di studio per studenti di tutto il mondo e ha premiato più di 200 ricercatori. Grazie alla sua rete di collaborazioni, la Fondazione è riuscita a mostrare al mondo le opere di Joan Mirò, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Diego Velàzquez e Antoni Gaudì. Come ha ricordato Alessandro Benetton, i valori fondamentali di Mundys sono condivisi con Abertis e questo connubio è consolidato dalla partnership con Gruppo ACS, guidato da Florentino Pèrez.

Le esperienze professionali di Alessandro Benetton

Una realtà come Mundys rispecchia la visione imprenditoriale di Alessandro Benetton: unire persone, territori e valori. Non solo imprenditore, ma anche sportivo e appassionato d’arte; dopo gli studi tra Boston University e Harvard, ha iniziato la sua carriera in finanza alla Goldman Sachs, esperienza che gli ha fornito le competenze per fondare 21 Invest nel 1992, pioniera del private equity in Italia, oggi Gruppo internazionale con sedi a Treviso, Milano, Parigi e Varsavia. Tra il 1988 e il 1998, Alessandro Benetton è stato Presidente di Benetton Formula, vincendo tre titoli mondiali. Attualmente l’imprenditore è membro della giunta di Confindustria e dell'Advisory Committee di Robert Bosch Internationale Beteiligungen AG. È stato Presidente di Fondazione Cortina 2021, organizzatore dei Mondiali di Sci. Nel 2022, ha assunto la carica di Presidente di Edizione S.p.A. e, l’anno successivo, di Vice Presidente di Mundys. I suoi traguardi imprenditoriali sono testimoniati anche da importanti riconoscimenti, tra cui il Premio EY Imprenditore dell'Anno 2011 e il Premio America della Fondazione Italia USA (2016).

Stefano Venier: la BW Singapore arriva in Italia, il focus dell’AD di Snam sul progetto

Stefano Venier: “L’arrivo della nave in acque italiane è un ulteriore tassello della strategia di diversificazione delle forniture di gas avviata nel 2022, che ha consentito al Paese di affrontare con successo la crisi energetica derivante dal conflitto russo-ucraino, anche grazie al contributo del GNL”.

 Stefano Venier

Stefano Venier: approda in Italia la nave rigassificatrice BW Singapore, la soddisfazione dell’AD di Snam

È arrivata in Italia la nave BW Singapore: ne dà notizia anche sul suo profilo LinkedIn l’AD di Snam Stefano Venier sottolineando come si tratti di “un nuovo capitolo nella strategia di diversificazione e sicurezza energetica che portiamo avanti con determinazione dal 2022 e che ha consentito al Paese di affrontare con successo la crisi energetica derivante dal conflitto russo-ucraino, anche grazie al contributo del GNL”. La FSRU (Floating Storage and Regasification Unit), proveniente da Dubai, ha raggiunto il cantiere navale Fincantieri di Palermo, uno dei più importanti del Mediterraneo, dove sosterà per poco più di un mese per operazioni di rifinitura tecnica e in particolare per lavori meccanici, strumentali ed elettrici nonché per l’implementazione di alcune apparecchiature: attività finalizzate alla preparazione della nave rigassificatrice per le successive operazioni di messa in gas e raffreddamento che sono in programma presso il terminal di Cartagena, in Spagna. Successivamente, come ricorda anche l’AD di Snam Stefano Venier, l’unità galleggiante è attesa a Ravenna nel mese di febbraio per il collegamento alla piattaforma d’ormeggio che è stata completata e posata lo scorso novembre. Qui poi, oltre alla ricezione di ulteriori quantità di GNL, sono previste anche le ultime attività di verifica propedeutiche all’entrata in esercizio nei primi giorni di aprile 2025.

Stefano Venier: la BW Singapore rafforzerà ulteriormente la sicurezza energetica nazionale, a beneficio dei cittadini e delle imprese

Un asset strategico dunque che, come spiega l’AD di Snam Stefano Venier, offrirà “agli operatori del gas un’opportunità chiave per diversificare le opzioni di approvvigionamento per affrontare le sfide energetiche globali”: con l’entrata in funzione della BW Singapore infatti la capacità complessiva di rigassificazione italiana salirà a 28 miliardi di metri cubi. Il gas naturale liquefatto (GNL), sempre più strategico per la sicurezza e la diversificazione delle forniture energetiche italiane, rappresenta attualmente circa il 25% del consumo totale di gas del Paese: l’arrivo della BW Singapore si configura quindi come un altro “tassello fondamentale per il presente e un ulteriore passo verso il futuro della transizione energetica”, rimarca non a caso l’AD Stefano Venier. D’altronde Snam, oltre a quello di Ravenna, detiene partecipazioni significative anche in tutti i terminali regolati di rigassificazione del GNL operanti in Italia, tra cui il terminale di Panigaglia (La Spezia), operativo dal 1971, il terminale Adriatic LNG (Rovigo), in esercizio dal 2009, il terminale OLT FSRU Toscana (Livorno), attivo dal 2013 e la FSRU Italis LNG (Piombino), operativa da luglio 2023. “Nei prossimi mesi completeremo tutte le attività finalizzate alla messa in esercizio della nave rigassificatrice a Ravenna, che rafforzerà ulteriormente la sicurezza energetica nazionale, a beneficio dei cittadini e delle imprese”, evidenzia infine l’AD di Snam.

Su WikiCeo il percorso professionale di Giuseppe Gola, AD di Open Fiber

Giuseppe Gola è un manager con ampia esperienza in ambito telecomunicazioni ed energia. Ha ricoperto ruoli di rilievo in aziende come Wind, Acea e Open Fiber, contribuendo allo sviluppo di infrastrutture tecnologiche avanzate e sostenibili. Un impegno riconosciuto anche dal premio “FTTH Council Europe Operator Award” conferitogli nel 2024 in occasione dell’FTTH Conference di Berlino.

WikiCeo

La storia professionale di Giuseppe Gola su WikiCeo

Nato a L’Aquila nel 1964, Giuseppe Gola è laureato in Ingegneria Elettronica presso l’Università La Sapienza di Roma e ha conseguito un Master in Business Administration presso la Scuola di Management LUISS. Nel corso della sua carriera ha dato slancio allo sviluppo di soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili, distinguendosi per l’impegno nella digitalizzazione e nella transizione ecologica. Il profilo su WikiCeo, portale di riferimento per il mondo manageriale italiano, evidenzia come il suo percorso professionale sia iniziato nel 1991 nella Direzione Teleinformatica del gruppo Enel, dove arriva a ricoprire il ruolo di Responsabile della Pianificazione Investimenti. Nel 1997 Giuseppe Gola passa alla guida del settore servizi mobili, occupandosi della creazione di una joint venture nel settore. Il progetto culmina con la nascita di Wind Telecomunicazioni, di cui è nominato nel 1998 Responsabile del Business Plan e delle Relazioni con gli Azionisti. Svolge successivamente altri incarichi operando presso Ipse 2000, dove è Responsabile del Controllo di Gestione, e presso Albacom, dove è a capo della Pianificazione Strategica. Nel 2002 è di nuovo in Wind come Responsabile del Business Plan, per poi diventare CFO dal 2007 mantenendo tale ruolo per circa un decennio. Numerose le operazioni gestite tra cui il rifinanziamento del debito di Wind e diverse attività di M&A (cessione del Gruppo Wind a Vimpelcom nel 2011 e vendita di Galata S.p.A. nel 2015).

