venerdì 31 gennaio 2025

Alfredo Moratti: innovazione, qualità e famiglia, il mix vincente di Amica Chips

Come nasce Amica Chips? È stato l’imprenditore Alfredo Moratti ad aver avuto l’idea nel 1990 di fondare un’azienda specializzata in patatine fritte confezionate di alta qualità. Nonostante il successo, la realtà continua a essere un’impresa a conduzione familiare.

Alfredo Moratti di Amica Chips

Alfredo Moratti, la mente dietro Amica Chips

L’imprenditore italiano Alfredo Moratti, nato a Castiglione delle Stiviere il 2 agosto del 1953, è la mente che ha dato vita al noto brand di patatine fritte confezionate Amica Chips. Fu lui che, dopo aver avviato la propria carriera nell’azienda di famiglia – attiva in tutt’altro settore, quello degli escavatori – decise di concretizzare la propria visione aprendo un’azienda che producesse patatine fritte di alta qualità. Nel 1990, dopo qualche anno trascorso come operaio nell’impresa di famiglia, facendo propria una forte etica del lavoro e la particolare attenzione per la qualità, diede il via alla sua avventura imprenditoriale fondando Amica Chips e trasferendo in essa quegli stessi valori che aveva appreso durante la sua precedente esperienza professionale. Furono sostanzialmente due i pilastri su cui eresse il suo marchio di patatine: materie prime selezionate e processi produttivi innovativi. Questi, uniti a una strategia mirata e a un’ottima gestione, portarono l’azienda a distinguersi rapidamente sul mercato italiano fino a conquistare i canali della grande distribuzione come i supermercati della Esselunga, passaggio che velocizzò ulteriormente la diffusione del brand. Negli anni seguenti, Alfredo Moratti spinse Amica Chips ad espandere ancora di più il proprio raggio d’azione attraverso l’acquisizione di altri marchi noti del settore quali DORITA, PANDAL e MIA. Una strategia che ha sicuramente contribuito a rafforzare la posizione dell’azienda sul mercato.

Amica Chips: il valore della famiglia trasmesso da Alfredo Moratti

L’etica per il lavoro e l’attenzione per la qualità non sono gli unici ideali che Alfredo Moratti ha ereditato dalla sua prima esperienza lavorativa in famiglia e ha poi portato con sé in Amica Chips. L’identità familiare stessa è diventata, o meglio è sempre stata, un tratto distintivo dell’azienda di Castiglione delle Stiviere, che può essere definita a tutti gli effetti un’impresa a conduzione familiare. Alfredo Moratti ha infatti coinvolto nella sua gestione dapprima i figli Laura e Oscar e poi altri membri della famiglia, riuscendo a garantire una certa continuità e trasmettendo quei valori che oggi sono ancora alla base del successo di Amica Chips. Per affrontare al meglio le sfide di un mercato sempre più competitivo, il Gruppo ha inoltre investito importanti risorse in innovazione, ammodernando le strutture produttive, ampliando lo stabilimento e costruendo un magazzino centralizzato all’avanguardia.

giovedì 30 gennaio 2025

Renato Mazzoncini: dimezzare le emissioni urbane entro il 2050 è possibile

Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A, spiega che per il futuro delle città è possibile immaginare una riduzione delle emissioni di CO₂ attraverso il potenziamento degli investimenti in   soluzioni già disponibili. “Con le tecnologie attuali, entro il 2050 è possibile dimezzare le emissioni di CO₂ nei centri urbani italiani”, ha affermato in un’intervista rilasciata a “La Stampa”.

Renato Mazzoncini (A2A)

Renato Mazzoncini: le città protagoniste del processo di decarbonizzazione

Secondo Renato Mazzoncini, il ruolo delle città è cruciale nel processo di transizione ecologica, poiché la maggior parte della popolazione vive in contesti urbani. Attualmente in Italia, oltre il 72% delle persone risiede in città, una percentuale destinata a salire all’81% entro il 2050, in linea con i trend europei. Questa crescita porterà a un aumento delle emissioni di circa il 20%. Nonostante ciò, i centri urbani si caratterizzano per un’elevata efficienza intrinseca, che può essere sfruttata per favorire la decarbonizzazione. Le città, ha spiegato Renato Mazzoncini, “richiedono minor consumo termico (-21% per unità di superficie), generano economie di densità per le reti idriche, elettriche e gas e favoriscono un minor ricorso ai mezzi individuali per gli spostamenti”.

Renato Mazzoncini: investimenti e tecnologie per dimezzare le emissioni

Un report in collaborazione con A2A ha stimato che in Italia un investimento complessivo di 270 miliardi di euro entro il 2050 in tecnologie chiave - come le pompe di calore per la climatizzazione degli edifici e i veicoli elettrici per una mobilità più sostenibile - potrebbe consentire una riduzione delle emissioni urbane di oltre il 50%. Queste leve – ha ribadito Renato Mazzoncini – sono già disponibili e possono supportare la decarbonizzazione, ma necessitano di reti elettriche sufficientemente sviluppate. In questo senso in Europa saranno necessari investimenti per oltre 580 miliardi di euro entro il 2050, di cui circa 50 miliardi in Italia, ha sottolineato l’AD. Nel contesto del nuovo piano industriale, A2A ha previsto investimenti pari a 22 miliardi di euro. Una parte significativa di queste risorse sarà destinata al rafforzamento delle reti elettriche.

Banca Generali, Gian Maria Mossa: da OPA su Intermonte valore per tutti gli stakeholders

Banca Generali conclude con successo l’OPA su Intermonte. L’AD Gian Maria Mossa: “Nei prossimi mesi presenteremo le linee guida del nuovo piano in cui il loro contributo sarà un pilastro importante delle nostre ambizioni per il futuro”.

Gian Maria Mossa (Banca Generali)

Banca Generali, l’AD Gian Maria Mossa: “Siamo molto soddisfatti del risultato”

Per Banca Generali si apre un “nuovo capitolo di crescita”. Lo sottolinea l’AD Gian Maria Mossa commentando quanto reso noto lo scorso 24 gennaio a seguito della chiusura del periodo di adesione all’OPA promossa su Intermonte. L’operazione si è chiusa con successo, con un prezzo per azione fissato a 3,04 euro e un controvalore complessivo di 98,2 milioni di euro. Il raggiungimento del 95,932% del capitale della SIM milanese consente a Banca Generali di poter esercitare il diritto di acquisto (squeeze-out) sulle azioni Intermonte non portate in OPA e apre quindi la strada al successivo delisting da Piazza Affari. “Siamo molto soddisfatti del risultato che ha suscitato forte riscontro tra tutti gli azionisti. Gli investitori hanno capito la qualità dell’operazione che crea valore per tutti gli stakeholders e questo ci dà grande fiducia per il nuovo percorso che ci accingiamo a fare assieme”, ha commentato l’AD Gian Maria Mossa.

Gian Maria Mossa: “Nei prossimi mesi presenteremo le linee guida del nuovo piano”

L’operazione, ha evidenziato in diverse occasioni l’AD Gian Maria Mossa, rappresenta un passo fondamentale nel piano di crescita di Banca Generali: “Puntiamo non solo alle sinergie nella perfetta complementarità delle nostre attività, ma allo sviluppo di un modello di servizio che, contando sulla professionalità e distintività delle rispettive competenze, si affermi sempre di più come un punto di riferimento nelle soluzioni al servizio delle imprese, degli imprenditori e delle famiglie italiane”. Nel futuro di Banca Generali quindi lo sviluppo di nuovi ambiti di business attraverso l’integrazione di attività sinergiche e tradizionali e la valorizzazione al contempo delle competenze di Intermonte nel campo del trading, del research e del digital advisory. Tra gli obiettivi strategici anche l’internalizzazione di segmenti della filiera relativa alla negoziazione di azioni, ETF e derivati, oltre alla creazione di nuove opportunità nell’ambito del mercato italiano delle PMI in cui Intermonte occupa una posizione di leadership. “Siamo entusiasti di aprire questo nuovo capitolo di crescita insieme ai nuovi colleghi e al management di Intermonte con cui ci accomunano valori e visione per il futuro, a supporto delle PMI del Sistema Paese”, ha infine rimarcato l’AD Gian Maria Mossa annunciando che “nei prossimi mesi presenteremo le linee guida del nuovo piano in cui il loro contributo sarà un pilastro importante delle nostre ambizioni per il futuro”.

Gianni Prandi: la Basilica di San Pietro si digitalizza per il Giubileo 2025 con la piattaforma di Assist Group

L’innovativa piattaforma digitale di Assist Group, fondata da Gianni Prandi, è stata creata con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di pellegrini e turisti alla Basilica di San Pietro, andando incontro alle loro esigenze. Implementate anche l’IA e la Realtà Aumentata per ottimizzare flussi e visite.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: i vantaggi della nuova piattaforma digitale di Assist Group per la Basilica di San Pietro

Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare questo progetto innovativo che segna una svolta nel modo in cui la Basilica di San Pietro interagisce con i pellegrini di tutto il mondo”, ha dichiarato Gianni Prandi di Assist Group, che ha sviluppato per la Basilica di San Pietro una nuova piattaforma digitale, in vista del Giubileo 2025, che mette in luce tutti i servizi connessi all’edificio. Per l’anno sacro 2025 è previsto un afflusso di 35 milioni di fedeli, per questo motivo è stato avviato un percorso di digitalizzazione della Basilica di San Pietro. Numerosi i vantaggi e i servizi offerti dalla nuova piattaforma sviluppata da Assist Group, tra cui: prenotazione degli accessi dedicati all’orario prestabilito e possibilità di conoscere i momenti delle celebrazioni eucaristiche e scegliere il percorso di visita più conforme alle proprie necessità. Tutto questo grazie all’uso di tecnologie all’avanguardia, come l’Intelligenza Artificiale e la Realtà Aumentata. “Assist Group è orgogliosa di aver contribuito a un progetto così ambizioso”, ha affermato Gianni Prandi.

