domenica 31 agosto 2025

Il Signore degli Anelli: l’articolo di Federico Motta Editore in occasione dell’anniversario

Il 29 luglio è stato l’anniversario della pubblicazione de La Compagnia dell’Anello, primo volume della trilogia firmata da J.R.R. Tolkien Il Signore degli Anelli. Jonathan Sisco analizza gli effetti del fenomeno editoriale in un saggio edito da Federico Motta Editore, parte della collana “Historia”.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: Il Signore degli Anelli, un fenomeno editoriale e culturale

La Compagnia dell’Anello è il primo volume della famosa trilogia epic fantasy Il Signore degli Anelli. Figlia dello stesso autore de Lo Hobbit (1937), J.R.R. Tolkien, è un’opera che ha riscosso così tanto clamore da trasformarsi in un fenomeno editoriale, ridefinendo l’intero genere. Pubblicato tra il 1954 e il 1955, fu inizialmente accolto con cautela, ma col tempo è diventato uno dei romanzi più amati nel XX secolo. Con oltre 150 milioni di copie vendute, è stato tradotto in più di 60 lingue, generando un impatto culturale enorme. Nel saggio sul fantastico e il surreale nel Novecento pubblicato nella collana “Historia” di Federico Motta Editore, Jonathan Sisco spiega come il successo del romanzo finisca per “gettare le basi di un vero e proprio nuovo genere narrativo, il cosiddetto fantasy, caratterizzato da storie orrorifiche popolate di draghi, gnomi e boschi incantati”. “Con questa sua ultima trasformazione – scrive Sisco – il fantastico sembra abbandonare le pseudofilosofie e i fenomeni del perturbante per scendere sul campo di un grande gioco popolare, nel mero spazio di un sogno a occhi aperti”. Definita dallo stesso autore una “mitologia per l’Inghilterra”, la saga ha affascinato e continua ad affascinare intere generazioni con il racconto sulle epiche avventure di un gruppo di eroi nella Terra di Mezzo. La sua trasposizione cinematografica, diretta da Peter Jackson e distribuita nelle sale tra il 2001 e il 2003, è tra i maggiori incassi nella storia del cinema.

Federico Motta Editore: l’autore della mitologia moderna

John Ronald Reuel Tolkien, spesso abbreviato in J.R.R. Tolkien, è nato nel 1892 a Bloemfontein, in Sudafrica, ma è poi cresciuto in Inghilterra, Paese d’origine dei suoi genitori. Nel saggio edito da Federico Motta Editore, Jonathan Sisco lo descrive come “un cattolico antimoderno, un erudito di valore assoluto, un filologo insigne e un grande specialista di medievistica anglosassone e celtica. Il suo stile, dotato di una semplicità monumentale, in cui spicca l’assenza totale di ironia, affascina i lettori di tutto il mondo”. Tolkien era un grande appassionato di lingue antiche, mitologia norrena e letteratura medievale, il che contribuì sicuramente alla costruzione del mondo immaginario della Terra di Mezzo. Il Signore degli Anelli, nato in principio come sequel de Lo Hobbit, segue la storia dell’hobbit Frodo Baggins, il quale è stato incaricato di distruggere l’anello del potere prima che le orde del signore del male riescano a riportare il dominio delle tenebre. Al suo fianco un gruppo composto da elfi, nani, uomini e maghi. Raccontata in un linguaggio ricco ed evocativo, con uno stile che combina alla perfezione invenzione e tradizione, l’impresa epica intreccia i temi dell’amicizia, del coraggio e della lotta tra il bene e il male.

4 milioni di euro per comunità più inclusive, Susan Carol Holland: l’impegno della Fondazione Amplifon

La Fondazione Amplifon, presieduta da Susan Carol Holland, ha presentato il bilancio sociale 2024, confermandosi come un punto di riferimento nell’ambito dell’inclusione sociale e della lotta all’isolamento, in particolare tra le persone anziane.

Susan Carol Holland

Susan Carol Holland: i progetti promossi dalla Fondazione Amplifon

Nel corso dell’ultimo anno, la Fondazione ha destinato più di 4 milioni di euro a otto progetti che hanno raggiunto circa 26.000 beneficiari, offrendo momenti di ascolto, socializzazione e supporto. “La nostra Fondazione, in soli cinque anni di vita – ha precisato la Presidente Susan Carol Holland – ha già realizzato numerosi progetti solidali in favore delle comunità nelle quali operiamo, creando occasioni di condivisione, intrattenimento e dialogo per migliaia di persone anziane”. Un impegno concreto che dimostra la volontà di restituire valore alle comunità in cui opera. Tra le iniziative più significative spicca “Ciao!”, programma nato durante la pandemia per contrastare l’isolamento degli anziani e oggi attivo in oltre 260 residenze in Italia, Francia, Svizzera, Portogallo e Australia. Nel 2024, il progetto ha conosciuto un’ulteriore espansione internazionale e la roadmap prevede nuove aperture in Spagna, Stati Uniti e Belgio. Un altro pilastro dell’azione solidale è rappresentato dal coinvolgimento diretto dei collaboratori e delle collaboratrici di Amplifon, “asset umano e strategico di altissimo valore e un patrimonio di competenze”, che sono protagonisti di oltre 600 attività di volontariato in Italia e all’estero. Un modello che valorizza le competenze delle persone e trasforma l’impegno aziendale in un autentico motore di inclusione e vicinanza.

La carriera di Susan Carol Holland tra leadership e inclusione sociale

Susan Carol Holland, nata a Milano nel 1956, è una figura di rilievo nel panorama imprenditoriale e sociale italiano. Laureata in Sociologia e Psicologia presso la Keele University in Inghilterra e specializzatasi in Logopedia all’Università degli Studi di Milano, ha esordito professionalmente come logopedista al Policlinico di Milano. Nel 1983, è entrata in Amplifon, dove ha maturato esperienza nel marketing attraverso la divisione Amplisystem. Dal 1988, siede nel Consiglio di Amministrazione del Gruppo, di cui è diventata Vicepresidente nel 1993 e Presidente nel 2011, guidando l’azienda verso una leadership globale nel settore retail dell’hearing care. Parallelamente, dal 2020 Susan Carol Holland è Presidente della Fondazione Amplifon, realtà impegnata nell’inclusione sociale e nel sostegno a giovani e anziani, promuovendo progetti di dialogo e solidarietà. Attiva anche nel campo della filantropia, è Membro del Comitato d’Onore della Fondazione Buzzi a sostegno dell’Ospedale dei Bambini “Vittore Buzzi” di Milano.

Andrea Mascetti: “Basket Bond Lombardia”, opportunità concrete per le PMI lombarde

Nelle parole del Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti il valore del programma “Basket Bond Lombardia”: l’iniziativa da 110 milioni di euro promossa da Regione Lombardia nell’ambito del PR FESR 2021-2027 insieme a Finlombarda e Banca Finint punta a sostenere le piccole e medie imprese regionali impegnate in investimenti strategici e progetti green.

Andrea Mascetti

Il Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti presenta il programma “Basket Bond Lombardia”

È un’iniziativa dal valore di 110 milioni di euro quella promossa da Regione Lombardia nell’ambito del PR FESR 2021-2027, in collaborazione con Finlombarda e Banca Finint. Il programma “Basket Bond Lombardia”, presentato lo scorso luglio dal Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti, nasce per sostenere le piccole e medie imprese regionali negli investimenti strategici e nei progetti green: un passo rilevante per l’evoluzione strutturale del sistema finanziario delle PMI lombarde. Tale strumento permette infatti a realtà del territorio in possesso di determinati requisiti (fatturato di almeno 5 milioni, due bilanci depositati e un rating pari o superiore a BB) di emettere minibond per importi tra 1,5 e 10 milioni di euro che vengono poi aggregati in portafogli (basket), sottoscritti da una società veicolo (SPV), la quale emette a sua volta titoli destinati a investitori istituzionali come Cassa Depositi e Prestiti e Finlombarda. “Finlombarda partecipa direttamente al capitale di rischio, a differenza di quanto avviene in altre regioni che partecipano direttamente ad operazioni di finanziamento”, ha spiegato Andrea Mascetti rimarcando il valore dell’iniziativa.

Andrea Mascetti: per le PMI l’opportunità di accedere a una finanza alternativa rispetto al canale bancario tradizionale

Il “Basket Bond Lombardia”, con durata massima di sette anni (incluso il periodo iniziale di preammortamento) si caratterizza per le vantaggiose condizioni economiche di accesso grazie alla garanzia gratuita offerta da Regione Lombardia. È prevista inoltre la concessione di un contributo a fondo perduto per andare a coprire le spese legate alla strutturazione e all’emissione dei minibond. “Abbiamo già avuto molti casi positivi anche di società quotate e questo è uno degli strumenti che abbiamo messo a disposizione del mondo produttivo lombardo per un’evoluzione dei nuovi strumenti, che in parte diventano alternativi al normale finanziamento bancario, e in parte diventano strumenti per una elaborazione nuova delle nostre realtà e delle nostre imprese”, ha sottolineato il Presidente di Finlombarda Andrea Mascetti. La domanda può essere presentata fino a esaurimento della dotazione finanziaria disponibile (pari a 32 milioni di euro a valere su fondi europei del PR FESR Lombardia 21-27) e non oltre il 29 maggio 2026.

giovedì 28 agosto 2025

Gruppo Riva: una storia di acciaio, innovazione e crescita internazionale

Gruppo Riva è uno dei protagonisti della siderurgia europea, una realtà industriale che affonda le sue radici nei primi anni ‘50, quando Emilio Riva e il fratello Adriano danno vita a un’attività commerciale nel settore del recupero di rottami ferrosi.

