venerdì 21 novembre 2025

Mediaset e impegno solidale: la Croce Rossa premia il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi

La Croce Rossa Italiana ha premiato Mediaset con la Medaglia di Benemerenza di 1ª Classe, riconoscendo l’impegno del Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi nella solidarietà e nella promozione di valori sociali condivisi.

 Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: il riconoscimento della Croce Rossa Italiana a Mediaset

Roma ha ospitato l’11 novembre il Charity Gala Dinner della Croce Rossa Italiana, un evento dedicato alla solidarietà e alla lotta contro la violenza di genere. Nel corso della serata, la CRI ha conferito a Mediaset la Medaglia di Benemerenza di 1ª Classe, consegnata motu proprio dal Presidente Rosario Maria Gianluca Valastro. Il riconoscimento celebra il lungo e costante impegno solidale del Gruppo televisivo guidato da Pier Silvio Berlusconi, da anni al fianco della Croce Rossa Italiana in iniziative di carattere sociale. La motivazione del premio sottolinea come la collaborazione con Mediaset rappresenti un modello virtuoso di comunicazione al servizio della solidarietà, capace di generare valore e sensibilizzare su temi importanti e urgenti per il Paese.

Pier Silvio Berlusconi: solidarietà e responsabilità sociale, focus sulle iniziative di Mediaset

In linea con la vision di Pier Silvio Berlusconi, Mediaset nel tempo ha sostenuto numerosi progetti dedicati alla tutela dei più fragili, alla promozione di stili di vita sani tra i giovani e al supporto delle comunità colpite da emergenze: un percorso riconosciuto anche a livello istituzionale, che evidenzia la responsabilità sociale del Gruppo e la capacità di coniugare intrattenimento e solidarietà. Il Charity Gala Dinner della Croce Rossa è stato anche un importante momento di incontro tra istituzioni, rappresentanti del mondo della comunicazione e società civile, tutti uniti dal desiderio di diffondere valori di inclusione e rispetto. Con la consegna della Medaglia di Benemerenza, la Croce Rossa Italiana ha voluto rendere omaggio all’impegno costante di Mediaset, sostenuto fortemente anche dal CEO Pier Silvio Berlusconi, e al ruolo proattivo dei media nel promuovere una società più consapevole e solidale.

Banca Popolare del Lazio: sostegno al rilancio industriale di Frosinone

Banca Popolare del Lazio è da anni un punto di riferimento per persone, famiglie e imprese del territorio, come dimostra il sostegno al tessuto industriale della provincia di Frosinone tramite il “Progetto di Riconversione Industriale” e l’apertura di nuovi sportelli a Rieti e Formia.

Banca Popolare del Lazio

Banca Popolare del Lazio: l’impegno per il rilancio del tessuto produttivo di Frosinone

Banca Popolare del Lazio è una realtà radicata a fondo nel tessuto territoriale che mette a disposizione le proprie competenze per sostenere persone, famiglie e imprese. Il nuovo DG Fabrizio Giallatini, in un’intervista rilasciata a “Ciociaria Oggi”, si è soffermato sulla situazione industriale della provincia di Frosinone e della Ciociaria. “Un territorio ricco di storia, sfide e opportunità, centrale nelle nostre strategie di sviluppo. Con una forte tradizione manifatturiera e oltre 47.000 imprese attive, il tessuto produttivo locale è vivace, seppur segnato da difficoltà, soprattutto sul fronte occupazionale giovanile”, ha dichiarato il DG della Banca Popolare del Lazio. Per questo motivo il Gruppo bancario ha deciso di aderire all’iniziativa “Progetto di Riconversione Industriale”, promossa da Invitalia, per rilanciare il settore industriale di Frosinone.

Banca Popolare del Lazio: il sostegno alle realtà locali

Banca Popolare del Lazio si è posta in prima linea per il supporto alla provincia di Frosinone, “sostenendo imprese che investono nella reindustrializzazione e nella riqualificazione delle competenze, con un approccio sostenibile e duraturo”. In aggiunta, il Gruppo sembra muoversi in una direzione opposta rispetto alle altre banche. Mentre nel 2024, circa 3.300 Comuni italiani si sono ritrovati senza filiali, Blu Banca ne ha aperte di nuove. Questo principio segue la strategia del riposizionamento: nelle città in cui è già presente capillarmente sono stati chiusi degli sportelli, come a Viterbo e Latina, per aprirne di nuovi in contesti come Rieti e Formia, nei quali la banca era assente sul territorio. “Noi crediamo nella presenza fisica, nel dialogo e nella fiducia — ha sottolineato il DG della Banca Popolare del Lazio — le economie locali ci chiedono di esserci, e noi ci siamo. Con coerenza, visione e impegno”.

ESG CEO Summit, Gianluca Bufo è intervenuto nel dibattito sulla transizione

Si è tenuta a inizio novembre Ecomondo con la seconda edizione di ESG CEO Summit. Tra i relatori della tavola rotonda dedicata alla transizione ecologica anche Gianluca Bufo, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren.

Gianluca Bufo

Gianluca Bufo tra gli ospiti di ESG CEO Summit

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Iren Gianluca Bufo è stato uno degli speaker della seconda edizione di ESG CEO Summit. L’appuntamento è stato un’occasione per dialogare su quali siano le condizioni per una transizione giusta e in grado di rafforzare la competitività delle imprese europee, nell’attuale contesto geopolitico ed economico. Lo scenario odierno è infatti caratterizzato da profonde divergenze nell’approccio alla transizione: da un lato le posizioni conservatrici promuovono l’idea della sostenibilità come ostacolo alla crescita, dall’altro la decisione dell’Europa di affidare a regolamentazione e finanza il compito di guidare il cambiamento sembra aver subito una doccia fredda, investendo tutti gli attori coinvolti. Da qui la necessità di un confronto sulle strategie ambientali per risolvere il paradosso climatico e contrastare l’effetto regressivo prodotto dalle politiche degli ultimi anni. Nella tavola rotonda a cui ha preso parte Gianluca Bufo, sono intervenuti anche Davide Abate (Ferrari), Adriano Alfani (Versalis), Catia Bastioli (Novamont), Marco Codognola (Itelyum), Alessandro Colombo (UNIDRO & SODAI), Orazio Iacono (Hera), Renato Mazzoncini (A2A).

Il percorso professionale del manager Gianluca Bufo

Nato a Venezia nel 1973, Gianluca Bufo è laureato in Ingegneria Meccanica all’Università di Padova. Nel 2000, entra nell’area CFO di Eni Divisione Gas&Power, nella quale ricopre ruoli di crescente responsabilità, occupandosi anche della Pianificazione Strategica e del Controllo di Gestione. Nel 2009, passa all’area commerciale, assumendo la responsabilità sulla pianificazione commerciale e portando a termine l’acquisizione delle quote pubbliche di Toscana Energia Clienti e del 100% di Sea Viareggio. Alla fine dello stesso anno diventa Senior Vice President Operations Retail, riuscendo a conseguire importanti risultati nella digitalizzazione post vendita, nell’incremento della customer satisfaction e nella riduzione del cost to serve degli 8 milioni di clienti gas e luce. Nel 2014, viene scelto per guidare l’area commerciale Italia nel ruolo di Senior Vice President Sales. Da settembre 2024, è a capo di Iren in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale, nonché Direttore Business Unit Mercato e Direttore Energy Management ad interim.

La rivoluzione silenziosa: Pietro Labriola porta l’IA al centro di TIM

L’Intelligenza Artificiale sta trasformando TIM, e non in modo rumoroso, ma con una presenza silenziosa e costante che attraversa ogni divisione e processo dell’azienda. A raccontarlo è Pietro Labriola, Amministratore Delegato del Gruppo, che descrive l’IA come “uno degli assi portanti del secondo tempo di TIM”.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: TIM accelera sull’IA

Secondo Pietro Labriola, l’IA non è più solo uno strumento di sperimentazione: è integrata nei data center, nelle reti, nei processi contrattuali, nel customer care e nei servizi digitali per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. “Non la trattiamo come una sperimentazione da osservare, ma come una rivoluzione silenziosa da vivere ogni giorno, una leva di efficienza, qualità e sostenibilità. E i risultati si vedono: più stabilità, più velocità, più valore generato per l’intero ecosistema”, afferma.  Nel campo delle infrastrutture, algoritmi avanzati permettono di anticipare problemi di rete prima che diventino disservizi. I sistemi predittivi monitorano traffico e interferenze radio, bilanciano automaticamente il carico tra le celle e attivano interventi tecnici in modo autonomo quando rilevano anomalie. Sul fronte Enterprise, TIM punta a rafforzare la propria leadership nella colocation, con investimenti di circa 200 milioni di euro tra il 2025 e il 2027. Il progetto più importante riguarda un nuovo data center nei pressi di Roma, dotato di processori ad alte prestazioni dedicati all’IA e tecnologie di crittografia quantistica, con l’obiettivo di aumentare del 25% la capacità installata.