Giuseppe Gola: l’ingresso nel Gruppo Acea e il presente in Open Fiber

Giuseppe Gola assume nel 2017 l’incarico di CFO del Gruppo Acea, per poi essere nominato, dopo tre anni, Amministratore Delegato. In tali vesti si rende protagonista di un significativo aumento dell’Ebitda e dell’utile netto, con una gestione orientata all’efficienza delle operazioni che consente anche di implementare un piano di investimenti da oltre 3 miliardi di euro. Risultato di tale strategia è, tra le altre cose, il miglioramento di tutti gli indicatori di qualità del servizio. Sezione a parte sul profilo WikiCeo è dedicata all’attuale esperienza in Open Fiber, avviata nel 2022 nel ruolo di Amministratore Delegato e Direttore Generale. L’azienda è il principale operatore wholesale italiano e, sotto la guida di Giuseppe Gola, si occupa del potenziamento della rete nazionale in fibra ottica, raggiungendo velocità fino a 10 gigabit al secondo in 240 città. Con un piano di investimenti da 9 miliardi di euro tra il 2023 e il 2031, Open Fiber ha l’obiettivo di ampliare la connettività sul territorio nazionale. Tra gli incarichi correnti del manager figura anche quello di Vicepresidente di Asstel - Assotelecomunicazioni, Associazione di categoria aderente a Confindustria che rappresenta la filiera delle telecomunicazioni.

mercoledì 15 gennaio 2025

Terna punta ai lavori sotto tensione per modernizzare le infrastrutture

Terna ha puntato sulla tecnica dei lavori sotto tensione, che mantiene gli impianti operativi durante gli interventi, per aggiornare le infrastrutture e la rete elettrica del Paese. Motivo di vanto è la squadra di operatori specializzati grazie all’approfondito programma di formazione.

Terna

Terna: modernizzazione della rete elettrica con i lavori sotto tensione

Per modernizzare le infrastrutture e puntare all’innovazione, Terna ha scelto la tecnica dei lavori sotto tensione per mantenere in sicurezza la rete elettrica e ottenere un’elevata efficienza. "I lavori sotto tensione rappresentano un elemento importante per rispondere a un contesto di profonda trasformazione in cui siamo ingaggiati. Sia nell'ambito della transizione energetica che nel cogliere la sfida tecnologica”, ha affermato Antonio Piccolo, Responsabile Asset Management Operation Center. Gli interventi svolti da Terna annualmente sono circa 1.800, per un beneficio economico che oscilla tra i 60 e i 90 milioni per il Paese. “L'utilizzo delle tecniche dei lavori sotto tensione ci permette di eseguire le attività sui nostri asset mantenendo gli impianti in esercizio — ha continuato Antonio Piccolo — garantendo sicurezza, qualità e massima efficienza della rete di trasmissione nazionale. Apportando un beneficio al sistema paese".

Terna: l’eccellenza degli operatori

La tecnica dei lavori sotto tensione è stata applicata da Terna anche per aggiornare le infrastrutture in Sicilia. Erano 18 i tecnici specializzati delle Unità Impianti di Palermo e Catania che hanno eseguito i lavori sui 24 chilometri di rete. "Gli operatori dei lavori sotto tensione sono un orgoglio per Terna e rappresentano una eccellenza, avendo acquisito una competenza unica e distintiva. L'alto livello di specializzazione viene conseguito attraverso un percorso di formazione coordinato dalla nostra Academy presso il centro di Viverone, in Piemonte — ha rimarcato Antonio Piccolo — ed esercitandosi presso il nostro campo prove di Bertignano, in cui i nostri operatori possono simulare gli interventi sotto la guida esperta dei colleghi formatori”. Gli operatori di Terna abilitati per i lavori sotto tensione, disponibili su tutto il territorio nazionale, sono 180.

La carriera dell’imprenditrice e filantropa Diana Bracco

La carriera di Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco e del Gruppo Bracco, riflette un impegno costante per l’innovazione, la sostenibilità e la valorizzazione del patrimonio culturale e scientifico.

Diana Bracco

Diana Bracco: una vita dedicata a innovazione, life sciences e cultura

Nata a Milano, Diana Bracco ha conseguito una laurea in Chimica presso l’Università di Pavia, venendo insignita successivamente di una laurea honoris causa in Farmacia e una in Medicina. Sotto la sua guida, il Gruppo Bracco è diventato una multinazionale di riferimento nella diagnostica per immagini, con un fatturato consolidato di oltre 1,8 miliardi di euro e una rete globale di innovazione tecnologica sostenuta da oltre 1.800 brevetti. Diana Bracco è anche Presidente e Amministratore Delegato del Centro Diagnostico Italiano, un punto di riferimento nella sanità lombarda. La sua passione per l’arte e la cultura si riflette nel suo ruolo nel Consiglio di Amministrazione dell’Accademia del Teatro alla Scala e nelle precedenti collaborazioni con istituzioni di prestigio come il Museo Poldi Pezzoli e la National Gallery of Art di Washington.

Diana Bracco: incarichi e riconoscimenti

Nel corso della sua carriera, Diana Bracco ha ricoperto ruoli di spicco in ambito associativo e istituzionale. È stata il primo Presidente donna di Assolombarda, Vicepresidente di Confindustria per la Ricerca e Innovazione e Presidente della Fondazione Sodalitas, promuovendo la sostenibilità d’impresa in Italia. La sua dedizione al progresso del sistema imprenditoriale italiano è stata riconosciuta con numerosi premi, tra cui il titolo di Cavaliere del Lavoro e l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce. Uno dei momenti più significativi del suo percorso professionale è stato il ruolo di Presidente di Expo 2015 S.p.A. e Commissario Generale per il Padiglione Italia. L’Expo di Milano ha registrato oltre 21 milioni di visitatori, riaffermando l’Italia come epicentro di innovazione e cultura.