Gruppo Riva

La rivoluzione di Gruppo Riva

L’intuizione imprenditoriale dei due fratelli si rivela decisiva: l’Italia del dopoguerra, impegnata nella ricostruzione e protagonista di uno straordinario “miracolo economico”, offre l’ambiente ideale per lo sviluppo dell’industria siderurgica. La rapida crescita della domanda di acciaio spinge il neonato Gruppo Riva a trasformarsi da semplice impresa commerciale a realtà produttiva. Già alla metà degli anni ‘60, quando la concorrenza internazionale inizia a farsi più serrata, il Gruppo decide di puntare sull’innovazione. È del 1964 l’introduzione in Italia della prima colata continua curva a tre linee, installata nello stabilimento di Caronno Pertusella. Un progetto pionieristico, sviluppato insieme all’impiantista Luigi Danieli e al progettista Renzo Colombo, che consente all’azienda di superare i limiti della tecnologia fino ad allora disponibile. Con questa svolta, Gruppo Riva ottimizza il ciclo produttivo, riduce i costi e si prepara ad affrontare le future sfide del mercato internazionale. La seconda metà degli anni ‘60 segna l’avvio di una politica di espansione per linee esterne, attraverso acquisizioni mirate sia in Italia che all’estero. Alla fine degli anni ’60, la produzione annuale di acciaio del Gruppo raggiunge le 300mila tonnellate, aprendo la strada alla conquista dei mercati esteri grazie a una gamma sempre più ampia di laminati lunghi.

Gruppo Riva tra crescita internazionale e sostenibilità

Nonostante la crisi petrolifera degli anni ‘70 e la crescente pressione competitiva di produttori extraeuropei, Gruppo Riva continua a crescere. A partire dagli anni ‘80, la produzione supera quota 1,1 milioni di tonnellate di acciaio l’anno, triplicando rispetto al decennio precedente. La distribuzione geografica vede una progressiva internazionalizzazione: il 61% della produzione è in Italia, il 28% in Spagna e l’11% in Francia. Nel 1989, la produzione tocca i 3,2 milioni di tonnellate di acciaio e 2,2 milioni di tonnellate di laminati, che rappresentano circa il 10% della produzione di tondo per cemento armato dell’intera Comunità Europea. Nel gennaio 2023, Gruppo Riva compie un ulteriore passo strategico nel segno della sostenibilità, acquisendo diversi impianti per la raccolta, selezione e frantumazione di rottami metallici. Riuniti sotto la società TRENTETROIS, questi siti permettono al Gruppo di rafforzare la propria indipendenza nella catena del riciclo dell’acciaio, un settore chiave per l’economia circolare e la transizione ecologica. Oggi Gruppo Riva, forte di oltre 70 anni di storia e innovazione, continua a essere un punto di riferimento per la siderurgia europea, mantenendo saldi i valori che lo hanno reso grande: competenza tecnologica, visione industriale e impegno verso la sostenibilità.

giovedì 21 agosto 2025

Gruppo Danieli a Expo 2025: quando la tecnologia diventa arte

Siderurgia e arte si fondono in un’esperienza senza precedenti: Gruppo Danieli porta all’Expo 2025 un’opera lirica unica al mondo trasformando in musica il suono dell’innovativo forno elettrico digitale.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli trasforma un forno industriale in strumento musicale per l’Expo 2025

L’innovativo sistema di alimentazione elettrica del forno fusorio sviluppato interamente dal Gruppo Danieli attraverso la sua controllata Danieli Automation fa leva su una tecnologia all’avanguardia che “è l'unica al mondo a permettere di cambiare le frequenze in fase fusoria”. Da questa peculiarità è nato un progetto sorprendente che sta riscuotendo grande attenzione a livello globale in quanto unisce due mondi apparentemente molto distanti: industria siderurgica e arte. “Era il momento di fare qualcosa di più, cioè che l’industria pesante dell’acciaio dovesse riuscire anche a fare qualche brano musicale”, ha spiegato Antonello Mordeglia, CEO di Danieli Automation, lo scorso 1° agosto all’Expo di Osaka dove è andata in scena la prima mondiale di un concerto unico nel suo genere. ‘Il suono del calore - fuoco acqua terra aria’, opera lirica da camera concerto per soprano, oboe, Q-one, pianoforte e ensemble di percussioni, ha infatti come protagonista assoluto il suono del forno elettrico digitale di Gruppo Danieli, utilizzato per l’occasione come strumento musicale. Mordeglia si è occupato dei testi dell’opera mentre la musica è di Arnaldo De Felice, compositore e oboista: a ispirare il CEO di Danieli Automation è stata una visita ai reparti produttivi di un’acciaieria in Giappone. La composizione ne riflette la forte intensità e il contrasto dei colori rosso e nero, “come quando l’acciaio viene fuso e tutta la luce viene inghiottita dall’oscurità, come le opere d’arte rosse e nere di Anish Kapoor”, ha spiegato l’autore delle musiche.

Gruppo Danieli: oltre un secolo di innovazione e leadership nella siderurgia mondiale

Con oltre un secolo di storia e una posizione di leadership acquisita a livello mondiale nel settore dell’industria siderurgica, Gruppo Danieli è sinonimo di innovazione, affidabilità e visione strategica. Con più di 9.000 collaboratori e collaboratrici in tutto il mondo e oltre 25 divisioni, l’azienda opera come partner a ciclo completo per il settore dei metalli, offrendo soluzioni all’avanguardia, efficienti, sostenibili e su misura, capaci di trasformare le materie prime in prodotti finiti con la massima qualità e nel pieno rispetto degli standard ambientali. L’innovazione è parte integrante del DNA aziendale: negli anni Gruppo Danieli ha portato nel mercato un numero considerevole di tecnologie all’avanguardia, anche in ottica green, anticipando le necessità dei clienti e creando al contempo valore per l’intero settore e in generale per la società.

Canale 5, a luglio ascolti e pubblicità in crescita: la strategia di Pier Silvio Berlusconi

Forte di ascolti record, crescita pubblicitaria e leadership europea, Mediaset si prepara alla nuova stagione tv 2025/2026: Canale 5 è la rete più vista a luglio e il gruppo domina in Europa per share, ore di prodotto e GRP, come ha sottolineato il CEO Pier Silvio Berlusconi durante la “Serata con la Stampa” elencando i numeri.

 Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: Mediaset al top in Europa, la conferma nei numeri  

Mediaset si prepara alla nuova stagione tv 2025/2026 sostenuta dai grandi risultati registrati in queste settimane, da quando Pier Silvio Berlusconi ha dato il via a quella “graduale e profonda evoluzione” che ha ridisegnato preserale e access-prime time di Canale 5. Dagli ascolti alla raccolta pubblicitaria, come sottolineano in questi giorni diverse testate, i numeri non raccontano solamente il riscontro positivo e l’efficacia dell’operazione ma anche la naturale prosecuzione di un percorso iniziato ben prima e di cui Pier Silvio Berlusconi ha illustrato i frutti anche lo scorso 8 luglio nel corso della “Serata con la stampa”. Mediaset si pone infatti al top a livello europeo: prima per share tra i gruppi europei nel periodo settembre 2024/maggio 2025 (37,3% nelle 24h totale individui, contro il 27% di Tf1, il 25,9% di Altresmedia, il 25,1% di Mediaset España), prima per ore di prodotto originale (12.084 contro le 11.757 di Rtl, le 8.532 di Prosieben, le 5.788 di Itv), prima per Grp (21% sul totale dei primi 5 paesi europei, contro il 14% di Rtl, il 10% di Tf1, il 7% di AltresMedia e il 7% di Prosieben). Risultati a cui si aggiungono quelli già noti di MFE in cui si riflette l’importante lavoro portato avanti in questi anni nel costruire un sistema multi e crossmediale unico che gli permette di raggiungere risultati di reach senza eguali, neanche tra i giganti del web.

Pier Silvio Berlusconi: ascolti e crescita pubblicitaria, il “luglio delle meraviglie” di Canale 5

In luglio poi l’avvio di quella “graduale e profonda evoluzione” che riflette la vision del CEO Pier Silvio Berlusconi dietro le numerose operazioni portate avanti con successo in questi anni e che ora permea anche il progetto per la creazione di un grande broadcaster paneuropeo, capace di competere con le grandi piattaforme di streaming e con i colossi della pubblicità digitale. Mai fermarsi e “guardare avanti con coraggio”: così per quest’estate Canale 5 ha cambiato volto, soprattutto per quanto riguarda le fasce del preserale e dell’access prime-time. E, unitamente a prodotti già consolidati in prime-time e in altre fasce, i risultati non si sono fatti attendere: Canale 5 a luglio è infatti la rete più vista nelle 24 ore con un dato pari al 17,81% di share, in crescita dell’1,8% rispetto allo scorso anno. Ed è sempre Canale 5, come riportano diverse testate, ad aver ottenuto la crescita più alta nella fascia del prime time con il 19,3% di share, dato del 4,5% di share più alto rispetto al luglio 2024. Senza dimenticare Italia 1 e Rete 4, quest’ultima in crescita di quasi un punto. Forte di questi numeri, ora si prepara alla nuova stagione tv. E anche qui quel “coraggio” rimarcato dal CEO in diverse occasioni, di sicuro non mancherà.

mercoledì 20 agosto 2025

Alessandro Benetton, 21 Invest Healthcare: l’acquisizione di Prosol, il valore dell’operazione

Alessandro Benetton, Presidente di 21 Invest: “Con Prosol rafforziamo il nostro impegno nella nutrizione sostenibile, continuando a guardare con crescente interesse ai settori emergenti legati al benessere”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: 21 Invest Healthcare e l’acquisizione di Prosol

21 Invest, guidata da Alessandro Benetton, ha annunciato nei giorni scorsi la prima operazione di notevole rilievo per 21 Invest Healthcare, il veicolo lanciato a novembre 2024 e dedicato interamente al settore della salute e del benessere. “In questi anni, accompagnando la crescita di ProductLife Group e SIFI, abbiamo constatato come gli investimenti nella salute e nel benessere possano generare valore e un impatto sociale positivo”, ha spiegato Alessandro Benetton. Parole che riassumono efficacemente anche la vision dietro l’acquisizione di Prosol, azienda lombarda attiva nella produzione di additivi alimentari per la nutrizione animale, umana ed infantile. Con sede a Madone (Bergamo), Prosol è un’eccellenza italiana con oltre 50 anni di storia e una forte vocazione internazionale, avendo registrato un fatturato di circa 28 milioni di euro nel 2024, di cui l’80% all’estero, tra Germania e Svizzera.

