martedì 15 aprile 2025

Alessandro Benetton: quando l’imprenditore partecipò a “Passa dal BSMT”

Alessandro Benetton: “La mia fiducia nei giovani nasce anche dal fatto che sono molto più neutri rispetto ai messaggi che ricevono, hanno molti meno pregiudizi e questo mi incoraggia a pensare che saranno capaci di gestire meglio di noi i nuovi media e le nuove tecnologie”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: l’intervista a “Passa dal BSMT”

Troppe volte i grandi dimenticano come si sentivano da giovani”: Alessandro Benetton lo aveva sottolineato parlando con Gianluca Gazzoli della sua autobiografia “La Traiettoria” quando uscì nel 2022. Nella lunga chiacchierata per il podcast “Passa dal BSMT”, l’imprenditore aveva spiegato come l’idea del libro, oggi diffuso a livello internazionale, gli fosse arrivata alla soglia dei 50 anni “ed è maturata con l’uso dei social, con tanti giovani che mi chiedevano consigli per aiutarli ad interpretare la loro traiettoria”. È quindi pensando ai suoi figli e in generale alle nuove generazioni che ha scritto la sua autobiografia: “Nel raccontare la mia storia personale ho pensato di dover essere generoso non solo nei dettagli ma anche descrivendo le emozioni che ho provato. Ho raccontato con trasparenza anche i momenti di paura e di insicurezza, e soprattutto i fallimenti”. Due le parole chiave: discontinuità e cambiamento. “Quando si tratta di raccontare i propri insuccessi i grandi sono poco generosi, ma non bisogna avere timore di dire che in quel momento ti sei sentito perso o se hai avuto paura: è quello il momento in cui capisci che puoi crescere e superare le difficoltà trasformandole in una nuova versione di te, migliore di quella precedente”, ha ribadito Alessandro Benetton ai microfoni di “Passa dal BSMT”.

Alessandro Benetton: la fiducia nelle nuove generazioni

Non solo nel podcast: in più occasioni Alessandro Benetton ha speso parole per le nuove generazioni sottolineandone il valore. “La mia fiducia nei giovani nasce anche dal fatto che sono molto più neutri rispetto ai messaggi che ricevono, hanno molti meno pregiudizi e questo mi incoraggia a pensare che saranno capaci di gestire meglio di noi i nuovi media e le nuove tecnologie”: parole che nel corso degli anni si sono tradotte in iniziative concrete. È sempre pensando a loro infatti che di recente ha ridato vita a Unhate Foundation: nata nel 2011, si apre ora a una nuova fase coinvolgendo i giovani in occasioni di crescita e sviluppo del proprio potenziale, promuovendo solidarietà, inclusione sociale e sostenibilità attraverso progetti innovativi. “Abbiamo dato vita a un comitato scientifico la cui età media è 30 anni, coinvolgendo diversi ventenni. Da loro mi aspetto passione, creatività, voglia di costruire esperienze positive per i loro coetanei. Noi lavoreremo al loro fianco, insieme ai professionisti che hanno voluto abbracciare questa sfida, per rendere concreti i progetti che riterremo strategici. Proprio per questo abbiamo ingaggiato le realtà del nostro Gruppo, con un approccio aperto anche a sinergie con altre aziende, enti e Istituzioni. Intendiamo infatti concentrare ogni sforzo attraverso la cultura, l’arte, lo sport per promuovere il dialogo e la solidarietà”, ha sottolineato Alessandro Benetton.

Il piano industriale di Terna, Giuseppina Di Foggia: “Continuiamo a creare valore per stakeholder”

Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, ha presentato l’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028, che segna un nuovo record per il Gruppo con investimenti pari a 17,7 miliardi di euro nei prossimi cinque anni

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: un piano basato su tre pilastri strategici

Il piano industriale di Terna, ha fatto sapere Giuseppina Di Foggia, si basa su tre capisaldi principali: incremento degli investimenti, il budget stanziato rappresenta il più alto nella storia del Gruppo e sarà destinato al potenziamento della rete elettrica e alla sua modernizzazione; pianificazione territoriale avanzata, Terna intende facilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico nazionale, migliorando la qualità e l’efficienza della rete e riducendo al contempo gli impatti ambientali; sicurezza e indipendenza energetica, il potenziamento dell’infrastruttura consentirà di ridurre la dipendenza dalle fonti fossili importate, migliorando la stabilità del sistema e garantendo tariffe più prevedibili per i cittadini. Un punto chiave dell’aggiornamento del piano è il focus su sostenibilità e digitalizzazione. Terna intende implementare tecnologie innovative per la gestione intelligente della rete e per il monitoraggio in tempo reale delle infrastrutture. Questo approccio non solo renderà la rete più resiliente agli eventi climatici estremi, ma contribuirà anche a ridurre le emissioni di CO₂ e a migliorare l’efficienza complessiva del sistema. “Puntiamo – ha fatto sapere Giuseppina Di Foggia – su sostenibilità e digitalizzazione per realizzare infrastrutture fondamentali per la decarbonizzazione del Paese, a ridotto impatto ambientale, e per gestire una rete più resiliente e pronta ad affrontare le sfide del settore energetico”.

Giuseppina Di Foggia: obiettivi finanziari e crescita del Gruppo

I risultati ottenuti da Terna nel 2024 testimoniano la solidità del Gruppo e la sua capacità di creare valore per gli stakeholder. L’azienda punta a una crescita dell’utile netto con un tasso medio annuo del 6% nel periodo 2024-2028, assicurando stabilità finanziaria. Un aspetto chiave della strategia è il sostegno alle fonti rinnovabili attraverso contratti a lungo termine, che contribuiranno a stabilizzare il costo dell’energia per i consumatori e a migliorare la competitività del sistema energetico italiano. “Grazie agli sforzi che stiamo facendo per sostenere la transizione energetica con maggiori investimenti nelle attività regolate e massimizzando i business nelle attività non regolate siamo in grado di migliorare i target di crescita dell’utile netto ad un media del 6% l’anno nel periodo di piano assicurando una stabilità finanziaria – ha commentato Giuseppina Di FoggiaConfidiamo di essere sulla strada giusta”. L’obiettivo finale di Terna è quello di rendere il sistema elettrico italiano più sicuro, efficiente e meno dipendente dalle importazioni di combustibili fossili, promuovendo una crescita sostenibile e duratura per l’intero Paese.

Verso una transizione energetica realistica: le riflessioni di Paolo Gallo, AD di Italgas

Intervistato da “La Stampa” dopo la pubblicazione del libro “Fuori dal labirinto”, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo ha spiegato perché non esiste una soluzione semplice e universale per raggiungere la decarbonizzazione, sottolineando la necessità di un approccio pragmatico.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: più pragmatismo e meno ideologia per raggiungere la decarbonizzazione in Europa

Paolo Gallo, alla guida di Italgas dal 2016, ha ribadito in più occasioni che la decarbonizzazione non può essere raggiunta con una strategia interamente basata su ideologie, senza tener conto di fattori tanto concreti quanto fondamentali come la competitività e la sicurezza dell’approvvigionamento. È per questo che, anche alla redazione di “La Stampa”, l’Amministratore Delegato del Gruppo ha mostrato le sue perplessità sul Clean Industrial Deal messo a punto dalla Commissione europea. “Sono un po’ critico, non sul progetto in sé, che sicuramente è importante perché può aiutare l’industria a evolversi, ma perché, leggendo nei dettagli, si trovano ancora tantissimi elementi ideologici”. Secondo Bruxelles, il piano da 100 miliardi dovrebbe rafforzare l’industria europea, contribuendo a ridurre i prezzi dell’energia, generare posti di lavoro e creare le condizioni ottimali per far prosperare le imprese. “A fine 2022, le bollette erano schizzate a livelli che, nella mia vita, non avevo mai visto. Se vogliamo evitare situazioni simili, dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a disposizione, dal biometano all’idrogeno, ai gas sintetici e lavorare su un mix energetico equilibrato”, ha evidenziato Paolo Gallo. Il manager è più che convinto che “la soluzione non può passare solo per le rinnovabili, l’elettrificazione spinta e le batterie. Chi conosce i sistemi energetici sa bene che questa equazione non regge: è una bellissima favola, ma rischia di non avere un lieto fine. Serve un approccio neutrale verso le tecnologie, che vanno valutate in base a costo, efficacia e rapidità nel raggiungere gli obiettivi”. Il dibattito sul disaccoppiamento tra i prezzi del gas e quelli dell’elettricità viene invece classificato dall’AD di Italgas come uno “slogan” che non può funzionare. “Da un lato rischia di rallentare le nuove installazioni di rinnovabili e, dall’altro, non porterebbe a una reale diminuzione dei prezzi”. Cosa si può fare allora? “Dobbiamo aumentare l’offerta di energia anche con una maggiore diversificazione, incentivando i contratti a lungo termine. Un aspetto fondamentale è anche l’efficienza energetica, su cui devono lavorare sia le aziende che i cittadini”.