Gianni Prandi: IA e Realtà Aumentata per un’esperienza elevata

Per Gianni Prandi, lo scopo principale della piattaforma è quello di accrescere l’esperienza dei turisti attraverso l’ottimizzazione dei tempi di attesa e della gestione dei flussi di visitatori. L’ecosistema della piattaforma di Assist Group è stato costruito su pilastri molto solidi: l’uso di tecnologie avanzate e un’analisi dettagliata dei bisogni di turisti e pellegrini realizzata da WOSM© (World Open Source Monitoring) by Vidierre. “La Basilica, che rappresenta il cuore pulsante della Chiesa Cattolica e un punto di riferimento spirituale per milioni di persone nel mondo, diventa oggi un ponte digitale che avvicina i fedeli e i pellegrini — ha sottolineato Gianni Prandi — rendendo l’esperienza di visita non solo maggiormente accessibile, ma anche più ricca e coinvolgente”. La piattaforma è disponibile dal 15 novembre 2024 sul sito www.basilicasanpietro.va.

Gruppo Danieli porta il suo progetto sul green steel a Expo 2025 Osaka

L’Italia si prepara a riaffermare il proprio impegno per uno sviluppo antropocentrico, inclusivo e diversificato in occasione di Expo 2025 Osaka: il Paese mette al centro dei riflettori l’alta tecnologia di Gruppo Danieli.

Gruppo Danieli

Il progetto di Gruppo Danieli sul green steel protagonista a Expo 2025 Osaka

Nel corso dell’International Participants Meeting (IPM), che si è tenuto il 15 e il 16 gennaio presso il Centro Culturale e Congressi di Himeji, nella Prefettura di Hyogo, in Giappone, il Commissario Generale per l’Italia Mario Vattani ha illustrato le ultime novità relative al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka. All’evento, l’Italia si presenterà come un Paese in grado di unire creatività, alta tecnologia e sostenibilità. La “gallery of wonders and curiosity”, come l’ha definita il diplomatico Italiano, sarà infatti “un laboratorio vivente, dove la cultura incontra opportunità di business, ma anche un palcoscenico in cui la tradizione si fonde con l’innovazione. Sarà una celebrazione dei capolavori classici italiani, ma metterà in primo piano l’alta tecnologia delle nostre aziende e dei centri di ricerca, valorizzando inoltre la straordinaria diversità dei nostri territori e delle nostre regioni”. Tra le imprese protagoniste dell’Expo ci sarà Gruppo Danieli con il suo progetto sul green steel, il quale sta già modificando i paradigmi dell’industria siderurgica, contribuendo a risparmiare energia.

Gruppo Danieli, leader internazionale nella produzione di impianti siderurgici

Gruppo Danieli è una multinazionale italiana con sede a Buttrio specializzata nella produzione di macchine e impianti per l’industria metallurgica. Con tecnologie all’avanguardia che vengono utilizzate e apprezzate in tutto il mondo, è considerata una delle eccellenze del settore a livello internazionale. Il Gruppo conta cinque centri di produzione – a Buttrio, Pittsburgh, Parigi, Svezia e Germania – e sedi in Cina, a Pechino e Shanghai. È attiva anche nel Sud Est Asiatico, attraverso Danieli Far East, nonché in Austria e in Brasile. Guidata dal CEO Giacomo Mareschi Danieli, si occupa del design, della progettazione e dell’installazione di impianti per la produzione di acciaio, curando l’intero processo di lavorazione, dal trattamento delle materie prime alla finitura dei prodotti. La costante ricerca in innovazione e sviluppo l’hanno portata a dedicarsi a progetti sostenibili che puntano a realizzare impianti alimentati ad energia rinnovabile. Grazie al lavoro condotto nel suo Danieli Research Center, un polo di 4.500 metri quadrati, l’azienda è in grado di offrire tra le soluzioni più all’avanguardia presenti sul mercato.

Manolo Cipolla: Cotral in dialogo aperto con UICI Lazio sull’inclusività

Manolo Cipolla, Presidente di Cotral S.p.A., ha evidenziato come si sia concluso un dialogo con UICI Lazio (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) per rendere il trasporto pubblico più inclusivo e accessibile a tutti. Diversi i progetti e le iniziative illustrate, già implementate o in fase di sviluppo, tra cui un numero verde specializzato per le persone con disabilità visiva.

Manolo Cipolla

Manolo Cipolla: dialogo tra Cotral e UICI Lazio per un trasporto più inclusivo

“Siamo orgogliosi di aver avviato un dialogo costruttivo e concreto con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti del Lazio”, ha dichiarato il Presidente di Cotral S.p.A. Manolo Cipolla. Si è conclusa la riunione tra Cotral e UICI Lazio, in cui sono state discusse le problematiche più rilevanti riguardo l’accessibilità al trasporto pubblico. Il tema di maggior rilevanza è stato quello dell’apertura delle porte sulla linea Metromare. L’inclusività di ogni fase del viaggio è un traguardo condiviso da entrambe le parti: l’eliminazione di ogni ostacolo che possa impedire l’uso del trasporto pubblico, senza compromettere le disposizioni fondamentali per garantire il regolare svolgimento del servizio. L’azienda guidata da Manolo Cipolla ha illustrato i nuovi progetti per migliorare l’accessibilità al trasporto ferroviario e mostrato quelli già entrati in funzione.

Manolo Cipolla: nuove funzioni per l’app di Cotral e un numero verde dedicato ai non vedenti

Tra le nuove iniziative promosse da Cotral vi è l’introduzione di un numero verde dedicato, capace di offrire assistenza su misura per le persone con disabilità visiva: chiamando il numero, sarà possibile segnalare la propria presenza alla banchina, oppure ricevere informazioni in tempo reale prima e durante il viaggio. Inoltre, Cotral sta lavorando allo sviluppo della nuova applicazione, che implementerà alcune funzioni dedicate all’accessibilità e alla fruibilità. L’impegno raggiunto da Cotral e UICI Lazio è stato quello di tenere sotto controllo lo sviluppo dei progetti avviati e di mantenere costante un dialogo per favorire un trasporto pubblico che sia inclusivo e accessibile a tutti. Cotral ha garantito di accelerare i tempi per la risoluzione delle problematiche discusse e, ha sottolineato Manolo Cipolla, rimane “fermamente impegnata nel migliorare l’accessibilità dei propri servizi e nel promuovere soluzioni innovative per un trasporto pubblico sempre più inclusivo”.

mercoledì 29 gennaio 2025

La carriera di Alessandro Bernini, CEO di MAIRE

Esperto nel settore finanziario e industriale, Alessandro Bernini è dal 2022 CEO di MAIRE. La sua carriera, caratterizzata da importanti traguardi e una vision di lungo termine, si sviluppa attraverso ruoli di crescente responsabilità in aziende di primo piano come Saipem, Eni e MAIRE.

Alessandro Bernini

L’esordio di Alessandro Bernini: la formazione e i primi passi professionali

Nato a Borgonovo Val Tidone (PC) l’8 agosto 1960, Alessandro Bernini esordisce professionalmente come revisore nel 1979, dopo aver completato gli studi in Business Administration. Nel 1994, ottiene l’abilitazione come commercialista e l’anno successivo si iscrive al Registro Nazionale dei Revisori Contabili. In questi anni, partecipa attivamente alla redazione dei Principi Contabili Nazionali, collaborando con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e dei Ragionieri. La sua esperienza professionale si consolida ulteriormente in EY (Ernst & Young, un network mondiale dei servizi professionali di consulenza direzionale), dove ricopre ruoli di crescente responsabilità fino a diventare Partner responsabile degli uffici di Brescia nel 1994, mantenendo un forte coinvolgimento anche presso la sede di Milano. È il 1996 quando Alessandro Bernini approda in Saipem come Direttore Amministrativo, per poi assumere, nel 2002, il ruolo di CFO responsabile della Segreteria Societaria e della Corporate Governance. Qui, contribuisce all’acquisizione di Bouygues Offshore e del Gruppo Snamprogetti, rafforzando la posizione di Saipem nel settore Oil & Gas.

Alessandro Bernini: l’esperienza in Eni e il successo in MAIRE

Il 2008 segna un ulteriore passo avanti nella carriera di Alessandro Bernini, con il suo ingresso in Eni come Chief Financial Officer. Nel 2013, entra in MAIRE in qualità di Group CFO. La sua visione strategica e competenza lo portano, nel 2022, a essere nominato Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo. Sotto la sua guida, MAIRE consolida la presenza globale, operando in 45 Paesi con un organico di oltre 9.000 persone. Nel 2023, riceve l’“Industry Award” ai Forbes CEO Awards, un riconoscimento che celebra la sua leadership e il contributo alla comunità imprenditoriale.

lunedì 27 gennaio 2025

Stefano Venier: il Piano Strategico 2025-2029 di Snam e la vision al 2034

Investimenti, obiettivi finanziari e iniziative di innovazione nel Piano Strategico 2025-2029. L’AD Stefano Venier: “Investiremo 12,4 miliardi di euro per un'infrastruttura paneuropea in grado di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate come gas naturale, biometano, idrogeno e CO₂, garantendo sicurezza e sostenibilità e soddisfacendo al contempo l'evoluzione della domanda energetica”.