Pietro Labriola: l’IA al servizio dei cittadini e dei clienti

Sul versante consumer, TIM ha stretto un accordo con Perplexity, tra i motori di ricerca IA più avanzati, offrendo un anno di accesso gratuito alla versione Pro a milioni di utenti. L’obiettivo è rendere l’IA generativa accessibile a un pubblico ampio. All’interno dell’azienda, invece, i sistemi intelligenti analizzano comportamenti degli utenti, anticipano il rischio di abbandono e propongono offerte personalizzate, passando da un marketing reattivo a uno predittivo. Anche la gestione dei contratti è influenzata dall’IA: sistemi automatizzati classificano documenti, estraggono dati rilevanti e verificano clausole. Gemelli digitali simulano scenari di mercato, testando l’efficacia delle campagne prima del lancio. “La sfida più grande che abbiamo deciso di affrontare sull’IA è culturale – spiega Pietro LabriolaAbbiamo scelto di partire dalle persone, perché nessuna innovazione ha valore se non viene compresa, adottata e vissuta. Stiamo investendo su nuove competenze, su modelli di lavoro più aperti e collaborativi, su una cultura organizzativa capace di integrare l’IA nel quotidiano. Non è qualcosa che sostituisce: è una leva per aumentare la creatività, l’efficienza e la qualità del lavoro. Ma il nostro impegno va oltre i confini del Gruppo”. Il programma di formazione “AI Carpet” è un esempio concreto: quasi 100mila ore di training erogate in tre anni, con una crescita dalle 5mila ore del 2022 alle 60mila previste per il 2025. La formazione è modulare, personalizzata e rivolta a tutte le funzioni aziendali, sviluppando sia competenze tecniche sia una “logica AI” capace di interagire con sistemi intelligenti.

mercoledì 19 novembre 2025

Benetton Formula, Alessandro Benetton: ecco cosa ho imparato da Schumacher

Benetton Formula portò Michael Schumacher al primo successo mondiale in F1: Alessandro Benetton, che al campione tedesco ha dedicato anche un capitolo del suo ultimo libro, ricorda oggi i trionfi vissuti accanto a lui.

Alessandro Benetton

Il “metodo Schumacher”: Alessandro Benetton racconta la lezione che ha fatto grande Benetton Formula

In occasione dell’uscita di “Benetton Formula”, Alessandro Benetton è ritornato a parlare del rapporto con Michael Schumacher. Il docuemntario ripercorre infatti l’epopea d’oro della scuderia che, da outsider, arrivò a imporsi a livello internazionale scrivendo negli anni ‘90 pagine rilevanti nella storia della competizione. La storia di Benetton Formula, ha ricordato di recente in un’intervista anche il pilota austriaco Gerhard Berger, è indissolubilmente legata a quella di Schumacher: “Era metodico, preciso, un vero leader. Giovanissimo, ma con una capacità unica di dare direzione e motivare la squadra con il suo approccio e il suo metodo di lavoro. Ricordo che provava la macchina, tornava ai box e mi diceva: ‘Tu non puoi capire quanto frenino queste macchine’”, ha raccontato Alessandro Benetton recentemente presentando il documentario. Un talento assoluto quello del pilota tedesco, che con Benetton Formula vinse due Mondiali Piloti e ne portò al team anche uno Costruttori assieme a Johnny Herbert.

Alessandro Benetton ricorda Schumacher: “Da lui ho imparato l’essenza del metodo

Alessandro Benetton ha dedicato al pilota tedesco anche un capitolo del suo ultimo libro, “Mai fermi”, in cui racconta otto “maestri” che lo hanno ispirato nel suo percorso di crescita personale e professionale. Non propriamente otto, ma dieci: un capitolo del libro è infatti dedicato ai suoi tre figli, la maggiore Agnese (24 anni), sua sorella Luce (18) e Tobias (21). Tra gli altri “maestri” c’è anche Schumacher, che ha conosciuto negli anni in cui ha guidato Benetton Formula in qualità di Presidente. Dietro quel talento straordinario c’era “un ragazzo che stava diventando uomo in gran velocità”, ricorda Alessandro Benetton. “Da lui, durante questa sua fase di crescita, ho imparato l’essenza del metodo. Meticoloso in tutto, nel suo mestiere Michael era maniacale, soprattutto nella preparazione. Questo lo rilassava molto. Ricordo che dormiva nel motorhome una mezz’ora prima del Gran Premio e poi, in cinque minuti, era a 300 all’ora sotto il sole cocente, perché lui sentiva di aver fatto il suo dovere. Ma era meticolosissimo anche nei rapporti personali”: la lezione di un “leader”, ha ribadito Benetton anche recentemente ai microfoni di Sky Sport. Uno dei miti raccontati oggi in “Benetton Formula”, nelle sale dei The Space Cinema il 14, 15 e 16 novembre e su Sky e NOW dal 30 novembre.

Gian Maria Mossa spiega perché Banca Generali è “Best Private Bank in Italy” 2025 secondo il FT

Banca Generali è “Best Private Bank in Italy” per la settima volta negli ultimi nove anni. L’AD Gian Maria Mossa: “Dal primo premio dall’FT nel 2016 le nostre masse sono salite di quasi il 140% e il titolo ha circa triplicato il proprio valore”.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: Banca Generali riconosciuta dal “Financial Times” come “Best Private Bank in Italy” 2025

Banca Generali è stata nuovamente premiata come “Best Private Bank in Italy” dal Gruppo del “Financial Times”. È la settima volta negli ultimi nove anni che l’Istituto guidato da Gian Maria Mossa ottiene il riconoscimento, uno dei più prestigiosi a livello internazionale. “Siamo onorati dell’attenzione che ci arriva dalle testate del Gruppo FT, riconoscendo l’impegno di tutta la squadra di Banca Generali”, ha commentato il CEO: il premio infatti è frutto del giudizio indipendente di operatori e giornalisti di “Professional Wealth Management” (PWM) e “The Banker”, che hanno riconosciuto a Banca Generali “la leadership nei servizi di investimenti e advisory evoluta, l’innovazione negli strumenti e nel supporto alle PMI”. Particolarmente apprezzata, infatti, è stata la recente operazione che ha portato all’acquisizione di Intermonte. I riconoscimenti sono stati assegnati nel corso di una cerimonia di rilievo internazionale che ha riunito a Londra le realtà più importanti al mondo del settore.

Gian Maria Mossa sottolinea il valore del riconoscimento

Dal primo premio dall’FT nel 2016 le nostre masse sono salite di quasi il 140% e il titolo ha circa triplicato il proprio valore”, ha sottolineato Gian Maria Mossa. In questi anni, Banca Generali ha fortemente puntato sull’innovazione: dallo sviluppo di soluzioni digitali avanzate e di piattaforme personalizzate dedicate alla clientela “private”, che oggi rappresenta circa il 70% delle masse complessive, ai progetti più recenti ma altrettanto all’avanguardia. Basti pensare alla collaborazione con Conio per la tokenizzazione degli asset o agli investimenti sul fronte dell’Intelligenza Artificiale a supporto dei banker per citarne alcuni: a contraddistinguere questo lungo percorso, caratterizzato anche dalla personalizzazione dei fondi di investimento, c’è il forte impegno per avvicinare il risparmio privato all’economia reale. E l’efficacia, riconosciuta costantemente anche dal Gruppo FT, è nella rilevante crescita, come ha spiegato anche Gian Maria Mossa: “Da un decennio abbiamo costruito un dialogo trasparente e costruttivo col mercato e con la comunità finanziaria internazionale, che le testate del Gruppo londinese rappresentano, spiegando la volontà di tracciare un percorso unico nella nostra industria guardando non a obiettivi di breve termine ma alla crescita sostenibile, valorizzando le persone e tutti gli stakeholder, così da creare valore per l’intero sistema negli anni”.

Cooperativa San Giovanni di Dio: il ruolo di Raffaele Pio de Nittis nella crescita della società

Sotto la guida di Raffaele Pio de Nittis, la Società Cooperativa San Giovanni di Dio ha vissuto una fase di espansione e consolidamento, raggiungendo risultati record anche durante la pandemia. Il manager ha rafforzato la solidità economica e la reputazione della cooperativa, divenuta la prima in Puglia per fatturato e occupazione.

Raffaele Pio de Nittis

La crescita della Società Cooperativa San Giovanni di Dio sotto la guida di Raffaele Pio de Nittis

Raffaele Pio de Nittis ha operato in qualità di Direttore Generale della Società Cooperativa San Giovanni di Dio fino al 2021. Oggi Vicepresidente Vicario di Confcooperative Sanità Puglia, ha contribuito all’espansione e al consolidamento della società. Quest’ultima, sotto la sua guida, ha infatti vissuto un periodo di forte crescita, che non si è fermata neanche durante il difficile periodo della pandemia. Nel 2022, durante la prima assemblea ordinaria in presenza dopo il Covid-19, Raffaele Pio de Nittis aveva commentato i numeri del bilancio d’esercizio relativo al 2021 evidenziando come questi sottolineassero “in maniera inequivocabile la continua crescita della società, unita a una solidità dei conti” che rendevano dunque “la cooperativa una realtà ormai conclamata nei settori dei quali si occupa, nonostante una situazione economica strutturale sempre di difficile respiro”. Quelle cifre, aveva aggiunto l’allora Direttore Generale, segnavano di fatto il primato della San Giovanni di Dio quale “realtà cooperativa più importante di Puglia, sia in termini occupazionali che di fatturato”.

Gli alti standard qualitativi raggiunti con Raffele Pio de Nittis e il “Merit Award”

Tra i traguardi raggiunti dalla Società Cooperativa grazie anche alla guida di Raffaele Pio de Nittis c’è il “Merit Award” per le certificazioni di qualità acquisite. Un riconoscimento per l’impegno nell’applicazione e nell’integrazione delle procedure di Gestione e Controllo della Qualità, della Sicurezza e dell’Ambiente, raggiunto con il contributo dei collaboratori e delle collaboratrici. “Una struttura organizzativa – aveva affermato il Direttore Generale – eleva i suoi standard qualitativi soprattutto grazie a una rete di operatori specializzati che quotidianamente, anche fuori regione, si spende per stare accanto a minori, anziani e diversamente abili bisognosi di cura e vicinanza. Sono queste le nostre linee guida, che mettono al centro le professionalità e le competenze e permettono di rendere effettivi i valori fondanti di una società dal profilo riconosciuto”.