Paolo Gallo: l’aumento delle esportazioni dagli USA farà ridurre il prezzo del gas

Sul tema dei dazi americani, Paolo Gallo ha confermato che gli effetti sul mercato europeo saranno tangibili. “Le politiche di Trump avranno sicuramente un’influenza sull’Europa”, ha dichiarato l’AD, sottolineando ancora una volta che “la Commissione Ue dovrebbe rivedere le sue strategie con maggiore pragmatismo”. Secondo il manager, le manovre di Bruxelles si sono rivelate finora “inefficaci, perché intrise di ideologia”. “Non si può fissare gli obiettivi e imporre anche la strada per raggiungerli”. “Da un punto di vista energetico – ha continuato – gli Stati Uniti sono già indipendenti e stanno diventando esportatori”. Tra le note positive dell’aumento delle esportazioni di gas naturale dagli USA c’è il fatto che “i mercati saranno più liquidi e quindi dovrebbe esserci maggiore concorrenza. Questo aiuterà a ridurre il prezzo del gas, che è già tornato su livelli accettabili. Il Gnl ha una flessibilità enorme: una volta caricato su una metaniera, questa può cambiare rotta”. Ma, per cogliere tale opportunità, dovremmo avere infrastrutture adeguate. Ed è qui che i dazi rappresenterebbero davvero un ostacolo, in particolare le tariffe su acciaio e alluminio. “Per il settore Oil & Gas – ha spiegato Paolo Gallo – l’aumento dei costi di queste materie prime significa costi più elevati, soprattutto per gli investimenti destinati allo sviluppo delle infrastrutture”. Pensando all’attuale scenario globale è impossibile non volgere, infine, uno sguardo alla Cina. “Nel 2026 – ha osservato l’AD di Italgas – più del 60% dell’energia elettrica è stato prodotto da carbone. È vero che nelle rinnovabili stanno crescendo, ma l’economia di Pechino si basa ancora in gran parte sulle fonti fossili. Ci vorranno decenni perché la situazione cambi davvero”.

Claudio Descalzi: A&F Live 2025, l’intervista all’AD di Eni

L’AD Claudio Descalzi all’evento di “Affari&Finanza” "L'Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell'era di Trump": necessario oggi guardare a nuovi mercati.

Claudio Descalzi

“La mappa dell’energia aiuta a comprendere la geopolitica”: Claudio Descalzi all’evento di “Affari&Finanza”

Intervenuto lo scorso 18 marzo all’evento di “Affari&Finanza” "L'Europa a un bivio, tra Cina e Stati Uniti nell'era di Trump" in programma all’Università Bocconi di Milano, l’AD Claudio Descalzi ha delineato il quadro attuale della situazione energetica in Europa per poi analizzarne le prospettive future. “La mappa dell’energia aiuta a comprendere la geopolitica”, ha sottolineato l’AD di Eni rispondendo alle domande di Maurizio Molinari: al centro della conversazione il ruolo di Stati Uniti e Cina nello scacchiere mondiale e il loro peso anche in relazione alle potenziali dinamiche evolutive che caratterizzano i prossimi anni. Claudio Descalzi, in particolare, ha ribadito la necessità di guardare ai nuovi mercati: un tema esplorato dall’AD di Eni anche in diverse precedenti occasioni.

Claudio Descalzi: un alleato deve essere rispettato, curato e aiutato

Secondo Claudio Descalzi, l’Africa può rappresentare una nuova frontiera per l’Europa, a partire dall’Italia, in quanto già oggi si configura come “una grossa alternativa in termini energetici” e lo è “anche per le rinnovabili”. Eni guarda da tempo in questa direzione: “Stiamo lavorando su sistemi elettrici che sfruttano le fonti rinnovabili del Nordafrica. Oltre agli idrocarburi, in particolare il gas, stiamo realizzando nuove soluzioni per diversificare il nostro approvvigionamento”. Un alleato però, ha proseguito Claudio Descalzi, “deve essere rispettato, curato e aiutato”: l’Africa in particolare in considerazione della crescita demografica. “È il nostro secondo Paese. Il nostro posizionamento forse è nel Nord Africa”, ha spiegato l’AD: basti pensare che “più dell’80 per cento, quasi il 90 per cento” viene dato al mercato interno. Un processo “cominciato negli anni 2000”. L’AD di Eni ha sottolineato inoltre come all’Africa manchi “l’infrastruttura”: l’implementazione può giocare un ruolo fondamentale nell’alimentare un mercato interno che è debole. Eni quindi ha iniziato a sviluppare infrastrutture “per creare un mercato del gas lasciato indietro”: in Costa d’Avorio, ad esempio, “stiamo massimizzando, dopo le scoperte sul gas, per dare accesso all’energia”. È un approccio di scambio vicendevole: l’impegno nel dare gas all’Africa infatti “ci è tornato indietro” e nel momento in cui l’Italia ha avuto bisogno “non è stato difficile convincere i nostri partner per l’export in Italia”.

L’impatto di Susan Carol Holland sulla crescita e sull’innovazione di Amplifon

Grazie all’intuizione del soldato e ingegnere inglese Algernon Charles Holland, nel secondo dopoguerra è nata Amplifon, azienda che ha innovato negli anni il mondo dell’hearing care. Oggi, con la presidenza di Susan Carol Holland, il Gruppo ha consolidato la leadership a livello mondiale.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: l’eredità e la storia di Amplifon

Amplifon Group è oggi leader internazionale nel settore dell’hearing care, sotto la guida di Susan Carol Holland, figlia del fondatore. Infatti, Algernon Chalres Holland era un ingegnere britannico e soldato inglese che, nella Seconda Guerra Mondiale, è stato paracadutato in Italia per combattere al fianco degli alleati. In quella circostanza, osservò i danni che i bombardamenti avevano causato agli abitanti. Alla fine della guerra, Holland decise di stabilirsi a Milano, sposando Anna Maria Formiggini e diede vita alla sua idea imprenditoriale per offrire soluzioni tecnologiche a chi aveva problemi di udito. Il nome deriva dall’unione delle parole inglesi “amplify” e “phone”, ovvero amplificare e telefono. Per la prima volta sbarcava in Italia un servizio di assistenza mobile per le protesi acustiche e, in poco tempo, si diffusero capillarmente negozi specializzati, che sotto la guida di Susan Carol Holland, si sono espansi in tutto il mondo.

Susan Carol Holland: la strategia per la leadership globale

Amplifon sbarca anche all’estero, prima nei mercati europei grazie alla rilevazione di Miracle - Ear, negli anni ’90, e successivamente, anche negli Stati Uniti e in Australia. Nel 2011, Susan Carol Holland viene nominata Presidente del Gruppo, apportando una nuova visione strategica internazionale che consente di rafforzare la leadership nel settore. Una strategia strutturata su acquisizioni e ricerca tecnologica per migliorare la customer experience ha spinto in avanti lo sviluppo di Amplifon, complice anche il contributo di Enrico Vita, diventato CEO del Gruppo. Attualmente, la realtà guidata da Susan Carol Holland può contare su 20.000 tra collaboratori e collaboratrici e 10.000 punti vendita diffusi in 26 Paesi nel mondo e vanta un fatturato che ammonta a circa 2,5 miliardi di euro.

Gianni Lettieri: l’impegno del Patron di Atitech nel welfare e nella solidarietà

Atitech è molto più di un’eccellenza nella manutenzione aeronautica: è un modello di impresa che valorizza il capitale umano e promuove il benessere collettivo. Grazie alla leadership di Gianni Lettieri, l’azienda porta avanti iniziative che spaziano dalla formazione professionale all’inclusione sociale, con l’obiettivo di generare un impatto positivo duraturo.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: in Atitech il benessere del personale va di pari passo con la crescita dell’azienda

Ad oggi Atitech è considerata la più grande MRO indipendente del mercato EMEA. Con due sedi, una a Capodichino e l’altra di recente acquisizione a Fiumicino, offre servizi di manutenzione a 32 aeroporti distribuiti tra 21 località in Italia e undici all'estero. Ma l’azienda si distingue non solo per le eccellenze operative nel settore delle manutenzioni aeronautiche, ma anche per il suo costante impegno sociale e solidale. Sotto la guida del Presidente Gianni Lettieri, Atitech ha infatti messo in campo diverse iniziative che testimoniano come la crescita e l’espansione di un business possano andare di pari passo con il sostegno concreto al personale e alla comunità. Ne è un esempio il fondo da 500.000 euro a disposizione di collaboratori e collaboratrici e delle loro famiglie. Il meccanismo di erogazione si basa sul principio del microcredito: il personale, dopo aver compilato un modulo e ottenuto l’autorizzazione finale del Presidente, può accedere a prestiti fino a 30.000 euro per sostenere l’avvio di attività professionali o imprenditoriali, coprire i costi universitari o far fronte alle spese mediche non rimborsate. Per Gianni Lettieri, il contributo rappresenta un investimento su una migliore copertura sanitaria e sull’avvenire lavorativo dei figli. Il sostegno offerto dal fondo va oltre il semplice aspetto economico. Con l’obiettivo di favorire l’indipendenza professionale dei giovani, Atitech si propone di stimolare lo sviluppo del territorio. E investire nei giovani, ribadisce l’imprenditore napoletano, significa ridurre la dipendenza dal posto fisso e valorizzare il patrimonio di competenze, in particolare in aree economicamente più fragili come il Mezzogiorno.