Alessandro Benetton: il valore strategico dell’operazione

L’ingresso di Prosol nel portafoglio di 21 Invest Healthcare segna una tappa importante nel percorso di crescita della società. Con oltre 40 dipendenti, l’azienda è specializzata in soluzioni probiotiche e immunostimolanti ad alto valore scientifico. Grazie al supporto strategico della realtà guidata da Alessandro Benetton, l’azienda lombarda potrà potenziare ulteriormente le proprie attività di ricerca e sviluppo, continuando a innovare nel campo della nutrizione. “Con Prosol rafforziamo il nostro impegno nella nutrizione sostenibile, continuando a guardare con crescente interesse ai settori emergenti legati al benessere”, ha commentato il Presidente di 21 Invest rimarcando il valore dell’operazione.

lunedì 18 agosto 2025

Ares Ambiente, leader nella gestione responsabile dei rifiuti

Fondata nel 2008, Ares Ambiente è diventata leader nel settore della gestione dei rifiuti attraverso un modello costruito su sostenibilità e innovazione, garantite da un processo di smaltimento seguito in tutte le fasi da un team specializzato e altamente qualificato, nel rispetto di tutte le norme vigenti.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: l’impegno per una gestione dei rifiuti sostenibile

La visione imprenditoriale di Marco Nicola Domizio rappresenta un punto di svolta in chiave di sostenibilità ambientale per quanto concerne la gestione responsabile dei rifiuti. Ares Ambiente è una realtà consolidata del settore e dal 2008 offre soluzioni altamente qualificate, grazie a un team di collaboratori e collaboratrici in grado di supportare le aziende in tutte le fasi del processo di smaltimento, tramite la gestione delle pratiche burocratiche e una tracciabilità dei rifiuti in tutto il loro percorso. L’esperienza e le competenze di Ares Ambiente si riflettono nei servizi specializzati, in rispetto di tutte le normative europee e internazionali e disciplinate dal Regolamento Europeo (CE) n. 1013/2006 e dalla Convenzione di Basilea.

Il modello di Ares Ambiente e la leadership nella gestione dei rifiuti

La strategia di Ares Ambiente, che si distingue per la minuziosa attenzione in ogni fase del procedimento efficientando le operazioni e abbattendo rischi ambientali, è in grado di fornire alle imprese clienti soluzioni affidabili e adeguate. Il rispetto delle normative vigenti è garantito anche grazie alle partnership strategiche che l’azienda ha stretto con i principali centri di smaltimento esteri. Un punto di forza che, in uno scenario complesso e sfidante, rende Ares Ambiente un modello di attenzione alla sostenibilità per la gestione dei rifiuti, permettendo a tutti gli attori produttivi del territorio di smaltire i rifiuti in modo intelligente, affidabile e nel rispetto della sostenibilità ambientale e delle norme. Un processo di esportazione dei rifiuti costantemente monitorabile e seguito in tutte le sue fasi da un team di esperti che, con una gestione precisa, hanno reso l’azienda leader del settore.

Gianni Lettieri sul patrimonio da 500.000 euro per i dipendenti di Atitech: sosteniamo il futuro

Il Presidente di Atitech Gianni Lettieri sul patrimonio da 500.000 euro istituito per sostenere i dipendenti e le loro famiglie: “Abbiamo investito su una migliore copertura sanitaria del nostro personale e sull’avvenire lavorativo dei figli che resta il principale problema dei padri e delle madri della Campania e di tutto il Mezzogiorno”

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: un fondo di microcredito per sostenere dipendenti e famiglie

Un patrimonio da 500.000 euro quello messo a disposizione da Gianni Lettieri per i dipendenti di Atitech. Il fondo istituito dalla più grande MRO indipendente in EMEA ha lo scopo di sostenere i lavoratori e le loro famiglie. Funzionando secondo il principio del microcredito, può essere utilizzato per investire nel futuro dei propri figli o per migliorare la copertura sanitaria. Tre, in tutto, le aree in cui è possibile impiegarlo: come contributo per i costi universitari degli studenti fuori sede, per l’avvio di attività professionali o imprenditoriali dei giovani o come copertura complementare delle spese mediche che non vengono rimborsate dagli enti previdenziali e assicurativi. Dopo aver istituito il fondo, il Presidente di Atitech ha spiegato come l’intento fosse, ancora una volta, fornire un supporto non solo ai lavoratori della sua azienda ma ai cittadini del Sud Italia in generale: “Abbiamo voluto investire su una migliore copertura sanitaria del nostro personale e sull’avvenire lavorativo dei figli che resta il principale problema dei padri e delle madri della Campania e di tutto il Mezzogiorno”.

Gianni Lettieri: uno strumento per contrastare la precarietà lavorativa

Il patrimonio non rappresenta solo, dunque, un benefit per i dipendenti di Atitech ma anche uno strumento con cui contrastare la precarietà lavorativa nel Sud Italia e contribuire a ridurre il gap economico con il Nord Italia e il resto d’Europa. Supportando i giovani nel raggiungimento della loro indipendenza professionale, il fondo risulta essere in sostanza una spinta per l’economia del Mezzogiorno. “Aiutare i giovani a mettersi in proprio, ad avviare una nuova attività facendo leva sulle proprie capacità è il modo migliore per sottrarre il Mezzogiorno alla pratica della ricerca del posto fisso. Anche in questo modo si colma la distanza che continua a separarci dal nord e dall’Europa”, ha infatti rimarcato Gianni Lettieri. Il fondo è accessibile tramite la compilazione di un modulo da inviare all’azienda. Dopo essere stato valutato da una commissione, viene infine sottoposto all’autorizzazione del Presidente.

giovedì 14 agosto 2025

Fabio Inzani: intervento all’Open Meeting Grandi Ospedali 2025 su innovazione e cura

Intervenuto alla quarta edizione dell’Open Meeting Grandi Ospedali 2025, lo scorso maggio a Torino, Fabio Inzani ha sottolineato l’importanza dei servizi di Tecnicaer Engineering per affiancare ospedali e ASL non solo nella costruzione di strutture, ma anche nella cura del territorio e nell’individuazione del corretto numero del corpo organico.

Fabio Inzani

Fabio Inzani: innovazione per la sanità e la salute del futuro all’Open Meeting Grandi Ospedali

“Tecnicaer nasce come studio di ingegneria per diventare oggi una piattaforma di supporto per le aziende sanitarie, ora di territorio e ore ospedaliere, per inquadrare quello che è l’obiettivo da raggiungere in termini di programmazione sanitaria”. Con queste parole il Presidente e AD di Tecnicaer Engineering Fabio Inzani è intervenuto nel dibattito su innovazione per la sanità e la salute del futuro, alla quarta edizione dell’Open Meeting Grandi Ospedali 2025, che si è svolto a Torino il 28-29 maggio. L’azienda offre servizi di supporto e affiancamento alle stazioni appaltanti, ovvero ospedali e ASL, con lo scopo di realizzare un progetto per quelle che sono le infrastrutture necessarie “per raggiungere l’obiettivo di restituzione della cura”. L’impegno di Fabio Inzani verso una sanità innovativa si traduce sia nella progettazione di opere edilizie e strutture all’avanguardia, sia nella definizione del fabbisogno di personale sanitario, fondamentale per garantire l’efficienza e la sostenibilità dei servizi.

Fabio Inzani: servizi e soluzioni di Tecnicaer Engineering

“Io ricordo sempre che costruire un ospedale è un esercizio abbastanza semplice — ha ribadito Fabio Inzanifarlo funzionare è tutta un’altra cosa: per la gestione dei costi, perché l’ospedale dovrà garantire chiaramente il rispetto della spesa storica”. Per il manager, difatti, è fondamentale comprendere il numero di personale che verrà impiegato in una struttura ospedaliera, al fine di garantire la massima efficienza. Le soluzioni di Tecnicaer Engineering garantiscono un affiancamento nell’ottenimento degli obiettivi e nel rispetto dei costi, partendo dai big data che ogni azienda ospedaliera governa, restituendo la “cura del territorio specifico per il quale ci viene chiesta consulenza”, poiché, ha evidenziato Fabio Inzani: “Non esistono due ospedali uguali in Italia”.