La carriera di Andrea Mascetti tra diritto, finanza e cultura

Andrea Mascetti è il fondatore dell’omonimo Studio Legale. Operativo dal 2004, offre supporto a imprese, enti pubblici e privati in materia di diritto civile, amministrativo e penale.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: la carriera forense

Andrea Mascetti nasce a Varese nel 1971. Dopo aver frequentato il liceo classico della sua città, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, presso la quale si laurea nel 1996. Ottenuta l’abilitazione, entra nell’Ordine degli Avvocati di Varese (successivamente anche nell’Ordine di Milano). La sua carriera prende il via in qualità di collaboratore dello Studio Legale Tributario associato a Ernst & Young. Nel 2004, fonda lo Studio Legale Mascetti, attivo in diversi rami del diritto civile, amministrativo e penale. Con sedi a Milano, Varese e Roma, conta su un team multidisciplinare di professionisti specializzati in varie tematiche. Andrea Mascetti, nello specifico, esercita la propria attività prevalentemente nell’ambito del diritto civile e amministrativo. In materia civile, vanta un’esperienza pluriennale soprattutto nel diritto commerciale e societario, nei temi relativi ai diritti reali, nonché in alcune aree della responsabilità civile e del diritto del lavoro. Per quanto riguarda il diritto amministrativo, svolge attività difensiva davanti ai TAR e al Consiglio di Stato, oltre che offrire consulenza stragiudiziale per enti pubblici, società commerciali e privati in relazione ad appalti e contratti pubblici, concessioni, partenariato pubblico - privato, urbanistica ed edilizia.

Andrea Mascetti: gli altri ruoli e la passione per la cultura

Negli anni, Andrea Mascetti ha esteso il suo impegno pure verso Organismi di Vigilanza di importanti società italiane attive nei settori dell’energia, della finanza, della consulenza e della food industry. È stato, ed è tutt’ora, membro dei CdA di diverse banche e società commerciali. Dal 2023, è Presidente di Finlombarda S.p.A., la società finanziaria di Regione Lombardia. Dal 2024, è membro del Consiglio di Amministrazione di BPER Banca e, dal 2025, è membro indipendente del Consiglio di Amministrazione di Snam. Grande appassionato di libri, geopolitica e cultura, Andrea Mascetti fa parte dell’Advisory Board di Valore Italia, Centro Internazionale di Formazione e Ricerca per il Restauro e la Valorizzazione del Patrimonio Culturale. In passato, è stato inoltre componente della Commissione Centrale di Beneficenze della Fondazione Cariplo, dove ha coordinato la Commissione Arte e Cultura.

lunedì 17 novembre 2025

Ares Ambiente, leadership nel settore rifiuti con un modello di eccellenza

La lunga esperienza di Marco Domizio nel settore ambientale ha dato slancio alla sua idea imprenditoriale, che si è concretizzata nella fondazione di Ares Ambiente. Costruita su innovazione, qualità, tutela dell’ambiente ed etica aziendale, in poco tempo si è imposta come leader nella gestione dei rifiuti.

Ares Ambiente

Ares Ambiente, leader nella gestione rifiuti per qualità, innovazione, sostenibilità ed etica aziendale

Ares Ambiente è stata fondata nel 2008 da Marco Domizio, che ha dato vita al suo progetto imprenditoriale dopo una lunga esperienza in ambito ambientale. Nata nella provincia bergamasca, a Treviolo, l’azienda è specializzata nella gestione integrata dei rifiuti, mettendo a disposizione servizi completi e affidabili per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti, incluso il trasporto di quello urbani, speciali, pericolosi e non pericolosi. I pilastri portanti su cui è stata fondata Ares Ambiente sono innovazione, qualità dei servizi, etica aziendale e sostenibilità ambientale. Con un modello di eccellenza che ha un forte impatto sull’economia circolare e sulla tutela dell’ambiente, l’azienda ha raggiunto la leadership del settore della gestione dei rifiuti, puntando sulla qualità dei servizi. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e il Ministero della Giustizia, ha premiato l’azienda con tre stelle del Rating di Legalità.

Ares Ambiente: il percorso nella gestione dei rifiuti di Marco Domizio

Founder di Ares Ambiente, Marco Domizio vanta un’esperienza pluriennale nel settore ambientale, che gli ha permesso di mettere in pratica tutte le competenze acquisite in carriera, concretizzandole in un’azienda qualificata nella gestione dei rifiuti. Diplomatosi nel 1995, ha avviato la sua carriera in un’azienda di intermediazione di rifiuti in Lombardia, occupandosi della partecipazione nelle gare d’appalto. In seguito, ha ricoperto l’incarico di Responsabile commerciale di una società specializzata in attività di spurghi e pulizie industriali, realizzando un impianto di compostaggio nel bergamasco. Entrato a far parte di un’azienda milanese con lo stesso ruolo, ha seguito l’installazione di sette impianti di trito-vagliatura in Campania, concentrandosi anche sul trasporto transfrontaliero di rifiuti. Dopo aver lavorato come Responsabile commerciale in un impianto di compostaggio in provincia di Bergamo e come Responsabile della gestione di una cava di estrazione mineraria, ha fondato Ares Ambiente nel 2008.

Atitech: accordo con Airbus Defence and Space per la manutenzione degli aeromobili militari

Atitech, guidata da Gianni Lettieri, ha avviato una nuova collaborazione con Airbus Defence and Space per i servizi di MRO agli aeromobili militari a Napoli, consolidando i servizi nell’ambito dell’ecosistema della difesa europea.

Atitech

Atitech: l’accordo con Airbus Defence and Space per servizi di MRO di aeromobili militari

In occasione dell’evento “MRO Europe”, che si è tenuto a Londra dal 14 al 16 ottobre, Atitech ha stretto un nuovo accordo che prevede la fornitura di servizi di manutenzione, riparazione e revisione degli aeromobili militari di Airbus Defence and Space negli stabilimenti di Napoli. La più grande MRO indipendente del mercato EMEA, guidata da Gianni Lettieri, aveva già stretto una partnership con Airbus per quanto riguarda la manutenzione degli aeromobili commerciali relativi alle strutture di Napoli e Roma. In seguito a questo nuovo accordo strategico, Atitech ha allargato i propri servizi e le proprie competenze anche in ambito militare, con l’obiettivo di fornire disponibilità operativa a lungo termine alle flotte di Airbus. Nell’attuale congiuntura geopolitica, la nuova collaborazione sottoscritta dalle due realtà mira a rafforzare la fornitura dei servizi dell’ecosistema della difesa europea.

Atitech: le operazioni per lo sviluppo in Italia e all’estero

Il nuovo accordo strategico siglato con Airbus Defence and Space rientra nei piani di Atitech per il consolidamento e l’espansione dei propri servizi sia in Italia che all’estero, rilanciando il settore della manutenzione aeronautica nazionale. La MRO guidata da Gianni Lettieri, infatti, ha rimesso in funzione il nuovo polo di Olbia, riservandolo ai business jet: sono già 45 i tecnici assunti, prevendendo di salire a quota 300 per i prossimi anni. In ambito internazionale, invece, Atitech ha firmato una lettera d’intenti per l’avvio di una joint venture con Alnimr Alarabi Holding e LLC per la creazione di un centro specializzato in manutenzione e revisione di aeromobili e componenti, con sede in Arabia Saudita. Lo scopo è assumere la leadership della manutenzione aeronautica nell’area SEMEA, ovvero Sud Asia, Medio Oriente e Africa.

Susan Carol Holland inaugura la seconda edizione del Festival della Gentilezza

L'ascolto come fondamento di ogni relazione autentica e di ogni percorso di cura: è questo il messaggio centrale della seconda edizione del Festival della Gentilezza, inaugurata da Susan Carol Holland, Presidente della Fondazione Amplifon. Due giornate di incontri che hanno esplorato il valore della gentilezza attraverso le voci di oltre 40 ospiti, tra neuroscienziati, psicologi, artisti e figure del mondo sociale, in un dialogo che ha intrecciato riflessioni scientifiche e testimonianze umane.

Susan Carol Holland

Festival della Gentilezza alla Sala Buzzati: Susan Carol Holland e Barbara Stefanelli all’apertura dei lavori

La Sala Buzzati del "Corriere della Sera" ha ospitato la seconda edizione del Festival della Gentilezza, evento promosso dalla collaborazione tra Fondazione Amplifon e 7 - Corriere della Sera. Susan Carol Holland, Presidente della Fondazione Amplifon, ha aperto i lavori insieme a Barbara Stefanelli, direttrice vicaria del quotidiano, introducendo il tema centrale della manifestazione: "Ascoltare, primo gesto gentile". Due intense giornate di confronto hanno visto alternarsi oltre 40 ospiti tra talk, incontri e momenti di riflessione, tutti dedicati a esplorare la gentilezza come strumento di benessere sia individuale che collettivo. L'iniziativa ha posto l'accento su come l'ascolto costituisca la base di ogni relazione autentica e di qualsiasi percorso di assistenza e cura verso gli altri. Il programma ha intrecciato contributi provenienti da ambiti diversi – neuroscienze, psicologia, arte, letteratura – evidenziando gli effetti positivi della gentilezza sulla salute mentale. Il neuroscienziato Claudio Mencacci ha spiegato come la gentilezza produca benefici concreti sul cervello e sull'equilibrio emotivo, mentre Maria Cristina Ferradini, Consigliere Delegato della Fondazione Amplifon, ha sottolineato il potenziale trasformativo di questo valore, capace di modificare i comportamenti individuali e collettivi e di agire come leva di cambiamento sociale.