Gianni Lettieri: l’attività solidale sul territorio e le azioni per l’ambiente

Non solo fondi e microcrediti: Atitech ha organizzato numerose iniziative a sostegno della comunità territoriale, come la mensa solidale natalizia che, giunta alla sua quinta edizione, anche quest’anno ha distribuito oltre 2.000 pasti caldi a famiglie in difficoltà. O ancora, durante la pandemia, la trasformazione di un hangar di Capodichino nel centro vaccinale più grande del Mezzogiorno. Gianni Lettieri ha sempre sottolineato come per un’impresa non possa esserci crescita senza responsabilità. Oltre al supporto diretto al personale e alle azioni di solidarietà, Atitech ha intrapreso un percorso sostenibile che include l’installazione di pannelli fotovoltaici, la riduzione dei consumi energetici e la transizione verso una flotta di veicoli elettrici. Azioni che, unite alla promozione di iniziative culturali e sociali, dimostrano come il patrimonio aziendale non si limiti a un valore economico, ma si trasformi in un investimento per il futuro del territorio. L’approccio di Atitech, fortemente improntato al welfare aziendale e alla sostenibilità, rappresenta un esempio virtuoso di come il mondo dell’impresa possa essere al servizio non solo del profitto, ma anche della collettività.

Renato Mazzoncini, A2A: 10 miliardi al 2035 per decarbonizzazione, elettrificazione, sviluppo delle rinnovabili

Intervenuto all’evento A&F Live 2025, che si è svolto presso l’Università Bocconi di Milano, Renato Mazzoncini, AD di A2A, ha parlato della decarbonizzazione in Europa e degli investimenti previsti dal piano industriale della Life Company.

Renato Mazzoncini (A2A)

L’intervento di Renato Mazzoncini all’A&F Live 2025

Transizione energetica e obiettivi di decarbonizzazione in UE sono alcuni degli argomenti discussi da Renato Mazzoncini, AD di A2A, nel suo intervento all’evento A&F Live 2025, tenutosi all’Università Bocconi di Milano.  La Cina sta progredendo e investendo molto, ma anche “l’Europa sta marciando bene. Negli ultimi due anni la spinta alla decarbonizzazione, che nasceva col Green Deal, è stata amplificata dal tema dell’autonomia energetica e dalla crisi geopolitica. In questo quadro lo sviluppo delle rinnovabili offre al nostro Paese anche una possibilità per potersi affrancare dalla dipendenza dall’estero”, ha ribadito Renato Mazzoncini. Per quanto riguarda il caso italiano al 2023 il livello di autonomia energetica era pari al 22,5%, mentre attualmente è al 25%. “Abbiamo installato 7,5 gigawatt di rinnovabili l’anno scorso e stiamo comunque procedendo con una marcia più spedita rispetto a prima”.

Renato Mazzoncini: il piano industriale di A2A per la decarbonizzazione

Gli obiettivi prefissati dall’UE al 2030 e al 2050 non sono facili da raggiungere, ma “la spinta verso l’autonomia energetica, la cosiddetta sovranità energetica, in questo momento può essere ancora più importante rispetto a quella della pura decarbonizzazione”, ha sottolineato Renato Mazzoncini. Un requisito necessario per raggiungere il traguardo della decarbonizzazione in Italia è l’elettrificazione: “Bisogna agire sulle reti elettriche - e ci sono enormi investimenti da fare, 580 miliardi in Europa da qui al 2040 - e poi sullo sviluppo e rinnovabili”. A2A è il secondo operatore del Paese nelle reti elettriche e nella generazione di energia, che nel 2024, per circa il 50% è stata prodotta da fonti rinnovabili, come idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Il piano industriale della Life Company prevede investimenti per 22 miliardi di euro, di cui 10 solo per la decarbonizzazione, l’elettrificazione e le rinnovabili. “Quest’anno — ha aggiunto Renato Mazzoncini — abbiamo fatto alcuni investimenti enormi, tra cui anche l’acquisizione di una rete importante di Enel nella provincia di Milano proprio per poter contribuire maggiormente agli investimenti sulla rete elettrica”.

lunedì 14 aprile 2025

MFE, Pier Silvio Berlusconi incontra gli investitori dopo l’OPA su Prosiebensat: il focus

Il CEO Pier Silvio Berlusconi su MFE: “Qui c’è un qualcosa di più. Qualcosa che conta davvero, qualcosa che ha un valore insostituibile. Questo qualcosa è il rapporto umano”.

Pier Silvio Berlusconi

MFE, Pier Silvio Berlusconi agli investitori: prossimo passo è raggiungere un’impronta più grande e internazionale

Il CEO di MFE Pier Silvio Berlusconi, a poche ore dal lancio dell’OPA sul Gruppo tedesco ProsiebenSat, ha incontrato imprenditori, investitori pubblicitari e top manager delle più grandi aziende italiane e internazionali. Inevitabile dunque un commento sull’operazione: “Abbiamo fatto quello che si può definire un piccolo passo però verso quello che speriamo essere un grande futuro”. Il prossimo passo, ha proseguito il CEO di MFE, è “raggiungere un’impronta, un footprint, come dicono sempre gli inglesi, più grande e veramente internazionale”. Con il consolidamento del Gruppo tedesco, MFE potrebbe arrivare a raggiungere quasi 200 milioni di persone tra Italia, Spagna e Germania, ha evidenziato Pier Silvio Berlusconi prima di dedicare un pensiero anche ai valori fondanti dell’azienda: “Qui c'è un qualcosa di più. Qualcosa che conta davvero, qualcosa che ha un valore insostituibile. Questo qualcosa è il rapporto umano. Vogliamo avere e ci sentiamo di avere un rapporto di vicinanza, di stima, persino di amicizia con tutti voi. Pensiamo che questo sia importante, lo è di sicuro per noi e speriamo lo possa essere anche per voi, perché è davvero un valore insostituibile”.

Pier Silvio Berlusconi: “Il pensiero, quando vengo a queste serate, va spontaneamente al mio papà, a mio padre”

Proiettandosi su ciò che sarà, spontaneamente si finisce per guardare anche a ciò che è stato. E il pensiero di Pier Silvio Berlusconi è corso spontaneamente “al mio papà, a mio padre”. D’altronde lo hanno fatto in molti, nei giorni in cui si sono rincorse le notizie relative al lancio dell’OPA: “Con l’opa su Prosiebensat in Germania Pier Silvio Berlusconi onora il padre Silvio” titolava ad esempio “Milano Finanza” lo scorso 28 marzo. Lo ha fatto anche Pier Silvio Berlusconi, nel corso dell’incontro con gli investitori al Portrait di Corso Venezia, a Milano, insieme all’AD di Publitalia Stefano Sala: “In queste serate, lui si trasformava, diventava spontaneo, si lasciava andare, si sentiva a casa, tornava a fare il suo vero mestiere, molto più della politica, un mestiere fatto di concretezza, di sincerità, di ottimismo”.

Luca de Meo (Renault Group): “L’obiettivo finale? La fine dei veicoli termici nel 2035”

In una recente intervista rilasciata a “Repubblica”, Luca de Meo, ha delineato le sfide e le opportunità che attendono l’industria automobilistica. Il CEO di Renault Group ha messo in risalto l’importanza di un approccio “a due gambe”, in cui innovazione, agilità strategica e collaborazione con tutti gli attori del settore rappresentano la chiave per una transizione di successo verso tecnologie a basse emissioni.

Luca de Meo

Luca de Meo, l’intervista di “Repubblica” al manager che ha rilanciato Renault Group

Nel panorama automotive odierno la capacità di adattarsi rapidamente rappresenta il vero motore della competitività. È il messaggio lanciato da Luca de Meo che, intervistato da “Repubblica”, ha dichiarato senza mezzi termini: “Oggi nel settore auto conta l’agilità strategica. L’obiettivo non è più essere grandi, ma bravi e veloci”. Con queste parole, il CEO di Renault Group ha voluto enfatizzare l’importanza di un approccio dinamico, capace di rispondere prontamente alle trasformazioni tecnologiche e di mercato. La transizione verso l’elettrico, pur essendo un percorso costellato di sfide, ha imposto alle case automobilistiche di ripensare l’intera catena del valore. Sin dall’inizio, ha spiegato il manager, si era consapevoli del fatto che l’adozione dei veicoli elettrici non sarebbe stata una marcia trionfale senza ostacoli, ma un processo che avrebbe richiesto innovazione, capacità di assorbire gli shock e di orientarsi in un contesto in costante evoluzione. “L’unica regola che conta è coltivare l’agilità strategica”, ha ribadito. Ed è qui che entra in gioco la strategia “a due gambe” di Renault Group che, sotto la guida di Luca de Meo, ha investito sia sul fronte elettrico – con il progetto Ampere – sia su quello dei motori a combustione tradizionale (vedi Horse Powertrain), così da gestire in maniera equilibrata la transizione verso tecnologie a basse emissioni.