 Stefano Venier

Stefano Venier: il Piano Strategico 2025-2029 di Snam, +25% di investimenti per la transizione energetica

Il Piano Strategico 2025-2029 prevede “investimenti netti per 12,4 miliardi di euro, i più significativi nella storia della società”, ha rimarcato l’AD Stefano Venier lo scorso 22 gennaio in occasione della presentazione alla comunità finanziaria. “Puntiamo a creare un sistema interconnesso e multi-molecola paneuropeo, capace di gestire gas naturale, biometano, idrogeno e anidride carbonica catturata tramite tecnologia CCS”: 12,4 miliardi di euro (13,4 miliardi di euro al lordo dei finanziamenti pubblici), suddivisi in 10,9 miliardi di euro per il potenziamento delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio e GNL e 1,5 miliardi di euro per lo sviluppo dei business della transizione energetica. Un approccio quindi che “garantisce non solo la sicurezza energetica, ma anche la sostenibilità, rispondendo all’evoluzione della domanda energetica e facendo leva su innovazione e scalabilità”. È questa “la chiave per affrontare un futuro complesso e incerto”, ribadisce Stefano Venier anche su LinkedIn condividendo con i suoi followers la vision di Snam.

Stefano Venier: Snam, la vision al 2034 e i 27 miliardi di investimenti per la sicurezza e la transizione energetica

L’obiettivo di Snam è chiaro, spiega Stefano Venier: “Creare valore per tutti gli stakeholder, promuovendo soluzioni sostenibili e innovative che rafforzino il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo”. Il Piano Strategico 2025-2029 si pone in continuità con le iniziative adottate in risposta alla crisi energetica del 2022: “Nel trasporto, Snam detiene il primato continentale con una rete di 38.000 km in Italia e all’estero e siamo il terzo operatore in Europa nella rigassificazione. Negli ultimi anni abbiamo triplicato la capacità di GNL e migliorato la flessibilità degli stoccaggi, di cui disponiamo un sesto della capacità europea”. Guardando al futuro, prosegue l’AD Stefano Venier, “l’acquisizione degli asset di Edison Stoccaggio entro il primo trimestre del 2025 e il completamento della Linea Adriatica entro il 2027 saranno passi fondamentali per costruire un sistema energetico resiliente e sostenibile, in Italia e in Europa”. In quest’ottica, Snam ha previsto nel prossimo decennio investimenti per 27 miliardi di euro che serviranno a promuovere la sicurezza e la flessibilità del sistema, supportare la transizione energetica, sviluppare il SoutH2 Corridor e dare impulso al progetto Ravenna CCS: la direzione che porterà il Gruppo a diventare “un operatore energetico multi-molecola leader a livello paneuropeo” è tracciata.

Sabrina De Filippis: il terminal di Pomezia guida l’intermodalità sostenibile

Sabrina De Filippis ha parlato dei quattro nuovi mezzi messi a disposizione per il terminal di Pomezia per diminuire l’impatto ambientale e incrementare l’efficienza operativa, e in questo modo far diventare Pomezia un punto di riferimento dell’intermodalità ferroviaria.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: il terminal di Pomezia come modello per l’intermodalità

Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics e Responsabile del Polo Logistica del Gruppo FS, ha annunciato l’introduzione di quattro nuovi mezzi green nel terminal merci di Pomezia, gestito da Mercitalia Shunting & Terminal. Lo scopo è quello di aumentare la sostenibilità ambientale e ottimizzare l’efficienza operativa tramite due locotrattori elettrici e due gru reach stacker. L’operazione è stata co-finanziata con i fondi del Piano Nazionale Complementare (PNC), che ha coperto il 30% dei costi, e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che ha finanziato il 48,5%, per un totale che ammonta a 3,4 milioni di euro. “L’acquisto dei nuovi mezzi per il terminal di Pomezia rappresenta una milestone importante per lo sviluppo industriale del Polo Logistica — ha ribadito Sabrina De Filippis — che vede il rinnovo della flotta come pillar strategico a garanzia di servizi sempre più efficienti e, soprattutto, sostenibili in tutte le fasi della supply chain”. Con l’introduzione di questi nuovi mezzi, il terminal di Pomezia diventa un modello per il trasporto merci intermodale, per una logistica ferroviaria più sostenibile.

Sabrina De Filippis: il percorso professionale

Laureatasi in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Sabrina De Filippis ha ultimato la sua formazione con un Diploma di Specializzazione in Politica ed Economia dei Trasporti e un Master in Progettazione e gestione dei sistemi di mobilità locale. Il suo primo incarico professionale, nel 1993, è stato quello di Assistente Economico Finanziario presso il Ministero del Tesoro - Ragioneria Generale dello Stato e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assistente Amministrativo Contabile presso il Ministero della Giustizia. Nel 1998, è diventata Responsabile Staff Commerciale della Direzione Regionale Lazio per Trenitalia S.p.A., per poi ricoprire i ruoli di Responsabile Vendita della Direzione Regionale Lazio e quello di Responsabile Commerciale della Divisione Passeggeri Regionale del Lazio. Nel 2009, Sabrina De Filippis è stata a capo della Direzione Regionale Puglia della Divisione Passeggeri Regionale e, l’anno seguente, ha assunto l’incarico di Responsabile Staff della Direzione Marketing della Divisione Passeggeri Nazionale/Internazionale e Alta Velocità di Trenitalia. Nel 2012, è stata nominata Responsabile Trade e Corporate Centro Italia, in seguito è diventata Responsabile Struttura Organizzativa Commerciale e Contratto di Servizio Universale della Divisione Passeggeri Long Haul di Trenitalia e, dal 2015, Responsabile Struttura Organizzativa Normativa, Conciliazioni e Contratto di Servizio Universale della stessa divisione. È stata General Manager di Trenitalia S.p.A. dal 2019 al 2023, anno in cui è passata a Mercitalia Logistics in qualità di AD e DG. Attualmente, Sabrina De Filippis è anche Vicepresidente dell’associazione Fermerci e Consigliere di Amministrazione di Mercitalia Shunting & Terminal.

Gruppo Riva, pioniere dell'industria siderurgica

Gruppo Riva è uno dei principali gruppi siderurgici d’Europa. Fondato come semplice attività di commercio di rottami ferrosi, si è rapidamente evoluto grazie alla vision di Emilio Riva e alla serie di acquisizioni e investimenti.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: l’intuizione imprenditoriale di Emilio Riva

Gruppo Riva è stato fondato nel secondo Dopoguerra da Emilio Riva, che aveva intuito che il Paese avrebbe avuto bisogno dell’industria siderurgica per potersi ricostruire. Dopo aver giocato un ruolo cruciale nel periodo del boom economico, negli anni ’60 il Gruppo ha introdotto in Italia la colata continua curva a tre linee, per fronteggiare la concorrenza delle miniacciaierie. Negli anni ’70, Gruppo Riva ha avviato una serie di acquisizioni e investimenti mirati che gli hanno permesso di superare la prima grande crisi mondiale. Si è espanso prima in Italia e, successivamente, anche all’estero in Paesi quali Spagna, Canada, Francia, puntando sulle nuove tecnologie per aumentare l’automazione dei processi produttivi. Nel 1978, il Gruppo, ormai uno degli operatori europei più importanti, è diventato il primo Paese europeo a rifornire di acciaio la Cina.

Gruppo Riva: le acquisizioni

Negli anni ’80, in seguito al “Piano Davignon”, Gruppo Riva ha finalizzato ulteriori acquisizioni di stabilimenti in Belgio e in Germania. Da sempre, la sostenibilità è uno dei valori principali per il Gruppo, che ha investito su questo aspetto anche attraverso l’acquisto di diversi siti di raccolta, selezione e frantumazione di rottami metallici.

Luca Dal Fabbro tra le “100 Eccellenze Italiane”: “Possiamo migliorare il nostro sistema”

“Il riconoscimento ricevuto oggi valorizza ulteriormente il mio impegno e quello del Gruppo Iren quale leader nella transizione energetica”. Queste le parole di Luca Dal Fabbro, da giugno 2022 Presidente del Gruppo Iren, dopo essere stato premiato tra le “100 Eccellenze Italiane”.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Abbiamo le potenzialità per migliorare il nostro sistema”

Lo scorso dicembre, Luca Dal Fabbro è stato insignito del prestigioso premio “100 Eccellenze Italiane”, un riconoscimento promosso dall’Associazione Liber con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di undici Ministeri. La cerimonia di consegna, tenutasi nella Sala Regina di Montecitorio, ha premiato coloro che, con il loro impegno concreto, contribuiscono a dare lustro all’Italia e a plasmarne il futuro. Il premio è stato assegnato al Presidente del Gruppo Iren per la sua dedizione verso la sostenibilità e l’economia circolare, oltre che per la capacità di promuovere progetti e investimenti innovativi e strategici per l’intero Paese. “Realtà solide come Iren hanno le potenzialità per migliorare il nostro sistema, le nostre città e le nostre vite – ha commentato Luca Dal Fabbro – Come Gruppo, attraverso il lavoro di sviluppo e ricerca sulle materie prime critiche, ad esempio, stiamo affermando in Italia un nuovo paradigma di sostenibilità che potrà rendere il nostro Paese una realtà fortemente competitiva dal punto di vista industriale e indipendente dall’estero”.

