giovedì 31 luglio 2025

Manolo Cipolla: rinnovamento della flotta, nuovi depositi e intermodalità per Cotral

Sotto la guida di Manolo Cipolla, Cotral prosegue il suo percorso di sostenibilità e innovazione con progetti per l’intermodalità con Trenitalia, un rinnovamento della flotta e la lavorazione di nuovi depositi, consolidandosi come prima società di trasporto pubblico della Regione Lazio, come dimostra il successo della tratta Frosinone - Terracina.

Manolo Cipolla

Manolo Cipolla: l’impegno di Cotral per la sostenibilità ambientale con l’intermodalità

Si rinnova l’impegno di Cotral verso la sostenibilità ambientale e l’innovazione, come ha dichiarato il Presidente Manolo Cipolla in un’intervista rilasciata a “Odissea Quotidiana” riguardo il nuovo accordo per l’intermodalità avviato con Trenitalia, “del quale sono molto orgoglioso, nel quale ho messo le competenze e le conoscenze che ho dal mondo della ferrovia”. Il progetto di intermodalità, che è nato per individuare le corrispondenze tra treni e autobus per la nuova stazione di Guidonia Colle Fiorito, si è esteso anche ad altre numerose stazioni, in aggiunta ai nuovi servizi e tecnologie digitali per ottimizzare la gestione del viaggio. “Sull’elettrico stiamo lavorando sull’ipotesi di Monterotondo, che è un deposito con caratteristiche peculiari”, ha sottolineato Manolo Cipolla. Mantenere la flotta aggiornata secondo gli standard europei è un obiettivo costantemente perseguito da Cotral: oltre ai 62 nuovi bus CNG e sei a gasolio, è prevista infatti una gara per l’acquisto di 50 bus a gasolio da 12 metri e 20 di lunghezza ridotta.

Manolo Cipolla: nuovi depositi e il successo della tratta Frosinone - Terracina

“Oltre ai lavori per la realizzazione degli impianti di rifornimento a metano, ci stiamo attivando su diversi fronti secondo quanto previsto dal Piano Industriale — ha ribadito Manolo Cipollache prevede un investimento di 15 milioni di euro per lo sviluppo del portafoglio immobiliare nel triennio 2025-2027”. Il 7 luglio è stato inaugurato il deposito di Valentano, con un investimento di circa 2,4 milioni di euro e “quattro mesi fa il nuovo deposito di Monterotondo dal valore di 7 milioni di euro”. Proseguono i lavori per il rinnovo dell’impianto di Civitavecchia, per un costo di 2,6 milioni di euro, ed è in sviluppo il progetto per l’apertura di un attestamento a Manziana. A questi si aggiungono i lavori per il nuovo deposito a Subiaco, a Castel Madama e a Tivoli. La tratta estiva sperimentale per collegare Frosinone a Terracina ha riscosso molto successo, ha sottolineato Manolo Cipolla: “In alcune giornate, soprattutto nei fine settimana, abbiamo dovuto inserire delle corse bis in supporto ai bipiano”. Per questo motivo la tratta rimarrà attiva fino a settembre.

Il manager delle trasformazioni: la storia professionale di Flavio Cattaneo

Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Enel da maggio 2023, Flavio Cattaneo vanta un curriculum ricco di incarichi di vertice in alcune delle principali aziende come RAI, Terna e NTV-Italo.

Flavio Cattaneo

Dalla laurea all’ingresso in Terna: i primi incarichi professionali di Flavio Cattaneo

Nato a Rho (Milano) nel 1963, Flavio Cattaneo si laurea in Architettura al Politecnico di Milano, per poi perfezionare il suo percorso formativo presso la SDA Bocconi School of Management, dove acquisisce solide competenze in finanza e gestione aziendale. Il suo esordio nel mondo del management risale al 1989, quando assume la guida dell’impresa di famiglia nel settore edile. Ma è sul finire degli anni ‘90 che inizia a costruire la sua reputazione nel settore pubblico e industriale. Nel 1998 viene nominato Vicepresidente di AEM, oggi A2A, mentre l’anno seguente entra nell’Ente Fiera Milano come Commissario straordinario. Qui assume un ruolo cruciale nella trasformazione dell’ente in società per azioni e nella successiva quotazione in Borsa, una delle prime operazioni di questo tipo in Italia. La sua capacità di traghettare le aziende verso nuovi modelli di governance lo porta, nel 2003, alla direzione generale della Rai: sotto la sua guida, il servizio pubblico avvia il digitale terrestre e razionalizza la struttura finanziaria attraverso l’integrazione con Rai Holding. Il salto definitivo nella grande industria arriva nel 2005, quando Flavio Cattaneo assume la guida di Terna S.p.A., il principale operatore europeo per le reti di trasmissione dell’energia elettrica. Durante i suoi tre mandati consecutivi, Terna si afferma come best practice nel settore, ottenendo due volte il prestigioso EEI International Utility Award per il miglior rendimento totale del titolo. A livello internazionale, segue anche la quotazione della controllata Terna Participações SA in Brasile, confermando la sua visione globale.

Le sfide manageriali di Flavio Cattaneo tra Italo, TIM ed Enel

L’esperienza manageriale di Flavio Cattaneo prosegue con Ntv-Italo, dove nel 2015 viene nominato Amministratore Delegato: il suo intervento è decisivo per la ristrutturazione e il rilancio del primo operatore privato italiano dell’alta velocità. In parallelo, siede nei Consigli di Amministrazione di grandi realtà come Generali Assicurazioni, dove è stato Consigliere indipendente dal 2014 al 2016, ruolo che ricopre nuovamente oggi, e Telecom Italia (TIM), di cui diventa Amministratore Delegato nel 2016 con deleghe esecutive. Dopo un ritorno a Italo nel 2017, lascia definitivamente il Gruppo nel 2018. Il rientro nel settore energia avviene nel 2023, con la nomina ad Amministratore Delegato di Enel. Pochi mesi dopo assume anche la presidenza di Enel Iberia e la vicepresidenza di Endesa S.A., segnando un nuovo capitolo internazionale nella sua carriera. Oltre ai ruoli operativi, Flavio Cattaneo ha svolto funzioni strategiche in diversi ambiti: dal 2008 al 2012 è stato Vicepresidente di UIR (Unione degli Industriali e delle Imprese di Roma) con delega all’energia e all’ambiente, ed è stato Amministratore in diverse società nei settori dell’edilizia, del real estate e delle nuove tecnologie. Numerosi anche i riconoscimenti ottenuti: Cavaliere del Lavoro nel 2011, premiato nel 2010 con il Lombard élite per il contributo alla competitività del Paese e nel 2012 come “Uomo dell’anno” da Staffetta Quotidiana e Fondazione Energia.

Alessandro Bernini: il Gruppo MAIRE ha chiuso il primo trimestre con 1,7 miliardi di euro di ricavi

Sotto la guida di Alessandro Bernini, il Gruppo MAIRE ha chiuso il primo trimestre con grandi risultati, con ricavi consolidati pari a 1,7 miliardi di euro. Previsto un andamento simile per tutto il 2025, grazie ad acquisizioni del valore di 3,5 miliardi di euro e all’espansione verso i nuovi mercati Global South.

Alessandro Bernini

Alessandro Bernini: un primo trimestre di crescita per il Gruppo MAIRE

Il 2025 si è aperto all’insegna del successo per il Gruppo MAIRE, che ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi consolidati maggiori del 35% rispetto al 2024, per un totale di 1,7 miliardi di euro. “Siamo orgogliosi di consuntivare i risultati finanziari del primo trimestre 2025 con una crescita a doppia cifra dei ricavi e dei margini, una conferma dell’efficacia della nostra strategia e dell’impegno delle nostre persone”, ha dichiarato l’AD Alessandro Bernini. La business unit Integrated E&C Solutions ha generato la maggior parte dei ricavi, per un totale di 1,6 miliardi di euro, 35,7% in più rispetto al 2024. Anche la società controllata NEXTCHEM ha incrementato la propria crescita, aumentando i ricavi del 25,3%, pari a 96,1 milioni di euro. Sotto la guida di Alessandro Bernini, il Gruppo MAIRE ha chiuso il primo trimestre con un utile netto di 64 milioni di euro e un EBITDA consolidato di 113,5 milioni di euro.

Alessandro Bernini: gli obiettivi futuri di MAIRE

“Il nostro solido portafoglio ordini, che superava 15 miliardi di euro alla fine di marzo, si è rafforzato grazie agli ulteriori 900 milioni di euro assegnati ad aprile — ha ribadito Alessandro Berninimentre continuiamo a diversificare ulteriormente la nostra presenza geografica e aumentare la visibilità sui nostri ricavi nel medio termine”. Aumenta anche il numero di collaboratori e collaboratrici, pari a 10.000, numero che rimarca la spinta operativa del Gruppo. Per i prossimi mesi del 2025, il Gruppo MAIRE prevede un andamento di crescita simile al primo trimestre, a margine anche dei 3,5 miliardi di euro investiti in acquisizioni e dell’espansione nei mercati Global South. “Il ruolo emergente dei Paesi del Global South e la resilienza del ciclo di investimenti energetici nel segmento downstream ci danno fiducia per affrontare la complessità dell’attuale contesto macroeconomico”, ha concluso Alessandro Bernini.