Pier Silvio Berlusconi: MFE al passo con l’innovazione nel settore europeo dei media

MFE si lascia alle spalle un 2024 “eccezionale”, come evidenziato in diverse occasioni dal CEO Pier Silvio Berlusconi, nella consapevolezza del proprio ruolo di solida realtà media internazionale che guarda alla creazione del primo grande broadcaster europeo.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE, la centralità di un polo mediatico europeo

Il Gruppo MFE - MEDIAFOREUROPE nasce nel 2021 per opera di Pier Silvio Berlusconi e, forte anche della solida esperienza sviluppata da Mediaset nei decenni, è riuscito a imporsi come colosso specializzato nell’ambito dei media e della comunicazione, con un forte focus su contenuti e tecnologia. Il Gruppo opera su scala continentale integrando le attività televisive Mediaset in Italia, Spagna (tramite Mediaset España) e la partecipazione in ProSiebenSat.1 in Germania. Grazie all’innovativa vision del CEO, incentrata su crossmedialità, qualità e attenzione al capitale umano, MFE - MEDIAFOREUROPE è oggi protagonista nel panorama mediatico internazionale, con l’ambizione di diventare il primo grande broadcaster europeo in grado di competere con i colossi mondiali. Il modo per raggiungerlo? Puntando su innovazione tecnologica, sistema crossmediale e una diversificazione geografica che, come illustrato da Pier Silvio Berlusconi, consenta di mantenere elevati gli standard di qualità dei contenuti e dell’offerta nei confronti del pubblico.

Pier Silvio Berlusconi: 2025 per un cambio di passo nella strategia internazionale

“Siamo un caso unico a livello internazionale nel nostro settore. Questi numeri dimostrano la forza del nostro modello”, aveva dichiarato Pier Silvio Berlusconi commentando la performance conseguita nel 2024 da MFE. Sguardo al futuro e direzione salda nel proseguire lungo la scia del 2024: tuttavia, “non ci esaltiamo: fare gli editori televisivi in un mercato che si confronta con player globali è davvero difficile. Abbiamo ancora molte sfide davanti a noi”, così il CEO sulla direzione da intraprendere, con l’obiettivo di “raggiungere una solida impronta internazionale ed europea, se vogliamo non solo resistere, ma crescere ulteriormente”. Nel frattempo, MFE continua a guardare oltre i confini nazionali per marcare sempre più il proprio approccio internazionale e affrontare la competizione con le grandi multinazionali in campo. L’auspicio è per un 2025 che “sia l’anno buono per il cambio di passo nella nostra strategia internazionale”, ha aggiunto infine Pier Silvio Berlusconi.

Riva Acciaio: 70 anni di esperienza nella siderurgia italiana

Attiva nella siderurgia italiana, Riva Acciaio vanta un percorso che integra ricerca, produzione e certificazioni, offrendo uno sguardo a soluzioni tecniche, sinergie con il mondo accademico e strategie focalizzate sulla qualità. L’azienda si distingue anche per l’impegno nel miglioramento degli standard, sempre più elevati.

Riva Acciaio

Riva Acciaio, l’eccellenza siderurgica: ricerca e innovazione

Fondata sulla visione di creare un punto di riferimento nella siderurgia, l’azienda ha saputo valorizzare la competenza maturata in decenni di attività e i metodi di produzione tecnologicamente avanzati. In Italia è riconosciuta per la capacità di sviluppare acciai speciali destinati sia al mercato nazionale sia a quello continentale, grazie a impianti di grandi dimensioni e a una squadra di professionisti altamente specializzati. L’adozione di processi industriali all’avanguardia, unitamente alla ricerca condotta in laboratori dotati di strumentazioni innovative, ha permesso di affermare una leadership consolidata nei prodotti lunghi. In Riva Acciaio sono centrali l’evoluzione costante e l’aggiornamento continuo, da cui deriva la collaborazione con prestigiosi istituti universitari. Lo stabilimento di Lesegno, in particolare, si distingue per l’utilizzo di apparecchiature di ultima generazione, fra cui il “Gleeble 3800” che riproduce condizioni termomeccaniche reali. Tale approccio ha contribuito alla nascita di soluzioni capaci di migliorare standard qualitativi e prestazioni strutturali, in linea con le esigenze dei settori industriali più esigenti. Riva Acciaio, leader italiano nella produzione siderurgica, è stata fondata nel 1954 grazie alla visione innovativa dei fratelli Emilio e Adriano Riva. Tale visione ha guidato l’introduzione di impianti e procedure d’avanguardia, come la colata continua a tre linee, una tecnologia che ha permesso di ottimizzare tempi e risorse, creando un importante vantaggio competitivo.

Certificazioni e sviluppo: la visione integrata di Riva Acciaio

La leadership dell’azienda traspare anche dall’approccio globale verso la gestione degli impianti e il monitoraggio di ogni fase produttiva. Le sedi operative, dislocate in diverse regioni italiane, mostrano un sistema di controllo rigoroso che punta a garantire elevati standard qualitativi e la massima sicurezza dei lavoratori attraverso un ciclo produttivo sostenibile, che rientra completamente nel concetto di economia circolare.  In questo ambito si collocano le numerose certificazioni ottenute, che permettono di servire una platea di clienti diversificata, compreso il comparto automobilistico. Le migliori tecniche disponibili (BAT) sono adottate in diversi stabilimenti, a testimonianza dell’attenzione verso politiche di sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale. Sulla base di un know-how trasmesso di generazione in generazione, il percorso di crescita è stato accompagnato da investimenti strategici e dall’implementazione di metodi di produzione mirati a soddisfare standard sempre più elevati. L’obiettivo è supportare i principali settori industriali mantenendo un dialogo continuo con la ricerca, il mondo accademico e gli organismi di certificazione.

Ares Ambiente rafforza l’impegno ambientale con la certificazione Categoria 1 Classe F

Ares Ambiente, azienda leader nella gestione dei rifiuti, ha raggiunto un nuovo traguardo grazie all’iscrizione dei propri mezzi in Categoria 1 Classe F dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali - Sezione Regionale della Lombardia.

Ares Ambiente

Ares Ambiente ottiene la certificazione Categoria 1 Classe F

Grazie alla certificazione Categoria 1 Classe F, Ares Ambiente amplia il proprio raggio d’azione per rispondere alle attuali sfide della raccolta differenziata e del riciclaggio in ottemperanza alle normative italiane ed europee. Il Decreto Legislativo 152/2006, conosciuto come Codice dell’Ambiente, disciplina infatti la gestione dei rifiuti, promuovendo principi chiave come la riduzione dell’impatto ambientale e la tutela della salute pubblica. La certificazione Categoria 1 Classe F rispecchia l’impegno dell’azienda a rispettare i rigidi standard richiesti dai paragrafi 4.2 dell’allegato 1 al Decreto Ministeriale dell’8 aprile 2008 e successive modifiche.