Luca Dal Fabbro: il contributo del Gruppo Iren

Il Comitato d’Onore della decima edizione del premio, presieduto da Tommaso Miele, Presidente Aggiunto della Corte dei Conti, ha sottolineato l’importanza di riconoscere e valorizzare coloro che, con passione e determinazione, promuovono l’eccellenza italiana. Il Comitato, composto da rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e dell’industria, ha confermato l’importanza di promuovere un modello di sviluppo sostenibile e innovativo. Il Gruppo Iren, sotto la guida del Presidente Luca Dal Fabbro, si è affermato come un punto di riferimento nella transizione energetica, contribuendo attivamente a ridisegnare il futuro del settore in Italia. Attraverso la ricerca, lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni sostenibili, l’azienda si pone come protagonista nel percorso verso un’economia circolare e un’industria più resiliente.

Alessandro Benetton e la discontinuità: così Edizione è diventata un case history ad Harvard

Edizione diventa case history a Harvard, Alessandro Benetton evidenzia il valore della “discontinuità” nel percorso di trasformazione intrapreso dal Gruppo e dalle sue società in questi ultimi tre anni: “Non importa di che settore si parli o quanto grande sia la tua azienda, arriva il momento in cui gli schemi e i paradigmi che hai seguito fino a quel momento non funzionano più”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: l’occasione per creare una discontinuità, un cambio di paradigma

Quello della discontinuità è “un concetto che cerco di portare in ogni attività che intraprendo”: Alessandro Benetton lo ha sottolineato anche di recente raccontando ai suoi followers come il percorso di trasformazione intrapreso negli ultimi tre anni da Edizione, basato proprio sulla “discontinuità”, sia stato studiato ad Harvard diventando un case history. “Ho pensato che, se Harvard è interessata, potreste esserlo anche voi”, spiega nel video soffermandosi su quello che definisce un “concetto semplice: non importa di che settore si parli o quanto grande sia la tua azienda, arriva il momento in cui gli schemi e i paradigmi che hai seguito fino a quel momento non funzionano più”. Secondo Alessandro Benetton “quei momenti possono essere l’inizio di una crisi, ma anche l’occasione per creare una discontinuità, un cambio di paradigma”. È quanto stava accadendo in Edizione quando ne prese la guida.

Alessandro Benetton: tanti momenti di discontinuità, insieme, possono dare vita a una metamorfosi coerente

Quando sono diventato presidente di Edizione, il Gruppo era proprio in uno di quei momenti”, spiega Alessandro Benetton nel video condiviso sui suoi social. “Sia chiaro, l’azienda era solida, ma serviva un cambio di passo su molti aspetti. E non si trattava solo di numeri e strategie, ma di un cambiamento culturale che ci ha permesso di superare le difficoltà di partenza risolvendole”: Alessandro Benetton avverte però che non significa “radere al suolo tutto quello che si è costruito e ripartire da zero, ma piuttosto evolversi”. Di base, infatti, deve esserci la consapevolezza che “ogni cambiamento si fonda su quello precedente” e, per quanto possa sembrare paradossale, in realtà “sono tanti momenti di discontinuità che, insieme, possono dare vita a una metamorfosi coerente”. Esemplificativo in quest’ottica è quanto fatto con Mundys, società capogruppo per la mobilità sostenibile e le infrastrutture: “In quel caso, l’obiettivo era chiaro: ridefinire la mobilità del futuro. Per riuscirci, abbiamo avviato collaborazioni con università, acceleratori e startup, e li abbiamo integrati dentro realtà come Aeroporti di Roma. Perché abbiamo capito che solo lavorando fianco a fianco, ogni giorno, si può innovare davvero”. Lo stesso vale per Avolta, nata dalla fusione di Autogrill con Dufry: “Vogliamo rivoluzionare il modo di concepire il mondo del travel retail, offrendo esperienze più integrate e digitalizzate per i viaggiatori. E anche lì stiamo investendo concretamente per creare un sistema di incubazione e accelerazione di startup, portando l’innovazione direttamente dentro l’azienda”.

sabato 25 gennaio 2025

Gianni Prandi: il progetto digitale che ottimizza il flusso di visitatori alla Basilica di San Pietro

Gianni Prandi, fondatore di Assist Group, ha annunciato la nuova piattaforma digitale realizzata per la Basilica di San Pietro, in vista dell’enorme flusso di turisti previsto per il Giubileo 2025. Lo scopo è quello di rendere l’esperienza accessibile a tutti e ottimizzare i tempi.

Gianni Prandi

Gianni Prandi: una piattaforma digitale su misura per i visitatori

Grazie al nuovo ecosistema digitale, la Basilica di San Pietro spalanca le sue porte al mondo, offrendo ai pellegrini e ai visitatori le chiavi di accesso per conoscerla più da vicino”, ha dichiarato Gianni Prandi, fondatore di Assist Group. L’azienda, infatti, ha sviluppato la nuova piattaforma digitale per la Basilica di San Pietro in occasione del Giubileo. Il progetto di Assist Grouptestimonia il nostro impegno nell’innovare e al contempo preserva il valore storico e culturale di questo luogo sacro”, ha affermato Gianni Prandi. Un aspetto cruciale per lo sviluppo della piattaforma è stata l’analisi dettagliata, in vista del Giubileo 2025, dei bisogni e delle necessità dei turisti, effettuata da WOSM© (World Open Source Monitoring) by Vidierre, sistema di Media Intelligence. L’ecosistema digitale della piattaforma, quindi, è stato costruito sui dati e le informazioni raccolte dall’analisi, combinando tecnologie avanzate per fornire i migliori servizi possibili ai pellegrini e per rendere accessibile la Basilica di San Pietro a tutti.

Gianni Prandi: “La Basilica di San Pietro spalanca le sue porte al mondo”

La piattaforma di Assist Group mette a disposizione, tramite strumenti innovativi, tutte le informazioni che un turista deve avere per poter pianificare al meglio la visita alla Basilica di San Pietro, come gli orari delle celebrazioni eucaristiche. Uno degli obiettivi è stato quello di ottimizzare i tempi degli accessi e di migliorare la gestione del flusso di pellegrini, per restituire un’esperienza coinvolgente che vada incontro ai bisogni dei visitatori e, al contempo, porti dei benefici al personale che lavora all’interno della Basilica di San Pietro. La nuova piattaforma digitale è disponibile all’indirizzo www.basilicasanpietro.va. Gianni Prandi ha sottolineato come la Basilica di San Pietro rappresenti “il cuore pulsante della Chiesa cattolica e un punto di riferimento spirituale per milioni di persone nel mondo”.

Imprenditoria solidale: Gianni Lettieri e Atitech distribuiscono pasti alle persone in difficoltà

Grazie alla visione e all’impegno di Gianni Lettieri, Atitech si conferma un modello di eccellenza non solo industriale, ma anche sociale, con progetti come la mensa solidale che ormai da anni offrono un aiuto concreto a chi ne ha più bisogno.

Gianni Lettieri

Atitech, Larsec e Klarc: solidarietà per oltre 2.000 famiglie grazie all’iniziativa voluta da Gianni Lettieri

Oltre 2.000 pasti caldi distribuiti a famiglie in difficoltà nei quartieri a nord di Napoli. Sono i numeri della quinta edizione della mensa solidale promossa da Atitech, azienda leader nella manutenzione aeronautica, dal 21 dicembre al 6 gennaio. Fortemente voluta dal Presidente Gianni Lettieri, l’iniziativa si conferma dunque un appuntamento imprescindibile per il territorio e simbolo di sostegno concreto per chi vive situazioni di disagio. Dietro il successo dell’ultima edizione c’è stato il lavoro di un team di cinque persone impegnate nella preparazione dei pasti, coadiuvate da 15 volontari che si sono occupati della distribuzione. Ogni dettaglio è stato curato con attenzione: i menù, ispirati alle tradizioni culinarie natalizie, quest’anno erano accompagnati da bigliettini personalizzati che oltre ad illustrare le pietanze auguravano buone festività ai destinatari, un gesto simbolico pensato per offrire un tocco di calore umano e vicinanza. Protagonisti della mensa solidale, oltre all’azienda di Capodichino, anche la cooperativa sociale Klarc e l’associazione culturale Larsec, da anni impegnata per la riqualificazione di Napoli Nord. Una sinergia che ha reso la distribuzione dei pasti un vero e proprio momento di comunità, oltre a offrire un’occasione di supporto emotivo e aggregazione per le famiglie e le persone in difficoltà.

La promessa di Gianni Lettieri: un futuro di inclusione con l’Hangar Bistrot Solidale

Nel discorso tenuto a chiusura dell’iniziativa, Gianni Lettieri ha espresso la sua profonda gratitudine verso i volontari, evidenziando l’importanza del loro impegno e il valore di ogni sorriso ricevuto durante la distribuzione. Il Patron di Atitech ha, inoltre, sottolineato come ogni piccolo gesto, se fatto con il cuore, può avere un impatto significativo. La volontà dell’azienda napoletana è continuare a fornire risposte concrete al disagio sociale, ha ribadito l’imprenditore. L’obiettivo ultimo di Gianni Lettieri è rendere la mensa solidale un progetto permanente. L’idea è, infatti, di creare un Bistrot Solidale, luogo pensato non solo per offrire pasti caldi, ma anche per favorire l’integrazione e l’inclusione sociale delle famiglie in difficoltà e dei disoccupati. L’azienda di Capodichino, punto di riferimento del mercato EMEA, conferma il suo ruolo non solo come eccellenza industriale europea, ma anche come punto di riferimento per la responsabilità sociale e la solidarietà nel territorio campano.

BV TECH, protagonista della trasformazione digitale in Italia

BV TECH è un player di riferimento nel mercato italiano dell’ICT e della Cybersecurity. Con il motto “Securing the future”, l’azienda si impegna a garantire la sicurezza dell’Italia attraverso la ricerca e l’innovazione. La sua metodologia combina tecnologie avanzate e ricerca continua, che le consentono di mantenere standard elevati di protezione delle informazioni e di affrontare le sfide sempre più complesse del mondo digitale.