Il progetto di Pier Silvio Berlusconi per rafforzare il settore media in Europa

“Serve una spinta per costruire ciò che ancora manca: un gruppo europeo forte, con radici locali e una scala adeguata per competere a livello globale. Capace di unire mercati, rafforzare l’offerta editoriale e creare nuovo valore sia per i telespettatori sia per gli investitori”, ha spiegato anche di recente il CEO Pier Silvio Berlusconi ribadendo la vision sul progetto europeo di MFE.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE rilancia su ProSiebenSat.1, visione industriale per una media company paneuropea

Abbiamo deciso di alzare la nostra offerta su ProSiebenSat.1 non perché la proposta iniziale fosse inadeguata, ma perché crediamo nel progetto industriale”: sono queste le parole del CEO di MFE Pier Silvio Berlusconi a commento delle notizie diffuse lo scorso 28 luglio in merito alla decisione di incrementare il corrispettivo dell’offerta pubblica di acquisto volontaria per ProsiebenSat. Da anni MFE sostiene il progetto industriale in quanto primo azionista: “Continuiamo a crederci, nonostante i risultati di ProSiebenSat.1 rendano ancora più urgente agire e mettere in atto una nuova strategia”. ProsiebenSat rapporesenta una importante tappa nel percorso avviato da Pier Silvio Berlusconi in Europa: la creazione di una media company paneuropea che, anche attraverso l’integrazione di contenuti, tecnologie e distribuzione, possa competere sempre più efficacemente con i giganti del web e dello streaming. Insomma, fare squadra insieme per il futuro del settore. “La nostra è una proposta industriale, non finanziaria. Non miriamo al controllo totale, ma a una flessibilità che ci consenta di dare una direzione chiara basata su una visione comune. Serve una spinta per costruire ciò che ancora manca: un gruppo europeo forte, con radici locali e una scala adeguata per competere a livello globale. Capace di unire mercati, rafforzare l’offerta editoriale e creare nuovo valore sia per i telespettatori sia per gli investitori”, ha spiegato il CEO. 

Pier Silvio Berlusconi: MFE alla guida del progetto in Europa

MFE, a fronte di una robusta generazione di cassa e della solidità acquisita in questi anni grazie alla strategia di Pier Silvio Berlusconi orientata all’efficienza, all’innovazione e alla sostenibilità, ha tutte le carte per giocare un ruolo fondamentale ed essere motore di questo progetto. “I vantaggi sono oggettivi: sul fronte dei costi, sul fronte delle tecnologie e soprattutto sul fronte dei ricavi. Il tutto nel rispetto dell’autonomia editoriale e delle identità nazionali”, ha sottolineato il CEO. “MFE nei Paesi in cui già opera – Italia e Spagna – ha sempre garantito il rispetto dei valori fondanti: etica imprenditoriale, pluralismo, libertà d’informazione, tutela occupazionale. E continuerà a farlo, sempre e ovunque. Siamo molto convinti del nostro piano. È basato su azioni concrete e valutazioni prudenziali, sia sul fronte dei ricavi che su quello dei costi. Tutti gli azionisti di MFE ne trarranno un beneficio significativo, con una crescita dell’utile per azione superiore al +50% e fino al +80% in caso di adesione totale all’Offerta. Se esistono alternative migliori, siamo pronti ad ascoltarle. Ma ad oggi il nostro è l’unico progetto concreto per un broadcaster europeo indipendente, credibile e competitivo”, ha rimarcato infine il CEO Pier Silvio Berlusconi.

Terna accelera sulla transizione energetica: 1,3 miliardi di investimenti nel primo semestre 2025

Terna tira le somme del primo semestre 2025: investimenti record a 1,3 miliardi di euro, ricavi pari a 1.894,2 milioni e utile netto a 587,7 milioni. L’AD e DG Giuseppina Di Foggia: “Continuiamo a investire sull’attrazione di talenti e sulla formazione e sviluppo delle competenze delle nostre persone”

Terna

Terna chiude il primo semestre con record di investimenti e crescita dei ricavi

È giunto al termine il primo semestre 2025 che per Terna ha segnato un nuovo primato grazie al forte acceleramento sugli investimenti per lo sviluppo e la sicurezza del Sistema Elettrico Nazionale, nonché per la transizione energetica, raggiungendo la cifra record di 1,3 miliardi di euro, in aumento del 26,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante il “contesto macroeconomico ancora caratterizzato da elementi di incertezza”, ha evidenziato il gestore della rete elettrica nazionale nella nota dei conti, “Terna ha proseguito il suo percorso di generazione di valore facendo registrare una crescita dei principali indicatori economico-finanziari”. Con un incremento dell’8% in confronto al 2024, nei primi sei mesi di quest’anno il Gruppo ha registrato ricavi pari a 1.894,2 milioni di euro. Un risultato che il Gruppo attribuisce principalmente alla crescita dei ricavi delle Attività Regolate, senza nulla togliere al contributo delle Attività Non Regolate, le quali riflettono soprattutto l’aumento dei ricavi del Gruppo Tamini e del Gruppo Brugg Cables. L’EBITDA si attesta a 1.359,8 milioni di euro, in crescita dell’8,2%, mentre l’EBIT è a quota 913 milioni di euro (+9,2%). L’utile netto si attesta, invece, a 587,7 milioni di euro, 42,8 milioni in più rispetto al primo semestre del 2024.

Il commento dell’AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia

Chiudiamo la prima metà del 2025 con risultati positivi nei principali indicatori economico-finanziari, che confermano la solidità delle azioni strategiche intraprese e ci consentono di guardare con fiducia al perseguimento degli obiettivi indicati nell’aggiornamento del Piano Industriale 2024-2028”, così l’AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia commenta i numeri del primo semestre 2025. “Anche nel secondo trimestre dell’anno è proseguita la forte accelerazione dei nostri investimenti – continua – Gli oltre 1,3 miliardi di euro impegnati dall’inizio del 2025 testimoniano il valore strategico delle infrastrutture di rete di Terna, fondamentali per ridurre la dipendenza da fonti estere di approvvigionamento, aumentare il livello di sicurezza energetica nazionale e abilitare la decarbonizzazione”. Poi aggiunge: “Continuiamo ad investire sull’attrazione di talenti e sulla formazione e sviluppo delle competenze delle nostre persone, affinché si sentano parte attiva nella gestione delle sfide che l’attuale complessità del sistema elettrico impone”.

martedì 12 agosto 2025

Università LUMSA: firmata la convenzione con il Centro di Eccellenza NATO SFA COE

Avviato l’accordo di cooperazione tra l’Università LUMSA e NATO Security Force Assistance - Centre of Excellence, per favorire progetti nell’ambito della ricerca e della formazione. Tra le opportunità, anche la partecipazione al Programma di Tirocinio NATO SFA COE. La firma della convenzione è avvenuta lo scorso 9 aprile.

Università LUMSA, Libera Università Maria Ss. Assunta

Università LUMSA: l’accordo di cooperazione con NATO Security Force Assistance

Lo scorso 9 aprile, presso l’Aula Giuseppe Dalla Torre dell’Università LUMSA, è stato firmato un accordo di cooperazione tra l’ateneo e NATO Security Force Assistance - Centre of Excellence (NATO SFA COE). La convenzione è stata stipulata in occasione di un’iniziativa organizzata dal corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali, in partnership con il Cenacolo di studi diplomatici e internazionali e con Osservatorio Germania-Italia-Europa (OGIE). A ufficializzare la sottoscrizione dell’accordo sono stati il Professor Francesco Bonini, rettore dell’Università LUMSA, e il colonnello Matteo Luciani, direttore NATO Security Force Assistance - Centre of Excellence. L’iniziativa ha lo scopo di promuovere formazione, conferenze e progetti di ricerca per gli studenti dell’ateneo.

Università LUMSA: gli obiettivi dell’accordo

La finalità dell’accordo stretto tra l’Università LUMSA e NATO, nello specifico, è fornire l’accesso reciproco alle rispettive biblioteche e pubblicazioni specialistiche atte alla realizzazione progetti di ricerca congiunti in aree d’interesse, nonché offrire opportunità di partecipazione per gli studenti al Programma di Tirocinio NATO SFA COE. In aggiunta, attraverso corsi di formazione, conferenze, seminari e altri eventi, si invita allo scambio di conoscenze tramite i rispettivi esperti in materia, oltre che a favorire la nascita di nuove pubblicazioni. A seguire la firma dell’accordo, l’Università LUMSA ha organizzato l’approfondimento seminariale “Il Centro di Eccellenza NATO per la Security Force Assistance: missione, obiettivi e possibilità di partnership”, a cura del direttore NATO SFA COE., introdotto dalla Professoressa Tiziana Di Maio, Presidente del Corso di Laurea in Relazioni Internazionali dell’università.

venerdì 8 agosto 2025

Ares Ambiente, un approccio olistico per l’economia circolare

L’impianto di compostaggio di Ares Ambiente è un modello che unisce innovazione e sostenibilità ed è in grado di garantire l’economia circolare grazie alla trasformazione di 40.000 tonnellate di rifiuti organici annui in compost ricco di sostanze nutrienti per fertilizzare i campi agricoli.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: l’impianto di compostaggio, un modello di economia circolare

Con una consolidata posizione nel settore della gestione dei rifiuti, Ares Ambiente ha perseguito un modello di eccellenza con una forte impronta su innovazione, sostenibilità ed economia circolare. Tutti e tre questi aspetti si riflettono nell’impianto di compostaggio, che trasforma rifiuti organici in compost di elevata qualità, usato per rigenerare terreni agricoli. Attraverso il processo produttivo dell’impianti di compostaggio, viene generato dell’emendante contenente numerosi nutrienti che vanno a fertilizzare i terreni, rivitalizzandoli con materia organica vitale. Questa pratica, unita all’efficienza, all’economicità, alla trasparenza e al know-how che Ares Ambiente fa confluire in ogni fase del processo, dalla raccolta dei rifiuti alla trasformazione, fa parte di un approccio olistico che rispecchia perfettamente le pratiche dell’economia circolare.