McFIT: #senzarimorso, pizza e wellness nella nuova campagna di comunicazione unconventional

Continua l’innovazione del brand McFIT con una campagna di comunicazione unconventional: 15.000 cartoni della pizza brandizzati nelle principali città italiane, con un voucher per un allenamento gratuito. L’obiettivo è promuovere benessere: gustarsi una pizza, ma senza sentirsi in colpa.

McFIT

McFIT: cartoni della pizza brandizzati per promuovere uno stile salutare e consapevole

Innovativa, fuori dagli schemi e autentica, la campagna di comunicazione unconventional di McFIT ha avuto l’obiettivo di intercettare il pubblico target in un momento imprevisto e in maniera sorprendente. Lo scorso maggio è nato #senzarimorso, un messaggio motivazionale inserito su 15.000 cartoni per la consegna della pizza per promuovere uno stile di vita salutare e consapevole, senza rinunciare ai piaceri del cibo. Il concept della campagna di comunicazione, in collaborazione con Able Creative Studio, si è basato sull’idea di bruciare calorie subito dopo aver mangiato una pizza, senza sentirsi in colpa. I cartoni brandizzati McFIT erano presenti in 15 pizzerie partner nelle principali città italiane (Roma, Milano, Bologna, Torino, Verona e Napoli) e contenevano al loro interno un voucher gratuito per una sessione di allenamento, da utilizzare in una delle sedi della catena di fitness.

McFIT: i risultati della campagna unconventional #senzarimorso

Con questa iniziativa abbiamo voluto rompere gli schemi della comunicazione tradizionale nel settore fitness — ha sottolineato il Marketing Director di McFIT Italia — parlando alle persone proprio nel momento in cui meno si aspettano un messaggio motivazionale: mentre si concedono una pausa di gusto”. I risultati della campagna #senzarimorso sono stati più che positivi, grazie alla risposta da parte del pubblico. Tra le persone che hanno ordinato una pizza, più di 1.200 hanno riscattato il voucher d’invito e, in aggiunta, l’iniziativa è stata diffusa anche sui canali social di McFIT. Il piano editoriale della campagna ha previsto il coinvolgimento di un influencer del mondo del wellness, vicino al tono di voce del brand, grazie a cui è stato raggiunto un engagement potenziale di circa 500.000 impression nei primi dieci giorni. “Il nostro obiettivo non è demonizzare il cibo, ma promuovere un approccio bilanciato e sostenibile al benessere: godersi una pizza oggi, allenarsi domani”.

Gianni Lettieri: un percorso imprenditoriale tra industria e sostenibilità

Con un percorso professionale avviato nel 1979 nel settore tessile, Gianni Lettieri ha costruito una carriera di successo grazie alla sua visione, consolidandosi anche nel settore della manutenzione di aeromobili civili e militari con Atitech S.p.A., e impegnandosi nel sostegno socio-industriale del patrimonio del Sud Italia con numerose iniziative.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: visione imprenditoriale e impegno socio-economico per il Sud Italia

L’attività imprenditoriale di Gianni Lettieri è iniziata nel 1979, quando, insieme a un imprenditore lombardo, ha aperto uno stabilimento per la lavorazione dei tessuti. Dieci anni dopo, ha fondato la prima società europea specializzata nella produzione di denim-ring e, nel 1995, ha ampliato la propria leadership in India, attraverso una joint venture con il Gruppo Raymond, avviando la prima impresa di denim nel territorio sud-est asiatico. Grazie alla sua visione imprenditoriale, Gianni Lettieri si è sempre distinto nella valorizzazione del patrimonio del Sud Italia, avviando importanti iniziative. Nel 1992, ha vinto la gara pubblica per la privatizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali e, con uno sguardo sempre rivolto alle persone, ha avviato una serie di progetti per il meridione, tra cui il patto per la legalità, la gestione delle imprese confiscate alla criminalità e i protocolli con ABI a sostegno delle famiglie, oltre ai premi destinati agli studenti. Dal 2000 al 2008, è stato Presidente dell’Unione degli Industriali di Avellino e Napoli.

 Gianni Lettieri: l’esperienza in Atitech S.p.A.

La visione imprenditoriale di Gianni Lettieri si è spostata nel settore energetico: nel 2006 ha fondato CO.S.ER. S.r.l., società di energia da fonti rinnovabili. In seguito, ha costituito Meridie S.p.A., prima investment company del meridione a essere quotata in Borsa e, nel 2008, ha fondato MEDSOLAR S.p.A., acquisendo Atitech S.p.A., oggi una delle maggiori realtà europee nella manutenzione di aeromobili civili e militari. Atitech ha consolidato la propria posizione nel settore MRO infatti nel 2022, rilevando l’ex divisione manutenzione di Alitalia a Fiumicino e incrementando la sua presenza negli aeroporti italiani e internazionali più importanti. Grazie ai successi e ai traguardi ottenuti, che rispecchiano una marcata visione imprenditoriale e un impegno verso il sostegno sociale ed economico per valorizzare il patrimonio umano del Sud Italia, Gianni Lettieri è stato insignito di diversi riconoscimenti nel corso della sua carriera. Tra quelli più rilevanti, la laurea honoris causa in Giurisprudenza dall’Università Parthenope, il Premio Guido Dorso, il Premio Mediterraneo Economia e Impresa e il Premio Masaniello.

martedì 29 luglio 2025

Pier Silvio Berlusconi: MFE in Europa, investimenti anche sul capitale umano

Pier Silvio Berlusconi ha tracciato un bilancio delle performance più recenti di MFE - MEDIAFOREUROPE, delineando una realtà in costante crescita che si afferma tra i protagonisti del panorama mediatico europeo.

 Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE genera occupazione e guarda all’Europa

MFE, realtà di vertice nel settore media guidata da Pier Silvio Berlusconi, riesce a distinguersi non soltanto per i risultati economici e sul fronte degli ascolti, ma anche in virtù di un progetto che continua a valorizzare le risorse umane. Come evidenziato dal CEO durante la presentazione dei nuovi palinsesti Mediaset, il Gruppo è riuscito infatti, nel giro di tre anni, ad aumentare il proprio l’organico del 7,1%: un dato che si rivela particolarmente significativo se confrontato con le difficoltà occupazionali del settore. Ed è anche nei numeri che MFE riesce a riflettere la propria forza: si pensi, ad esempio, al 37,3% di share raggiunto e al vantaggio superiore ai 10 punti sul competitor più vicino. Risultati che posizionano il Gruppo in un ruolo di leadership in Europa nel proprio mercato di riferimento. Non solo: a livello produttivo, la realtà guidata da Pier Silvio Berlusconi è al vertice grazie a oltre 12.000 ore di contenuti realizzati. Ottima la performance anche in ambito pubblicitario, dove MFE è il Gruppo con il maggior volume di contatti pubblicitari in Europa. Non a caso, come sottolineato dal CEO, MFE ha creato “un sistema multi e cross-mediale unico: TV, web, radio, digital out of home (affissioni digitali), che nessun altro ha in Italia e in Europa. E noi, con il nostro sistema, raggiungiamo 95 milioni di italiani. Il nostro lavoro negli ultimi anni ci ha consentito di essere davvero solidi ed efficaci”. Anche in questo modo, MFE dimostra come l’innovazione e la capacità di coordinare mezzi crossmediali si traducano in una struttura solida, dinamica e proiettata sempre più su scala continentale.

Pier Silvio Berlusconi su MFE: “Siamo fiduciosi, continuiamo a credere nel nostro progetto”

Ulteriore indicatore della forza di MFE - MEDIAFOREUROPE è la crescita occupazionale registrata negli ultimi tre anni, in netta controtendenza sul comparto media che ha registrato oltre 20.000 uscite. Nello specifico, nel 2025, MFE ha già integrato 337 nuove figure professionali. Pier Silvio Berlusconi ha descritto tale evoluzione come una spinta di motivazione ed energia che permette di “guardare avanti, siamo fiduciosi, continuiamo a credere nel nostro progetto”. Alla presentazione dei nuovi palinsesti, il CEO ha inoltre ripercorso i momenti chiave della crescita negli anni, sottolineando come MFE abbia consolidato la propria posizione nonostante uno scenario internazionale con instabilità e incertezze legate all’introduzione dei dazi. MFE si è confermata primo editore per share in Europa, raggiungendo il 37,3% e un pubblico settimanale di 95 milioni di persone in Italia (dati da settembre 2024 a maggio 2025). In prospettiva, Pier Silvio Berlusconi ha ribadito l’ambizione di rafforzare ulteriormente il posizionamento a livello continentale e diventare il primo vero broadcaster europeo. Alla base di tale visione anche un modello crossmediale unico nel suo genere, che integra TV, piattaforme digitali, radio e pubblicità out of home. Un sistema che, tra l’altro, ha avuto impatti importanti anche sul piano commerciale: nel primo semestre 2025, la raccolta pubblicitaria in Italia è infatti aumentata del 2,1% sullo stesso periodo del 2024, al netto delle attività svolte per Dazn, proiettando MFE verso un anno di crescita anche nel 2025.

Comtel: nuove operazioni con NEC Europe per allargare i servizi in nuovi settori

Comtel ha finalizzato l’acquisizione dell’intero capitale sociale di NEC Italia e NEC Nederland, con lo scopo di estendere i propri servizi nei territori EMEA ed espandere il proprio portafoglio in nuove aree di business, nello specifico nell’ambito dell’ospitalità e crocieristico, preparando il terreno a future sinergie strategiche.