BV TECH

BV TECH: progettazione di sistemi ICT avanzati per la sicurezza del Paese

Leader in ambito ICT e della sicurezza informatica, BV TECH vanta una presenza internazionale con le sue 20 sedi. Ha uffici in Italia (Milano, Roma e Genova), Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Portogallo, Svizzera, Spagna e Svezia, dando impiego a circa 1.300 persone. Tra le maggiori aree di competenza dell’azienda ci sono quelle relative alle componenti fondamentali per progettare e realizzare sistemi ICT avanzati e sicuri come la Cybersecurity, il Cloud & Infrastructure, il Software e Data Science. La metodologia di BV TECH, completa e all’avanguardia, unisce tecnologie avanzate e ricerca continua, consentendo al Gruppo di affrontare al meglio le grandi sfide legate alla trasformazione digitale. Con un team altamente qualificato dotato di competenze specifiche, la società si impegna nel garantire standard sempre più elevati di tecnologia e protezione delle informazioni.

“Securing the future”: la mission di BV TECH

BV TECH è stata fondata nel 2005 dall’Ingegnere Raffaele Boccardo, attualmente alla guida della società in qualità di Presidente e Amministratore Delegato. L’azienda è oggi diventata un punto di riferimento nel settore ICT e della sicurezza informatica. Il suo motto “Securing the future” riflette la dedizione dell’azienda nel guidare il progresso tecnologico del Paese. La mission è quella di mettere al sicuro il futuro dell’Italia attraverso la ricerca e l’innovazione, offrendo soluzioni innovative e siglando partnership strategiche tra pubblico e privato. Ogni anno, BV TECH investe il 10% dei ricavi in ricerca. Nel 2023, ha acquisito il Gruppo Arturai, realtà di spicco nell’ambito dei servizi globali di sicurezza cloud e dell’enterprise security, consolidando ulteriormente la propria presenza internazionale. Nel 2024, l’azienda ha registrato ricavi pari a 182 milioni di euro e un Ebitda assestato al 22,1%.

Andrea Mascetti: 20 anni di successi per il suo Studio Legale

Fondato nel 2004, lo Studio Legale di Andrea Mascetti si è specializzato in materia di diritto amministrativo e commerciale e di recente è attivo anche nella web reputation e nel diritto dell’arte. Lo Studio legale è in grado di offrire diversi servizi di assistenza, anche grazie alla rete di collaborazioni e ai rapporti professionali che l’avvocato ha stretto nella sua carriera.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: uno Studio Legale di eccellenza

Patrocinante in Cassazione, con un’esperienza di oltre 20 anni nell’ambito del diritto amministrativo e commerciale, e di recente attivo anche in materia di web reputation e diritto dell’arte, Andrea Mascetti ha fondato nel 2004 lo Studio Legale Mascetti. Con due sedi, a Milano e a Varese, inizialmente ha offerto i propri servizi nel diritto amministrativo e commerciale, per poi garantire assistenza legale in materia di diritto penale alle applicazioni del Decreto Legislativo 231/01. Andrea Mascetti ha costruito un solido e vasto network di collaborazioni, sia italiane che internazionali, e ha stretto importanti legami professionali che, in aggiunta alle sue competenze sempre aggiornate, hanno reso lo Studio Legale capace di offrire una vasta gamma di servizi di assistenza in ambito giudiziale e stragiudiziale nel campo del diritto amministrativo, civile e penale. Inoltre, l’avvocato è anche membro di molteplici organismi di vigilanza e fornisce consulenza a società ed enti locali.

Andrea Mascetti: le tappe del percorso professionale

Laureatosi in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Milano nel 1996, Andrea Mascetti è iscritto all’ordine degli Avvocati e ha maturato la prima esperienza professionale presso lo Studio Legale Tributario associato Ernst & Young, fino al 2003. Nell’anno successivo, ha fondato il suo Studio Legale. L’avvocato ha svolto attività nel diritto civile e si è specializzato nel diritto commerciale e societario e nell’ambito dei diritti reali. Inoltre, in qualità di consulente e processualista, ha esercitato la professione in alcune aree della responsabilità civile e del diritto del lavoro. Andrea Mascetti ha esercitato mansioni di difesa davanti ai TAR e al Consiglio di Stato, oltre che svolgere consulenze stragiudiziali per enti pubblici. Appassionato di cultura e libri, l’avvocato è stato membro della Commissione Centrale di Beneficenza di Fondazione Cariplo, coordinando la Commissione Arte e Cultura. È Presidente di Finlombarda S.p.A., società finanziaria di Regione Lombardia, dal 2023.

venerdì 24 gennaio 2025

Comtel: soluzioni ICT su misura per un futuro sempre più connesso

Fondata nel 1992, Comtel si è affermata come leader italiano nell’integrazione di sistemi ICT, grazie a un approccio che combina competenze avanzate, tecnologie scalabili e una visione orientata al futuro. La mission dell’azienda, incentrata sui concetti #WeConnect e multiconnettività, è connettere persone, idee e innovazioni e supportare le aziende nelle sfide della digitalizzazione.

Comtel

Comtel: innovazione e soluzioni su misura per la trasformazione digitale

Grazie a oltre tre decenni di esperienza nel settore e a un portafoglio di soluzioni progettate per rendere le aziende più connesse, sicure e flessibili, Comtel è oggi un punto di riferimento per l’integrazione di sistemi ICT in Italia. Fondata nel 1992 con il nome Intelrom, l’azienda ha progressivamente ampliato le proprie competenze, fino a diventare un partner strategico per la digitalizzazione delle imprese. La sua mission è fornire tecnologie all’avanguardia e competenze specialistiche per costruire reti globali, favorendo la trasformazione delle organizzazioni verso modelli operativi sempre più avanzati. Collaborando con i principali attori globali del settore tecnologico, Comtel è infatti in grado di offrire soluzioni su misura che si adattano alle esigenze specifiche di ogni cliente, accompagnandoli passo passo nei percorsi di innovazione e digitalizzazione.

#WeConnect e multiconnettività al centro della filosofia aziendale di Comtel

Il cuore della filosofia aziendale è rappresentato dai concetti di #WeConnect e multiconnettività, che sintetizzano la visione e il metodo operativo di Comtel. L’azienda punta a creare ecosistemi tecnologici scalabili, capaci di integrare persone, idee e infrastrutture in un’unica rete dinamica e affidabile. Una governance solida, guidata da manager con una profonda conoscenza del settore ICT, permette di affrontare con successo le sfide tecnologiche più complesse, garantendo al contempo un alto livello di qualità. Le certificazioni ISO, tra cui la ISO 9001:2015 per la gestione della qualità e la ISO 27001:2022 per la sicurezza delle informazioni, sono testimonianze concrete dell’impegno verso l’eccellenza operativa. Inoltre, l’approccio “one-stop shop” consente alle aziende di accedere a soluzioni integrate, progettate per massimizzare efficienza e competitività. Con una politica aziendale che combina sostenibilità, innovazione e responsabilità sociale, Comtel non si limita dunque a fornire tecnologie, ma promuove un modello di sviluppo che valorizza la sicurezza dei dati, il rispetto ambientale e la prevenzione dei rischi.

Floriano Masoero: innovare e trasformare il panorama industriale

Il percorso di Floriano Masoero nasce dall’unione tra ingegneria, visione strategica e interesse per la trasformazione digitale, elementi che lo hanno portato a ricoprire ruoli di primo piano in aziende globali e a distinguersi come figura chiave nel panorama dell’innovazione e del settore energetico.

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Leadership e sviluppo nel panorama industriale: la carriera di Floriano Masoero

La carriera del dirigente italiano prende il via all’insegna dell’impegno costante e di una formazione multidisciplinare. Nato ad Asti nel 1979, inizia i suoi studi con un forte orientamento tecnico, proseguendo poi con un’esperienza accademica che comprende una laurea in Ingegneria Elettronica e un MBA incentrato sul marketing. L’interesse verso la modernizzazione dei processi operativi si traduce in risultati tangibili presso diverse multinazionali, dove ha contribuito a sviluppare soluzioni per il mercato europeo, in particolare in ambito distribuzione elettrica, reti intelligenti e mobilità sostenibile. Questo approccio, unito a una visione di ampio respiro, lo spinge a collaborare con importanti realtà desiderose di potenziare i propri canali di vendita e stabilire solide partnership. Dopo i primi incarichi alla Schneider Electric nelle filiali di Torino e poi in Francia, il suo percorso si consolida ulteriormente grazie al contributo in progetti legati alla crescita di linee di prodotti tecnologicamente avanzati, coniugando pianificazione e implementazione di strategie commerciali. Sperimentando diversi ruoli, dalla definizione di piani per il mercato ferroviario a funzioni di marketing in contesti Eaton EMEA, ha contribuito a guidare trasformazioni focalizzate su nuovi modelli di business e sull’ottimizzazione dell’organizzazione interna.