Ares Ambiente: l’innovazione al servizio della sostenibilità

L’impianto di compostaggio di Ares Ambiente aumenta la fertilità dei campi, migliorando così anche la produzione di alimenti più nutrienti, grazie all’avanguardistica capacità tecnica. La struttura processa infatti 40.000 tonnellate di rifiuti organici all’anno, di cui 35.000 di F.O.R.S.U. e 5.000 di frazione verde. Gli standard elevati nel trattamento dei rifiuti sono garantiti dall’emulazione della decomposizione naturale nel processo di produzione del composto. Il metodo aerobico è il sistema accelerato con cui i rifiuti organici e il materiale vegetale vengono trattati, seguendo diverse fasi: una volta consegnati, i rifiuti verdi vengono stoccati e triturati, in seguito avviene la biossidazione aerobica in biocelle statiche. I rifiuti seguono poi le fasi di deferrizzazione, deplastificazione e vagliatura intermedia, per essere infine maturati su platea insufflata, raffinati e depositati. Attraverso lo stabilimento di compostaggio, Ares Ambiente diviene un esempio di innovazione tecnologica al servizio della sostenibilità ambientale nel settore della gestione dei rifiuti.

Andrea Mascetti: programma Basket Bond Lombardia, uno strumento innovativo per le PMI

Basket Bond Lombardia è il nuovo strumento innovativo e recentemente presentato da Andrea Mascetti, lanciato da Finlombarda e Regione Lombardia nell’ambito del PR FESR 2021-2027: 110 milioni di euro per le PMI del territorio in un massimo di sette anni e condizioni economiche favorevoli.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: Finlombarda, Basket Bond per un valore di 110 milioni di euro

Sotto la guida di Andrea Mascetti, Finlombarda ha avviato l’iniziativa Basket Bond Lombardia, con la collaborazione di Regione Lombardia nell’ambito del PR FESR 2021-2027, che prevede investimenti per un totale di 110 milioni di euro per le PMI regionali. Il nuovo programma di bond rappresenta un passo avanti del sistema strutturale finanziario, con investimenti strategici e progetti green per le piccole e medie imprese. “Finlombarda partecipa direttamente al capitale di rischio, a differenza di quanto avviene in altre Regioni che partecipano direttamente ad operazioni di finanziamento”, ha dichiarato Andrea Mascetti in occasione dell’evento di presentazione. Il programma di Basket Bond ha una durata complessiva di sette anni, oltre a un periodo iniziale di preammortamento, garantendo condizioni economiche favorevoli grazie alla garanzia gratuita della Regione.

Andrea Mascetti: i dettagli dell’iniziativa di Finlombarda

“Abbiamo già avuto molti casi positivi anche di società quotate e questo è uno degli strumenti che abbiamo messo a disposizione del mondo produttivo lombardo per un’evoluzione dei nuovi strumenti — ha evidenziato Andrea Mascetti che in parte diventano alternativi al normale finanziamento bancario, e in parte diventano strumenti per una elaborazione nuova delle nostre realtà e delle nostre imprese”. Per accedere allo strumento di bond è necessario rispondere a dei requisiti, tra cui un fatturato minimo di 5 milioni di euro, almeno due bilanci depositati e rating pari o superiore a BB. Le PMI coinvolte potranno emettere minibond per cifre tra 1,5 e 10 milioni di euro, che vengono aggregati in portafogli e sottoscritti da società veicolo, e sono queste ultime a emettere i titoli destinati agli investitori. In aggiunta, lo strumento annunciato da Andrea Mascetti prevede un contributo a fondo perduto per coprire le spese di strutturazione e all’emissione dei minibond.

Valentina Pellegrini: la visione imprenditoriale e i valori ereditati dal padre

Nominata come Presidente e Amministratore Delegato della Pellegrini S.p.A., Valentina Pellegrini ha maturato una visione imprenditoriale costruita sui valori fondanti dell’azienda: innovazione, formazione e aggiornamento del personale, attenzione verso la comunità e il territorio.

Valentina Pellegrini

Nuova carica per Valentina Pellegrini: sarà Presidente e AD della Pellegrini S.p.A.

Dopo essersi laureata in Economia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e in seguito a un lungo periodo in azienda, in cui ha ricoperto diversi incarichi, tra i quali quelli di Vicepresidente e Consigliere Delegato, Valentina Pellegrini è stata nominata come Presidente e Amministratore Delegato della Pellegrini S.p.A. Alla guida dell’azienda attiva nella gestione delle mense aziendali, nelle forniture alimentari, nella distribuzione automatica, nel facility management e nel welfare aziendale, la manager condivide con il padre diversi valori, tra cui la passione, che è il motore trainante. “Puntiamo su fedeltà, onestà e correttezza. Le persone che lavorano per noi non saranno mai numeri, ma sempre individui con le loro ambizioni”, ha dichiarato Valentina Pellegrini. L’obiettivo è quello di investire sulla crescita e sulla formazione dei collaboratori e delle collaboratrici, offrendo loro oltre 800 corsi, con l’obiettivo di garantire la massima qualità ai propri clienti.

Valentina Pellegrinii valori aziendali e la visione imprenditoriale ereditati dal padre

Riprendendo i valori su cui è stata costruita l’azienda, Valentina Pellegrini ha puntato sull’innovazione tramite l’Accademia Pellegrini, per “ricercare soluzioni innovative e formare i professionisti della ristorazione”. Ereditata dal padre è stata anche la capacità di unire la visione imprenditoriale con l’attenzione verso la comunità e le persone che abitano il territorio. A dimostrazione di ciò, è nato il Ristorante Solidale Ruben a Milano della Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, “riservato alle tante persone che si trovano ad attraversare una situazione di temporanea difficoltà economica o sociale”. A margine della nuova nomina, Valentina Pellegrini ha commentato: “Sono consapevole di raccogliere un’eredità importante che porterò avanti con gratitudine, orgoglio e grande senso di responsabilità nel solco dei valori fondanti che contraddistinguono la storia della nostra impresa”.

Luca Dal Fabbro eletto Presidente di Utilitalia

Con un mandato in scadenza nel 2027, Luca Dal Fabbro è il nuovo Presidente di Utilitalia, eletto il 10 luglio. Il manager vanta una vasta esperienza nell’ambito industriale, finanziario, dell’energia e della sostenibilità.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro nominato Presidente di Utilitalia

Lo scorso 10 luglio, Luca Dal Fabbro è stato eletto nuovo Presidente di Utilitalia, grazie alle sue competenze maturate nell’ambito industriale, finanziario ed energetico. Il manager guiderà la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell'Acqua, dell'Ambiente, dell'Energia Elettrica e del Gas, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee, con un mandato in scadenza nel 2027. Grazie alla sua visione imprenditoriale, ha contribuito attivamente allo sviluppo e alla crescita in ambito energetico e della sostenibilità del sistema industriale italiano. Oltre al nuovo incarico, Luca Dal Fabbro è anche Presidente della multiutility Iren, Presidente dell’ESG European Institute e di Vice Presidente del Circular Economy Network. La sua esperienza in ambito internazionale è un valore aggiunto alla carriera del manager Iren. 

Luca Dal Fabbro: il percorso professionale

Luca Dal Fabbro si è laureato in Ingegneria Chimica presso l’Università La Sapienza di Roma, prima di perfezionare i suoi studi con un Master in Politica Internazionale presso ULB al Centre des Etudes Internationales et strategiques di Bruxelles e con l’Advance Management Program del MIT Sloan School of Management di Boston nel 2011. Nella sua prima esperienza professionale ha ricoperto l’incarico di Business Developer e Direttore Marketing. Nel 2001, è entrato a far parte di Enel, presso cui ha ricoperto incarichi sempre più rilevanti, fino a diventare AD di Enel Energia. Successivamente, ha assunto il ruolo di AD di E. ON Energia e Presidente di Domotecnica, dal 2011 al 2015. Nel 2019, è stato membro del CdA di Snam, dopo aver assunto il ruolo di Presidente di Electro Power System nel 2014. Nel 2017, Luca Dal Fabbro è stato nominato AD di GRT Group, ruolo che ha ricoperto fino al 2020, prima di essere eletto Presidente di Tamini Trasformatori e membro del CdA di Buzzi Unicem. Nel 2018, è stato Presidente di Snam e AD di INSO e ha guidato la piattaforma Renovit per favorire la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile italiano. Dal 2022 è Presidente di Iren e, dal 2015, è Adjunct Professor all’Università LUISS.

Atitech: un programma per il benessere fisico del personale

Atitech ha avviato un programma di consulenza nutrizionale personalizzata per i propri collaboratori e le proprie collaboratrici, con lo scopo di promuovere uno stile di vita sano e consapevole. L’operazione è in collaborazione con la società Youhealthy e mira a creare uno spazio di lavoro salutare e, allo stesso tempo, produttivo.

Atitech

Atitech: l’iniziativa che favorisce il benessere fisico dei collaboratori e delle collaboratrici

Atitech mette al centro del proprio modello collaboratori e collaboratrici, ponendo attenzione nel migliorare la loro qualità di vita, sostenere la crescita personale e, nel contempo, la produttività dell’azienda. Seguendo questa linea, la più grande MRO (Maintenance, Repair and Overhaul) indipendente del mercato EMEA ha avviato una nuova iniziativa per promuovere il benessere dei propri dipendenti: un programma di consulenze nutrizionali personalizzate, disponibili una volta al mese presso l’infermeria dello stabilimento di Capodichino. Per sostenere questa operazione, Atitech ha avviato una partnership con Youhealthy, azienda specializzata nella promozione della salute e del wellness attraverso la realizzazione di piani alimentari su misura e attività fisica.