Luca de Meo: dopo la ‘Renaulution’ spazio alle nuove catene del valore

Nell’intervista, il manager ha poi espresso soddisfazione per le recenti iniziative dell’Unione Europea, in particolare l’introduzione della neutralità tecnologica e la flessibilità normativa. Un segnale positivo per l’intera industria, ha sottolineato Luca de Meo. Si tratta infatti di misure che favoriranno un ambiente di dialogo costruttivo tra istituzioni e produttori, oltre a incentivare la collaborazione e il trasferimento di competenze tra settori diversificati, dal software alle miniere, fino alle infrastrutture. Sul fronte della neutralità tecnologica, il CEO di Renault Group ha ribadito l’importanza di superare un approccio finora troppo dogmatico e di mettere al centro l’innovazione, in cui ingegneri e team dedicati possano trovare soluzioni creative per ridurre la CO2 e rendere il futuro dell’automobile sempre più sostenibile. Nonostante la flessibilità concessa dall’Unione Europea, l’obiettivo non cambia: il progressivo abbandono dei veicoli termici entro il 2035. Dal canto suo, con il piano Renaulution, il Gruppo ha inizialmente puntato sulla tradizionale ristrutturazione, riducendo il breakeven point e i costi fissi. Oggi, invece, Renault Group ha superato il semplice approccio ristrutturativo e ha istituito team specializzati nelle nuove catene del valore: Ampere per i veicoli elettrici e il software, The future is neutral per l’economia circolare, Mobilize per le nuove mobilità e Alpine per il segmento sportivo di alta gamma. Mentre in passato i mantra erano l’efficienza e le economie di scala, ha concluso Luca de Meo, oggi il successo passa attraverso l’agilità strategica, intesa come la capacità di reagire rapidamente e adattarsi a un mercato in costante mutamento.

giovedì 10 aprile 2025

Valentina Pellegrini, i dieci anni di impegno con la Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus

Le nuove forme di povertà in Italia continuano a rappresentare una sfida urgente, con oltre sei milioni di persone che ogni giorno affrontano difficoltà nell’accesso a un pasto dignitoso. Tra le iniziative che si pongono l’obiettivo di contrastare questo fenomeno, spicca l’impegno della Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, che coinvolge Ernesto e Valentina Pellegrini. Attraverso un approccio basato su solidarietà, inclusione e speranza, la Fondazione offre supporto concreto a chi si trova in situazioni di fragilità.

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini: accoglienza, sostegno, reinserimento

Uno dei progetti più significativi della Fondazione è il Ristorante Ruben, situato a Milano, un luogo che rappresenta molto più di un semplice punto di ristoro. Ispirato alla storia di un uomo che aveva lavorato con la famiglia Pellegrini e che, dopo aver perso tutto, divenne fonte di ispirazione per la creazione di un luogo di accoglienza, il Ristorante Ruben che serve ogni sera fino a 350 cene. Il pasto, offerto in un ambiente accogliente e familiare, ha un costo simbolico di un euro ed è gratuito per i minori di 16 anni. L’accesso è regolato da una rete di enti e centri d’ascolto, che rilasciano tessere valide per 60 giorni e rinnovabili in base alle necessità degli ospiti. Come ricordato da Valentina Pellegrini, il progetto si fonda su tre principi chiave: accoglienza, sostegno, reinserimento. “Accogliere chi si trova in un momento di difficoltà, di disagio e di fragilità, per rispondere alle sue esigenze immediate salvaguardando la sua dignità e la sua personalità. Sostenere la ripresa di queste persone con l’ascolto, la disponibilità e accompagnandole nella gestione e nel superamento dell’emergenza. Promuovere il loro ritorno a pieno titolo nella società, favorendone il reinserimento nella struttura sociale a cui sentono di appartenere e che costituisce la loro identità”.

Valentina Pellegrini: “Il cibo è uno strumento di partecipazione e crescita di tutti gli attori coinvolti nella filiera

Nel corso di questi dieci anni, oltre 15.000 persone hanno trovato conforto e un aiuto concreto presso il ristorante Ruben. I menù, elaborati da nutrizionisti e cuochi, garantiscono un’alimentazione sana ed equilibrata, senza sprechi e nel rispetto del diritto a un cibo di qualità. In occasione del decimo anniversario, celebrato lo scorso 23 novembre, la Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus ha rinnovato il proprio impegno nella lotta contro alle nuove forme di povertà. Valentina Pellegrini ha inoltre annunciato un’iniziativa che porterà il messaggio di solidarietà e inclusione oltre i confini nazionali: la creazione di una versione internazionale de Le Guide de “L’Espresso”, con lo scopo di sensibilizzare un pubblico più ampio sulle tematiche legate all’alimentazione e all’inclusione sociale. “Il cibo non è solo nutrimento, ma uno strumento di partecipazione e crescita di tutti gli attori coinvolti nella filiera”, ha concluso Valentina Pellegrini, ribadendo l’importanza di unire le forze per affrontare le sfide sociali su scala globale.

Serenissima Ristorazione riconosciuta per solidità finanziaria e innovazione

La 62esima edizione del Premio Industria Felix ha riconosciuto Serenissima Ristorazione come una delle 27 realtà venete con maggior affidabilità finanziaria e miglior reputation. Leader nella ristorazione collettiva e commerciale, l’azienda ha ricevuto le più alte onorificenze di bilancio e il premio alla miglior impresa del settore ristorazione per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved nella regione Veneto.

Serenissima Ristorazione

Serenissima Ristorazione: il 62esimo Premio Industria Felix

Serenissima Ristorazione ha ricevuto il riconoscimento Industria Felix ed è stata premiata per la sua affidabilità finanziaria e per la sua reputation. La 62esima edizione del premio, presentata da Maria Soave, giornalista e conduttrice del TG1, è stata organizzata da Industria Felix Magazine insieme a “Il Sole 24 Ore”, in collaborazione con il Comune di Maranello, Cerved, A.C. Industria Felix, con la media partnership di “Askanews”. La selezione dei vincitori è stata effettuata da un Comitato scientifico qualificato, che ha analizzato 63.000 bilanci di società di capitali con fatturati superiore al milione di euro nell’anno fiscale 2023 e con sede legale nel nord est del Paese. Serenissima Ristorazione, leader della ristorazione commerciale e collettiva, è rientrata tra le 27 imprese della Regione Veneto che hanno ottenuto le più elevate onorificenze di bilancio e, nello specifico, è stata premiata come miglior impresa del settore ristorazione per performance gestionale e affidabilità finanziaria Cerved nella regione Veneto.

La leadership sostenibile e innovativa di Serenissima Ristorazione

Fondata negli anni ’80, Serenissima Ristorazione è leader nel settore nella ristorazione commerciale e collettiva. Guidata da Mario Putin, ha consolidato la propria posizione attraverso un approccio innovativo per migliorare la sostenibilità ambientale ed efficientare i processi produttivi. Le capacità e competenze maturate negli anni hanno consentito all’azienda di offrire servizi in grado di soddisfare i bisogni di qualsiasi cliente, in numerosi ambiti della ristorazione: sociosanitaria, scolastica, aziendale, per istituti religiosi e per la terza età; bar, self service, ristoranti alla carta; fornitura e distribuzione di prodotti alimentari e ortofrutticoli freschi; vending, catering e banqueting. Oggi, Serenissima Ristorazione controlla 13 società collegate, sia in Italia che all’estero, e grazie agli alti standard di sicurezza e igiene alimentare, mantenuti attraverso la tecnica di cottura a legame refrigerato, è fornitore di strutture come ospedali.

mercoledì 9 aprile 2025

SACE e Microsoft collaborano per un percorso formativo sulla twin transition

Un roadshow che istruisce le PMI sulla twin transition fornendo le nozioni e gli strumenti necessari per diventare più competitive sul mercato internazionale: il percorso formativo firmato SACE e Microsoft.

SACE

IA e sostenibilità al centro del roadshow lanciato da SACE e Microsoft

L’Intelligenza Artificiale e la sostenibilità costituiscono dei fattori non solo importanti, ma addirittura determinanti, per il successo del Made in Italy sul mercato internazionale. È questo il motivo che ha spinto SACE, il Gruppo assicurativo-finanziario controllato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ad avviare insieme a Microsoft Italia un roadshow sul tema. Un percorso, in otto tappe, che dà la possibilità alle imprese di approfondire le potenzialità legate all’Intelligenza Artificiale e conoscere gli strumenti e le soluzioni su cui puntare per una trasformazione innovativa e sostenibile dei propri modelli di business. “Con questo ciclo di roadshow vorremmo trasmettere un messaggio importante quanto necessario alle imprese che desiderano crescere: gli investimenti ESG devono essere accompagnati da investimenti in innovazione – sottolinea l’AD di SACE Alessandra Ricci – Le tecnologie 4.0 legate alla sostenibilità aumentano la proiezione internazionale e la capacità esportativa delle imprese”. Ad evidenziare la necessità di accelerare la trasformazione investendo in sostenibilità e digitalizzazione sono i numeri: le realtà che investono nella “twin transition” hanno infatti un aumento del ritorno sul capitale investito dell’8%. Una crescita che ha a che fare anche col potenziamento dell’employer branding che deriva da tali investimenti, poiché attraendo i talenti migliori le aziende aumentano le possibilità di raggiungere i propri obiettivi di business.