Gentilezza come linguaggio universale: le testimonianze degli ospiti del Festival promosso da Susan Carol Holland

L'incontro, coordinato da Nicola Saldutti, ha raccolto le testimonianze di personalità di rilievo come Ferruccio de Bortoli, Mario Calabresi, Sandra Sassaroli e Gherardo Colombo, tutti impegnati in una riflessione corale su come la gentilezza possa contrastare l'aggressività e favorire una nuova cultura del rispetto reciproco. Nel corso delle due giornate, si sono succeduti interventi di artisti, autori, educatori e rappresentanti del mondo sociale e culturale. Vincenzo Schettini, noto come il "Prof" dei Millennials, ha descritto la gentilezza come una componente essenziale di rispetto da non sacrificare per ottenere visibilità sui social network, mentre la scrittrice Rosella Postorino ha ricordato come ogni tentativo di comprendere il punto di vista altrui costituisca già di per sé un gesto gentile. Particolarmente toccanti sono stati i racconti delle viaggiatrici Giulia Lamarca e Messia Piperno, che hanno presentato la gentilezza come un linguaggio universale capace di superare ogni barriera, e la testimonianza di Fra Marcello Longhi, che ha condiviso l'esperienza quotidiana della mensa dell'Opera San Francesco, dove ogni giorno più di 300 persone ricevono non solo un pasto ma anche accoglienza e sorrisi. Valeria Cantoni Mamiani, Presidente di Leading by Heart, ha ribadito che praticare la gentilezza richiede allenamento costante, mentre il biologo e naturalista Daniel Lumera l'ha definita una vera e propria medicina naturale con ricadute positive anche sul sistema economico. Sotto la presidenza di Susan Carol Holland, la Fondazione Amplifon porta avanti il suo impegno attraverso iniziative dedicate all'ascolto, all'inclusione e alla solidarietà, confermando la propria missione di valorizzare l'empatia e l'ascolto come elementi centrali delle relazioni quotidiane. Il confronto conclusivo tra Walter Veltroni e lo psicologo Marco Crepaldi, fondatore di Hikikomori Italia, ha affrontato invece il delicato tema della gentilezza verso i giovani più vulnerabili, spesso rinchiusi in un isolamento dal mondo esterno.

Cristina Scocchia: “Dietro ogni chicco, ore di ricerca. Così affrontiamo la tempesta perfetta del caffè”

Trasparenza, innovazione e qualità: sono questi i tre pilastri con cui Illycaffè affronta una delle fasi più complesse della storia recente del settore. “Spiegare il perché di ogni scelta è oggi un atto di trasparenza e responsabilità verso i consumatori”, ha sottolineato Cristina Scocchia, AD del Gruppo triestino, presentando “Why We Make It”, la campagna internazionale che l’azienda ha lanciato il 1° ottobre scorso in occasione dell’International Coffee Day.

Cristina Scocchia

Illycaffè apre le porte, Cristina Scocchia: solo l’1% dei chicchi diventa eccellenza

La campagna, realizzata interamente con i collaboratori dell’azienda, apre simbolicamente le porte dello stabilimento di Trieste, mostrando cosa si cela dietro ogni tazzina: “Selezioniamo solo l’1% dei migliori chicchi di arabica al mondo – spiega Cristina Scocchiae ogni giorno effettuiamo 350 controlli di qualità. È il nostro modo per garantire eccellenza e sostenibilità”. Il mercato del caffè sta attraversando una “tempesta perfetta”, come l’ha definita la manager. Dopo anni di stabilità, il prezzo della materia prima è schizzato da una media storica di 100-130 centesimi per libbra (tra il 2015 e il 2021) agli attuali 430 centesimi, quattro volte tanto. “È un cambio epocale dovuto a un mix di cambiamenti climatici, speculazioni, dazi e contesto economico”. La conseguenza è un forte impatto sui margini delle aziende, costrette da un lato a comprimere i costi e dall’altro a ritoccare i listini. “E nel momento in cui le persone vedono che il caffè aumenta è giusto che conoscano il valore di questo chicco – aggiunge Cristina Scocchia – perché dietro una tazzina di caffè c’è una storia di competenza, di qualità”.

Cristina Scocchia: innovazione, comunicazione e acquisizioni come risposta alla tempesta del mercato

Per reagire alla crisi, Illycaffè accelera sugli investimenti, seguendo tre direttrici strategiche. La prima è l’innovazione: “Abbiamo lanciato la X-Caps che è il nostro sistema chiuso e proprietario, con una capsula sostenibile di alluminio riciclato. C’è poi Coffee B, una capsula senza capsula, ovvero palline di caffè compresso che dopo l’utilizzo diventano 100% compostabili”, racconta Cristina Scocchia. La seconda leva è la comunicazione, con campagne di respiro internazionale e collaborazioni d’eccellenza – come quella estiva con lo chef Massimo Bottura – volte a rafforzare il legame tra marca e consumatore. Infine, la crescita per acquisizioni. Dopo aver rilevato il distributore svizzero a luglio, a settembre Illycaffè ha acquisito l’80% di Capitani, azienda comasca specializzata in macchine da caffè. L’operazione “risponde anche a una strategia di posizionamento per avere macchine dal prezzo più abbordabile. L’obiettivo – conferma la manager – è offrire non più il solo caffè, ma il sistema illy”. In uno scenario globale frammentato da dazi e barriere commerciali, l’azienda rafforza la sua presenza nel continente europeo. “L’Europa è il nostro porto sicuro – dichiara l’AD – abbiamo raddoppiato gli investimenti in alcuni Paesi come la Spagna, la Francia, la Germania e l’Inghilterra”. Gli Stati Uniti restano comunque il secondo mercato per fatturato. I numeri del primo semestre 2025 confermano la tenuta del Gruppo: ricavi consolidati a 319 milioni di euro (+11%), Ebitda a 48 milioni (+4%) e utile netto a 15 milioni (+9%). Anche l’Italia, mercato ormai maturo, segna una crescita del 12%. Per la seconda metà dell’anno, Cristina Scocchia prevede però una fisiologica riduzione dei margini: “L’aumento del costo del caffè continuerà a pesare anche sul 2026. Tuttavia, non prevediamo nuovi ritocchi ai prezzi entro fine anno, salvo ulteriori rincari della materia prima”, conclude la manager.

Comtel: accordo con Forerunner Technologies per la distribuzione di InForm Voice nell’area EMEA

Siglato l’accordo di collaborazione tra Comtel e Forerunner Technologies per la diffusione di InForm Voice nell’area EMEA, una piattaforma nel settore Unified Communication in forte sviluppo. Un passo avanti per il Gruppo, che porta avanti la sua strategia di crescita internazionale e l’ingresso in nuovi mercati.

Comtel

Comtel: l’accordo con Forerunner Technologies

Comtel porta avanti la sua crescita internazionale, in continuità con quanto annunciato nel Piano Industriale. A New York, infatti, è stato raggiunto un accordo di partnership con la statunitense Forerunner Technologies Inc., società specializzata in sistemi di comunicazione integrata. Lo scopo dell’accordo è quello di distribuire la piattaforma di Comtel InForm Voice nell’area EMEA, tramite la quale è possibile gestire telefonia, conferenze, messaggistica e servizi cloud su infrastrutture complesse in maniera unificata. Unendo voce, dati e collaboration in una sola architettura digitale, l’Unified Communication è un settore fortemente in crescita, in cui il Gruppo guidato da Fabio Lazzerini ha deciso di espandersi. Compagnie di navigazione, aeroporti, centri logistici e reti sanitarie sono ambiti che necessitano di una comunicazione affidabile, motivo per cui una tecnologia come quella dell’Unified Communication è altamente richiesta.

Comtel: nuove sinergie per la crescita internazionale

In seguito alla quotazione in Borsa e all’acquisizione di Nec Italia e Olanda, Comtel aveva tra gli obiettivi quello di sviluppare le proprie attività a livello internazionale e di entrare in nuovi mercati. A margine di queste considerazioni, la collaborazione stretta con Forerunner Technologies rientra in questa strategia: “Una tappa coerente in un percorso di costruzione di un Gruppo europeo con capacità tecnologiche globali e una cultura aperta all’innovazione”, ha dichiarato l’AD e DG di Comtel Fabio Lazzerini. L’accordo con l’impresa statunitense, uno dei principali system integrator indipendenti del mercato americano con oltre 5.000 clienti attivi, è stato siglato sulla base di sinergie e di un approccio imprenditoriale in comune tra le due realtà, che vedono tra i loro principi cardine la qualità del servizio e la centralità delle persone.

venerdì 14 novembre 2025

Trasparenza, etica e AI: la visione di Terna per l’energia del futuro

“Il diritto non è solo rispetto delle norme. È il mezzo su cui si costruiscono i rapporti di fiducia. È ciò che deve garantire che la tecnologia sia al servizio delle persone”. Con queste parole, Giuseppina Di Foggia, AD e DG di Terna, ha concluso il suo keynote speech all’Università Bocconi, in occasione dell’avvio del Master in Law of Automated Systems, organizzato in collaborazione con il King’s College London.

Giuseppina Di Foggia (Terna)

Terna: Intelligenza Artificiale, etica e innovazione

Al centro dell’intervento, il binomio tra etica e innovazione e il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel futuro energetico del Paese. “Gli algoritmi garantiscono efficienza – ha sottolineato Giuseppina Di Foggiama se sbagliano occorre trasparenza”. Terna, che gestisce oltre 75mila chilometri di rete elettrica e più di 900 stazioni, è ormai un laboratorio avanzato di applicazione dell’AI. Nel Centro Nazionale di Controllo, gli operatori utilizzano algoritmi predittivi per stimare la domanda elettrica nazionale. Una tecnologia che consente di migliorare la gestione del sistema, riducendo i costi operativi e le emissioni. L’Intelligenza Artificiale entra anche nella manutenzione della rete di trasmissione. Grazie agli algoritmi, i tempi di analisi dei dati raccolti con droni ed elicotteri si riducono fino al 60%. Un altro esempio è il Dynamic Thermal Rating, un sistema di sensoristica distribuita lungo le linee ad alta tensione, che monitora in tempo reale il profilo termico dei conduttori. I modelli di calcolo permettono così di incrementare la capacità di trasporto dell’energia senza costruire nuove infrastrutture, ottimizzando l’uso delle risorse esistenti. 