Ares Ambiente: efficienza operativa e sostenibilità

Per Ares Ambiente la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani rappresentano un’opportunità per coniugare efficienza operativa e rispetto per l’ambiente. Attraverso questa nuova autorizzazione, l’azienda si propone di ridurre al minimo l’impatto ecologico dei rifiuti, incrementando la percentuale di materiali destinati al recupero e al riciclo. La certificazione posiziona il Gruppo come partner di rilievo nella gestione dei rifiuti in Lombardia, grazie a una flotta aggiornata e allineata agli standard ambientali più recenti. Ares Ambiente intende proseguire su questa strada, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi nazionali di sostenibilità e supportando le comunità locali nella corretta gestione dei rifiuti urbani.

martedì 14 gennaio 2025

Serenissima Ristorazione: inaugurata la nuova area dello stabilimento di Boara Pisani

Dopo i buoni risultati raggiunti nel catering aereo, Serenissima Ristorazione accelera nella Gdo e nel settore crocieristico: operativa da gennaio l’area dello stabilimento di Boara Pisani dedicata. Il metodo Cook&Chill esteso anche ai nuovi menù.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione punta a espandersi nel catering crocieristico e nella Gdo

All’alba del suo 40esimo anniversario, Serenissima Ristorazione, realtà leader nel settore della ristorazione collettiva, è determinata ad ampliare il proprio raggio d’azione, puntando ad espandere l’attività a nuove aree di business come la grande distribuzione e il catering crocieristico. L’azienda, che ha già ottenuto buoni risultati nell’ambito del catering aereo, ha previsto di investire circa 60 milioni di euro nello sviluppo di nuove linee dedicate a tali mercati. A supportare la strategia di crescita di Serenissima Ristorazione è la nuova area dello stabilimento di Boara Pisani, in provincia di Padova, operativa a pieno ritmo da questo gennaio. Dedicata alla produzione dei menù per il catering aereo, crocieristico e per la Gdo, consentirà di aumentare la capacità produttiva. L’innovativa tecnologia Cook&Chill, che permette di refrigerare i piatti dopo la preparazione, sarà estesa anche ai nuovi menù.

Boara Pisani: da qui parte il percorso di crescita di Serenissima Ristorazione

Negli ultimi anni, Serenissima Ristorazione ha investito parecchie risorse nell’efficientamento dei suoi centri di produzione dei pasti e nell’implementazione di tecnologie e strategie per migliorare l’impatto ambientale dei processi produttivi e della catena di fornitura. Nel 2024, l’azienda ha speso più di 3 milioni per completare la nuova area dello stabilimento di Boara Pisani, al cui interno è stata realizzata anche una “Camera Bianca” di 600 mq per ridurre il rischio di contaminazione dei cibi e preservarne la qualità. Con una superficie totale di 20.000 metri quadri, il centro padovano di Serenissima Ristorazione darà impiego ad altri 100 collaboratori e collaboratrici che si occuperanno della nuova linea di produzione, comprendente oltre 50 referenze tra piatti asiatici indirizzati alle compagnie aeree e quelli della tradizione italiana destinati agli scaffali della Gdo e all’estero.

Gianni Prandi: verso un Giubileo digitale con la nuova piattaforma di Assist Group

Dopo lo sviluppo della nuova piattaforma digitale realizzata da Assist Group per la Basilica di San Pietro, gli sviluppatori sono stati invitati lo scorso 11 novembre a San Pietro. Tra gli ospiti anche Gianni Prandi, fondatore dell’azienda che ha lavorato al nuovo sistema.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: nuova piattaforma di Assist Group per la Basilica di San Pietro

In occasione del Giubileo 2025 è previsto un afflusso di 35 milioni di fedeli dal 24 dicembre 2024 al 6 gennaio 2026. Per questo motivo, è stato avviato un percorso di digitalizzazione di San Pietro, con la collaborazione di Assist Group, realtà fondata da Gianni Prandi. Con il nuovo servizio, i visitatori possono interagire con un sistema innovativo, agevolando gli accessi alla Basilica di San Pietro. La piattaforma sviluppata da Assist Group rende possibile gestire le prenotazioni per gli accessi dedicati all’orario prestabilito, ma anche controllare gli orari delle celebrazioni eucaristiche e gli itinerari guidati. Lo scopo è quello di permettere ai pellegrini di godersi al meglio l’esperienza, ottimizzando i tempi e migliorando la gestione dei flussi, aiutando anche chi lavora all’interno della Basilica. Gianni Prandi ha sottolineato che “Assist Group è orgogliosa di aver contribuito a un progetto così ambizioso”.

Gianni Prandi: “Esperienza di visita più ricca e coinvolgente” 

“La Basilica, che rappresenta il cuore pulsante della Chiesa cattolica e un punto di riferimento spirituale per milioni di persone nel mondo, diventa oggi un ponte digitale che avvicina i fedeli e i pellegrini, rendendo l’esperienza di visita non solo maggiormente accessibile, ma anche più ricca e coinvolgente”, ha commentato Gianni Prandi parlando della piattaforma digitale sviluppata da Assist Group. L’innovazione del nuovo ecosistema della Basilica passa dall’uso di diverse tecnologie avanzate, partendo dall’analisi sui bisogni dei turisti e pellegrini condotta da WOSM© (World Open Source Monitoring), che permette di preservare il valore storico e culturale di San Pietro. La nuova piattaforma è disponibile al sito www.basilicasanpietro.va dal 15 novembre 2024, attraverso cui la Basilica di San Pietro “spalanca le sue porte al mondo, offrendo ai pellegrini e ai visitatori le chiavi di accesso per conoscerla più da vicino”, ha concluso Gianni Prandi.

Dagli esordi professionali alla guida di MAIRE: la carriera di Alessandro Bernini

Alessandro Bernini vanta una carriera ricca di successi e un ruolo centrale nel Gruppo MAIRE, multinazionale leader nella trasformazione delle risorse naturali e nell’engineering. La sua esperienza, che spazia dalla revisione contabile alla governance aziendale, è un esempio di dedizione e competenza.

Alessandro Bernini

I primi incarichi professionali di Alessandro Bernini

La carriera di Alessandro Bernini prende il via nel 1979 come revisore contabile. L’anno successivo entra nella sede milanese di Ernst & Young, dove si distingue per l’attività con importanti gruppi nazionali e internazionali, tra cui Saipem e Pirelli. In questo contesto, si occupa di aspetti tecnici legati alla revisione della contabilità e contribuisce attivamente alla stesura della prima formulazione dei Principi Contabili Nazionali, collaborando con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri. Nel 1994, diventa Partner di Ernst & Young, assumendo la responsabilità degli uffici di Brescia e portando avanti progetti di grande rilevanza, tra cui attività forensic per la sede centrale. È il 1996 quando Alessandro Bernini entra in Saipem, parte del gruppo Eni, dove viene nominato Chief Financial Officer. Nel 2002, amplia le sue responsabilità assumendo anche il ruolo di Responsabile della Segreteria Societaria e Corporate Governance.