I manager Comtel

Comtel acquisisce NEC Italia e NEC Nederland

"Una tappa fondamentale per la nostra società. L’accordo apre all’internazionalizzazione di Comtel, ci consentirà di presidiare una base installata importante e dare continuità ai Clienti della divisione Unified Communication di NEC”, ha dichiarato l’AD Fabio Lazzerini in merito alla recente acquisizione da NEC Europe dell’intero capitale sociale di NEC Italia e NEC Nederland BV, che possiede al 100% anche NEC Emirati Arabi Uniti a Dubai. L’obiettivo di questa operazione è consentire il consolidamento dei servizi di Comtel nei territori EMEA, potendo contare su una rete di partner e system integratori locali, per estendere il proprio portafoglio di attività nei settori delle navi da crociera e dell’ospitalità. In aggiunta, l’azienda leader dell’integrazione ICT in Italia avvierà la commercializzazione di sevizi tecnologicamente avanzati in ambito biometrico per il settore pubblico del Paese.

Comtel: il ruolo delle aziende acquisite

Dall’acquisizione di NEC Italia e NEC Nederland BV nasceranno rispettivamente Comtel Innovation e Comtel International. “Inoltre, ci apre nuovi mercati e nuove aree di business: da questa operazione potranno nascere interessanti sinergie strategiche per il futuro con un player tecnologico di primo livello come NEC, affermato a livello globale", ha ribadito Fabio Lazzerini. L’azienda ha avviato un percorso di sviluppo e di crescita organica, investendo in ricerca e in capitale umano, per dare un solido contributo alla transizione digitale. In questa ottica, la neonata Comtel Innovation gioca un ruolo fondamentale, diventando un centro di ricerca e sviluppo cruciale per la società, grazie all’unione delle competenze di NEC con le tecnologie innovative e il know-how dell’azienda italiana.

NEXTCHEM, l’AD Fabio Fritelli al “Forum in Masseria”: strade per l’indipendenza energetica

In qualità di Amministratore Delegato di NEXTCHEM (MAIRE), Fabio Fritelli ha parlato ai microfoni de “Il Giornale d’Italia” chiarendo alcuni aspetti fondamentali dello scenario energetico attuale: si punta a competitività e decarbonizzazione attraverso rinnovabili, recupero dei rifiuti e nucleare.

Fabio Fritelli

Fabio Fritelli: come NEXTCHEM risponde alla sfida dell’innovazione

Fabio Fritelli, alla guida di NEXTCHEM (MAIRE), ha preso parte alla summer edition del “Forum in Masseria”, kermesse alla sua quinta edizione, organizzata a Manduria da Bruno Vespa e Comin & Partners. Intervistato da “Il Giornale d’Italia”, ha parlato delle sfide dell’innovazione energetica e delle differenti strade per raggiungere un ecosistema più competitivo, indipendente, solido e green. La possibilità di sperimentare nuove tecnologie in aree dove i costi sono competitivi rappresenta un valore aggiunto nei Paesi in cui l’energia costa poco: “Questo consente maggiore innovazione rispetto a Paesi come l’Italia e l’Europa in generale, dove il costo elevato dell’energia diventa un fattore ostacolante per il ciclo industriale”. Fabio Fritelli ha parlato anche di come la transizione energetica non stia arrivando in modo uniforme, “ma in maniera diversificata a livello geografico. Ogni nazione, regione o continente sta trovando il proprio modo di affrontarla, e a velocità diverse”. L’Europa deve cogliere questa sfida e comprenderne le potenzialità, guardando con sempre più determinazione alle rinnovabili, alla diversificazione delle fonti e al recupero dei rifiuti, ha sottolineato l’AD.

Fabio Fritelli, il nucleare come fonte alternativa preziosa

Secondo Fabio Fritelli, “si sta aprendo un nuovo capitolo tutto dedicato all’energia nucleare”. Il nucleare è una fonte energetica alternativa al fossile, affidabile e disponibile in grandi quantità, capace di traghettare il sistema industriale verso un modello a basso impatto carbonico. “In un contesto geopolitico complesso”, ha spiegato l’AD di NEXTCHEM nell’intervista, “il modo per ottenere indipendenza energetica e competitività allo stesso tempo è proprio quello di esplorare fonti alternative ai combustibili fossili che noi non possediamo, ma che abbiano caratteristiche specifiche come il nucleare”. Fabio Fritelli ha fatto riferimento, in particolare, all’alta intensità energetica e alla disponibilità prolungata nel tempo. Si tratta di elementi fondamentali per garantire una produzione industriale priva di intoppi e di discontinuità, che fanno del nucleare una risorsa importante. Seguire questa strada ha anche come obiettivo la costruzione di una industria meno esposta a shock energetici nel prossimo futuro, favorendo al contempo una transizione equa e competitiva per il Paese.

lunedì 28 luglio 2025

Siderurgia europea, Gruppo Riva: eccellenza tecnica e sostenibilità

Nel cuore del tessuto industriale europeo, la siderurgia rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e infrastrutturale. Questo settore, che comprende la produzione e la lavorazione dell’acciaio, fornisce materiali essenziali per numerosi ambiti, dall’edilizia alla meccanica, dall’automotive al movimento terra. In un mercato globale altamente competitivo e in continua evoluzione, l’eccellenza produttiva e l’innovazione tecnologica rappresentano fattori chiave per distinguersi. In questo scenario si inserisce Gruppo Riva, realtà leader in Italia e tra i principali attori europei nella produzione di acciaio.

Gruppo Riva, attore di primo piano nel settore dell'acciaio

Gruppo Riva: dalla visione di Emilio Riva alla leadership internazionale

Fondato nel 1954 da Emilio Riva, imprenditore lungimirante e figura centrale nella rinascita della siderurgia europea nel secondo dopoguerra, Gruppo Riva ha saputo costruire negli anni un’identità forte e riconoscibile. Specializzandosi nella produzione di prodotti “lunghi” tramite acciaierie ad arco elettrico, ha progressivamente ampliato la propria presenza in Europa, affermandosi come un punto di riferimento per qualità, efficienza e capacità di innovazione. Oggi, sotto la guida di Claudio Riva, Presidente dal 2014, Gruppo Riva mantiene capitale interamente privato e impiega oltre 5.300 persone. La sua presenza internazionale è testimoniata dai numerosi siti produttivi in Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada, con un organico sempre più qualificato e arricchito da giovani diplomati e laureati.

Gruppo Riva tra leadership e investimenti

Il core business di Gruppo Riva resta saldamente ancorato ai prodotti lunghi in acciaio, un segmento strategico nel quale l’azienda detiene una quota di mercato significativa. Questo risultato è frutto di una strategia industriale basata su investimenti costanti, finalizzati al miglioramento della qualità dei prodotti e dei processi, al mantenimento dei più elevati standard della sicurezza sul lavoro e alla compatibilità ambientale degli impianti produttivi. La produzione del Gruppo si distingue per la realizzazione di componenti ad alto valore aggiunto, come trafilati, pelati e rettificati, ottenuti da ulteriori lavorazioni a freddo dei laminati. Questi prodotti rispondono alle esigenze di settori industriali avanzati, in particolare la meccanica di precisione, l’automotive e il movimento terra, che richiedono standard qualitativi estremamente elevati. Il successo di Gruppo Riva si fonda su un modello industriale capace di coniugare tradizione e innovazione, attenzione al territorio e proiezione internazionale. La vocazione all’eccellenza e i continui investimenti rappresentano i capisaldi di un’azienda che continua a giocare un ruolo di primo piano nello sviluppo dell’industria siderurgica europea.

venerdì 25 luglio 2025

Sustainable Future Energy Summit: la vision di Claudio Descalzi sul futuro dell’energia

Come si sta muovendo il mercato energetico? L’AD di Eni Claudio Descalzi ha raccontato al Sustainable Future Energy Summit le soluzioni di Eni per fronteggiare la “fortissima volatilità”.   

 Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: “In futuro avremo più bisogno di energia

Lo sguardo lungimirante dell’Amministratore Delegato Claudio Descalzi continua a guidare la trasformazione di Eni. Ne ha dato prova anche lo scorso 15 luglio in occasione del Sustainable Future Energy Summit di Class Agorà. Dal 2014 alla guida di Eni, ne ha coordinato la trasformazione in “global energy tech company” intuendo in anticipo rispetto ai tempi il ruolo che la transizione e la sicurezza energetica avrebbero giocato negli anni a venire per le realtà del settore. E oggi che si guarda alla rapida crescita della domanda di energia, l’AD invita a riflettere sulla necessità di adottare una strategia energetica più ampia e diversificata. “Non basta un mix con il 40% di gas e il resto rinnovabili: dobbiamo trovare una maggiore diversificazione, anche sulla tecnologia”, ha spiegato nel corso dell’evento indicando nel nucleare, in particolare di terza e quarta generazione, una risorsa essenziale a cui guardare con più attenzione. “Ce lo stanno insegnando la Francia e la Spagna. Non ci dà una reale indipendenza, ma ci dà una resilienza superiore perché avremo più forme di energia, potremo usufruire di una diversificazione energetica”, ha sottolineato Claudio Descalzi aggiungendo che “ci sarà sempre la necessità di importare”.