Terna: AI responsabile tra governance e diritto

Ma l’efficienza tecnologica porta con sé nuove sfide. “Chi è responsabile se un modello AI sbaglia una previsione? Come si garantisce la trasparenza di un algoritmo?”, sono le domande poste dall’AD e DG di Terna, che ha annunciato la creazione di un AI Ethics Board e l’introduzione di audit indipendenti sui modelli più sensibili. Il Gruppo intende inoltre sviluppare una matrice interna dei rischi in linea con lo European AI Act, per assicurare che l’adozione dell’AI avvenga nel rispetto dei principi di sicurezza, trasparenza e sostenibilità. Terna sta già sperimentando strumenti che consentono di interpretare le logiche decisionali dei modelli, a favore di una tecnologia “giusta” e comprensibile. Nel contesto della transizione digitale e ambientale, il diritto assume una funzione strategica. Dietro ogni connessione di parco eolico, fotovoltaico o sistema di accumulo, ci sono autorizzazioni, contratti e regolamenti che definiscono i confini dell’innovazione. “Voi giuristi sarete chiamati a scrivere le clausole, definire le responsabilità e costruire i framework regolatori – ha commentato Giuseppina Di Foggia rivolgendosi agli studenti dell’Università Bocconi – Sarete voi a garantire che la tecnologia resti al servizio delle persone”. Un messaggio di fiducia e responsabilità per una generazione che dovrà coniugare etica, intelligenza e integrità in un sistema elettrico sempre più “intelligente”.

Università LUMSA: due nuovi spazi per vivere il campus tra studio e relax

Studio, lavoro e relax nei nuovi spazi inaugurati dall’Università LUMSA a Roma: lo Student Hub Traspontina 10 e la Terrazza del Passetto. Dedicati a studenti e docenti, l’intento è di creare ambienti accessibili e con colori e design all’insegna del comfort.

Università LUMSA

Università LUMSA: lo Student Hub Traspontina 10, il nuovo spazio adatto alle esigenze di studenti e docenti

L’Università LUMSA ha rinnovato le proprie sedi a Roma, inaugurando due nuovi spazi per lavorare, studiare o prendersi un momento di pausa, rivolti sia a studenti che a docenti. Nella sede di via Traspontina 10 è situato lo Student Hub Traspontina 10, uno spazio rinnovato e ideato per la vita universitaria, il cui progetto è stato studiato con una palette cromatica che restituisse comfort e con un design innovativo al fine di realizzare spazi sicuri, accessibili e sostenibili, tramite l’uso dei migliori materiali. L’Università LUMSA ha pensato anche ai docenti, offrendo postazioni dedicate, pensate per incontrarsi e confrontarsi con gli studenti. La ristrutturazione ha seguito le linee guide del pathos e del topos: la prima, per suscitare la partecipazione emozionale di chi vive quegli ambienti; la seconda, per recuperare l’identità e la funzionalità di quel luogo. Il nuovo hub è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 18. 

Università LUMSA: un’esperienza universitaria più piacevole con la nuova Terrazza del Passetto

Il secondo spazio rinnovato interessa la sede Giubileo dell’Università LUMSA, in via Porta Castello 44. La Terrazza del Passetto è un ambiente totalmente nuovo, caratterizzato da una pergotenda moderna ed eco-friendly che contribuisce a creare un’atmosfera accogliente che si adatta perfettamente alle esigenze degli studenti, poiché è perfetta sia per studiare che per prendersi un momento di pausa all’aria aperta e rilassarsi. Il restyling dell’Università LUMSA è stato finalizzato alla creazione di aree più accessibili e al miglioramento dell’esperienza universitaria, rendendola più piacevole. I progetti dei nuovi spazi sono stati creati da Urbem Studio.

Mario Putin: crescita e innovazione nel bilancio 2024 di Serenissima Ristorazione

Il Presidente Mario Putin guida la crescita e l’espansione di Serenissima Ristorazione, come evidenzia il bilancio di esercizio annuale del 2024 e gli investimenti in nuovi impianti per l’ampliamento nel sud Italia e il rafforzamento di quelli attuali per l’entrata nella GDO.

Serenissima Ristorazione

Mario Putin alla guida della crescita di Serenissima Ristorazione

“Abbiamo puntato su innovazione, sostenibilità e apertura verso nuovi mercati, con un’attenzione particolare alla qualità del lavoro e alla crescita delle nostre persone”, ha sottolineato Mario Putin, Presidente di Serenissima Ristorazione, in merito alla crescita registrata nel bilancio annuale 2024. Il fatturato dell’esercizio annuale del 2024 ammonta a 593,5 milioni di euro (+9,8% rispetto al 2023), mentre l’EBITDA è di 34,6 milioni di euro, segnando un miglioramento del 21,4%, con un utile netto pari a 13,8 milioni di euro. “L’incremento registrato nel 2024 — ha rimarcato Mario Putin — conferma il trend positivo degli ultimi anni e la validità delle scelte strategiche che abbiamo intrapreso”. Con lo scopo di consolidare la sua leadership nel settore della ristorazione collettiva, nel 2024, l’azienda ha investito 30 milioni di euro in infrastrutture industriali e logistiche.

Mario Putin: gli investimenti infrastrutturali e l’espansione nel sud Italia

Sotto la guida di Mario Putin, la strategia di espansione di Serenissima Ristorazione ha previsto una maggiore presenza nel sud del Paese, con l’apertura di un nuovo centro di produzione a Napoli, per un costo di 4 milioni di euro, finalizzato alla fornitura di pasti per il settore scolastico e sanitario della Campania. In aggiunta, è stato ampliato l’impianto di Boara Pisani, già uno dei più grandi in Europa, per sostenere la produzione per il catering crocieristico, mercati esteri e catering aereo. “È un tassello fondamentale nella nostra strategia, che si basa sui settori core, ma guarda anche allo sviluppo di nuovi canali e mercati”, ha precisato Mario Putin. A testimoniare la crescita aziendale ci sono poi i riconoscimenti ricevuti da Industria Felix, che ha premiato la capogruppo ed Euroristorazione tra le aziende più affidabili ed efficienti del Veneto nel settore della ristorazione collettiva.

Ristorazione collettiva green: l’approccio sostenibile di Euroristorazione

Fondata a Vicenza nel 1996, Euroristorazione è oggi una delle principali aziende italiane nel settore della ristorazione collettiva, con quasi 30 anni di esperienza e una reputazione costruita su qualità, sicurezza alimentare, sostenibilità e innovazione tecnologica.

Euroristorazione

Euroristorazione: soluzioni su misura e innovazione digitale per la ristorazione collettiva

Euroristorazione fornisce ogni giorno soluzioni personalizzate a scuole, aziende, ospedali, comunità religiose e strutture socio-sanitarie, gestendo il servizio di ristorazione per oltre 160 Comuni e 2.000 enti in tutta Italia. Ogni pasto è preparato nel rispetto delle linee guida nutrizionali nazionali e regionali, con particolare attenzione alla dieta mediterranea, pilastro della filosofia aziendale, e all’utilizzo di materie prime a chilometro zero, che valorizzano i prodotti locali e riducono l’impatto ambientale. L’azienda pone grande cura anche nella gestione delle diete speciali, un aspetto cruciale in contesti come quello ospedaliero e dell’assistenza domiciliare. Oltre alla preparazione dei pasti, Euroristorazione offre servizi integrati per enti e aziende senza cucina interna, occupandosi della progettazione e riqualificazione di mense e spazi dedicati. L’utilizzo di software gestionali avanzati e di una piattaforma digitale proprietaria consente inoltre una gestione trasparente, tracciabile e ottimizzata di ogni fase del servizio, migliorando l’esperienza dei clienti e degli utenti finali.

Sostenibilità e riconoscimenti: l’impegno di Euroristorazione

La sostenibilità ambientale è un valore fondante per Euroristorazione. L’azienda ha sviluppato politiche virtuose che includono: l’utilizzo di software predittivi per la riduzione degli sprechi alimentari; la donazione delle eccedenze a organizzazioni benefiche; la scelta di packaging biodegradabili e riciclabili; l’impiego di detergenti Ecolabel e di energia pulita da impianti fotovoltaici; una logistica ottimizzata che riduce le emissioni, eliminando l’uso di mezzi pesanti. Il 2023 ha segnato un anno importante per l’azienda, che ha ricevuto due prestigiosi riconoscimenti. Il Premio Industria Felix, come Miglior impresa del settore ristorazione per performance gestionale, affidabilità finanziaria Cerved e sostenibilità tra le aziende con sede in Veneto, e il titolo di Best Performer 2023, assegnato tra le 1.000 imprese di eccellenza della provincia di Vicenza. Traguardi che confermano il ruolo di Euroristorazione come modello di eccellenza nel panorama della ristorazione collettiva italiana, capace di coniugare tradizione, responsabilità e innovazione.

Vitali Spa: qualità e tecnologia nella produzione di materiali edili

Con gli alti standard qualitativi che contraddistinguono i materiali prodotti e utilizzati da Vitali Spa, unito ad un know-how maturato in circa 40 anni di esperienza, il cantiere a Calusco d’Adda è stato chiuso in tempo record lo scorso luglio. Una sola squadra, in una giornata, ha steso un tappeto stradale di 10.000 quintali per un tratto di 1.100 metri.