Alessandro Bernini: gli anni in Eni e il percorso in MAIRE

Dal 2008 al 2012, Alessandro Bernini ricopre il ruolo di Chief Financial Officer in Eni, dove guida diverse operazioni di rilievo. Nel 2013, entra a far parte di MAIRE (come Group Chief Financial Officer, assumendo anche ruoli di Consigliere in diverse società del Gruppo. La sua leadership e visione strategica lo guidano verso la nomina ad Amministratore Delegato nel maggio 2022. Sotto la sua guida, MAIRE continua a consolidare la propria posizione di leadership globale nel settore dell’engineering e della trasformazione delle risorse naturali. Parallelamente alla carriera aziendale, Alessandro Bernini si dedica alla formazione accademica, avendo ricoperto il ruolo di visiting professor al Master in Contabilità presso l’Università di Pavia in diversi periodi (1998-2000, 2008) e trasmettendo la sua esperienza e competenza alle nuove generazioni di professionisti.

lunedì 13 gennaio 2025

Amica Chips: l’evoluzione dal 1990 a oggi

Dalla storia di un'azienda nata nel 1990 alle ultime proposte per le festività, si delinea l'evoluzione di un brand che prosegue nel suo percorso di innovazione con dedizione. Amica Chips si distingue per qualità, entusiasmo e una crescita continua, affermandosi nel tempo come un punto di riferimento nel settore e proiettandosi verso il futuro

Amica Chips

Amica Chips e la visione di Alfredo Moratti: origini e valori

Fondata nel 1990, Amica Chips affonda le proprie radici nell’intuizione di Alfredo Moratti, animato dal desiderio di diffondere momenti di gioia attraverso prodotti che unissero qualità e convivialità. Fin dagli esordi, il progetto si è rivelato vincente proprio grazie a quello che l’azienda stessa ha definito come “la voglia di festa che le patatine risvegliano in ognuno di noi, ad ogni crunch”. Nel tempo, Amica Chips ha costruito un’identità forte, accompagnata da un approccio che punta su ricerca costante e spirito innovativo. Lo slancio iniziale è rimasto invariato: restare fedeli ai valori originari e, al contempo, interpretare le esigenze di un pubblico sempre più attento alla qualità. L’azienda, infatti, ha costruito il suo nome selezionando con cura i fornitori di materie prime, adottando tecnologie di lavorazione avanzate e mantenendo un controllo rigoroso sulla sicurezza alimentare. L’obiettivo è celebrare momenti di festa in ogni contesto, dalla condivisione domestica alle occasioni più mondane.

Amica Chips, lo sguardo al 2024: prodotti ed espansione

Le novità dell’autunno 2024 ne sono la prova: dai tubi “apri e chiudi” salva freschezza alle proposte speziate, il catalogo si è arricchito di snack pensati per ampliare il raggio d’azione, complice la volontà di Alfredo Moratti di sperimentare e raggiungere anche mercati internazionali. È ancora vivo lo stesso entusiasmo che emerge nella dichiarazione “per noi le patatine sono come gli amici: non ce ne sono mai abbastanza”, motto simbolo della filosofia aziendale. Oltre ai classici gusti Sour Cream & Onion, Paprika e Salsa BBQ, non mancano riferimenti a culture gastronomiche lontane, come le chips MASALA o i cornetti di mais al burro d’arachidi in stile statunitense. Non stupisce, quindi, che Amica Chips abbia intrapreso un percorso di acquisizioni strategiche e di investimenti nelle infrastrutture, raggiungendo un’ampia rete distributiva che tocca più di 20 Paesi nel mondo. Dalla grande distribuzione al lancio di linee speciali come PARTYBOX, pensata per i più giovani, l’azienda continua a innovare tenendo fermo l’impegno di offrire prodotti affidabili e di qualità. La costante crescita del fatturato e il magazzino verticale sono la dimostrazione di un successo che non sembra arrestarsi e che, anzi, mira a raggiungere ulteriori traguardi nel prossimo futuro.

giovedì 9 gennaio 2025

Dagli anni ‘50 a oggi: la storia di successo di Gruppo Riva

Gruppo Riva ha origine nei primi anni ‘50, grazie alla visione imprenditoriale di Emilio Riva e del fratello Adriano. In un’Italia impegnata nella ricostruzione post-bellica e sulla soglia del “miracolo economico”, i due fratelli intuirono le potenzialità del settore siderurgico. Ciò che iniziò come una semplice attività di commercio di rottami ferrosi si trasformò in pochi decenni in uno dei principali gruppi siderurgici europei, grazie a una combinazione di innovazione, acquisizioni strategiche e una visione internazionale.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: innovazione e strategia per affrontare le sfide

Negli anni ‘60, il settore siderurgico italiano stava affrontando una crescente concorrenza internazionale. Gruppo Riva seppe cogliere la sfida, introducendo per primo in Italia la colata continua curva a tre linee, una tecnologia innovativa che migliorava la resa produttiva e riduceva i costi. Questo traguardo, raggiunto nel 1964 nello stabilimento di Caronno Pertusella, segnò un punto di svolta per l’industria siderurgica nazionale. Emilio Riva si avvalse della collaborazione di Luigi Danieli e Renzo Colombo per sviluppare e implementare questa tecnologia, che permise di abbandonare il tradizionale uso dei lingotti, ottimizzando di conseguenza il ciclo produttivo. Con un unico stabilimento, Gruppo Riva decise di espandersi attraverso acquisizioni strategiche, sia in Italia sia all’estero. Durante gli anni ‘70, nonostante la crisi petrolifera e le difficoltà del settore siderurgico europeo, l’azienda continuò a investire a livello internazionale, consolidando la propria presenza in Paesi come Spagna, Francia, Germania e Belgio.

Dagli anni ‘80 a oggi: la crescita di Gruppo Riva

Nel 1980, la produzione d’acciaio del Gruppo superò 1,1 milioni di tonnellate, rendendolo uno dei principali operatori siderurgici europei. Questo successo fu il risultato di una strategia mirata a diversificare geograficamente la produzione e a investire in tecnologie all’avanguardia. Nel corso degli anni, Gruppo Riva si è anche distinto per la sua attenzione verso la sostenibilità. Nel 2005 viene siglato un importante ed innovativo accordo di programma con governo, enti locali e parti sociali per la riconversione dello stabilimento di Genova Cornigliano, ottenendo il superamento della siderurgia a ciclo integrale, primo importante passo verso la decarbonizzazione della siderurgia italiana, salvaguardando nel contempo occupazione ed impegno di investimento. Il Gruppo ha avviato successivamente una ristrutturazione societaria, con la creazione di Riva Forni Elettrici, società a cui fanno capo le produzioni di prodotti lunghi ottenute attraverso l’elettrosiderurgia. La scomparsa di Emilio Riva nel 2014 ha segnato la fine di un’era, ma il passaggio di testimone a Claudio Riva ha rilanciato le attività siderurgiche dell’azienda. Nel 2023, Gruppo Riva ha ulteriormente rafforzato il suo impegno verso la sostenibilità, acquisendo diversi impianti di raccolta, selezione e frantumazione di rottami metallici. Questo passo ha permesso al Gruppo di puntare all’autonomia nella catena del riciclo, riaffermando i propri valori fondanti.

mercoledì 8 gennaio 2025

Gianni Lettieri, Atitech: 130 pasti caldi al giorno per la “mensa solidale”