Plenitude ed Enilive: la vision di Claudio Descalzi per le società satelliti di Eni

La capacità di anticipare il cambiamento e trarne le opportunità è un tratto distivo di Eni. Lo conferma oggi anche l’innovativo modello satellitare, basato sulla creazione di business integrati che sono in grado di generare valore concreto per la transizione energetica di cui oggi, ha fatto notare Claudio Descalzi nel corso dell’evento, “si parla sempre meno e i tempi si stanno allungando”. In questo quadro “la locazione del capitale diventa un fattore centrale”. L’AD si è soffermato in particolare su Plenitude ed Enilive: “Le società stanno andando molto bene. Siamo riusciti a iniettare 6,3 miliardi di euro e questo ci permette di raggiungere una maggiore maturità. Più crescono e danno risultati, più sarà semplice e darà dei ritorni entrare in Borsa. La nostra visione è quella di farle crescere, consolidarle, dimostrare che sono società che sono due gambe solide di Eni per poi quotarle. La quotazione deve essere fatta e nelle mie aspettative saremo pronti a farla quando i multipli saranno paragonabili ai multipli che i privati ci hanno riconosciuto”, ha spiegato Claudio Descalzi.

Amplifon: la visione del padre Algernon portata avanti dalla Presidente Susan Carol Holland

Amplifon è il Gruppo che ha rivoluzionato il settore dell’hearing care a livello globale: con 10.000 centri nel mondo e una presenza internazionale in 26 Paesi, continua a crescere sotto la guida della Presidente Susan Carol Holland.

Susan Carol Holland

La nascita di Amplifon e il passaggio di leadership da Algernon a Susan Carol Holland

Era il 1950 quando Algernon Holland, ex ufficiale delle forze speciali britanniche, lanciò una realtà dedicata alla cura dell’udito da un seminterrato di Via Cerva. Proprio lì, nel cuore di Milano, sorgeva il primissimo nucleo di Amplifon. La mission di Algernon era quella di offrire una nuova vita a tutte quelle persone che avevano riportato danni all’udito a causa della guerra. Passo dopo passo, guidato da una visione pionieristica, riuscì a trasformare quella piccola realtà in una grande azienda. A distanza di tanti anni, Amplifon è un leader affermato a livello globale nel settore dei servizi e delle soluzioni per l’hearing care. Guidato dalla Presidente Susan Carol Holland, il Gruppo continua ad aiutare le persone, in ben 26 Paesi, a “riscoprire tutte le emozioni dei suoni”. Nonostante la sua dimensione globale, Amplifon resta però una realtà ben radicata in Italia. Dall’headquarter di Milano vengono infatti coordinate tutte le attività internazionali.

La crescita record degli ultimi anni sotto la guida di Susan Carol Holland

La capacità di Amplifon di adattarsi alle esigenze locali mantenendo un’entità globale ha senz’altro contribuito a raggiungere il successo di cui gode. Nel corso degli anni, il Gruppo oggi guidato dal CEO Enrico Vita e dalla Presidente Susan Carol Holland ha più volte dimostrato di saper declinare il proprio modello operativo in base ai contesti culturali e normativi dei vari Paesi, garantendo sempre standard qualitativi elevati. Dal 2014 ad oggi, i ricavi sono più che triplicati, merito di una strategia orientata all’eccellenza del servizio e basata su un modello di business scalabile. Con un giusto mix di crescita organica e acquisizioni, nel 2024 Amplifon è arrivata a oltre 2,4 miliardi di ricavi, 20.900 collaboratori e collaboratrici, 10.000 centri audiologici in tutto il mondo. Tra le operazioni di crescita recenti più significative, l’acquisizione della spagnola GAES e dell’australiana Bay Audio, il raggiungimento del target di 400 centri diretti in America e oltre 500 location in Cina.

Fabrizio Palermo: Acea punta su acqua, reti elettriche e ambiente

Nell’intervista su “CEO Talks”, l’AD e DG di Acea Fabrizio Palermo ha parlato del processo di trasformazione che sta coinvolgendo il Gruppo, da multiutility a operatore infrastrutturale.

Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo: la trasformazione di Acea in operatore infrastrutturale

L’AD e DG di Acea Fabrizio Palermo è stato ospite del programma “CEO Talks” di Class CNBC e ha parlato delle strategie future dell’azienda. Sotto la sua guida, il Gruppo sta attraversando una trasformazione che lo porterà a posizionarsi come operatore infrastrutturale. “Questo è un percorso che ha avuto inizio col lancio del Piano Industriale, un percorso di focalizzazione di tutte le attività di Acea verso il business regolato”. In Acea abbiamo da poco anche avviato il nuovo progetto del termovalorizzatore di Roma”, ha specificato Fabrizio Palermo. Sono previsti inoltre altri interventi sul potenziamento della rete elettrica di Roma. Ma il progetto più ambizioso, ha spiegato l’AD è rappresentato dal nuovo Acquedotto del Peschiera, “un progetto da 1,5 miliardi di Euro che rappresenta la più grande opera infrastrutturale idraulica d’Europa”.

Fabrizio Palermo: i progetti futuri e la presenza internazionale di Acea

Il core business di Acea è quello idrico: “Siamo il secondo operatore in Europa”, ha sottolineato Fabrizio Palermo. Sono state acquisite nuove concessioni sia nel nord che nel sud Italia ed è prevista anche una crescita all’estero. Il manager ha appoggiato l’iniziativa della Commissione Europea relativa alla transizione idrica anche in termini di nuovi investimenti nel settore in Europa. A rimarcare la solida guida del manager sono gli obiettivi del Piano Industriale: tutti i progetti annunciati sono stati infatti lanciati. “L’obiettivo dell’azienda è mantenere i target comunicati al mercato. Su questo credo che abbiamo una storia di performance e di delivery di performance consistente”, ha dichiarato Fabrizio Palermo. Per quanto riguarda la presenza sul piano internazionale, Acea fa parte del Piano Mattei: “Stiamo discutendo progetti in Nordafrica, stiamo rafforzando la nostra presenza in Sud America, dove siamo presenti ormai da anni e dove stiamo partecipando a ulteriori gare”.

mercoledì 23 luglio 2025

La Presidente e AD di Pellegrini S.p.A. Valentina Pellegrini insignita del Premio Pavoncella 2025

Valentina Pellegrini, Presidente e AD di Pellegrini S.p.A., ha ricevuto il “Premio Pavoncella alla Creatività Femminile” 2025 per la sua capacità di fare impresa pensando anche al benessere della comunità.

Valentina Pellegrini

Il Premio Pavoncella 2025 a Valentina Pellegrini, Presidente e AD di Pellegrini S.p.A.

Tra i talenti femminili celebrati a Sabaudia lo scorso 14 giugno, in occasione della XIV Edizione del Premio Pavoncella, anche Valentina Pellegrini. La Presidente e AD di Pellegrini S.p.A., azienda leader nel settore dei servizi, è stata premiata, per mano della Rettrice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Elena Beccalli, nella categoria Imprenditoria e Sociale per la sua capacità di coniugare la guida di un’impresa con un impegno concreto per il sociale. Negli anni, la manager si è infatti distinta nel portare avanti il proprio ruolo imprenditoriale promuovendo al contempo un numero significativo di iniziative per l’inclusione e il sostegno di coloro che vivono in condizioni di fragilità. Il riconoscimento conferma dunque la visione condivisa anche dal Gruppo Pellegrini, secondo la quale fare impresa significa pure contribuire attivamente al benessere della comunità e costruire opportunità che mettano al centro la persona. Istituito nel 2011 dall’Associazione culturale ArteOltre, il Premio Pavoncella è dedicato all’eccellenza femminile nei diversi ambiti della società e ogni anno seleziona le figure che si sono distinte per merito, visione e impatto.

Valentina Pellegrini: il percorso nel Gruppo e l’impegno per il sociale

Laureata in Economia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Valentina Pellegrini entra nel Gruppo Pellegrini nel 2010. Inizialmente si dedica alle aree di Amministrazione e Gestione del Personale e nel 2013 prende parte alla nascita della Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, impegnata in diversi progetti di ripartenza a favore dei nuovi poveri. Dopo l’ingresso nel Consiglio di Amministrazione come membro, nel 2014 viene nominata Vicepresidente e Consigliere Delegato, contribuendo all’espansione del Gruppo e al suo consolidamento come leader di settore a livello internazionale. Nel 2025 succede al padre in qualità di Presidente e AD di Pellegrini S.p.A. È soprattutto attraverso la Fondazione Pellegrini che Valentina Pellegrini porta avanti il proprio impegno per il sociale. Tra le tantissime iniziative promosse, il progetto del Ristorante Solidale Ruben. Un locale accogliente in cui le persone in difficoltà economiche possono recarsi per cenare in modo sano ed equilibrato alla cifra simbolica di un euro. Situato a Milano, è diventato un punto di riferimento per il sostegno ai cittadini economicamente fragili. Allo scopo di promuovere l’innovazione e la sostenibilità, nel 2016 ha contribuito alla nascita dell’Accademia Pellegrini, un centro di eccellenza per la Ricerca, lo Sviluppo e la Formazione.