Vitali Spa

Vitali Spa: materiali performanti e qualità per il successo del progetto VAR SUD SP166

Per Vitali Spa la scelta dei materiali edili più performanti riveste un’importanza fondamentale, sia per riuscire a garantire l’efficienza e la solidità dei propri servizi, sia per concludere ogni progetto con successo. Per questo motivo, il Gruppo è in grado di produrre, presso i propri stabilimenti, materiali e materie prime necessari per portare a termine la costruzione di numerose opere edili, garantendone la qualità. Seguendo questi principi, Vitali Spa ha chiuso in tempi record il cantiere VAR SUD SP166 a Calusco d’Adda, lo scorso luglio. Grazie al connubio tra precisione, organizzazione e determinazione, una singola squadra, nell’arco di una giornata, è riuscita a stendere 10.000 quintali di tappeto d’asfalto, con uno spessore di 4 cm, lungo il tratto della nuova strada provinciale, per un totale di 1.100 metri, di cui 210 in galleria artificiale.

Vitali Spa: soluzioni e produzione di materiali all’insegna dell’innovazione tecnologica

Anche il materiale usato da Vitali Spa per il cantiere sulla nuova strada provinciale è stato interamente realizzato presso i propri stabilimenti. Tra le materie prime prodotte dal Gruppo troviamo: calcestruzzi, asfalti tradizionali, speciali, ecologici e inerti, che devono sottostare a rigidi standard sia di sostenibilità ambientale che di qualità produttiva. Con competenze e know-how maturati in circa 40 anni di esperienza, il Gruppo contribuisce all’innovazione urbanistica tramite le soluzioni più all’avanguardia. L’innovazione coinvolge anche i laboratori di Vitali Spa, nei quali strumenti moderni e tecnici qualificati producono e distribuiscono conglomerati di diverse tipologie, sviluppando l’applicazione dei bitumi modificati in alternativa ai bitumi tradizionali.

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset leader negli ascolti TV, i dati da gennaio a oggi

Ascolti TV, i numeri che consolidano la leadership delle reti Mediaset nel panorama televisivo nazionale. La vision strategica di Pier Silvio Berlusconi e il confronto con i grandi gruppi europei.

 Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: ascolti TV, numeri alla mano è Mediaset a guidare il mercato

Lo scorso luglio, Pier Silvio Berlusconi ha dato il via a quella “graduale e profonda evoluzione” che ha ridisegnato preserale e access-prime time di Canale 5. Da allora lo scenario televisivo ha subito un profondo stravolgimento che, contrariamente a quanto pensavano in molti, non è terminato con l’inizio della nuova stagione, anzi si è fatto ancora più acceso. In particolare, con l’arrivo de “La Ruota della Fortuna” la fascia dell’access ha subito “una vera e propria inversione di tendenza” con la netta vittoria di Canale 5 sui competitor, come si legge anche su “Huffington Post Italia”. Ma a ben guardare i dati riportati nell’articolo pubblicato lo scorso 29 ottobre, il predominio Mediaset parte da ben prima. Basti pensare che da gennaio a oggi, il totale delle reti Mediaset ha raggiunto una media del 37,4% di share nelle 24 ore e del 36,9% in prima serata: nel confronto, la TV pubblica registra il 35,7% nelle 24 ore e il 36,6% nel prime-time. Numeri che raccontano di un percorso lungimirante avviato da tempo e di cui la “graduale e profonda evoluzione” manzionata dal CEO Pier Silvio Berlusconi rappresenta la naturale prosecuzione.

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset al top anche in Europa

Non solo in Italia. Il Gruppo MFE, sempre più proiettato in Europa forte del successo riscosso con l’acquisizione di ProsiebenSat, si pone infatti al top anche oltreconfine. Il CEO Pier Silvio Berlusconi lo ha rimarcato anche lo scorso 8 luglio nel corso della “Serata con la stampa”, lasciando parlare anche in quel caso i numeri: Mediaset, nel periodo settembre 2024/maggio 2025, è prima per share tra i gruppi europei (37,3% nelle 24h totale individui, contro il 27% di Tf1, il 25,9% di Altresmedia, il 25,1% di Mediaset España), prima per ore di prodotto originale (12.084 contro le 11.757 di Rtl, le 8.532 di Prosieben, le 5.788 di Itv), prima per Grp (21% sul totale dei primi 5 Paesi europei, contro il 14% di Rtl, il 10% di Tf1, il 7% di AltresMedia e il 7% di Prosieben). Dati che sono il frutto della vision del CEO Pier Silvio Berlusconi: mai fermarsi, nonostante le sfide sempre più complesse che le grandi realtà media sono costrette ad affrontare oggi, e “guardare avanti con coraggio”. E i numeri gli danno ragione.

L’Italia come hub europeo del riciclo: la visione di Luca Dal Fabbro a Ecomondo

All’interno di un contesto globale in cui la domanda di materie prime critiche cresce rapidamente e le catene di approvvigionamento si fanno sempre più concentrate, l’Italia si trova davanti a una sfida strategica: conquistare una nuova forma di sovranità industriale attraverso il riciclo e la cooperazione internazionale. È questo il messaggio al centro dell’intervento del Presidente Luca Dal Fabbro in occasione della presentazione dello Studio Strategico sulle Materie Prime Critiche 2025, elaborato da Iren e TEHA Group - The European House Ambrosetti, in occasione dell’evento Ecomondo.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Con 2,6 miliardi, l’Italia può coprire due terzi del fabbisogno di materie prime

Secondo lo studio, con un investimento mirato di 2,6 miliardi di euro nella filiera del riciclo, l’Italia potrebbe coprire fino al 66% del proprio fabbisogno di materie prime critiche, riducendo così la dipendenza da fornitori esteri e rafforzando la propria competitività industriale. “Il percorso verso l’autosufficienza resta complesso – ha spiegato Luca Dal Fabbroperché l’Italia non dispone di riserve minerarie significative, ma può diventare un hub europeo per il riciclo e il recupero delle materie prime seconde”. Il manager ha individuato due leve principali: partnership internazionali strategiche e investimenti nell’economia circolare, in particolare nel settore dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). L’obiettivo è duplice: garantire sicurezza economica e ambientale e costruire una nuova autonomia industriale europea basata sul riuso delle risorse. I dati del rapporto sono eloquenti. La domanda globale di materie prime critiche è aumentata dell’11% rispetto al 2021 e crescerà di un ulteriore 34% entro il 2030, anche per effetto dello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale e dei data center, che da soli aggiungeranno un +10% di fabbisogno. Nel 2024, l’86% della raffinazione mondiale è concentrata in soli tre Paesi, un segnale di forte vulnerabilità geopolitica. Per l’Europa, queste materie rappresentano 3,9 trilioni di euro di produzione industriale, pari al 22% del PIL dell’Unione. L’Italia, tuttavia, è la più esposta tra le cinque principali economie europee: il 31% del PIL nazionale, circa 675 miliardi di euro, dipende da settori che utilizzano materie prime critiche. “Una eventuale interruzione delle forniture ha ricordato Luca Dal Fabbro metterebbe a rischio fino a 88 miliardi di euro di produzione industriale nel nostro Paese”.

Luca Dal Fabbro: il Piano Mattei e la rotta africana del riciclo

In questo scenario, il Piano Mattei può diventare, secondo Luca Dal Fabbro, l’occasione per costruire una nuova autonomia industriale, creando una filiera di cooperazione con i Paesi africani. Il potenziale di recupero dei rifiuti elettronici nel continente africano supera 1,5 milioni di tonnellate l’anno, e il Nord Africa potrebbe trasformarsi in un partner strategico per la valorizzazione delle materie prime critiche, con un valore economico stimabile in 2,5 miliardi di euro. Il Presidente di Iren ha anche commentato la proposta di una “tassa RAEE” avanzata dalla Commissione europea, definendola “un simbolo del costo del non fare”. Un onere di 2,6 miliardi di euro l’anno che, se reinvestito nella filiera del riciclo, potrebbe consentire di coprire due terzi del fabbisogno nazionale di materie prime e valorizzare materiali per 1,7 miliardi di euro oggi dispersi. Secondo Luca Dal Fabbro, Iren può diventare un catalizzatore di innovazione sostenibile, guidando il cambiamento verso una industria più resiliente, circolare e cooperativa. “Le opportunità future – ha quindi concluso – passano da due strade parallele e complementari: la cooperazione industriale internazionale e lo sviluppo dell’economia circolare. Solo investendo su entrambe potremo garantire all’Italia sicurezza economica, ambientale e strategica”.

Riva Acciaio: la crescita aziendale tra innovazione ed elevati standard produttivi

Con una consolidata leadership nella siderurgia italiana ed europea, Riva Acciaio ha fornito un sostanziale contributo alla ricostruzione dell’Italia nel secondo dopoguerra, crescendo a livello internazionale grazie a una strategia basata su innovazione tecnologica e alta qualità dei prodotti.

Riva Acciaio

Riva Acciaio: dalla nascita alla leadership in ambito siderurgico

Oggi leader nella siderurgia italiana e tra i principali player dell’acciaio in Europa, Riva Acciaio ha concentrato le sue attività nella realizzazione di prodotti lunghi e acciai di qualità. Con oltre 70 anni di attività, lo storico nucleo originario di Gruppo Riva è stato fondato nel 1954 da Emilio Riva e suo fratello Adriano, guidati da una visione imprenditoriale che ha consentito di comprendere la necessità del Paese di ricostruzione alle porte della fine della Seconda Guerra Mondiale. Cavalcando l’onda dello sviluppo del settore siderurgico italiano, Riva Acciaio è stata protagonista di una vertiginosa crescita e contemporaneamente ha sostenuto la ripresa del Paese. Dal commercio di rottami ferrosi, il Gruppo si è ben presto sviluppato anche a livello internazionale, avviando acquisizioni di importanti realtà produttive in Europa, nello specifico in Germania, Francia, Belgio e Spagna.