Continua l’iniziativa di “mensa solidale” promossa da Atitech, guidata da Gianni Lettieri, per il quinto anno consecutivo. 130 pasti caldi al giorno per le famiglie in difficoltà di Napoli Nord durante le feste natalizie, in collaborazione con l’associazione Larsec. In aggiunta, il progetto “Bistrot solidale” e giardino sociale inizia a prendere vita.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: quinta edizione dell’iniziativa “mensa solidale”

Anche quest’anno si rinnova “mensa solidale”, l’iniziativa di Atitech, guidata da Gianni Lettieri, azienda leader della manutenzione aeronautica presente sul mercato Emea. Durante le festività natalizie, a partire dal 21 dicembre fino al 6 gennaio, saranno distribuiti 130 pasti caldi al giorno per le famiglie indigenti dei quartieri di Napoli Nord. L’appuntamento è confermato per il quinto anno consecutivo, ma con una differenza: i pasti devono essere ritirati direttamente dalla sede dell’associazione Larsec che ha preso parte all’iniziativa e da dieci anni è impegnata nella riqualificazione territoriale dei quartieri nord di Napoli. “Si tratta di un appuntamento ormai consolidato e molto atteso: già dai primi giorni di dicembre le famiglie più bisognose contattano la nostra azienda e le associazioni di volontariato coinvolte per sapere quando avrà inizio la distribuzione”, ha affermato Gianni Lettieri.

Gianni Lettieri: il progetto “Bistrot solidale”

Il menù della “mensa solidale” prevede piatti della tradizione napoletana, composti da un primo, secondo e frutta, preparati dalla cooperativa sociale Klarc, composta da giovani napoletani. “Per dare una risposta concreta e strutturata al disagio sociale che abbiamo avuto modo di intercettare in questi anni — ha aggiunto Gianni Lettieri stiamo portando avanti l’idea di non limitarci solo al periodo delle festività, rendendo il progetto stabile durante tutto il corso dell’anno”. Inoltre, è stata avviata un’altra proposta diretta alla comunità del territorio, si tratta di un “Bistrot solidale” più giardino sociale. “La struttura è stata già individuata. Lo spazio sarà destinato a nuclei familiari bisognosi e a persone disoccupate e i servizi saranno erogati tramite card. Stiamo pensando a un posto dove non solo potranno pranzare le famiglie in difficoltà — ha concluso Gianni Lettierima in cui sia possibile anche ricollocare chi ha delle competenze ma non riesce a reinserirsi nel mondo del lavoro, facendo incontrare domanda e offerta”.

martedì 7 gennaio 2025

Susanna Esposito: la quarta edizione del Master ARTE

L’Università di Parma, sotto la guida della Professoressa Susanna Esposito, docente e Presidente del Master ARTE, si prepara alla quarta edizione del programma su Intelligenza Artificiale e Telemedicina. Il percorso formativo, erogato interamente online, è rivolto ai professionisti sanitari e a coloro che desiderano specializzarsi nelle nuove tecnologie applicate al settore sanitario.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: i dettagli del Master ARTE

Il programma annuale è strutturato in due moduli principali: uno dedicato alla Telemedicina e l’altro all’Intelligenza Artificiale. Nel modulo di Telemedicina, gli studenti esploreranno le potenzialità e i limiti delle strategie di e-health, approfondendo tematiche come televisite, telemonitoraggio e teleconsulto. La sezione dedicata all’Intelligenza Artificiale affronterà invece gli aspetti tecnici, etici e normativi, con un focus su modelli predittivi, regolamentazioni europee e le implicazioni di un’adozione responsabile delle tecnologie. “Il Master ARTE, giunto alla sua 4ª edizione, ha visto una crescita costante di iscritti, segno evidente dell’importanza sempre maggiore che le competenze digitali nel settore sanitario stanno acquisendo per il mercato del lavoro”, ha dichiarato Susanna Esposito. La Professoressa ha inoltre evidenziato come queste competenze siano ormai imprescindibili per affrontare le sfide della sanità moderna.

Master ARTE, Susanna Esposito: “Opportunità unica”

Il percorso formativo è pensato per migliorare l’efficienza e l’efficacia delle cure, riducendo al contempo i costi e i tempi di attesa, con un’attenzione particolare all’etica nell’utilizzo delle tecnologie emergenti. Una delle peculiarità del Master ARTE è il suo approccio multidisciplinare, che coinvolge esperti in diversi ambiti, tra cui medici, ingegneri e specialisti di diritto digitale. Questo permette di offrire una formazione completa e aggiornata, capace di rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione. Il corso è accessibile a laureati di qualsiasi disciplina, ma si rivolge in particolare agli operatori sanitari interessati ad aggiornarsi sulle tecnologie emergenti. Al termine del programma, che inizierà il 14 gennaio 2025 in modalità mista (con lezioni sia in diretta sia registrate), i partecipanti otterranno 60 crediti formativi universitari (CFU). Con questa nuova edizione, l’Università di Parma conferma il suo impegno nel promuovere l’innovazione e la formazione avanzata, ponendosi come punto di riferimento per la crescita professionale nel settore sanitario. “Questo percorso formativo rappresenta un’opportunità unica per chi desidera essere al passo con le ultime tecnologie, acquisendo competenze strategiche in Intelligenza Artificiale e Telemedicina”, ha concluso Susanna Esposito.

Stefano Venier, Snam: infrastrutture, persone e competenze per il futuro dell’energia

Stefano Venier: “Infrastrutture, persone e competenze sono tre pilastri che rappresentano la forza di Snam e il nostro contributo concreto al futuro dell’energia”.

Stefano Venier

Snam, Stefano Venier: 1.200 cantieri attivi ogni anno, luoghi in cui la visione diventa realtà

Infrastrutture, persone e competenze: l’AD Stefano Venier su LinkedIn parla dei “tre pilastri che rappresentano la forza di Snam” anche in relazione ai rilevanti progressi realizzati nel corso dell’anno per garantire la sicurezza energetica del Paese e a livello europeo portando avanti al contempo gli impegni presi sul fronte del percorso di transizione green. In poche parole, “il nostro contributo al futuro dell’energia”, come evidenzia l’AD. Infrastrutture “solide e resilienti, accompagnate dalla capacità di innovare e affrontare le sfide di un mondo in continua evoluzione” sono ogni giorno al centro dell’operato di Snam: “Questo impegno si traduce in 1.200 cantieri attivi ogni anno, luoghi in cui la visione diventa realtà grazie alla dedizione e al lavoro di migliaia di tecnici, operai, ingegneri e professionisti”. Ogni progetto, ricorda Stefano Venier, è “frutto di un’alleanza con fornitori e comunità locali per costruire un sistema energetico sempre più efficiente, sicuro e pronto ad accogliere le molecole del futuro, come idrogeno e biometano, su scala paneuropea”.