Leadership e tecnologia: il successo di Riva Acciaio in Italia e in Europa

La siderurgia è una colonna portante del sistema industriale europeo. Dalla produzione di acciaio dipendono filiere strategiche come l’automotive, l’edilizia, le infrastrutture e la meccanica avanzata. In questo panorama altamente competitivo e in costante evoluzione, l’Italia si distingue grazie ad aziende che uniscono know-how tecnologico, visione imprenditoriale e attenzione alla sostenibilità. Tra queste spicca Riva Acciaio, uno dei protagonisti storici del settore.

Riva Acciaio logo

Riva Acciaio tra innovazione, qualità e leadership

Riva Acciaio è una delle realtà siderurgiche più rilevanti del panorama italiano. Controllata da Riva Forni Elettrici, riunisce tutte le attività di Gruppo Riva, tra i maggiori player europei del settore, fondato nel 1954 da Emilio Riva. L’azienda è specializzata nella produzione di prodotti lunghi e acciai di qualità, ambito in cui detiene una posizione di leadership consolidata, frutto di oltre 70 anni di esperienza e innovazione. A rendere Riva Acciaio un punto di riferimento sono anche le sue importanti innovazioni tecnologiche. È stata, ad esempio, la prima azienda in Italia a introdurre la colata continua curva a tre linee, un progresso che ha contribuito in modo significativo all’efficienza produttiva e alla qualità dei materiali. L’innovazione è uno dei pilastri strategici dell’azienda. Ne è una testimonianza il laboratorio di Ricerca e Sviluppo di Lesegno (CN), uno dei più avanzati del settore, dotato di strumentazioni d’eccellenza come il simulatore termomeccanico Gleeble 3800.

Riva Acciaio: un’eredità costruita nel dopoguerra

Le radici di Riva Acciaio affondano nel dopoguerra, quando, nei primi anni ‘50, Emilio Riva e suo fratello Adriano intuiscono le potenzialità del settore siderurgico in un’Italia da ricostruire. Inizialmente attiva nel commercio di rottami ferrosi, l’azienda ha saputo evolversi fino a diventare uno dei principali gruppi siderurgici europei. Durante il cosiddetto “miracolo economico italiano”, l’azienda ha accompagnato la crescita del Paese, espandendosi non solo in Italia ma anche in Germania, Francia, Belgio e Spagna, grazie a una strategia di acquisizioni mirate e a una visione industriale coraggiosa. In Italia, Riva Acciaio opera oggi attraverso cinque stabilimenti localizzati a Caronno Pertusella, Lesegno, Malegno, Cerveno e Sellero.

Carlotta Ventura (A2A): formazione mirata per il rilancio sociale ed economico

Iniziativa congiunta tra A2A e Governo: al via i corsi nell’ambito del progetto per l’occupazione giovanile nel territorio campano. Carlotta Ventura: “Formazione mirata per rispondere alle esigenze di mercato e imprese”.

Carlotta Ventura

Carlotta Ventura: al via i corsi promossi da A2A

Un’opportunità concreta per il riscatto sociale, l’occupazione e lo sviluppo dei territori: è questo il cuore del progetto presentato l’8 maggio scorso a Caivano, che vede coinvolti A2A e la Presidenza del Consiglio dei Ministri. A parlarne in diretta sulla web tv de “Il Mattino” Carlotta Ventura, Direttore Communication, Sustainability and Regional Affairs della Life Company, che ha sottolineato il valore educativo dell’iniziativa e la forza del lavoro sinergico tra pubblico e privato. “Il progetto nasce in risposta a un’esigenza espressa dalla struttura commissariale di lavorare su Caivano per far ripartire una delle grandi periferie del Paese”, ha spiegato la manager. A2A ha risposto investendo sul fronte educativo, con corsi specifici per installatori di pannelli fotovoltaici, venditori e programmatori Java. “L’abbiamo fatto con l’aiuto della struttura, ma anche dei sindaci, dei presidi e dei parroci – ha aggiunto Carlotta Ventura – Abbiamo, quindi, fatto un’analisi delle esigenze del territorio e poi lanciato i corsi che sono partiti l’8 maggio”.

Carlotta Ventura: “Se cresce il territorio, cresce anche l’impresa”

Realizzati in collaborazione con la fondazione Generation, parte del network McKinsey, i corsi garantiscono almeno un colloquio ai diplomati. Su 70 partecipanti, 13 sono donne e vi sono anche over 40 e laureati, a testimonianza di un’offerta formativa realmente inclusiva. “Per noi – ha proseguito Carlotta Venturaquesta è un’attività importante che guarda allo sviluppo perché, se il territorio in cui operiamo è sano e funziona, ne trae vantaggio anche l’azienda, che in zona è presente con impianti sia a Caivano che ad Acerra”. Il progetto si inserisce nel più ampio piano di rilancio di Caivano avviato dal Governo dopo i tragici fatti di cronaca del 2023. “Alla rinascita materiale – ha dichiarato Mauro Casinghini, Direttore Generale della struttura commissariale – si affianca quella immateriale, fatta di cultura, educazione e fiducia. E in questo, il connubio pubblico-privato è essenziale”. Carlotta Ventura ha inoltre rimarcato l’importanza del supporto istituzionale locale, ringraziando in particolare la preside Eugenia Carfora dell’Istituto Morano, che ha messo a disposizione spazi e collaborato attivamente. Un modello da replicare, tanto che il Governo ha già varato un piano straordinario con 96 progetti destinati ad altre sette aree periferiche in Italia, tra cui Scampia e Secondigliano. Ogni realtà ha le sue sfide ma tutte condividono il bisogno urgente di creare futuro. E l’educazione è il primo passo.

Made in Italy, il premio Leonardo va a Fabrizio Di Amato (MAIRE) per l’eccellenza industriale

In occasione della Giornata Nazionale del Made in Italy, il Comitato Leonardo ha assegnato a Fabrizio Di Amato, Presidente e fondatore della multinazionale MAIRE, il Premio Leonardo Qualità Italia, riconoscendone il contributo straordinario allo sviluppo dell’eccellenza imprenditoriale italiana.

Fabrizio Di Amato

MAIRE, il Premio Leonardo Qualità Italia al Presidente Fabrizio Di Amato

Il premio celebra la capacità di coniugare innovazione, sostenibilità e qualità, principi che il Gruppo MAIRE incarna sotto la guida visionaria del suo fondatore. “Sono profondamente onorato di ricevere questo prestigioso riconoscimento che vorrei idealmente estendere a tutte le persone di Maire che hanno reso possibile il nostro progetto”, ha dichiarato Fabrizio Di Amato in occasione della cerimonia, tenutasi lo scorso 15 aprile presso Villa Madama alla presenza delle più alte cariche istituzionali e di oltre 160 rappresentanti del mondo imprenditoriale, artistico, scientifico e culturale italiano. Fondata da Fabrizio Di Amato, MAIRE è oggi un punto di riferimento globale nel settore dell’ingegneria industriale, con un forte focus sulla transizione energetica. Attraverso infrastrutture all’avanguardia e tecnologie sostenibili, il Gruppo ha rafforzato il ruolo dell’Italia come protagonista sulla scena economica internazionale, distinguendosi per l’impatto positivo in termini di sviluppo sostenibile e innovazione tecnologica.

Fabrizio Di Amato: “L’impegno verso l’eccellenza e la sostenibilità è il nostro motore

L’impegno verso l’eccellenza e la sostenibilità è il motore del nostro Gruppo. Continueremo a innovare e a promuovere il valore del Made in Italy nel mondo”, ha aggiunto il Presidente Fabrizio Di Amato. Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato anche il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, il Presidente del Comitato Leonardo Sergio Dompé, il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini e il Presidente di ICE Matteo Zoppas. Il Premio Leonardo rappresenta uno dei massimi riconoscimenti per chi ha contribuito a rafforzare l’identità e la reputazione dell’Italia nel mondo, celebrando il connubio tra creatività, industria e cultura che rende il Made in Italy unico e competitivo a livello globale.

lunedì 21 luglio 2025

Pietro Labriola: cambiare le regole europee per sostenere le telecomunicazioni

Lo scorso ottobre, in occasione dei CEOforLIFE Awards, l’AD di TIM Pietro Labriola ha ribadito l’urgenza di cambiare le regole europee per le telecomunicazioni, tra cui una riduzione da cinque a tre degli operatori in Italia, per permettere alle società di avere utili da investire in infrastrutture per la digitalizzazione e l’innovazione.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: cruciale un cambio delle regole europee per il settore telco

Presso la sede del ClubHouse Montecitorio a Roma, lo scorso 24 ottobre si è svolto l’evento CEOforLIFE Awards. In quell’occasione è intervenuto anche l’AD di TIM Pietro Labriola, che ha parlato delle problematiche che investono il settore delle telecomunicazioni in Italia e delle possibilità di risolverle. “Non TIM, non l’Italia, in Europa gli operatori di telecomunicazione non guadagnano”. La liberalizzazione del mercato in questo settore – logiche di suddivisione e definizione di norme e orientamento al costo dei prezzi – ha favorito certamente i clienti grazie a una importante riduzione dei costi dei servizi, ma “ha impoverito il bilancio di queste società che normalmente cominciano a tagliare dalla ricerca e sviluppo”, ha sottolineato Pietro Labriola. Per questo motivo, secondo il manager, solo attraverso un cambiamento delle regole europee è possibile garantire la digitalizzazione, che necessita a sua volta di investimenti in nuove infrastrutture. “Oggi la remunerazione del capitale delle aziende di telecomunicazioni è inferiore al costo del denaro”: è fondamentale avere una remunerazione adeguata al capitale investito. Questo può avvenire solo attraverso un cambio di regole della Comunità Europea, come ha sottolineato anche Mario Draghi nel report dello scorso anno.