Floriano Masoero: da innovatore a CEO in Siemens

Dopo l’esperienza in Eaton, il dirigente prosegue il suo cammino presso aziende di primaria importanza, ricoprendo ruoli apicali che gli consentono di approfondire la conoscenza del settore elettrico, mantenendo un approccio strategico e orientato alle soluzioni digitali. Nel 2022, approda in Siemens Italia, dove viene investito delle cariche di Presidente e di CEO (Chief Executive Officer) per rafforzare l’interazione tra infrastrutture intelligenti e tecnologie connesse. Nel nuovo contesto professionale, supporta l’unione tra mondo fisico e digitale, contribuendo a migliorare le reti di distribuzione e spingendo verso l’automazione industriale. Al di fuori dell’ambito strettamente lavorativo, il manager conserva una profonda passione per lo sport, in particolare per il calcio, il nuoto e il ciclismo, che riflette la sua inclinazione a mettersi in gioco e a considerare la costanza come un valore chiave. Il 2024 segna un ulteriore step con l’assunzione della posizione di Digital Industries Head, a conferma del dinamismo e della competenza di Floriano Masoero nel rispondere alle sfide di un mercato in costante evoluzione, sempre più indirizzato verso l’adozione di tecnologie innovative e processi operativi ottimizzati.

Pietro Labriola, AD di TIM: regole uguali per Telco e OTT

La riflessione di Pietro Labriola, Amministratore Delegato di TIM, evidenzia come il settore delle telecomunicazioni, vero pilastro della digitalizzazione, richieda un quadro normativo equo che coinvolga anche gli OTT (over-the-top), ovvero realtà come Netflix, WhatsApp e YouTube.

Pietro Labriola

Telco e OTT, Pietro Labriola: puntare verso l’equilibrio

Per raggiungere innovazione, sostenibilità economica e progresso tecnologico è necessario che la digitalizzazione e le attività delle telecomunicazioni passino attraverso un contesto di regole eque e valide per tutti. Si potrebbe riassumere così l’editoriale pubblicato su Linkedin da Pietro Labriola, AD di TIM, che approfondisce alcune tematiche connesse all’attuale scenario Telco. Tra queste, le dinamiche in corso a livello internazionale, l’innovazione tecnologica e la presenza o meno di regole equilibrate per tutti. La riflessione dell’AD prende le mosse richiamando il concetto di ‘distruzione creatrice’ di Joseph Schumpeter, fenomeno che ha rivoluzionato diversi settori in passato – dall’industria ai trasporti – introducendo soluzioni efficienti. Tuttavia, “la competizione era generalmente più equa, poiché gli attori del mercato si trovavano ad affrontare condizioni simili”, come specificato da Pietro Labriola. Ma tale principio è ancora valido oggi? Per l’AD di TIM il quadro moderno non è paragonabile e, nello specifico delle telecomunicazioni, assistiamo a “una netta divisione tra operatori tradizionali e newcomer o OTT”: i primi sono soggetti a normative rigide e costi infrastrutturali, competendo con OTT globali “come Netflix, WhatsApp e YouTube, che operano in un regime normativo più flessibile, sfruttando le infrastrutture delle telco senza contribuire proporzionalmente ai costi. Questo crea un vantaggio competitivo asimmetrico”.

Le proposte di Pietro Labriola per standard di mercato uniformi

Tornando sul tema della ‘distruzione creatrice’, Pietro Labriola rimarca come nel settore delle telecomunicazioni sia presente disparità normativa tra gli operatori tradizionali e gli OTT, generando un contesto iniquo in cui si assiste, ad esempio, al fenomeno del ‘free riding’, ovvero utilizzare le infrastrutture senza contribuire ai costi: “Non un vero processo competitivo, ma piuttosto una redistribuzione squilibrata del valore”, sottolinea l’AD nell’intervento. In tal senso, la regolamentazione fatica a tenere il passo dell’innovazione tecnologica creando un vuoto normativo che avvantaggia gli OTT: si pensi al fatto che WhatsApp o Netflix non sono soggetti agli stessi obblighi normativi che coinvolgono invece i servizi tradizionali. Per riequilibrare la situazione, aggiunge Pietro Labriola, “è necessario cambiare rapidamente il paradigma” agendo sulle seguenti priorità: ridurre i vincoli per le Telco nei settori maturi come la telefonia fissa; semplificare la burocrazia per tecnologie come 5G e IoT; applicare standard uniformi di sicurezza e protezione dei dati; regolamentare gli OTT affinché contribuiscano agli investimenti infrastrutturali e di sicurezza. “Solo così sarà possibile bilanciare innovazione, sostenibilità economica e progresso tecnologico, garantendo un ecosistema competitivo e inclusivo”, evidenzia l’AD in conclusione.

Claudio Descalzi: innovazione digitale e transizione energetica, il pionierismo di Eni

Claudio Descalzi: “L’innovazione e il miglioramento costante delle tecnologie sono fondamentali per mantenere e rafforzare la leadership di Eni nella transizione energetica”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il valore dell’innovazione tecnologica e digitale per Eni

L’AD Claudio Descalzi lo ha ricordato anche di recente in occasione del lancio del nuovo sistema di supercalcolo HPC6: “Eni ha sviluppato un patrimonio unico di conoscenze tecnologiche e di programmazione che ci danno un vantaggio competitivo a livello internazionale e che supportano la velocità della nostra trasformazione e nel contempo la nostra crescita”. Parole che esprimono efficacemente il valore da sempre riconosciuto all’innovazione tecnologica e digitale, anche in considerazione del ruolo fondamentale che gioca nel percorso di decarbonizzazione. L’innovazione è alla base della mission di Eni, nonché parte integrante del modello di business. La ricerca, lo sviluppo e la rapida applicazione di nuove tecnologie, assieme all’evoluzione digitale, rappresentano infatti i pilastri intorno a cui si erge la trasformazione aziendale portata avanti a partire dal 2014 con la guida di Claudio Descalzi e che ha portato Eni a diventare protagonista della transizione energetica. In questo quadro si inserisce anche il digitale, che è espressione concreta della propensione di Eni all’innovazione: potenza di calcolo, dati, Intelligenza Artificiale supportano infatti la strategia di transizione energetica accelerando il processo di ricerca, sviluppo e produzione. “L’innovazione e il miglioramento costante delle tecnologie sono fondamentali per mantenere e rafforzare la leadership di Eni nella transizione energetica”, ha sottolineato l’AD.

Claudio Descalzi: HPC6, le potenzialità del supercomputer di Eni

Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi è stato uno dei primi al mondo a investire nel campo del calcolo ad alte prestazioni a uso industriale intuendone il potenziale per la ricerca nel settore delle nuove energie e per la transizione energetica: da allora, “abbiamo integrato il supercalcolo lungo tutta la filiera dei nostri business trasformandolo in una leva imprescindibile per il raggiungimento di Net Zero e per la stessa creazione di valore”. HPC6 rappresenta l’ultima generazione dei supercomputer di Eni: le sue prestazioni lo rendono il più potente in Europa e uno dei più potenti al mondo, condividendo l’architettura dei sistemi più avanzati. Sarà utilizzato, in particolare, per ottimizzare l’operatività degli impianti industriali, migliorare l’accuratezza degli studi geologici e fluidodinamici per lo stoccaggio della CO2 e per sviluppare batterie più performanti. Inoltre, sarà impiegato per ottimizzare la filiera dei biocarburanti, sviluppare materiali innovativi per applicazioni nei settori della bio-chimica e, infine, per simulare il comportamento del plasma nella fusione a confinamento magnetico. Installato in un’area dedicata nel Green Data Center di Eni, uno dei centri di calcolo con la più alta efficienza energetica e tra i migliori per contenimento dell’impronta carbonica in Europa, HPC6 utilizza la tecnologia Cray EX4000 e Cray ClusterStor E1000 di HPE e raggiunge una potenza di calcolo di 606 PFlops di picco (Rpeak) e 477 PFlops “sustained” (Rmax), posizionandosi tra le infrastrutture più avanzate. L’elevata potenza di calcolo rafforza il percorso di trasformazione di Eni avviato con l’AD Claudio Descalzi: oltre ad accelerare lo sviluppo di nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica, contribuisce a potenziare la sinergia tra Eni e le sue Società Satellite e a creare valore strategico per l’avvio di nuove collaborazioni esterne.

Amica Chips, leader globale nel mercato degli snack: tutto partì da una visione di Alfredo Moratti

Amica Chips, fondata da Alfredo Moratti nel 1990 a Castiglione delle Stiviere, è divenuta leader globale nel mercato delle patatine, esportando in 22 Paesi. Con oltre 350 dipendenti e un fatturato di 140 milioni di euro, l’azienda è cresciuta grazie ad acquisizioni mirate e a una forte propensione all’innovazione.

Amica Chips

Dalla visione di Alfredo Moratti è nata Amica Chips

Tra le realtà più conosciute in tutto il mondo nel mercato delle patatine, Amica Chips esporta i suoi prodotti in ben 22 Paesi, confermandosi come protagonista indiscussa nel settore degli snack. La sua storia ha inizio nel maggio del 1990 a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, dove il suo fondatore Alfredo Moratti ebbe il coraggio di dare seguito alla propria visione. Oggi, a distanza di più di 30 anni, l’azienda gode della fama di essere un punto di riferimento nell’industria alimentare. Con una struttura di oltre 70.000 mq, più di 350 dipendenti e un fatturato che valica la soglia dei 140 milioni di euro, Amica Chips ha tracciato un percorso tutto in salita. A supportare la crescita sono state pure le diverse acquisizioni con cui il Gruppo ha ampliato la propria offerta di snack – dall’azienda mantovana DORITA alla milanese Pandal, fino al brand del Triveneto MIA – e la costante propensione all’innovazione che, nel corso degli anni, ha portato l’azienda a proporre dei prodotti sempre originali.