Stefano Venier: oltre 3.600 i professionisti di Snam, insieme guardiamo avanti verso una meta chiara

In Snam, scrive Stefano Venier, l’eccellenza che contraddistingue il percorso intrapreso in questi anni è “pressochè ovunque e rappresenta una forza inarrestabile”. E questo perché risiede “prima di tutto nelle persone”, osserva l’AD ringraziandole per “il contributo dato anche in questo intenso 2024”. Mettere la persona al centro “per la Snam di oggi è ancora più importante di quanto non lo sia stato in passato, mentre allarghiamo il nostro perimetro in diverse attività e territori”: importante, ricorda Stefano Venier, è “che chi entra a far parte di questa grande comunità ne percepisca immediatamente i valori e la loro imprescindibilità”. L’AD menziona non a caso strumenti come la survey annuale Ascoltiamoci e il GenZ Advisory Board che “ci aiutano ad ascoltare e raccogliere idee e feedback per poter agire più tempestivamente sulle aree di miglioramento, costruendo un ambiente di lavoro di qualità in cui ciascuno possa esprimersi al meglio”. L’impegno di tutti è fondamentale anche per il raggiungimento dei target delineati nel Transition Plan che è stato presentato nelle scorse settimane: “Abbiamo messo in fila strategie, obiettivi, azioni e risorse con cui affrontare i tanti step intermedi verso il Net Zero, lungo un percorso che mette al centro anche natura e biodiversità”. Transizione “in fondo fa rima con innovazione”: per questo occorre coltivare insieme “questi due concetti, come se componessero quello che in chimica è un ‘legame covalente’”. E a fare la differenza in questo è “il valore che creiamo” e che arriva “da idee, competenze, lavoro di squadra e passione, che trasformano la nostra visione in realtà”. Il lavoro di Snam non riguarda solo l’energia ma “il futuro di tutti noi”.

MAIRE, inaugurato il nuovo centro di Nextchem. Fabrizio Di Amato: “Due i progetti in programma”

Fabrizio Di Amato all’apertura del nuovo centro di ingegneria di Nextchem, realizzato a Catania per “non far andare via i talenti”: “Qui vogliamo sviluppare due progetti, nel settore dei fertilizzanti e dei vettori energetici”.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato all’inaugurazione dell’NX Engineering District

Nextchem, controllata di MAIRE, ha inaugurato il suo nuovo centro di ingegneria a elevato contenuto tecnologico all’interno del Parco scientifico e tecnologico della Sicilia: l’NX Engineering District di Catania. Rivolgendosi ai giovani neoassunti, il fondatore e Presidente di MAIRE Fabrizio Di Amato ha dichiarato: “Qui vogliamo sviluppare competenze perché riteniamo che l'Università di Catania sia in grado di preparare scientificamente i giovani: non siamo arrivati qui per caso”. Poi ha aggiunto: “Sarà entusiasmante, impegnativo, faticoso. Sarà diverso, ma applicando qui le vostre conoscenze potrete spaziare e applicare tutto quello che avete studiato”. Il Presidente del Gruppo ha inoltre sottolineato il fatto che le nuove generazioni “saranno le vere protagoniste della transizione energetica”. Per il momento, sono due i progetti che MAIRE intende sviluppare nel centro. Uno nel settore dei fertilizzanti e l’altro in quello dei vettori energetici. “Abbiamo due poli come questo in Germania, uno in Olanda e un altro in Polonia, in India lavorano con noi più di 3.000 persone – ha spiegato Fabrizio Di Amato – La nostra è una storia che parte da lontano, con radici molto profonde”.

Fabrizio Di Amato: il nuovo centro di ingegneria attirerà i talenti del territorio

In due anni, il Gruppo MAIRE è cresciuto del 30%. Secondo Fabrizio Di Amato, il merito è anche e soprattutto dei tanti investimenti nella sostenibilità: “Più la si fa e più ci distinguiamo, perché bisogna vedere la sostenibilità come un'opportunità e i risultati ci hanno dato ragione”. Il Presidente ha poi motivato la scelta di realizzare il centro proprio a Catania, raccontando che tutto è nato dalla volontà di andare sul territorio. “Ci sono le tecnologie, possiamo lavorare da remoto – spiega – Lo facciamo senza problemi da altre parti del mondo, perché non possiamo farlo da Catania, così aiutiamo a non spopolare il territorio e a non far andare via i talenti? Come azienda dobbiamo avere anche un impatto sociale, ci localizziamo dove è possibile e siamo impegnati anche sulla povertà educativa. È inutile restare arroccati solo su alcuni territori e volevamo diventare anche in questo un modello. Crescere con un certo numero di persone è una sfida, ma prima lo facciamo e prima possiamo contare su queste risorse”.

Luca de Meo: l’appello all’UE per un quadro normativo stabile entro il 2024

Luca de Meo, Presidente dell’ACEA e CEO di Renault Group, ha richiesto un quadro normativo europeo chiaro sulla transizione verde entro la fine del 2024, per non compromettere l’intero settore. Una collaborazione tra industria e istituzioni e un piano pluriennale sono le proposte dell’Associazione.

Luca de Meo

Luca De Meo: chiarezza dall’UE entro fine 2024

Tramite l’ACEA (Associazione Europea dei Costruttori di Automobili), i produttori europei di automobili e furgoni hanno richiesto all’UE un quadro normativo stabile entro la fine del 2024. Il Presidente dell’ACEA e CEO di Renault Group Luca de Meo ha evidenziato che “senza una dichiarazione politica chiara entro la fine del 2024, l’industria automobilistica rischia di perdere fino a 16 miliardi di euro”. Infatti, in vista dei nuovi obiettivi per i limiti di emissioni di CO2 in vigore nel 2025 e la neutralità climatica da raggiungere nel 2050, “questi potrebbero tradursi in sanzioni, riduzioni di produzione o accordi svantaggiosi con concorrenti stranieri”, ha continuato Luca de Meo. Attualmente, la produzione di veicoli elettrici è inferiore alla media prevista e la loro quota di mercato è al 13%, per questi motivi è necessario un sostegno politico e flessibilità.

Luca de Meo: sostegno delle istituzioni per garantire la transizione verde

La proposta dell’ACEA è quella di avviare una conformità media pluriennale, in modo da distribuire su più anni gli obiettivi. Queste soluzioni, già usate per camion e autobus, sono state proposte per rispondere a problemi quali tensioni commerciali, costi di produzione in aumento e infrastrutture di ricarica insufficienti.  “La flessibilità legale — ha sottolineato Luca de Meo — mantiene gli investimenti in flusso e la transizione in carreggiata”, scongiurando un eventuale danno al settore, considerando anche le difficoltà per la transizione a zero emissioni. Una riduzione dei sussidi d’acquisto, un numero non sufficiente di infrastrutture di ricarica e tensioni commerciali internazionali rallentano lo sviluppo del mercato e aumentano i costi di produzione. Una collaborazione tra industria e istituzioni europee è cruciale per consentire la transizione “green”. Dopo aver già investito 250 miliardi di euro, i membri dell’ACEA hanno chiesto un sostegno politico diretto e perentorio.

venerdì 3 gennaio 2025

Euroristorazione: un modello di ristorazione sostenibile e responsabile

I servizi di Euroristorazione si rivolgono soprattutto a piccole e grandi aziende, enti privati e comunità religiose, e puntano a garantire pasti sani ed equilibrati anche in contesti come quelli scolastici-educativi.