Riva Acciaio: l’innovazione come modello di crescita

Considerando l’innovazione tecnologica come leva strategica per la crescita, Riva Acciaio ha da sempre investito in questo ambito, portando per la prima volta in Italia la colata continua curva a tre linee. Proseguendo su questa strada, ha avviato, presso lo stabilimento di Lesegno, in provincia di Cuneo, un laboratorio avanzato di ricerca e sviluppo, dotato di strumenti tecnologicamente all’avanguardia, tra cui il simulatore termomeccanico “Gleeble 3800”, oltre a numerose collaborazioni con Università e centri di ricerca. In aggiunta, per mantenere alti gli standard di qualità dei suoi prodotti, Riva Acciaio mantiene un Sistema di Gestione della Qualità basato sulle norme UNI EN ISO 9001 e IATF 16949. Il Gruppo è in grado offrire prodotti che rispettano tutte le richieste dei clienti, monitorando ed efficientando ogni processo, in conformità con le normative in vigore.

Pasqualino Monti: Enav promuove la tecnologia delle remote towers negli aeroporti internazionali

Enav è l’unica nel settore ad avere zero minuti di ritardo nella gestione dei cieli e adesso punta a esportare la tecnologia delle torri digitali di controllo da remoto nel mondo. L’AD Pasqualino Monti in un’intervista a “Il Messaggero”: “Dalla Malesia, agli Stati Uniti, dall’Argentina, fino all’India, gli Emirati Arabi e il Brasile, l’interesse per la nostra eccellenza sta diventando contagiosa”.

Pasqualino Monti

Pasqualino Monti: la gestione del traffico aereo sempre più efficiente grazie alle torri di controllo da remoto

Con un traffico aereo che cresce al ritmo del 6,2% sul 2024, Enav sale in vetta alle classifiche internazionali della puntualità. “Sfiorare lo zero nella certificazione dei ritardi per volo gestito, come abbiamo fatto noi a settembre, significa il massimo dell’efficienza nel controllo dello spazio aereo considerate le medie UE straordinariamente peggiori – sottolinea l’Amministratore Delegato Pasqualino Monti Ma è anche la conferma di una tecnologia preziosa da esportare nel mondo”. Il manager si riferisce, in particolare, alle torri digitali di controllo da remoto. Situate a Perugia, Brindisi e presto a Grottaglie, stanno già rivoluzionando la gestione dello spazio aereo in Italia. “Il 95% del traffico italiano passa da soli dieci aeroporti – spiega l’AD – Valorizzare gli aeroporti regionali, un vero patrimonio, significa fare in modo che questi possano passare a un’operatività h24, da quella attuale di 12 ore, senza costi aggiuntivi, utilizzando di fatto una sala operativa avanzata anziché una torre fisica, Aeroporti più competitivi convogliano più traffico e quindi anche più ricchezza nei territori”. Attualmente, in tutta Europa ci sono dieci torri di controllo, tre delle quali nel nostro Paese. L’obiettivo di Enav, che gestisce il traffico aereo da 45 torri dislocate negli aeroporti italiani e quattro centri di controllo radar, è remotizzare quanto prima le torri di controllo di 26 aeroporti concentrandole sui due hub di Brindisi e Padova. Pasqualino Monti precisa, però, che la remotizzazione non significa avere meno controllori di voli, piuttosto “significa poter puntare dove la presenza dell’uomo è maggiormente richiesta. La tecnologia deve essere di supporto all’uomo. Non a caso Enav prevede 400 assunzioni nei prossimi cinque anni tra i Controllori del traffico aereo”.

Pasqualino Monti: alto l’interesse per la nostra eccellenza nel mondo

Oltre a essere service provider dei cieli numero uno al mondo per efficienza, Enav è diventata anche promotrice della tecnologia Made in Italy delle torri digitali remote negli aeroporti internazionali. “Dalla Malesia, agli Stati Uniti, dall’Argentina, fino all’India, gli Emirati Arabi e il Brasile, l’interesse per la nostra eccellenza sta diventando contagiosa”, riferisce il manager. Al momento, la strategia è spingere al massimo l’acceleratore sulla vendita della sua tecnologia e dei suoi servizi a livello globale. “Le torri di controllo remote, che rendono più attrattivi gli aeroporti regionali estendendo il servizio e diminuendo i costi, possono essere un’opportunità in molti altri Paesi – afferma Pasqualino Monti – Certamente gli USA, ma anche l’Argentina. Apriremo non a caso, poi, tre nuove sedi in aree strategiche come in India entro fine anno e in Brasile e Arabia Saudita entro il prossimo”. Di recente, Enav si è aggiudicata il contratto per la fornitura e l’attivazione di un sistema avanzato di Remote Digital and Virtual Tower in Malesia: “Attiveremo una torre di controllo remota nell’aeroporto di Sinai con 4 milioni di passeggeri”. Si tratta, sottolinea l’AD, di “un passaggio strategico per lo sviluppo del mercato non regolamentato e conferma la leadership tecnologica e operativa nel settore delle torri di controllo digitali”.

Fabrizio Ruggiero (Edenred Italia): “Il vero valore dell’impresa nasce dalla partecipazione dei lavoratori”

Il 24 agosto scorso, in occasione del Meeting di Rimini, si è tenuto il convegno “Per un buon lavoro occorre partecipare”, organizzato in collaborazione con Compagnia delle Opere e con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Generali, Edenred Italia, Valore D e CSL - Consorzio Scuole Lavoro. Un appuntamento che ha posto al centro il nuovo quadro normativo sulla partecipazione dei lavoratori nelle imprese, dopo l’approvazione della prima legge italiana in materia. Tra i protagonisti dell’incontro, Fabrizio Ruggiero, Amministratore Delegato di Edenred Italia, ha offerto una riflessione profonda sul significato di impresa e sul valore della partecipazione come leva di crescita, benessere e produttività.

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero: la partecipazione dei lavoratori come motore di crescita

Oggi la vera sfida per le imprese non è tanto “perché” o “cosa” fare – ha sottolineato Fabrizio Ruggiero – ma “come” farlo. “L’impresa deve ripagare i propri azionisti, certo. Ma ciò che oggi fa davvero la differenza è il come: come contribuiamo, come coinvolgiamo le persone – ha spiegato – Ci sono mille modi diversi per raggiungere gli stessi obiettivi, ma la partecipazione dei lavoratori è ciò che li rende sostenibili nel tempo”. Citando uno studio SDA Bocconi del2024, l’AD di Edenred Italia ha ricordato che le aziende che investono in programmi strutturati di welfare ottengono risultati superiori del 10% rispetto a quelle che non lo fanno. “Quando riusciamo a legare la partecipazione dei dipendenti agli obiettivi dell’azienda, creiamo una combinazione potentissima”, ha affermato. Fabrizio Ruggiero ha poi voluto chiarire un concetto spesso frainteso: quello di benessere aziendale. “Il benessere non si riduce a un tavolo da ping pong o al calcio balilla in mensa. In Inghilterra si parla di wellbeing, che significa qualità della vita fisica, mentale, sociale ed emotiva – ha specificato – Se abbiamo la capacità di occuparci di questo utilizzando leve di partecipazione che facciano sentire i dipendenti motivati e coinvolti, otteniamo sicuramente un’ulteriore accelerazione di risultati all’interno dell’azienda”.

Fabrizio Ruggiero: welfare, inclusione e la sfida di coinvolgere le PMI

Secondo Fabrizio Ruggiero, la nuova norma rappresenta un passo importante perché prevede la possibilità di nominare un responsabile per i piani di welfare e uno per le attività di diversity & inclusion, con particolare attenzione alle persone con diverse esigenze. Ogni impresa, ha evidenziato l’Amministratore Delegato, deve adattare le proprie politiche di partecipazione alla realtà interna e ai bisogni specifici dei collaboratori. “Ogni azienda è diversa per età media, distribuzione geografica e struttura. Serve una figura interna che conosca il contesto e sappia costruire iniziative adatte alla propria popolazione aziendale”. Tra gli esempi citati, l’integrazione del congedo parentale o la concessione di ore retribuite per attività sociali, strumenti capaci di rafforzare il senso di appartenenza e la motivazione. Nel concludere il suo intervento, Fabrizio Ruggiero ha evidenziato come la nuova legge debba ora tradursi in attuazione concreta nelle grandi aziende, ma anche e soprattutto nel tessuto delle PMI italiane. “Per le grandi aziende il passo principale è completare la messa a terra delle figure di supporto alla nuova normativa, come i responsabili dei piani di welfare – ha concluso il manager – Ma la sfida più grande è coinvolgere le 4,9 milioni di piccole e medie imprese italiane, dove c’è ancora molto da fare per costruire una cultura del welfare che valorizzi milioni di lavoratori”.

venerdì 7 novembre 2025

McFIT: dal sogno di Rainer Schaller al colosso europeo del fitness accessibile

Fondata in Germania nel 1997 da Rainer Schaller, McFIT è oggi una delle più grandi catene di palestre d’Europa. Con oltre 250 centri in Germania, Austria, Italia e Spagna, il marchio è parte integrante di RSG Group, holding internazionale con sede a Berlino e Schlüsselfeld che riunisce 18 brand nel mondo del fitness e del lifestyle, tra cui John Reed Fitness, High5 e Gold’s Gym.