Atitech: i dettagli del programma di consulenza nutrizionale

Attraverso questa iniziativa, lo scopo di Atitech è quello di progettare un programma che supporti i collaboratori e le collaboratrici e li inviti ad adottare uno stile di vita sano e consapevole, dando loro la possibilità di organizzare visite con professionisti esperti nel miglioramento del benessere fisico. In aggiunta, all’interno del programma è incluso un Test BIA, ovvero un esame avanzato che misura la composizione corporea. “Atitech riconosce l’importanza di investire sulle persone per raggiungere il successo aziendale — ha dichiarato il Presidente Gianni Lettierila partnership con Youhealthy rappresenta per noi un’opportunità strategica di supportare la crescita e il benessere dei nostri collaboratori, migliorando la loro qualità di vita e al tempo stesso la produttività aziendale”. L’azienda persiste nel suo obiettivo di valorizzare il capitale umano, attraverso la costruzione di un ambiente lavorativo che sia salutare, produttivo e motivante per il suo personale.

giovedì 7 agosto 2025

Pasqualino Monti (ENAV): il record di traffico aereo spinge risultati e dividendi

ENAV chiude un primo semestre 2025 al rialzo grazie al boom del traffico nei cieli italiani. A parlare è l’Amministratore Delegato Pasqualino Monti, che conferma la leadership europea dell’azienda e un outlook in forte crescita.

L'AD di Enav Pasqualino Monti

Il cielo italiano attrae l’Europa, Pasqualino Monti: ENAV cresce con traffico record e servizi d’eccellenza

Il cielo sopra l’Italia è sempre più affollato, e per ENAV – la società controllata dal MEF che gestisce il traffico aereo civile – questo significa numeri in forte ascesa. Nel primo semestre del 2025 i ricavi operativi sono cresciuti del 12,1% e il free cash flow è quasi raddoppiato (+90%), sostenuti da un traffico aereo in aumento del 7,3% sulle rotte e del 4,5% nei terminali. A certificare il momento positivo è anche il record assoluto di voli gestiti in un solo giorno: 8.339 lo scorso 27 luglio. “La nostra efficacia operativa ci rende il service provider più performante in Europa”, ha dichiarato Pasqualino Monti a “MF-Milano Finanza”. Non si tratta quindi solo di dinamiche esterne: il merito è della qualità dei servizi offerti e dell’affidabilità dello spazio aereo italiano, che attira sempre più compagnie aeree. Secondo l’AD, le attuali tensioni geopolitiche, unite agli scioperi e alle inefficienze di altri Paesi europei, hanno portato sia Eurocontrol sia le compagnie estere a scegliere l’Italia come punto di riferimento strategico per la gestione del traffico aereo. I dati lo confermano: i movimenti internazionali sono aumentati del 5,8%, mentre i voli domestici sono cresciuti del 4,2%. A fine giugno, il sistema aeroportuale italiano aveva già accolto 106 milioni di passeggeri.

Pasqualino Monti rilancia sull’outlook 2025: ENAV punta più in alto e promette dividendi in crescita

Siamo certi di poter far meglio su tutti i principali indicatori economico finanziari”, ha fatto sapere Pasqualino Monti. ENAV ha infatti alzato l’outlook per il 2025 con previsioni di: ricavi tra 1.024 e 1.028 milioni di euro (vs 1.015 previsti), Ebitda tra 245 e 253 milioni (vs 225 previsti), utile netto tra 78 e 83 milioni (vs 64 previsti). A trainare questi risultati, spiega l’AD, sono traffico superiore alle attese, performance operative eccellenti e una solida capacità gestionale. ENAV potrebbe inoltre ottenere un bonus economico dalla Commissione Europea per la qualità del servizio, non ancora incluso nel piano. La semestrale include anche qualche dato in calo, legato però all’inizio del nuovo periodo regolatorio 2025-2029. “Fa parte della fisiologia del sistema regolatorio già incorporato nella visione di lungo periodo”, ha spiegato l’AD. Era già successo nel 2020 (ciclo 20-24, alterato poi dalla pandemia). “Il Piano Industriale al 2029 conferma una traiettoria di crescita robusta – ha confermato Pasqualino Montiun utile di 165 milioni di euro (Cagr, del 26,7%) e un ebitda che sale a 361 milioni (Cagr del 12,5%)”. Tra i punti di forza del Gruppo c’è anche la capacità di remunerare gli azionisti. “A giugno abbiamo staccato il dividendo più alto della storia di Enav e abbiamo rivisto al rialzo l’outlook per il 2025 – ha quindi concluso l’AD – Questo livello di performance e la possibilità di fare meglio in futuro potrà contribuire positivamente anche a una ulteriore remunerazione degli azionisti nel corso dei prossimi 5 anni”.

Paolo Gallo sulla strategia e sul percorso di digitalizzazione di Italgas

“Diario di volo”, il libro di Paolo Gallo, rappresenta una importante testimonianza sul ruolo cruciale dell’innovazione nella sfida della neutralità climatica.

Paolo Gallo, AD e DG di Italgas

Paolo Gallo: “Il futuro dell’energia passa dal digitale

Non può esistere transizione ecologica senza transizione digitale”: con questa affermazione Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas, sintetizza il cuore del suo libro “Diario di volo – Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”, edito da Luiss University Press. Un saggio che racconta l’ambizioso percorso di digitalizzazione intrapreso da Italgas, a partire da una visione precisa: la tecnologia non è solo uno strumento, ma il vero fattore abilitante della transizione energetica. Ingegnere aeronautico e manager di lungo corso, l’AD illustra in “Diario di volo” le tappe della trasformazione digitale in Italgas, vissute come una “navigazione” costante verso l’innovazione. Il volume esplora come le soluzioni digitali stiano rendendo più efficienti impianti e infrastrutture, migliorando i processi operativi e contribuendo in modo decisivo alla riduzione delle emissioni. Il messaggio promosso da Paolo Gallo è chiaro: il futuro dell’energia passa attraverso reti intelligenti, in grado di gestire milioni di dati in tempo reale e di adattarsi alle nuove fonti rinnovabili.

Paolo Gallo: l’infrastruttura full digital come snodo strategico

La transizione digitale è la precondizione tecnica della transizione energetica, è il suo fattore abilitante – ha dichiarato Paolo GalloIl percorso che ci attende è chiaro e il gas naturale giocherà un ruolo chiave per sostenere il processo di decarbonizzazione”. Un’infrastruttura del gas completamente digitalizzata sarà essenziale, soprattutto quando si diffonderanno su larga scala gas rinnovabili come biometano, idrogeno e metano sintetico. In questo scenario, la digitalizzazione consentirà non solo di gestire le diverse tipologie di gas, anche in forma di miscele, ma anche di farlo in modo dinamico, remoto e altamente efficiente. Per centrare gli obiettivi climatici europei, l’AD ha sottolineato l’importanza di un approccio integrato che valorizzi il contributo di tutte le fonti energetiche. Nessun vettore, da solo, può garantire il net zero. Servono infrastrutture intelligenti, pronte a ricevere e gestire gas rinnovabili in modo flessibile. “È per questo che i distributori del gas giocano un ruolo strategico per la transizione energetica lavorando all’upgrade e al repurposing delle reti – ha quindi concluso Paolo GalloUn impegno che richiede un quadro normativo più chiaro”.

Enel, Flavio Cattaneo: il valore di mercato è salito del 35%

A poco più di due anni dalla nomina di Flavio Cattaneo come CEO, Enel è diventata una delle protagoniste assolute di Piazza Affari, raggiungendo una capitalizzazione di circa 78,5 miliardi di euro e avvicinandosi al podio del Ftse Mib, oggi occupato da Ferrari al primo posto. Un risultato frutto di una strategia mirata e rigorosa, che ha portato il titolo Enel a superare i 7,7 euro, con un incremento complessivo di valore del 35%.

Flavio Cattaneo

Flavio Cattaneo promosso da Bloomberg, Jefferies alza il target: Enel può rendere fino al 29%

A certificare il successo della guida di Flavio Cattaneo ci ha pensato Bloomberg, con il report CEO Scorecard, che promuove l’Amministratore Delegato a pieni voti per la “strategia pragmatica e selettiva” fondata su quattro capisaldi: creazione di valore per gli azionisti, investimenti mirati, ottimizzazione del portafoglio e rafforzamento nei mercati strategici. Jefferies ha inoltre confermato la raccomandazione buy sul titolo e alzato il target price da 8,6 a 9,5 euro, sottolineando come Enel sia sulla buona strada per raggiungere la parte alta della forchetta degli obiettivi per fine anno. Secondo la banca d’affari, il rendimento totale per gli azionisti potrebbe toccare il 29%, sommando dividendi e potenziale upside del titolo. Il programma di buyback, inoltre, potrebbe aumentare del 4% l’utile netto per azione stimato per il 2026.