SACE e Microsoft: ecco come affrontare la trasformazione digitale e sostenibile

La combinazione di innovazione e sostenibilità ha dunque un impatto enorme sulle aziende. Durante il programma di formazione, vengono esplorati i driver di questi due fattori, interconnessi e reciprocamente abilitanti, in grado di rafforzare la capacità di esportazione, di ottimizzare efficienza, flessibilità e qualità dei processi produttivi, e di migliorare l’employer branding di un’impresa. Negli incontri tenuti da Microsoft, viene illustrato come mettere in atto la trasformazione digitale, rivoluzionare le attività aziendali e rendere più efficienti i processi interni con l’ausilio delle tecnologie 4.0. A SACE è affidato invece il compito di educare le aziende sulle tematiche relative alla twin transition, approfondendo l’offerta formativa gratuita e gli strumenti assicurativo-finanziari a disposizione per investire in innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione. Uno spazio è, infine, dedicato all’ESG Hub di SACE, l’ecosistema integrato e digitale che offre alle PMI una vasta gamma di prodotti e servizi per aiutarle ad affrontare la transizione sostenibile e digitale.

Alessandro Bernini: le nuove strategie di NEXTCHEM per la transizione energetica

Lo scorso dicembre, Alessandro Bernini, AD del Gruppo MAIRE, ha presentato al CdA il resoconto intermedio di gestione dei primi nove mesi del 2024, illustrando i traguardi conseguiti, tra cui: una graduale crescita a doppia cifra delle metriche principali e un incremento della redditività.

Alessandro Bernini

Alessandro Bernini: l’approvazione l del resoconto intermedio di gestione 2024 del Gruppo MAIRE

Lo scorso dicembre, è stato verificato e approvato dal CdA del Gruppo MAIRE il resoconto intermedio di gestione, in riferimento dei primi nove mesi del 2024. I dati mostrano una crescita costante e a doppia cifra delle metriche principali, segno di una crescita della redditività. In merito, Alessandro Bernini, AD del Gruppo, ha aggiunto: “Presentiamo oggi la nuova organizzazione della business unit Sustainable Technology Solutions che fa capo a NEXTCHEM, all’avanguardia nell’offrire soluzioni innovative e scalabili per soddisfare la crescente domanda globale di energia e di processi industriali sostenibili”. NEXTCHEM, controllata del Gruppo, ha annunciato le nuove linee di business su cui è impostata la nuova organizzazione: Sustainable Fertilizers, Low Carbon Energy Vectors e Circular Solutions. “Proseguiamo nel nostro impegno per fornire soluzioni efficaci ed economicamente sostenibili per i clienti e le comunità che serviamo”, ha rimarcato Alessandro Bernini.

Alessandro Bernini: i successi del piano strategico del Gruppo MAIRE

“Al contempo, la business unit Integrated E&C Solutions continua a crescere espandendo le proprie capacità di ingegneria — ha evidenziato Alessandro Berninifavorita dal ciclo di investimenti crescenti nel settore energetico”. La pianificazione pensata per il piano strategico ha ottenuto ottimi risultati, con una crescita occupazionale che ha portato a poter contare oggi su 9.300 collaboratori e collaboratrici. In aggiunta, la rivelazione di APS Group, avvenuta lo scorso luglio, ha aumentato le capacità multidisciplinari del team, potendo contare sull’apporto di professionisti altamente qualificati. “Il nostro portafoglio ordini di 14,8 miliardi di euro e l’elevata visibilità sulla crescita dei prossimi anni evidenziano il successo delle nostre iniziative strategiche”, ha concluso Alessandro Bernini.

martedì 8 aprile 2025

Marzio Perrelli: Sky Italia, il motore dell’intrattenimento sportivo

Il motorsport è diventato protagonista di Sky Italia. Grazie a un lavoro editoriale di qualità, Marzio Perrelli, Executive Vice President, ha annunciato per il 2025 più di 1.000 ore di live, 42 weekend e 200 gare in 16 diverse discipline.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: Sky Italia diventa anche la casa del motorsport

Il motorsport è diventato una disciplina fondamentale all’interno della “casa dello sport” di Sky Italia. Non solo Formula 1 e Moto GP, il motorsport si è esteso fino agli Emirati Arabi con la Dakar 2025. “Più di 1.000 ore live, 42 weekend, una stagione che dura ben 11 mesi. Nel 2025 in arrivo 200 gare — ha evidenziato Marzio Perrelli, Executive Vice President di Sky Italia — divise in 16 discipline, un impegno e un investimento che dimostrano ancora una volta quanto il motorsport sia al centro della nostra offerta”. Da più di 20 anni, il broadcaster investe nello sport su due o quattro ruote e, oggi, è diventato uno dei punti di riferimento per gli appassionati di motori. “Non ci limitiamo a comprare i diritti, li trasformiamo, li arricchiamo con la nostra capacità editoriale, con il nostro modo di raccontare — ha aggiunto Marzio Perrelli — e naturalmente con un continuo investimento in tecnologia. Ogni anno alziamo l'asticella”.

Marzio Perrelli: Sky Sport, parte integrante del motorsport

L’impegno che il team guidato da Marzio Perrelli ha riversato nella qualità editoriale è evidente e ha una risposta nella reazione “che riceviamo dalle federazioni, dalle leghe, dagli sponsor, ma soprattutto dai nostri abbonati. I numeri sono in continua crescita, soprattutto nel mondo della MotoGP e Formula 1. E anche l'aspetto digital sta crescendo a vista d'occhio”. Grazie anche al lavoro dei giornalisti e degli inviati sul campo, che aiutano a creare un rapporto di fiducia con gli spettatori. Infatti, “dagli appassionati, Sky Sport è considerato un vero e proprio team, l'undicesimo della Formula 1, il dodicesimo della Moto GP. E quando qualche tifoso in pista ci riconosce, ci chiedono autografi, selfie. È una bella sensazione, perché ci fa sentire come parte integrante del motorsport”, ha affermato Marzio Perrelli.

Gruppo Riva, una leadership internazionale nel settore siderurgico

Gruppo Riva è il primo operatore siderurgico italiano e tra le principali realtà europee nel settore dell’acciaio. Specializzato in prodotti lunghi e acciai di qualità, ha raggiunto una posizione di leadership grazie a investimenti in innovazione e standard qualitativi elevati.

Gruppo Riva

Gruppo Riva, leader dell’acciaio in Italia e in Europa

Nato nel 1954 grazie a un’intuizione di Emilio Riva, considerato un pioniere della siderurgia in Europa e tra gli industriali europei più lungimiranti dell’ultimo mezzo secolo, Gruppo Riva oggi vanta una leadership a livello internazionale, conseguita in oltre 70 anni di attività. Specializzato soprattutto in prodotti “lunghi” e acciai di qualità, realizzati con l’elettrosiderurgia, si è espanso nei principali Paesi europei, nei quali si è affermato grazie a elevati standard produttivi e ad una strategia basata su crescita e continui investimenti. I comparti merceologici riforniti includono la meccanica, il movimento terra, oil and gas e l’automotive, i quali richiedono standard qualitativi particolarmente elevati. Dal 2014 guidato dal Presidente Claudio Riva, il Gruppo oggi conta cinque stabilimenti in Italia e 23 siti produttivi situati in Italia, Spagna, Francia, Germania, Belgio e Canada. Con capitale interamente privato, Gruppo Riva ha introdotto la prima colata continua curva in Italia, entrata in funzione il 2 giugno del 1964 nello stabilimento di Caronno Pertusella.

Gruppo Riva: innovazione e tecnologie avanzate per il settore siderurgico

Innovazione, qualità, sicurezza e sostenibilità sono i valori che contraddistinguono l’attività dell’operatore siderurgico, consentendogli di migliorare costantemente gli standard dei prodotti, dei processi, dei servizi, delle condizioni di sicurezza negli stabilimenti e della compatibilità ambientale della produzione. A tale scopo, ogni anno Gruppo Riva realizza un programma di investimenti che puntano molto sull’innovazione. Negli anni 2000, ha inaugurato il Centro di Ricerca di Lesegno, presto divenuto il cuore tecnologico del Gruppo. Il laboratorio, l’unico in Italia a possedere l’innovativo simulatore termomeccanico capace di ricreare tutte le fasi di fabbricazione dell’acciaio e di qualsiasi tipo di lega, il “Gleeble 3800” e vanta collaborazioni con prestigiose università. Nei suoi stabilimenti, Gruppo Riva ha inoltre adottato un Sistema di Gestione della Qualità basato sulle norme UNI EN ISO 9001 e IATF 16949.

venerdì 4 aprile 2025

TLC, Pietro Labriola (TIM): “Chiedo equità, o meno regole per tutti, o più regole per tutti”

L’Amministratore Delegato di TIM Pietro Labriola ha lanciato un chiaro messaggio sul futuro delle telecomunicazioni in Europa, definendo il settore “un malato terminale” la cui unica cura è il consolidamento. In un’intervista rilasciata in occasione dell’evento live di “Affari&Finanza”, il manager ha evidenziato le criticità di un mercato caratterizzato da eccessiva competizione e mancanza di ritorni sugli investimenti.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: il consolidamento come unica via d’uscita

Il comparto delle telecomunicazioni, ha confermato Pietro Labriola, soffre a causa di “un eccesso di competizione, derivato dal fatto che l’Europa ha scelto il modello di massimo liberismo”. Attualmente, l’Europa conta circa 100 operatori, molti dei quali in difficoltà per la scarsa redditività del settore. “Il problema è che prima le telecomunicazioni erano un settore chiuso, ora ci sono competitor provenienti da mercati diversi e con regole differenti. Chiedo equità di trattamento: o meno regole per tutti, o più regole per tutti”, ha aggiunto l’AD. Secondo il manager, prima di pensare alla creazione di “champion europei” delle telecomunicazioni, occorre rafforzare i singoli mercati nazionali: “Il primo punto è quindi il consolidamento nei singoli Paesi”, ha ribadito.