Alfredo Moratti: Amica Chips ci accompagna nei momenti più belli

Le patatine come emblema dell’amicizia, della convivialità. È proprio questo uno dei grandi valori che hanno ispirato Alfredo Moratti e che oggi è rimasto un caposaldo dell’azienda. D’altronde, in quali occasioni scegliamo di farci accompagnare dalle patatine? Una serata al cinema con la nostra metà, un aperitivo con gli amici, una festa di compleanno. In questo modo, dei semplici snack diventano il collante di momenti importanti che trasformiamo in bellissimi ricordi. “La felicità, il tempo passato insieme, il gusto di stare in compagnia. La voglia di festa che le patatine risvegliano in ognuno di noi, ad ogni crunch. Le stesse emozioni continuano a ispirarci ogni giorno, perché per noi le patatine sono come gli amici: non ce ne sono mai abbastanza”, si legge sul sito di Amica Chips. Se poi ci aggiungiamo una quasi maniacale attenzione per la qualità – l’azienda adotta in ogni fase della produzione dei sistemi all’avanguardia e ad alta precisione per garantire la massima qualità e prevenire qualsiasi rischio relativo alla sicurezza degli alimenti – ecco spiegato il suo incredibile successo.

giovedì 23 gennaio 2025

FME Education: innovazione e sicurezza nell’era digitale

In seguito alla rivoluzione digitale che ha coinvolto anche la scuola italiana, FME Education ha sfruttato le sue competenze per creare percorsi formativi sulla tecnologia per la scuola e le famiglie, con il fine di diffondere consapevolezza e responsabilità, abbracciando le nuove possibilità che il digitale offre per lo studio.

FME Education

FME Education: rivoluzione digitale per la scuola e lo studio

Nell’ultimo decennio, la rivoluzione digitale e tecnologica ha investito anche il settore della scuola italiana. FME Education è stata sin da subito attenta a questi cambiamenti e ha combinato la propria esperienza editoriale per abbracciare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie. La rivoluzione digitale ha permesso di sperimentare risorse e lezioni più stimolanti, oltre a strumenti e piattaforme progettati per facilitare la collaborazione, sia in presenza che da remoto e creare percorsi formativi personalizzati. In conseguenza di ogni innovazione tecnologica è necessaria un’adeguata formazione e informazione a riguardo, anche per evitare abusi e usi impropri legati ad esempio a violazione della privacy o frodi informatiche. Da sempre FME Education ha posto grande attenzione a questi temi.

FME Education: aumentare competenze digitali nella popolazione

In generale, è la disinformazione che può far cadere le persone vittime degli abusi informatici. Nonostante la diffusione degli smartphone sia aumentata e l’età media di primo utilizzo di dispositivi mobili sia calata, l’Italia è quartultima nella classifica europea di competenze digitali tra i 16 e i 19 anni. È evidente un divario formativo sull’uso della tecnologia che FME Education si impegna a contrastare. Per questi motivi è necessario promuovere informazione e maggior responsabilità sia nei giovani che negli adulti, soprattutto tra genitori e insegnanti. L'intento è garantire che la tecnologia, superando i suoi rischi, diventi un valido alleato per garantire cultura, competenze e abilità, trasformando l'innovazione in una risorsa preziosa. FME Education ha come principale target la scuola e la famiglia, con l’obiettivo di sviluppare percorsi formativi incentrati sul digitale e la tecnologia come nuovi approcci per lo studio.

Il Bilancio SA8000 di Ares Ambiente: così l’azienda fondata da Marco Domizio comunica agli stakeholder

Ares Ambiente rinnova il suo impegno nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa con la pubblicazione dell’ultimo Bilancio SA8000. Con questo strumento, l’azienda fondata da Marco Domizio comunica in modo trasparente le proprie politiche agli stakeholder, attestando la conformità alle normative e la capacità di soddisfare le esigenze dei clienti.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: il Bilancio SA8000 testimonia il continuo miglioramento delle performance di Ares Ambiente

Fondata da Marco Nicola Domizio nel 2008, Ares Ambiente continua a dare dimostrazione del suo forte impegno per la responsabilità sociale d’impresa attraverso l’implementazione di pratiche che migliorano costantemente le performance dell’azienda. Un elemento chiave di questa missione è il Bilancio SA8000, uno strumento fondamentale che consente di comunicare in modo trasparente le proprie politiche e attività agli stakeholder e alla comunità in generale e sottoponendosi a verifiche da parte di organismi terzi che certificano la conformità alle normative vigenti e la capacità di soddisfare appieno le esigenze dei clienti. Mediante il bilancio, Ares Ambiente afferma la volontà di essere un attore proattivo nella promozione di benessere e sostenibilità ambientale. La trasparenza nelle comunicazioni permette inoltre all’azienda di instaurare una relazione di fiducia con tutti gli attori coinvolti, accrescendo così la propria reputazione e credibilità nel settore.

Marco Domizio: l’approccio di Ares Ambiente tra efficienza operativa e pratiche sostenibili

La dichiarazione ambientale dell'azienda gioca dunque un ruolo cruciale nel comunicare alla comunità locale e agli stakeholders i programmi e gli obiettivi ambientali di Ares Ambiente. La realtà fondata da Marco Nicola Domizio si impegna sul fronte della sostenibilità non soltanto rispettando gli obblighi formativi ma estendendo anche alla promozione di pratiche sostenibili le sue attività, che contribuiscono alla creazione di un futuro più responsabile. All’interno dell’azienda la suddivisione chiara dei compiti e delle responsabilità, unita all’adozione di processi e pratiche ben definite, assicura l’efficienza operativa, contribuendo a migliorare gli standard dei servizi offerti. Un’altra componente chiave della filosofia di Ares Ambiente è la formazione continua dei propri collaboratori, considerata fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi aziendali e la creazione di un ambiente lavorativo etico e sostenibile. 

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset protagonista nel 2024 con numeri eccezionali

Commentando i risultati di fine anno, Pier Silvio Berlusconi ha definito il 2024 come un altro “anno eccezionale”, con Mediaset che registra una crescita significativa sia in ambito televisivo e radiofonico tradizionale sia nelle piattaforme on-demand.

Pier Silvio Berlusconi

Il CEO Pier Silvio Berlusconi traccia un bilancio sul 2024 di Mediaset

Mediaset conclude la performance 2024 come primo editore italiano sia nei risultati televisivi e radiofonici tradizionali sia in quelli on-demand. A confermarlo è il CEO Pier Silvio Berlusconi, intervenuto all’incontro di fine anno con i collaboratori e le collaboratrici di Publitalia e di Mediaset a Cologno Monzese, occasione in cui il manager ha ringraziato l’intera squadra per gli ottimi traguardi. Un anno “eccezionale”, dunque, per citare le parole pronunciate dal CEO, che nell’intervento ha ricordato lo storico sorpasso avvenuto nel 2023 nei confronti della Rai, per poi proseguire parlando dei risultati 2024 “nonostante il servizio pubblico avesse gli Europei e le Olimpiadi e noi mezza Champions in meno, siamo un soffio sopra la Rai”. Mediaset si conferma così in vetta e guarda con fiducia al 2025, anche in virtù di un sistema crossmediale senza pari che consente di raggiungere 96 milioni di spettatori in copertura lorda settimanale. Crossmedialità rimane la parola chiave della strategia, considerando anche l’importante espansione per quanto concerne i contenuti digitali fruiti nel 2024, che hanno superato quota 10 miliardi di visualizzazioni. Cresce anche il tempo trascorso sui contenuti Mediaset (+44,4% rispetto al 2023), marcando una posizione da primo editore italiano per i consumi non lineari, ovvero TV connesse, PC e dispositivi mobili.

Pier Silvio Berlusconi: focus sui dati Mediaset

Proseguendo nell’intervento, il CEO Pier Silvio Berlusconi ha specificato come l’obiettivo di Mediaset non sia raggiungere o superare la Rai, quanto piuttosto “misurarci con noi stessi, facciamo una televisione commerciale e quindi dobbiamo guardare ai contatti pubblicitari”. Sottolineando inoltre il successo di Publitalia, che “quest’anno ha fatto un miracolo”, il CEO ha evidenziato come la quota di mercato sia rimasta stabile rispetto al 2023 con “una quota record in un anno così complicato”. Mediaset conferma ulteriormente il proprio ruolo di leadership nel panorama mediatico anche grazie all’aumento della quota di mercato pari al 39,5% tra il pubblico attivo (15-64 anni) e un 36,9% di share nelle 24 ore, superando la Rai che si attesta al 36,6%. Rispetto a cinque anni fa, la crescita dello share Mediaset è stata del +9,8%. Positivi anche i risultati in ambito radiofonico che vedono RadioMediaset – il polo che include Radio 105, Virgin Radio, R101, Radio Monte Carlo e Radio Subasio – totalizzare 1.321.000 ascoltatori nel quarto d’ora medio (2024), a ulteriore supporto nell’efficacia del sistema crossmediale ideato da Pier Silvio Berlusconi.

mercoledì 22 gennaio 2025

Daniele Ragone: Progetti del Cuore partner della squadra di hockey di Asiago

Sotto la guida di Daniele Ragone, Progetti del Cuore è diventata partner lo scorso agosto di Asiago Hockey 1935. La collaborazione è stata avviata prima dell’inizio della stagione agonistica 2024-25 e ufficializzata durante l’evento organizzato in piazza.

Daniele Ragone

Daniele Ragone: Progetti del Cuore partner di Asiago Hockey 1935

Prima che prendesse il via la stagione agonistica 2024-25, Progetti del Cuore S.r.l., società promotrice di eventi e iniziative socialmente utili guidata dall’Amministratore Unico Daniele Ragone, ha avviato una collaborazione con Asiago Hockey 1935, tra le realtà sportive più rappresentative del comune vicentino. L’ufficializzazione della partnership è avvenuta durante l’evento di presentazione della nuova stagione agonistica, tenutosi lo scorso mese di agosto. Per l’occasione, tantissimi tifosi e appassionati di hockey si sono riuniti in piazza dove hanno incontrato i giovani talenti del vivaio e i campioni della squadra principale. I primi a salire sul palco per ricevere un caloroso applauso dal pubblico sono stati i ragazzi delle categorie giovanili, dalla U8 alla U19, accompagnati dai loro allenatori.