Pietro Labriola: digitalizzazione e innovazione impossibili se le aziende telco non hanno capitali da investire

Le regole in vigore per il settore delle telco sono state emanate circa 30 anni fa e oggi vanno adeguate e cambiate per permettere i processi di digitalizzazione e innovazione. Alcune delle attività, ad esempio il metering o l’IOT, Internet of Things, necessitano di una rete 5G Standalone Release 16, che consente di moltiplicare nell’ordine delle centinaia il numero di connessioni alla rete, che oggi nessuno possiede in Europa. “Quindi se qualcuno vuole sperimentare le auto a guida autonoma collegate alla rete 5G in Brasile si può, in Italia dimenticatevelo”, ha rimarcato Pietro Labriola. Una soluzione possibile per garantire alle aziende del settore di avere utile da investire è legata al numero di operatori presenti in Italia, cinque rispetto ai 3 in media degli altri Paesi europei o mondiali, e al costo degli abbonamenti mensili, che in Italia sono più bassi rispetto alla media europea o mondiale. “Se le società non hanno utile non investono, se non investi, non hai infrastrutture di telecomunicazione e senza infrastrutture di telecomunicazione non hai né innovazione né digitalizzazione. Quindi — ha concluso Pietro Labriola lo scenario auspicabile nel cambiamento delle regole è quello di autorizzare il merge tra vari operatori e una migliore equalizzazione delle norme”.

giovedì 17 luglio 2025

Università LUMSA: cultura finanziaria alle superiori con il corso “Una bella educazione”

Il percorso formativo organizzato da Università LUMSA e Federlus promuove l’educazione finanziaria tra i giovani, contribuendo a formare cittadini consapevoli e responsabili.

Progetto Università LUMSA

Università LUMSA e Federlus promuovono la cultura finanziaria tra gli studenti delle superiori

“Una bella educazione” è il corso di educazione finanziaria organizzato da Federlus - Federazione delle Banche di Credito Cooperativo del Lazio Umbria Sardegna insieme all’Università LUMSA di Roma, con il supporto di Fondo Sviluppo. L’iniziativa, giunta alla sua quarta edizione, si rivolge agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori con l’obiettivo di accrescere la loro cultura finanziaria, in particolare in relazione ai temi del risparmio e dell’uso responsabile del denaro. Incrementando la conoscenza dei prodotti bancari di base, del mondo del credito cooperativo e del microcredito, nonché la consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo, offre ai ragazzi tutti gli strumenti necessari per poter gestire responsabilmente le proprie risorse finanziarie. Iniziato a marzo e terminato a maggio, il corso ha coinvolto quest’anno 173 studenti provenienti da sette scuole del territorio di riferimento della Federlus, con un’età media di circa 17 anni. Le lezioni, svolte online e in presenza, si sono incentrate su tematiche quali il risparmio, l’attività delle banche, il rischio e il rendimento degli investimenti, l’Intelligenza Artificiale, la sostenibilità, il gioco d’azzardo, le criptovalute, la blockchain e il credito cooperativo nel suo ruolo storico e nei valori che lo contraddistinguono.

Il progetto di Università LUMSA e Federlus aiuta i ragazzi a diventare adulti responsabili

Nelle sue quattro edizioni, “Una bella educazione” ha dimostrato di essere un efficace strumento di diffusione dei valori cooperativi, contribuendo a rafforzare il ruolo delle BCC del territorio quali interlocutori affidabili e vicini alla comunità. Oltre a promuovere l’educazione finanziaria tra i giovani, il progetto supporta anche la crescita di ragazzi e ragazze attraverso un percorso formativo che li equipaggia con le competenze utili a diventare adulti responsabili, capaci di riconoscere rischi e opportunità. Per valutare le competenze di studenti e studentesse, sono stati loro sottoposti 152 questionari, a inizio e a fine percorso. Più del 40% dei ragazzi ha migliorato le proprie conoscenze finanziarie, oltre il 70% ha dichiarato di avere più fiducia nelle banche e circa il 90% ha notato miglioramenti nelle proprie abilità di calcolo. Quasi la totalità si è infine detta più consapevole dei rischi provenienti dal gioco d’azzardo. Al termine del percorso realizzato da Federlus e dall’Università LUMSA, le classi sono state suddivise in gruppi ed è stato dato loro il compito di realizzare reel da 60 secondi sui temi affrontati durante il corso, da pubblicare sul canale Instagram di Federlus. Il Premio per il miglior video è andato all’Istituto omnicomprensivo “Giulio Cesare” di Sabaudia, con un reel sul gioco d’azzardo.

Euroristorazione: innovazione, sostenibilità e qualità al centro della ristorazione collettiva

Con oltre 30 anni di esperienza nel settore e una presenza consolidata in tutta Italia, Euroristorazione si distingue nel panorama della ristorazione collettiva per il suo impegno concreto verso la sostenibilità, l’innovazione tecnologica e l’eccellenza del servizio.

Euroristorazione

AI, Cook and Chill e prenotazioni smart: Euroristorazione contro lo spreco alimentare

Uno dei principali obiettivi di Euroristorazione è la riduzione dello spreco alimentare, un problema che, secondo recenti stime, costa al comparto della ristorazione collettiva circa 4 miliardi di euro ogni anno. Per contrastarlo, l’azienda ha adottato soluzioni all’avanguardia come il sistema Cook and Chill, che permette di cucinare e conservare i pasti a temperatura controllata, mantenendone freschezza e sicurezza fino al momento del consumo. Un metodo che consente una gestione ottimale delle scorte e una significativa riduzione degli sprechi. A supportare questa strategia anche l’Intelligenza Artificiale, utilizzata nella programmazione della produzione per adattare i volumi di cibo alle effettive necessità, prevenendo sovrapproduzioni. In aggiunta, un portale di prenotazione online permette ai consumatori di indicare in anticipo la propria presenza, ottimizzando ulteriormente la quantità di cibo preparato. L’attenzione alla sostenibilità si riflette anche nelle scelte quotidiane dell’azienda. Euroristorazione privilegia fornitori italiani (99% dei prodotti), sostiene l’economia locale e riduce l’impatto ambientale legato ai trasporti. Utilizza inoltre materiali biodegradabili e compostabili e investe in tecnologie per migliorare l’efficienza energetica e idrica.

Formazione, economia circolare e innovazione: la strategia sostenibile di Euroristorazione

Fiori all’occhiello del suo impegno ambientale sono le certificazioni ISO 14001:2015 e ISO 50001:2018, oltre alla registrazione al sistema EMAS, massimo riconoscimento europeo per la gestione ambientale. In ottica di economia circolare, Euroristorazione ha installato macchinari che trasformano i rifiuti umidi in sostanze secche riutilizzabili, riducendo le emissioni da trasporto e trattamento e trasformando i rifiuti in nuove materie prime. L’azienda investe con determinazione anche nel proprio capitale umano. Con oltre 11mila ore di formazione erogate nel solo 2024, promuove la crescita professionale dei propri collaboratori e delle proprie collaboratrici, sia attraverso lezioni in presenza sia tramite una piattaforma e-learning accessibile da tutta Italia. La formazione spazia da contenuti obbligatori a percorsi di sviluppo manageriale e tecnico, contribuendo a creare un ambiente di lavoro inclusivo e orientato al miglioramento continuo. Lo sguardo al futuro è rivolto a digitalizzazione, sostenibilità e personalizzazione del servizio. Tra le soluzioni innovative spiccano i distributori automatici intelligenti, riforniti quotidianamente sulla base delle prenotazioni. Attivi 24 ore su 24, offrono pasti freschi e bilanciati anche in assenza di una cucina interna, con la possibilità per ogni utente di riservare un proprio slot refrigerato per conservare gli alimenti. “Con questi sviluppi – ha concluso Tommaso Putin, Presidente del CdA di Euroristorazione e Vicepresidente del Gruppo Serenissima – Euroristorazione mira a innovare il settore, con soluzioni sempre più mirate e sostenibili, garantendo al contempo un’alta qualità del servizio”.

Renato Mazzoncini: sfruttare il calore dei data center per il teleriscaldamento

Renato Mazzoncini, AD di A2A, ha preso parte al Green&Blue Festival 2025, che si è svolto a Milano dal 5 al 7 giugno. Il suo intervento si è concentrato sullo stato attuale della transizione energetica in Italia, puntando al 2030 come anno di svolta, e su come sfruttare il calore generato dai data center per riscaldare le case attraverso il teleriscaldamento.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: l’analisi sulla transizione energetica

In occasione dell’ultima edizione del Green&Blue Festival - “Ripartiamo da zero - I numeri per il futuro del pianeta”, che si è tenuto al Museo della Scienza e Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano dal 5 al 7 giugno 2025, è intervenuto anche Renato Mazzoncini, AD di A2A, in merito alla transizione energetica e alla diffusione dei data center nel Paese. Parlando del primo argomento, il manager ha evidenziato come l’Italia abbia intrapreso la giusta strada e al momento la transizione sia a buon punto, anche se non si procede alla massima velocità. “Quindi se teniamo direzione e velocità, secondo me nel 2030 possiamo avere delle sorprese positive”. Il conflitto russo-ucraino, con la chiusura dei rubinetti del gas russo nei confronti dell’Europa, “ha dato una forte accelerazione allo sviluppo delle rinnovabili — ha sottolineato Renato Mazzonciniche sono una fonte autoctona con cui andiamo verso la decarbonizzazione”.