Pietro Labriola: partnership con Iliad e Poste e know-how all’estero

Per quanto riguarda TIM, Pietro Labriola ha individuato due potenziali partner strategici per una possibile fusione o collaborazione: Iliad e Poste Italiane. “Tutti gli incroci che portano a una quota di mercato sopra il 45% sono impraticabili. Un deal con Iliad avrebbe caratteristiche industriali di riduzione delle reti, mentre con Poste la partnership può accelerare la condivisione della base clienti”, ha proseguito. Il manager ha poi lanciato un ulteriore allarme sugli investimenti futuri. “Se non abbiamo un ritorno nell’investimento non investiremo nelle reti 5G e in fibra, e quindi non ci sarà digitalizzazione dell’Europa”, ha dichiarato, ricordando come la questione non riguardi solo TIM, ma l’intera economia europea. TIM non ha intenzione di investire direttamente all’estero, ma punta a esportare il proprio know-how. L’AD ha spiegato che la collaborazione con l’Agenzia per l’innovazione e lo sviluppo digitale del Ministero dello sviluppo digitale e dei trasporti dell’Azerbaijan rientra in questa strategia. Sul segmento enterprise – ha quindi concluso Pietro Labriola – abbiamo sviluppato delle tecnologie nostre per le quali abbiamo investito e abbiamo delle piattaforme esistenti: la possibilità di portare a costo marginale queste piattaforme all’estero ci porta ad avere dei ricavi e delle marginalità aggiuntive da reinvestire nelle stesse piattaforme”.

Atitech e Volotea: Annalaura Lettieri guida la negoziazione di un’intesa strategica

Il contratto tra Atitech e Volotea, sottoscritto lo scorso maggio, rappresenta un’importante tappa nel consolidamento della presenza della compagnia aerea low-cost in Italia, con particolare attenzione alla città di Napoli. Un aspetto fondamentale della negoziazione è stato il supporto fornito dall’ufficio legale interno, coordinato dall’avvocato Annalaura Lettieri.

Annalaura Lettieri

Il contributo di Annalaura Lettieri all’accordo

Il contratto, sottoscritto dal Presidente e Amministratore Delegato di Atitech Gianni Lettieri e dal Fondatore e CEO di Volotea Carlos Muñoz, prevede un servizio di manutenzione a lungo termine che rafforza ulteriormente il ruolo dello scalo di Napoli Capodichino nelle strategie di crescita della compagnia aerea. Volotea, già presente in 23 aeroporti italiani, ha infatti scelto Napoli come una delle sue otto basi strategiche nel Paese. La collaborazione quinquennale prevede la manutenzione della flotta Airbus A320 della compagnia. Annalaura Lettieri ha avuto un ruolo cruciale nella negoziazione del contratto, guidando il team legale interno di Atitech nella definizione dei termini dell’accordo. La sua esperienza, unita alle solide competenze, ha garantito la solidità contrattuale e la tutela degli interessi delle parti coinvolte.

Annalaura Lettieri, l’accordo Atitech-Volotea: un’intesa strategica per Napoli

Il contratto quinquennale prevede che Atitech fornisca a Volotea, su base non esclusiva, servizi di manutenzione di base, inclusi controlli periodici (Check C, 6Y e 12Y), modifiche strutturali e interventi in AOG (Aircraft On Ground). Per soddisfare queste esigenze, durante la stagione invernale saranno riservate almeno due baie degli hangar Atitech presso l’aeroporto di Napoli Capodichino. “L’accordo – ha commentato Carlos Muñoz – rappresenta un ulteriore tassello importante per la nostra presenza a Napoli, un territorio in cui continueremo a investire e che si conferma anche per questo 2024 un punto focale per il nostro business”. Secondo Gianni Lettieri, la collaborazione “consolida il legame di Volotea con la città di Napoli e con il nostro Paese, conferma la qualità del progetto industriale di Atitech e, infine, unisce due grandi tradizioni dell’aviazione civile europea”. Grazie alla competenza di Annalaura Lettieri e al lavoro svolto dal team legale, l’accordo tra Atitech e Volotea segna un nuovo passo avanti nell’industria aeronautica, consolidando Napoli come hub strategico per il settore della manutenzione aeronautica in Europa.

Pier Silvio Berlusconi al TG5: MFE motore di un progetto europeo

Pier Silvio Berlusconi: “Vorrei ricordare che Mediaset offre non solo un prodotto gratuito al suo pubblico, ma negli anni non ha mai, mai, mai ricevuto nessun finanziamento pubblico. Quindi azienda motore di un progetto europeo e internazionale che fa tutto con le sue forze. Quindi sì, un po’ di orgoglio c’è”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE annuncia OPA volontaria su ProsiebenSat, l’impatto internazionale

L’annuncio di MFE, guidata da Pier Silvio Berlusconi, sul lancio di un’OPA volontaria su ProsiebenSat ha avuto risonanza in Europa e non solo. Ne hanno scritto le principali testate internazionali. Tra queste anche “Le Figaro” che, nel rilanciare l’operazione, rimarca che Pier Silvio Berlusconi “sogna un grande Gruppo televisivo paneuropeo”.  MFE, si legge nell’articolo, ha “una grande costanza nella sua visione strategica mentre tutti credono” che “la televisione sià già condannata”. Una vision sottolineata da diverse testate anche in Italia come “Il Giornale” che, nel commentare le considerazioni espresse dal CEO in un’intervista al TG5, scrive: “Da tempo ormai si dà la tv per morta per questo l'operazione compiuta da MEDIAFOREUROPE è qualcosa da considerarsi straordinario”. Il Gruppo MFE, evidenzia inoltre “Le Figaro”, è “uno dei rari in Europa ad aver mantenuto la vendita della pubblicità sulle reti in chiaro accessibile su tutte le piattaforme”. Dalla Germania, osserva anche “Milano Finanza” all’indomani dell’annuncio dell’operazione, “arriva un importante endorsement all'offerta che Mfe-MediaForEurope lancerà su Prosiebensat

MFE-ProsiebenSat: l’intervista a Pier Silvio Berlusconi all’indomani dell’annuncio dell’OPA

L’obiettivo di Pier Silvio Berlusconi, riporta anche “Financial Times”, è la creazione di “un Gruppo paneuropeo cross-mediale e cross-nazionale che si ponga naturalmente come alternativa ai colossi digitali riuscendo nell’ambizioso traguardo di poter competere e di poter crescere”. Lo ha spiegato anche il CEO in un’intervista al TG5 spiegando che non si deve guardare all’operazione come a una mossa finanziaria: “Noi non siamo dei raider. Alla base di questo progetto ci sono delle forti motivazioni industriali. Vogliamo provare a incidere e a imprimere la nostra strategia anche in Germania. Strategia che, ci tengo a dire, ha portato l’Italia e la nostra azienda spagnola a dei risultati davvero ottimi, migliori degli altri competitor in Europa”. Un progetto sicuramente “ambizioso”, ancor di più di questi tempi, come evidenzia anche Pier Silvio Berlusconi: “Da alcuni anni, ahimè, in Italia siamo abituati a vedere delle realtà imprenditoriali, industriali che vengono acquisite e conquistate da aziende estere, questo è vero. Non nascondo che un progetto così ambizioso, che riguarda anche il primo mercato d’Europa, cioè la Germania, in un settore iper-competitivo, dominato dai giganti del web, come quello dei media, è un qualcosa che ci dà orgoglio. Anche perché vorrei ricordare che Mediaset offre non solo un prodotto gratuito al suo pubblico, ma negli anni non ha mai, mai, mai ricevuto nessun finanziamento pubblico. Quindi azienda motore di un progetto europeo e internazionale che fa tutto con le sue forze. Quindi sì, un po’ di orgoglio c’è”.

giovedì 3 aprile 2025

Gruppo Danieli e Newcleo: alleanza strategica per l’acciaio green

Un nuovo passo verso la decarbonizzazione dell’industria siderurgica: Newcleo, la società fondata da Stefano Buono e attiva nello sviluppo di reattori nucleari innovativi, ha siglato un accordo strategico con Danieli & Co. Officine Meccaniche per integrare i reattori veloci raffreddati a piombo nelle tecnologie di produzione dell’acciaio. L’intesa prevede lo sfruttamento dell’elettricità e del calore ad alta temperatura generati dai reattori di Newcleo per alimentare i processi produttivi degli impianti Green Steel di Gruppo Danieli, riducendo così l’impatto ambientale della filiera dell’acciaio.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli e Newcleo: sinergia nucleare per un’acciaieria più sostenibile ed efficiente

La collaborazione tra le due aziende punta a combinare innovazione nucleare e produzione siderurgica, creando un ecosistema energetico più efficiente e a basse emissioni di carbonio. Grazie alla fornitura di energia pulita dai reattori modulari di Newcleo, Gruppo Danieli potrà ridurre la dipendenza da fonti fossili e abbattere i costi energetici per i produttori di acciaio e i loro clienti. “Unendo i loro sforzi, le due aziende riconoscono l’opportunità di raggiungere traguardi significativi nel percorso dell’industria siderurgica verso la decarbonizzazione, lavorando anche per ridurre i costi energetici e la volatilità a vantaggio dei produttori e dei clienti che servono”, si legge in una nota. Il settore dell’acciaio, come quello dell’automotive, è al centro di una profonda trasformazione, supportata anche dagli impegni del Clean Industrial Deal adottato dalla Commissione Europea a febbraio. Quest’ultimo prevede un investimento di oltre 100 miliardi di euro per favorire la produzione pulita e abbattere i costi energetici delle industrie ad alta intensità energetica.