Enel tra i migliori titoli ESG, Flavio Cattaneo: dividendi stabili e una visione che guarda al 2030

Nel medio periodo, il titolo Enel è visto dagli analisti come una fonte di rendimento stabile, con un dividend yield atteso attorno al 6% annuo dal 2025 al 2030, accompagnato da una crescita costante dell’utile netto per azione (+2% annuo). Non a caso, con 25 raccomandazioni d’acquisto, Enel è attualmente il titolo più consigliato dell’intero Ftse Mib. Un altro pilastro della strategia di Flavio Cattaneo è la sostenibilità. Enel ha ottenuto punteggi ESG tra i più alti del settore energetico: rating ambientale di 7,13 su 10, superiore al 99% dei competitor, sociale di 5,70 (96%) e governance di 6,98 (82%). A confermare l’impegno su questo fronte è anche il recente accordo di finanziamento con Citi ed Eifo per un massimo di 756 milioni di euro, parte della strategia sustainability-linked per diversificare le fonti di finanziamento. Segno di fiducia nel Piano Industriale è anche il fatto che Flavio Cattaneo ha investito personalmente circa 40 milioni di euro in azioni Enel ed Endesa. Riservato e poco incline all’autocelebrazione, l’Amministratore Delegato preferisce lasciare parlare i numeri. Una sua frase guida, tratta da Seneca, ne sintetizza l’approccio: “Spesso mi sono pentito di aver parlato, mai di aver taciuto”.

Fabrizio Di Amato: puntare su mix energetico per raggiungere la transizione energetica

In occasione del Capital Market Day di MAIRE, che si è svolto lo scorso marzo a Milano, Fabrizio Di Amato ha illustrato gli obiettivi futuri, soffermandosi sul tema del raggiungimento della decarbonizzazione attraverso un mix tecnologico ed energetico.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio Di Amato: un mix tecnologico ed energetico per garantire la decarbonizzazione

“Noi siamo per il mix energetico, non c’è una tecnologia unica”, ha evidenziato il Fondatore, Presidente e principale azionista di MAIRE Fabrizio Di Amato al Capital Market Day, che si è tenuto lo scorso 4 marzo a Milano. In quell’occasione sono stati presentati i risultati del Gruppo del 2024 e la strategia per il raggiungimento degli obiettivi futuri. Il Gruppo ha sempre perseguito la decarbonizzazione, ma non esiste un’unica soluzione per ottenerla. “Abbiamo sempre puntato a un mix tecnologico”, ha ribadito il manager alla presentazione, illustrando i vari settori in cui MAIRE opera: dal riciclo ai carburanti, dai vettori nuovi alla decarbonizzazione e ai fertilizzanti. “Noi ci muoviamo su diversi settori e credo che questa sia la distintività”, ha dichiarato Fabrizio Di Amato. Questa sembra essere la strada futura condivisa anche dall’Europa, “che in qualche modo ha riaperto il dossier”. D’altro canto, lo spirito d’iniziativa deve provenire dall’industria in primis, che deve impegnarsi a produrre delle proposte.

Fabrizio Di Amato: gli obiettivi futuri di MAIRE

Tra le attività tra cui MAIRE spazia, il focus è anche sul Middle East, “un’area dove c’è grande attenzione, dove c’è tanto fermento, soprattutto per questi progetti di cattura di CO2”, ha sottolineato Fabrizio Di Amato. Il Gruppo è presente in quest’area con progetti che hanno a che fare con polimeri decarbonizzati, ammoniaca o metanolo ed etanolo. Per favorire il raggiungimento della transizione energetica e la decarbonizzazione, grande attenzione è rivolta alla tecnologia waste-to-chemical, che trasforma i rifiuti in prodotti chimici utili, invece di smaltirli come tali. Questa metodologia avrà grande sviluppo in un’ottica di lungo periodo e “ci aspettiamo anche l’idrogeno circolare e di conseguenza il metanolo circolare ed etanolo”. In aggiunta, per gli obiettivi futuri, nel 2026 sarà pronto l’elettrolizzatore di MAIRE, presentato al Capital Market Day, “il primo che potrà essere poi commercializzato — ha annunciato Fabrizio Di Amato — così come la joint venture nel nucleare su cui ci aspettiamo un vettore importante per garantire quell’energia elettrica che serve poi l’e-Factory per la chimica carbon-neutral”.

mercoledì 6 agosto 2025

Enrico Vita: piano “Fit4Growth” per incrementare la profittabilità nei prossimi anni

In occasione della conference call di presentazione dei risultati del primo semestre del 2025 di Amplifon, l’AD Enrico Vita si è mostrato fiducioso per la crescita dell’azienda nel medio-lungo termine, grazie anche al piano “Fit4Growth”, ideato per aumentare la redditività e la competitività e affrontare le sfide odierne.

Enrico Vita

Enrico Vita: presentazione dei risultati di Amplifon del primo semestre

“Vediamo questi dati relativi al mese di luglio come non significativi. Sarebbe necessario guardare almeno a un intero trimestre o a un semestre, perché i risultati possono essere distorti da singoli eventi come il lancio di nuovi prodotti”, ha ribadito l’AD di Amplifon Enrico Vita, intervenendo alla conference call in merito alla presentazione dei risultati finanziari dell’azienda relativi al primo semestre 2025. La tendenza del mese di luglio ha restituito dei risultati in crescita e i presupposti per un miglioramento nel medio termine sono molto alti. A supporto di questa tesi, Enrico Vita ha annunciato il lancio del programma “Fit4Growth”, che ha l’obiettivo di migliorare l’EBITDA adjusted di 150-200 punti base a regime entro il 2027. 

Enrico Vita: fiducioso per i miglioramenti di Amplifon nel lungo periodo

“Abbiamo un numero di opzioni e iniziative e siamo sicuri di poter migliorare la nostra profittabilità dal punto di vista strutturale per il nostro gruppo e la nostra compagnia nei prossimi anni”, ha dichiarato Enrico Vita. Con ricavi consolidati pari a 1,18 miliardi di euro, il primo semestre di Amplifon si è chiuso con un miglioramento del 1,6% rispetto al semestre corrispettivo del 2024, a margine di un contesto geopolitico ed economico complesso che ha influito sulla consumer confidence dell’azienda. Proprio per questo motivo, il piano “Fit4growth”, annunciato da Enrico Vita, ha lo scopo di incrementare lo sviluppo di Amplifon nel medio-lungo termine ed è stato appositamente progettato per fronteggiare le sfide attuali e per consolidare strutturalmente la redditività e la competitività nel lungo periodo.

Terna, Giuseppina Di Foggia: open innovation e startup per guidare la transizione energetica

Terna rilancia il proprio impegno verso la transizione energetica e digitale puntando su startup, ricerca e contaminazione tra ecosistemi. Sotto la guida di Giuseppina Di Foggia, AD e DG, il Gruppo – che gestisce la rete nazionale di trasmissione elettrica – ha strutturato un ambizioso piano di open innovation che coinvolge oltre 500 startup e si traduce in 70 progetti attivi, 15 open call e 200 idee raccolte dalla propria community.

Giuseppina Di Foggia

Giuseppina Di Foggia: i cinque cluster tecnologici di Terna

L’innovazione è uno degli abilitatori della nostra visione di duplice transizione, energetica e digitale, che dev’essere equa e inclusiva – ha evidenziato Giuseppina Di Foggia Con il nostro modello di open innovation ci proponiamo come guida dell’evoluzione del sistema elettrico e validatore industriale di tecnologie”. L’innovazione in Terna si sviluppa lungo cinque cluster tecnologici: Digital, per la digitalizzazione della rete; Energy System Tech, per l’integrazione delle rinnovabili e dei servizi di flessibilità; Grid Tech, per la gestione delle infrastrutture; AI-Botics Tech, che include l’Intelligenza Artificiale e la robotica; Advanced Materials, dedicato ai nuovi materiali eco-compatibili. I progetti possono nascere internamente, da esigenze delle business line, oppure dall’esterno, tramite uno scouting tecnologico costante che intercetta soluzioni proposte da startup, università e PMI innovative. Se la soluzione a una sfida specifica non esiste ancora, Terna lancia una challenge aperta al mercato.

Giuseppina Di Foggia: nascono le Terna Innovation Zone: hub globali con impatto locale

Elemento chiave di questa strategia sono le Terna Innovation Zone, hub per la ricerca e la sperimentazione di soluzioni innovative che nascono in territori strategici per il Gruppo. Dopo l’apertura a San Francisco nel 2024, Terna ha inaugurato una Innovation Zone a Tunisi (gennaio 2025) e una ad Ascoli Piceno (giugno 2025), il primo hub italiano del Gruppo. Ogni hub nasce dove esistono sia opportunità infrastrutturali (come i grandi progetti Adriatic Link o il collegamento Sicilia-Tunisia), sia un ecosistema ricco composto da startup, università e istituzioni locali. L’obiettivo? Sviluppare innovazione con un impatto sociale diretto, promuovere l’occupazione e valorizzare i talenti locali. “Si tratta di hub per la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative nel settore energetico – ha spiegato Giuseppina Di FoggiaPuntano ad attrarre investimenti, a generare soluzioni inedite per soddisfare specifiche esigenze operative della nostra azienda ma anche a contribuire allo sviluppo degli ecosistemi di innovazione del territorio e valorizzare le eccellenze locali”. Il centro di Tunisi, ad esempio, ospiterà percorsi di formazione tecnica ed energetica e programmi di accelerazione per le startup locali, connesse alla rete internazionale di Terna. Il 2 luglio è stata inoltre ufficializzata la nascita della TSO Innovation Alliance, piattaforma che riunisce otto operatori europei di rete elettrica. L’obiettivo è mettere in comune risorse e know-how per sviluppare soluzioni condivise attraverso open call congiunte, proof-of-concept e iniziative coordinate di open innovation. “Vogliamo creare nuove opportunità per startup e piccole e medie imprese, professionisti e studenti”, ha infine concluso Giuseppina Di Foggia.

Gian Maria Mossa: Banca Generali, il commento dell’AD sui risultati del primo semestre 2025

Il CEO Gian Maria Mossa: “Guardiamo quindi con fiducia alla seconda parte dell’anno confermando il massimo impegno nell’attenzione a tutti gli stakeholders e nel raggiungimento degli ambiziosi target di crescita”.