Renato Mazzoncini: sfruttare il calore generato dai data center con il teleriscaldamento

Attualmente, anche in Italia si sta verificando una larga diffusione di data center, che necessitano di una grande quantità di energia e sono principalmente presenti nella città di Milano, dove si concentra la maggior domanda. Ciò implica che anche il consumo energetico sia maggiormente concentrato in quell’area. Renato Mazzoncini ha offerto una soluzione al problema legato ai data center: “La buona notizia è che a Milano e a Brescia abbiamo una rete di teleriscaldamento che è in grado di accogliere il calore che viene prodotto per raffreddare un data center. Questo ha bisogno di tanta energia per far funzionare i computer, ma anche per rinfrescarli e il calore che recuperiamo riusciamo a metterlo nella rete del teleriscaldamento”. Una soluzione altamente sostenibile poiché andrebbe a ridurre l’impatto ambientale. Obiettivo stimato, secondo Renato Mazzoncini, è riscaldare 150.000 appartamenti a Milano con il calore prodotto dai data center.

La resilienza delle imprese italiane secondo Alessandra Ricci, AD di SACE

L’AD di SACE Alessandra Ricci è ottimista sulla capacità delle imprese italiane di affrontare le crisi globali: la qualità dei prodotti è un elemento chiave di resilienza sui mercati internazionali, l’importante è diversificare.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: la qualità delle imprese italiane, una forza contro le crisi globali

Si definisce un’ottimista Alessandra Ricci, AD di SACE, e lo fa anche in un contesto geopolitico molto complesso e in continuo mutamento. A margine della quinta edizione del “Forum in Masseria”, l’evento organizzato da Bruno Vespa e Comin & Partners a Manduria a inizio luglio, l’AD del Gruppo assicurativo-finanziario partecipato dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ha rimarcato in un’intervista quanto le aziende italiane siano “estremamente capaci e resilienti” di fronte alle sfide globali. “Lo hanno dimostrato nel tempo: durante la crisi energetica, la crisi del Covid e altre crisi geopolitiche”. Negli ultimi anni, l’export ad esempio è incrementato. Secondo l’AD, questo è avvenuto perché le aziende italiane “competono sul tema della qualità dei prodotti e non sul prezzo”. Di conseguenza, pure nel caso dei dazi, che andranno sicuramente ad impattare sui prezzi, “se la qualità delle imprese italiane viene riconosciuta nel mondo, quello fa sì che diventi un fattore di resilienza”. In tali circostanze, ha affermato Alessandra Ricci, “quello che noi possiamo fare come SACE è aiutare le imprese a trovare nuovi mercati di sbocco, perché solo trovando nuovi mercati di sbocco si potrà compensare quelle minacce che potrebbero eventualmente venire dal tema dei dazi”.

Alessandra Ricci: la diversificazione come ricetta per crescere

Nella visione ottimistica di Alessandra Ricci, la sfida dei dazi diventa dunque un’opportunità di crescita. “In passato quando il mercato russo si chiudeva, abbiamo visto le aziende che esportavano verso quel Paese trovare nuovi mercati. Pensiamo all’India, agli Emirati Arabi e all’Arabia Saudita, che hanno avuto un grosso incremento rispetto agli anni precedenti”. La ricetta vincente è sempre quella della diversificazione, sia quando si parla di mercati finanziari che di mercati dell’export. La diversificazione è anche alla base del nuovo modello di business di SACE, sempre più incentrato su sostenibilità, innovazione e nuove tecnologie a supporto delle piccole e medie imprese. “Sappiamo che l’Italia è fatta di medie e piccole imprese, oltre che di grandi imprese, per cui non possiamo non occuparci di loro. Per farlo dobbiamo diventare più efficaci e più efficienti nel modo in cui le serviamo. Ed è il motivo per cui abbiamo fatto degli interventi in tecnologia e in rivisitazione del modo in cui operiamo in SACE”, ha spiegato l’AD. Questo ha portato, ad esempio, alla capacità di rilasciare garanzie su finanziamenti fino a 50 milioni di euro in un solo giorno: “Tre anni fa ci mettevamo in media un mese per rilasciare quella garanzia, oggi ci mettiamo 24 ore”.

mercoledì 16 luglio 2025

McFIT sbarca a Novara con un centro fitness di 2.000 mq

McFIT apre a Novara, all’interno del vecchio Cinema Vittoria, un centro fitness innovativo di 2.000 mq su tre livelli con attrezzature all’avanguardia. L’AD di RSG Group Samele Frosio: “Non poteva mancare nella lista delle nostre aperture”.

McFIT

McFIT: la più grande catena fitness d’Europa arriva a Novara

McFIT ha ufficialmente aperto le porte del suo nuovo centro fitness di Novara al pubblico. Nel centro della città piemontese, all’interno dell’edificio che una volta ospitava il Cinema Vittoria, la più grande catena fitness d’Europa ha realizzato uno dei suoi innovativi centri del fitness, caratterizzati da strumentazioni all’avanguardia, accessibilità e capacità di fare community. In occasione dell’inaugurazione, la medaglia olimpica di Parigi 2024 Giorgio Malan e la creator sportiva Giulia Calcaterra hanno raccontato in un video il loro rapporto con lo sport. Il campione di pentathlon moderno ha parlato di quanto sia importante l’armonia tra corpo e mente, mentre la fitness influencer ha spiegato come il fitness abbia sempre fatto parte del suo stile di vita e come oggi lei aiuti a motivare le persone a fare sport attraverso i social. Sviluppato su una superficie di quasi 2.000 mq, distribuiti su tre livelli, il centro McFIT di Novara si presenta con colori brillanti e ambienti luminosi, assecondando il nuovo corso del brand.

Le parole dell’AD di RSG Group Italia Samuele Frosio all’inaugurazione del centro McFIT di Novara

Il posizionamento di McFIT in Italia è un posizionamento accessibile a tutti ma di grande qualità – ha commentato l’Amministratore Delegato di RSG Group Italia Samuele Frosio Per la sua storia, la sua cultura e la sua vivacità, Novara non poteva mancare nella lista delle nostre aperture”. Il manager ha poi ribadito come la community sia fondamentale per il brand. “Ambassador come Giulia e Giorgio rappresentano l’esempio di come si può migliorare se stessi – ha continuato l’AD di RSG Group Italia – Questo è un incentivo per tutti quei ragazzi che vogliono mettersi in gioco e utilizzare la palestra, non solo da un punto di vista atletico ma anche come luogo di interazione dove conoscere nuove persone, creare nuove idee e quindi crescere a livello personale”. Presente in 30 Paesi con circa 900 palestre, McFIT conta attualmente 40 centri fitness in tutta Italia.

Federico Motta Editore: verso il secolo di storia tra cultura, qualità e innovazione

Federico Motta Editore si sta avvicinando a un traguardo significativo: il centenario di attività. Fondata nel 1929 con il nome di Cliché Motta, la Casa Editrice ha saputo trasformarsi nel tempo, passando da piccola realtà specializzata nella riproduzione fotomeccanica a una delle protagoniste indiscusse del panorama editoriale italiano. Un percorso lungo quasi un secolo, segnato da visione imprenditoriale, attenzione alla qualità e un forte spirito innovativo.

Federico Motta Editore logo

Federico Motta Editore: un’evoluzione costante, guidata dalla conoscenza

Fin dai suoi primi anni, Federico Motta Editore ha dimostrato una spiccata capacità di cogliere i cambiamenti della società e di anticipare le esigenze culturali degli italiani. L’ingresso nel mondo del fumetto, in un momento storico in cui il genere si affermava con forza, è stato solo il primo di una serie di passaggi strategici che hanno definito l’identità della Casa Editrice. A questo ha fatto seguito il lancio dell’Enciclopedia Motta, un progetto ambizioso distribuito nelle edicole che ha contribuito a diffondere la conoscenza su larga scala. Uno dei tratti distintivi della Casa Editrice è la costante attenzione verso l’innovazione. Dagli anni delle Tavole Transvision e del Sonobox, fino ai CD-ROM e alle piattaforme digitali, Federico Motta Editore ha sempre saputo integrare le tecnologie emergenti nel proprio lavoro editoriale. Questo approccio l’ha resa pioniera nell’editoria digitale, anticipando la trasformazione che oggi caratterizza il modo in cui accediamo ai contenuti culturali e informativi.