McFIT

Dalla visione di Rainer Schaller a RSG Group: la rivoluzione McFIT

Negli anni ‘90, Rainer Schaller ebbe un’intuizione destinata a cambiare il mercato del fitness: creare una rete di palestre low cost, rendendo l’attività fisica accessibile a un pubblico più ampio. Il primo centro McFIT aprì a Würzburg nel 1997, con un’offerta chiara e diretta: strutture moderne, attrezzature di qualità e prezzi contenuti, rinunciando volutamente a servizi extra come piscine o saune. La semplicità e la trasparenza dell’offerta, unite all’innovativa apertura 24 ore su 24 e 365 giorni l’anno, conquistarono rapidamente milioni di utenti. Nel 2006, McFIT divenne la più grande catena tedesca con quasi mezzo milione di iscritti, mentre nel 2008 celebrò a Monaco l’apertura del suo centesimo centro fitness. Dal 2009, il brand ha avviato la sua espansione in Austria, Italia e Spagna, superando nel 2011 la soglia di un milione di iscritti. Con l’obiettivo di diversificare il business, nel 2016 la società McFIT GmbH divenne McFIT Global Group, assumendo il ruolo di marchio ombrello per nuovi brand come High5 e John Reed Fitness. Tre anni dopo, il Gruppo ha cambiato nome in RSG Group, consolidando la propria leadership nel settore.

McFIT oggi: innovazione, allenamento h24 e un impegno che va oltre lo sport

Le palestre McFIT si distinguono per ampia disponibilità di macchinari per forza e resistenza, aree funzionali e spazi dedicati alle donne e ai corsi di gruppo. L’abbonamento mensile comprende oggi accesso illimitato a tutte le aree, corsi e docce, con la possibilità di allenarsi in qualunque centro in Europa. La maggior parte delle palestre in Germania e Austria resta operativa h24. Durante l’emergenza COVID-19, McFIT ha dimostrato grande capacità di adattamento. In collaborazione con l’infettivologo Prof. Dr. Klaus-Dieter Zastrow, ha sviluppato un piano di igiene che ha consentito di allestire aree di allenamento all’aperto nei parcheggi o sotto grandi tende, garantendo ai soci la possibilità di continuare a praticare sport in sicurezza. In Italia sono state realizzate 22 strutture outdoor, molte delle quali ancora oggi offrono spazi per l’allenamento all’aperto. In Italia, il brand è presente dal 2010 con la società McFIT Italia S.r.l., controllata dalla casa madre tedesca. La prima palestra italiana è stata inaugurata a Verona nel 2014, segnando l’inizio di un piano di espansione che oggi conta oltre 40 centri fitness distribuiti su tutto il territorio nazionale. L’headquarter italiano ha sede a Milano, dove si trovano tre centri McFIT. Oltre al fitness, l’azienda si distingue per il suo impegno sociale. Dal 2022, sostiene le campagne della Fondazione Umberto Veronesi dedicate alla prevenzione dei tumori femminili, offrendo screening senologici gratuiti alle proprie abbonate nell’ambito della campagna “Pink is Good”. Nello stesso anno, McFIT ha partecipato come sponsor all’evento benefico Integration Heroes, organizzato dal calciatore Samuel Eto’o allo stadio Meazza di Milano, a sostegno di progetti educativi e di integrazione sociale in Africa.

Blu Banca: sostegno al dialogo tra professionisti sulla governance d’impresa

Blu Banca - Gruppo Banca Popolare del Lazio è stata partner del convegno “Gli adeguati assetti e la certificazione”, tenutosi lo scorso 13 ottobre a Fossanova. Al centro formazione e sinergie tra i professionisti e le istituzioni coinvolte e il dibattito per il futuro della professione di commercialista e gli assetti organizzativi previsti dall’art. 2086 del Codice Civile.

Blu Banca

Blu Banca partner del convegno “Gli adeguati assetti e la certificazione”

Con il sostegno di Blu Banca - Gruppo Banca Popolare del Lazio, che ha riunito professionisti, istituzioni e partner del territorio con lo scopo di favorire lo sviluppo delle competenze e delle collaborazioni, si è tenuto lo scorso 13 ottobre l’evento “Gli adeguati assetti e la certificazione”, presso l’Auditorium dell’ex Infermeria dei Conversi nel borgo di Fossanova. Il convegno, organizzato dagli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Latina, Milano e Frosinone e sponsorizzato da Blu Banca, è stato organizzato per creare un’occasione di dialogo e confronto per quanto riguarda gli adeguati assetti organizzativi previsti dall’art. 2086 del Codice Civile, tenendo conto della riforma del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. 

Blu Banca a sostegno del confronto sul futuro dei commercialisti

Blu Banca è stata partner del convegno “Gli adeguati assetti e la certificazione”, che ha ospitato il dibattito incentrato sulla rilevanza della certificazione di qualità degli assetti aziendali come strumento di governance, in grado di consolidare la reputazione e la credibilità dell’impresa agli occhi degli stakeholder. Appartenente al Gruppo Banca Popolare del Lazio, Blu Banca fornisce il proprio supporto a imprese e famiglie mettendo a disposizione servizi in continua evoluzione e innovazione. Grazie a questo approccio, è in grado di concretizzare progetti presenti e futuri, sviluppando i propri valori su solide basi formate da equilibrio, ricerca di servizi e prodotti, e fornendo da più di un secolo un apporto allo sviluppo economico della Regione Lazio.

giovedì 6 novembre 2025

Claudio Descalzi: così Eni ha superato le attese nel terzo trimestre 2025

Eni, il CEO Claudio Descalzi sottolinea il valore della performance nel terzo trimestre 2025: “In un contesto di prezzi del greggio deboli e di un euro in rafforzamento, la performance economica finanziaria conferma l’efficacia della nostra strategia e del modello satellitare che consente di assicurare una crescita accelerata e dividendi stabili”.

 Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: risultati oltre le attese per Eni nel terzo trimestre 2025

I numeri registrati da Eni nel terzo trimestre 2025 hanno superato le attese: come ha spiegato anche il CEO Claudio Descalzi nel rimarcare il valore della performance, i risultati raggiunti grazie a una solida esecuzione della strategy combinano efficacemente crescita dei volumi ed efficienze di costo, permettendo di incrementare per la seconda volta la stima annuale di generazione di cassa nonostante lo sfavorevole scenario prezzi/cambi. “In un contesto di prezzi del greggio deboli e di un euro in rafforzamento, la performance economica finanziaria conferma l’efficacia della nostra strategia e del modello satellitare che consente di assicurare una crescita accelerata e dividendi stabili”, ha rimarcato Claudio Descalzi. Parole che trovano conferma nei dati: “L’EBIT proforma è stato solido a €3 miliardi, così come l’utile netto a €1,2 miliardi, +20% rispetto alle aspettative. Altrettanto significativa la performance di cassa con un CFFO a €3,3 miliardi. La leva finanziaria proforma si attesta al 12%, un livello che resta ai minimi storici di Eni, e con una prospettiva a fine anno del 15-18%. In un contesto di prezzi più deboli, grazie all’incremento delle stime di cassa operativa, Eni si distingue nel settore aumentando la distribuzione con un incremento del buyback di €300 milioni a €1,8 miliardi, riducendo al contempo l’indebitamento”.

Claudio Descalzi: “Stiamo crescendo in modo competitivo in tutti i nostri business chiave

Parlando della performance del trimestre, Claudio Descalzi ha evidenziato anche l’elevata redditività dei nuovi progetti oil&gas e l’eccellente gestione della base produttiva: “La produzione di 1,76 milioni barili/giorno è in forte crescita (+6% rispetto allo scorso anno) e ci consente di alzare la guidance annuale sino a 1,72 milioni barili/giorno, confermando il trend di accelerazione destinato a proseguire nei prossimi mesi grazie ai nuovi campi in sviluppo in Congo, EAU, Qatar e Libia, e all’avvio della combinazione di business in Indonesia e Malesia che costituirà uno dei principali player sul mercato del GNL nel continente asiatico. La valorizzazione dei nostri business continua con l’incasso dalla cessione del 30% del campo di Baleine in Costa d’Avorio, secondo il consolidato dual exploration model, e con l’avanzamento della cessione del 20% della quota di Plenitude al fondo Ares, per il quale tutte le condizioni sospensive sono state completate. Con questa operazione i due business di Enilive e Plenitude hanno determinato incassi per circa €6,5 miliardi negli ultimi due anni”. Rilevanti, inoltre, i progressi registrati nella strategia per la transizione energetica, evidenti anche nelle performance delle società satelliti che Eni ha creato nell’ottica di accelerare lo sviluppo dei nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione green: “Il piano di potenziamento dell'hub di Sannazzaro e di conversione di Priolo segnano nuovi progetti di sviluppo della bioraffinazione e contribuiscono al piano di trasformazione del nostro downstream; allo stesso tempo Plenitude ha raggiunto i 4,8 GW di capacità installata di generazione rinnovabile, in linea con l’incremento che traguarda i 5,5 GW entro fine anno. Inoltre è stata avviata la partnership con GIP destinata a massimizzare il potenziale di crescita delle attività di CCUS del nostro portafoglio”. I numeri, ha concluso Claudio Descalzi, “dimostrano come tutti i principali elementi della nostra strategia stiano progredendo con successo in modo contestuale: stiamo crescendo in modo competitivo in tutti i nostri business chiave; nell’upstream stiamo avviando nuovi progetti assicurandoci nel contempo nuove opportunità tramite il nostro know-how esplorativo e tecnologico al top dell’industria; stiamo aprendoci nuove opportunità nell’ambito della transizione energetica. Inoltre stiamo creando sempre maggiore valore in termini di gestione rischio/rendimento attraverso il nostro dual exploration model e tramite la strategia satellitare, che ci consentono di ridurre il debito e condividere la creazione del valore con i nostri azionisti”.