Gian Maria Mossa, AD di Banca Generali

Gian Maria Mossa: i numeri di Banca Generali nel primo semestre 2025

Nel primo semestre 2025, l’utile netto consolidato di Banca Generali si è attestato a 200,2 milioni: i 239,6 milioni di euro registrati nello stesso periodo dell’anno precedente avevano beneficiato di una maggiore incidenza delle voci variabili legate ai mercati finanziari. Al netto di queste commissioni, e delle altre poste non continuative, l’utile ricorrente è salito del 3,4% su base annuale a 176,3 milioni, arrivando a ricoprire l'88% dei profitti totali, rispetto al 71% nel primo semestre 2024. Numeri che attestano la capacità della Banca guidata da Gian Maria Mossa di aumentare la componente ricorrente, e dunque sostenibile, dei propri risultati, anche a fronte di un contesto di mercato molto più volatile e complesso nelle variabili geopolitiche, cui si aggiunge l’incertezza legata all’offerta pubblica di scambio lanciata da Mediobanca lo scorso 28 aprile. Lo ha spiegato anche Gian Maria Mossa nel sottolineare il valore della performance: “Nonostante il peso delle incognite geopolitiche che, come visto, invitano a una maggiore cautela soprattutto la clientela private ed istituzionale sui mercati, e l’incertezza sulle dinamiche del risiko bancario che ci vede coinvolti, siamo cresciuti a doppia cifra nella raccolta degli asset sotto investimento (AUI), grazie alla spinta del risparmio gestito”.

Gian Maria Mossa sottolinea la “resilienza e sostenibilità del modello di business di Banca Generali

Per l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali Gian Maria Mossa i risultati del primo semestre rappresentano dunque “una ulteriore conferma della resilienza e della sostenibilità del nostro modello di business incentrato sulla qualità dei nostri banker che si sta ulteriormente rafforzando grazie all’ampliamento delle soluzioni”. L’AD ricorda inoltre che “stiamo ricevendo molta attenzione dai clienti imprenditori interessati a esplorare le opportunità offerte dal confronto con i servizi e le competenze esclusive di Intermonte, già integrata nel nostro modello di servizio”. Il primo semestre di Banca Generali si contraddistingue anche per l’accelerazione negli investimenti in due progetti strategici per la Banca: la partnership con Generali nell’Insurebanking e l’integrazione dell’AI nell’operatività e nei processi commerciali della rete. “A settembre avremo la nostra Convention annuale in cui annunceremo importanti novità in ambito prodotti e servizi che daranno una spinta alla qualità della raccolta già a partire da ottobre. Guardiamo quindi con fiducia alla seconda parte dell’anno confermando il massimo impegno nell’attenzione a tutti gli stakeholders e nel raggiungimento degli ambiziosi target di crescita”, ha commentato Gian Maria Mossa.

Riva Acciaio: il percorso di crescita del leader siderurgico

Negli anni ’50, Emilio Riva e il fratello Adriano fondarono la Riva & C. s.a.s., specializzata nel commercio di rottami ferrosi. Nel 1956, aprirono il primo stabilimento a Caronno Pertusella, puntando a crescere come produttori di acciaio. Con una strategia di espansione dentro e fuori i confini nazionali, Riva Acciaio si è sviluppata fino a diventare il secondo Gruppo siderurgico europeo.

Riva Acciaio

La nascita di Riva Acciaio negli anni ‘50

Negli anni ’50, Emilio Riva e il fratello Adriano intuirono le grandi prospettive di sviluppo del settore siderurgico nell’Italia del dopoguerra. Così, nel 1954 fondano la Riva & C. s.a.s., una società dedicata alla raccolta e alla vendita di rottami ferrosi rivolta inizialmente ai siderurgici bresciani che li trasformavano poi in prodotti finiti. Con lo scopo di incrementare le opportunità di crescita, qualche tempo dopo l’azienda decide di passare da “fornitore” a “produttore” di acciaio. Nel 1956 costruisce, in meno di un anno, il primo stabilimento siderurgico di Riva Acciaio in provincia di Varese, a Caronno Pertusella. Dotata di un forno elettrico ad arco con una capacità di 25 tonnellate per colata, la fabbrica sbaraglia la concorrenza che all’epoca poteva contare su una media di 15 tonnellate. Grazie ai sostanziosi investimenti in tecnologia e produzione fatti dall’inizio dell’attività, lo stabilimento registra un rapido incremento della produzione, arrivando nel 1962 a produrre 190mila tonnellate. A metà anni ’60, Riva Acciaio incrementa gli investimenti in innovazione e ricerca, convinta che sia il modo per tenere il passo con i grandi produttori esteri, diventati sempre più competitivi grazie allo sviluppo di “miniacciaierie”. La società guidata da Emilio Riva introduce quindi una novità importantissima per il settore siderurgico italiano: la colata continua curva a tre linee. Con questa tecnologia, vengono abbandonati i lingotti e le billette vengono ottenute direttamente dall’acciaio liquido, consentendo una migliore resa del ciclo produttivo con una diminuzione dei costi.

La crescita di Riva Acciaio in Italia e all’estero dagli anni ’60 ad oggi

Per fronteggiare meglio la concorrenza, Riva Acciaio avvia un percorso di crescita per linee esterne. A partire dalla seconda metà degli anni ’60, inizia una campagna di acquisizioni mirate, sia in Italia che all’estero. La prima acquisizione, risalente al 1966, riguarda le Acciaierie e Ferriere del Tanaro a Lesegno e la SEII - Società Esercizi Impianti Industriali di Malegno. Incrementata la produzione e l’offerta, si apre ai mercati internazionali. Nel 1971, subentra nella spagnola Siderúrgica Sevillana, nel 1974 costituisce in Canada la Associated Steel Industries e nel 1976 acquisisce l’acciaieria francese Iton Seine. Primo operatore europeo a vendere direttamente alla Cina, a quel punto Riva Acciaio diventa ufficialmente un Gruppo internazionale e si posiziona tra i principali produttori d’acciaio europei. Nel 1981, acquisisce la società Officine e Fonderie Galtarossa (OFG) di Verona, mentre in Francia ottiene la quota di maggioranza dell’ALPA qualche anno più tardi. Tra il 1989 e il 1992, entra in altri due mercati: Belgio e Germania. Nonostante abbia ormai consolidato la propria leadership nel Vecchio Continente, la realtà fondata da Emilio Riva continua ad espandersi, acquisendo nel 1996 lo stabilimento di Sellero e nel 2000 il gruppo francese SAM. Nel 2023, raggruppa sotto la società TRENTETROIS diversi siti di raccolta e di selezione e frantumazione di rottami metallici, per consentire al Gruppo di puntare all’autonomia nella catena del riciclo dell’acciaio.

Pier Silvio Berlusconi: MFE prima in Europa per share e ore di prodotto

La strategia multi e crossmediale di MFE funziona alla grande: Il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi è quello che produce di più in Europa, fa più share e ha la quota più alta di contatti pubblicitari. L’AD ha illustrato i successi dell’azienda durante la “Serata con la stampa”.

Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: MFE domina il mercato televisivo con il 37,3% di share

Con oltre 12.000 ore di prodotto, MFE è “il gruppo che produce di più in Europa”. A sottolinearlo è stato l’Amministratore Delegato Pier Silvio Berlusconi nel corso della “Serata con la stampa” dello scorso 8 luglio, durante la quale ha illustrato i successi dell’azienda. Sono 12.084 le ore di prodotto originale: più delle 11.757 di RTL, più delle 8.532 di Prosieben e più delle 5.788 di Itv. Con 438 sere nel periodo che va da settembre 2024 a maggio 2025, negli ultimi cinque anni c’è stato un +27% in Italia. Mediaset è anche il gruppo televisivo che fa più share nel proprio mercato di riferimento. Con il 37,3% di share di ore nelle 24 ore sul totale individui, presenta più di 10 punti di distacco dal secondo, Tf1 (27%), seguito da Altresmedia (25,9%). Nonostante l’instabilità dell’attuale contesto geopolitico, le sfide con cui deve fare i conti il settore dei media e la competizione con i big dello streaming, il Gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi continua nel suo percorso di crescita. “Non si può stare fermi – conferma l’AD – Andiamo avanti con spinta e coraggio”.

Pier Silvio Berlusconi: MFE supera gli OTT, raggiunti 95 milioni di persone con il sistema crossmediale

La quota più alta di contatti pubblicitari in Europa è generata da MFE. Si parla del 21% contro il 14% di RTL, il 10% di Tf1 e il 7% di AltresMedia. Pier Silvio Berlusconi ha evidenziato come questi risultati siano il frutto di un “sistema multi e crossmediale che funziona ed è efficiente”. Non solo TV ma anche Web, Radio e DOOH: ogni settimana Mediaset raggiunge circa 95 milioni di italiani, un numero considerevolmente superiore rispetto a quello degli OTT. Il trend positivo degli ultimi anni si riflette nel bilancio. “Negli ultimi tre anni (dal 2022 al 2024) – ha ricordato l’AD – i ricavi sono cresciuti del 5,3%, il risultato operativo del +27%, l’utile netto del +22,7% con l’indebitamento sceso al -20,8%: questo ci dà la possibilità di guardarci intorno e investire arrivando al 30% di ProSiebenSat”. A questo si aggiunge la distribuzione di “un dividendo di 450 milioni di euro che raggiunge quasi 1 miliardo” in cinque anni. Ancora più significativa per Pier Silvio Berlusconi è però la crescita legata all’occupazione, “in assoluta controtendenza con il mercato”: con 337 assunzioni, la percentuale è del +7,1%.