Federico Motta Editore: una storia di riconoscimenti e prestigio

La qualità delle pubblicazioni e l’impegno nella promozione della cultura hanno valso a Federico Motta Editore numerosi riconoscimenti. Tra i più significativi: l’Ambrogino d’Oro (1980), conferito dal Comune di Milano; il Premio Speciale per la Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri (2004); il Pirelli InterNETional Awards (2007), a conferma del valore dell’innovazione digitale promossa dalla Casa Editrice. Oggi, mentre si avvicina ai 100 anni, la Casa Editrice continua a essere un punto di riferimento per l’editoria italiana. Forte di una storia radicata nella passione per il sapere e nell’eccellenza editoriale, guarda al futuro mantenendo saldo l’impegno verso la ricerca di nuovi linguaggi, strumenti e modalità per rendere la cultura sempre più accessibile e coinvolgente. Il nome Federico Motta Editore è infatti sinonimo di tradizione, innovazione e qualità, pronto a scrivere un nuovo capitolo della sua storia editoriale.

martedì 15 luglio 2025

Banca Generali, oltre 3 miliardi di raccolta nel primo semestre. Il commento dell’AD Gian Maria Mossa

Banca Generali conferma la sua solidità e la capacità di navigare in un contesto incerto, chiudendo il mese di giugno con una raccolta netta di 308 milioni di euro, che porta il totale da inizio anno a oltre 3 miliardi. A commentare i risultati è Gian Maria Mossa, Amministratore Delegato e Direttore Generale dell’Istituto, che ha sottolineato come la banca stia proseguendo “compatta e determinata verso gli obiettivi di raccolta sui livelli d’eccellenza dell’anno scorso”.

Gian Maria Mossa

Incertezza e fisco non frenano la crescita, Gian Maria Mossa: Assets under Investment +89%

Gian Maria Mossa ha quindi evidenziato il valore strategico dei risultati conseguiti: “Il dato del mese scorso assume ancor più valore se si considera il contesto di incertezza e il peso delle scadenze fiscali, a conferma della professionalità dei nostri banker nella diversificazione, e della versatilità della nostra gamma d’offerta che si è ulteriormente rafforzata nelle ultime settimane con nuove strategie all’avanguardia”. A caratterizzare la performance di Banca Generali nel primo semestre è la crescita a doppia cifra degli Assets under Investment, in netto contrasto con il semplice parcheggio di liquidità. A giugno, i flussi netti in questa categoria hanno raggiunto i 493 milioni di euro (+89% su base annua), portando il totale da gennaio a 1,618 miliardi. Le soluzioni gestite hanno evidenziato flussi per 159 milioni nel mese e 849 milioni da inizio anno, trainate dalla forte richiesta di contenitori finanziari (60 milioni a giugno) e dei fondi di casa (57 milioni), questi ultimi sostenuti anche dal lancio di nuovi comparti.

Gian Maria Mossa: “Dialogo con gli imprenditori punto di forza del nostro modello di consulenza”

L’AD e DG Gian Maria Mossa ha poi ribadito l’importanza del dialogo con il mondo imprenditoriale, “punto di forza del nostro modello di consulenza”, arricchito ulteriormente dalla collaborazione con Intermonte, il cui contributo offre nuove opportunità nella gestione del patrimonio di impresa. Ancora una volta si conferma la solida domanda di polizze tradizionali, che a giugno hanno registrato flussi per 277 milioni, raggiungendo 662 milioni da inizio anno. Il mese di giugno è stato caratterizzato da esborsi significativi per le scadenze fiscali, pari a 225 milioni di euro, con un incremento del 70% rispetto all’anno precedente, per un totale di 527 milioni da inizio anno. Un dato che testimonia ancora una volta la resilienza della raccolta, capace di crescere anche a fronte di impegni straordinari da parte della clientela.

Il futuro dell’energia secondo Paolo Arrigoni (GSE)

L’Italia accelera sulla transizione energetica, puntando su fotovoltaico, eolico, biometano e agrivoltaico. Il Presidente del GSE Paolo Arrigoni fa il punto: “Gli obiettivi al 2030 sono sfidanti ma raggiungibili. Serve una sostenibilità pragmatica, non ideologica”.

Paolo Arrigoni

Italia verso i 131 GW al 2030, Paolo Arrigoni: crescono gli impianti commerciali

L’Italia corre verso il traguardo del 2030 sul fronte delle rinnovabili. Con 75 GW di potenza installata, di cui il 50% da fotovoltaico, il Paese si avvicina all’obiettivo dei 131 GW fissato per la fine del decennio. A guidare questa transizione è il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), presieduto da Paolo Arrigoni, che da oltre un anno promuove un modello di sostenibilità “concreta e non ideologica”, come ha ribadito il manager nell’intervista rilasciata ad “Affari Italiani”. “Nel 2024 abbiamo rilevato un calo del 25% nel numero di nuovi impianti fotovoltaici. La causa principale è il venir meno dell’effetto trainante del Superbonus. Tuttavia – spiega il Presidente – la capacità installata è cresciuta del 28%”. Meno impianti residenziali, più impianti commerciali. Il trend rimane quindi positivo. Nonostante nei primi mesi del 2025 ci sia stata una lieve flessione, “i dati preliminari del secondo trimestre indicano una ripresa sostenuta”, conferma Paolo Arrigoni. Sul fronte eolico, il Presidente riconosce maggiori difficoltà: la ventosità non è omogenea in Italia, ma le semplificazioni introdotte dal decreto bollette e la procedura FER-X transitoria possono dare nuovo impulso. L’obiettivo di 28 GW al 2030 resta quindi raggiungibile.

Paolo Arrigoni su CER, biometano e nucleare

Un capitolo a parte è dedicato alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che stanno rivoluzionando il modo di consumare energia: “Si passa dall’autoconsumo fisico e individuale all’autoconsumo diffuso, virtuale e condiviso”, aggiunge Paolo Arrigoni. Sono oltre 1.300 le richieste di qualifica delle configurazioni e più di 5.600 le domande di contributo PNRR ricevute dal GSE. “Le CER – ribadisce il Presidente – riducono l’uso di fonti fossili e creano valore ambientale, sociale ed economico”. La transizione non riguarda però solo l’elettricità: il biometano è un settore chiave. Con circa 730 impianti in fase di realizzazione, si punta a “raggiungere 5 miliardi di metri cubi di produzione entro il 2030, riducendo le importazioni di gas fossile dell’8%”, sottolinea Paolo Arrigoni. Grande attenzione anche al mondo agricolo, con 23.000 domande finanziate per impianti agrisolari e l’agrivoltaico in costante espansione. Sull’apertura del Governo al nucleare, il Presidente non ha dubbi: “Il nucleare di nuova generazione è un alleato strategico delle rinnovabili”. È una tecnologia sicura e pulita, che può contribuire alla decarbonizzazione, ma serve un carico di base per compensare l’intermittenza delle fonti verdi. “Serve una visione pragmatica, non ideologica, per non restare prigionieri delle fluttuazioni geopolitiche delle materie prime”, fa sapere Paolo Arrigoni. Non solo analisi e numeri: il GSE è anche in prima linea nella divulgazione con il roadshow “Diamo energia al cambiamento”, un viaggio attraverso l’Italia a bordo di un’auto a biometano. Un’iniziativa che ha coinvolto finora 16 territori, migliaia di studenti e centinaia di amministratori. Perché la transizione parte dalla conoscenza.

Luca Dal Fabbro: “Proteggere il futuro”, il nuovo libro sulle tre transizioni globali

Affrontare la transizione energetica, digitale e la deglobalizzazione che coinvolgono gli ambiti economici, sociali e ambientali per garantire il futuro. Questo è il focus del nuovo libro del Presidente di Iren Luca Dal Fabbro, intitolato “Proteggere il Futuro - Sicurezza energetica, resilienza economica e ambientale nell’era delle tre transizioni globali”, presentato lo scorso 11 giugno presso la Camera dei Deputati di Roma.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: la presentazione del libro “Proteggere il futuro”

Presso la Camera dei Deputati a Roma si è tenuta, lo scorso 11 giugno, la presentazione del nuovo libro di Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, intitolato “Proteggere il futuro” edito da Rubbettino. Introdotto da una prefazione dell’Ambasciatore Giampiero Massolo, il libro si sofferma sul pragmatismo con cui fronteggiare le trasformazioni che coinvolgono la nostra società, sia dal punto di vista economico, che sociale e ambientale. All’evento sono intervenuti rappresentanti delle istituzioni, come ad esempio il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Sono tre le transizioni a cui tutto il mondo è sottoposto, secondo Luca Dal Fabbro: energetica, digitale e la deglobalizzazione e “questi tre fenomeni, insieme, costituiscono l’ecosistema in cui dobbiamo sopravvivere, e questo significa proteggere il futuro”.

Luca Dal Fabbro: custodire il futuro attraverso la cura per le transizioni globali

Il futuro può essere difeso ponendo grande attenzione verso le transizioni globali che tutte le società devono affrontare. Affinché il futuro venga salvaguardato, è necessario stabilire le priorità e i pilastri su cui fondarlo. Secondo Luca Dal Fabbro: “L’industria è uno di questi pilastri, l’ambiente è un altro pilastro, la competitività del sistema economico è un altro. Questo per avere quella sicurezza economica ed energetica. Per avere anche una tenuta sociale, perché questo significa lavoro, significa formazione, significa dare un futuro ai nostri giovani”. Per questo motivo, è cruciale ricordare come la politica, l’economia e la sicurezza energetica siano realtà inscindibili, a maggior ragione se persiste la necessità di comprendere ed adattarsi alle trasformazioni che influenzano il comparto economico, sociale ed ambientale. Questo è il focus su cui Luca Dal Fabbro ha strutturato il libro “Proteggere il Futuro - Sicurezza energetica, resilienza economica e ambientale nell’era delle tre transizioni globali”.