L’accordo con Gruppo Danieli si inserisce nel nuovo quadro normativo sul nucleare sostenibile

L’accordo tra Newcleo e Gruppo Danieli si inserisce in un contesto favorevole all’innovazione nucleare, come dimostrato dall’approvazione recente, in Consiglio dei Ministri, del Ddl che delega il Governo a regolamentare il nuovo nucleare sostenibile. L’obiettivo principale è accelerare la transizione energetica e garantire maggiore sicurezza negli approvvigionamenti, contribuendo al raggiungimento dei target delineati dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima. Per Newcleo, la partnership con Gruppo Danieli rappresenta un’ulteriore tappa in un percorso già segnato da collaborazioni strategiche. La recente sinergia conferma l’ambizione delle due realtà di rivoluzionare il settore energetico e industriale, promuovendo un futuro più sostenibile per l’acciaio.

Enrico Vita: consapevolezza, ambizione e coraggio per la crescita aziendale

La strategia vincente per un’azienda, secondo l’AD di Amplifon Enrico Vita, è unire una crescita organica interna con l’espansione e la competizione nei mercati internazionali, seguendo tre aspetti cruciali: consapevolezza, ambizione e coraggio.

Enrico Vita

Enrico Vita: puntare alla crescita organica e sui mercati internazionali

Sono tre le caratteristiche che un’azienda deve possedere se vuole crescere organicamente ed eccellere nei mercati esteri: consapevolezza, ambizione e coraggio, secondo Enrico Vita, AD di Amplifon. La consapevolezza è alla base della realizzazione che il campo da gioco della competizione, in ogni tipo di settore, non è più su un territorio nazionale, tantomeno continentale, ma globale. “L’ambizione porta le aziende a voler eccellere e giocare un ruolo da leader nel palcoscenico in cui esse si trovano. E il coraggio è quello relativo alla capacità di fare anche delle mosse molto coraggiose in termini di acquisizione, in termini di espansione in nuovi mercati — ha evidenziato Enrico Vitache è assolutamente un elemento da cui non si può prescindere”. La combinazione necessaria per le aziende è unire acquisizioni con la crescita organica, poiché quest’ultima è il vero indicatore per “valutare quanto bene le aziende stanno competendo nel proprio mercato di riferimento”.

Enrico Vita: i mercati più promettenti per Amplifon

Attraverso una strategia di espansione e acquisizioni oculate, Amplifon ha raggiunto una leadership internazionale nel suo ambito. Sia nel breve, che nel medio e lungo periodo, gli “Stati Uniti rappresentano circa il 40% del mercato globale nella nostra industria”, ha affermato Enrico Vita, poiché la loro crescita demografica supporterà nel futuro la crescita del mercato in cui agisce Amplifon. In aggiunta, un progetto molto vivo è quello relativo al mercato cinese, con un respiro di medio e lungo periodo. “Siamo entrati in Cina nel 2018, oggi possiamo contare su uno dei network più importanti che ci sono nel nostro settore. Questo perché — ha spiegato Enrico Vita — anche in Cina quello che è il trend demografico sicuramente porterà una crescita molto importante di questo mercato negli anni a venire”.

Green Vision: Il percorso di Pietro Colucci nell’energia pulita

Il panorama imprenditoriale italiano vede emergere figure di spicco nell’ambito della Green Economy e dell’innovazione ambientale. Tra queste, Pietro Colucci si distingue per un approccio che coniuga crescita sostenibile, investimenti in nuove tecnologie e prospettive di ampio respiro per l’energia rinnovabile.

Pietro Colucci

Pietro Colucci: un’impresa votata all’ambiente

La carriera di Pietro Colucci inizia da giovanissimo, quando a soli 22 anni assume la guida di un’impresa di famiglia impegnata nei servizi ambientali. Nel corso degli anni, la sua intraprendenza lo porta ad ampliare le attività aziendali, tra cui spicca l’acquisizione, avvenuta nel 2000, della sezione italiana di Waste Management Inc., specializzata nel trattamento dei rifiuti. Da questa operazione nasce il Gruppo Unendo, realtà che sotto la sua guida cresce in modo significativo e orienta progressivamente le proprie azioni verso la valorizzazione delle energie rinnovabili. Con la fondazione di Unendo Energia nel 2004, il focus aziendale si estende infatti al settore eolico, affermando un modello di business fondato sulla produzione di energia pulita. Sempre attento alle dinamiche di sostenibilità, tra il 2006 e il 2011 ricopre la presidenza di Assoambiente, sottolineando la necessità di investire in tecnologie ecocompatibili e promuovere una cultura industriale rispettosa dell’ecosistema. L’acquisizione di Schiapparelli 1824 S.p.A., poi trasformata in Kinexia e quotata in Borsa, conferma la tendenza a esplorare nuove frontiere nell’ambito delle fonti alternative.

Strategie per la Green Economy di Pietro Colucci

Nel 2011, conclusa l’esperienza con il Gruppo Unendo, l’imprenditore avvia una nuova realtà chiamata Sostenya, una holding di partecipazione che riunisce attività nel campo ambientale e progetti sulle fonti rinnovabili. Questo passaggio evidenzia un ulteriore rafforzamento dell’impegno a favore dell’energia pulita, confermato anche dall’acquisizione di quote di Innovatec, azienda specializzata in risparmio energetico e tecnologie Smart. Con Sostenya, Pietro Colucci pone al centro la ricerca di soluzioni integrate, tra cui le Smart Grid e le Smart City, promuovendo servizi in grado di connettere la gestione sostenibile dei rifiuti con l’efficienza domestica e industriale. In parallelo, assume incarichi in associazioni e comitati nazionali, tra cui il ruolo di Consigliere nel Gruppo Energia di Assolombarda, contribuendo alla definizione di strategie ecocompatibili e di progetti pilota volti all’innovazione verde. Da una prospettiva più ampia, l’impegno del manager emerge anche nelle collaborazioni con figure istituzionali e nella creazione di documenti programmatici, come il Manifesto per lo Sviluppo Sostenibile, dedicato alla promozione di politiche nazionali capaci di favorire la crescita della green economy. Tra pubblicazioni, come il libro “Vento a Favore”, e la fondazione di enti che sostengono la transizione energetica, il percorso di Pietro Colucci sottolinea la necessità di rinnovare il tessuto imprenditoriale italiano, abbracciando un sistema più attento all’ambiente e pronto a cogliere le opportunità della tecnologia in continua evoluzione.

Claudio Descalzi: risultati 2024 e nuovo Piano Strategico 2025-2028, parla l’AD

Claudio Descalzi: “Siamo riusciti anche ad aumentare la produzione oltre il target di 1,7 milioni di barili al giorno. La forte generazione di cassa per 13,6 miliardi di euro ci ha permesso di coprire capex e dividendi. Ricordo che abbiamo distribuito agli azionisti oltre 5 miliardi di euro, tra cedole e buyback”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il 2024 di Eni nell’intervista all’AD

Io credo che sia stato un anno straordinario”: lo sottolinea l’AD di Eni Claudio Descalzi nell’intervista rilasciata a “Milano Finanza” in cui commenta i risultati 2024 e illustra le linee-guida del nuovo Piano Strategico. “Siamo riusciti anche ad aumentare la produzione oltre il target di 1,7 milioni di barili al giorno. La forte generazione di cassa per 13,6 miliardi di euro ci ha permesso di coprire capex e dividendi. Ricordo che abbiamo distribuito agli azionisti oltre 5 miliardi di euro, tra cedole e buyback”, aggiunge l’AD. In Eni nel 2024 “crescita e creazione di valore hanno raggiunto un livello di eccellenza, supportati dalla nostra struttura finanziaria e dalla disciplina nei costi”, aveva spiegato l’AD lo scorso 27 febbraio in occasione della presentazione dei risultati: “La nostra posizione di leadership nell’industria è frutto della competitività del portafoglio di attività e del coerente disegno gestionale e finanziario del modello satellitare, che ha concretizzato oltre 21 miliardi di euro di valore d’impresa nel corso dell’anno”. L’AD Claudio Descalzi ne rimarca il valore anche a “Milano Finanza”: “È evidente che la strategia dei satelliti ci stia dando grandi soddisfazioni, dalle cessioni di quote di minoranza sono entrati 3,7 miliardi di euro con un forte beneficio sul leverage, che è sceso proforma dal 22 al 15%. Quanto a nuovi ingressi, tenendo come riferimento Enilive, Plenitude ha ancora fino a un 20% di capitale da poter cedere. È in corso un beauty contest, c’è molto interesse. Una volta che avremo chiuso questa seconda tranche penseremo alla quotazione. L’ipo è fondamentale, ma quando c’è una risposta così forte da parte di investitori privati diventa un secondo passo”.