Daniele Ragone: Progetti del Cuore sostiene le comunità locali

Alla cerimonia ha preso parte anche il Sindaco di Asiago Roberto Rigoni Stern, che ha voluto sottolineare l’impegno del Comune nel voler realizzare il nuovo stadio del ghiaccio. “Per farlo ci vogliono 15 milioni di euro e un po' di anni, ma l'impegno dell'Amministrazione, assieme a Federazione e Regione, è di reperire le risorse quantomeno per una progettualità preliminare. Dotare Asiago di un nuovo stadio del ghiaccio è al centro della nostra programmazione”, ha affermato, precisando che non si tratta di un’utopia ma di “un sogno che potrà essere realizzato con l’impegno di tutti”. Oltre a rappresentare un simbolo del territorio, il futuro palaghiaccio sarà un’opportunità di sviluppo economico e sociale. Sul palco è salito poi anche Daniele Ragone, che ha ribadito la dedizione di Progetti del Cuore nel sostenere le comunità locali. La sua società ha messo a disposizione di tutte le associazioni del territorio un veicolo per il trasporto delle persone con difficoltà motorie.

Tommaso Putin guida Serenissima Ristorazione verso il futuro

Tommaso Putin è Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, realtà leader nella ristorazione collettiva. Dopo la laurea in Economia aziendale e la specializzazione in Amministrazione e Controllo di Gestione, ha maturato una prima esperienza professionale in una società di revisione prima di entrare nell’azienda di famiglia.

Tommaso Putin

Tommaso Putin: il percorso in Serenissima Ristorazione

Tommaso Putin è Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, realtà leader nella ristorazione collettiva. Con sedi in Spagna, Polonia e Stati Uniti, l’azienda fornisce servizi di ristorazione a importanti strutture ospedaliere e socio-assistenziali in Italia, oltre a scuole, locali aziendali e pubblici. Tommaso Putin, in qualità di Vicepresidente, ha rappresentato l’azienda in alcuni eventi, tra cui il convegno “Disegniamo il futuro”. Nell’occasione, ha mostrato le avanzate tecniche utilizzate da Serenissima Ristorazione, come la cottura a legame refrigerato denominata Cook&Chill.

Tommaso Putin: le altre esperienze professionali

Tommaso Putin si è laureato presso l’Università Bocconi di Milano in Economia Aziendale, specializzandosi in Amministrazione e Controllo di Gestione. Successivamente, ha frequentato diversi corsi di formazione internazionali che gli hanno permesso di aumentare le proprie competenze, in aggiunta alla lunga carriera nel settore. Dopo una prima esperienza in una società di revisione, Tommaso Putin è entrato a far parte dell’azienda di famiglia, Serenissima Ristorazione, all’interno della quale ha ricoperto il ruolo di Chief Financial Officer dal 2002 al 2020. Attualmente, riveste il ruolo di Vicepresidente e, inoltre, dal 2020 è Vicepresidente di ANIR Confindustria (Associazione Nazionale delle Imprese della Ristorazione Collettiva), con Delega Qualità (sostenibilità, innovazione e sicurezza) dal 2023.

martedì 21 gennaio 2025

Federico Motta Editore: 80 anni dalla liberazione di Auschwitz

Con il passare dei decenni, l’eredità dell’Olocausto continua a sollevare domande cruciali sul valore della memoria e sulla responsabilità storica collettiva. L’approfondimento proposto da Federico Motta Editore getta luce su dinamiche politiche, sociali e culturali, sollecitando nuove riflessioni al confine tra memoria e identità.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: riflessioni e analisi sull’Olocausto

Il 27 gennaio 2025 segna un momento di particolare rilevanza storica, poiché ricorre l’80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz da parte dell’Armata Rossa. Ricordare come si sia diffuso l’odio razziale e come le politiche totalitarie abbiano discriminato intere comunità è un esercizio fondamentale per capire le origini di pregiudizi e fanatismi. Già negli anni ‘30, in Germania, si erano poste le basi per un antisemitismo istituzionalizzato che progressivamente escludeva gli ebrei dalla vita civile, arrivando infine a privarli di qualunque diritto e a imporre loro un marchio distintivo. Questa escalation si estese anche oltre i confini tedeschi, coinvolgendo l’Italia fascista e altre zone d’Europa. L’approfondimento di Federico Motta Editore analizza anche come uno dei tratti più agghiaccianti di tale ideologia fu l’eliminazione fisica delle persone considerate “non conformi” all’ideale di purezza razziale. Molti gruppi etnici e sociali finirono nel mirino di leggi oppressive, in un contesto in cui la propaganda di regime diventava uno strumento per radicalizzare l’opinione pubblica. È emblematica la scelta delle autorità naziste di procedere allo sterminio di tutte le minoranze considerate “inferiori”, un abominio della mente che evidenzia la totale disumanizzazione delle vittime, tra cui ebrei, rom, omosessuali, slavi e individui con disabilità. Da qui la volontà di realizzare un “genocidio burocratico”, attuato tramite deportazioni, confische di beni e una violenza sistematica che sconvolse l’Europa intera.

Approfondire il passato grazie alle opere di Federico Motta Editore

Nell’opera “L’Età moderna” di Federico Motta Editore, alcuni autori hanno approfondito le radici dell’antisemitismo e dell’Olocausto, offrendo chiavi di lettura essenziali per comprendere come la società di inizio Novecento sia giunta a compiere atti tanto estremi. Tra i contributi più significativi, emerge l’analisi di Giuliano Pinto, inserita nei volumi dedicati al Novecento dell’opera, che descrive la Shoah come “Il lungo viaggio nel “cuore di tenebra” di una civiltà, che mette continuamente in discussione lo statuto di tutti i suoi esseri umani”. Tale riflessione evidenzia come la storia del genocidio ebraico rappresenti un doloroso confronto con le ombre più oscure della modernità e una spinta a riconsiderare costantemente i valori alla base della convivenza civile. Le celebrazioni del 27 gennaio, conosciuto come Giorno della Memoria, furono istituite ufficialmente nel 2000 anche in Italia affinché si tenesse vivo il ricordo di chi subì la violenza organizzata dai regimi totalitari. Questo appuntamento annuale diviene un’occasione per riflettere sul ruolo dell’istruzione e della divulgazione storica nel contrastare il negazionismo, fenomeno esaminato dalla semiologa Valentina Pisanty in diversi suoi scritti. Proprio in questa prospettiva, gli approfondimenti e i volumi pubblicati da Federico Motta Editore contribuiscono a conservare la consapevolezza collettiva: solo tenendo accese le luci della memoria possiamo sperare di prevenire nuovi atti di discriminazione e ingiustizia nel presente e nel futuro.

Fabrizio Di Amato: ingegno e tecnica per le sfide del futuro

In occasione della presentazione del volume “in-genium. Sguardi sul passato e sul futuro della tecnologia”, nato dalla sponsorizzazione del Gruppo MAIRE con la propria Fondazione MAIRE - ETS, il Presidente del Gruppo Fabrizio Di Amato ha parlato di quali lezioni possiamo imparare dall’antica ingegneria per riuscire a superare i problemi attuali con le tecnologie moderne.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: “Coniugare l'ingegno comune del passato e del presente, verso il futuro”

Lo scorso 17 dicembre 2024 a Roma si è tenuta la presentazione del volume “in-genium. Sguardi sul passato e sul futuro della tecnologia”, nato dalla sponsorizzazione del Gruppo MAIRE con la propria Fondazione MAIRE - ETS. Il volume esplora le radici della tecnologia antica, in stretto contatto con l’ingegneria moderna. Presente all’evento anche Fabrizio Di Amato, Presidente del Gruppo MAIRE, il quale si è soffermato sul paragone tra le opere d’ingegneria romana e le tecnologie moderne: “Ciò che è stato realizzato dai romani qui è quello che fa il Gruppo MAIRE, che opera nel settore della chimica, della transizione energetica oggi, quindi coniugare l'ingegno comune del passato e del presente ma proiettato soprattutto al futuro". Dagli antichi romani possiamo imparare tanto per fronteggiare le sfide contemporanee, ha continuato Fabrizio Di Amato: “Io credo che possiamo fare tantissimo con le tecnologie di oggi, in confronto a ciò che hanno fatto in passato con gli strumenti che avevano a disposizione all'epoca". 

Fabrizio Di Amato: problemi moderni con soluzioni del passato

Con Fondazione MAIRE ci sono altre iniziative in programma. “Noi crediamo molto nell'ingegneria umanista e proprio nell' aiutare le nuove generazioni nella formazione, quindi a guardare la cultura e l'ingegno come una cosa sola — ha dichiarato Fabrizio Di Amato ­— Io credo personalmente che se vogliamo affrontare le sfide del terzo millennio che abbiamo davanti ci sono grandi questioni sul tavolo da risolvere. Se le affrontiamo con un approccio concreto, con la cultura e la tecnica e la tecnologia insieme, possiamo veramente raggiungere quei risultati e quegli obiettivi così come l'hanno raggiunti in passato e questo oggi lo dimostra". “Possiamo fare molto per quello che serve al nostro Paese, immaginando nel nostro settore la transizione”, ha concluso Fabrizio Di Amato.