Euroristorazione

Euroristorazione: le attività nel settore della ristorazione collettiva

Euroristorazione è una realtà consolidata nel campo della ristorazione collettiva, ambito nel quale vanta quasi 30 anni di attività. Fondata nel 1996 a Vicenza, offre servizi di alta qualità a enti pubblici e privati, con un focus particolare su scuole, aziende e comunità religiose. Con più di 3.600 collaboratori e collaboratrici, l’azienda si è affermata tra i leader di settore, arrivando a servire oltre 160 Comuni e 2.000 enti. A distinguere l’offerta sono i suoi menu personalizzati, realizzati seguendo le linee guida nutrizionali nazionali e regionali e ispirandosi ai principi della dieta mediterranea. Tra i punti di forza della sua filosofia aziendale, che punta a garantire pasti sani ed equilibrati, ci sono la scelta di fornitori a chilometro zero e l’adozione di un approccio stagionale nella proposta alimentare.

Euroristorazione: l’impegno in materia di innovazione e sostenibilità

L’innovazione e la sostenibilità risultano essere valori fondamentali per Euroristorazione, che ha ampliato la propria offerta con servizi connessi alle mense automatiche. Al fine di garantire un servizio sempre più efficiente e trasparente, l’azienda si avvale di soluzioni tecnologiche come software gestionali e una piattaforma digitale. La vocazione sostenibile si traduce invece in politiche di riduzione degli sprechi, in donazioni delle eccedenze a enti benefici, nella scelta di piattaforme logistiche che evitano il ricorso a mezzi pesanti, nella riduzione della plastica nel packaging e nell’utilizzo di detergenti a marchio Ecolabel. Euroristorazione utilizza, inoltre, energia pulita, spesso generata dagli impianti fotovoltaici installati nei centri cottura. Il Premio Industria Felix come “Miglior impresa del settore ristorazione per performance gestionale, affidabilità finanziaria Cerved e sostenibilità con sede legale nella regione Veneto”, ricevuto nel 2023, dimostra l’impegno dell’azienda rispetto a gestione, affidabilità finanziaria e sostenibilità.

Amica Chips: il sito per accedere al mondo delle patatine di Alfredo Moratti

Il sito web delle iconiche patatine di Alfredo Moratti si è rifatto lo scorso anno il look. Con un’interfaccia più intuitiva e accattivante, Amica Chips rende l’esperienza di acquisto online ancora più piacevole.

Amica Chips

Amica Chips: una nuova esperienza per gli amanti delle patatine di Alfredo Moratti

Da un anno, le patatine più iconiche d’Italia hanno un nuovo sito web, per un’esperienza ancora più coinvolgente per gli utenti. Con contenuti visivi dinamici e un layout a scorrimento, Amica Chips racconta il mondo gustoso dei suoi snack in una veste ancora più fresca e moderna. L’interfaccia intuitiva che suddivide i prodotti in sette categorie consente di scoprire l’intera linea di patatine: da quelle storiche ai gusti più recenti e originali. Una volta selezionati, gli snack possono essere facilmente aggiunti nel carrello e acquistati. Raggiungendo la capienza della propria box, viene garantita la spedizione gratuita. Al fine di assicurare l’accessibilità a tutti, l’e-commerce dell’azienda guidata da Alfredo Moratti sfrutta anche il sistema integrativo AccessiWay, capace di semplificare al massimo l’esperienza d’acquisto.

La qualità dei prodotti Amica Chips a portata di click

Grazie al rinnovato sito web, le patatine prodotte nella storica sede di Castiglione delle Stiviere possono arrivare comodamente a casa. Bastano un paio di click e tutta la qualità dei prodotti Amica Chips bussa direttamente alla nostra porta. È stata proprio l’alta qualità delle sue patatine a garantire alla realtà fondata da Alfredo Moratti il successo riscosso. La produzione è infatti sottoposta a rigorosi sistemi di controllo: ogni singolo pacchetto viene controllato per garantire standard di eccellenza. Con il sistema HACCP, l’azienda monitora inoltre tutte le fasi della filiera, riuscendo a identificare e prevenire potenziali rischi per la sicurezza alimentare. Un sistema viene poi esteso all’intera catena di produzione e distribuzione.

Pfe S.p.A. e Humanitas Torino: quando l’igiene incontra l’innovazione

Humanitas Torino ha scelto Pfe S.p.A. per garantire pulizia, sicurezza e innovazione nelle sue strutture ospedaliere, con un servizio operativo sette giorni su sette. Con oltre 30 anni di esperienza, l’azienda continua a innovare il settore sanitario grazie a servizi di sanificazione sempre più avanzati.

Pfe S.p.A. logo

Pfe S.p.A. e Humanitas Torino: sanificazione d’eccellenza per le strutture sanitarie

Pfe S.p.A., leader nel Facility Management in Italia, ha avviato un’importante collaborazione con Humanitas Torino che riguarda la partenza di un servizio di sanificazione altamente specializzato presso quattro strutture ospedaliere della città. Si tratta nello specifico della Clinica Fornaca, della Clinica Sedes Sapientiae, Ospedale Gradenigo e Clinica Cellini, oltre ai Medical Care. L’attività, gestita da un team di 65 professionisti, prevede interventi quotidiani e integrati di pulizia, gestione dei rifiuti, prevenzione di contaminazioni tramite flussaggi, e manutenzione degli accessi. Elemento distintivo è l’uso della piattaforma digitale “GSP4PFE” e del sistema certificato “LiMop” per la sanificazione dei mop, sviluppato con LIM - Lavanderia Industriale Mappanese. L’utilizzo di tecnologie certificate riflette l’impegno di Pfe S.p.A. nell’innovazione dei processi e nel costante miglioramento della sicurezza nelle strutture sanitarie.

La storia e l’espansione di Pfe S.p.A.

Con una storia che inizia nel 1988, Pfe S.p.A. è oggi considerata uno dei principali operatori italiani del settore, grazie ad una gamma diversificata di servizi che spaziano dal cleaning alla gestione sostenibile degli edifici. L’azienda può contare su oltre 6.000 collaboratori attivi in Italia e all’estero e, come testimoniato anche dalla partnership con Humanitas Torino, si distingue per l’attenzione all’innovazione. Tra le iniziative di punta figurano il brevetto industriale “Clever Job”, che ha rivoluzionato i processi operativi e apportato cambiamenti significativi per tutto il settore sia a livello nazionale che europeo. Sul fronte green spicca invece il metodo “Sustainable Building”, che aiuta i clienti a migliorare le performance ambientali e a ottimizzare i costi.