Claudio Descalzi: le considerazioni sul Piano Strategico 2025-2028

Il 27 febbraio, Claudio Descalzi ha presentato anche il Piano Strategico 2025-2028, che prevede investimenti annui per 7 miliardi con focus su transizione energetica e decarbonizzazione ma anche su innovazione e data center. Nell’intervista, l’AD si sofferma in particolare sull’accordo con Petronas che punta a valorizzare gli asset upstream in Indonesia e Malesia: “Creerà un leader in Asia con una produzione di 500mila barili equivalenti”. Ma al centro del nuovo Piano anche una nuova area di business potenziale: la fornitura di energia ai data center, che sono grandi energivori. “Si aprono grandi opportunità tanto che stiamo valutando di creare una società satellite dedicata. Si tratta di impianti che hanno bisogno di forniture non interrompibili, noi possiamo garantirgliele col gas e decarbonizzare attraverso la cattura e stoccaggio di CO2, attività peraltro da conferire a un altro satellite che sarà costituito quest’anno. Inoltre possiamo mettere a disposizione terreni e capacità computazionale”, ribadisce Claudio Descalzi a “Milano Finanza”.

mercoledì 2 aprile 2025

Diana Bracco premiata al Milan Longevity Summit per la sua carriera e il valore sociale del suo operato

Una carriera esemplare: Presidente e AD del Gruppo Bracco dal 1999, Diana Bracco è stata premiata per il suo percorso professionale e l’apporto alla società in occasione del Milan Longevity Summit - Esercizi di longevità.

Diana Bracco

Diana Bracco: il riconoscimento a una carriera di successi

Presso il Palazzo Marino di Milano si è tenuta la seconda edizione di Milan Longevity Summit - Esercizi di longevità, ideato da Viviana Kasam, fondatrice di BrainCircle Italia, e presieduto da Marilena Citelli Francese. Per l’occasione, alla presenza del Sindaco di Milano Giuseppe Sala, sono state celebrate quelle figure la cui vita è da prendere come esempio: tra queste anche Diana Bracco, Presidente e AD del Gruppo Bracco. L’iniziativa è nata con l’idea di riflettere sul valore sociale della longevità e sull’importanza di una vita in salute. Per questo motivo, si è deciso di omaggiare figure di spicco come Diana Bracco che, attraverso i loro percorsi professionali, hanno apportato un significativo valore alla comunità e dimostrato come la longevità possa rappresentare un patrimonio prezioso per ogni generazione.

Diana Bracco: oltre 50 anni di carriera

Con oltre 50 anni di esperienza come manager e imprenditrice, Diana Bracco ha assunto la carica di AD e Presidente del Gruppo Bracco nel 1999 e ha contribuito all’espansione internazionale dell’azienda. Dopo essersi laureata in Chimica presso l’Università di Pavia, ha iniziato la sua carriera nell’azienda di famiglia nel 1966 e, nel 1977, ha assunto l’incarico di DG del Gruppo. Nel suo percorso professionale, ha ricoperto ruoli in numerose associazioni del settore: dal 2000 al 2003 e dal 2008 al 2012, è stata Vice Presidente di Confindustria con delega per Ricerca & Innovazione. L’imprenditrice è diventata la prima Presidente donna delle associazioni Federchimica, dal 2003 al 2005, e di Assolombarda, fino al 2009. Inoltre, Diana Bracco è stata membro dell’Advisory Board del “B20 ITALY 2021”, Ambassador per il Women Empowerment nell’engagement Group B20, Presidente del Cluster Nazionale Scienze della Vita - ALISEI e Vicepresidente della Camera di Commercio di Milano, oggi membro del Consiglio. Attualmente, è Vicepresidente della Italy China Council Foundation, membro del Consiglio Generale e del Comitato Esecutivo della Fondazione Fiera Milano e membro del Consiglio Direttivo nazionale di Confindustria.

Luca Dal Fabbro: il manager moderno tra tecnologia e flessibilità

In occasione di RSC Academy Leader Talk, Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, è intervenuto sulla figura del manager nella contemporaneità delineando quali caratteristiche debba avere per intercettare le sfide del mondo e sviluppare una visione per il futuro.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: le caratteristiche del nuovo manager

Allo scorso evento di RCS Academy Leader Talk, tenutosi il 15 novembre, il Presidente del Gruppo Iren Luca Dal Fabbro è intervenuto sul ruolo del manager contemporaneo. “Il mondo varia in maniera veloce, ci sono molti fenomeni che stanno accadendo, molti nuovi. Ci sono eventi non prevedibili. L’IA accelera questi fenomeni, la globalizzazione o la de-globalizzazione accelerano questi fenomeni. Siamo in una fase di maggiore conflitto tra sistemi, fra economie, fra tecnologie”. Proprio per questi motivi, una caratteristica imprescindibile per un manager deve essere la flessibilità, la capacità di sviluppare una visione per il futuro. Secondo Luca Dal Fabbro, è fondamentale “essere un manager olistico che possa coniugare gli aspetti tecnologici, manageriali, quindi di project management e di buona execution”.

Luca Dal Fabbro: “Sapere come e dove va l’azienda”

Un manager dovrebbe essere al corrente di “cosa sia la sfida sulla Cybersecurity, sull’Intelligenza Artificiale, sulle Biotecnologie, sulle tecnologie in generale”, ha ribadito Luca Dal Fabbro, poiché i cambiamenti tecnologici e digitali che impattano sul mondo possono avere sia dei risvolti positivi che negativi. Se si è in grado di interpretarli, allora si è in grado di dare una direzione all’azienda. “In termini di approccio, richieste, esigenze, dobbiamo pensare che i giovani pensano al lavoro in modo diverso rispetto alle altre generazioni. Dobbiamo sapere, e un manager deve capire, come interpretare questi fenomeni — ha sottolineato Luca Dal Fabbro — facendo in modo di poter motivare le giovani risorse, farle formare e renderle capaci di poter competere in maniera efficace e di poter capire le dinamiche che avvengono intorno a lui”.

martedì 1 aprile 2025

Telemedicina e pediatria, Susanna Esposito: in DIGICARE offriamo le competenze adeguate

Susanna Esposito: DIGICARE è un percorso formativo avanzato per fornire competenze pratiche relative alla sanità digitale. Una lezione è dedicata all’applicazione della telemedicina per i pazienti pediatrici.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: come applicare la telemedicina nei pazienti pediatrici

DIGICARE è la Scuola di Alta Formazione lanciata dalla Prof.ssa Susanna Esposito, docente di Pediatria all’Università di Parma e Direttrice della Clinica Pediatrica all’Ospedale Pietro Barilla. Il progetto, finanziato dalla Regione Emilia- Romagna e dal Fondo Sociale Europeo, nasce dall’idea di fornire delle competenze pratiche nell’ambito della telemedicina e della medicina personalizzata. I destinatari sono medici, infermieri e tutti coloro che operano come professionisti sanitari, così come lo staff amministrativo e gli ingegneri delle strutture sanitarie. Tra gli obiettivi del percorso formativo ci sono l’approfondimento delle tematiche relative a telemedicina, Intelligenza Artificiale, IoT e big data applicati alla sanità; la conoscenza delle ultime tecnologie in dispositivi indossabili e delle piattaforme di telemedicina; l’apprendimento dell’analisi dei dati clinici in tempo reale e della progettazione di trattamenti personalizzati; l’assimilazione di nozioni sull’etica e sulle normative nell’ambito della sanità digitale; la partecipazione a casi studio reali e sessioni pratiche con esperti del settore. Susanna Esposito, che ha coordinatole linee guida sulla telemedicina applicata ai pazienti pediatrici ed è attualmente impegnata nel coordinare un progetto per l’Istituto Superiore di Sanità sulle raccomandazioni di buona pratica clinica dell’impiego della telemedicina nel bambino con pneumopatia cronica, conduce una lezione dedicata proprio al paziente pediatrico, nel corso della quale illustra nel dettaglio quali sono le linee guida, entrando nel vivo di determinate casistiche.

Susanna Esposito: esempi di casistiche in cui applicare la telemedicina

Nel caso dell’asma bronchiale, ad esempio, Susanna Esposito riporta che ci sono centinaia di studi che dimostrano come sia possibile identificare precocemente le acutizzazioni pure con il paziente presso il proprio domicilio. “È stato dimostrato – afferma – come sia possibile dare istruzioni ai pazienti pediatrici e ai loro familiari sull’esecuzione corretta della terapia preventiva e sappiamo come gestire anche in ambienti non sanitari eventuali crisi asmatiche”. Durante il corso, la docente condivide inoltre le esperienze raccolte sulla fibrosi cistica, la malattia genetica più comune della razza caucasica. “Nel nostro Paese – continua – ci sono numerose esperienze sull’uso della telemedicina con software che sono stati ottimizzati anche grazie al contributo dei pazienti e dei loro familiari. Questo ci evidenzia una nuova possibilità di presa in carico, che permette una cura di prossimità e nel contempo una presa in carico del paziente, in rapporto ai suoi bisogni, con una frequenza di assistenza che vede un intervento sempre più personalizzato”. Tra gli altri ambiti affrontati nel percorso formativo, quello dei disturbi mentali in età pediatrica e adolescenziale, con una sezione dedicata alla gestione dei bambini con ansia lieve-moderata. A chiusura del corso, una lezione sulle ultime novità del settore, incluse le competenze richieste agli operatori.